Un mese senza Ivan Lo Bello: Siracusa lo ricorda con una messa in suffragio

A un mese dalla scomparsa di Ivan Lo Bello, venerdì 27 giugno sarà celebrata una messa in suo suffragio presso la chiesa del SS. Salvatore, in via Necropoli Grotticelle, a Siracusa. Grande è stato l’affetto che ha circondato la famiglia dopo la sua scomparsa.
“La Famiglia Lo Bello, profondamente commossa per il grande affetto e la vicinanza ricevuti in questo momento di immenso dolore per la perdita dell’amato Ivan,
ringrazia sentitamente tutti coloro che con la loro presenza, una parola, un pensiero o una preghiera hanno partecipato al lutto”, si legge in una nota.
Ivan Lo Bello è stato presidente di Confindustria Siracusa dal 1999 al 2005, promuovendo lo sviluppo infrastrutturale e culturale del territorio, tra cui il “Masterplan di Ortigia”. Nel 2006 è diventato presidente di Confindustria Sicilia, introducendo un codice etico contro il pizzo e lanciando nel 2007 lo slogan “Fuori dall’associazione chi paga il pizzo”, segnando una svolta culturale nell’imprenditoria siciliana. A livello nazionale ha ricoperto incarichi di rilievo: vicepresidente di Confindustria con delega all’Educazione (dal 2012), presidente della Camera di Commercio di Siracusa, di Unioncamere (2015-2018), del Banco di Sicilia (2008-2010), di UniCredit Leasing (dal 2010) e consigliere della Fondazione CENSIS (dal 2010).




Nuovo asilo di via Teofane,dagli scavi emerge una latomia: il Comune ‘sposta’ l’edificio

Un’importante latomia laddove era prevista la realizzazione del nuovo asilo nido di via Teofane.
Gli scavi archeologici di ispezione hanno portato alla luce resti archeologici tali da determinare la necessità di modificare il progetto iniziale, finanziato con i fondi del Pnrr, attraverso il Ministero per l’Istruzione e il Merito, per un investimento totale, in questa prima fase, di un milione 800 mila euro.
Una volta emerso l’ “imprevisto”, è stato indispensabile “spostare” la collocazione del fabbricato, rispetto alla previsione iniziale. Modificato anche il percorso della linea per la distribuzione della tensione media.
Il nuovo progetto esecutivo e cantierabile è stato approvato nei giorni scorsi, come certifica una determina del settore Edilizia Scolastica del Comune di Siracusa.
Il ministero ha dato il proprio assenso. Acquisiti tutti i pareri previsti (Comune di Siracusa-Edilizia Privata, Soprintendenza ai Beni Culturali, Asp, Genio Civile, Vigili del Fuoco), l’iter non dovrebbe, quindi, incontrare ulteriori ostacoli Per l’esecuzione dei lavori, affidati alla European Construnction Company Spa, si è resa necessaria anche una parziale rimodulazione della circolazione veicolare nella zona a ridosso del cantiere. Il progetto complessivo prevede che nell’area tra via Cannizzaro e via Teofane sorga un Polo per l’Infanzia. La seconda parte del progetto riguarderà, infatti, proprio la realizzazione di una scuola per l’infanzia, finanziata in questo caso con fondi per oltre 2 milioni e 600 mila euro.

Foto: repertorio, via Teofane




Si è spenta Elvira Boccadifuoco, testimone e custode della ‘belle epoque’ siracusana

Siracusa perde una delle ultime testimoni della sua Belle Epoque. Il 21 giugno è spirata Elvira Boccadifuoco, “Elviretta” come affettuosamente veniva chiamata. Aveva 90 anni. Chiesa dei Cappuccini gremita per l’ultimo saluto alla donna che ha incrociato i suoi passi con Presidenti della Repubblica, statisti come Winston Churchill e con i grandi attori che calcavano la scena del teatro greco di Siracusa. Toccante il ricordo affidato alle parole dell’imprenditore Vittorio Pianese.
Villa Politi è stata la casa di Elvira Boccadifuoco per quasi quattro lustri. Nel 1958 il padre ne era diventato proprietario e fino al 1974 ne respirò l’atmosfera ed i fasti, vivendo lì insieme ai genitori ed ai suoi due figli. Erano gli anni di una Siracusa che cresceva, anche nel segno della cultura. I grandi attori del tempo – Vittorio Gassman, Arnoldo Foà, Valeria Moriconi – erano i protagonisti delle rappresentazioni classiche e così non era difficile per lei incrociare sorrisi e parole con Segni, Saragat e Leone come anche con gli altri ospiti del jet-set internazionale che varcarono quelle sale e soggiornarono a Villa Politi. Un’epopea che fu, il cui racconto è oggi affidato a sbiadite foto in bianco e nero e rari filmati d’epoca ma di cui Elviretta Boccadifuoco fu interprete prima e custode poi. Con lei, un altro pezzo di storia siracusana lascia questa terra.




La chiesa di San Paolo non smette di bruciare, paura a Solarino. Il sindaco in Prefettura

“Assurdo”. Tiziano Spada lo ripete più volte parlando dell’incredibile vicenda dell’incendio che non si riesce a spegnere nella chiesa di San Paolo, a Solarino. Il sindaco fino a questa notte ha seguito l’intervento dei Vigili del Fuoco. Per la cronaca, è stato il quarto da venerdì per una brace nascosta che continua a covare tra travi e canne del sottotetto dell’edificio del 1870. Ancora stamattina, quinto intervento dei pompieri poco dopo le 9.
Il problema è che il punto interessato è difficile da raggiungere. Non si può dall’interno, perchè al sottotetto si accede da uno stretto cunicolo ed in ogni caso l’incannucciato coperto di calce non è calpestabile. Allora serve intervenire dall’esterno: ma servirebbero mezzi tecnici non indifferenti per superare il problema dell’altezza. Ci hanno provato nella notte i Vigili del Fuoco, con un braccio da 32 metri e snodabile arrivato da Catania. Ma non è stato sufficiente. Servirebbe forse un elicottero con verricello.
Nella ricerca di una soluzione che ancora non si trova, il sindaco Spada questa mattina ha informato la Prefettura di Siracusa e la Soprintendenza. “E’ una situazione assurda”, ripete. “Continua ad uscire fumo. Si spegne da una parte e riparte da un’altra. La paura è che questa brace stia camminando lungo o dentro le travi che sorreggono il tetto. Per venirne a capo potrebbe non esserci altra soluzione che smontare il tetto e intervenire dall’alto in maniera complessiva”, spiega.
Oggi, come rivelano le immagini dal drone, sul tetto della chiesa di San Paolo ci sono due “buchi” aperti da altrettanti fulmini caduti sull’edificio lo scorso mercoledì. Quei due fenomeni avrebbero originato quella brace che continua, con una lenta combustione, ad attaccare le travi della chiesa.
I Vigili del Fuoco non si stanno risparmiando. Ripetute le verifiche anche relativa alla temperatura delle travi. Ma non tutte sono accessibili ed in controllo. E così è difficile, forse impossibile, raggiungere il cosiddetto “punto zero”, dove tutto il fenomeno ha origine. Una battaglia snervante e quotidiana. In questo quadro, si ci è messo anche il maltempo ad aggravare la situazione: ieri una grandinata ha colpito Solarino nel pomeriggio. L’acqua ed i chicchi di grandine sono penetrati all’interno, dalle due aperture sul soffitto. Ed anche questo è un problema.

Foto di #AntonioStellaFotografia.




Igiene urbana, servizi a rallenty: che sta succedendo a Siracusa?

Che sta succedendo al servizio di igiene urbana? È la domanda che si pongono in tanti a Siracusa, tra utenti diretti e semplici cittadini. C’è una tendenza che, ormai da qualche settimana, non passa inosservato: un rallentamento generale sui servizi ed una percezione sempre più diffusa di calo nella qualità delle attività legate alla gestione dei rifiuti.
Le segnalazioni giunte in redazione si contano ormai a centinaia. C’è chi lamenta tempi biblici per il ritiro degli sfalci (chi prenota oggi riceve disponibilità per ottobre), chi attende invano il ritiro programmato degli ingombranti, chi nota la quasi assenza dei consueti riassetti stradali e del diserbo urbano. Ma il dettaglio che più fa discutere, in questi giorni di inizio estate, è il mancato avvio del porta a porta notturno nelle zone balneari, un servizio che negli anni scorsi veniva attivato con puntualità.
“È vero che d’estate si produce più spazzatura”, commentano alcuni residenti, “ma questo da solo non basta a spiegare la situazione”.
Da Palazzo Vermexio e dall’assessorato all’Igiene Urbana, trapela il solito ottimismo. Con una situazione definita sotto controllo e rapporti con Tekra – la società che gestisce il servizio – ufficialmente sempre positivi e di collaborazione. Trovare una nota diramata dall’ufficio stampa del Comune di Siracusa e relativa a qualche informazione sul servizio di igiene urbana, è ricerca che spinge indietro nel tempo.
Fonti informali ma vicine all’azienda, lasciano intendere che il quadro potrebbe essere diverso da quello di facciata. Non si esclude, infatti, che dietro le quinte siano emerse tensioni sulla gestione delle priorità, sull’organizzazione operativa e sugli esiti di alcune attività che non avrebbero soddisfatto gli uffici comunali.
Da lì contestazioni, sanzioni e compensazioni: potrebbero essere queste le cause alla base di un “muro contro muro” strisciante, le cui conseguenze però finiscono per ricadere interamente sulla collettività: cestini portarifiuti stracolmi, spazzamento stradale lento, erbacce, rifiuti in strada e ritardi vari. C’è chi si arrangia, chi si lamenta e chi, esasperato, ha smesso anche di segnalare. “Tanto non cambia nulla”, si sente ripetere. Eppure, il sistema di gestione rifiuti – a maggior ragione in una città che punta sul turismo – dovrebbe garantire puntualità, pulizia e decoro, anche e soprattutto nei periodi critici.
Se davvero si è aperta una fase di frizione tra Comune e azienda, il ruolo del Dec (Direttore dell’Esecuzione del Contratto) diventa centrale. È suo il compito di vigilare sul rispetto degli standard, ma anche di tutelare gli utenti, che hanno diritto a un servizio efficiente e proporzionato ai costi sostenuti.
Nel frattempo resta una certezza: qualcosa va registrata con la dovuta attenzione. Ed in assenza di risposte trasparenti, purtroppo cresce la sfiducia.




Intitolare una via a Sergio Ramelli, Scalorino scuote il PD: “Perchè rimane in silenzio?”

Mentre l’opinione pubblica si divide nel dibattito sull’intitolazione di una via di Siracusa a Sergio Ramelli, come richiesto da FdI, la politica pare distratta. Dal centrosinistra nessuna reazione, eccezion fatta per Andrea Buccheri. Il consigliere comunale ha anticipato il suo voto contrario alla proposta, argomentata con una passaggio tecnico (“Esiste già una via dedicata alle vittime del terrorismo”) ed uno politico (“la toponomastica non sia strumento di parte”).
Dal Partito Democratico ancora nessuna presa di posizione. Ad una lettura dietrologica non sfugge forse la difficoltà nello schierarsi contro la proposta di un gruppo consiliare, quello di FdI, con cui spesso si fa sponda tra opposizioni in Consiglio comunale. “Non possiamo ignorare che intitolazioni a Sergio Ramelli siano già avvenute in altre realtà locali nel silenzio generale della politica e, fatto ancor più grave, nell’assordante silenzio del Partito Democratico, che oggi in provincia appare come una nave senza nocchiero, concentrata esclusivamente su sterili questioni di potere interno, perdendo di vista i problemi reali del territorio e quelle battaglie politiche e culturali che segnano il confine tra progresso e regressione, tra memoria condivisa e memoria strumentale”, attacca Orazio Scalorino. La sua è una voce interna al Pd siracusano e già critica verso la segreteria provinciale e alcune dinamiche di posizionamento politico.
Scalorino si schiera con Buccheri: “ha espresso con lucidità e senso di responsabilità una posizione che condivido pienamente: intitolare una via a Sergio Ramelli rappresenterebbe oggi una scelta politicamente divisiva e inadatta al contesto civico e sociale di riferimento”. Poi l’invito diretto al gruppo consiliare del Pd di Siracusa. “Faccia sentire compatta la propria voce e respinga questa proposta, ribadendo il principio che i luoghi della memoria collettiva devono essere patrimonio di tutti e non ridotti a strumento di contesa politica”.




Una via per Ramelli a Siracusa, sponda dell’assessore Granata e l’idea di due intitolazioni

La proposta di intitolare una via a Sergio Ramelli – presentata anche a Siracusa da FdI – trova una sorta di sponda nell’amministrazione comunale. L’assessore alla cultura, Fabio Granata, non è contrario. “Sergio non era un violento squadrista ma un ragazzino di neanche 18 anni dolce e inerme, massacrato vigliaccamente solo a causa delle sue idee e senza alcuna pietà, da 8 animali all’epoca di oltre 30 anni”.
La proposta di intitolargli una via, per molti, è divisiva ed estremamente politicizzata in un momento in cui il ricordo del giovane viene spesso utilizzato per manifestazioni neofasciste. “Sergio Ramelli non appartiene, e forse purtroppo non apparterrà mai, a una memoria condivisa, così come i tanti ragazzi di sinistra assassinati negli anni di piombo. Ma allora, anziché respingere la proposta perché non affiancarle una indicazione che ricordi uno di questi ragazzi? Magari non per la stessa strada… per una strada parallela e vicina ma che vada nella stessa direzione: quella di una memoria condivisa, oggi forse ancora impossibile ma che possa indicare il sogno e la prospettiva di una nuova Italia”. Due strade, due modi di vedere la storia, parallele e verso la stessa direzione. Questa l’idea di Fabio Granata.
“La nostra iniziativa non ha uno spirito divisivo, né tantomeno provocatorio: nasce, al contrario, dalla ferma volontà di promuovere una memoria condivisa che abbia come fondamento la condanna della violenza politica e il rispetto della libertà di pensiero, valori che dovrebbero essere patrimonio comune, al di là delle appartenenze ideologiche”, rivendica il coordinatore cittadino di FdI, Paolo Romano.
“A distanza di cinquant’anni, è giunto il momento che anche la nostra comunità riconosca e onori la figura di Sergio Ramelli come simbolo della giovane vita spezzata dall’odio ideologico, affinché simili tragedie non si ripetano. Non si tratta di riscrivere la storia, ma di leggerla con onestà, maturità e spirito democratico”, aggiunge. “Purtroppo, ancora oggi si assiste a retaggi ideologici che impediscono di condannare senza ambiguità ciò che accadde. Di fronte alla morte, alla brutalità e alla negazione della libertà, non devono esserci più tentennamenti né giustificazioni. Intitolare una via a Sergio Ramelli significa restituire alla nostra città un atto di giustizia morale e civile, e fare un passo verso quella memoria riconciliata che serve a costruire una società più libera, consapevole e democratica”, conclude Romano.
Dall’opinione pubblica e dalla società civile siracusana si leva però una richiesta nuova: se si deve mettere mano alla toponomastica cittadina, lo si faccia prestando attenzione ai personaggi siracusani che hanno segnato politica, cultura e sport nel corso dell’ultimo cinquantennio.




Controlli rafforzati della Polizia Municipale nella ZTL: multe e sanzioni tra piazze e aree pedonali

Nella giornata odierna, personale della Polizia Municipale ha intensificato le attività di prevenzione e contrasto alle infrazioni più frequenti all’interno della Zona a Traffico Limitato (ZTL).
Le pattuglie, alcune delle quali a bordo di scooter, hanno concentrato i controlli nelle aree pedonali, in particolare tra via Dione, piazza Duomo e piazza Minerva. In queste zone sono stati sanzionati 3 motocicli e 5 motoapi calessino.
Nel corso dei consueti controlli sui veicoli in circolazione e in sosta – uno dei quali effettuato in piazza San Giuseppe – sono state accertate violazioni per mancata copertura assicurativa e mancata revisione su un veicolo.
Sono stati inoltre eseguiti controlli sul corretto stazionamento di motocarrozzette e velocipedi nelle aree appositamente segnalate.




Servizio idrico e nuova società di gestione, Italia: “Accuse al suono di propaganda”

Con una lunga nota, il sindaco di Siracusa risponde alle critiche mosse dal Forum Acqua Pubblica e da alcune forze politiche relativamente alla società Aretusacque che dovrà gestire il servizio idrico integrato nel siracusano (clicca qui). “E’ necessario ristabilire la verità, tutelare le istituzioni e respingere accuse infondate”, scrive Francesco Italia. “La decisione di costituire una società mista per gestire il servizio idrico integrato è stata presa all’unanimità dall’Assemblea Territoriale Idrica di Siracusa il 27 dicembre 2022. L’assemblea, composta dai sindaci della provincia, ha basato la decisione su motivazioni tecnico-finanziarie documentate. Palazzolo Acreide era assente. Tra i voti favorevoli vi erano anche quelli di sindaci espressione delle stesse forze politiche che oggi sollevano critiche strumentali, alimentando sospetti che non solo non trovano riscontro in alcun atto, ma che risultano gravemente lesivi della verità e della coerenza istituzionale”.
La decisione di virare verso una società mista pubblico-privata a controllo pubblico “è stata adottata alla luce dell’incapacità finanziaria di avviare il percorso della società speciale consortile per scongiurare la perdita di ulteriori finanziamenti e garantire ai cittadini un servizio efficiente, moderno e regolato da criteri di qualità e trasparenza. Il rischio concreto era, e rimane, quello di essere espropriati della possibilità di autodeterminazione, in favore di soluzioni imposte dall’alto o della paralisi amministrativa”, le parole del sindaco di Siracusa che ha anche presieduto l’Ati.
“L’Amministrazione comunale di Siracusa ribadisce il massimo rispetto per il lavoro della magistratura e per il principio di presunzione di innocenza che tutela ogni cittadino fino a sentenza definitiva. Ma proprio per rispetto della giustizia, rifiutiamo con decisione ogni tentativo di accostare le scelte istituzionali dell’ATI di Siracusa. pienamente legittime, autonome e condivise, a indagini giudiziarie in corso che riguardano fatti e contesti del tutto estranei a questo territorio. Le istituzioni non si piegano a sospetti montati ad arte né si fanno intimidire da campagne denigratorie camuffate da battaglie civiche”, ruggisce Italia.
“Il diritto all’acqua – conclude – si difende con le scelte responsabili, non con i comunicati retroattivi né con le accuse velate. Siracusa ha scelto, insieme agli altri comuni della provincia, di preservare il proprio ruolo nella gestione di un bene fondamentale, assicurando al contempo efficienza, investimenti e legalità. È questa la linea che continueremo a seguire, senza tentennamenti e senza timore della propaganda”.




Aggredito agente della Municipale, bravata all’americana sul ponte Umbertino

Fosse una scena da fil, magari strapperebbe pure una risata. Purtroppo però è un fatto realmente accaduto e, più che altro, lascia un profondo senso di amarezza. Ancora un agente della Polizia Municipale aggredito a Siracusa. Questa volta non c’entra il solito violento di casa nostra. A prendere una denuncia è un americano.
Gli agenti lo hanno notato nella serata di ieri, arrampicato su di un palo della segnaletica stradale, nei pressi del ponte Umbertino.
Mentre si fermavano per verificare quanto stesse accadendo, l’uomo, ha cercato di allontanarsi senza esibire il richiesto documento d’identità e rifiutandosi di fornire le generalità. E’ stato fermato poco distante, in prossimità di via della Dogana. Qui, apparentemente senza motivo, ha aggredito uno degli agenti, strappandogli con violenza la maglia di dosso e provocandogli delle escoriazioni.