Omicidio Pippo Scarso, dato alle fiamme in casa: 16 anni in appello per Marco Gennaro

Si è chiuso con una condanna a 16 anni di reclusione il processo di appello a Marco Gennaro, accusato di omicidio pluriaggravato e stalking. Il ragazzo, oggi 23enne, risponde della morte di Giuseppe Scarso, 80 anni, aggredito e dato alle fiamme nella sua abitazione in ronco II di via Servi di Maria a Siracusa nella notte tra il 1 e il 2 ottobre del 2016. “Don Pippo”, come era noto nella zona l’anziano, morì all’ospedale Cannizzaro di Catania dopo oltre due mesi di agonia. In primo grado, con rito abbreviato, Gennaro era stato condannato a 10 anni. Più dura la sentenza d’appello.
Si attende la conclusione del processo di secondo grado anche per l’altro imputato, Andrea Tranchina, 21 anni. In primo grado è stato condannato a 20 anni di reclusione. Tranchina, insieme al suo legale, ha scelto il rito ordinario in corte d’Assise.

Marco Gennaro a destra in foto; Tranchina a sinistra




Operazione La Cosa: due lentinesi tra gli arrestati, colpo al clan Cappello-Bonaccorsi. IL VIDEO

Anche i lentinesi Sebastiano Castiglia, 31 anni e Gaetano Spataro, 25 anni tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione della Procura Distrettuale di Catania “La Cosa”, che fa seguito alla precedente “Notti Bianche”. I carabinieri , con il nucleo Cinofili, sono entrati in azione alle prime luci dell’alba, con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip. Sono sei in tutto i soggetti indagati a vario titolo per i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e connessi reati-fine, fatti aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare l’associazione mafiosa “Cappello-Bonaccorsi”.
L’attività di indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania nei mesi di gennaio- marzo 2018 e coordinata dalla Procura catanese, ha tratto spunto dalle emergenze investigative acquisite nell’ambito di una precedente indagine convenzionalmente denominata “Notti Bianche” che aveva consentito di individuare l’esistenza di un sodalizio criminoso promosso e diretto da appartenenti alla associazione di tipo mafioso denominata “Cappello- Bonaccorsi” dedito alla commissione di reati contro il patrimonio con la tecnica della cosiddetta “spaccata/esplosione” dei bancomat/postamat, nel territorio di Catania, Siracusa ed Enna.
Le operazioni effettuate mediante attività tecniche e dinamiche, corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno permesso di fare emergere l’operatività dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui si è potuto definire in dettaglio la struttura, le posizioni di vertice, i ruoli dei singoli membri, nonché le dinamiche ed il sistema con cui il gruppo operava e gestiva le “piazze di spaccio”.
Queste erano dislocate su tre siti di interesse: una piazza di spaccio veniva gestita a Francofonte da Castiglia, mentre le altre due erano attive nella provincia di Catania, segnatamente nel quartiere “Pigno” e nel quartiere di Librino “Fossa dei Leoni”
Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che i proventi derivanti dall’attività illecita di traffico di sostanze stupefacenti, del tipo marijuana e cocaina, posta in essere dagli indagati erano finalizzati ad assicurare il mantenimento in carcere dei detenuti ed a favorire gli interessi del clan Cappello- Bonaccorsi.
I promotori ed organizzatori del sodalizio criminale inoltre detenevano e avevano la disponibilità di armi anche da guerra. Gli altri destinatari delle misure cautelari sono i catanesi Alfredo Blancato, Sebastiano Miano, Salvatore Musumeci e Federico Silicato. Nelle immagini raccolte dagli inquirenti, anche dettagli che fanno comprendere quanto il culto del denaro fosse radicato. Uno degli indagati ricopre di denaro il neonato nella culla.




Augusta. Tentanto di disfarsi della droga davanti ai Carabinieri: arrestati in due

Due arresti ad Augusta, continua il contrasto allo spaccio di stupefecanti. I Carabinieri hanno sottoposto a controlli i due giovani, un 21enne ed un 24enne. Perquisiti con l’aiuto del cane antidroga Ivan, sono stati trovati in possesso di 32 grammi di marijuana, suddivisa in 48 dosi in kit monouso con all’interno filtro e cartina per confezionare lo spinello.
Alla vista dei Carabinieri, hanno tentato di disfarsi dello stupefacente senza riuscirci. Tutto è stato rinvenuto e posto sotto sequestro, unitamente al materiale idoneo al confezionamento e alla pesatura.
I due arrestati sono stati posti ai domiciliari, in attesa del rito direttissimo cosi come disposto dall’autorità Giudiziaria Aretusea.




Provinciale 45, verso la riapertura del ponte sull'Anapo: guardarail e collaudo

(c.s.) Proseguono i lavori di rafforzamento locale che da qualche mese stanno interessando il ponte sul fiume Anapo lungo la SP 45 Cassaro–Montegrosso. Il Dipartimento regionale della Protezione civile ha autorizzato i tecnici del Libero Consorzio comunale di Siracusa a utilizzare le somme del ribasso e delle economie per completare i lavori con l’installazione di guard-rail adatti alla protezione dei ponti.
Nei prossimi giorni si procederà all’adozione della deliberazione che approverà il nuovo quadro economico e successivamente all’installazione delle opere di protezione. A fine lavori si eseguirà il collaudo e, previo dissequestro da parte della Procura, si procederà alla riapertura del ponte che consentirà agli abitanti di Cassaro e Ferla di ripercorrere la strada più breve per raggiungere Siracusa e i Comuni limitrofi.




Coronavirus, nessun caso nel siracusano: la nota della Regione, pronte le denunce

La presidenza della Regione Siciliana smentisce le notizie che stanno circolando in queste ore, in alcune chat, sulla presenza nell’Isola di ulteriori due contagiati dal coronavirus in provincia di Siracusa.
Le istituzioni regionali tornano a ribadire che le decisioni e le misure adottate dal governo regionale vengono comunicate esclusivamente attraverso i canali e le fonti ufficiali, alle quali si prega di far riferimento. Dell’accaduto verranno comunque informate le autorità competenti. E per gli autori di alcuni “scherzi” di pessimo gusto, divenuti virali in poche ore, c’è il rischio di ritrovarsi con una denuncia per procurato allarme.
La smentita pare far riferimento, in particolare, ad una finta pagina del Televideo che dava una notizia – ovviamente infondata -circa casi positivi a Melilli.




Informazione e prevenzione sul Coronavirus, i Comuni siracusani attivano il Coc

Per meglio seguire l’evoluzione dell’emergenza coronavirus anche a livello locale, quasi tutti i comuni siracusani hanno attivato il Coc, il centro operativo comunale di Protezione Civile. Il primo è stato il Comune di Avola, con la decisione adottata ieri sera dal primo cittadino Luca Cannata che ha preso atto e applicato le direttive di Protezione Civile e Anci riguardante l’emergenza sul Covid 19. Una di queste richiede proprio l’attivazione del Coc quale misura precauzionale, con la presenza della funzione sanità oltre che della funzione di assistenza alla popolazione. Anche il comune capoluogo, Siracusa, ha attivato questa mattina il Coc per una corretta prevenzione e informazione verso i cittadini. A questo scopo, da Palazzo Vermexio precisano che si tratta di una misura precauzionale per condividere info con i cittadini ed in particolare suggerimenti sui comportamenti da adottare. Alla spicciolata, anche gli altri Comuni della provincia stanno o hanno attivato il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.




Siracusa. Minaccia di buttarsi dal Bastione Spagnolo, salvato dalla Polizia

In lacrime, sul parapetto del Bastione Spagnolo minaccia di buttarsi. Sono intervenuti gli agenti del vicino commissario Ortigia, subito allertati. Hanno instaurato un canale di dialogo con il ragazzo, guadagnando lentamente la sua fiducia. Con sangue freddo, lo hanno convinto a scendere dal parapetto e raggiungere un punto più sicuro. Il ragazzo ha anche accettato l’invito a raggiungere l’ospedale a scopo precauzionale, con l’ambulanza del 118 che era nel frattempo arrivata sul posto.




Dopo 80 anni, "riemerge" dalle profondità la sfortunata storia dell'idrovolante Z.506/B

Dai fondali del mare siracusano riemerge dopo 78 anni la storia dell’idrovolante Cant Z.506/B. Il relitto è stato ritrovato nelle profondità del grande blu dal diver Fabio Portella, assistito dal suo team specializzato. Portella e la sua squadra sono ormai noti in tutta la Sicilia per il loro prezioso contributo alla ricerca ed al ritrovamento di relitti ed antichità. Anche in questo caso, grazie ad un certosino lavoro condotto anche sulla terraferma, con ricerche presso l’archivio storico dell’Aeronautica Militare di Roma, è stato possibile ricostruire le vicende del mezzo e del suo equipaggio che si inabissò nel marzo del 1942, poco distante da Murro di Porco.
“Era un mezzo adibito al soccorso in mare e infatti, dei cinque membri dell’equipaggio uno era l’assistente l’infermiere”, racconta oggi Fabio Portella, pronto a presentare il nuovo risultato dei suoi studi. “Il 23 marzo 1942, per ordine del Comando dell’Aeronautica della Sicilia, partirono da Augusta due Cant Z.506/B appartenenti alla 612a squadriglia. Il loro incarico era quello di ricercare i superstiti di un aereo Savoia Marchetti 79 precipitato in mare a 205 miglia a sud di Capo Passero. I due idrovolanti rientrarono anticipatamente a causa delle proibitive condizioni atmosferiche. L’indomani, il Cant Z.506/B partì alle 13.40. A bordo c’erano due piloti, il radiotelegrafista, l’infermiere ed il motorista”.
Le ricerche si protrassero a lungo, oltre il limite massimo di autonomia del mezzo. A causa del forte vento, ritardò di 90 minuti il rientro e si ritrovò senza carburante. “L’aereo ammarò nei pressi di Capo Murro di Porco alle 20:30, al buio e con il mare in burrasca. L’impatto fu molto brusco, tanto da fare affondare l’aereo”, spiega oggi Fabio Portella.
Dei cinque componenti dell’equipaggio, quattro furono recuperati l’indomani mattina, dai mitraglieri della Guardia Confinaria di Ognina. Erano i due piloti (maresciallo Gaetano Di Franco e Sergente maggiore Salvatore Ruggeri), il radiotelegrafica (aviere scelto Ottorino Garro) e l’infermiere (aviere scelto Luigi Pierelli). L’aviere scelto motorista Ezio Braccini, di Fabriano, fu invece dichiarato disperso. Aveva 23 anni.
Dei superstiti dell’aereo Savoia Marchetti 79 non si seppe più nulla. “L’indomani, un altro idrovolante avvistò tre naufraghi su un battello pneumatico, a circa 110 miglia a sudest di Capo Passero. Non potè recuperare i naufraghi per le avverse condizioni marine. Non è stato chiarito se fosse o meno l’equipaggio del SM 79 e quale sia stato il loro sfortunato destino”, rivela dopo un attento studio Fabio Portella.

Nel composit foto: al centro il relitto individuato, a destra Fabio Portella, sotto uno degli idrovolanti in servizio




Coronavirus in Sicilia, pronta la circolare dell'assessorato della Salute: ecco i punti cardine

Definiti al termine dell’incontro operativo all’assessorato regionale della Salute, con tutti i Direttori Sanitari delle Asp  i punti chiave della nuova circolare per affrontare l’emergenza Coronavirus in Sicilia. Il documento è  in fase di emanazione in queste ore. Ecco quali sarebbero gli aspetti salienti.  Tutti i cittadini che rientrano dalle regioni delle cosiddette “zone gialle” dovranno contattare il proprio medico curante o, in alternativa, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp. Nel caso in cui si tratti di soggetti asintomatici, saranno invitati a mettersi in isolamento  domiciliare volontario con sorveglianza attiva per 14 giorni. Sarà necessaria una specifica certificazione per chi dunque dovrà assentarsi dal lavoro o dalle scuole per un periodo così lungo. L’isolamento è solo su base volontaria. Si punterà, quindi, sul senso civico di ciascuno.  Qualora invece il soggetto presentasse anche febbre, tosse e dispnea diventerebbe automaticamente un “caso sospetto” . Il medico curante, allora, o in subordine il medico del Dipartimento di Prevenzione”, effettuerà la valutazione clinica e deciderà la strategia assistenziale. In caso di necessità di ricovero sarà attivato il 118 che non transiterà dal pronto soccorso e andrà direttamente nel reparto di Malattie Infettive, dove saranno effettuati il tampone e gli accertamenti diagnostici. Fondamentale l’indicazione, da fornire in maniera martellante, di non recarsi in alcun caso al pronto soccorso e di rivolgersi al medico curante contattandolo telefonicamente al fine di non mettere a rischio gli altri pazienti presenti nell’ambulatorio.  Il medico potrà raggiungere il paziente a domicilio, con tutti i dispositivi di protezione oppure potrà attivare il 118, a seconda della gravità ipotizzata. Prevista anche l’ipotesi che il paziente ignori le indicazioni e si presenti comunque al Pronto Soccorso. In tal caso è n fase di elaborazione un pre-triage esterno ai locali, solo per i pazienti con sintomi influenzali e problemi respiratori, dove gli operatori  sanitari, anche in questo caso protetti con i dispositivi necessari, effettueranno il triage e l’eventuale tampone, qualora si renda necessario. In campo la Croce Rossa, che che si è resta disponibile per fornire tende da montare davanti al Pronto Soccorso. Intanto domani pomeriggio, nuovo incontro fra tutti i medici di medicina generale della provincia.  L’ha convocato il presidente dell’Ordine, Anselmo Madeddu per aggiornarli sulle nuove direttive. Il sistema avrà proprio loro come punto cardine.




Siracusa. L'appello, "non chiudete gli alberghi a turisti provenienti dal nord Italia"

“Non chiudete gli alberghi a turisti provenienti dal nord Italia”. L’invito parte da una associazione di categoria siracusana che attraverso il suo presidente chiede agli operatori dell’accoglienza turistica di “mettere da parte l’emotività e ad agire con quel senso di accoglienza che ci ha sempre contraddistinto”.
E’ l’appello che Giuseppe Rosano ha rivolto ai proprietari d’albergo del capoluogo dopo che alcuni albergatori di altre parti d’Italia hanno adottato misure severe e restrittive, negando l’ospitalità a turisti provenienti dal nord Italia.
“Sono sicuro che ristoratori, guide turistiche e tassisti del comparto turistico siracusano si adopereranno per far distinguere la città per la sua accoglienza, pur nell’accortezza che la situazione impone e seguendo sempre e soltanto le raccomandazioni di Governo, Regione e istituzioni sanitarie”, aggiunge il presidente di Noi Albergatori Siracusa. “La preoccupazione non giustifica atteggiamenti intollerabili e palesemente fasciati da pregiudizi e distinzioni”, il suo pensiero.

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