Coronavirus, vittima siracusana in Lombardia: si era trasferita al nord da pochi mesi

Da pochi mesi si era trasferita in Lombardia da Siracusa. Voleva avvicinarsi ai figli, al nord da diversi anni con le loro famiglie. E così, con il marito finalmente in pensione, aveva pensato fosse giunto il momento di ricongiungere il nucleo degli affetti.
A 64 anni ha sistemato gli ultimi affari locali e poi ha lasciato Siracusa per la Lombardia. Una idea accarezzata a lungo, dopo aver dovuto accettare per anni a malincuore la distanza anche dai nipotini.
Ma la Lombardia del 2020 si è trasformata in un incubo e il sogno di una vita felice finalmente accanto ai propri cari si è infranto, sotto il maledetto incedere del coronavirus.
Il virus non gli ha dato il tempo di godersi la famiglia. A 64 anni, il suo cuore ha cessato di battere nel reparto di terapia intensiva di un ospedale lombardo. Ed oggi a piangerla è anche un pezzo di comunità siracusana che con affetto e trasporto aveva seguito quella scelta di vita coraggiosa, nel segno dell’amore e della famiglia.

foto Avvenire.it




Coronavirus, 50 nomadi bloccati per ore a Messina. Ora in viaggio verso il siracusano

Sono arrivati nel siracusano 50 nomadi di etnia rom bloccati e trasferiti in un albergo alla periferia di Messina, dopo essere giunti in Sicilia dalla Calabria. Dovranno osservare ora la quarantena obbligatoria, come spiegato in un video dal sindaco di Noto, Corrado Bonfanti.
Alcuni di loro hanno dormito nelle camere della struttura, altri invece, non hanno voluto abbandonare la loro roulotte. Lo stop forzato a Messina ha causato più di un momento di tensione: una donna avrebbe anche minacciato di gettarsi nel vuoto se non fosse arrivato il via libera per raggiungere la provincia di Siracusa, dove la comunità nomade ha una radicata presenza.
Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, ha spiegato in un video messaggio che le 50 persone sono arrivate nel territorio netino. Visitati, dovranno ora seguire, come detto, il prescritto e obbligatorio periodo di quarantena.




Siracusa. Emergenza Coronavirus, laboratori autorizzati anche in provincia

La notizia adesso è ufficiale. La Regione ha autorizzato nuovi laboratori per effettuare le analisi sui tamponi da cui si verificano i positivi al coronavirus. Una lacuna, fino ad oggi, per la provincia, a causa della quale è necessario attendere giorni prima di avere l’esito, con le conseguenze del caso. Agli 8 laboratori operativi in Sicilia, la Regione ne aggiunge quattro. In provincia, tamponi al laboratorio dell’ospedale Umberto I e in un laboratorio privato di Avola, selezionato da una commissione sulla base dell’avviso pubblico dell’assessorato regionale della Salute e rispondono ai criteri previsti dalle disposizioni dell’Istituto superiore di sanità. Altre strutture sono in corso di autorizzazione.
La misura rientra nell’ambito delle azioni di prevenzione e contrasto stabilite dal governo regionale. In particolare, l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci dello scorso 20 marzo ha previsto la realizzazione dei tamponi rinofaringei per il personale sanitario, per coloro che sono sottoposti alla quarantena obbligatoria perchè rientrati in Sicilia e per i positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare.I laboratori pubblici già autorizzati e operativi sono a: Caltanissetta, Catania, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Marsala.




Coronavirus, primo caso di positività a Solarino: tampone per i familiari

Primo caso di positività al covid-19 anche a Solarino. A comunicarlo è stato il sindaco, Seby Scorpo, sui canali social istituzionali.
Si tratterebbe di una donna. Subito scattata la quarantena anche per il nucleo familiare, mentre viene ricostruita la catena dei contatti recenti. Anche i familiari sono stati sottoposti a tampone. L’esito è atteso nei prossimi giorni. Secondo quanto si apprende, non si tratterebbe di persone di rientro dal nord Italia.
Il primo cittadino invita alla calma e ricorda l’importanza di seguire regole e precetti per limitare il rischio di contagio.




Siracusa. Operazione Antidroga: cocaina e marijuana cedute dalle feritoie di un portone

E’ stato colto in flagranza di reato. Non intuendo che si trattava di poliziotti, avrebbe ceduto loro delle dosi dalla feritoia di un portone, come faceva con tutti gli altri. Salvatore De Simone, 35 anni, è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile. Non solo per detenzione e spaccio di stupefacenti, ma anche per minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. Ieri pomeriggio, l’uomo, è stato dunque sorpreso a spacciare in via Immordini cocaina e marijuana. Apposito servizio di contrasto alle piazze di spaccio quello condotto dagli uomini della Mobile. In uno stabile hanno notato un giovane ricevere dosi di droga dalla feritoia di un portone. Hanno quindi fatto la stessa cosa, chiesto una dose e ottenuta la cessione dietro la richiesta di pagamento di 10 euro.
De Simone, riconosciuti i poliziotti, lasciava cadere la droga e scappava. Gli Agenti, riusciti ad entrare nello stabile hanno visto una donna che dal lato opposto cercava di occultare qualcosa sotto uno scooter, prima di allontanarsi. Riconosciuta la donna come la madre di De Simone, gli operatori hanno raccolto l’oggetto mal nascosto dalla stessa, rinvenendo un marsupio contenente
475 involucri di marijuana e 146 dosi di cocaina, oltre a denaro contante.
Recuperato e sequestrato tutto lo stupefacente, gli Agenti hanno, infine, effettuato una perquisizione nell’abitazione di De Simone e della madre, traendo in arresto l’uomo.
Durante le fasi dell’arresto, De Simone, che è stato posto ai domiciliari, ha minacciato e ingiuriato pesantemente i poliziotti.




Siracusa. Sospensione dei tributi locali fino a ottobre, la richiesta di Confcommercio ai sindaci

Sospensione fino a ottobre di tutti i tributi locali. La richiesta parte da Confcommercio ed è rivolta ai dai sindaci del territorio. Il presidente provinciale, Elio Piscitello pone in evidenza  “l’emergenza economica, che deve essere trattata con la stessa straordinarietà di interventi e la stessa tempestività di quella sanitaria. Le nostre imprese hanno bisogno di liquidità e fiato-tuona il rappresentante delle attività commerciali-  tanto ora  quanto nei mesi a venire, che saranno quelli della ricostruzione”. Secondo l’associazione di categoria, la guerra al Covid-19 si combatte  su due campi: quello primario della sanità, per la tutela della salute pubblica, che in questo momento ha la priorità assoluta e  quello economico, per la tutela della salute delle imprese e del tessuto economico italiano. “Quando finalmente, come tutti noi ci auguriamo, la battaglia contro il Covid-19 sarà sconfitta a livello sanitario, dovremo ancora lottare per salvare le tante imprese che nel frattempo avranno rischiato di sparire dalla scena economica nazionale e non solo-prosegue Piscitello – Ecco perché la “cura precoce” è fondamentale, tanto in ambito sanitario quanto economico: vanno pensate misure straordinarie in questo momento emergenziale, ma vanno anche prolungate, per dare gambe e fiato alle imprese nella necessaria fase di ricostruzione”.Il ragionamento non vale solo per il commercio, ma anche per il turismo, i trasporti, i professionisti, categorie che Piscitello ritiene le maggiormente colpite. La proposta di Confcommercio nel dettaglio prevede: la sospensione fino al primo ottobre di Tari, Tosap e imposta sulla pubblicità; sospensione del canone dovuto per il 2020 per tutti gli operatori titolari di licenza di posto fisso nei mercati cittadini; sospensione del versamento delle rate calendarizzate  relative al pagamento della monetizzazione dei parcheggi dovuta dagli esercizi pubblici per le attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande . In realtà per la Tari, ad esempio a Siracusa, la decisione assunta sarebbe differente. Il sindaco, Francesco Italia ha parlato infatti della possibilità di aumentare il numero di rate per la scadenza (spostata a maggio).




Coronavirus, 17.000 mascherine per la popolazione distribuite a Priolo

Entro 10 giorni arriveranno a Priolo 17.000 mascherine per fronteggiare al meglio l’emergenza Covid-19. Un estenuante lavoro di ricerca, durato settimane, ha prodotto i suoi frutti: sono state individuate due ditte, una di Roma e l’altra di Rimini, e le mascherine sono state finalmente reperite ed acquistate. Ad annunciarlo il sindaco di Priolo, Pippo Gianni. Le prime 15.000 saranno distribuite a domicilio a tutti i cittadini, attraverso i volontari di Protezione Civile. Le restanti 2.000 saranno consegnate a tutte le Forze di Polizia, ai volontari di Protezione Civile e Misericordia, ai medici, ai pediatri e al personale dell’ASP.
“Ringrazio il personale dell’Ufficio di Protezione Civile e il dirigente Gianni Attard – ha commentato Pippo Gianni – per l’impegno e lo spirito di abnegazione. Ho dato mandato di reperire ad ogni costo le mascherine per tutelare al meglio la popolazione e sono state migliaia le telefonate effettuate alle varie ditte“.
Il primo cittadino ha fatto sapere che ha disposto anche l’acquisto di 4 termometri di ultima generazione, ad altissima precisione. Sarà così possibile per le Forze di Polizia e la Protezione Civile misurare sulla tempia la temperatura in tempo reale, anche ai cittadini rintracciati in giro, e sapere così se supera i 37.5 gradi, in modo da far scattare lo stadio di preallerta.
“Tutte azioni di alta prevenzione – ha concluso il sindaco – attuate a tutela dei cittadini, tra i primi Comuni in Sicilia. L’amministrazione Gianni, attraverso l’Ufficio Protezione Civile, ha chiesto alle due ditte di avere mascherine e termometri nel più breve tempo possibile ed è stato assicurato che saranno consegnate entro 10 giorni”.

Foto: gli uffici della Protezione Civile di Priolo




Noto. Acqua torbida dai rubinetti, il sindaco vieta uso potabili e alimentare

“Ho firmato un’ordinanza con cui si vieta l’utilizzo dell’acqua erogata dai serbatoi comunali per usi umani, potabili ed alimentari, fino a data da destinarsi. Si tratta di un divieto a scopo cautelativo: dopo il maltempo degli ultimi giorni, l’acqua erogata dai serbatoi comunali presenta un aspetto torbido che potrebbe pregiudicare le caratteristiche organolettiche”. Lo dice il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, accordando la richiesta presentata dal direttore dell’Aspecon, Alessandro Aiello, con la quale si chiede di sospendere l’utilizzo dell’acqua in attesa dei risultati delle analisi sui campioni di liquido prelevato nelle scorse ore.
“Aspecon ha disposto il prelievo di campioni di acqua erogata dai serbatoi comunali – prosegue Bonfanti – ma i risultati delle analisi batteriologiche a cui sono stati sottoposti si avranno soltanto nei prossimi giorni. Per questo riteniamo opportuno vietarne alcuni tipi di utilizzo. Resta comunque utilizzabile per lavarsi o previa bollitura”.

Foto dal web




Siracusa. Coronavirus, attività essenziali: situazione sotto esame in Prefettura

Costituito in Prefettura un gruppo di lavoro per l’esame delle comunicazione inviate dagli operatori economici che possono proseguire la propria attività. Se dall’esame dovesse emergere l’insussistenza dei necessari requisiti, la Prefettura ne disporrà la sospensione.
Il gruppo di lavoro è coordinato da dirigenti prefettizi, rappresentanti della locale Camera di Commercio, dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, della Consulta delle Associazioni datoriali di categoria e delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative.
“Le disposizioni non prevedono un’autorizzazione preventiva, si sottolinea che la continuazione delle attività consentite dovrà comunque svolgersi nel puntuale rispetto delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, dettagliate dall’accordo del 14 marzo 2020 tra il Governo e le parti sociali”, recita la nota della Prefettura di Siracusa.




Striscia la Notizia a Noto: "Reparti inutilizzati al Trigona nonostante l'emergenza Covid-19"

L’ospedale Trigona di Noto torna al centro delle polemiche e proprio in un momento come quello d’emergenza legato al Covid.19. “Striscia la Notizia”, il tg satirito di Antonio Ricci si è occupato ieri sera del caso del nosocomio della zona sud della provincia attraverso un servizio di Stefania Petyx. “Vedere reparti vuoti fa impressione”- ha detto l’inviata di “Striscia” che si occupa delle vicende siciliane. “Per organizzare il sistema di intervento e gestione dell’emergenza Coronavirus- spiega la Petyx- sono stati liberati degli spazi, in Geriatria, facendo ricorso alla disponibilità di strutture private. Eppure ci sono dei reparti già vuoti, quelli legati alla riorganizzazione delle rete ospedaliera, che furono anche oggetto di aspre battaglie da parte di comitati cittadini. Non ultimo, il reparto di Pediatria, come di Ostetricia e Ginecologia. Strano- ha evidenziato l’inviata della trasmissione in onda su Canale 5- che si sia operata una scelta del genere”. Ipotizza che le strutture private saranno poi pagate dalla Regione per la collaborazione e chiede spiegazioni all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. Motivazioni legate alla mancanza di ulteriore personale, secondo le spiegazioni fornite dal rappresentante della giunta Musumeci. Rimane l’immagine di reparti pronti e vuoti , che cozzano con quelle della mancanza di posti letto che stanno invece rappresentando un grosso problema in tutta la nazione.

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