Siracusa. Caritas: quintuplicato il numero di chi è ricorso all'assistenza

Quintuplicato il numero dei beneficiari dei servizi di assistenza della Caritas Diocesana di Siracusa  nel periodo di emergenza per il coronavirus. Il dato è stato fornito dal direttore della Caritas diocesana, don Marco Tarascio. Prima dell’emergenza i beneficiari erano circa 2500, arrivati al 4 maggio a oltre 14 mila per un totale di 3.541 famiglie. La Caritas ha speso oltre 100 mila euro tra beni materiali, farmaci, contributi al reddito, bollette e sostegno per esigenze abitative. Distribuiti quasi 100 mila chili di derrate alimentari, sotto forma di pacchi viveri e di pasti grazie alle due mense, a 14.164 persone: “Numeri impressionanti, se pensiamo che prima dell’emergenza Coronavirus le persone prese in carico da Caritas nell’ambito dei servizi dedicati erano 2.505 con un allarmante incremento del +563 per cento – ha detto don Marco -. La concretezza della Carità l’abbiamo chiamata. La Caritas diocesana di Siracusa si è trovata dinanzi alla necessità di reinventare il modo di fare ed essere Carità in favore degli ultimi, delle fasce deboli, dei soggetti vulnerabili, dei vecchi e nuovi poveri: l’esponenziale aumento del numero di famiglie e persone in condizione di bisogno e fragilità aggravate da questo evento epocale, ci ha indotto a profondere il massimo sforzo possibile grazie ai 70 volontari.
Abbiamo attivato 4 linee telefoniche cellulari dedicate attraverso cui gli operatori hanno garantito supporto per richieste legate a problematiche di vario genere e sostegno psicologico/relazionale. E’ stato istituito un modulo online mediante cui è stato possibile trasmettere delle richieste d’aiuto per bisogni specifici. Hanno avuto luogo molteplici iniziative finalizzate alla donazione di beni materiali e di offerte in denaro (199, per quasi 35 mila euro), che sono andate ad aggiungersi alle donazioni provenienti da diverse realtà afferenti al mondo ecclesiale e del terzo settore“.




Michela La Iacona viceprefetto vicario a Siracusa, oggi l'insediamento

Nuovo viceprefetto vicario a Siracusa, si tratta di Michela La Iacona. Ha iniziato la sua carriera alla Prefettura di Enna, dove ha lavorato dal primo luglio 1988 al 4 novembre 1999. Successivamente, è stata destinata alle Prefetture di Catania e di Siracusa ricoprendo diversi incarichi.
Dal marzo 2014 al febbraio 2016 ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto presso la Prefettura di Palermo.
In carriera, è stata nominata componente delle commissioni straordinarie per la gestione dei Comuni di Riesi, Altavilla Milicia, Palazzo Adriano sciolti per infiltrazioni mafiose e commissario straordinario per la gestione del Comune di Bagheria, in sostituzione degli organi cessati dalla carica.
Ha gestito varie emergenze di protezione civile e, in relazione ai gravi eventi sismici che hanno interessato la provincia dell’Aquila, è stata comandata in missione per lo svolgimento delle relativa attività.
Ha svolto, inoltre, l’incarico di Presidente Supplente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa, Sezione distaccata di Mineo, e della Commissione di Catania. Dal 7 aprile 2017 ha svolto l’incarico di Viceprefetto Vicario alla Prefettura di Enna.




Melilli verso la Fase 3: "Non solo città industriale, cambiamo volto e obiettivi"

Melilli si prepara ad una ripartenza cambiando parzialmente volto, con quella che il sindaco, Giuseppe Carta definisce un'”etichetta nuova”. Voglia di cambiamento, quindi, nel comune industriale, che vuole smettere di essere soltanto questo. “Vogliamo far diventare questa città una vetrina di primo piano- spiega Carta- Portare la gente a Melilli è la nostra determinazinoe, farne conoscere le bellezze. Noi non siamo soltanto una città industriale- prosegue il primo cittadino – abbiamo, al contrario, un’offerta culturale importante. La ripartenza sarà diversa da quella del Dopoguerra, che portò quì il più grande insediamento petrolchimico. La nostra sarà una ripartenza culturale, artistica, spettacolistica e di rispetto dell’ambiente”. Tracciate, quindi, le linee guida dell’amministrazione comunale. L’ambizione ha alla base il concetto di eco-sostenibilità. Certamente la crisi legata alla pandemia si fa sentire, anche in un comune ricco come Melilli. “Le casse del Comune adesso registrano difficoltà- spiega Carta- Nessuno sta pagando, nemmeno le grandi industrie, che stanno usufruendo di quanto a disposizione per posticipare il momento dei versamenti. Questo approccio, prevediamo, durerà tanto, perchè le aziende sfrutteranno certamente fino alla fine la possibilità di non pagare. Noi , dal canto nostro, ci rimbocchiamo le maniche e continuiamo a pensare alla prevenzione del contagio, che non dimentichiamo ma , al contrario , teniamo in alta considerazione”. Questo è il giorno della “cunsarbata” a Melilli, che chiude la sentita festa di San Sebastiano. Quest’anno, i fedeli potranno seguirla in diretta “on line”. Parteciperà, insieme al parroco, soltanto il primo cittadino. “La devozione è stata espressa in altro modo quest’anno- dice il sindaco-ovviamente con tanto dispiacere da parte di tutti noi. I melillesi sono molto legati al nostro Patrono. Non essere presenti, anche fisicamente, rappresenta un enorme sacrificio. Ma siamo anche molto responsabili e lo abbiamo chiaramente manifestato in queste settimane di restrizioni”. Il sindaco è pronto a convocare, intanto, un tavolo tecnico, già in settimana. Servirà per preparare Melilli alla Fase 3, prevista dal 18 maggio in poi. “Scriverò anche alle aziende della zona industriale – spiega- per conoscere le loro intenzioni , i progetti, le attività a cui intendono dare seguito. Cercheremo così idi comprendere quali dovranno essere le migliori strategie da attuare”.




Noto. Estorsione: ordinanze di custodia cautelare per 4

Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dal Procuratore Aggiunto della Repubblica  Fabio Scavone e diretta dal Sostituto, Gaetano Bono, Agenti del Commissariato di Noto, diretti dal Commissariato Vice Questore Aggiunto Dr Paolo Arena, hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare, emesse dal GIP del Tribunale di Siracusa, Scapellato, nei confronti di quattro persone, due di custodia in carcere e due di arresti domiciliari, con braccialetto elettronico: Manenti Simone di 39 anni, Rizza Corrado di 44 anni, Latino Davide di 33 anni e Restuccia Maria di 31 anni.
All’indomani dell’acquisizione di una notitia criminis di estorsione è stato avviato un servizio tecnico di intercettazione per corroborare e rafforzare il già grave quadro indiziario a disposizione degli investigatori, e sono state scoperti: bonifici bancari sul conto corrente intestato a Restuccia Maria detta “Ramona”, un assegno emesso in favore del noto pregiudicato ed assuntore di stupefacenti Rizza Corrado, detto “Currarino”, prelievi di contante, effettuati col bancomat, che la vittima era stata costretta a consegnare a Rizza, per un importo complessivo di 11.320 euro e numerosissimi screenshots di conversazioni via social intrattenute con Restuccia e altro pregiudicato ed assuntore di stupefacenti, Manenti Simone, nonché sms vocali di Whatsapp.
Pertanto, emergevano ulteriori elementi di responsabilità nei riguardi di Latino Davide, convivente della Restuccia che determina Rizza ed Manenti a estorcere denaro ad un uomo, giacché Rizza ha contratto, verosimilmente con la coppia Restuccia/Latino, considerevoli debiti per droga. Dunque, dopo l’incipit della condotta estorsiva da parte di Rizza Corrado, sostenuta dalla forza intimidatrice derivante dalla sua caratura criminale, dall’attività investigativa si è potuto accertare che il trio Restuccia- Latino- Manenti, ha seguitato in pretese di denaro nei confronti di un uomo, individuato da Rizza quale ignaro garante dei pagamenti. Gli stessi, verosimilmente creditori di  Corrado Rizza, per i debiti da costui accumulati per l’acquisto di stupefacente, decidevano di procedere personalmente al “recupero” delle somme dovute, cominciando a vessare ed indebolire psicologicamente la persona offesa con numerosa messaggistica via social e chiamate telefoniche. Rizza sparisce improvvisamente dopo aver acquisito cospicue somme di denaro dalla vittima. Dopo costanti ricerche e minacce, perpetrate da Latino e da Restuccia, una volta individuato, Rizza subisce una severa lezione sia da parte di Latino che da Manenti  Simone che lo aggredisce fisicamente in pieno centro storico in data 6 maggio, poco prima di prendere parte all’appuntamento con la vittima nel corso del quale viene tratto in arresto in flagranza da parte della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Noto, dopo la consegna delle banconote. Non appena Latino apprende della notizia dell’arresto di Manenti, intima alla convivente Restuccia di cancellare tutti i messaggi e distruggere la scheda telefonica. “……cancella tutte cose e butta pure il telefono…stai capendo? butta lì tutte cose e spezza pure la scheda!…”). La lapidaria quanto laconica conversazione, sancisce la fine dei giochi: l’arresto di Manenti mette a nudo tutto il gruppo composto da persone coinvolte a pieno titolo in tutta la vicenda. I gravi indizi di colpevolezza raccolti hanno consentito al GIP di Siracusa, al fine di escludere il pericolo di reiterazione delle condotte delittuose, di emettere un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Rizza (condotto presso la casa circondariale di Ragusa) e di Manenti (già ristretto nel carcere di Ragusa a seguito dell’arresto in flagranza del 6 maggio) ed degli arresti domiciliari, col presidio del braccialetto elettronico, nei confronti dei conviventi Restuccia e Latino.




Sequestrata attività ricettiva di Augusta: non segnalava alla questura gli ospiti

Niente comunicazioni all’autorità giudiziaria delle persone alloggiate entro le 24 ore successive all’arrivo: sequestrata in via preventiva struttura ricettiva. Gli agenti del commissariato di Augusta hanno eseguito quanto disposto da un decreto emesso dal G.I.P. di Siracusa, nei confronti di B.S. di 71 anni.
Tale sequestro è stato disposto a seguito di mirate verifiche finalizzate alla prevenzione ed emersione di attività sommerse. Gli investigatori  hanno accertato che la titolare della struttura ricettiva ometteva le obbligatorie comunicazioni alla questura, come invece disposto dalle normative vigenti. La struttura non aveva nemmeno rinnovato il certificato di abilitazione per il portale Alloggiati Web, dal 2017. La donna è stata denunciata.




Ordigno rudimentale in via Filisto, strada chiusa e artificieri a lavoro

Artificieri in via Filisto, a Siracusa. Attorno alle 19 e’ scattato l’allarme bomba per la presenza di un rudimentale ordigno esplosivo. La strada è subito stata chiusa al traffico. Polizia e Vigili del fuoco sul posto.
L’ordigno, secondo le prime informazioni, sarebbe stato notato inesploso sull’asfalto, in prossimità di un muro di recinzione di una palazzina. I residenti hanno dato l’allarme. Sono subito scattate le misure di sicurezza. Secondo una prima analisi, l’ordigno sarebbe di fabbricazione artigianale.
Pochi giorni fa, nella notte e poco distante, in via Pietro Novelli, venne ritrovato un altro ordigno esplosivo.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 109 positivi, 23 ricoverati, 103 guariti

Sostanzialmente stabili i numeri dell’epidemia di coronavirus in provincia di Siracusa. Gli attuali positivi sono 109, esattamente come ieri. Scendono ancora i ricoverati, ora 23 (-5). I guariti sono 103. I decessi restano 27 con tre registrati nei primi giorno di maggio.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 71 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 98 (15, 53, 11); Catania, 694 (65, 250, 93); Enna, 247 (59, 145, 29); Messina, 361 (64, 144, 52); Palermo, 383 (57, 127, 31); #Ragusa, 37 (4, 50, 7); Trapani, 69 (2, 65, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Baraccopoli di Cassibile, parte la vigilanza sanitaria per i migranti stagionali

Alla fine, non ha ricevuto le necessarie autorizzazioni la manifestazione di piazza Saitta, a Cassibile. Alcuni residenti avevano ideato un flashmob per tenere alta l’attenzione sulla baraccopoli che ospita centinaia di braccianti stagionali alle porte della frazione. Specie nei giorni del coronavirus, i residenti chiedono controlli e rispetto delle regole.
Anche se l’appuntamento di protesta è saltato, arriva un primo risultato. Da lunedì l’Asp aprirà un ambulatorio dedicato ai migranti stagionali. Rimarrà aperto dalle 16.00 alle 19.00, nei locali della guardia medica.
I lavoratori stagionali saranno informati attraverso i mediatori culturali appositamente allertati.
“Lunedì si dovrebbe finalmente definire a Palermo un servizio di vigilanza sanitaria attraverso una Ong che lavorerà con una unità mobile, integrando gli operatori Asp”, spiega Paolo Romano, ex presidente della circoscrizione. “Questo servizio è frutto di una interlocuzione con l’ufficio immigrazione della Regione, con il quale da ottobre dialoghiamo, per poter dare una risposta al problema stagionale nei suoi vari livelli. Il servizio regionale, previsto anche in altri territori, grazie alle tante pressioni, partirà al momento soltanto per Cassibile”.




Luca Abbruzzo, da Siracusa in soccorso delle aree più colpite dal coronavirus

Anche da Siracusa partono volontari per andare a prestare soccorso nelle aree più colpite dall’ emergenza coronavirus in Italia.
L’infermiere dell’Avcs (Associazione Volontari Città di Siracusa) Luca Abbruzzo ha raggiunto nelle ore scorse Roma dove riceverà indicazione della sua destinazione dalla Protezione Civile.
Abbruzzo è rientrato all’inizio di febbraio da Bergamo, dove prestava servizio presso l’Ospedale Papa Giovanni XIII (il più colpito dall’emergenza). Specializzato in area critica e pronto soccorso, ha subito manifestato la propria disponibilità a partire dove c’è più bisogno, con l’iniziativa Infermieri per Covid, promossa dal Dipartimanto Nazionale della Protezione Civile.
Grande spirito di servizio e di volontariato contraddistinguono Luca che dall’età di 15 anni è un volontario di Protezione Civile a Siracusa.
Dall’Avcs “un grande in bocca al lupo per questa nuova sfida”.




Fase Due, dal 18 maggio in Sicilia riaprono i centri socio-sanitari

Dal 18 maggio, in Sicilia, potranno riprendere le attività delle strutture socio-sanitarie dedicate a persone diversamente abili o fragili. La misura, che rientra fra le azioni in ambito sanitario previste nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, è contenuta in una circolare dell’assessorato regionale alla Salute, che di fatto recepisce l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana dello scorso 30 aprile.
Nello specifico, si tratta delle strutture semiresidenziali ex art.26 L.833/78, dei Centri diurni per pazienti psichiatrici o affetti da alzheimer o autismo, ma anche i Centri diurni socio-educativi per minori e quelli per anziani (questi ultimi afferenti all’assessorato regionale alla Famiglia), chiusi nel marzo scorso per contenere il contagio dal virus.
Il documento, che richiama anche i diversi studi condotti dal Comitato tecnico scientifico della Regione Siciliana, contiene le linee di indirizzo per consentire la ripresa delle attività assicurando la massima sicurezza a ospiti e operatori. Proprio il personale dovrà essere adeguatamente formato sulla corretta adozione delle precauzioni standard e sull’utilizzo dei Dpi.
La circolare raccomanda prima della riapertura – che dovrà comunque avvenire dopo un’interlocuzione con le Asp – “opportune azioni per la preparazione/allestimento dei locali nei quali verranno erogate le attività secondo le necessità correlate alle nuove modalità di utilizzo e la sanificazione dei medesimi”.
Ogni struttura dovrà così individuare un referente per il biocontenimento che avrà il compito di curare i protocolli di sicurezza, divenendo anche un riferimento non solo per gli operatori, ma anche per i familiari dei pazienti e per tutti i soggetti esterni. Prima della apertura, oltre alla necessaria sanificazione dei locali, si dovrà tenere conto del distanziamento sociale, quindi sarà necessario, a seconda degli spazi dei vari Centri, prevedere una flessibilità con l’eventuale ampliamento delle fasce orarie di operatività. Pertanto, in base alle esigenze e al nuovo modello organizzativo, sarà possibile rimodulare con l’Asp i Progetti riabilitativi individuali (Pri) e/o i Piani assistenziali individuali (Pai) dei pazienti che frequentano un determinato Centro.
La circolare prevede inoltre che la “ripresa delle attività dei Centri semiresidenziali ex art.26 L.833/78 e dei Centri diurni coinvolgerà prioritariamente gli utenti già in carico alla data di sospensione delle attività e sarà data precedenza alle persone con disabilità il cui prolungato permanere al domicilio in concomitanza all’elevata complessità assistenziale può maggiormente causare problemi di tipo sanitario o sociale alla persona o alla famiglia”.
La riapertura dei Centri non farà venire meno alcune novità introdotte dal periodo di lockdown come l’uso di strumenti digitali: “Per tutti i pazienti – si legge nel documento – è opportuno valutare la possibilità di un programma alternativo prevedendo, ove possibile, attività complementari, anche utilizzando strumenti telematici, a completamento dell’orario di frequentazione abituale. Allo stesso modo le attività di gruppo devono essere riorganizzate attraverso l’utilizzo di piattaforme di videochiamata”.
Un capitolo della circolare è dedicato al trasporto dei pazienti: oltre a tenere conto del distanziamento interpersonale, sarà necessario prevede la sanificazione quotidiana. Inoltre l’autista-operatore sarà dotato di termoscanner e, prima di far salire a bordo l’utente, dovrà misurare la temperatura corporea: se dovesse risultare superiore ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso sul mezzo. Misure speciali anche per l’accesso degli accompagnatori degli utenti che “è fortemente raccomandato non far accedere al Centro se non strettamente necessario”. Infine, come è noto, ad ogni utente, entro la prima settimana di trattamento, dovrà essere effettuato da parte della struttura, un test sierologico quantitativo/semiquantitativo per Sars-Cov-2.