Siracusa. Runner solitario al Parco Robinson, denunciato un 33enne

Nonostante sia stato ormai chiarito che non è più consentito svolgere attività sportiva all’aperto, anche in forma individuale, c’è chi crede comunque di poterlo fare. Violando così le regole poste a tutela del contenimento sanitario in atto.
Nel pomeriggio di ieri, agenti delle Volanti di Siracusa hanno fermato un 33enne che, in abbigliamento ginnico, faceva jogging all’interno del Parco Robinson. I poliziotti hanno contestato il reato all’uomo e lo hanno invitato a recarsi presso la propria abitazione.
La Polizia di Stato torna a chiedere ai cittadini piena collaborazione nel rispetto delle norme sul contenimento sanitario, nell’interesse comune. E invita tutti a limitare gli spostamenti al di fuori dalle proprie abitazioni. Sono consentite per lavoro o motivi di estrema necessità (pereffettuare la spesa, per motivi di salute o per altri indifferibili urgenze).
Per ulteriori informazioni si può contattare la pagina facebook della Questura di Siracusa.




Siracusa. Servizio di cocaina a domicilio, lo spaccio ai tempi del Coronavirus: un arresto

Si era adeguato alle “richieste del mercato”, avviando un servizio di consegna a domicilio anche per la droga. Visto il periodo di limitazioni imposte dal decreto per il contenimento del contagio del Coronavirus, un giovane di 21 anni, Antonino Concetto Mericio avrebbe deciso di raggiungere i “clienti” direttamente nelle proprie abitazioni, così da garantirsi lo smercio di stupefacenti. I carabinieri l’hanno arrestato. Il giovane, residente a Floridia, si aggirava per Siracusa a bordo di uno scooter. Quando i carabinieri gli hanno intimato l'”Alt”, il giovane non si sarebbe fermato. Breve inseguimento, quindi è stato ugualmente bloccato e perquisito. E’ stato trovato in possesso di 14 dosi di cocaina, per 3 grammi complessivi. In suo possesso, anche 800 euro in banconote da vario taglio. L’ipotesi è che stesse svolgendo l’attività di corriere al dettaglio.




Siracusa. Coronavirus: "Nei cantieri edili operai vicini e senza protezioni", segnalazioni e timori

Sono diversi i cantieri edili in cui, nonostante l’emergenza Coronavirus, il lavoro viene svolto come se nessuno corresse alcun pericolo e senza che sia rispettato quanto previsto dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nessuna distanza di sicurezza, ad esempio, niente protezioni per i lavoratori che, stando alle immagini scattate in diversi luoghi del territorio, sarebbero sottoposti ad un serio rischio di contagio nel caso in cui i colleghi avessero contratto, magari senza saperlo, il Covid-19. I cantieri posso restare attivi. Nessuna delle misure adottate tra quelle restrittive riguarda, infatti, questo tipo di attività, che tiene certamente in moto un pezzo importante dell’economia. Occorre, tuttavia, tenerlo in piedi nel pieno rispetto di regole che hanno a che fare con la salute e con un pericolo fin troppo serio. Basta guardare i numeri per ricordarselo, semmai fosse necessario. Sul tema, in questi giorni, è intervenuto anche il coordinamento di Sos Siracusa.  “Mentre il mondo si ferma per l’emergenza COVID19- osserva il coordinamento delle associazioni ambientaliste – c’è chi va avanti senza sosta in barba ai dettami del recente DPCM in ordine alla distanza di sicurezza e utilizzo di DPI (mascherine)”. La richiesta è quella di un controllo capillare, rivolto agli organi competenti e al sindaco, Francesco Italia.  Il presidente di Ance, l’associazione dei costruttori, Massimo Riili, ricorda che “i cantieri non sono stati fermati e non deve accadere, ma occorre rispettare le distanze di sicurezza e i dettami previsti- fa presente- Il datore di lavoro e gli operai devono attenersi a tutto questo. E’ chiaro che se esistono casi in cui gli operai sono costretti a lavorare in condizioni di pericolo, si tratta di situazione assolutamente vietata. Il settore  sta soffrendo – aggiunge- Il materiale arriva a intermittenza. La mancanza di approvvigionamenti costringe a chiudere e quindi ad attingere alla cassa integrazione”.




Siracusa. Coronavirus, allarme di Natura Sicula: "Sanificazione con candeggina, inutile e dannosa"

“Per salvarci dal Coronavirus, ci avvelenano con la candeggina”. Natura Sicula esprime preoccupazione per le tecniche di sanificazione e, soprattutto, sull’utilizzo degli igienizzanti e disinfettanti impiegati. L’associazione parla attraverso il presidente, Fabio Morreale, secondo cui “la candeggina utilizzata in grandi quantità per sanificare le strade, è pericolosa per la salute dei cittadini e inquinante per la falda acquifera”. Morreale osserva come, a seguito dell’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, i Comuni stiano sanificando le strade dei centri abitati, ” e lo stanno facendo
spruzzando grandi quantità di una sostanza inquinante, l’ipoclorito di sodio, cioè la candeggina. L’utilità di questa operazione è assai discutibile visto che il virus, come afferma il Ministero della Salute, vive nella saliva e e si riproduce solo all’interno delle cellule”. Il presidente di Natura Sicula sottolinea come “nessuno vada in giro a leccare marciapiedi, alberi e scarpe. Secondo il virologo dell’università statale di Milano Fabrizio Pregliasco, sulle strade “il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria (…) È molto improbabile che si calpestino le scarpe infette di qualcuno che ha tossito o starnutito per strada, si tocchi con le mani la suola per poi mettersi le mani in naso o in bocca””. Altro aspetto su cui Natura Sicula focalizza l’attenzione è relativo all’efficacia della sanificazione stradale. La ritiene illusoria. “Non appena una strada viene spruzzata di candeggina, viene immediatamente contaminata dal primo portatore di virus che passa o staziona-argomenta – Ovviamente è meglio avere città pulite che città sporche, ma piuttosto che spruzzare candeggina ovunque, la sanificazione sarebbe più appropriata se venisse fatta su panchine, ringhiere, maniglie e, in generale, su tutti quegli oggetti toccati da più persone”.
L’uso eccessivo di candeggina “indebolisce il sistema immunitario e aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie causando tonsilliti, bronchiti, otiti e polmoniti. Essendo sostanza inquinante, utilizzata in grandi quantità (come in questo caso), nel tempo contaminerà la falda acquifera, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione. Neanche questa inaspettata pandemia è stata capace di suscitare in alcuni politici riflessioni e ripensamenti-commenta ancora Morreale-  L’obbligo di sanificare le strade senza limitazioni all’uso di una sostanza inquinante qual è la candeggina, manifesta tutta la convinzione dell’uomo a ritenersi il dominatore della natura, il padrone incontrastato della terra, colui che può continuare a inquinare e a distruggere ecosistemi per il raggiungimento veloce dei suoi obiettivi o in nome del profitto”. L’invito rivolto a Musumeci, anche attraverso i sindaci, è che si rimoduli l’ordinanza, concentrando gli sforzi nella disinfezione delle sole superfici che possono interagire con el vie di trasmissione umana del virus: mani, naso, bocca, occhi.




Siracusa. Gente per strada, motivi sempre più assurdi. Vince "vado a un'udienza" (che sono sospese)

Nuove denunce, nuove motivazioni assurde per spiegare la presenza in strada nonostante i divieti . I carabinieri continuano a bloccare cittadini che mostrano chiaramente di non avere capito e si ostinano a ritenere giustificati motivi come la noia. A Priolo in due hanno fornito questa motivazione. A Siracusa, al Porto Piccolo, sul molo, un minore pescava serenamente con la canna, un gruppo di persone chiacchierava per strada, anche di sera e di notte, altri stazionavano su panchine pubbliche. Anche in questo caso: “Eravamo stanchi di rimanere in casa, avevamo bisogno di una boccata d’aria”, quanto hanno dichiarato. Peggio ancora a Belvedere, dove alcuni giovani hanno riferito che si stavano recando al campo sportivo per una partita di calcio; a Floridia, Francofonte, Augusta, Noto, Buccheri e Rosolini, dove sono stati sorpresi automobilisti mentre portavano a bordo del loro mezzo persone non facenti parte della loro famiglia convivente; a Francofonte, due soggetti sono stati trovati sulla pubblica via intenti a consumare bevande alcoliche. Caso limite ad Augusta, dove quattro persone in auto, bloccate dai carabinieri, hanno dichiarato di essere dirette al Palazzo di Giustizia di Siracusa per prendere parte ad un’udienza.Peccato che le udienze siano sospese. A questo, si aggiunga il fatto che la persona che avrebbe dovuto presenziare era accompagnata da altri tre amici, tutti in auto. A Ferla, invece, un uomo, in attesa del proprio turno in farmacia, aveva deciso di fare un bel giretto per il paese.




Coronavirus, un presidio dell'Esercito a Priolo: richiesta del sindaco alla Regione e alla prefettura

Il distacco di un reparto dell’Esercito o della Marina Militare al commissariato di polizia o alla stazione dei carabinieri. E’ la richiesta del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, avanzata al presidente della Regione, Nello Musumeci e al prefetto, Giusy Scaduto. L’obiettivo è contenere il contagio del Coronavirus nel comune della zona industriale, dove numerose persone transitano ogni giorno, vista la zona industriale che ricade nel territorio.
“Il nostro comune – si legge nella missiva del primo cittadino – si espande tra due poli industriali che ogni giorno vengono raggiunti da un notevole numero di persone, che attraversano e sostano da noi per acquistare generi alimentari, sia la mattina a colazione sia per il pranzo, creando un grande movimento di automezzi, camion e autobotti, che vanno ad aggiungersi al normale traffico veicolare”. “L’Esercito e la Marina Militare – continua il Sindaco Gianni – potrebbero essere impiegati nei controlli sull’osservanza delle disposizioni governative per il contenimento del contagio da COVID-19 e in eventuali posti di controllo nei luoghi previsti dal piano di emergenza esterno, predisposto dalla Prefettura di Siracusa per il rischio industriale. In queste attività – ha concluso il primo cittadino – potrebbero affiancare le Forze di Polizia locali, alle quali va un particolare ringraziamento a nome di tutta la comunità per il grande lavoro svolto fino a questo momento”.

Il Portavoce




Priolo. Aiuti economici agli indigenti, il Comune stanzia fondi: "Un aiuto per l'emergenza"

Voucher per le famiglie indigenti di Priolo. Il Comune ha deciso di stanziare 68 mila euro per fronteggiare l’emergenza anche economica Covid-19.  100 euro andranno ai nuclei familiari composti da una sola persona; 200 a quelli con due componenti e 300 euro alle famiglie con 3 o più componenti. L’iniziativa dei voucher spesa è stata decisa dal Sindaco, Pippo Gianni, e condivisa da tutta l’Amministrazione, per aiutare concretamente coloro che vivono una situazione di disagio, ulteriormente aggravata dall’emergenza COVID-19. I buoni, che andranno a circa 300 famiglie con attestazione ISEE non superiore al minimo vitale, potranno essere spesi per acquistare generi alimentari di prima necessità e farmaci, presso gli esercizi commerciali del territorio comunale.
“Non solo aiuteremo i nostri concittadini più bisognosi – ha sottolineato il Sindaco Gianni – ma supporteremo anche i commercianti, che vivono una situazione di difficoltà. Proprio per le attività danneggiate economicamente in seguito all’emergenza Coronavirus, stiamo pensando all’istituzione di un fondo economico”.
Ad occuparsi della consegna a domicilio dei voucher spesa sarà il centro ascolto della parrocchia Angelo Custode, che ha già una convenzione in atto con il Comune di Priolo; la Caritas predisporrà anche l’elenco dei beneficiari da fornire all’ufficio Politiche Sociali.
“In un momento di emergenza – ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali, Diego Giarratana – bisogna dare risposte concrete alle famiglie bisognose. E’ il momento di stare uniti e supportare l’Amministrazione comunale, che sta lavorando per il bene di tutti i cittadini”.

 




Ladri di agrumi in azione: 200 kg di arance in un'auto rubata, furto sventato

Ladri di arance in azione in contrada Armicci, nella zona di Lentini. Ignoti avevano già caricato su un’auto, peraltro rubata poco prima, circa 200 chili di arance. La segnalazione è arrivata alla polizia che, una volta giunti sul posto, hanno rinvenuto il veicolo. Probabile che i ladri siano stati interrotti proprio dall’arrivo degli agenti e abbiano quindi preferito fuggire, abbandonato la refurtiva.
Il mezzo è stato sequestrato e gli agrumi restituiti al legittimo proprietario.




Coronavirus in Sicilia, tamponi per i medici. Nuove regole per la quarantena

Tamponi per i medici siciliani, la Regione ha deciso di procedere per tutti ma seguendo un preciso ordine di priorità.
Con una ordinanza del presidente Nello Musumeci, è stato disposto di procedere subito con il test per il personale ospedaliero coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche per i medici e gli operatori dell’emergenza sanitaria (compresi tutti gli operatori della Seus).
A seguire sarà il turno dei professionisti di Medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle Guardie Mediche. Infine, le Direzioni strategiche aziendali.
Le analisi dei tamponi verranno condotte da laboratori pubblici e privati.
Fra le misure contenute nel nuovo provvedimento del governatore, anche la definizione dei criteri di quarantena per quanti sono rientrati in Sicilia dallo scorso 14 marzo, che dovranno restare in isolamento obbligatorio e non potranno ricevere visite.
L’accesso alle abitazioni è consentito, invece, alle badanti e ovviamente al personale sanitario, purché vengano adottate tutte le precauzioni e le cautele utili a evitare il contagio. Viene, infine, stabilito che a ridosso della conclusione del termine di quarantena, i cittadini in isolamento dovranno essere sono sottoposti al test del tampone rinofaringeo per constatare l’eventuale guarigione.
Coloro che sono positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare, dovranno comunicare le proprie condizioni di salute al medico di famiglia e al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento, secondo precise cadenze temporali, oltre che segnalare anche i nominativi dei propri conviventi, che saranno inseriti in un elenco redatto dalle Asp e trasmesso alle prefetture competenti per territorio.
Nell’ordinanza viene chiarito che nessun test rapido sul Coronavirus è autorizzato fino a eventuali diverse valutazioni del Comitato tecnico-scientifico nazionale istituito presso l’Unità di crisi. Nei confronti dei laboratori accreditati con il Ssr che dovessero praticare esami non autorizzati, secondo le linee guida dettate dall’Istituto superiore di sanità, verrà avviato il procedimento amministrativo di decadenza dall’accreditamento.
Infine, un articolo dell’ordinanza è dedicato alle aree di servizio e alle stazioni di rifornimento di carburante. In queste è consentita l’apertura dei bar solo se collocate lungo la rete autostradale e nelle strade extraurbane principali. Se si trovano, invece, nelle strade extraurbane secondarie l’orario è limitato, tutti i giorni, dalla 6 alle 18. Chiusi i locali collocati nei tratti stradali che attraversano i centri abitati.

Foto dal web




Siracusa. In bici alla ciclabile: denunciato. Il sindaco: "basta leggerezze"

La pista ciclabile è chiusa da giorni, con ordinanza del sindaco di Siracusa. Per contenere i contagi da coronavirus,
è arrivato nei giorni scorsi lo stop a corsette e pedalate lungo i 6 km del tracciato.
Non è bastato il divieto, però, per convincere tutti a restare a casa. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha pubblicato sui suoi canali social la foto di un ciclesta fermato da pattiglie in moto della Municipale proprio lungo la ciclabile. È stato denunciato. “Nonostante il divieto d’accesso, questo ciclista si gode la sua bella passeggiata: denunciato. E come lui tanti altri, ovviamente tutti denunciati, che rovinano egoisticamente il sacrificio della stragrande maggioranza dei siracusani che rimangono a casa e rispettano le misure anticontagio”, scrive il primo cittadino. “Basta leggerezze, non possiamo più accettarlo, ne va di mezzo la vita di uomini e donne della nostra città”, conclude prima di ringraziare le forze dell’ordine per le centinaia di controlli quotidiani.