Percorsi e ciclovie per incrementare cicloturismo, Gennuso presenta disegno di legge

(cs) Favorire lo sviluppo in Sicilia del settore del cicloturismo, “particolarmente adatto alla conformazione del nostro territorio e certamente adatto a far vivere ai turisti una esperienza di immersione nello splendido patrimonio culturale, naturale, artistico e storico della nostra Regione.” Nasce con questo obiettivo la proposta di legge presentata oggi all’Assemblea Regionale Siciliana da Riccardo Gennuso, deputato di Forza Italia, che vuole così dare impulso ad un settore in forte espansione e “che offre grandi potenzialità di sviluppo con una ricaduta positiva per l’economia sostenibile nei nostri territori.”
Con la sua proposta, Gennuso mira a dare indicazioni precise all’Assessorato al Turismo, affinché “in fase di programmazione della promozione e di interventi infrastrutturali, si tenga in dovuto conto questo specifico settore di mercato, sia in termini di comunicazione sia, soprattutto, in termini di sviluppo di percorsi e ciclovie che colleghino i tantissimi punti più interessanti dal punto di vista culturale, paesaggistico e storico”.
Ulteriore attenzione viene chiesta a formare e riconoscere le professionalità specifiche necessarie in questo settore, avviando corsi per accompagnatori cicloturistici nell’ambito della formazione professionale ed istituendo un apposito Albo regionale cui i professionisti qualificati possano iscriversi”.
“La bicicletta è sempre più uno strumento utilizzato da tantissimi turisti – ricorda Gennuso – sia per spostamenti brevi nell’ambito delle proprie vacanze in Sicilia, sia per spostamenti più lunghi che hanno proprio le due ruote come mezzo principale per muoversi. E’ un settore in grande e continua espansione che in Sicilia può generare un importante mercato ed alimentare una sana economia sostenibile. E’ un’opportunità di crescita economica che non possiamo farci sfuggire.”

foto dal web a titolo esemplificativo




Pallanuoto. Ortigia-Panionios, domani la prima giornata della seconda fase di Len Euro Cup

Il calendario non concede tempo per riposare. L’Ortigia è rientrata ieri pomeriggio da Salerno e, appena arrivata a Siracusa, ha svolto subito un allenamento presso la Cittadella dello Sport dopo la vittoria di mercoledì sera. Domani pomeriggio,  alla “Caldarella”, arrivano i greci del Panionios, per la prima giornata della seconda fase a gironi di LEN Euro Cup. Una partita difficile contro un avversario molto forte e attrezzato, con in rosa giocatori importanti, tra nazionali e medagliati olimpici. Una squadra, quella ellenica, che ha ben figurato nel precedente turno di qualificazione e che verrà a Siracusa per cercare di conquistare i tre punti. L’Ortigia dovrà affrontare questa delicata sfida con qualche problema di formazione, perché Piccardo deve rinunciare a Inaba (ancora impegnato nelle ultime fasi dei Giochi Asiatici) e Bitadze (squalificato), due assenze pesanti nello scacchiere tattico dei biancoverdi. Sarà importante allora una prova attenta e di carattere, da squadra, una di quelle che l’Ortigia in questi anni, nei momenti di difficoltà, ha saputo spesso offrire ai suoi tifosi. A tal proposito, si spera di vedere una “Caldarella” piena, con tanti sostenitori pronti a tifare e far sentire il proprio calore agli atleti biancoverdi.

Alla vigilia, mister Stefano Piccardo presenta gli avversari: “Per capire il valore del Panionios, basta guardare il roster e i nomi che lo compongono. Ci sono Mourikis, uno dei centroboa migliori al mondo, e Gkiouvetsis, che gioca in posizione 4, che hanno vinto la medaglia d’argento olimpica con la Grecia. Poi, in posizione 5 c’è Gounas, che è un giocatore di altissimo livello ed è stato nazionale greco per un decennio, mentre in posizione 2 gioca Ukropina, mancino titolare della nazionale montenegrina. Inoltre, a questi atleti di livello si aggiungono una serie di ragazzi veramente interessanti. È senza dubbio una squadra costruita per arrivare fino in fondo a questa competizione”.

L’attaccante dell’Ortigia, Sebastiano Di Luciano, parla invece dell’effetto positivo prodotto dalla vittoria di Salerno in campionato e spera in una “Caldarella” piena di tifosi pronti a incoraggiare e spingere la squadra: “Vincere aiuta sicuramente a tenere alto il morale e a prendere fiducia. Sappiamo che alla prima di campionato avremmo potuto fare di più, però sappiamo anche chi siamo e quanto valiamo, siamo consapevoli delle nostre potenzialità. Affrontiamo quindi la sfida contro il Panionios con la consapevolezza di essere una squadra forte che può giocare alla pari con tutti. Spero che domani vengano tanti in piscina a sostenerci, perché per noi il pubblico è l’ottavo uomo in campo e quando gli spalti sono gremiti si sente. Invito pertanto tutti i siracusani a venire ad assistere a questo spettacolo, perché si tratta di una coppa europea, una competizione importante per Siracusa”.

Di Luciano spiega infine come l’Ortigia dovrà giocare questo match sul piano tattico e dell’atteggiamento: “A livello europeo le partite vanno affrontate tutte allo stesso modo, nel senso che non si possono avere cali di concentrazione né ci può essere spazio per personalismi, perché poi li paghi. Il Panionios è una squadra molto forte, attrezzata in ogni reparto e a noi mancano due giocatori importanti, ma proprio per questo mi aspetto quella grinta in più, quella voglia in più di aiutare il compagno, quello spirito combattente che ci ha contraddistinto in questi anni e che, in questo momento, sono sicuro che possiamo tirare fuori. Poi, ovviamente, al resto penserà il mister con il piano tattico, con i cambi e le sue strategie”.




La Questura: “disordini causati da provocazioni all’uscita, oggetti anche dai balconi”

“Era noto che l’incontro di calcio tra il Siracusa e la squadra dell’Acireale fosse una partita ad alto rischio, attesa l’accesa e storica rivalità tra le frange più estreme delle opposte tifoserie. Purtroppo, non è stato possibile vietare ai tifosi acesi la trasferta e 300 supporters ospiti hanno raggiunto lo stadio De Simone di Siracusa con mezzi propri per assistere all’incontro”. Lo spiega in una nota la Questura di Siracusa, dopo i disordini di ieri in città con scontri e tafferugli.
Dal palazzo di viale Scala Greca spiegano che era stato organizzato “un complesso dispositivo di sicurezza a tutela dell’ordine pubblico, coinvolgendo in appositi tavoli tecnici tutte le altre forze di polizia e gli attori istituzionali interessati all’evento, così da potere garantire un efficace piano di safety e security”.
Il Questore Benedetto Sanna aveva chiesto ed ottenuto aliquote di rinforzo di Polizia e Carabinieri, potendo contare per la partita di 80 uomini delle forze dell’ordine coordinati da un dirigente e da 4 funzionari della Polizia di Stato. La partita è filata senza grossi intoppi.
Al termine, fuori dall’impianto sportivo, i disordini. Ad originarli, nella ricostruzione della Questura, “lo scoppio di alcuni grossi petardi e il lancio di sassi da parte di circa 50 violenti pseudo tifosi del Siracusa all’indirizzo dei sostenitori acesi che si apprestavano a defluire dallo stadio scortati dalle forze di polizia, a bordo delle loro autovetture private”.
Da questa provocazione è nata la reazione dei tifosi acesi che subito cercavano lo scontro. “Il dispositivo posto a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica profondeva il massimo sforzo per evitare i contatti tra i due gruppi”, puntualizzano dalla Questura di Siracusa. “Al passaggio del corteo degli ospiti si è registrato il continuo lancio di pietre e di vari oggetti contundenti all’indirizzo delle autovetture e dei van degli acesi. Anche dai balconi sono arrivati oggetti vari che hanno indotto i dirigenti del servizio a modificare i percorsi di uscita dalla città”. Ecco quindi perchè è stato seguito l’itinerario Siracusa nord per raggiungere l’autostrada.
Indagini in corso per identificare e denunciare gli autori delle violenze che la Questura definisce “criminali e professionisti del disordine pubblico e della violenza urbana”.




Scontri tra tifosi, i nodi critici: deflusso dallo stadio e percorso per uscire dalla città

Il giorno dopo gli scontri tra tifosi a Siracusa, monta l’amarezza per quanto accaduto. Per l’opinione pubblica prevalente è la sensazione che tutto poteva essere evitato. A partire dal divieto di trasferta che doveva essere disposto, alla luce dei rapporti storicamente tesi tra le due tifoserie. In questi casi, è l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive a dare l’indicazione a cui le Questure sono poi tenute ad allinearsi. Dall’Osservatorio, che dipende dal Ministero dell’Interno, non è arrivata nessuna indicazione contraria alla possibilità che i tifosi dell’Acireale seguissero la loro squadra a Siracusa. Magari si sarebbe anche dovuto pensare da Roma ad inviare più uomini a Siracusa, per gestire fisicamente la situazione senza lasciar da sole le esigue forze disponibili sul territorio.
Ed in effetti, all’interno dello stadio non si è respirata particolare tensione e sugli spalti tutto è filato più o meno liscio. Ma è dopo il triplice fischio che la situazione è degenerata. Chi era al De Simone, segnala con sorpresa la scelta operata di far uscire e defluire le due tifoserie quasi in contemporanea. Una situazione che avrebbe favorito la possibilità di provocazioni, agguati e scontri all’esterno. Pioveranno Daspo, da una parte e dall’altra e probabilmente una serie di trasferte vietate per le due tifoserie. La speranza è che non si decida anche di ordinare gare a porte chiuse per il Siracusa che si ritroverebbe così a pagare colpe di facinorosi che poco hanno a che vedere con il calcio e con la passione vera.
Un’altra scelta di ordine pubblico che ha sorpreso è stata quella relativa al percorso seguito per scortare fuori città i tifosi dell’Acireale. Anzichè optare per viale Teocrito e viale Paolo Orsi e quindi l’autostrada (la via più breve) si è seguito un itinerario cittadino più lungo, con strade strette come nella zona di via Antonello Da Messina e via Italia. Probabilmente, essendo giornata lavorativa, si è optato per un percorso lungo vie con minore densità commerciale e traffico. Qualora fosse questa la motivazione, i fatti purtroppo dicono che si sono moltiplicate le occasioni di panico. Diverse attività commerciali della zona, tra sirene e fumogeni, hanno optato per abbassare la saracinesca, mentre i residenti si barricavano in casa per sbirciare con timore dalle finestre. E chi si è ritrovato in strada al momento sbagliato – anche donne e bambini – oggi raccontano dello shock e della paura provata davanti a quelle scene.
E tra gli interrogativi, i soliti: da dove spuntano pietre, bastoni, fumogeni e bombe carta? Purtroppo, nonostante lo sforzo e l’impegno delle forze dell’ordine, la sensazione diffusa in città è che qualcosa non abbia funzionato. E per il nuovo prefetto di Siracusa, subito un aspetto da attenzionare e chiarire con i vertici provinciali. La prossima riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico sarà dedicata alla vicenda.




Guerriglia urbana a Siracusa, sono 5 i feriti e tutti appartenenti a forze dell’ordine

E’ di 5 feriti il bilancio degli scontri tra tifosi avvenuti ieri a Siracusa. Si tratta di quattro poliziotti e di un vigile urbano. Se la sono cavata con escoriazioni e qualche ferita e una prognosi di qualche giorno. Per nessuno dei facinorosi coinvolti nei tafferugli è stato necessario il ricorso alle cure dei sanitari dell’Umberto I.
La fase più calda degli scontri si è consumata in via Torino, in prossimità dello stadio. Sono poi proseguiti anche nella zona alta della città, Santa Panagia e via Antonello da Messina in particolare. Le forze dell’ordine hanno cercato di evitare che le tifoserie venissero in contatto. Sono volati calci e pugni, diversi lanci di petardi e fumogeni. Molti oggetti lungo la via, come i carrellati della differenziata, sono stati usati a mò di ariete. Diverse le auto in sosta danneggiate, anche un’auto della Municipale di Siracusa colpita sulle due fiancate e sul parabrezza. Gli agenti della Digos hanno avviato le indagini per identificare i partecipanti alla maxi rissa. Tra i sospetti degli investigatori, anche la premeditazione degli scontri.




Laser 3d subacquei per la prima carta geologica di coste e fondali di Siracusa

Da punta Arenella a Targia, una speciale moto d’acqua attrezzata con laser 3d sta “mappando” le coste siracusane, sotto il pelo dell’acqua. L’Università di Geologia di Palermo ha incaricato una ditta specializzata che sta completando in queste ore la mappatura che permetterà, entro la fine dell’anno, di realizzare la prima carta geologica CARG (cartografia geologica) delle coste e dei fondali del capoluogo.
Il progetto di realizzazione della cartografia geologica nazionale ha preso avvio nei tardi anni 80 del secolo scorso ed è stato recentemente rifinanziato. Viene svolto in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, il CNR e le Università ed è coordinato dal Servizio Geologico d’Italia in qualità di organo cartografico dello Stato. Il Progetto CARG prevede la realizzazione e informatizzazione dei 636 fogli geologici e geotematici che compongono il puzzle della copertura al 50.000 dell’intero territorio nazionale.
A fornire assistenza alla struttura tecnica che sta eseguendo i rilievi a Siracusa sono stati diversi circoli nautici del territorio. A seguire le operazioni c’è anche il geologo Marco Andolina. “Si sta completando una rilevazione geologica fino a batimetrica di 50 metri. La parte relativa a terra è già stata completata dall’Università di Catania”, spiega. “Adesso, per la prima volta si effettua un rilievo subacqueo fondamentale che sarà alla base di ogni progetto futuro di intervento per proteggere le coste siracusane. Le indicazioni su batimetrica e tipo di materiale sul fondale, ad esempio, ci portano avanti uno step avanti nella futura progettazione di opere capaci di proteggere le coste e l’infrastrutturazione vicina”.




Qualità dell’aria, report Arpa 2022: benzene e idrocarburi non metanici nel siracusano

Arpa Sicilia ha pubblicato sul suo sito ufficiale la relazione completa sulla qualità dell’aria. Elaborati i dati rilevati dalle stazioni fisse della rete di monitoraggio nel corso del 2022. “Nell’agglomerato di Catania e di Palermo possiamo osservare in alcune stazioni di traffico il superamento del valore limite come concentrazione media annua del biossido di azoto (NO2). Per quanto riguarda invece il PM10 non si ha in nessuna stazione il superamento del valore limite come concentrazione media annua; si rileva un superamento del numero massimo di superamenti del valore limite della concentrazione media giornaliera del PM10 in una stazione nella zona Aree Industriali”, spiega Anna Maria Abita, direttrice dell’unità operativa complessa Qualità dell’aria.
“Per l’ozono O₃ si evidenzia il superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana in diverse stazioni della zona Aree Industriali, nell’agglomerato di Catania e nella zona Altro. Per quanto riguarda il Benzene, in nessuna stazione si ha il superamento del valore limite come concentrazione media annua, tranne che nella stazione Augusta Marcellino, non inclusa tra le stazioni appartenenti al Programma di Valutazione, dove è stata registrata una concentrazione media annua di 7µg/m³. Diverse stazioni dell’AERCA di Siracusa hanno inoltre rilevato concentrazioni orarie maggiori di 20µg/m³, individuata come soglia di riferimento. Sempre nell’AERCA di Siracusa – prosegue – si sono registrati diversi superamenti della soglia olfattiva dell’idrogeno solforato, in particolare nella stazione di Priolo”.
Da rilevare, nel dettaglio, come la stazione di Siracusa (via Gela) abbia sforato solo una volta il valore limite orario del biossido di azoto (200 µg/m3), rispettando dunque il numero massimo di superamenti consentiti pari a 18. Per quel che riguarda l’ozono, Arpa Sicilia segnala superamenti nel 2022 del valore obiettivo per la protezione della salute umana nell’Agglomerato di Catania, nella zona Aree Industriali e nella zona Altro; superamenti della soglia di informazione (SI) nelle stazioni: Melilli (n.6 ore) e Solarino (n.5 ore), superamenti della soglia di allarme (SA) (240 µg/m3) nella stazione Melilli (n.3 ore). Il valore di SOMO35, indicatore utile a valutare l’esposizione della popolazione all’ozono, risulta più elevato nelle aree industriali AERCA (Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale). La stazione di SR-Via Gela registra in particolare il valore più elevato.
Il monitoraggio degli idrocarburi non metanici effettuato nel 2022 ha rilevato la massima concentrazione media oraria nella stazione Pace del Mela (3699 µg/m³) e la più alta percentuale di superamenti rispetto alla soglia di riferimento, pari a 200 µg/m³, nella stazione Augusta-Megara. “Gli idrocarburi non metanici monitorati nelle aree industriali rivestono particolare importanza per la protezione della salute della popolazione residente in tali aree, sia perché contribuiscono alla formazione dell’ozono che per l’impatto odorigeno che spesso determinano”, si legge nel rapporto Arpa.
Per quanto riguarda il benzene (C6H6), nel 2022 non sono stati registrati superamenti del valore limite annuo previsto nel D.Lgs. 155/2010 (5 µg/m³), tranne che nella stazione Augusta-Marcellino (7 µg/m³) che non è inclusa nel Piano di Valutazione. Tra le stazioni dell’area industriale incluse nel PdV che hanno registrato i maggiori superamenti della concentrazione oraria pari a 20 µg/m³, individuata come soglia di riferimento, Priolo, Augusta e SR-Via Gela, tra le stazioni non incluse nel PdV, Augusta – Megara e Augusta – Marcellino.
Il numero maggiore di superamenti della soglia olfattiva dell’idrogeno solforato (7 µg/m3 come concentrazione media oraria) è stato rilevato nella stazione Priolo (29).
La rete di monitoraggio della qualità dell’aria gestita da Arpa Sicilia è composta attualmente da 60 postazioni fisse di misura distribuite nell’Isola, 53 appartenenti al Programma di Valutazione (PdV) della qualità dell’aria regionale, 7 non PdV e 5 laboratori mobili.




Consultorio, liste d’attesa e temi della sanità: l’Asp “snobba” il Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Siracusa si è riunito questa mattina. Seduta dedicata all’analisi di tematiche varie inerenti alla sanità aretusea: dalle liste d’attesa ad aggiornamenti sul nuovo ospedale. Per trattare gli argomenti, erano stati invitati il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Ficarra, ed il presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, Madeddu. Quest’ultimo, impossibilitato, ha delegato Francesco Iachelli. Assente l’Asp.
Nella nota inviata alla Presidenza, il Commissario straordinario Salvatore Lucio Ficarra ha fatto riferimento alla normativa che prevede la partecipazione del Direttore generale delle Asp solo alla Conferenza dei Sindaci e non ai Consigli comunali; e ricordato il ruolo di Commissario Straordinario in atto ricoperto ed in scadenza alla fine del mese. Una comunicazione non gradita dal Consiglio e che ha portato il vice Presidente Concetta Carbone e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Romano, a parlare di scortesia istituzionale, atteso l’argomento molto sentito tra la cittadinanza che, hanno detto,“Ha il diritto di essere informata su un tema tanto delicato”.
Al dibattito hanno dato il loro contributo il rappresentante dell’Ordine dei Medici Francesco Iachelli che ha ricordato come quello della sanità, delle liste d’attesa, della carenza di personale medico, delle fughe all’estero sia un problema nazionale acuito a Siracusa dai cronici ritardi infrastrutturali; Sara Zappulla del Pd, nel ricordare come le liste penalizzino le fasce sociali più deboli, ha chiesto a tutte le forze politiche un fronte comune per “Incalzare chi ha la responsabilità di tutto questo”; Franco Zappalà, capogruppo di “Italia Viva Fuori Sistema”, é tornato a chiedere la costituzione di una Commissione consiliare speciale che, anche in sinergia con l’Asp, possa fungere da stimolo ai Governi regionale e nazionale sul tema della sanità a Siracusa; il capogruppo di Forza Italia, Giovanni Boscarino, citando un dato Istat, ha ricordato come a Siracusa il 10% della popolazione rinuncia, per questioni economiche, a sottoporsi a trattamenti sanitari, dato che è il doppio della media nazionale e 1,5 volte in più di quello regionale; Andrea Buccheri, capogruppo di “Francesco Italia Sindaco” ha ricordato come Siracusa, al di là delle eccellenze in alcune specializzazione, abbia necessità di una sanità normale, quella “quotidiana in grado di garantire a tutti il diritto alla salute”.
Al dibattito ha preso parte anche il sindaco Francesco Italia. “Quello della sanità- ha detto il Sindaco- è un problema nazionale. La lottizzazione da parte della politica ha poi portato a questa situazione”. Italia ha poi ricordato come la concertazione tra i parlamentari di tutte le forze politiche presenti sul territorio abbia permesso a Siracusa di potersi dotare di un Ospedale di II livello. “Occorre adesso un ulteriore loro impegno comune perché si possa ottenere un incremento del finanziamento già stanziato, come richiesto dal Commissario straordinario, il prefetto Scaduto”.
L’assise cittadina tornerà a riunirsi a fine mese, quando da parte della Regione Siciliana sarà definito il nuovo assetto del management delle Aziende sanitarie provinciali. A quella seduta aperta saranno invitati, oltre i vertici dell’Asp, anche i parlamentari nazionali e regionali, l’assessore regionale alla Salute, i Sindaci della provincia, le sigle sindacali e l’Ordine dei Medici. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo.




Atti intimidatori a Priolo, il sindaco Gianni chiama il Prefetto: “Rafforzare sicurezza”

Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha chiesto un incontro al neo Prefetto di Siracusa, Raffaella Moscarella, per affrontare il tema della sicurezza nella cittadina industriale. Nel corso di una telefonata, questa mattina, ha sollecitato un appuntamento, in seguito agli atti intimidatori e ai furti avvenuti negli ultimi tempi in città.
Il sindaco Pippo Gianni ha intanto espresso la doverosa vicinanza e solidarietà alle famiglie colpite, e la più ferma condanna nei confronti di quanto accaduto.
“Durante l’incontro – sottolinea il sindaco Gianni – chiederò al Prefetto di elevare il livello di sicurezza e rafforzare le misure di monitoraggio e controllo sul nostro territorio. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare, per attuare azioni coordinate che possano fronteggiare gli episodi di microcriminalità e di degrado ai quali assistiamo”.




Dispositivi per il controllo della glicemia, Gilistro e Ardizzone (M5S). “Scomoda la distribuzione nelle Asp”

Distribuire attraverso le farmacie i dispositivi CGM per il controllo della glicemia.
E’ questa la richiesta che i deputati dell’Ars Carlo Gilistro e Martina Ardizzone del Movimento 5 Stelle hanno rivolto al governo regionale e, dunque, all’assessore alla Salute Giovanna Volo attraverso una mozione specifica. I due parlamentari invitano l’assessorato alla Salute anche a “valutare la possibilità di poterli reperire anche presso strutture alternative, quali case di comunità, facilitandone così il reperimento in situazioni di emergenza e urgenza”.
I dispositivi CGM (continuous glucose monitoring) rappresentano una delle maggiori innovazioni nella gestione del diabete. “Oggi – spiegano Ardizzone e Gilistro – sono forniti trimestralmente solo presso le Asp di riferimento e questo costringe molti pazienti a spostamenti non sempre comodi, per approvvigionarsi di tutti i presidi salvavita necessari per la patologia. Chi studia o lavora deve così assentarsi dalla sua attività e mettere in conto grossi disagi”,
Ecco perché i due deputati ritengono utile che anche in Sicilia sia possibile, quanto prima, ritirarli nelle farmacie, “attraverso convenzioni o accordi con le associazioni di categoria rappresentative del comparto farmaceutico”.

L’obiettivo di Ardizzone e Gilistro è quello di partire con una fornitura annuale per poi implementare il numero dei singoli dispositivi Cgm e degli infusori di insulina forniti, sino ad arrivare ad approvvigionamenti semestrali, “in modo da sopperire a tutte le eventuali situazioni di criticità che possano venire a crearsi”.