Baraccopoli di Cassibile, la soluzione passa dalla lotta al caporalato. "Insofferenza legittima"

“L’insofferenza dei cassibilesi è legittima e so che non c’è razzismo dietro. Su una popolazione di 6.700 abitanti ci sono circa 1.000 stranieri positivamente integrati con le loro famiglie e questo la dice lunga. Ai cittadini però dico che le istituzioni non sono assenti. Il Comune di Siracusa si sta spendendo per una soluzione insieme alla Prefettura e da qualche tempo anche insieme all’Asp. Ma la problematica è davvero complessa”. L’assessore al dialogo interculturale, Rita Gentile, parla della baraccopoli di Cassibile. C’è ormai la consapevolezza che per scardinare quello strano sistema che porta alla nascita, ogni anno, di un accampamento privo di condizioni igienico-sanitarie decenti bisognerebbe abbattere anche la piaga del caporalato. E non a caso l’assessore Gentile, chiamata a proseguire il lavoro portato avanti da Giovanni Randazzo, dice che a Cassibile “se non si mettono tutti i tasselli a posto” difficilmente si risolve il problema. “L’attenzione c’è sempre stata, è mancata forse la volontà e la determinazione di qualche attore. Non si spiegherebbe altrimenti come mai questo problema si trascina almeno dagli anni 90, a parte il felice momento di gestione con la Croce Rossa”.
Il Comune di Siracusa, sul finire del 2019, ha messo attorno ad un tavolo tutti gli attori di questa complessa storia: sindacati, associazioni datoriali, associazioni di categoria, mondo del volontariato. Una soluzione immediata che cancelli d’un colpo quel villaggio della vergogna all’ingresso sud della frazione non c’è. Ad oggi. “Nutriamo molta speranza per l’immediato, limitata però dalla complessità di quello che stiamo affrontando”, confida con sincerità Rita Gentile. “Abbiamo da tempo avviato un rapporto proficuo con la Prefettura. Ci sono state così messe a disposizione delle unità abitative (container, ndr) per risolvere almeno il problema abitativo. All’interno di Cassibile, abbiamo individuato un terreno recintato di proprietà del Comune dove fare sorgere un luogo dignitoso per accogliere queste persone. Non posso ancora dire che questo sarà l’ultimo anno della baraccopoli. Di sicuro non smettiamo di lavorare, anche se a fari spenti”.
Dallo scorso mese di ottobre è stato avviato un continuo dialogo con l’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Siciliana. “Siamo l’unica realtà territoriale simile che ha prodotto a Palermo un progetto completo di planimetria e stima dettagliata dei costi. Tutto pronto insomma per poter accelerare il percorso che permette l’arrivo di fondi necessari per avviare l’iniziativa”.
Intanto, a livello nazionale, il caso Cassibile approva al Parlamento con una interrogazione ai ministeri della Salute e dell’Interno presentata da Paolo Ficara (M5s). Il parlamentare ricorda il protocollo firmato a maggio 2019 con la Prefettura per il comodato d’uso gratuito di 17 unità abitative da installare nei pressi del dismesso impianto di depurazione di Cassibile, con gestione da affidare ad enti del privato sociali o organizzazioni di volontariato. A loro andrebbe demandata anche la verifica dei contratti di lavoro dei braccianti oltre alla custodia e pulizia dell’area. E chiede ai due ministeri interventi urgenti.
Sempre nel 2019, a novembre, il sottosegretario Sibilia firmò proprio in Prefettura a Siracusa la convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso irregolare in agricoltura.
Piccoli passi in avanti che faticano, però, a tradursi in azioni concrete. E l’allarme sanitario legato al coronavirus insieme all’apparente assenza di controlli verso gli stagionali accampati alle porte di Cassibile hanno contribuito non poco ad alzare il livello di tensione. “Insofferenza legittima”, ripete l’assessore Gentile consapevole che ora bisogna fare molto più in fretta di quanto avvenuto dal 1990 ad oggi.




Coronavirus, Siracusa e provincia: andamento stabile, invariati i numeri epidemilogici

Nessuno scostamento significativo nei numeri dell’andamento epidemiologico di coronavirus in provincia di Siracusa. L’ultimo aggiornamento regionale, quello odierno, replica di fatto i numeri di ieri. E così, sono 109 gli attuali positivi. Di questi, solo 23 sono ricoverati nelle tre strutture covid del territorio (Non, Augusta e Siracusa). I guariti sono 103, 27 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (15, 53, 11); Catania, 698 (64, 254, 94); Enna, 246 (58, 146, 29); Messina, 354 (64, 151, 52); Palermo, 386 (57, 127, 31); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Trapani, 67 (2, 67, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Depuratore consortile: Ias chiude con Siam e avvia un contenzioso da 1,2 milioni

Con uno stringato comunicato inviato alle redazioni, Ias ha comunicato di aver cessato ogni rapporto con Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato a Siracusa. Da questo mese, i reflui fognari della zona di Siracusa e della zona abitata di Belvedere non verranno più trattati e depurati dall’impianto consortile di Priolo.
Una scelta che il management di Ias giustifica con la tutela di “ragioni di credito legate ai servizi di depurazione svolti in favore di Siam per l’anno 2019 e per il primo trimestre 2020”. Una vicenda, si legge ancora nella nota, per la quale Ias “ha avviato un contenzioso innanzi al competente Tribunale di Siracusa per un importo di 1,2 milioni di euro”.




Coronavirus, l'allarme dei sindaci siciliani: "Senza adeguato sostegno, Comuni al default"

Il sindaco di Avola, Luca Cannata, lancia l’allarme. “I Comuni, così come ogni azienda devono essere sostenuti o saremo tutti destinati al default e dunque alla mancata erogazione dei servizi essenziali. Se lo Stato in queste ore non interverrà come richiesto dai sindaci con l’Anci a livello nazionale, con la previsione per i Comuni di risorse adeguate a fondo perduto e anticipazioni di liquidità per compensare le minori entrate che si stanno verificando a seguito dell’emergenza coronavirus, ci sarà una catastrofe”. E’ un intervento accorato quello del primo cittadino avolese, vicepresidente vicario di Anci Sicilia, atteso da una assemblea straordinaria dei sindaci isolani. “Al momento la stima è di un minor gettito per i comuni tra i 5 e gli 8 miliardi a fronte di un fondo statale di 3 miliardi previsto nel decreto rilancio che dunque non basta”, spiega poco prima della riunione nel corso della quale andranno definite le proposte del sistema delle autonomie locali da sottoporre alle istituzioni regionali, nazionali ed europee per evitare il disastro dei Comuni e conseguentemente dei servizi locali.
“Il Comune di Avola non è andato in default perché abbiamo messo in campo un piano di riequilibrio appena insediatomi nel 2012 – sottolinea – Abbiamo lavorato giorno e notte con sacrificio e scelte strategiche severe per realizzare un piano di riequilibrio finanziario che stiamo seguendo con attenzione e verificato con la Corte dei Conti ogni sei mesi. È chiaro, però, che oggi la situazione è cambiata per tutti i Comuni e tutte le programmazioni con le misure previste in precedenza rischiano di saltare e dunque in questo momento tutti gli enti locali rischiano il disastro se non si interviene con i giusti correttivi”.
Proprio su questo versante, come vicepresidente vicario di Anci Sicilia, Cannata sta lavorando in sinergia con i colleghi affinché possa esserci in queste ore una adeguata compensazione delle minori entrate da Roma per contribuire a fare ripartire il tessuto sociale e produttivo garantendo i servizi essenziali, dalla raccolta dei rifiuti al controllo del territorio all’assistenza sociale.




Siracusa. Buoni spesa, si passa alla seconda tranche: "Incertezze sui fondi regionali"

Quasi completata la prima fase di distribuzione dei buoni spesa ai cittadini che sono risultati aventi diritto, il Comune si prepara alla distribuzione delle ulteriori risorse che fanno parte dei fondi nazionali assegnati al capoluogo. Ad annunciarlo è l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Furnari. “Gli uffici stanno verificando le situazioni dei singoli nuclei, stabilendo delle priorità da seguire per stabilire importi e modalità di attribuzione degli ulteriori fondi. I 100 euro dei buoni spesa distribuiti durante la prima fase erano, come più volte detto, un acconto. La scelta di procedere in questo modo- spiega l’assessore Furnari- è dipeso dall’altissimo numero di domande presentate e pertanto dalla nostra volontà di non lasciare fuori nessuno. Parliamo di 4600 famiglie che possono essere composte da un unico componente, fino ad arrivare anche a 10 persone”. La seconda tranche arriverà ai nuclei più numerosi, probabilmente partendo da un minimo di tre componenti. I numeri certi dovrebbero emergere oggi. Per quanto riguarda invece i  fondi promessi dalla Regione, restano al momento diverse incertezze. “Sembra ci siano grosse difficoltà per la gestione di questi fondi-prosegue l’esponente della giunta Italia-  in quanto la procedura stabilita, al momento, renderebbe buona parte dei fondi assolutamente inutilizzabili. Ci vuole dunque cautela nella promessa di poter distribuire queste risorse. L’avviso è una cosa, la fase concreta è un’altra. Non vogliamo creare aspettative che possono poi essere deluse. In ogni caso- aggiunge Furnari-  occorre intanto completare l’utilizzo dei fondi nazionali, perchè una delle richieste del bando della Regione è che ogni soggetto dichiari quanto ha ottenuto per l’emergenza in termini di aiuti, dunque tenendo conto anche dei fondi nazionali, includendo i buoni spesa”. Si attendono ulteriori passaggi da parte del governo regionale. “La misura non esiste ancora-ribadisce l’assessore alle Politiche Sociali- e abbiamo già ricevuto numerose richieste di informazioni a cui non possiamo rispondere, essendo al momento soltanto proclami e annunci”. Sembra certo che occorrerà presentare una nuova domanda, nel momento in cui questo sarà comunicato. “Ci sarà un avviso e il Comune ne darà diffusione attraverso tutti i canali disponibili e le assistenti sociali che rispondono ai numeri di telefono istituiti. Le procedure fissate dalla Regione sono un po’ più complesse rispetto ai fondi nazionali-puntualizza Alessandra Furnari-  Dovremo trovare il modo di stabilire modalità di presentazione che siano quanto più semplice possibile, fermo restando il rispetto di quanto previsto dalla Regione”.




Siracusa. Solidarietà in farmacia: nasce l'iniziativa "Mascherina sospesa"

“Mascherina sospesa”. E’ l’iniziativa  de “I balconi di Grottasanta”, che coinvolge sei farmacie della città e tre parafarmacie. Si tratta di un’attività di solidarietà, sulla falsariga di quanto avviene per i caffè o per il pane. Acquistare, cioè, una mascherina e lasciarla a disposizione di chi non può permetterselo. Aderiscono le farmacie: Del Viale in via Grottasanta, Del Viale in viale dei Comuni, Del Viale (di via Sofio Ferrero), Tisia, Lupo di viale Teocrito, Riggio (via Bartolomeo Cannizzo), Parafarmacia Gioia (via Sant’Orsola) e le parafarmacie di via Randone e di via Monsignor Carabelli. “L’idea è molto semplice-spiegano gli organizzatori-  basta recarsi in uno dei punti vendita che hanno aderito ed acquistare una o più mascherine che bisognerà lasciare nella farmacia o parafarmacia. Il farmacista donerà le protezioni messe in “sospeso” (pagate ma non ritirate) a chiunque si recherà nel punto vendita chiedendo una mascherina che non potrà comperare. Con meno di un euro si potrà garantire un po’ di protezione in più a chi non può permettersela. Basta pensare che più mascherine ci saranno in città più la lotta al virus sarà efficace”.




Un premio per Samuel e Martina: hanno svelato l'orrore del cane trascinato e ucciso a Priolo

Samuel e Martina saranno premiati questa sera con una targa consegnata in apertura di Consiglio comunale, a Priolo. Sono i due ragazzi intervenuti per bloccare l’auto che trascinava il povero cane Matteo. Ne hanno fermato la corsa e permesso l’intervento dei volontari che, purtroppo, non è bastato per evitare la morte dell’animale.
“Premiamo l’altruismo e il coraggio di Samuel e di Martina, due ragazzi che non si sono girati dall’altra parte dimostrando altruismo, coraggio e amore”, spiega Alessandro Biamonte, presidente del Consiglio comunale priolese. E grazie a loro è emersa tutta la triste storia.
Una vicenda ha creato forte sgomento, ben oltre i confini della sola Priolo. E sono oltre 18.000 le firme raccolte in 48 ore su Change.org, la piattaforma di petizione on-line, per chiedere al governatore della Sicilia, Nello Musumeci, giustizia per l’accaduto.
Il promotore della petizione, Piera Boccaccio, spiega nel suo appello pubblico il senso della petizione. “Siamo un gruppo di cittadini italiani che intendono impedire che atti crudeli di tale portata possano essere ripetuti perché tali individui sono estremamente pericolosi per altri esseri viventi, siano essi persone o animali, e soltanto una punizione esemplare può essere da monito ed esempio perché tali efferatezze non debbano essere mai più compiute”.
Il cane è stato legato dal suo padrone al cofano dell’automobile, quindi trascinato per diversi metri finchè non è morto. E’ accaduto lo scorso 9 maggio.
Sui social è stata svelata l’identità dell’uomo denunciato per il grave fatto. E la sua famiglia, peraltro, è divenuta bersaglio di insulti e minacce. Gli avvocati del commerciante priolese hanno fornito la loro versione dei fatti, parlando in sostanza di uno sfortunato incidente e di una serie di dimenticanze.




Siracusa. Pescatori in zona vietata nell'AMP Plemmirio, funziona la vigilanza congiunta

Ancora un buon risultato prodotto dalla collaborazione tra Guardia Costiera e Area Marina Protetta del Plemmirio. Il monitoraggio congiunto ha permesso, lo scorso sabato, di individuare un pescatore sportivo con canna intento ad effettuare attività di pesca nelle ore serali. Dopo aver notato un fascio di luce all’interno dell’area, i militari hanno contattato il personale di turno del Consorzio Plemmirio che, tramite le immagini del sistema di videosorveglianza, ha confermato la presenza di un soggetto intento a pescare in area vietata.
Mentre l’uomo veniva identificato dalla Guardia Costiera è sopraggiunta un’altra auto, con a bordo due persone che iniziavano a prepararsi per effettuare una battuta di pesca subacquea in apnea. Sono stati subito bloccati e sanzionati per la violazione della normativa vigente e per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia da Covid-19.




Siracusa. Caritas: quintuplicato il numero di chi è ricorso all'assistenza

Quintuplicato il numero dei beneficiari dei servizi di assistenza della Caritas Diocesana di Siracusa  nel periodo di emergenza per il coronavirus. Il dato è stato fornito dal direttore della Caritas diocesana, don Marco Tarascio. Prima dell’emergenza i beneficiari erano circa 2500, arrivati al 4 maggio a oltre 14 mila per un totale di 3.541 famiglie. La Caritas ha speso oltre 100 mila euro tra beni materiali, farmaci, contributi al reddito, bollette e sostegno per esigenze abitative. Distribuiti quasi 100 mila chili di derrate alimentari, sotto forma di pacchi viveri e di pasti grazie alle due mense, a 14.164 persone: “Numeri impressionanti, se pensiamo che prima dell’emergenza Coronavirus le persone prese in carico da Caritas nell’ambito dei servizi dedicati erano 2.505 con un allarmante incremento del +563 per cento – ha detto don Marco -. La concretezza della Carità l’abbiamo chiamata. La Caritas diocesana di Siracusa si è trovata dinanzi alla necessità di reinventare il modo di fare ed essere Carità in favore degli ultimi, delle fasce deboli, dei soggetti vulnerabili, dei vecchi e nuovi poveri: l’esponenziale aumento del numero di famiglie e persone in condizione di bisogno e fragilità aggravate da questo evento epocale, ci ha indotto a profondere il massimo sforzo possibile grazie ai 70 volontari.
Abbiamo attivato 4 linee telefoniche cellulari dedicate attraverso cui gli operatori hanno garantito supporto per richieste legate a problematiche di vario genere e sostegno psicologico/relazionale. E’ stato istituito un modulo online mediante cui è stato possibile trasmettere delle richieste d’aiuto per bisogni specifici. Hanno avuto luogo molteplici iniziative finalizzate alla donazione di beni materiali e di offerte in denaro (199, per quasi 35 mila euro), che sono andate ad aggiungersi alle donazioni provenienti da diverse realtà afferenti al mondo ecclesiale e del terzo settore“.




Michela La Iacona viceprefetto vicario a Siracusa, oggi l'insediamento

Nuovo viceprefetto vicario a Siracusa, si tratta di Michela La Iacona. Ha iniziato la sua carriera alla Prefettura di Enna, dove ha lavorato dal primo luglio 1988 al 4 novembre 1999. Successivamente, è stata destinata alle Prefetture di Catania e di Siracusa ricoprendo diversi incarichi.
Dal marzo 2014 al febbraio 2016 ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto presso la Prefettura di Palermo.
In carriera, è stata nominata componente delle commissioni straordinarie per la gestione dei Comuni di Riesi, Altavilla Milicia, Palazzo Adriano sciolti per infiltrazioni mafiose e commissario straordinario per la gestione del Comune di Bagheria, in sostituzione degli organi cessati dalla carica.
Ha gestito varie emergenze di protezione civile e, in relazione ai gravi eventi sismici che hanno interessato la provincia dell’Aquila, è stata comandata in missione per lo svolgimento delle relativa attività.
Ha svolto, inoltre, l’incarico di Presidente Supplente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa, Sezione distaccata di Mineo, e della Commissione di Catania. Dal 7 aprile 2017 ha svolto l’incarico di Viceprefetto Vicario alla Prefettura di Enna.