Emergenza covid-19, la donazione del Rotary Club Siracusa: videobroncoscopi ed alimenti

Il Rotary Club Siracusa ha donato 10 video-broncoscopi monouso, e relativo monitor, all’Unità di Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. Donati anche generi alimentari per l’infanzia e 150 uova di Pasqua alla Caritas diocesana, con un impegno totale di oltre 6.000 euro.
“Nel quadro di questa emergenza ci fa piacere ricordare anche l’impegno dei singoli soci. Quelli direttamente impegnati in prima linea, come il dottore Maurilio Carpinteri, primario dell’Unità di Terapia Intensiva, e quelli che sono intervenuti con significative donazioni, come la Irem. L’azienda ha donato agli ospedali di Siracusa e Noto centinaia di mascherine, tute protettive e caschi respiratori”, spiega il presidente del Rotary Club Siracusa, Francesco Tabacco.




Pensione a domicilio, la portano i carabinieri: prima consegna a Noto con le telecamere di Mattino 5

Pensione a domicilio per i cittadini di età superiore ai 75 anni che non abbiano parenti nelle condizioni di assisterli. Anche in provincia Siracusa è partita la convenzione fra l’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane. I militari consegnano in contanti la pensione direttamente al domicilio dei destinatari.
Ieri mattina a Noto i Carabinieri hanno prelevato l’ indennità dall’ufficio postale di via Zanardelli e con delega del richiedente hanno riscosso l’indennità pensionistica, consegnandola poi presso la casa di riposo dove dimora il beneficiario.
La procedura, per la sua importanza, è stata seguita dalle telecamere della trasmissione Mattino 5, che hanno documentato l’efficacia del servizio e la soddisfazione del signor Salvatore, l’anziano pensionato che ne ha potuto fruire.
Il Maresciallo Maggiore Cantarella, Comandante della Stazione ha evidenziato il valore della convenzione, “che incontra le esigenze dei più deboli e permette anche di tutelare le persone anziane dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe rapine e scippi”.
Il direttore dell’Ufficio Postale di Noto, Mario Pasquarella, si è detto “orgoglioso di poter contribuire a fornire un servizio efficace e solidale, soggiungendo che “la sottoscrizione di questa convenzione tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri conferma il nostro ruolo strategico a sostegno del Paese e la vicinanza al territorio”.
I pensionati possono contattare il numero verde 800556670 messo a disposizione da Poste Italiane o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.




Verso la ripartenza: il 4 maggio cantiere della Siracusa-Gela a pieno regime

“Il prossimo 4 maggio, salvo imprevisti, il cantiere dell’autostrada Siracusa-Gela ripartirà a pieno regime. Già dalla prossima settimana, comunque, avranno luogo alcuni interventi minori nel rispetto delle normative di prevenzione del contagio”. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, al termine di una videoconferenza dedicata all’autostrada Siracusa-Gela, alla presenza dei tecnici del Consorzio per le autostrade siciliane e dell’impresa appaltatrice Cosedil. Attualmente, sui lotti 6, 7 e 8 fra Rosolini e Modica, è in corso la costruzione di quasi 20 km di tracciato autostradale.
“L’opera, così come decine di altre in Sicilia, ha subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza coronavirus – spiega Falcone – ma il Governo Musumeci ha in ogni caso mantenuto costante la vigilanza sul cantiere, garantendo grazie all’impegno del Cas anche i necessari flussi di liquidità. Lavoriamo così al dopo emergenza, per farci trovare pronti quando il lockdown avrà fine e contenere gli effetti della crisi economica sull’Isola”.




La Comunità Cinese dona 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari: "Andrà tutto bene"

La Comunità Cinese di Siracusa dona alla città 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari.La consegna, questa mattina, davanti ad un esercizio commerciale di viale Tisia. A ritirarle, il sindaco, Francesco Italia. La Comunità Cinese locale ha raccolto oltre 10 mila euro. I prodotti sono arrivati nelle scorse ore. “Forza Italia, Forza Cina, andrà bene”- hanno dichiarato i cittadini cinesi durante la breve cerimonia di consegna, tutti rigorosamente indossando la mascherina protettiva. “Lavoriamo e viviamo qui- ha aggiunto una lavoratrice e mamma cinese- e abbiamo qui i nostri bambini. Siamo insieme in questa battaglia”. A donare sono stati 23 commercianti, tra ambulanti, gestori di negozi e ristoratori. Cifre variabili quelle versate, da 200 a tremila euro a seconda delle possibilità di ciascuno.   Dal sindaco, Italia, parole di ringraziamento. Subito dopo, il primo cittadino ha consegnato il materiale all’ospedale Umberto I di Siracusa.




Cantiere edile privato non autorizzato e lavori abusivi: scattano denunce e sanzioni

In un cantiere edile privato nella zona di Marina di Noto, lavoratori impiegati in difformità rispetto a quanto previsto per il contenimento del Covid-19. Intervento della Guardia di Finanza. Secondo la normativa vigente, infatti, esclusivamente i cantieri organizzati per la realizzazione di opere pubbliche possono proseguire le attività.
Alla richiesta di chiarire le motivazioni della loro presenza sul posto, gli operai, di origini catanesi, hanno dichiarato di lavorare per conto di un’impresa edile della provincia di Catania. Sono scattate le sanzioni amministrative pecuniarie previste. La medesima violazione è stata inoltre contestata, in qualità di obbligato in solido, al titolare dell’impresa edile. L’attività del cantiere è stata, infine, sospesa precauzionalmente in attesa del provvedimento definitivo da parte del Prefetto di Siracusa.
Durante i successivi approfondimenti, eseguiti con l’ausilio di personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Noto, è stata rilevata anche la difformità tra i lavori autorizzati e quelli in esecuzione sul medesimo stabile.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno, quindi, proceduto al sequestro penale dell’immobile. Denunciati il proprietario e il direttore dei lavori per abusivismo edilizio-




Priolo. Controlli mirati nei supermercati ma niente ordine alfabetico

Controlli mirati, finalizzati a garantire il rispetto della regola di andare al supermercato non più di una volta al giorno. Nessuna turnazione secondo ordine alfabetico, però.A Priolo si è deciso di agire in questo modo.  E’ quanto emerso da una specifica riunione presso il Coc, il centro operativo comunale, allestito al Palazzo Municipale. Hanno preso parte all’incontro il sindaco, Pippo Gianni, il Dirigente di Protezione Civile, Gianni Attard, il Comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri.
Nel corso dell’incontro è emerso che la turnazione basata sull’ordine alfabetico avrebbe potuto creare difficoltà ad alcune fasce della popolazione. E’ stato pertanto deciso di procedere in maniera diversa, sempre con l’obiettivo di snellire le code all’esterno dei punti vendita di generi alimentari e diminuire l’esposizione al contagio da Coronavirus per i cittadini e i dipendenti.




Coronavirus, positivi tra i sanitari del Di Maria. La Cisl: "Pediatria lì non può andare"

“No al trasferimento del reparto di pediatria dell’Umberto I all’ospedale di Avola dove, nella stessa unità operativa, sono già stati
accertati casi di positività”. Vera Carasi, segretaria provinciale della Cisl, fa suonare un nuovo campanello di allarme per la sanità siracusana. E con lei anche il segretario generale della FP Cisl, Daniele Passanisi, ed il segretario generale dei Medici Cisl, Vincenzo Romano.
I tre sindacalisti sottolineano il rischio reale di aprire un pericoloso fronte del contagio all’interno di un reparto particolarmente delicato.
“Il piano di intervento, presentato ai vertici aziendali lo scorso sabato dal
gruppo di lavoro nominato al posto del direttore di presidio dell’Umberto I, prevede il trasferimento di oculistica,
otorinolaringoiatria e pediatria da Siracusa ad Avola. Se, dopo la bambina di 10 mesi, anche un medico, una infermiera ed un operatore socio-sanitario sono risultati positivi proprio al Di Maria, è da escludere qualsiasi ipotesi di portare lì lo stesso reparto dell’Umberto I”, indicano i tre sindacalisti che invocano l’intervento di Rosario Di Lorenzo, direttore del presidio ospedaliero Avola-Noto ed Augusta. “Se il Team
emergenza Covid nominato lo scorso aprile esaurisce la propria competenza
all’ospedale di via Testaferrata, tocca, a questo punto, al direttore sanitario Anselmo Madeddu, predisporre un piano di intervento immediato per Avola, che corre il rischio di diventare un nuovo pericoloso fronte, e anche per il Muscatello di Augusta”.
Per i tre segretari Cisl “è in atto uno smantellamento totale della sanità del capoluogo. Prima l’Oncologia, adesso altri tre reparti, trasferiti in un ospedale, quello avolese, che non può garantire il servizio sicuro”.
Carasi, Passanisi e Romano sottolineano poi la mancanza di trasparenza nelle informazioni dei vertici aziendali.
“Basterebbe confermare quotidianamente i dati e comunicare quando ci sono
criticità evidenti tra il personale sanitario ed amministrativo. È la base che ci fornisce dati e ci trasferisce
preoccupazioni e perplessità. Molti di loro si chiedono perché alcuni, tra medici, infermieri ed oss, risultati stranamente dubbi al tampone, vengano fatti regolarmente lavorare. Ci chiedono perché altri, pare anche qualche dirigente, vengano messi stranamente in ferie in un momento di emergenza, con personale già insufficiente e con quel che conseguirà in materia di accesso all’Inail per le malattie sul lavoro.
Ad Avola la situazione è particolarmente grave. Positivi in Pediatria, un medico
e un infermiere in Cardiologia, un medico e un infermiere in Rianimazione, una infermiera al Pronto Soccorso, almeno due ausiliari ed altrettanti infermieri al Trigona di Noto. In base alle regole stabilite dall’amministrazione, solo otto dei venti operatori impegnati in cardiologia, possono fare il tampone subito. Questo – stigmatizzano
Carasi, Passanisi e Romano – significa che, se qualcuno dei 12 operatori sanitari che non fa il tampone è positivo, infetta tutti gli altri”.
La Cisl provinciale, confederale e le due federazioni direttamente coinvolte, sta già predisponendo un dossier che mette insieme segnalazioni, documenti, criticità evidenti.
“Non possiamo sicuramente tornare indietro, verrà il tempo delle valutazioni definitive, resta però la necessità di agire serenamente
e concretamente su tutti gli ospedali della provincia. Il racconto degli operatori e alcune immagini circolanti in rete, mostrano, ad esempio, l’inadeguatezza organizzativa del pronto soccorso di Avola. Unico ingresso per grigi e normali, persone in abito borghese e senza protezioni davanti alla porta, unico percorso interno per arrivare alla stanza Covid. Chiediamo un intervento immediato, agiremo con le autorità preposte per scongiurare che la salute di tutti gli operatori e di tutti i pazienti sia messa a rischio anche al Di Maria.”




Coronavirus, ospedale Di Maria: un solo sanitario positivo per l'Asp, ma è balletto di cifre

In assenza di comunicazioni regionali ufficiali e quotidiane sui dati relativi ai sanitari positivi al coronavirus, diventa tutto un balletto di dichiarazioni.
L’ultimo fronte, in ordine di tempo, è quello dell’ospedale Di Maria di Avola. Dopo un susseguirsi di voci, è la Cisl a prendere il cerino in mano e denunciare i primi positivi nella struttura avolese dove dovrebbero, peraltro, traslocare altri reparti dell’Umberto I.
Il sindaco, Luca Cannata, si è recato sul posto ed in diretta facebook ha provato a chiarire alcune indiscrezioni circolate con numeri di positivi al momento senza riscontro.
L’Asp di Siracusa si affida alla fine ad una nota del direttore medico dell’ospedale avolese, Rosario Di Lorenzo. “Un solo caso accertato, positivo un operatore sociosanitario. Mentre per altri operatori sanitari sottoposti a controllo è in fase di definizione la procedura dell’analisi dei tamponi per l’accertamento della positività o meno secondo le linee guida vigenti al fine di ottenere un risultato certo”. Una espressione francamente molto tecnica che sembra chiarire poco se non addirittura nulla.
L’Asp, intanto, assicura che “tutti gli operatori sanitari sottoposti a controllo sono stati precauzionalmente allontanati dal lavoro e posti in isolamento domiciliare. Ogni qualvolta viene accertato anche un solo caso dubbio, scattano le procedure che prevedono anche la sanificazione e nebulizzazione degli ambienti interessati nonché il controllo dei pazienti ricoverati. I tamponi effettuati a questi ultimi hanno dato tutti esito negativo”.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 87 positivi, 55 ricoverati, 11 deceduti

Gli attuali positivi in provincia di Siracusa sono 87 nel report di aggiornamento quotidiano fornito dalla Regione. Aumentano i ricoverati, che salgono a 55, ed aumentano anche i guariti che ad oggi sono 58. Salgono purtroppo ad 11 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: #lAgrigento, 127 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 117 (22, 8, 10); Catania, 593 (128, 59, 63); Enna, 293 (177, 21, 21); Messina, 358 (133, 45, 36); Palermo, 327 (71, 41, 23); Ragusa, 58 (6, 4, 5); Trapani, 111 (13, 17, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Lo sbarco di Portopalo, lo sfogo del sindaco: "Controlli in mare carenti"

Sono tutti stati sottoposti a tampone i 75 migranti sbarcati ieri a Portopalo (altri due sono stati, invece, ricoverati per fratture e lievi problemi sanitari). Gli esiti arriveranno entro il pomeriggio. L’amarezza del sindaco Gaetano Montoneri è tanta. Dopo l’arrivo dei migranti si è scatenata la rabbia di tanti, anche sui social. Frasi come “buttali in mare”, hanno colpito il primo cittadino e lo addolorano. Il primo cittadino assicura di avere agito in maniera impeccabile. “Sono scesi da soli- spiega il sindaco- Li abbiamo trovati quando avevano già toccato terra. E stiamo anche cercando altri migranti, perchè ci è stato segnalato un ulteriore sbarco. Dalla notte pattugliamo l’intero territorio, con tutte le forze dell’ordine in campo. Con la luce sarà più semplice individuarli. Abbiamo anche l’ausilio di un elicottero decollato da Catania. Sarebbero due gruppi di clandestini”. Montoneri si chiede dove siano, piuttosto, i controlli in mare, a partire dalle acque internazionali. “Si deve cercare una soluzione in mare- tuona- Non fateli arrivare a terra”. Secondo Montoneri “due dei migranti approdati presentano sintomi molto sospetti”. Assolutamente non veritiera, secondo le garanzie del sindaco, l’ipotesi, paventata anche da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che i migranti siano stati liberi di girare per il paese. “L’organizzazione a terra ha funzionato- ribadisce il primo cittadino- Mi ha avvisato un pescatore, non chi è addetto al controllo del mare. E’ lì, dunque, che bisogna intervenire con un potenziamento dei controlli”. Intanto il Comune si starebbe organizzando con un proprio scafo per pattugliare le coste.