Siracusa. Asili nido comunali, a pochi giorni dall'apertura (?) reti di contenimento al Mazzanti

L’apertura degli asili nido comunali è attesa per le prossime settimane. La gara è stata celebrata alla fine di dicembre e, tra le polemiche e con un ricorso pendente, presentato da alcune cooperative che storicamente hanno gestito le strutture, è stata aggiudicata secondo la distribuzione in tre lotti. Se tutto procedesse senza intoppi, l’apertura è prevista verosimilmente per il mese di febbraio. Eppure ci sono strutture che presentano in maniera evidente delle problematiche. E’ il caso dell’asilo nido di via Mazzanti. Reti di contenimento rendono chiaro il rischio (o il già avvenuto) cedimento di calcinacci. Situazione non di certo ideale in vista dell’accesso di bambini, da zero a tre anni, genitori, educatori.  L’asilo in questione  è stato affidato con via Cassia e con il micro asilo del Tribunale per 643 mila euro alla Vita Si Impresa Sociale, prima classificata in ognuna delle tre gare  ma destinataria di un solo affidamento in base a quanto prevedeva il bando di gara. Difficile ipotizzare che in pochi giorni il problema possa essere risolto. L’assessore e vice sindaco, Pierpaolo Coppa è certo che nei prossimi giorni alcune risposte potranno essere fornite. Il quadro dovrebbe pertanto essere più chiaro a partire dalla prossima settimana. Intanto si attende l’esito  dell’udienza  del Tar  di febbraio, relativa al ricorso presentato dalle cooperative che non hanno partecipato alla gara, 5 milioni l’importo complessivo, ritenendo i criteri illegittimi e lesivi della dignità dei lavoratori.




Far rinascere Marina di Melilli, c'è anche l'Irsap: "servono 322mila euro per le bonifiche"

Anche l’Irsap guarda con interesse alla annunciata volontà di Melilli e Priolo per la riqualificazione di Marina di Melilli. In attesa di conoscere i dettagli delle iniziative che i due Comuni intenderebbero attuare, è stato costituito un tavolo tecnico per verificarne la compatibilità con le destinazioni previste dal Piano regolatore dell’ex Consorzio ASI di Siracusa e con la situazione della titolarità delle aree coinvolte.
Melilli e Priolo spingono per avviare il progetto di realizzare un unico litorale tra Marina di Priolo e Marina di Melilli, lungo il quale attivare servizi per la balneazione anche nella zona di competenza del Comune di Melilli, attualmente in stato di degrado.
Dopo l’approvazione del piano di caratterizzazione a cura dell’Arpa, trasmesso nel 2018 dall’Irsap al Ministero dell’Ambiente per l’indizione della conferenza dei servizi, la stessa Irsap ha quantificato i costi per la realizzazione degli interventi previsti per la caratterizzazione che ammontano a 322mila euro. Recentemente ha richiesto al servizio bonifiche del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti il finanziamento delle somme necessarie. Nel procedimento è stato coinvolto anche il commissario liquidatore del Consorzio ex Asi per quel che riguarda le scelte future circa la destinazione delle aree.
“L’area che ricade nell’agglomerato B3 della zona industriale, di proprietà del consorzio Asi Siracusa, dovrà essere sottoposta a caratterizzazione mediante carotaggi per la valutazione delle sostanze inquinanti che si trovano nel terreno. L’assegnazione dell’area di Marina di Melilli, che per la sua posizione riveste una valenza strategica per lo sviluppo delle attività produttive e dell’occupazione del territorio, è subordinata agli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica delle aree ricadenti all’interno della perimetrazione del Sin di Priolo”, la nota tecnica della sede siracusana di Irsap.
Il dialogo con Priolo e Melilli è aperto e non sono escluse intese e progetti comuni per rinvigorire la zona industriale e creare sviluppo sostenibile. Magari rendendo l’area nuovamente appetibile per investimenti con l’insediamento di altre aziende anche attraverso lo strumento delle Zes.




Dalle spiagge a Pantalica, da aprile finalmente in strada i 3 bus turistici Valle dell'Anapo

Dal primo aprile finalmente in strada i bus turistici che collegheranno i centri del turismo siracusano (Noto ed il capoluogo) con Pantalica e la Valle dell’Anapo, passando anche per i comuni del distretto turistico e dell’Unione Valle degli Iblei.
Dopo una interminabile trafila burocratica, ed un tentativo di gestione da parte dell’Unione non riuscito, il comune capofila del progetto (Canicattini) ha aggiudicato il servizio attraverso una manifestazione pubblica di interesse. Ad occuparsi del nuovo collegamento turistico sarà la Eurotour di Città Giardino, società che vanta già una qualificata esperienza nel settore proprio a Siracusa.
I percorsi passano ora all’esame della Motorizzazione Civile di Catania, competente per territorio. Itinerari e fermate, così come il costo del biglietto, saranno così definiti nel dettaglio rispettando i paletti fissati nel decreto regionale. Da aprile ad ottobre, in ogni caso, i tre bus collegheranno la costa con la zona montana, permettendo ai turisti di raggiungere direttamente anche i luoghi patrimonio Unesco della necropoli di Pantalica e la Valle dell’Anapo.
Certo, sarebbe utile che la Regione accelerasse i lavori per rendere agevolmente percorribile una via importante come la Val d’Anapo, dopo le frane degli anni scorsi, a pena di mortificare il servizio turistico in rampa di lancio. Da questo punto di vista, è già partito il pressing a Palermo, condotto anche dal sindaco di Canicattini, Marilena Miceli, che ricorda il lavoro del suo predecessore (Paolo Amenta, ndr) nell’intuizione relativa al servizio e nelle procedure che hanno portato all’acquisto dei bus ed al progetto.
Per la gestione del servizio, il gestore privato riconoscerà al pubblico un canone di 2.000 euro all’anno per bus. Somme che saranno reinvestite per interventi sulle strade dell’area montana.




Siracusa. Avviata la distruzione dei limoni turchi sequestrati: "non si lucra sui siciliani"

Avviata oggi la distruzione dei limoni di origine turca sequestrati qualche giorno fa ad un importatore siracusano. Secondo i controlli svolti, sarebbero stati trattati con prodotti cancerogeni e per questo non idonei al consumo.
Personale della Regione sta seguendo le operazioni di distruzione degli oltre ventimila chili di limoni di varietà Meyer.
“Che sia di monito ed esempio, per quanti pensano di lucrare sulla salute e sull’economia dei Siciliani”, commenta l’assessore regionale all’agricoltura, Edy Bandiera.
L’operazione di sequestro è stata condotta dall’Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari della sede distaccata di Catania e dal Corpo forestale della Regione Siciliana. I limoni non presentavano le caratteristiche idonee all’immissione al consumo, “come stabilite dalla normativa comunitaria prevista dal regolamento Ue 543/2011”.




Investì un motociclista, indagato per omicidio stradale conducente di ambulanza

E’ indagato per omicidio stradale il 49enne siracusano alla guida dell’ambulanza coinvolta nell’incidente che costò la vita a Fortunato Marino. La vittima, 54 anni, era in sella al suo scooter e l’impatto fatale avvenne durante una gara ciclistica di cui era tra gli organizzatori. L’incidente nei pressi di Canicattini Bagni, nel maggio dello scorso anno. Ironia della sorte, la corsa ciclistica era dedicata alla memoria del papà di Marino.
La Procura di Siracusa ha emesso un avviso di conclusione indagini per omicidio stradale. Nella ricostruzione degli inquirenti, le responsabilità del tragico scontro non sarebbero però da imputare in toto al conducente dell’ambulanza. Per la Procura, Fortunato Marino avrebbe accelerato per prestare soccorso ad un ciclista in difficoltà e fermo sulla carreggiata. Una manovra veloce e repentina che non avrebbe permesso di evitare l’impatto, la tesi dei magistrati.
Il fratello della vittima, Claudio Marino, aveva affidato ad un messaggio sui social il cordoglio della famiglia, poche ore dopo i tristi fatti. “Nel giorno in cui si disputava il memorial in ricordo di nostro padre, l’imprudenza di gente distratta alla guida ti ha portato per sempre via dagli affetti di tua moglie, dei tuoi figli, fratelli e quanti hanno avuto la fortuna di conoscere la tua bontà, umiltà e altruismo. Lasci un vuoto profondo. Per me sei stato un secondo padre. Il nostro non è un addio, ma un ciao. Ciao Fratello mio”.

Foto: a sx la vittima, a dx le fasi dei soccorsi




Ex Tonnara, le precisazioni della Soprintedenza su ritrovamenti ed archi abbattuti

Sui ritrovamenti archeologici e sulle sorti degli archi in pietra della ex Tonnara Santa Panagia (rudere del blocco A, clicca qui), arriva una utile precisazione della Soprintendenza di Siracusa. “La sezione Archeologica fu, all’epoca dell’intervento di demolizione dei ruderi del cosiddetto blocco A previsto in progetto, regolarmente coinvolta dalla direzione dei lavori affinché eseguisse verifiche su eventuali emergenze archeologiche rinvenibili durante la rimozione dei detriti. Gli archeologi non rilevarono la necessità di ulteriori incombenze circa eventuali interventi di tutela e conservazione, non rilevando nessun giacimento archeologico da valorizzare”. Potrebbe comunque decidersi di mantenere a vista l’area nell’eventuale progetto di variante da realizzarsi a seguito della possibile conclusione extragiudiziale del contenzioso giudiziario che portò nel 2017 al blocco dei lavori.
“Per ciò che attiene invece agli archi in pietra, ma soprattutto al concio chiave riportante lo stemma araldico dei Gargallo, la direzione dei lavori ne dispose il provvisorio accantonamento in cantiere al fine di un eventuale successivo riutilizzo. Quest’ultimo, in ragione della vulnerabilità dell’area di cantiere conseguente alla rescissione del contratto all’impresa, è stato prelevato dalla direzione dei lavori ed oggi custodito presso gli uffici della Soprintendenza”, spiega ancora la Soprintendenza.
Purtroppo, e non per colpa dell’importante ufficio di tutela dei beni culturali, molto altro materiale lapideo (meno pregiato) accantonato nell’ex cantiere è finito preda presumibilmente di vandali e malintenzionati.
La soprintendente Irene Donatella Aprile conferma poi la volontà di recuperare la ex Tonnara di Santa Panagia, “ma soprattutto, laddove superate le procedure amministrative, di riavviare i lavori prevedendo nel progetto in variante, una destinazione d’uso il cui presidio sia permanente e attivo affinchè il completamento dei lavori non venga ancora una volta, vanificato dai vandali”. Un impegno confermato dall’attenzione con cui la Soprintendenza di Siracusa sta valutando l’opportunità di una composizione del contenzioso con l’azienda Melita Group.




Siracusa. Storia del '900, approfondimenti a scuola promossi dalla Prefettura

Saranno gli istituti scolastici “Matteo Raeli” di Noto e “Megara” di Augusta ad ospitare il primo degli appuntamenti mensili previsti dal progetto promosso dalla Prefettura, dall’Ufficio scolastico provinciale e dalla Consulta provinciale degli studenti in collaborazione con Assostampa Siracusa.
“L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire un complessivo approfondimento delle diverse manifestazioni di violenza e prevaricazione che hanno segnato la storia del ‘900 (olocausto, massacro delle foibe, stragi di mafia) e delle altre che connotano la società contemporanea, quali bullismo e femminicidio”, spiegano dalla Prefettura di Siracusa.
In entrambe le scuole, il 27 gennaio, protagonisti saranno gli studenti che presenteranno i lavori svolti in ricordo delle vittime dell’olocausto e consegneranno le medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica ai familiari di Corrado Figura e Saverio Giovanni Di Carlo, deportati in Germania durante la seconda Guerra Mondiale.
Rappresentanti delle Forze di polizia offriranno un contributo di riflessione per aiutare a mantenere vivo il patrimonio della memoria, indispensabile alle generazioni più giovani per l’esercizio consapevole del complesso dei diritti e dei doveri di ciascuno, nel rispetto dei valori fondanti della Costituzione.
L’appuntamento seguente sarà dedicato alle Foibe.




La "truffa" dei pannelli fotovoltaici, smantellata organizzazione attiva anche a Siracusa

Rigeneravano pannelli fotovoltaici che venivano ritirati come rifiuti speciali, dismessi da numerosi parchi solari sul territorio nazionale, per poi munirli di documenti falsi e rivenderli prevalentemente all’estero, prediligendo Paesi come Senegal, Burkina Faso, Nigeria, Marocco, Mauritania, Turchia e Siria. A smantellare il sodalizio attivo dal Nord al Sud del Paese è stata un’operazione dei carabinieri del Noe di Perugia coadiuvati dai colleghi dei comandi di Siracusa, Bari, Bologna, Monza, Padova, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Roma, Treviso, Verona e il gruppo forestale di Perugia.
Sette le persone arrestate, cinque in carcere e due ai domiciliari, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare del gip del capoluogo umbro su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Tra loro anche un imprenditore siracusano.
Nei confronti di altre 17 persone sono state messe misure interdittive, mentre sono 71 quelle denunciate e 12 le aziende del settore recupero rifiuti sottoposte a sequestro, per un valore tra beni mobili e immobili di circa 40 milioni di euro. Le contestazione vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti alla gestione illecita di rifiuti, dal traffico transfrontaliero illecito di rifiuti all’auto-riciclaggio, contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi.
A far partite le indagini, nel 2016, il sequestro da parte del Noe di Perugia di oltre 300 tonnellate di pannelli fotovoltaici dismessi in un’azienda di Gualdo Tadino, risultata priva di autorizzazione ambientale. Dagli accertamenti è emerso che gli stessi, ufficialmente rifiuti speciali distrutti, erano in realtà destinati ad essere nuovamente commercializzati con dati identificativi falsi.
Della presunta organizzazione criminale organizzatori e promotori principali – secondo gli investigatori – erano cinque imprenditori con aziende a Siracusa, Gualdo Tadino, Traversetolo, Casale sul Sile e Crespano del Grappa.
In particolare dall’indagine e’ emerso che gli indagati ritiravano i pannelli fotovoltaici dismessi (ma ancora funzionanti), dichiarandoli come rifiuti per il solo tempo necessario a coprire il tragitto tra il luogo in cui venivano smontati e prelevati e l’impianto di trattamento. Una volta giunti a destinazione le aziende, come ricostruito dai carabinieri, producevano delle dichiarazioni false che attestavano la loro distruzione, consegnando la documentazione ai produttori originari del rifiuto che, ignari di quel che accadeva, riscuotevano il relativo incentivo. Nel frattempo la presunta organizzazione realizzava invece certificazioni attestanti che i pannelli erano apparecchiature tecnologicamente sorpassate ma regolarmente funzionanti, riuscendo in questo modo – sempre in base all’indagine – ad aggirare il rigido sistema di controllo. Un meccanismo che assicurava ai presunti appartenenti all’organizzazione un triplice guadagno: introitavano dapprima cospicue somme per il ritiro dei rifiuti dai produttori, successivamente eludevano i costi che avrebbero dovuto normalmente sostenere per il loro trattamento, infine rivendevano i pannelli fotovoltaici come apparecchiature elettriche usate ai paesi in via di sviluppo percependone il corrispettivo piuttosto che i costi di smaltimento del rifiuto.




Siracusa. Uova contro la Municipale: denunciata banda di minorenni, grave il gesto

Nel pomeriggio di ieri, alle 15.30 circa, un’auto di servizio della Polizia Municipale di Siracusa è stata oggetto di un lancio di uova da parte di un gruppo di giovani in moto. Gli autori sono stati bloccati e identificati, dopo un breve inseguimento. Sono sei, tutti minorenni e residenti a Siracusa.
Dopo gli accertamenti di rito, anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza presente in zona, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catania con l’accusa di getto pericoloso di cose.
Impossibile parlare di “bravata” ma di vera e propria azione criminale, da condannare con forza per l’allarmante segnale di spregio verso l’operato quotidiano di chi opera per la tutela dell’ordine pubblico cittadino.
Dal comando di Polizia Municipale parte un invito rivolto alle famiglie ed alle scuole, affinché mantengano alta l’attenzione fra i giovani sui temi del rispetto delle regole e delle istituzioni nella speranza che simili episodi non abbiano a ripetersi.




Cade dal tetto di casa, trasferito in elisoccorso al Cannizzaro

È stato trasportato con l’elisoccorso al Cannizzaro di Catania l’uomo caduto dal tetto di casa a Portopalo. Secondo una prima ricostruzione, era impegnato in lavori di ristrutturazione sul soffitto del garage quando – per cause in fase di accertamento – ha perduto l’equilibrio, rovinando a terra. È accaduto poco prima di pranzo.
Immediati i soccorsi con l’arrivo sul posto di Carabinieri e Polizia Municipale. Disposto il trasferimento al Trauma Center del Cannizzaro. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita.