Furto di candelieri dalla chiesa dei Cappuccini: individuato l'autore, ritrovati i due pezzi

I Carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Siracusa hanno recuperato due candelieri che erano stati trafugati dalla chiesa dei Cappuccini. Artistici pezzi con base in fusione barocca, sono stati rubati nella mattinata dello scorso 22 aprile.
Grazie all’analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, è stato possibile identificare l’autore del furto: un 54enne siracusano. L’immediata perquisizione nella sua abitazione ha permesso ai Carabinieri di rinvenire e recuperare i due candelieri. L’uomo non era ancora riuscito a commercializzarli, verosimilmente per la difficoltà nel reperire un acquirente. E’ stato denunciato per furto aggravato. I due candelieri sono stati restituiti alla parrocchia.




Attività sportiva ma troppo distante da casa: sanzionati un ciclista e un podista

Sono state numerose, anche nelle scorse ore e in tutta la provincia, le sanzioni elevate a chi no ha rispettato le limitazioni alla mobilità attualmente in vigore. Multe sono state elevate a Siracusa, Cassibile, Priolo Gargallo, Carlentini, Villasmundo, Sortino, Lentini, Augusta, Noto e Rosolini.
A Villasmundo e Sortino, in due momenti diversi, sono stati sanzionati due uomini intenti a praticare attività sportiva a grande distanza dalla loro abitazione. Si tratta di un ciclista, sorpreso in sella alla sua bicicletta da corsa su una strada provinciale, ed un podista.
L’attività sportiva è al momento consentita solo nei pressi della propria abitazione ed è comunque sempre da svolgersi nel rispetto della cosiddetta distanza sociale, quindi non in gruppo.
Ad Augusta, i Carabinieri hanno arrestato il 20enne Salvatore Barravecchia, destinatario di una ordinanza di carcerazione. Nonostante fosse ai domiciliari per reati contro il patrimonio, è stato ripetutamente sorpreso a circolare per le vie cittadine, oltretutto senza valido motivo (che non avrebbe potuto fornire anche perchè ai domiciliari, ndr). Disposto quindi l’aggravamento della forma di custodia, richiesto al Tribunale dai Carabinieri. L’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale “Piazza Lanza” di Catania.




Bad Mask, la difesa di Irene Pivetti: "io parte lesa". Il Codacons si costituisce parte offesa

Sarebbero tre i fascicoli aperti nei confronti della ex presidente della Camera, Irene Pivetti, per i reati di frode in commercio, falso documentale e violazione dei dazi doganali. Uno dalla Procura di Siracusa, nell’ambito dell’operazione Bad Mask, e gli altri dalle Procure di Savona e di Roma. Secondo le accuse, la società di cui la Pivetti è amministratrice (Only Italia Logistics), avrebbe commercializzato mascherine non conformi provenienti dalla Cina.
“Se dovesse essere ‘invalido o falso’ il certificato emesso dalla società polacca che attesta la conformità delle mascherine è chiaro e evidente che io e la società saremmo parte lesa nell’inchiesta”, ha affermato nelle ore scorse l’ex presidente della Camera, dopo il sequestro in tutta Italia di 9.000 mascherine importate dalla Cina dalla società riconducibile all’ex esponente della Lega Nord.
Intanto il Codacons ha annunciato che depositerà alla Procura della Repubblica di Siracusa la richiesta di costituzione di parte offesa nel procedimento scaturito proprio da quel sequestro, effettuato dalla Guardia di Finanza. Per l’associazione dei consumatori, “se le contestazioni saranno confermate, il fatto è gravissimo”. E questo perchè “le mascherine – spiegano – in quanto non conformi, potrebbero essere potenzialmente pericolose e ciò potrebbe emergere con la consulenza tecnica affidata dal pm di Savona, Giovanni Battista Ferro, ad un esperto. Il Codacons attende gli sviluppi delle indagini e chiede di intensificare i controlli per quello che sembra essere il business di questo periodo di emergenza”.




Boss siracusano scarcerato: ai domiciliari per motivi di salute

Ha lasciato il carcere di Bari per raggiungere la sua abitazione di Floridia. Scarcerato il 72enne Carmelo Terranova, esponente di spicco della cosca Aparo di Siracusa e condannato a tre ergastoli per omicidio.
Il Tribunale di Sorveglianza della città pugliese ha accolto l’istanza di scarcerazione a causa delle condizioni di salute del 72enne, anche alla luce dell’emergenza covid-19.
Terranova è stato condannato all’ergastolo per gli omicidi di Salvatore Pernagallo di Francofonte avvenuto il 7 aprile 1992, di Salvatore Navarra, ex autista del sindaco di Canicattini, nel 1992 e per la strage di San Marco, del settembre 1992.
Nel 2015 Terranova era stato scarcerato sempre per motivi di salute. Ma dopo qualche tempo, secondo le forze dell’ordine, il suo appartamento sarebbe diventato il luogo di incontro tra appartenenti alla cosca mafiosa.




Siracusa. I ristoranti consegnano le chiavi al sindaco, Italia: "Comprendo il gesto forte"

I ristoratori della città consegnano le chiavi delle loro attività al sindaco. Gesto simbolico, ieri, per rappresentare i timori legati all’emergenza Coronavirus e all’impossibilità di far ripartire le loro attività fino al primo giugno prossimo, come stabilito dal Decreto della Presidenza del Consiglio che fissa il calendario delle ripartenze per le attività economiche italiane. “Comprendo il gesto forte ed efficace degli ristoratori-ha commentato il sindaco, Francesco Italia-
Dietro ogni attività imprenditoriale si nascondono storie e sacrifici  di persone che, rischiando, hanno creduto in un progetto e lo hanno reso realtà a beneficio del tessuto economico di Siracusa con creatività e coraggio.
Ringrazio ciascuno di loro perché con tenacia e fiducia si affidano alle istituzioni per rappresentare le loro richieste. A Siracusa nessuno resta solo”.

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Siracusa. Mascherine e termometri per il 118: la donazione dell'Ambasciata Cinese

Guanti, mascherine e termometri digitali a infrarossi per il personale del 118 in servizio in provincia di Siracusa. La bella fornitura è arrivata nei giorni scorsi con un pacco spedito direttamente dall’ambasciata cinese in Italia. Una donazione. Da Roma al servizio Pte 118 dell’Asp di Siracusa anche grazie alla intraprendenza della dottoressa Flavia Lo Verde. “E’ stata una fortunata opportunità che abbiamo potuto cogliere grazie anche alla sensibilità dei funzionari dell’ambasciata cinese”, si schermisce lei. “Ringrazio in particolare Luciana Cillari per la sua gentilezza e disponibilità”, aggiunge poco dopo.
Nel pacco, con tanto di messaggio positivo (“Uniti si può fare, Forza Italia-Cina”), ben 500 mascherine, diversi pacchi di guanti monouso e 20 termometri digitali ad infrarossi che serviranno a meglio attrezzare e rifornire le 18 ambulanze del 118 in servizio in provincia ed il personale. “Sono presidi che fanno comodo, recapitati alla responsabile del nostro servizio, la dottoressa Giocchina Caruso”, precisa Flavia Lo Verde.




Siracusa. Alta tensione tra Asp e Cisl: "Avvertimento diretto al segretario dei medici"

Si fa sempre più rovente il clima nella sanità pubblica siracusana. La bufera legata alla gestione dell’emergenza Coronavirus non accenna a placarsi. Al contrario, il clima sembra infuocarsi sempre più. Le indiscrezioni che circolano negli ambienti vicini agli ospedali del territorio trovano conferma in una nota ufficiale diffusa in tarda mattinata dalla Cisl attraverso le parole del segretario generale Uts Ragusa Siracusa, Vera Carasi. Il confronto con il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra ha raggiunto un momento di fortissima tensione durante un incontro in video conferenza con le parti sociali.  “Quanto accaduto- protesta la rappresentante dell’organizzazione sindacale- denota nervosismo, scarse capacità relazionali, spregio delle norme più elementari di relazioni sindacali e democratiche. Serve serenità di giudizio e di valutazione per gestire la fase 2 di questa emergenza sanitaria. La Cisl agirà in tutte le sedi opportune e competenti per tutelare l’immagine e la dignità della nostra organizzazione e del nostro dirigente.”
“L’avvertimento diretto, lanciato al nostro segretario della Cisl Medici territoriale, Vincenzo Romano – ha detto la Carasi – non possiamo tollerarlo. Ficarra è stato, evidentemente, innervosito dalle continue e puntuali denunce della Cisl siracusana che hanno poi trovato riscontro nei provvedimenti adottati per rimediare. La sanità è un paziente da curare con grande attenzione, con il rispetto che gli è dovuto. Il direttore generale di un’Azienda sanitaria provinciale, deve avere la capacità di assumere responsabilità, confrontarsi e non pensare, esclusivamente, a gettare discredito sugli altri per provare a difendere sé stesso. Le denunce servono a risolvere i problemi, insieme.
Ringraziamo tutte le organizzazioni sindacali, presenti all’incontro, che hanno manifestato solidarietà al nostro dirigente – ha concluso Vera Carasi – Gli iscritti che in queste settimane hanno chiesto solidarietà e vicinanza al sindacato, che continuano a lavorare nei nostri ospedali, meritano il rispetto loro dovuto. Il direttore Ficarra che minaccia querele a destra e manca pensasse a fare fino in fondo il proprio ruolo. Anche difendere l’indifendibile, ad un certo punto, crea soltanto ulteriori danni. La Cisl non si fa imbavagliare da nessun manager pro tempore; i lavoratori continueranno ad averci al loro fianco. Ficarra se ne faccia una ragione.”




Nervi tesi tra l'Asp e la Cisl, ancora botta e risposta tra il dg Ficarra e la segretaria Carasi

Non si fa attendere la risposta del dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. Per la Cisl, il manager della sanità avrebbe tenuto un atteggiamento aggressivo in videoconferenza con il segretario della Cisl Medici, Vincenzo Romano.
“Ancora una volta il segretario generale della Cisl Siracusa in modo preconcetto attacca inopinatamente l’Asp di Siracusa dimostrando di non conoscere le procedure che si stanno seguendo, come avvenuto per il caso dell’ospedale Di Maria di Avola in cui ha annunciato un focolaio di infezione poi dimostratosi palesemente falso”, dice Ficarra senza citare direttamente Vera Carasi.
“Piuttosto, la segreteria generale della Cisl voglia chiarire – prosegue il direttore generale – se il suo dirigente non avesse un interesse personale nel sollevare un polverone sull’ospedale di Avola in concomitanza con il paventato trasferimento del reparto di Pediatria di Siracusa per motivi di sicurezza. Non vorrei che la paura di un trasferimento personale si confondesse con un motivo di carattere generale, poi dimostratosi falso. Così come è difficile attribuire un fatto unicamente falso alla direzione aziendale in modo sibillino da parte del dottore Romano (verbale del 28 aprile 2020) su un evento non certo piacevole accaduto ad un dipendente. Forse è il caso che prima di parlare anche in TV su procedure di cui ha notizie parziali si informasse, evitando di gettare discredito sulle pubbliche istituzioni e creando ingiustificati allarmismi”, la replica del dg.
Finito qui? No, perchè la Cisl non ci sta e senza alzare la voce ma con parole misurate, controbatte. “Ora ne siamo certi: pur comprendendo le difficoltà del momento, il direttore generale dell’ASP non è più sereno. Provare a rimestare le cose, provando a creare un effetto confusione, è il metodo classico di chi vuole soltanto fuggire dalle responsabilità. Questa strategia comunicativa è vecchia e superata.”
Così, il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, commenta la replica del dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale al comunicato diffuso a sostegno del segretario generale della Cisl Medici attaccato in sede di delegazione trattante.
“La risposta del Direttore generale – commenta la Carasi – contiene una serie di inesattezze che appaiono gravi se ricondotte a lui. Intanto, vorremmo specificare, la nostra nota non contiene un inopinato attacco all’Asp di Siracusa, ma al suo atteggiamento; quindi un riferimento personale.
Secondo, la nostra Organizzazione non ha mai usato il termine focolaio; ha segnalato una serie di criticità evidenti all’ospedale Di Maria di Avola. Il direttore saprà naturalmente che il ministero della Salute, il 9 marzo scorso, con una circolare, aggiornava la definizione dei casi Covid-19 aggiungendo, al tampone positivo e a tampone negativo, anche quello probabile. In questo caso, come scritto e confermato dagli stessi referenti dei laboratori autorizzati dalla Regione, si ritiene, comunque, ‘caso clinico’, definito come ‘positivo’ e con il soggetto allontanato dal luogo di lavoro in attesa di altri due tamponi, necessariamente negativi per riprendere servizio.
Ultima, ma non meno importante cosa, visto il riferimento personale – conclude Vera Carasi – Vorremmo soltanto ricordare al direttore generale, che evidentemente è stato informato male e non ha comunque verificato prima di pronunciarsi, che il nostro dirigente non lavora in Pediatria ma in Neonatologia. Quindi, nessun timore legato al trasferimento di un reparto non suo. Il direttore generale pro tempo dell’Asp, invece, farebbe meglio a non riferire cose artatamente false sulla riunione del 28 aprile u.s. svolta alla presenza di almeno una decina di persone. Con questa nota, per quanto ci riguarda, la vicenda si chiude qui. Simo sempre convinti che il fare è sempre meglio del dire. E questo con la certezza che fatti e provvedimenti ci daranno ragione.”




Anche Noto dice no alle antenne 5G, il sindaco: "per ora non necessaria sperimentazione"

Anche il Comune di Noto dice no alla sperimentazione della tecnologia 5G sul proprio territorio. Questa mattina, infatti, il sindaco Corrado Bonfanti ha firmato un’ordinanza sindacale che avrà valore di 6 mesi, prorogabile per ulteriori 6 mesi, in attesa delle nuova classificazione sugli eventuali effetti cancerogeni annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando di fatto il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea.
“Ho avuto modo di confrontarmi con genitori di bambini che riescono a sentire grazie ad impianti cocleari che gli sono stati impiantati – spiega il sindaco Corrado Bonfanti – e per queste famiglie, così come per tutti noi, in attesa di risultati scientifici più confortanti, ritengo procrastinabile o addirittura non necessaria per il nostro territorio, l’installazione o la sperimentazione di antenne con tecnologia 5G. La tutela della salute è un aspetto molto importante, anche alla luce dell’attuale pandemia. C’è un tempo per tutto e oggi abbiamo ben altre priorità a cui dedicare tutti i nostri sforzi. Non vogliamo permettere, fino a quando non ne sapremo di più, che sul nostro territorio sorgano pericoli per la salute umana”.




Sortino destina un "tesoretto" a famiglie e imprenditori: 115 mila euro per ripartire

Uno stanziamento di circa 115 mila euro. Il Comune di Sortino lo destina alle famiglie in stato di necessità e alle imprese del territorio, per ripartire dopo il lockdown legato all’emergenza pandemia. “Alle famiglie che hanno difficoltà a pagare le bollette- spiega il sindaco, Vincenzo Parlato- abbiamo destinato circa 25 mila euro. Oltre 90 mila euro andranno, invece, agli imprenditori che formano ovviamente il nostro tessuto economico e sociale e hanno bisogno di un aiuto per poter ripartire. Potrà servire per l’approvvigionamento di materie prime, per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza, che comportano dei costi. E’ un contributo, per tutti, e, in percentuale, un supporto a chi non ha ricevuto il credito d’imposta per gli affitti. A chi è rimasto aperto come supermercati e macellerie, invece- prosegue il sindaco Parlato-  daremo mascherine e igienizzanti”. I bonus non saranno inferiori ai 500 euro. Con un bando si provvederà a chi , pur avendo la possibilità di proseguire la propria attività, ha registrato un netto calo delle vendite. “Il nostro supporto- prosegue il primo cittadino- vuole rappresentare un’iniezione di fiducia. I danni della pandemia vanno calcolati, non solo nell’immediato ma anche proiettandoli sul medio e lungo termine”. Un secondo passaggio dipenderà, invece, dalle indicazioni che arriveranno dal Governo e dalla Regione. In quest’ultimo caso, a Sortino sono stati destinati 169 mila euro, 50 mila già accreditate. Da verificare, tuttavia, le modalità di spesa. Parlato ricorda come alcuni criteri per l’assegnazione siano a suo parere inopportuni. “Escludere, ad esempio, chi ha avuto il contributo una tantum non è corretto, visto che quella cifra non aiuta di certo nessuno a risollevarsi. Idem per certi criteri legati all’Isee. Argomenti che probabilmente saranno discussi anche insieme agli altri sindaci dell’isola.