Siracusa. I buoni spesa diventano "carte di credito": da oggi la distribuzione

Parte oggi la Fase 2 della distribuzione dei cosiddetti Buoni Spesa finanziati dal Governo per consentire alle famiglie che vivono particolari difficoltà economiche, di affrontare questo periodo legato all’emergenza Coronavirus. I buoni spesa diventeranno in realtà carte di credito , sempre finalizzate agli acquisti di beni necessari, insieme alla card dell’acqua. E’ quanto ha annunciato il sindaco, Francesco Italia durante la conferenza stampa on line di questa mattina, insieme all’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Furnari, al capo di gabinetto, Michelangelo Giansiracusa e alla dirigente del settore, Di Stefano. Esclusi da questa seconda fase i nuclei familiari fino a 2 persone perchè “di loro il Comune intende occuparsi in maniera differente”. Secondo quanto spiegato dall’assessore Furnari, “è stato stabilito, nella selezione delle famiglie, un minimo vitale. Con il primo acconto abbiamo dato risposto a 4600 famiglie, somma per tutti uguale, pari a 100+10 euro”.  La dirigente Di Stefano è entrata nel dettaglio dei criteri seguiti.  Il “minimo vitale” a cui si è dunque fatto riferimento è stato calcolato attraverso i parametri utilizzati di solito per i servizi gratuiti. Si tratterebbe del doppio dell’assegno sociale e parametrato al numero di componenti di ciascun nuclei. Fissato il minimo vitale per le diverse fasce di nuclei familiari, questo è stato posto come minimo di soglia per l’accesso al beneficio. Esclusi, dunque, solo i nuclei che hanno dichiarato di avere percepito più di quella cifra”. Da oggi, dunque, via alla distribuzione non solo carte di credito, ma anche delle  card dell’acqua. I beneficiari saranno comunque nuclei che hanno già  ricevuto il primo buono spesa. La distribuzione avverrà tramite la Protezione Civile e le associazioni di volontariato. Il capo di gabinetto, Michelangelo Giansiracusa ricorda l’altissimo numero di istanze esaminate. “Un lavoro impostato sul principio di equità- spiega- I controlli sono stati legati all’anagrafica chi ha presentato istanze e a quanto contenuto nelle banche dati a disposizione,  a partire da quella legata al reddito di cittadinanza”. Controlli anche su eventuali doppie istanze, sia da parte dello stesso soggetto, sia da parte di altri componenti della stessa famiglia.

Non è invece ancora partita la distribuzione delle somme stanziate dalla Regione, per via di una serie di aspetti formali da chiarire in tutta l’isola, relativi soprattutto alla concreta possibilità di utilizzare i fondi .




Siracusa. Medici, infermieri e religiosi per Santa Lucia: in un video il racconto

La vita ed il martirio di Santa Lucia nel racconto di diverse categorie che rappresentano la città di Siracusa. 
E’ il video che è stato realizzato dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dalla società Kairos in occasione della Festa del Patrocinio appena trascorsa. 
Un’introduzione, una voce narrante e poi i diversi personaggi: le voci si alternano diventando comunità per condividere la storia di Lucia in una lettura che vuol essere preghiera di tutta la città. Ci sono volontari, medici, infermieri, religiosi. “In questo tempo distante lasciamo spazio a chi desidera sentire vicina la patrona della nostra città, lei che è un segno di speranza. Ricordando la vita e il martirio della nostra patrona le rendiamo omaggio per sentirla fra noi affidandolo a lei le nostre vite, le nostre voci, la voce della nostra Siracusa” viene spiegato nel video. 

Il video è stato appositamente realizzato in maniera “artigianale”, girato solo con i cellulari, e naturalmente ognuno dalla propria abitazione o dal proprio posto di lavoro nel rispetto delle normative per l’emergenza sanitaria.




Siracusa. Lele Scieri, le reazioni dopo la Procura Militare: "non è mai tardi per la verità"

“Non è mai troppo tardi per giungere alla verità”. Sono le parole che Alessandra Furnari, assessore alle Politiche Sociali ma in questo caso avvocato della famiglia Scieri, usa per commentare la notizia della decisione della conclusione delle indagini per i tre caporali accusati della morte di Lele Scieri, il parà siracusano morto all’interno della Caserma Gamerra di Pisa il 13 agosto del 1999. “Questo è un altro passo -commenta Furnari – verso una meta che sembrava irraggiungibile ma grazie all’ostinazione di tanti, in ruoli diversi, oggi appare un po’ più vicina”.  Una lotta lunga vent’anni, a fianco della famiglia, perchè fosse fatta giustizia per Lele Scieri quella dell’associazione (prima comitato) “Giustizia per Lele”, guidata da Carlo Garozzo, che commenta esprimendo soddisfazione la notizia della conclusione delle indagini  da parte della Procura Militare sulla morte del parà siracusano morto il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. “I tre ex caporali indagati anche dalla Procura ordinaria di Pisa -scrive Garozzo- sono accusati di aver cagionato volontariamente la morte di Emanuele Scieri all’interno della caserma Gamerra di Pisa il 13 agosto 1999.Come associazione lottiamo da venti anni a fianco della famiglia affinché la verità e la giustizia sulla morte di Emanuele possa finalmente arrivare alla sua degna conclusione. E’ un impegno, questo, che abbiamo preso con Emanuele e la sua famiglia. Se oggi, a distanza di venti anni, la Procura Militare, ha maturato il convincimento che Emanuele venne deliberatamente ucciso all’interno di quella caserma lo si deve al prezioso lavoro posto in essere dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri presieduta dall’ex deputata Sofia Amoddio e dalla tenacia degli amici di Emanuele e di tutta la società civile che si è stretta dietro la richiesta di verità e giustizia. E non solo la Procura militare ma anche quella ordinaria di Pisa, che per prima, ha avviato le indagini riaprendo il caso e che sta ancora lavorando per fare emergere le responsabilità sulla tragedia di Emanuele. Qualcosa sta cambiando -prosegue l’associazione- e non possiamo che valutare positivamente tutto questo. Si è finalmente compreso che Emanuele è stato vittima di un brutale atto di violenza le cui responsabilità dovranno essere debitamente accertate. Noi pretendiamo solo la verità. Per chi lotta da venti anni per Emanuele è lecito porsi delle domande, degli interrogativi legati ai recenti sviluppi giudiziari. Ricordo che il corpo di Emanuele Scieri venne ritrovato dopo tre giorni all’interno della caserma. Questo non è un particolare da poco, non è un dettaglio se lo si legge unitamente alla intenzionalità dell’evento che vedrebbe tre ex caporali imputati per omicidio volontario. Se dei militari hanno causato la morte di Emanuele e hanno lasciato il corpo di Emanuele ai piedi di una torretta è del tutto paradossale immaginare che nessun altro fosse a conoscenza dell’accaduto, perché se così fosse non saremmo in presenza di una caserma ma di tutt’altro. Sulla morte di Emanuele esistono inevitabilmente “altre e alte” responsabilità, confinate e non all’interno di quella caserma, che dovrebbero ricevere pari attenzione da parte degli organi inquirenti”.

Sul tema interviene anche Italia Viva. Lo fa attraverso il co-coordinatore provinciale , Tiziano Spada . – “La notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura Militare di Roma, solitamente preludio del rinvio a giudizio verso i sospettati-dice l’esponente della forza politica-  è una di quelle novità che donano un po’ di speranza alla famiglia e agli amici di Emanuele Scieri, in attesa di giustizia ormai da troppo tempo”.
“Sebbene nessuna sentenza potrà mai restituire ai suoi affetti Emanuele Scieri – prosegue Spada – quello della giustizia resta comunque un buon profumo al quale, soprattutto a proposito della vicenda in questione, non eravamo purtroppo più abituati”.




Regione, votata risoluzione a sostegno dell'imprenditoria: "Musumeci ci ascolti"

Approvata la risoluzione che impegna il Governo regionale ad assumere decisioni “concrete e coraggiose” a sostegno dei settori economici danneggiati dal lockdown. Soddisfatto il segretario della commissione Attività Produttive dell’Ars, Giovanni Cafeo.
“Nello specifico – spiega – la risoluzione chiede al presidente Musumeci e agli assessori alle Attività Produttive e all’Economia di porre in essere le misure utili al fine di garantire liquidità per gli operatori economici che nel corso del 2020 abbiano avuto una riduzione del fatturato di almeno il 30% rispetto all’anno precedente, mediante la concessione di un contributo a fondo perduto commisurato alla perdite”.
Inoltre, viene chiesto al governo regionale “di avviare un’interlocuzione con l’Anci, al fine di rispondere alle necessità delle imprese, sia attraverso l’esenzione o riduzione dei tributi locali, sia mediante una velocizzazione delle istruttorie relative ai procedimenti amministrativi di autorizzazione”.
Vanno intanto definite le linee guida per sostenere la ripresa delle attività “conformemente alle misure di sicurezza necessarie – continua Cafeo – anche alla luce della decisione del governo nazionale di affidare maggiore autonomia alle regioni proprio in tema di riaperture. Nonostante le distrazioni legate all’imminente rimpasto di giunta, adesso tocca al presidente Musumeci assumersi la responsabilità di ascoltare finalmente la voce degli operatori economici siciliani al collasso”.




Mascherine da distribuire alla popolazione, Siracusa attende la fornitura. Provincia già servita

Un altro carico di dispositivi di protezione individuale è arrivato ieri sera a Palermo. E va a rafforzare l’approvvigionamento del Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Da Palermo, sono state distribuite sino ad ora oltre 7 milioni di mascherine chirurgiche, gran parte destinate alla distribuzione gratuita alla popolazione. A Siracusa, però, non sono ancora arrivati gli attesi scatoloni con le mascherine che, nelle intenzioni dell’ammimistrazione, verranno donate ai meno abbienti e in numero tale – trattandosi di usa e getta – da poter essere “coperti” per un periodo di tempo medio-lungo. “In base alla disponibilità, la Regione ha scelto di rifornire prima le città con meno di 50.000 abitanti e solo dopo tutti i capoluoghi di provincia”, spiega l’assessore comunale alla Protezione Civile, Giusy Genovesi. Questa dovrebbe essere comunque la settimana dell’arrivo del camion militare a Siracusa. “Siamo in contatto costante con il Dipartimemto Regionale. Stiamo pressando da settimane per accelerare la fornitura”. Due settimane fa, intanto, un primo camion militare é arrivato a Priolo per consegnare un carico da 168mila mascherine, destinato ai 20 centri della provincia. Mascherine già distribuite dai Comuni alla popolazione.




Siracusa. Raccolta indumenti usati, Comune insoddisfatto: valuta la rescissione

Il Comune sembra non essere affatto soddisfatto del servizio di raccolta degli indumenti usati e potrebbe anche valutare la rescissione della convenzione stipulata a gennaio del 2019 con la ditta che lo gestisce, la Cannone srl. Secondo quanto gli uffici del settore Ambiente e Igiene Urbana avrebbero constatato, ci sarebbero stati “gravi inadempimenti” a cui è poi collegato il proliferare di micro discariche, accanto ai cassonetti, “dannose per la salute pubblica nonchè pregiudizio per il decoro urbano”. Le segnalazioni da parte dei cittadini, in effetti, sono state numerose. Il mancato svuotamento avrebbe spesso causato questo tipo di scenario lungo le vie su cui i contenitori sono stati posti. Il Comune scrive, dunque, all’azienda, a cui ricorda che la convenzione, all’articolo 2, prevede che lo svuotamento dei contenitori debba essere effettuato  settimanalmente con successive operazioni di disinfezione e igienizzazione, nonché di pulizia del suolo nel raggio di due metri dai contenitori. Questo, secondo indiscrezioni, non avverrebbe. L’assessorato concede 5 giorni alla ditta per adempiere a quanto necessario. Si tratta di un vero e proprio ultimatum. Trascorsi i 5 giorni, invfatti, il Comune potrebbe decidere di rescindere il contratto .




Cocaina e marijuana in casa, ai domiciliari un 29enne di Floridia

Arresto in flagranza a Floridia per Daniele Marletta. In casa del 29enne, i Carabinieri hanno rinvenuto 16 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 4 grammi, un involucro contenente 7 grammi circa di marijuana, la somma in contanti di 1.060 euro, verosimile provento dello spaccio, ed un bilancino di precisione con vario materiale per il confezionamento delle dosi.
E’ stato posto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa.




A pochi giorni dalla riapertura, chiuso un esercizio commerciale: non era autorizzato

A pochi giorni dal possibile via libera alla riapertura dei negozi, c’è chi non ha saputo aspettare. E così i Carabinieri hanno dovuto sospendere l’attività di un emporio di vendita di generi non alimentari poiché non autorizzato. In base alle disposizioni governative vigenti, infatti, è stato verificato che l’attività svolta dall’esercizio commerciale non era ricompresa tra i codici Atec autorizzati all’apertura.
Pertanto, oltre alle sanzioni elevate, i Carabinieri hanno avanzato proposta di sospensione dell’attività commerciale, che decorrerà dalla data in cui la tipologia commerciale cui appartiene sarà autorizzata effettivamente alla riapertura.




Siracusa. Ventidue nasse nelle acque del Plemmirio: sequestro della Guardia Costiera

Nessuna etichetta identificativa in grado di far risalire al proprietario. Gli uomini della Guardia Costiera hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, ieri mattina, 22 nasse, posizionate nella zona B della Riserva Marina Protetta del Plemmirio, nelle acque antistanti Capo Meli.
Il personale della Motovedetta CP 537 ha salpato le nasse a bordo dell’unità, per trasportarle successivamente presso gli Uffici della Capitaneria di Porto al fine di svolgere ulteriori verifiche e per i successivi adempimenti di legge.
La rimozione degli attrezzi da pesca, oltre ad assicurare l’osservanza delle norme in materia di attività di pesca, ha consentito di garantire la tutela dell’ambiente e la sicurezza della navigazione, scongiurando il deterioramento dell’ecosistema marino all’interno dell’Area Marina Protetta ed evitando pericoli per i naviganti a causa di segnalamenti da pesca non regolari.
L’attività effettuata si inquadra in una più ampia serie di controlli ambientali e sulla filiera ittica.




Coronavirus. Siracusa e provincia: le spiegazioni dei numeri in calo, "caricati tutti i dati"

Siracusa torna tra le province siciliane con i migliori risultati epidemiologici. L’ultimo aggiornamento regionale, confermato dall’Asp di Siracusa, restituisce la fotografia della reale situazione attuale che – spiegano fonti dell’Azienda Sanitaria – “per motivi tecnici in alcune voci, ed in particolare in quelle relative ai tamponi ed ai guariti, non veniva aggiornato con regolarità da una decina di giorni essendo in via di completamento il caricamento di tutti i dati nella piattaforma informatica aziendale”.
Il dirigente statistico dell’Asp di Siracusa, Marine Castaing, spiega che “grazie alla processazione e alla comunicazione dell’esito di tutti i tamponi eseguiti e soprattutto grazie al caricamento dei dati sulla piattaforma aziendale, è stato possibile aggiornare anche l’importante dato delle guarigioni, ospedaliere e domiciliari. La comunicazione della guarigione è stata sempre e tempestivamente trasferita ai diretti interessati, mentre l’aggiornamento ha riguardato soltanto gli aspetti informatici e non procedurali”.
Al 12 maggio, dall’inizio dei controlli risultano in totale 239 positivi, attualmente positivi 53 di cui 21 ricoverati (1 in Terapia intensiva) e 20 in altri reparti. Sono 32 i soggetti in isolamento domiciliare. I guariti sono 159 di cui 157 virologicamente e 2 clinicamente. I decessi rimangono 27, 11.229 i tamponi eseguiti.