Siracusa. Coronavirus, rinnovati d'ufficio i pass di parcheggio disabili

Rinnovati d’ufficio i contrassegni per il parcheggio dei disabili in scadenza a marzo, aprile, maggio e giugno. Il Comando di Polizia Municipale annuncia il provvedimento, legato all’emergenza Coronavirus. Tali pass saranno quindi validi fino al 30 giugno prossimo. I titolari provvederanno al rinnovo alla nuova scadenza o , nel caso in cui l’emergenza cessasse prima, nel momento in cui la situazione ritornerà alla normalità. Per i nuovi rilasci, procedura telematica. Occorrerà scrivere all’indirizzo di posta elettronica segreteria_pm@comune.siracusa.it. Con questa modalità gli uffici esamineranno i requisiti e forniranno le dovute istruzioni agli utenti.




Pandemia coronavirus: chiude tutto, tranne alimentari e farmacie

Chiudono tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio, ad esclusione di quelle di generi tranne alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie.
Il premier Conte lo ha annunciato questa sera in un nuovo discorso alla nazione.
“Siamo consapevoli che in un paese grande, moderno e complesso come è l’Italia bisogna procedere gradualmente. Ora è necessario fare un passo in più, quello più importante: l’Italia resterà una nazione protetta, ma bisogna disporre adesso la chiusura di queste attività”.
Il presidente del Consiglio ha invitato ad evitare le corse per acquistare cibo nei supermercati. Quanto al resto. “resteranno chiusi negozi, bar, pub e ristoranti ma sarà possibile effettuare consegne a domicilio; chiusi anche parrucchieri e centri estetici che non permettano di rispettare il metro di distanza. Le attività produttive professionali devono incentivare il lavoro agile, le ferie, i congedi retribuiti; resteranno chiusi i reparti aziendali non indispensabili per le produzioni. Industrie e fabbriche potranno continuare il lavoro a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere dal contagio i lavoratori. Le fabbriche e industrie saranno incentivare a predisporre misure adeguate per reggere il momento”.
Restano garantiti i servizi pubblici essenziali: trasporti, servizi di pubblica utilità, servizi postali, bancari assicurativi, attività accessorie necessarie al corretto funzionamento dei settori in attività. Proseguiranno il lavoro le attività agricole, del settore zootecnico, della trasformazione alimentare, comprese le filiere che offrono beni e servizi a queste attività.




Siracusa "in quarantena": cosa chiude e cosa rimane aperto

L’Italia va in quarantena. Vediamo nel dettaglio cosa chiude e cosa rimane aperto dopo l’ultimo provvedimento governativo.
Vengono le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Chiusi i mercati su strada.
Chiusi i bar, i pub, i ristoranti.
E i servizi di mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro.
Chiusi anche i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio.
Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili.
Restano chiusi fino al 3 aprile – come da precedente decreto – musei, cinema, teatri, scuole e università.
Cosa resta aperto? Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità, in ambito di vicinato (panettiere, macellaio) e nell’ambito della media e grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount di alimentari), anche all’interno dei centri commerciali.
Aperte farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai: tutti devono però far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Resta consentito il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.
Consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise.
Restano aperti i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.
Aperti anche servizi bancari,finanziari, assicurativi, pompe di benzina, idraulici, meccanici, artigiani.
Consentito anche il commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro e materiale elettrico e termoidraulico; articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, articoli medicali e ortopedici, profumerie, piccoli animali domestici, ottica, saponi, detersivi. Aperte anche le lavanderie.
L’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalientare.
Industrie e fabbriche dovranno adottare apposite precauzioni, con protocolli speciali.




Coronavirus, il caso dell'80enne di Sortino: la Regione, "decesso per ictus"

E’ un 80enne di Sortino il primo morto in Sicilia per il coronavirus. Il terzo caso positivo in provincia di Siracusa era stato ricoverato inizialmente all’ospedale Muscatello di Augusta ma per via delle sue condizioni era stato trasferito a Caltagirone, all’ospedale Gravina, dove il suo cuore ha cessato di battere. Secondo quando si è appreso, l’uomo era affetto da pregresse patologie e non si era allontanato da Sortino dove il sindaco, Enzo Parlato, ha subito attivato il protocollo che prevede la quarantena per i familiari. Al momento, sono circa 15 le persone in isolamento domiciliare nella cittadina siracusana.
Secondo quanto si apprende, l’80enne era stato ricoverato tre giorni fa per un ictus. Alcune complicanze respiratorie avevano convinto i medici della necessità di procedere con il tampone, il cui risultato è stato positivo. Si attende nelle prossime ore il responso definitivo dello Spallanzani di Roma, l’unico istituto che può certificare realmente il coronavirus. Nel frattempo, però, le condizioni dell’uomo si sono aggravate, rendendo necessario il trasferimento a Caltagirone, dove è attiva anche la terapia intensiva. Qui è sopraggiunto il decesso. L’assessore regionale alla salute Razza, spiega però che l’uomo non sarebbe deceduto per le conseguenze del virus Covid 19 ma per ictus. I sanitari avrebbero effettuato il tampone in via precauzionale. 
Preoccupazioni vengono espresse dal segretario provinciale della Fsi-Usae, Renzo Spada. “Si apprende solo oggi che il paziente trasportato dall’equipaggio 118 di Sortino sabato 7 Marzo è risultato positivo al primo tampone del coronavirus”. Spada si dice preoccupato per la salute dei lavoratori della postazione 118 di Sortino (medico, infermiere, autista soccorritore) ed i loro familiari. “Deve intervenire l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per verificare quale falla nel sistema sanitario siciliano ha permesso che accadesse tutto questo. Si devono tutelare chi oggi si trova in prima linea ad affrontare una così grave emergenza sanitaria”.

foto archivio




Siracusa. Coronavirus, si mobilita la Caritas: azioni di supporto per chi è in difficoltà

La Caritas diocesana di Siracusa mette a disposizione un servizio di supporto per le persone e le famiglie in difficoltà, in questi giorni segnati dall’emergenza coronavirus. Attraverso un modulo facile da compilare online si possono indicare le proprie necessità: bisogni alimentari, sussidio per pagamento bollette o tasse, farmaci, sostegno domiciliare, problematiche abitative.
Cliccate qui per accedervi.
Una iniziativa condivisa e subito rilanciata dal Comune di Siracusa, attraverso i suoi canali social.




Il sindaco Italia sollecita Musumeci: "Misure più stringenti per tutelare i siracusani"

Misure ancora più stringenti per tutelare la popolazione di Siracusa. Il sindaco Francesco Italia le ha chieste al governatore regionale, Nello Musumeci, a cui spetta il compito di farsi portavoce di simili sollecitazioni dai territori nella riunione quotidiana con il governo. In queste ore, anche a livello nazionale, si parla di stoppare ogni attività per almeno 15 giorni.
Nessuna ordinanza comunale possibile in questo senso, perchè l’emergenza coronavirus è sotto il coordinamento nazionale e non sono permesse e neanche previste fughe in avanti, come ha ben spiegato nei giorni scorsi anche il prefetto di Siracusa, durante un vertice con i sindaci.
Nelle ultime ore, a Siracusa sono state fermate le navette, chiusi per sanificazione 4 parchi cittadini, avviati lavori notturni di sanificazione delle strade, sospesi alcuni mercati.




Siracusa. I negozi abbassano le saracinesche: "giorni di emergenza, non di shopping"

Da domani saracinesche abbassate in decine e decine di esercizi commerciali siracusani. Da viale Tisia a Belvedere, chiusure a tappetto decise dagli stessi esercenti. Per la maggior parte si tratta di negozi di abbigliamento o gioiellerie. Beni non essenziali, in questa fase. Garantite le aperture di alimentari e supermercati.
“I negozianti hanno compreso la serietà del momento e per due settimane a partire da domani terranno chiuse le loro attività. Un sacrificio che hanno accettato con responsabilità, avendo compreso come occorra limitare le occasioni di propagazione del contagio da covid-19”, spiega Francesco Alfieri, direttore di Confcommercio Siracusa.
“Siamo stati informati della loro volontà e ne condividiamo le motivazioni. Non si tratta di un ordine ma di una scelta personale di ogni singolo commerciante, che merita peraltro grande rispetto. In fondo, in un momento simile, non è immaginabile che qualcuno passeggi per comprare dei vestiti o dei gioielli. Come Confcommercio invitiamo chi può farlo a tenere chiusa l’attività in questi giorni. Siamo pronti, come sempre, a fornire ogni forma di assistenza per poter anche beneficiare delle nuove misure di sostegno economico a cui lo Stato darà a breve il via libera”, assicura inoltre Alfieri.
Sono già numerose le saracinesche abbassate. In fondo, la norma invita a non uscire di casa se non per necessità o per acquisti di prima necessità. Non ha molto senso, in questo scenario, tenere aperto.
Il direttore di Confcommercio Siracusa attualmente si trova in quarantena domiciliare. “Sono rientrato da Alessandria nei giorni scorsi e, come prevedono le norme, sto evitando ogni forma di contatto. Invito tutti a rispettare le regole che ci aiuteranno a venire fuori in fretta da questo momento difficile”.




Rianimazione a Siracusa, Avola e Lentini: un piano da 3,2 milioni per rinforzare i reparti

La richiesta è partita nelle ore scorse per Palermo: l’Asp di Siracusa ha bisogno di 3,2 milioni di euro per interventi urgenti nelle strutture di rianimazione, terapia intensiva e malattie infettive negli ospedali di Siracusa, Lentini ed Avola. La dettagliata relazione è finita sul tavolo dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e nelle sue pagine annovera tutte le esigenze dei reparti dei nosocomi aretusei, come peraltro lo stesso assessorato regionale aveva richiesto nei giorni dell’emergenza coronavirus.
Per l’Umberto I di Siracusa è stata segnalata la necessità di una riqualificazione delle stanze, dei bagni e degli impianti di gas medicinali e trattamento aria nel reparto di malattie infettive. In rianimazione si accelera per aumentare i posti attualmente disponibili ed arrivare quindi ad un totale di 8. Serve subito un nuovo ventilatore polmonare ed in un secondo momento, da non spostare troppo in là nel tempo, anche l’ammodernamento di quelli attualmente disponibili.
Anche la rianimazione del Di Maria di Avola deve dotarsi almeno di un altro posto letto per arrivare ad un totale di 6. Ma rapidi adeguamenti strutturali potrebbero permettere di guadagnare gli spazi necessari per arrivare agli 8 indicati nel piano ospedaliero regionale per il nosocomio avolese.
A Lentini manca un posto letto in terapia intensiva. Sono 5 attualmente, ma con l’acquisto di un ventilatore polmonare anche qui si potrebbe subito attivare anche la sesta postazione.
La Regione invierà tutti i dati forniti dalle Aziende Sanitarie Provinciali al governo nazionale che ha assicurato veloci stanziamenti anche per la sanità isolana.
Il mondo politico locale, intanto, si mobilita chiedendo alla Regione ed al governo di fare in fretta per non lasciare margini di impreparazione di fronte alla possibile emergenza da fronteggiare.




Siracusa. Coronavirus, posti di blocco ed altri controlli: forze dell'ordine in campo

Secondo giorno da “zona protetta” per Siracusa e la sua provincia. La maggioranza dei cittadini pare aver compreso quanto sia importante osservare le norme, fortemente limitative di consolidate abitudini e ataviche libertà. Rimangono però ancora sacche di “resistenza”, come ad esempio qualche bar affollato ben oltre gli ingressi contingentati e il poco rispetto della distanza di sicurezza interpersonale nelle file all’esterno di supermercati e farmacie. Per il resto, è forte la voglia di normalità: molte auto in circolazione e jogging in strada.
Ecco perchè aumenta la richiesta di controlli stringenti e ad alta visibilità da parte delle forze dell’ordine. Al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati distribuiti i “compiti”. Alla Guardia di Finanza, ad esempio, è stato demandato il controllo del rispetto della chiusura di sale giochi e centri scommesse. Polizia e Carabinieri si dividono il controllo su strada del territorio. Mentre alle Polizie Locali è stato affidato il controllo delle attività commerciali che, alle 18.00, devono abbassare la saracinesca (bar e ristoranti). Ammesse oltre quell’orario le consegne a domicilio, con tutte le precauzioni di contatto del caso.
Rafforzati i controlli in prossimità di bar, farmacie e supermercati.
Quanto ai controlli su strada, non sono previsti dal Dpcm posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi da un punto ad un altro. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.
Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti..




Confindustria Siracusa: "non fermare il polo industriale, assicurare continuità"

Le sempre più pressanti richieste per arrivare ad un fermo totale di aziende e trasporti in Italia, allarmano Confindustria Siracusa. “Il nostro polo industriale, strategico per il Paese, assicura la produzione del 38% dei prodotti petroliferi in Italia, necessari per assicurare i trasporti di derrate alimentari, il riscaldamento, l’energia elettrica, i prodotti per la detergenza e poi la produzione dei gas medicali per le strutture sanitarie, il trattamento dei reflui urbani dei Comuni. Le nostre industrie non si possono fermare, ciò è ben noto, tutti le maestranze e le imprese dell’indotto che assicurano la corretta conduzione e manutenzione degli impianti, rappresentano il cuore pulsante dell’economia e lavorano applicando in pieno, con scrupolo e senso di responsabilità, le disposizioni del Ministero della Salute e del Governo, che allo stato attuale rappresentano una soluzione equilibrata”. A dirlo è il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona.
“La priorità è certamente quella di carattere sanitario, ma sin da ora Confindustria sta operando in stretto contatto con il Governo e le parti sociali per arginare la crisi e dare risposte ai più urgenti problemi di aziende e lavoratori. Aspettiamo adesso il varo delle urgenti misure a sostegno della liquidità delle imprese, a partire dal potenziamento delle garanzie pubbliche, dalla sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi al potenziamento degli ammortizzatori sociali per sostenere l’occupazione. Confindustria – aggiunge Bivona – sta lavorando con il sistema bancario italiano e ha già firmato con Abi un accordo che consente di sospendere i pagamenti delle rate dei mutui, evitando così di drenare liquidità alle imprese”.