Siracusa. Decreto "Io resto a casa" e violazioni: i consigli dell'avvocato

Domande che trovano solo in parte la risposta, in attesa del nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per comprendere come affrontare dal punto di vista economico l’emergenza Coronavirus. Parola all’avvocato Michele Mauceri. Il noto legale siracusano fornisce consigli e indicazioni sul comportamento da adottare e sulle conseguenze di azioni non in linea con quanto disposto dagli ultimi decreti emanati dal premier Conte. Mauceri ricorda innanzitutto l’articolo 650 del Codice Penale, che entra in ballo nel momento in cui si vìola quanto stabilito per limitare gli spostamenti, in modo da poter limitare la diffusione del contagio del Covid-19. “Si tratta di un reato contravvenzionale- spiega l’avvocato Mauceri- è previsto l’arresto fino a tre mesi o un ‘ammenda fino a 206 euro”.  Resta, inoltre, traccia nella propria fedina penale.  Vale sia per chi circola senza un giustificato motivo, sia per chi, ade esempio, apre un’attività che dovrebbe essere chiusa. In tribunale, accesso consentito solo per casi di estrema urgenza. Per il resto, si fa ricorso al processo telematico. In parte, personale lavora attraverso le modalità del lavoro agile. Nel caso in cui qualcuno venga sorpreso per strada, occhio a quanto viene scritto nell’autocertificazione. Deve essere l’assoluta verità. “Se dichiaro una falsa circostanza- fa notare Mauceri- complico la mia situazione di fronte alla legge, sottoscrivo, infatti, qualcosa di ideologicamente falso, con una seconda fattispecie che subentra e un’ulteriore responsabilità a cui mi espongo. La volontà di sottrarsi in una situazione di particolare emergenza non è di certo una condizione auspicabile”. Viene fuori, nei giorni dell’emergenza, il sottobosco fatto di lavoro irregolare, che preoccupa, e non poco, i tanti “dipendenti” non in regola. La domanda principale che si pongono è : “Posso autocertificare che mi sto recando al lavoro, pur non essendo contrattualizzato?”. L’avvocato Mauceri rassicura i cittadini che si trovano in questa condizione. “Certo- spiega- è una condizione reale e si dichiara la verità. Che poi scattino controlli di altra natura a carico del datore di lavoro è altra questione”. Consentite anche le vendite sottocosto che alcuni supermercati stanno pubblicizzando in questo periodo. “Non è vietato questo- chiarisce il legale siracusano- purchè vengano rispettate tutte le norme legate alla distanza minima, all’igiene e a tutto il resto”. In attesa che entri in vigore il nuovo decreto, “c’è ancora incertezza per le sorti di aziende e lavoratori. Teoricamente, senza una regolamentazione, l’azienda può licenziare il dipendente”, ma questo, già in serata, sarà invece regolamentato, stando a quanto annunciato dal Governo, con delle misure per le famiglie con figli fino a 12 anni, partite Iva, per il pagamento dei mutui e dei canoni d’affitto. “Ad oggi- conclude Mauceri- se il proprietario di un immobile pretende il canone d’affitto è nel giusto. Non c’è una norma che dica diversamente e il proprietario dell’abitazione non ha alcuna responsabilità “. 




Operazione antidroga "Pochette", in tre ai domiciliari: gestivano fiorente spaccio

L’hanno ribattezza operazione “Pochette”. Tre giovanissimi sono finiti ai domiciliari, su ordinanza emessa dal gip di Siracusa, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Una articolata indagine di polizia, diretta dal sostituto procuratore Gaetano Bono e coordinata dall’aggiunto Fabio Scavone, ha portato all’arresto di Damiano Giuffrida (24 anni), Salvatore Barravecchia (21) e Giovanni Ioranello (24).
Secondo quanto accertato dagli investigatori, nonostante fosse già sottoposto ad una misura cautelare, Damiano Giuffrida avrebbe avviato una fiorente attività di spaccio di droga (hashish e marijuana), in concorso con i due sodali. Un trio attivo in particolare nei pressi di piazza del Carmine.
Appostamenti e riprese video hanno permesso di accertare un elevato flusso di giovani verso gli appartamenti di Giuffrida e Barravecchia, per sostarvi all’interno per pochi minuti. Numerosi “clienti” sono stati sanzionati dalla Polizia.

La piazza di spaccio organizzata dai tre prevedeva un chiaro modus operandi, caratterizzato dalla detenzione di modica quantità di sostanza stupefacente da destinare alla vendita e non al consumo personale. Il luogo di detenzione della più rilevante quantità di sostanza stupefacente non era facilmente riconducibile agli arrestati, che così pensavano di sottrarsi a contestazioni di carattere penale in caso di perquisizioni.
Nonostante i numerosissimi controlli, perquisizioni e sequestri, i tre hanno proseguito ad oltranza la fiorente attività, mostrando una pervicace volontà di perpetrazione del reato.




Emergenza Covid-19: Isab incentiva smart working, ferie e misurazione della temperatura ogni giorno

Misure straordinarie all’interno degli stabilimenti Isab per fronteggiare la diffusione del Covid-19. In attesa degli esiti dell’incontro di questa mattina in Confindustria, ieri un incontro con i sindacati di categoria, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil ha prodotto un’intesa con la direzione aziendale , che ha garantito una serie di passaggi, richiesti dalle organizzazioni sindacali a tutela dei dipendenti. Un accordo che, seppur giudicato ancora non esaustivo dai sindacati, rappresenta comunque un passo importante “e  sarà oggetto di continua verifica e adeguamento alle mutevoli condizioni di questo complesso momento storico”. Stabilito nel dettaglio  lo smart-working, per le figure compatibili con tale modalità, al fine di limitare il più possibile la presenza contemporanea di lavoratori.
Il criterio sarà la rotazione. Su un numero complessivo di circa 250 unità saranno approssimativamente 170 le figure coinvolte. Sarà inoltre possibile smaltire giorni di ferie degli anni precedenti per i lavoratori giornalieri. Riguardo a manutenzioni e investimenti saranno considerate prioritarie solo quelle necessarie e di maggiore dimensione, anche questo allo scopo di minimizzare le presenze in fabbrica. Il personale turnista proseguirà il regolare presidio delle unita produttive.
A giorni saranno operativi i sistemi di rilevamento della temperatura corporea, sia agli ingressi e sia mobili. Saranno maggiormente intensificate le attività di pulizia e igienizzazione, “resta comunque critico -spiegano i sindacati- l’approvvigionamento di materiale igienizzante e di protezione a causa della carenza diffusa degli stessi nei punti di reperimento. In ogni caso l’azienda manterrà contatti continui con i fornitori”.




Mascherine vendute a prezzi esorbitanti, denunciato un grossista

Vendeva mascherine applicando ricarichi eccessivi sul prodotto. Per questo motivo, l’amministratore di una società grossista è stato denunciato dalla Guardia di Finanza, a Francofonte.
Le attività sono partite da una segnalazione del Comando Provinciale di Catania che, raccogliendo le doglianze di un privato cittadino, ha allertato i colleghi lentinesi. Nella denuncia si parlava proprio di prezzi eccessivi praticati da una farmacia nella vendita di mascherine, tanto richieste in questo periodo dominato dalla diffusione del virus COVID-19.
I finanzieri hanno così eseguito un’operazione di controllo prezzi sull’intera filiera ed hanno scoperto che le mascherine, di diversa tipologia, vendute fino a 20 euro al pezzo, erano state acquistate da un rivenditore all’ingrosso sostenendo costi fino a 13 euro per singolo prodotto. Le mascherine, però, erano state a loro volta comprate dai produttori per valori che andavano da 0,07 a 6,48 euro cadauna.
Sono quindi stati riscontrati gli estremi del reato di “manovre speculative su merci” e l’amministratore della società grossista è stato denunciato all’Autorità giudiziaria di Siracusa. Le sue manovre speculative su prodotti sensibili avrebbero contribuito a determinarne il rincaro sul mercato interno. Il responsabile rischia ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 516 euro a 25.822 euro.
Responsabilità di natura amministrativa anche per il titolare della farmacia che, procedendo alla vendita delle protezioni in modo “sfuso”, non ha fornito ai clienti il contenuto minimo delle informazioni poste nella confezione integra. Le mascherine sono state quindi sequestrate.
Dal comando provinciale della Guardia di Finanza ricordano che “comportamenti come quello rilevato, che impediscono l’accesso ai meno abbienti a prodotti importanti per la salvaguardia della salute, violano le basilari regole della solidarietà, cui sono tenuti tutti i cittadini”.




Siracusa. I portalettere hanno paura, il sindacato: "Poste Italiane chiuda ogni attività"

Anche i portalettere di Poste Italiane hanno paura. E raccogliendo le preoccupazioni dei lavoratori siracusani, il segretario provinciale della Flc Cgil, Sandro Plumeri, ha proposto la chiusura di tutte le attività lavorative di Poste nel siracusano. “Lo chiedono i lavoratori. Il contatto quotidiano dei portalettere con il mondo esterno, non fà altro che amplificare la possibilità di contagio. Per questo chiediamo alla segreteria nazionale di mettere in campo ogni azione che possa condurre alla chiusura di queste attività lavorative, di concerto con la direzione di Poste”, spiega Plumeri.
In provincia di Siracusa, secondo il sindacato, solo alcuni uffici postali sono stati sottoposti ad una sanificazione straordinaria. I dispositivi di protezione personale scarseggiano e non sono stati distribuiti a tutti. “Inoltre, la chiusura di alcuni uffici postali produrrà l’innalzamento della clientela che affollerà quelli aperti. Cosi si incentiva la mobilità delle persone, quando il decreto nazionale invita a limitare gli spostamenti”, lamenta il segretario provinciale della Flc. Un esempio aiuta a chiarire: l’ufficio di Villasmundo è chiuso ed il più vicino si trova a 15 Km, ed è Augusta uno. “Ancora, l’avviso degli atti giudiziari non farà altro che aumentare la pedonalità presso gli uffici aperti. Comprendiamo che Poste Italiane è azienda che fornisce servizi essenziali, ma la protezione della salute di tutti, utenti e Lavoratori, passa secondo noi dalla chiusura”.

foto dal web




Siracusa. Vandali nella notte al campetto di via Pachino: devastati spogliatoi e chiosco

Il Coronavirus non ferma i vandali, in azione, la scorsa notte nel campetto di via Lazio, affidato alla gestione della Rari Nantes Siracusa. Ignoti si sono introdotti all’interno di un container, hanno danneggiato alcuni pulmini, devastato uno spogliatoio. E poi forzato l’ingresso e danneggiato all’impazzata il chioschetto bar, destinato ai soci. Sono poi fuggiti, pare per via dell’allarme antifurto nel frattempo scattato. Nulla è stato rubato. All’interno del registratore di cassa, comunque aperto, non vi era denaro. Non è escluso che il tentativo fosse quello di perpetrare un furto, ma una volta arrivati nell’area in cui vengono custodite attrezzature e materiale, l’allarme acustico avrebbe costretto alla fuga i malviventi. All’arrivo degli uomini della vigilanza e delle forze dell’ordine, nessuna traccia di chi si era introdotto nell’impianto comunale. Amarezza per il presidente della società, Giuseppe Campisi e per il direttore della Scuola Calcio, Alessandro Di Mauro. “All’amarezza per il gesto compiuto -commenta Di Mauro- si aggiunge il fatto che nemmeno in periodi difficili come questo si riesce a fermare certi comportamenti che danneggiano tutti, a partire dai ragazzini che torneranno a fare sport quando tutto questo sarà finito”.




Siracusa. Negozi chiusi, insegne spente: si riaccendono le edicole votive a Santa Lucia

Chiusi i negozi, spente le insegne. Fa buio “presto” a Siracusa, specie tra le vie del centro storico dove, però, sono state ripristinate ed accese alcune edicole votive dedicate alla patrona, Santa Lucia.
“Con questo piccolo gesto, vogliamo affidare a Lucia l’impegno di coloro che in queste ore, nel mondo, lottano per le nostre comunità. Un sentito grazie a Benedetto Ghiurmino e a tutta la deputazione della Cappella di Santa Lucia”, scrive il sindaco Francesco Italia sui suoi canali social.
Oggi, intanto, al Sepolcro di Lucia a Siracusa, alle 19.30 sarà celebrata la messa, alla quale seguirà l’atto di affidamento a Santa Lucia. I fedeli potranno partecipare alla preghiera attraverso il canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.




Siracusa. Covid-19: sedute in videoconferenza per la giunta, lavoro in cloud per gli uffici

Sedute di giunta in videoconferenza. Così si svolgeranno le prossime riunioni dell’esecutivo retto dal sindaco, Francesco Italia. Lo prevede la delibera approvata nei giorni scorsi. Si tratta di una delle misure adottate per l’emergenza virus e la necessità di contenerne la diffusione. Per poter svolgere le sedute con questa modalità, si è resto necessario modificare un articolo del regolamento approvato lo scorso anno. Una soluzione temporanea che serve a limitare quanto possibile il rischio di assembramenti. Il sindaco e i suoi assessori, dunque, affronteranno le tematiche all’ordine del giorno con collegamenti “smart”. Si tratterà, comunque- questo prevede la delibera- di situazioni in cui ognuno potrà essere identificato e in cui ognuno dovrà poter visionare o mostrare eventuali documenti agli altri componenti della giunta. Predisposte, inoltre, misure di lavoro flessibile per i dipendenti di diversi uffici, anche attraverso soluzioni “cloud”. A tale scopo è stato costituito uno specifico gruppo di lavoro,coordinato dal segretario comunale e di cui fanno parte i dirigenti,  con il compito di attuare le misure in questione.

(Foto: repertorio, ovviamente precedente all’emergenza Coronavirus)




Coronavirus salgono a 5 i contagiati in provincia di Siracusa

Salgono a 5 i positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Il dato è stato fornito dalla Regione nell’aggiornamento quotidiano per province.
In totale sono 115 i pazienti, di cui 33 ricoverati (cinque in terapia intensiva), 78 in isolamento domiciliare, due guariti e due deceduti: Agrigento, 17; Caltanissetta, 2; Catania, 49; Enna, 1; Messina, 9; Palermo, 26; Ragusa, 2; Siracusa, 5; Trapani, 4.
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it.




Coronavirus, militare morto a Roma originario di Canicattini: lo strazio dei parenti

E’ originario di Canicattini Bagni il tenente colonnello Michele Mozzicato, morto a Roma a causa del Coronavirus. Michele Mozzicato, 58 anni, era in servizio al Segretariato generale della Difesa a Roma.  Il militare era risultato positivo al primo tampone del Covid-19 e, nei giorni scorsi, era stato trasferito in ospedale. Lascia moglie e
due figlie.
Mozzicato ha vissuto per anni a Canicattini, poi la carriera militare lo ha portato lontano dalla sua cittadina, dove vivomo tuttora i parenti. Una sua cugina si è sfogata su facebook. “Neanche il funerale  di Stato è possibile fare, nessun funerale, dove sei in questo momento non lo sappiamo, possiamo solo immaginare…che strazio , che vuoto, che senso ha la vita, viverla rispettando le regole da sempre…se poi ti ritrovi da un giorno all’altro senza vita, senza poterti dare l’ultimo saluto e senza un normale rito di morte. Prego affinché tua moglie e le tue due splendide figlie riescano a superare il grande dolore. Noi da qui, dalla Sicilia, siamo impotenti come tutta la Nazione”.
Frattanto, il ministero della Difesa ha disposto la chiusura delle attività delle Accademie militari e Scuole di formazione in tutta Italia. Il ministro Lorenzo Guerini, ha espresso il suo “profondo cordoglio e sentimenti di vicinanza alla famiglia dell’ufficiale anche a nome di tutto il personale civile e militare dipendente”.

Foto: il Messaggero