Postazione 118 di Fontane Bianche, l'ambulanza non c'è: ritardi e disservizi

Da oltre 20 giorni l’ambulanza della postazione 118 di Fontane Bianche è stata trasferita ad altra sede. Ed il presidio che serve anche la vicina Cassibile e le contrade balneari di Siracusa si ritrova costretta a chiudere momentaneamente i battenti.
“Questo è il risultato nefasto della scelta di declassare il 118 di Fontane Bianche da H24 a H12”, denuncia Enzo Vinciullo. “Questa abitudine scellerata deve cessare, perché i cittadini di Cassibile non sono cittadini di serie B. E non lo sono quelli delle vicine contrade marinare. Numerosi cittadini hanno protestato per i ritardi con i quali arrivano i soccorsi, ma gli operatori del 118 non hanno alcuna responsabilità perché devono arrivare da Siracusa. Mi rivolgo quindi alla Regione affinché faccia ritornare, con l’urgenza che impone il caso, l’ambulanza”, dice Vinciullo che pizzica l’amministrazione comunale: “è assente e non difende i diritti dei cittadini di Cassibile”.




Appalto pulizie della Marina Militare: vertenza ok, lavoratori salvi. "Unione fa la forza"

Chiusura positiva del verbale di cambio appalto della vertenza degli addetti delle pulizie della Marina Militare, tra cui Augusta. I lavoratori transiteranno con gli stessi parametri orari e reddituali nella nuova società. Soddisfazione viene espressa dalla Filcams di Siracusa. “Questi lavoratori hanno dimostrato che la determinazione e la lotta in difesa dei propri diritti determinano una grande forza contrattuale con le controparti. Dopo 4 giorni di sciopero si è riusciti a chiudere positivamente l’accordo di cambio appalto, facendo transitare i lavoratori con i medesimi orari e livelli reddituali. Notiamo con spiacevole riguardo, la totale assenza di risposte concrete del Ministero della Difesa che ha bandito un contratto capestro e che solo con il buon senso degli attori presenti oggi al tavolo ha evitato ripercussioni sociali a noi intollerabili.”




Siracusa. L'incompiuta ex Tonnara, c'è una speranza per la ripresa dei lavori. "Possibile se…"

Si riaccende la speranza per la ex Tonnara di Santa Panagia. I lavori di riqualificazione, bloccati nel 2017 e con lo strascico di un contenzioso ancora aperto tra la ditta e la Soprintendenza, possono ripartire. Verosimilmente entro l’estate.
Di fronte al rischio di ritrovarsi alle prese con l’ennesima incompiuta, si è messo in moto l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici che con una indovinata opera di mediazione tra amministrazione pubblica e impresa privata è riuscito a trovare la quadra.
Si va allora verso una soluzione extragiudiziale del contenzioso, in modo da poter ripartire con i lavori e senza la necessità di una nuova gara. Cosa che avrebbe allontanato ancora in avanti, e di diversi anni, la riqualificazione della ex Tonnara siracusana.
Per rendere tutto ufficiale manca solo il decreto con cui il Dipartimento Regionale dei Beni Pubblici impegna la somma necessaria per pagare alla Melita Group i lavori svolti in passato (ma mai riconosciuti, ndr) e quanto necessario per completare il restauro del blocco centrale della ex Tonnara. L’accordo tra le parti ci sarebbe già: poco meno di 2 milioni di euro per chiudere il pregresso e altri 3, almeno, per il restauro degli edifici principali. Nei giorni scorsi è stato anche condotto un sopralluogo congiunto sui luoghi
Nel corso della visita in quello che era il cantiere della ex Tonnara di Santa Panagia, è stato messo nero su bianco il grave degrado dei luoghi, in gran parte vandalizzati. Rubato tutto quello che poteva essere rubato, comprese le assi in legno dei tetti. I soffitti rischiano così di crollare ma in generale tutto è da riprendere, anche quanto era stato riqualificato in passato. Persino la pietra degli archi demoliti, come da progetto della Soprintendenza, è scomparsa. I vari pezzi erano stati conservati all’interno dell’area di cantiere: sono stati rubati.
Mario Parlavecchio ed Egidio Marchese, funzionari che hanno seguito il caso per l’Osservatorio dei contratti pubblici, dettano le priorità. “Bisogna innanzitutto mettere in sicurezza tutta l’area della Tonnara. Oggi può entrare chiunque, a rischio della propria incolumità. Non basta solo una recinzione, lì bisogna predisporre anche un servizio di vigilanza”. E il vicino casello finanziario potrebbe essere acquisito per farne un avamposto di controllo e legalità in una zona dove purtroppo frequenti sarebbero gli episodi critici.
Per andare avanti sarà necessaria una variante rispetto a quanto era stato originariamente previsto. “Il progetto originario presentava delle oggettive carenze”, ammettono a malincuore Parlavecchio e Marchese dopo aver studiato nel dettaglio tutti gli incartamenti della vicenda. “Non era stata prevista una strada per raggiungere il cantiere e nemmeno l’allaccio alla rete elettrica del cantiere, con cabina distante centinaia e centinaia di metri. Queste due cose dovranno essere considerare nel progetto di variante”, spiega i professionisti. La progettazione in variante e la direzione lavori delle opere impiantistiche non verranno affidate mediante bando, ma saranno affidate ad uffici tecnici del Genio Civile.
C’è poi anche da considerare come il mare si sia ingrottato nella scogliera sottostante la ex Tonnara, con evidente rischio di dissesto idrogeologico. Per ovviare, si potrebbe utilizzare l’indagine geologica che era stata realizzata, a sue spese, dalla Melita Group, con l’indicazione di interventi per il consolidamento della falesia.
Venire a capo di fatti, piccoli e grandi, relativi ai lavori alla ex Tonnara di Santa Panagia non è stata operazione semplice. I tecnici dell’Osservatorio Regionale di contratti pubblici hanno faticato non poco anche a trovare gli atti amministrativi relativi. In una lettera partita dagli uffici regionali si lamenta, ad esempio, “la dispersione dell’archivio ed il non rinvenimento del giornale dei lavori, dello stato finale dei lavori e l’atto del 29/09/2016 di approvazione della variante in corso d’opera da parte del rup”. Difficoltà accertate anche dal consulente tecnico d’ufficio, nominato dal Tribunale di Siracusa nel contenzioso in atto che potrebbe così chiudersi in via extragiudiziale anche grazie al nuovo orientamento della Soprintendenza di Siracusa e la dichiarata volontà della Melita di portare comunque a conclusione i lavori.
“Non ci sentiamo di confermare le cifre. Confermo che è in corso il tentativo di comporre il contenzioso, in seno al quale, il ctu ha confermato le gravissime lacune del progetto, le inadempienze della direzione lavori e del rup nonché lo stato di pericolo in cui versa l’immobile, a rischio crollo. La disponibilità a riprendere i lavori è condizionata al pagamento di quelli già eseguiti ed ai danni subiti”, precisa Gianluca Rossitto, il legale che rappresenta la Melita Group.




Non ce l'ha fatta il 39enne che si è dato fuoco: morto in sala operatoria al Cannizzaro

Non ce l’ha fatta Salvo, il 39enne di Floridia che si ieri mattina si è dato fuoco nel cortile della sua abitazione, nei pressi delle case popolari. Soccorso dai vicini e trasferito in gravi condizioni al Cannizzaro di Catania, è deceduto in sala operatoria prima di essere trattato. Aveva ustioni sul 98% del corpo.
Secondo una prima ricostruzione, dopo esserci cosparso di liquido infiammabile avrebbe usato un accendino per trasformarsi in una torcia umana. Ancora ignote le ragioni del suo gesto. Profondo sgomento a Floridia.

foto archivio




Siracusa. Distacco di calcinacci al cimitero, verifiche per risalire alle cause

Saranno necessari alcuni approfondimenti per risalire alle cause che hanno determinato un nuovo distacco al cimitero di Siracusa. Questa volta, pezzi di intonaco sono venuti giù dal primo piano di una delle palazzine ex loculi nuovi. L’area, al momento, non risulta interdetta all’accesso dei visitatori.
Ad accorgersi di quanto accaduto, questa mattina, è stato il direttore della struttura cimiteriale durante un normale giro di controllo. E’ stata disposta intanto la rimozione dei cocci, in attesa delle verifiche che dovranno stabilire a cosa sia imputabile quel cedimento.
Non è la prima volta che accade qualcosa di simile al cimitero di Siracusa. Non molto tempo fa, per ovviare, il Comune aveva disposto una manutenzione straordinaria nelle cosiddette palazzine Mae.




Da Siracusa al salotto tv di Viene da me, la storia di Giuseppe e mamma Cristina

Da Siracusa al salotto pomeridiano di RaiUno per una storia di coraggio, cambiamento e rinascita. A raccontarla a Caterina Balivo, nella parte finale di “Vieni da me” sono stati Giuseppe e Cristina, figlio e mamma. Il primo ad accomodarsi sul divano rosso è stato Giuseppe, sorridente e slanciato. Completamente diverso rispetto a quella foto che appare sul grande schermo alle sue spalle, in cui pesava 138 kg. “Quello non sei tu?”, gli chiede la Balivo e Giuseppe, senza imbarazzo, “è una parte di me”.
Ha così raccontato la sua infanzia e parte dell’adolescenza. Il rapporto difficile con i compagni di scuole, le angherie ed il bullismo subiti per via del suo aspetto fisico e di quel cibo che sembrava diventare rifugio sicuro di fronte alle delusioni della vita. Accanto, a dare sempre sostegno il fratello e soprattutto la mamma, capace anche di battere una insidiosa malattia.
Intanto, crescendo, Giuseppe ha anche compreso di non essere attratto dalle ragazze ma dalle persone del suo stesso sesso. E proprio l’amore gli ha dato un duro colpo: mentre studiava legge a Firenze, ha conosciuto un ragazzo e la scintilla è stata immediata. Ma per via del suo aspetto, è stato rifiutato.
Tornato a Siracusa, ha chiesto aiuto perchè vedeva la sua esistenza annullarsi di fronte all’ennesimo muro. Lo ha chiesto proprio alla mamma a cui ha confidato di voler ripeterne il percorso per perdere peso, operandosi nel 2016 per un efficace dimagrimento. “Diete provate tante, ma non funzionavano”, ha rivelato Cristina teneramente vicina al figlio.
Dopo l’intervento, l’avvio di un’altra vita. La volontà di studiare in accademia per diventare parrucchiere. “Questa è la sua strada”, dice orgogliosa Cristina. Finalmente a suo agio, Giuseppe ha rivelato alla sua famiglia la sua omosessualità. Era il Natale scorso. E con un messaggio whatsapp nella chat della famiglia, si è aperto pienamente. “Mi era finalmente obbligato dalla gabbia della paura. Sono gay, sono felice”. E giù gli applausi dello studio mentre Cristina non molla per un istante la mamma del suo Giuseppe. “Ma io l’ho sempre saputo. Aspettavo che me lo dicesse”, ha confidato. Ed a sorpresa, arriva in tv il videomessaggio di papà Antonio ed è l’unico momento in cui gli occhi di Giuseppe diventano rossi ma senza mai perdere il sorriso. “Ho una famiglia spettacolare”.




Siracusa. Muro della Gentilezza distrutto: "Ne costruiremo uno più grande"

Sarà ricostruito e di dimensioni maggiori il Muro della Gentilezza che la Consulta Civica, presieduta da Damiano De Simone aveva allestito nei pressi dell’ex Scuola Albergo per poter lasciare e donare in questo modo ai clochards e ai cittadini meno abbienti capi di vestiario. Dopo poche ore dal posizionamento, il Muro della Gentilezza è stato distrutto, ridotto a brandelli dai vandali di turno. Motivo di amarezza per chi ha ideato l’iniziativa, proposta da Sara Fiore, “assessore” della consulta, ma anche stimolo per non lasciare che un gesto ignobile possa cancellare il senso di un’iniziativa che in altre città è stata avviata senza alcun intoppo. “Siracusa ha un primato- racconta Fiore- E’ la prima città in cui il Muro della Gentilezza viene vandalizzato”. Primato di cui evidentemente si farebbe volentieri a meno.Nei prossimi giorni, dunque, nuovo allestimento. “L’idea era e resta quella di dare la possibilità ai cittadini di donare in maniera semplice i propri indumenti e a chi ne ha bisogno, di trovare quello che fa al caso proprio, senza gli intoppi legati a quanto accade magari con i contenitori degli abiti usati. La riproporremo insieme a tanti altri progetti che abbiamo in testa e che porteremo avanti anche per dare risposte chiare a chi si comporta in un simile, ignobile, modo”. Tra le ipotesi avanzate da qualcuno, quella secondo cui sarebbero stati alcuni clochards della zona a distruggere il Muro della Gentilezza, forse non comprendendone nemmeno il significato. Fiore esclude che possa essersi trattato di un gesto del genere. “Le modalità lasciano pensare ad altro- spiega- E’ stato danneggiato tutto brutalmente, anche il nostro stemma, che non abbiamo nemmeno ritrovato”. Sul tema interviene anche l’ex presidente del consiglio comunale, Moena Scala, che ricorda la necessità di agire con una severa repressione, anche attraverso sistemi di videosorveglianza. “Non  è distruggendo il muro della gentilezza che distruggerete la parte buona di questa città- prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle- Complimenti a chi ha promosso e realizzato questa iniziativa. Rifacciamola in due, quattro, dieci punti della città, anche in periferia. Attuare immediate politiche repressive anche con l’ausilio di sistemi di videosorveglianza sembra essere-conclude Scala-  l’unico modo per riportare a livelli di minima civiltà una città in preda ad un degrado culturale e civile davvero preoccupante”.




Edifici scolastici, dal governo oltre 2 milioni di euro per la provincia di Siracusa

Il governo nazionale ha definito uno stanziamento di 500 milioni di euro per l’efficientamento energetico, abbattimento barriere architettoniche e lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici comunali. Il relativo decreto è in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Nello specifico per la provincia di Siracusa sono in arrivo oltre 2 milioni di euro. “Nel dettaglio per il capoluogo sono previsti 210 mila euro mentre per Augusta, Avola, Noto, Lentini, Floridia, Rosolini e Pachino lo stanziamento è di 130 mila euro. A disposizione dei comuni di Carlentini, Melilli, Priolo e Francofonte vi sono 90 mila euro; settantamila per Palazzolo Acreide, Sortino, Solarino e Canicattini e infine 50 mila euro a testa per Portopalo, Ferla, Buccheri, Buscemi e Cassaro. Quest’ultimo comune, inoltre, è beneficiario di altri 11 mila euro circa, previsti da un altro provvedimento rivolto a sostegno dei comuni con meno di 1.000 abitanti”, spiega il parlamentare Filippo Scerra (M5s).
I Comuni beneficiari dovranno iniziare l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere entro il 15 di settembre. Le somme a disposizione saranno erogate in due soluzioni. Una prima, pari al 50% del finanziamento, dopo l’avvenuto inizio dell’opera; la seconda dopo il certificato di collaudo o di regolare esecuzione dei lavori.
“Ancora una volta tracciamo una strada di discontinuità rispetto al passato aiutando i comuni alla realizzazione di opere che possono migliorare la qualità della vita di una comunità”, commenta Scerra.




Siracusa. Denunciato posteggiatore abusivo, in "servizio" violando il daspo urbano

Ancora una volta sorpreso a svolgere attività di posteggiatore abusivo, denunciato dalla Polizia un 38enne all’opera in viale Romagnoli, in violazione di un provvedimento di Daspo urbano emesso dal Questore di Siracusa per analogo motivo.




Siracusa. Processo Fantassunzioni, le difese: assoluzione per gli ex consiglieri comunali

Nel processo Fantassunzioni è stata oggi la volta delle difese. In aula, i difensori degli imputati – sei ex consiglieri comunali di Siracusa (Adolfo Mollica, Piero Maltese, Franco Formica, Riccardo Cavallaro, Riccardo De Benedictis) ed altrettanti imprenditori (Giuseppe Serra, Sebastiano Solerte, Roberto Zappalà, Paolo Pizzo, Marco Romano e Maurizio Masuzzo)- hanno contestato le accuse, chiedendo l’assoluzione per i loro assistiti.
Sono chiamati a rispondere di truffa aggravata in un procedimento nato da una indagine scattata nel 2013. Secondo l’accusa, gli ex consiglieri furono fittiziamente assunti dai datori di lavoro per incassare i rimborsi erogati dal Comune.
Gli avvocati difensori, a più riprese, hanno rimarcato la legittimità dei rimborsi come previsto dalle norme. Dubbi sono stati poi avanzati sulle indagini, definite in aula “lacunose” dall’avvocato Sebastiano Ricupero difensore di Piero Maltese.
Nel caso dell’ex consigliere Mollica, il suo legale Graziano Siringo ha sottolineato come l’assunzione del suo assistito risalga al mese di novembre del 2011, un mese prima della nomina a consigliere comunale di Siracusa avvenuta in seguito alla rinuncia di chi lo aveva preceduto in lista. Inoltre, l’incarico affidatogli (direttore sanitario di una azienda) sarebbe legato al merito ed alle competenze personali.