Siracusa. Parchi cittadini, sul rispetto delle norme anti-covid vigilano i Carabinieri dell'Anc

Sono i carabinieri in congedo dell’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) di Siracusa sa vigilare sul rispetto delle regole anti-contagio nei principali parchi cittadini di Siracusa, riaperti da alcuni giorni.
I volontari, con uniforme sociale e di protezione civile, dalle 09.00 alle 19.00 di ogni giorno presidiano i parchi del Foro Siracusano, di Piazza Adda di via Ramacca e di via Ozanam, aperti al pubblico in maniera contingentata.
Il primo aspetto da tenere sempre sotto controllo è il numero massimo di persone che possono accedere contemporaneamente dentro ciascun parco: 60 persone nel parco del Foro Siracusano; 25 al parco “Corrado Cartia” di piazza Adda; 10 al parco “Donne vittime di violenza” di via Ramacca; 215 al parco “Robinson”; 45 persone per il parco di via Ozanam.
In caso di infrazioni, i volontari chiedono l’ausilio dei loro colleghi in servizio attivo e delle altre Forze di Polizia, per un pronto rispetto della legalità e della sicurezza dei cittadini.




Avola. Sorpresa con marijuana in casa suddivisa in dosi: era già ai domiciliari

Arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente per l’avolese Annamaria Marcì. La 31enne era già sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Dopo aver controllato un soggetto nei pressi dell’abitazione della donna, trovato in possesso di stupefacente, i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione personale e domiciliare alla Marcì. Sono stati rinvenuti nella sua disponibilità circa 5 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi e pronta per essere spacciata.
L’arrestata è stata nuovamente posta ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa.




Verso la riapertura dei ristoranti: dalla Sicilia una app per lavorare in sicurezza

E’ siciliana una delle prime app che viene in soccorso dei ristoranti, prossimi alle riaperture. Si chiama “Wonder menù” e consente di lavorare in tutta sicurezza. Quando i ristoranti riapriranno, con tutte le dovute cautele, lo smartphone potrebbe sostituire il contatto con il cameriere con guanti e mascherine, limitando le occasioni di contagio e anche l’uso stesso di dpi al tavolo.
Tra i vantaggi della app, secondo i suoi ideatori, c’è il minimo contatto con il cameriere; nessun menù o carta da sanificare giorno per giorno ed ora per ora; nessun bisogno di altri supporti digitali al tavolo se non lo smartphone del cliente.
Wonder Menù è infatti raggiungibile da qualunque smartphone ed è in grado di ricevere la comanda, sottoporla alla cucina e stamparla. Non solo, avvisa anche il cliente sullo stato di preparazione del suo ordine fin quando ciascun piatto è pronto. Funziona con una serie di codici da riportare su ciascun tavolo del ristorante. Così si accede al menù, si sceglie cosa mangiare anche con domande sui inviate direttamente alla cucina attraverso un messaggio.
La comanda virtuale viene recepita da un cameriere che la controlla e la passa alla cucina.  Qui l’ordine viene stampato per essere preparato dai cuochi. Una volta che i piatti sono pronti, ai clienti arriva una notifica sullo smartphone. Il ristoratore può decidere di consegnare al tavolo attraverso i camerieri muniti di guanti e mascherina o fare in modo che i clienti possano alzarsi per andare a ritirare il loro pasto in modalità self-service e quindi senza alcun altro contatto.
Wonder Menù è stata lanciata in questi giorni dalla Digitrend, società specializzata in servizi di trasformazione digitale e ADV data driven, ed è  pensata per la ripartenza del settore della ristorazione con tutti i limiti imposti calla crisi Covid19. 
“Lavoriamo a questa applicazione dalla seconda metà del 2019″, dice Gianni Messina, project manager. “La crisi del settore legata al Covid 19 ci ha indotto ad accelerare la fase di lancio con condizioni di particolare vantaggio per i ristoratori che vorranno utilizzarla. L’attivazione del software è infatti gratuita e non è prevista nessuna spesa di manutenzione per i primi tre mesi di esercizio così che i ristoratori potranno apprezzarne a pieno tutti i vantaggi di utilizzo senza investire un euro in innovazione di processo in questo momento di crisi estrema”.

foto: sala&cucina.it




Siracusa. Spettacolare inseguimento in Ortigia: tre volanti bloccano due uomini in fuga

Rocambolesco inseguimento nella tarda mattinata in Ortigia. Diverse le volanti impiegate dopo che uno scooter, con a bordo due giovani, non ha rispettato l'”alt” intimato dagli agenti che stavano svolgendo un’attività di controllo del territorio, anche volta alle verifiche sul rispetto delle norme anti contagio del Coronavirus. Diverse le volanti che si sono messi all’inseguimento dei due. Dal Ponte Umbertino, dove si trovava il posto di controllo, la corsa degli scooteristi si è conclusa al vicino mercato di via De Benedictis. Preoccupazione tra gli avventori e i commercianti . Controllo in corso da parte degli agenti di polizia.




Siracusa. Covid, il Lions Club Siracusa Host dona fondi alle parrocchie

Iniziative di solidarietà per il territorio e per i medici che hanno operato a Milano. Le ha messe in campo il  Lions club Siracusa Host . Obiettivo primario: supportare le esigenze di prima necessità che si sono accentuate a seguito della pandemia da coronavirus. Il Club guidato da Riccardo Lo Monaco con la collaborazione del Consiglio Direttivo, dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, per rispondere all’esigenza di alloggi per medici ed infermieri chiamati ad operare negli ospedali del capoluogo lombardo, soci del Lions Club Siracusa Host hanno messo a disposizione gratuitamente ben undici appartamenti a Milano.
A Siracusa, con la crisi economica che ha incrementato le difficoltà di larghe fasce della società, il Lions Club Siracusa Host ha donato alla mensa dei poveri di Via Nome di Gesù in Ortigia, gestita dalla Comunità di San Martino di Tours e alla Parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa dei buoni acquisto di generi alimentari per l’ammontare di tremila e cinquecento euro.
Il Consiglio Direttivo ha anche deliberato di destinare il 40% delle quote sociali versate dai soci ad uno specifico fondo che provvederà mensilmente a supportare le parrocchie cittadine per la spesa solidale alle famiglie bisognose.
“Abbiamo rafforzato uno degli scopi fondamentali del nostro service: essere presenti nel territorio ed essere a servizio della comunità – ha commentato Riccardo Lo Monaco – il momento richiede passione ed attenzione straordinaria e noi ci siamo”.




Riaprire negozi, ristoranti, parrucchieri: Musumeci, "la Sicilia è pronta"

La Sicilia è pronta a nuove riaperture. E con il via libera del governo, da lunedì potrebbe completarsi la Fase2 con il definitivo via libera a bar, negozi e parrucchieri.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, durante il confronto di questa sera – in videoconferenza – con il governo nazionale e gli altri governatori, si è fatto portavoce delle necessità dei commercianti al dettaglio, di bar e ristoranti e dei parrucchieri, chiedendo l’urgente riapertura dei negozi e dei saloni.
In ambito turistico, invece, Musumeci ha chiesto di immaginare misure ragionevoli soprattutto per gli stabilimenti balneari ed ha auspicato che i protocolli di sicurezza siano resi noti già nelle prossime ore. Mercoledì o al più tardi giovedì attese le linee nazionali. L’andamento dei contagi stabilirà se e dove sarà necessario un passo indietro o il temuto ritorno al lockdown.
Sulla mobilità interregionale, infine, il presidente della Regione ha espresso la volontà di mantenere fino al prossimo 31 maggio la chiusura degli accessi all’Isola, “a parte per gli aventi diritto e per i casi particolari”.
Ha poi chiesto al premier di prevedere una riunione operativa del Cipe per riprogrammare risorse comunitarie a favore delle imprese e provare quindi a fronteggiare la crisi economica scaturita dal aCoronavirus.




Baraccopoli di Cassibile, la soluzione passa dalla lotta al caporalato. "Insofferenza legittima"

“L’insofferenza dei cassibilesi è legittima e so che non c’è razzismo dietro. Su una popolazione di 6.700 abitanti ci sono circa 1.000 stranieri positivamente integrati con le loro famiglie e questo la dice lunga. Ai cittadini però dico che le istituzioni non sono assenti. Il Comune di Siracusa si sta spendendo per una soluzione insieme alla Prefettura e da qualche tempo anche insieme all’Asp. Ma la problematica è davvero complessa”. L’assessore al dialogo interculturale, Rita Gentile, parla della baraccopoli di Cassibile. C’è ormai la consapevolezza che per scardinare quello strano sistema che porta alla nascita, ogni anno, di un accampamento privo di condizioni igienico-sanitarie decenti bisognerebbe abbattere anche la piaga del caporalato. E non a caso l’assessore Gentile, chiamata a proseguire il lavoro portato avanti da Giovanni Randazzo, dice che a Cassibile “se non si mettono tutti i tasselli a posto” difficilmente si risolve il problema. “L’attenzione c’è sempre stata, è mancata forse la volontà e la determinazione di qualche attore. Non si spiegherebbe altrimenti come mai questo problema si trascina almeno dagli anni 90, a parte il felice momento di gestione con la Croce Rossa”.
Il Comune di Siracusa, sul finire del 2019, ha messo attorno ad un tavolo tutti gli attori di questa complessa storia: sindacati, associazioni datoriali, associazioni di categoria, mondo del volontariato. Una soluzione immediata che cancelli d’un colpo quel villaggio della vergogna all’ingresso sud della frazione non c’è. Ad oggi. “Nutriamo molta speranza per l’immediato, limitata però dalla complessità di quello che stiamo affrontando”, confida con sincerità Rita Gentile. “Abbiamo da tempo avviato un rapporto proficuo con la Prefettura. Ci sono state così messe a disposizione delle unità abitative (container, ndr) per risolvere almeno il problema abitativo. All’interno di Cassibile, abbiamo individuato un terreno recintato di proprietà del Comune dove fare sorgere un luogo dignitoso per accogliere queste persone. Non posso ancora dire che questo sarà l’ultimo anno della baraccopoli. Di sicuro non smettiamo di lavorare, anche se a fari spenti”.
Dallo scorso mese di ottobre è stato avviato un continuo dialogo con l’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Siciliana. “Siamo l’unica realtà territoriale simile che ha prodotto a Palermo un progetto completo di planimetria e stima dettagliata dei costi. Tutto pronto insomma per poter accelerare il percorso che permette l’arrivo di fondi necessari per avviare l’iniziativa”.
Intanto, a livello nazionale, il caso Cassibile approva al Parlamento con una interrogazione ai ministeri della Salute e dell’Interno presentata da Paolo Ficara (M5s). Il parlamentare ricorda il protocollo firmato a maggio 2019 con la Prefettura per il comodato d’uso gratuito di 17 unità abitative da installare nei pressi del dismesso impianto di depurazione di Cassibile, con gestione da affidare ad enti del privato sociali o organizzazioni di volontariato. A loro andrebbe demandata anche la verifica dei contratti di lavoro dei braccianti oltre alla custodia e pulizia dell’area. E chiede ai due ministeri interventi urgenti.
Sempre nel 2019, a novembre, il sottosegretario Sibilia firmò proprio in Prefettura a Siracusa la convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso irregolare in agricoltura.
Piccoli passi in avanti che faticano, però, a tradursi in azioni concrete. E l’allarme sanitario legato al coronavirus insieme all’apparente assenza di controlli verso gli stagionali accampati alle porte di Cassibile hanno contribuito non poco ad alzare il livello di tensione. “Insofferenza legittima”, ripete l’assessore Gentile consapevole che ora bisogna fare molto più in fretta di quanto avvenuto dal 1990 ad oggi.




Coronavirus, Siracusa e provincia: andamento stabile, invariati i numeri epidemilogici

Nessuno scostamento significativo nei numeri dell’andamento epidemiologico di coronavirus in provincia di Siracusa. L’ultimo aggiornamento regionale, quello odierno, replica di fatto i numeri di ieri. E così, sono 109 gli attuali positivi. Di questi, solo 23 sono ricoverati nelle tre strutture covid del territorio (Non, Augusta e Siracusa). I guariti sono 103, 27 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (15, 53, 11); Catania, 698 (64, 254, 94); Enna, 246 (58, 146, 29); Messina, 354 (64, 151, 52); Palermo, 386 (57, 127, 31); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Trapani, 67 (2, 67, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Depuratore consortile: Ias chiude con Siam e avvia un contenzioso da 1,2 milioni

Con uno stringato comunicato inviato alle redazioni, Ias ha comunicato di aver cessato ogni rapporto con Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato a Siracusa. Da questo mese, i reflui fognari della zona di Siracusa e della zona abitata di Belvedere non verranno più trattati e depurati dall’impianto consortile di Priolo.
Una scelta che il management di Ias giustifica con la tutela di “ragioni di credito legate ai servizi di depurazione svolti in favore di Siam per l’anno 2019 e per il primo trimestre 2020”. Una vicenda, si legge ancora nella nota, per la quale Ias “ha avviato un contenzioso innanzi al competente Tribunale di Siracusa per un importo di 1,2 milioni di euro”.




Coronavirus, l'allarme dei sindaci siciliani: "Senza adeguato sostegno, Comuni al default"

Il sindaco di Avola, Luca Cannata, lancia l’allarme. “I Comuni, così come ogni azienda devono essere sostenuti o saremo tutti destinati al default e dunque alla mancata erogazione dei servizi essenziali. Se lo Stato in queste ore non interverrà come richiesto dai sindaci con l’Anci a livello nazionale, con la previsione per i Comuni di risorse adeguate a fondo perduto e anticipazioni di liquidità per compensare le minori entrate che si stanno verificando a seguito dell’emergenza coronavirus, ci sarà una catastrofe”. E’ un intervento accorato quello del primo cittadino avolese, vicepresidente vicario di Anci Sicilia, atteso da una assemblea straordinaria dei sindaci isolani. “Al momento la stima è di un minor gettito per i comuni tra i 5 e gli 8 miliardi a fronte di un fondo statale di 3 miliardi previsto nel decreto rilancio che dunque non basta”, spiega poco prima della riunione nel corso della quale andranno definite le proposte del sistema delle autonomie locali da sottoporre alle istituzioni regionali, nazionali ed europee per evitare il disastro dei Comuni e conseguentemente dei servizi locali.
“Il Comune di Avola non è andato in default perché abbiamo messo in campo un piano di riequilibrio appena insediatomi nel 2012 – sottolinea – Abbiamo lavorato giorno e notte con sacrificio e scelte strategiche severe per realizzare un piano di riequilibrio finanziario che stiamo seguendo con attenzione e verificato con la Corte dei Conti ogni sei mesi. È chiaro, però, che oggi la situazione è cambiata per tutti i Comuni e tutte le programmazioni con le misure previste in precedenza rischiano di saltare e dunque in questo momento tutti gli enti locali rischiano il disastro se non si interviene con i giusti correttivi”.
Proprio su questo versante, come vicepresidente vicario di Anci Sicilia, Cannata sta lavorando in sinergia con i colleghi affinché possa esserci in queste ore una adeguata compensazione delle minori entrate da Roma per contribuire a fare ripartire il tessuto sociale e produttivo garantendo i servizi essenziali, dalla raccolta dei rifiuti al controllo del territorio all’assistenza sociale.