Bordata dall'amministrazione Italia: "Musumeci commissari la sanità siracusana"

È oramai un accerchiamento. Per i vertici dell’Asp di Siracusa sono le ore più difficili. Resistere e andare al muro contro muro o fare un passo indietro? La scelta riguarda adesso Musumeci e l’assessore Razza. Ma l’ultima bordata rischia di essere la più destabilizzante.
Ad assestarla sono il sindaco Francesco Italia e la giunta comunale di Siracusa al completo. In 23 pagine di delibera di giunta chiedono ufficialmente alla Regione di commissariare la gestione dell’ospedale Umberto I di Siracusa. La formula utilizzata è quella di “rendere permanente a Siracusa la presenza del cosiddetto Covid Team, già istituito su istanza del sindaco”. La sostanza, però, è chiara: commissariare la direzione del presidio e forse anche quella sanitaria. Perché la giunta ed il sindaco Italia mettono nero su bianco come ormai sia venuta meno la fiducia verso chi rappresenta l’istituzione sanitaria nel siracusano. E allora a Musumeci ed alla Regione chiedono senza mezzi termini “ogni atto necessario all’immediato ripristino di condizioni di piena fiducia, venuta meno da parte della giunta e della cittadinanza nei confronti del sistema sanitario provinciale siracusano”. Non è un passaggio di poco conto. L’amministrazione della città capoluogo, con il supporto della popolazione, chiede nei fatti un cambio al vertice dell’Asp.
Politicamente è un atto fortissimo e coraggioso al tempo stesso. L’ultimo di una sequenza non indifferente, giocata dal sindaco Italia sul piano dell’equilibrio e del rispetto tra istituzioni che, però, a Palermo ed a Catania non hanno saputo o voluto cogliere. Impossibile ora fare finta di nulla.
E per farla completa, il sindaco e la giunta vogliono ora l’ospedale militare da campo. “Musumeci adotti ogni atto necessario per fare intervenire, così come già richiesto nel mese di marzo, la Croce Rossa Militare e l’Unuci, Sezione di Siracusa e provincia”.
Sconfessati dalla politica locale, cosa decideranno i vertici della sanità provinciale? Resistere e provare a superare la buriana oppure prendere atto del clima e della volontà popolare? Inevitabilmente sarà il presidente della Regione a fare da arbitro. Il cerino passa adesso a lui ed all’assessore Razza. Ma Siracusa è stata chiara e non ammette più soluzioni a metà.




Ezechia Paolo Reale controcorrente: "Ficarra o non Ficarra, è questo il problema?"

“E’ inutile aspettare che, con un nuovo balletto di nomine, su Siracusa piovano immediatamente copiose quantità di laboratori, reagenti chimici, tute e mascherine o vengano modificate linee guida, nazionali e regionali, sull’uso dei tamponi che si stanno rivelando sempre più inadeguate. Tutto continuerà come prima”. Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa, si mostra perplesso verso l’utilità di una sempre più probabile commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Chi ha danneggiato l’immagine della città mostrando insensibilità verso tragedie personali e ansie collettive, che meritavano e meritano partecipazione e risposta, deve pagare il conto della propria inadeguatezza”, aggiunge con un quello che pare un riferimento a quanto visto e sentito su Report, “ma la sanità siracusana, nei suoi aspetti operativi, pur con i limiti che tutti ben conosciamo e che non risalgono certamente a ieri, non è affatto quella della quale si è voluta dare l’immagine”.
Reale analizza i dati statistici e “nonostante sia tra le città in assoluto più esposta al contagio per il grande numero di soggetti che continuano a lavorare nel polo petrolchimico più grande d’Europa, non si è verificato alcun disastro collettivo, salve le tragedie personali delle quali tutti siamo ovviamente addolorati e per le quali risponderanno i soggetti che la magistratura, eventualmente, individuerà come responsabili. Nessuno, ovviamente, può essere certo di quale sia stato il percorso del virus per giungere in cardiologia, al pronto soccorso, in oncologia e, pare, anche in geriatria e nessuno può di questo essere soddisfatto o non allarmato. Si assume per certo, però, e sarebbe un fatto certamente grave, che ciò sia dovuto alla promiscuità tra pazienti positivi al virus, o comunque sospetti tali, e sanitari che operano in reparti non covid. Io non credo a tale verità rivelata dalla televisione, idonea a creare allarme nei cittadini e sconcerto e delusione negli operatori sanitari”, dice ancora Reale.
“In un video due medici impegnati giorno e notte in prima linea all’interno dell’ospedale ed esposti in prima persona al contagio hanno mostrato i ‘percorsi e gli ambienti puliti’ ed illustrato le misure adottate e praticate per tenere isolati i pazienti positivi o anche solo sospetti. Io non sono disposto, in cambio di qualche consenso o di qualche like, a credere che quelle persone che si espongono al contagio per proteggerci hanno mentito. E sarebbe il caso di chiedersi il perché, dato che i primi a piangerne le conseguenze sarebbero loro stessi ed i loro familiari. Io mi fido del dottore Capodieci e del dottore Chiaramida e di tutti gli altri medici e infermieri che stanno lavorando in ospedale e li ringrazio per quello che fanno ogni giorno da quasi due mesi per fronteggiare l’epidemia. Sono, sino ad una molto convincente prova contraria, dalla loro parte e non dalla parte di chi critica e giudica sommariamente, seduto comodamente in poltrona, tra le mura sicure della propria abitazione e, magari, riveste ruoli istituzionali che l’avrebbero obbligato a evidenziare molto prima le criticità che oggi lamenta a favore di telecamera ed a porvi rimedio”, la riflessione di Ezechia Paolo Reale.
“Domani valuteremo successi ed insuccessi, impegni concreti e passerelle, senza essere costretti ad assistere, nel pieno dell’epidemia, allo spettacolo che sta caratterizzando queste difficili giornate, tra, da un lato, imbarazzanti sgomitate per ottenere la prima fila davanti al patibolo di un potente di chi, sino a ieri, magari faceva la fila nella sua segreteria e, dall’altro, il consueto e squallido scarica barile di chi ha responsabilità primarie nella gestione dell’emergenza e coglie l’occasione mediatica per nascondere la propria incapacità ed i propri limiti”.




Il coronavirus arriva a Buscemi, positiva una donna: "forse contagio in ospedale"

Il coronavirus arriva anche a Buscemi. Il sindaco, Rossella La Pira, ha informato la cittadinanza attraverso i suoi canali social istituzionali. “Il caso segnalato a Buscemi riguarda una nostra concittadina, ricoverata al nosocomio di Siracusa dal 25 marzo per patologie pregresse. Ha contratto il vitus molto probabilmente in ospedale”, scrive il sindaco di Buscemi.
“L’esito positivo del tampone è arrivato ieri, nel tardo pomeriggio. Per precauzione, chi ha avuto contatti con la signora è statovposto in quarantena obbligatoria ed è in attesa di fare il tampone, per accertare le condizioni di salute”, ha scritto ancora Rossella La Pira.




Coronavirus, case di cura siciliane: controlli su ospiti e personale con test sierologici

Misure speciali per le case di riposo siciliane, per difenderle dalla minaccia coronavirus. Notizia di oggi quella di una donna positiva a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. La Regione allora annuncia nuove azioni di contrasto e prevenzione, messe in atto dall’assessorato regionale alla Salute. Se in tutta la Sicilia appare in sensibile rallentamento il numero dei contagi, per gli esperti è necessario tenere alto il livello d’attenzione e non allentare la guardia.
Nello specifico, per le case di cura, oltre ad un vademecum, sono previsti dei controlli e degli screening periodici su ospiti e personale attraverso il tampone o test sierologici. Inoltre in ciascuna struttura sarà necessario individuare un responsabile del biocontenimento che avrà il compito di sovrintendere a tutte le azioni di prevenzione come, ad esempio, garantire la tracciabilità degli operatori sanitari e di tutto il personale.
Proprio i dipendenti dovranno essere formati anche sul corretto uso e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale ed andranno implementate anche le pulizia delle strutture. Fra le misure adottate anche il divieto assoluto di visite dall’esterno di parenti e conoscenti e l’organizzazione di attività ludiche e ricreative e la somministrazione dei pasti in ambienti comuni.
La misura, che trae spunto da un’articolata relazione redatta da Giuseppe Nunnari, Emmanuele Venanzi Rullo (Università di Messina), Bruno Cacopardo e Manuela Ceccarelli (Università di Catania), incoraggia le case di cura ad adoperare le tecnologie digitali, come le videochiamate mediante smartphone e tablet, per assicurare il contatto tra gli ospiti e i loro familiari. Il vademecum sarà inoltrato alle case di riposo censite.

foto da regione.sicilia.it




Il Covid-19 attraverso le immagini, progetto internazionale di un'artista siracusana

Il Covid-19 raccontato attraverso un progetto grafico. Lo scopo è quello di “sensibilizzare il lato artistico, persone costrette a vivere una “non vita”- spiega l’artista siracusana Jennifer De Carolis, che il progetto l’ha ideato e lo porta avanti-  Il tema non è del tutto innovativo-prosegue-  e sicuramente altri se ne sono occupati, ma ciò che è stato il fulcro della mia idea  ruota intorno all’obiettivo di coinvolgere artisti provenienti da ogni parte del mondo vogliano sposarne e  condividerne il contenuto”. Un messaggio “grafico”, insomma,  che non ha bisogno di parole scritte ma che, visivamente, trasferisca emozione, passandole da account in account. Coinvolti  attori e registi che partecipano, come Jennifer De Carolis,  a diversi festival: Dustin Ardine, Alexandre Ottoveggio, Brooke Lewis, Sandip Pratihar, Gustavo Coletti e tanti altri. Dalla Svezia all’India .
“L’arte-conclude – è una forma evoluta di comunicazione e  sensibilizzazione”. Il progetto è ben spiegato nel blog dell’artista siracusani. Questi i riferimenti :

https://www.theblogdc.com/post/covid19
https://www.imdb.com/name/nm8128311/

 




Coronavirus, positiva anziana in casa di riposo a Canicattini. Era stata ricoverata a Siracusa

Riscontrato un nuovo positivo al contagio Covid-19 a Canicattini Bagni, il quinto da quando è scoppiata l’emergenza. Si tratta di una signora ospite in una casa di riposo che, al momento dell’inizio dell’emergenza coronavirus, si trovava già ricoverata presso il reparto di Geriatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa, e successivamente dimessa.
Non sono bastate le iniziative preventive adottate da subito, con scrupolo e responsabilità dalla Direzione della casa di risposo, sin dall’uscita dall’ospedale dell’anziana signora, con l’isolamento della stessa e la totale chiusura della struttura a visite esterne, a salvaguardia degli altri ospiti e del personale, seguendo le misure e le direttive di sicurezza attivate dal Sindaco Marilena Miceli e dal Coc comunale.
Con una nota inviata ieri al Dipartimento di Prevenzione Covid-19, il primo cittadino di Canicattini Bagni, ha chiesto l’urgente effettuazione del tampone oltre all’anziana anche a tutti gli ospiti e gli operatori della struttura. Tamponi che l’Asp di Siracusa ha immediatamente effettuato questa mattina.
Nello stesso tempo, sempre ieri, con una seconda nota alla Direzione della casa di risposo, al medico referente della struttura e al Dipartimento di Prevenzione, il sindaco Miceli ha chiesto che tutti gli operatori della struttura attivassero tutte le misure di sicurezza e preventive presso le loro abitazioni, con l’isolamento, e quanti impossibilitati a farlo a casa, di restare all’interno della casa di riposo, al fine di tutelare i propri familiari e i cittadini, sino all’esito dei tamponi.

foto archivio




Chiesta commissione d'indagine sulla sanità siciliana, Cafeo: "inviatemi segnalazioni"

All’ospedale Umberto I di Siracusa vanno ripristinate “le condizioni di sicurezza ma soprattutto la credibilità nei confronti dei cittadini”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo si è rivolto così all’assessore alal Salute, Ruggero Razza, chiedendo un intervento immediato e deciso. Non solo, Cafeo ha attivato l’indirizzo mail segnalazioni@giovannicafeo.it per raccogliere segnalazioni su eventuali disservizi riguardo al comparto sanitario di Siracusa. “Il materiale sarà raccolto in forma anonima ma ovviamente le segnalazioni dovranno essere ben circostanziate e corredate, se possibile, di adeguata documentazione comprovante l’avvenuto disservizio”, spiega.
Intanto, in Assemblea Regionale Sicilia prepara la richiesta di una commissione d’indagine speciale per far luce sulla gestione della pandemia in Sicilia. “E’ il momento di verificare con attenzione quanto è accaduto, anche alla luce di quanto riportato dalla stampa, ed evidenziare così eventuali responsabilità politiche, essendo ovviamente di pertinenza della Magistratura qualunque aspetto giudiziario”, spiega Cafeo che preme affinchè al centro dei lavori della commissione speciale – se avviata – vi sia Siracusa.
“Questa indagine, che compete al Parlamento nell’esercizio delle sue fondamentali funzioni, è finalizzata anche a prevenire ulteriori criticità e assicurare che effettivamente la Sicilia sia predisposta e pronta a gestire al meglio le esigenze di prevenzione e di risposta. Chiederò in aula il sostegno di tutti i deputati – continua Giovanni Cafeo – in virtù della importanza del tema. La richiesta di massima chiarezza non può avere colore politico di appartenenza; appare evidente poi che il lavoro della commissione d’indagine non andrebbe in alcun modo ad intrecciarsi con quello della commissione sanità, dato che proprio quest’ultima sarà impegnata, ne sono certo, a studiare nuove ed efficaci soluzioni per la completa riorganizzazione del settore in Sicilia, guardando dunque al futuro e non più al passato”.




Ponte di Pasqua: dispiegamento interforze, cintura di controlli anti-scampagnata

Foto d’epoca, della pandemia del 1918. E’ la prefettura a fornirle, a corredo del comunicato con cui annuncia, confermando quanto già anticipato dal questore, Gabriella Ioppolo, che il ponte di Pasqua vedrà un imponente dispositivo di controlli su strada lungo tutto il territorio provinciale. Il fine è garantire il rispetto delle norme di contenimento del contagio del Coronavirus e, di conseguenza, come ordinato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, il divieto di spostamento dal proprio comune e anche verso le seconde case e le zone di villeggiatura. Il Comitato per L’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è riunito, convocato dal prefetto, Giusi Scaduto, con i sindaci, le forze di polizia per pianificare i controlli. Nel corso dell’incontro è stata condivisa la necessità di disporre mirati e continuativi controlli, in particolare sulle direttici di accesso ed uscita ai centri cittadini, e lungo le principali vie di accesso ai consueti luoghi di villeggiatura marittimi e di campagna della provincia, già a partire da domani, 10 aprile.
Nell’imponente dispositivo sarà impiegato personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, delle Polizie provinciale e municipali, del corpo Forestale Regionale, nonché delle Capitanerie di Porto di Siracusa e Augusta.
Una fitta rete di checkpoint cinturerà gli abitati, filtrando l’uscita e l’accesso veicolare, allo scopo di consentire agli equipaggi delle pattuglie una puntuale analisi della legittimità dei movimenti da parte degli utenti della strada che, come noto, in ottemperanza al vigente quadro normativo per il contenimento dell’emergenza COVID-19, sono consentiti solo per “comprovate esigenze lavorative”, “assoluta urgenza” o “motivi di salute”.
All’interno dei centri abitati e delle località balneari e di campagna sarà inoltre verificato il rispetto della chiusura degli esercizi e del divieto di assembramenti.
Le motovedette della Capitaneria di Porto assicureranno i controlli di competenza negli specchi acquei antistanti ai tratti costieri della provincia.
In caso di accertata violazione, si ricorda che le disposizioni di legge vigenti prevedono sanzioni da €. 400,00 a € 3.000,00, da aumentare fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo e da raddoppiare in caso di recidiva, fatte salve le responsabilità penali di coloro che attestano il falso nelle autocertificazioni o circolano in violazione al regime di quarantena cui debbono essere sottoposti qualora risultati positivi all’esame epidemiologico.




Cgil Sicilia sul caso Umberto I: "la Regione sostituisca i vertici Asp, non all'altezza"

Sindacati ancora alla carica sulla situazione dell’Umberto I di Siracusa e la sua gestione. Questa volta è la Cgil regionale ad alzare la voce, chiedendo “un intervento immediato della Regione sull’Asp di Siracusa, garantendo all’ospedale una gestione all’altezza della gravità della situazione”.
La segreteria regionale, assieme alla Funzione pubblica e alla Cgil Medici, parla di “disfunzioni che si sono verificate, contagi, pericolo focolaio” che “mettono a rischio un’intera comunità e invalidano gli sforzi fatti per il contenimento dell’edidemia. E’ evidente – sottolineano- che ci troviamo di fronte a una direzione dell’Asp assolutamente non all’altezza. Alla Regione ne chiediamo dunque la sostituzione, per restituire alla comunità e agli operatori sanitari senso di protezione e sicurezza, venuto oggi meno”.
Al vertice dell’Asp i tre esponenti sindacali (Alfio Mannino, Gaetano Agliozzo e Renato Costa) contestano anche “la chiusura a ogni tipo di dialogo e di confronto. La nostra iniziativa non è per una resa dei conti che sarebbe certo inopportuna in questo momento, ma muove da un’analisi dei fatti e dalla necessità inderogabile di ridare piena funzionalità alle istituzioni sanitarie di Siracusa, in coerenza con il difficile periodo che stiamo attraversando e con le iniziative che si stanno portando avanti”.




Siracusa. Ponte di Pasqua, imponenti controlli ovunque. Il questore Ioppolo: " Rispetto delle limitazioni"

“La vittoria nella lotta al Covid-19 passa per uno stretto rispetto delle norme sul distanziamento sociale e sul contenimento sanitario”. Da questo presupposto parte la decisione di potenziare i controlli su tutte le strade durante il ponte di Pasqua.  A seguito di un’apposita riunione di coordinamento tecnico, presieduta dal Signor Prefetto Giuseppa Scaduto, e su indicazione di quest’ultima, la Questura di Siracusa attuerà in tutto il territorio provinciale, con il concorso delle specialità della Polizia di Stato (Polizia Stradale, Ferroviaria, e Polizia di Frontiera) in concorso con le altre forze dell’ordine (Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie Locali), in occasione delle prossime festività pasquali, attenti e capillari controlli in tutta la provincia, ed in particolar modo nelle aree extraurbane, nelle zone balneari, sulle spiagge e nelle località montane e collinari del territorio aretuseo, finalizzati al rispetto delle normative sul contenimento sanitario.
Si confida nel senso di responsabilità di tutti i cittadini che stanno dimostrando, in questo delicato periodo, in larga parte, di voler rispettare le direttive del Governo, sposandone le finalità. Anche se i numeri del contagio, nazionali e locali, fanno ben sperare ed inducono ad un cauto ottimismo, è necessario continuare a permanere a casa perché è l’unico modo per sconfiggere la pandemia.
“Sono convinta, dichiara il Questore della Provincia di Siracusa, Gabriella Ioppolo, che i cittadini del nostro territorio, nell’ottica della sicurezza partecipata, rispetteranno le limitazioni imposte dalle normative anche durante i giorni della Santa Pasqua, perché convinti della necessità di effettuare questo ulteriore sacrificio nell’interesse comune. In questi giorni, in attuazione del piano coordinato voluto dal Sig. Prefetto, sono stati programmati e predisposti imponenti servizi di controllo, che prevedono la partecipazione di tutte le forze dell’Ordine territoriali e locali, per presidiare, con la maggiore efficacia possibile, l’intero territorio della provincia e assicurare il rispetto delle misure di contenimento nazionali e regionali, adottate per il superiore bene comune della salute pubblica.”