Siracusa. Incidente auto-trattore lungo strada Spinagallo: ci sono due feriti

Ancora un incidente stradale con feriti. Nel pomeriggio, lungo strada Spinagallo, scontro tra un trattore gommato ed un’auto. La dinamica è in fase di ricostruzione. Potrebbe esserci il coinvolgimento di un altro mezzo, forse non ancora identificato. Due i feriti, trasportati in ospedale per controlli dal 118.
Sul posto, la Polizia Municipale per i rilievi del caso.




Siracusa. Nuove costruzioni a ridosso delle Saline, gli ambientalisti insorgono

Nuove ville bifamiliari in costruzione a due passi dalla riserva Saline di Siracusa, tra via Lido Sacramento e traversa Caderini. Lavori anche per un locale commerciale. E gli ambientalisti lanciano l’allarme: Sos Siracusa, il cartello di associazioni per la difesa di ambiente e natura, mostra le sue preoccupazioni su scelte comunque avallate dall’ultimo prg della città.
“Ciò che ancora una volta è lecito chiedersi è se siano stati rispettati tutti i regimi vincolistici dettati dalla vicina riserva naturale Ciane e Saline e dal piano paesaggistico. Se come sembrerebbe indicare l’immagine, le costruzioni avvengono in zona rossa, come sarebbero conciliabili le nuove costruzioni con il vincolo di inedificabilità assoluta dettato dal piano paesaggistico stesso?”, si domandano da Sos Siracusa. Domande dirette agli uffici competenti in particolare quelli comunali. “Consumo di suolo zero è rimasto uno slogan privo di tutela”, lamentano ancora da Sos Siracusa. “Questa è solo l’ultima di una serie di lottizzazioni che hanno invaso la città dall’Epipoli a Tremmilia, passando per Contrada Carrozzieri”, la chiosa degli ambientalisti.
Le costruzioni, è bene precisare, risultano pienamente autorizzate ed in in linea con i dettami normativi. Ma questa vicenda torna a mostrare chiaramente come sia necessaria una revisione del Piano Regolatore Generale, scaduto e da aggiornare. Il Comune di Siracusa, con gli uffici dell’Urbanistica in testa, starebbe muovendosi in tal senso. La previsione delle necessarie risorse è stato il primo passo.




Lavori infiniti sulla Cassibile-Rosolini, l'assessore Falcone scarica il Cas: "faccia in fretta"

“Ho inviato diversi solleciti al Consorzio Autostrade Siciliane affinchè vengano portati a termine gli interventi sulla Cassibile-Rosolini”. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, pare anche lui aver perso la pazienza dopo i notevoli ritardi accumulati nella rimozione del cantiere per l’abbattimento della barriera temporanea di Cassibile e nel completamento dei lavori del sottofondo del sottopasso dello svincolo Maremonti.
Nel primo caso, era stato previsto per il 18 novembre il ritorno alla normalità nel tratto dove i mezzi pesanti hanno rimosso la barriera temporanea di Cassibile. Ma ad oggi – nonostante la struttura sia stata abbattuta da tempo – c’è ancora la deviazione di cantiere. I lavori erano iniziati il 9 settembre scorso. Non sono bastati tre mesi per portarle a termine. Abbattere il casello si è rivelato complicato quasi quanto costruire un tratto di autostrada. O forse è tutto complicato quando di mezzo c’è la Siracusa-Gela.
Come nel caso del sottofondo del sottopasso dello svincolo Maremonti. Lavori inaugurati in pompa magna ma mai realmente ripresi con cantiere, secondo le ultime segnalazioni, da mesi abbandonato a se stesso.
Falcone, nel corso di un incontro a Palermo con il comitato di presidenza di Ance Sicilia, ha richiamato anche le imprese al senso di responsabilità, elencando tanti casi di lavori aggiudicati in tempi record per dare risposte alle emergenze dei territori e non ancora completati dopo molto tempo a causa delle crisi finanziarie delle aziende appaltatrici.




Zona industriale, deposito di acqua antincendio deformato: ecco cosa è successo

Le foto del deposito della zona industriale siracusana con il tetto “piegato” hanno velocemente fatto il giro del web. Procurando anche qualche allarme tra chi ha ravvisato vi fossero gli estremi di un presunto pericolo.
Come confermato dalle autorità competenti, tra cui la Protezione Civile, si tratta di un deposito di acqua per il servizio antincendio fuori uso da diverso tempo in quanto già sostituito con uno nuovo e più capiente realizzato proprio accanto.
A causare la deformazione è stato, la scorsa settimana, un copioso accumulo di grandine e neve durante l’intenso fenomeno che ha colpito la provincia di Siracusa. Sono già stati avviati i lavori di messa in sicurezza.
Il deposito era a servizio del capillare impianto antincendio a servizio delle industrie poco distanti e – secondo quanto appreso – ha sempre contenuto acqua.




Pascolo a Punta Izzo, Natura Sicula e il Comitato Punta Izzo: "Area contaminata"

“Far pascolare il bestiame a ridosso di un poligono di tiro, in un terreno potenzialmente
contaminato da metalli pesanti. È questa l’intenzione della Marina militare, che il mese scorso ha
pubblicato un apposito avviso apparso sull’albo pretorio del Comune di Augusta”. La denuncia è di Natura Sicula e del Comitato Punta Izzo Possibile, attraverso Fabio Morreale.  “La finalità dichiarata dai militari -prosegue- è quella di garantire lo “sfalcio delle erbe” e “il controllo della vegetazione infestante”. Una soluzione che rischia però di arrecare seri danni al patrimonio naturale e alla biodiversità dell’area costiera, già visibilmente offesa da decenni di antropizzazione e attività militari”. Il problema sarebbe legato, secondo Natura Sicula e secondo il comitato Punza Izzo Possibile, principalmente su alcune lacune dell’avviso di Marisicilia che, ad esempio, “non stabilisce alcun limite al carico di bestiame, né tanto meno si preoccupa di escludere l’accesso delle mandrie in quelle zone più fragili dal punto di vista naturalistico- argomenta Morreale- Tale attività è pertanto incompatibile con le stringenti prescrizioni di tutela sancite dal Piano Paesaggistico di Siracusa, trattandosi di un intervento in grado di alterare la morfologia del territorio e depauperare i valori naturali in esso presenti.  In tal modo, quindi, verrebbero del tutto vanificati gli obiettivi di conservazione e potenziamento della biodiversità dell’area costiera. Obiettivi che il Piano Paesaggistico ha prescritto per il sito di Punta Izzo, dichiarandolo di particolare interesse biogeografico e apponendovi il massimo
livello di tutela (livello 3) anche in virtù della sua straordinaria valenza archeologica e storicoculturale”. Altre ricadute, in base alle preoccupazioni espresse dall’associazione ambientalista, sarebbero, invece, relative a rischi sanitari. “Gli animali- fa notare Morreale- andrebbero a pascolare in un’area che per decenni è stata utilizzata per esercitazioni di tiro a fuoco, peraltro confinante con la struttura del poligono in cemento armato, dove nel 2017 i militari del Centro Tecnico Logistico
Interforze NBC (CETLI NBC) hanno appurato il superamento dei limiti di legge per l’elevata
concentrazione di piombo e rame per le aree militari, quindi con valori limite fino a 100 volte superiori a quelle applicabili alle aree civili”. Natura Sicula osserva che “se Punta Izzo fosse
trattata come una comune area verde aperta al pubblico, le analisi chimiche metterebbero in
luce non solo una contaminazione da piombo e rame ben più grave di quella rilevata, ma
anche la presenza di altri inquinanti (come arsenico e cobalto) oltre la soglia tollerata dalla
legge”.




Caro-voli, non solo un contributo: prezzi calmierati da e per Comiso e Trapani

Non solo un contributo per l’acquisto di biglietti aerei da e per Catania e Palermo (a partire dall’estate), la legge di bilancio contiene un’altra buona notizia per i siciliani. “Abbiamo previsto prezzi calmierati da e per Comiso e Trapani a partire dal 29 marzo 2020”, annuncia il parlamentare Paolo Ficara (M5s), componente della commissione Trasporti della Camera.
“Già a luglio del 2019 l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, aveva firmato il decreto ministeriale che impone i cosiddetti oneri di servizio pubblico su alcune rotte da e per gli aeroporti di Comiso e Trapani”, dice ancora Ficara. Gli oneri di servizio diventeranno obbligatori dal 29 marzo 2020. “Saranno soggette a oneri di servizio pubblico le rotte da Comiso a Roma Fiumicino e Milano Linate e viceversa, da Trapani a Trieste, Brindisi, Parma, Ancona, Perugia e Napoli e viceversa. Per ogni singola tratta il vettore dovrà garantire all’utenza frequenze minime, orari e un numero minimo di posti. Il decreto prevede anche le tariffe massime da applicare per tutto l’anno su ciascuna rotta onerata, sia per i residenti in Sicilia che per i non residenti. In particolare, per fare alcuni esempi, i siciliani potranno viaggiare da Comiso a Roma con una tariffa massima di 38 euro oppure da Comiso a Milano con tariffa massima di 50 euro. Il costo rimane identico anche per la tratta di ritorno”.
Il fabbisogno finanziario massimo complessivo è stato stimato in 48,3 milioni di euro con partecipazione anche della Regione. “Adesso, a quelle risorse abbiamo aggiunto 25 milioni per l’istituzione delle tariffe sociali per il 2020 e altri 50 milioni per la continuità territoriale nel biennio 2021-2022“, puntualizza Ficara a pochi giorni dalla pubblicazione della legge di Bilancio. Una volta finanziata la misura, tocca alla Regione fare richiesta e lavorare alla proposta che deve incassare il necessario via libera della Commissione Europea.
“Se ne parla poco, quasi non si volessero riconoscere i meriti del Movimento 5 Stelle che non ha mai abbandonato la Sicilia e le promesse fatte ai tanti siciliani che ci hanno votato. Evidentemente in Italia non fa ancora notizia un partito che mantiene gli impegni assunti con il proprio elettorato. Noi continuiamo a metterci impegno per far uscire dall’isolamento economico, sociale e infrastrutturale la nostra splendida regione”, la risposta indiretta di Paolo Ficara alle critiche che recentemente si sono abbattute sul Movimento.




Amianto nelle imbarcazioni: le precisazioni della Marina Militare Italiana

La Marina Militare replica all’Osservatorio Nazionale Amianto che nei giorni scorsi era tornato a lanciare l’allarme sulla presenza della fibra killer anche su imbarcazioni ancora in uso (31 ad Augusta, ndr). Questa la nota con le precisazioni della Forza Armata:

“Si precisa che la Marina Militare è attiva nell’opera di bonifica dell’amianto presente nelle unità navali e nei mezzi minori di vecchia generazione e, dal 1992, tutte le navi e le imbarcazioni minori sono state realizzate e poste in servizio con la certificazione amianto free da parte del cantiere costruttore. In particolare, la Forza armata ha provveduto alla bonifica delle unità navali entrate in servizio prima del 1992, iniziando con la mappatura della presenza di amianto; a oggi, delle 167 unità mappate con equipaggio fisso a bordo, inclusi i mezzi navali fino a rimorchiatori portuali, le attività di bonifica hanno interessato 156 unità, delle quali 147 sono state bonificate sulla base delle mappature iniziali di riferimento, a meno degli elementi diffusi; 9 unità sono state inizialmente bonificate in parte e il completamento dell’attività verrà eseguito nell’ambito dei prossimi interventi in programmazione, insieme a quelle per le rimanenti 11 unità.
Ai predetti lavori, si aggiungerà un programma di bonifica di mezzi minori, potenzialmente interessati dalla presenza di amianto, nelle tre principali basi. I mezzi minori sono costituiti da galleggianti di varia tipologia (come bettoline e pontoni) senza equipaggio fisso a bordo e dedicati esclusivamente a servizi portuali.
È altresì opportuno precisare che, in funzione dell’esito delle mappature, le successive operazioni di bonifica non determinano necessariamente la rimozione ma possono sostanziarsi, ove non vi siano rischi per il personale, nelle attività di incapsulamento e contenimento; in questi casi, è necessario svolgere periodiche operazioni di monitoraggio e rilievo di possibili fibre aero-disperse, secondo un protocollo definito con l’Università di Genova, sempre a salvaguardia della salute del personale imbarcato.
L’attività di controllo e le eventuali ulteriori azioni di bonifica sono pertanto continue, nella consapevolezza che tutti i mezzi navali contraddistinti dalla presenza fissa di personale a bordo sono stati mappati e l’amianto residuo eventualmente presente è contenuto mediante incapsulamento, nel rispetto delle norme vigenti in materia evitando così rischi per il personale.
La situazione afferente alla mappatura ed all’attività di bonifica infrastrutturale e relativa alle unità di prima e seconda linea era peraltro stata illustrata lo scorso 24 ottobre dal Ministero della Difesa a seguito di interrogazione a risposta immediata nr. 5/02978 nella IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Con la Legge di bilancio per il triennio 2020 – 2021 – 2022 è stato approvato un finanziamento annuale integrativo di 4M€ che permetterà quindi alla Marina Militare di proseguire nell’opera di bonifica dall’amianto presente a bordo delle unità navali e mezzi minori entrati in servizio prima del 1992”.




Comuni sciolti per mafia, nel 2019 è record: sono 21, tra questi anche Pachino

Nel 2019 sono stati 21 gli enti locali sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata. Tra questi, in provincia di Siracusa, il Comune di Pachino. Non si tratta di un “inedito”: nel 2013 stessa sorte era toccata al Comune di Augusta, vicenda peraltro complessa che recentemente pare intrecciarsi con alcuni risvolti del cosiddetto Sistema Siracusa.
Gli enti la cui gestione amministrativa, durante il 2019, è stata affidata ad una commissione straordinaria sono quelli di: Careri (Reggio Calabria; sciolto una prima volta nel 2012), Pachino (Siracusa), San Cataldo (Caltanissetta), Mistretta (Messina), Palizzi (Reggio Calabria), Stilo (Reggio Calabria), Arzano (Napoli; al terzo scioglimento, dopo quelli del 2008 e del 2015), San Cipirello (Palermo), Sinopoli (Reggio Calabria; già sciolto nel 1997), Torretta (Palermo; sottoposto a scioglimento nel 2005; archiviato nel 2014), Misterbianco (Catania; già tra i primi enti sciolti nel 1991), Cerignola (Foggia), Manfredonia (Foggia), Orta di Atella (Caserta; al secondo scioglimento, dopo quello del 2008), Africo (Reggio Calabria; giunto al terzo provvedimento dissolutorio, dopo quelli del 2003, successivamente annullato, e del 2014), Carmiano (Lecce), Mezzojuso (Palermo), San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), Scanzano Jonico (Matera), dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria (sciolta anche nel 2008) e dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.




Siracusa. Dramma in un bar di Ortigia, 65enne trovato senza vita in bagno

Un malore improvviso ha stroncato la vita di un 65enne. E’ accaduto nel tardo pomeriggio in Ortigia, nella centrale via XX Settembre. L’uomo si trovava all’interno di un bar. Da quanto si apprende, si era diretto verso il locale bagno dove si è poi consumata la tragedia.
Insospettite dal suo mancato ritorno, le persone all’interno del locale hanno cercato di capire cosa stesse accadendo. Non ricevendo risposta alle sollecitazioni, si sono rivolte alla Polizia che è intervenuta con una pattuglia delle Volanti. Allertati anche i soccorsi, con diverse ambulanze del 118 sul posto. Una piccola folla di curiosi si era intanto radunato all’esterno, richiamata dal trambusto.
Per il 65enne non c’era purtroppo più nulla da fare. “Morte per cause naturali”, spiegano gli investigatori.




Siracusa. Sede storica del Gargallo, riapre il piano terra: sabato la "riapertura"

Dopo alcuni lavori disposti dal Comune di Siracusa, torna agibile una parte della sede storica del Gargallo. Si tratta dei locali al piano terra. Sabato mattina, alle 11.30, cerimonia di “riapertura” di un edificio che venne chiuso per restauri nel 2005 e poi mai più riaperto. All’interno, massicci interventi, purtroppo non tutti portati a termine, al punto che dopo le denunce di Archeoclub si è mossa anche la Procura.
“Questo edificio è parte fondante della storia della città di Siracusa fin dal 1650, quando nacque come sede dell’oratorio della congregazione dei Filippini. Sin dall’epoca della sua costruzione è stato adibito a luogo di istruzione”, ricorda l’assessore Fabio Granata. “Qui ha avuto sede l’istituzione scolastica più antica di Siracusa, il Liceo Classico Tommaso Gargallo: il ginnasio fu istituito subito dopo l’Unità d’Italia nel 1861. Nel 1865 ottenne la sede in questo magnifico edificio di via Gargallo 19, nel cuore di Ortigia, e l’intitolazione a Tommaso Gargallo, insigne letterato e uomo politico siracusano. Da allora il Liceo è sempre stato un’istituzione che ha vivificato la cultura cittadina, e non solo. Lo hanno vissuto, come docenti e come alunni, illustri personaggi della storia politica ed intellettuale, locale e nazionale. Questo è il luogo da dove partì l’idea della creazione di una rassegna di spettacoli classici che ancor oggi si tiene ogni anno e da più di cento anni al Teatro Greco di Siracusa. Dopo il trasferimento della scuola in altro edificio all’inizio degli anni duemila e dopo anni e anni di ‘finti recuperi’, abbiamo sottratto il Gargallo all’oblio e iniziato la sua rigenerazione”, aggiunge Granata all’unisono con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.