Pesca di frodo in zona militare, multa da 2.000 euro per un subacqueo ad Augusta

Pescatore di frodo sorpreso dalla Guardia Costiera di Augusta in area vietata: dentro il porto e nei pressi di zona militare. Le attrezzature del subacqueo sono state trattenute a bordo della motovedetta: si tratta di uno scooter subacqueo e di un fucile subacqueo. Una volta a terra, al trasgressore è stata comminata una sanzione di circa 2.000 euro. Sequestrata l’attrezzatura.
“Rimane sempre molto alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta nel contrasto alla pesca di frodo, prestata per mezzo di una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle illecite condotte in materia, ed alla tutela della pesca sostenibile e dell’ambiente”, spiegano i militari megaresi.




Sicurezza a Siracusa, altre nove telecamere in città. Tre vigilano su piazza Duomo

Dopo le telecamere installate in via Cavallari, per tenere lontani i parcheggiatori abusivi dalla Neapolis, “accesi” altri 9 occhi elettronici a Siracusa. Tre di questi nuovi apparati, in particolare, “vigilano” su piazza Duomo. Oltre che per comprensibili ragioni di sicurezza – aggressioni, vandali, etc – dovranno assicurare il rispetto senza buchi della natura pedonale del salotto buono della città, evitando che altri van o motocarrozzette possano impunemente passare o sostare in piazza Duomo. Tra l’altro, a breve entreranno in funzione anche i dissuasori di via delle Carceri Vecchie, via Landolina e Pompeo Picherali proprio per assicurare un rispetto integrale del divieto di ingresso in piazza di moto ed auto.
A seguire i lavori e verificare il funzionamento dei novi impianti, l’assessore alla Municipale Giuseppe Gibilisco. Sue le più recenti battaglie per alzare il tasso di legalità in una cittadina dove troppe maglie sono state lasciate aperte per episodi vari di abusivismo e inciviltà.




Autonomia differenziata, la Diocesi di Noto contro il ddl: “Disastroso per il Sud”

Un deciso “no” all’autonomia differenziata allo studio del governo arriva dalla Curia di Noto. Nel salone del seminario vescovile, su iniziativa dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Noto, con la collaborazione della Fondazione San Corrado Onlus e di altre altre associazioni del territorio, come Europa Nazione e la Città che vorrei, è nata una rete di associazioni contrarie al progetto.
Don Salvatore Cerruto ha aperto il dibattito, a cui ha attivamente partecipato l’ex presidente della Provincia Regionale, Nicola Bono. Il testo del disegno di legge, nella nota diffusa dalla Diocesi di Noto, viene definito come “inconcepibilmente criptico e di difficile comprensione” e propenso a favorire “le regioni ricche del Paese” a discapito del Meridione.
Le associazioni e i sindacati che si sono ritrovate nel salone del seminario vescovile temono che il progetto di legge sia “troppo sottovalutato nella sua pericolosità da politica e opinione pubblica”. Se attuato, “comporterebbe di fatto la fine dell’unità nazionale, la marginalizzazione definitiva delle regioni fragili e il disastro sociale, non solo al Sud ma nell’intero Paese”, il giudizio.
Per scongiurare uno scenario di questo tipo, “una soluzione determinante è certamente quella di avviare una informazione capillare nel territorio sulle conseguenze reali e devastanti dell’Autonomia Differenziata e sensibilizzare la coscienza civica di tutti i cittadini sulla esigenza di rivedere radicalmente l’attuale disegno di legge sull’Autonomia Differenziata che, così come elaborato finora, non rappresenta altro che uno strumento di devastazione sociale”, scrive il responsabile dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Noto, don Salvatore Cerruto.
Alla riunione sono intervenuti: Cooperativa Etica Oqdany, le Associazioni Superabili, Europa Nazione di Avola, La città che vorrei di Avola, Avis, A.N.M.I. di Pozzallo, Società Ispicese di Storia Patria, Croce Rossa, CGIL di Siracusa e Ragusa, Uil di Siracusa e Ragusa, Ordine dei giornalisti di Sicilia, Mensile Lo Sguardo.

In foto, il ministro Roberto Calderoli fautore del ddl Autonomia Differenziata




Punto nascita di Avola non sicuro, interrogazione dei senatori Pd

La vicenda legata al Punto nascita dell’ospedale di Avola, secondo una denuncia di un gruppo di medici non sicuro, approda in Senato.
L’allarme sulla carenza del Servizio di trasporto assistito neonatale di urgenza, uno dei requisiti necessari per gli standard di sicurezza minimi richiesti per l’apertura di un punto nascita, è al centro di un’interrogazione a firma dei senatori Antonio Nicita, Annamaria Furlan e Vincenza Rando
“La struttura ospedaliera non ha la terapia intensiva -si legge nell’interrogazione- ed è, pertanto, obbligata ad avere il servizio STEN, come è stato denunciato con una lettera firmata da diversi medici ospedalieri e trasmessa all’azienda sanitaria territorialmente competente. Nella lettera, secondo quanto riportato, i medici denunciano che la mancanza del servizio di trasporto di emergenza neonatale “esporrebbe i neonati ad un elevato rischio e costringerebbe i medici in servizio a eseguire procedure che non rientrano nelle loro competenze, come il trasferimento di un neonato nelle unità di terapia intensiva neonatale (Utin)”, con il rischio di causare “risvolti medico legali gravissimi in caso di eventi avversi”;
I senatori Nicita, Furlan e Rando chiedono quindi al Ministero della Salute quali “iniziative intenda adottare per “risolvere le criticità esposte, al fine di garantire la piena tutela del fondamentale diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione e lo svolgimento delle procedure, da parte del personale medico, in sicurezza”.
Secondo quanto prevede la legge, le regioni sono chiamate a provvedere al trasferimento della gravida (STAM) laddove si verifichino condizioni o patologie materne e/o fetali che richiedano, in situazioni di non emergenza, l’invio ad unità di II livello, a garantire il trasferimento a struttura di II livello delle gravide per le quali si preveda che il nascituro abbisogni di terapie intensive, salvo le situazioni di emergenza nelle quali ciò non sia possibile e per le quali deve essere attivato con tempestività lo STEN.
Secondo l’elenco aggiornato a dicembre 2020 degli Sten operanti in Italia- mettono infine in evidenza i senatori Nicita, Furlan e Rando- la Sicilia dispose di una dotazione di 4 punti nascita che ne sono dotati. Nessuno di questi ospedali si trova in provincia di Siracusa.




Barriere architettoniche, fondi ai Comuni per incentivare adozione piano di abbattimento

(cs) Un milione di euro destinato ai Comuni siciliani per la progettazione dei piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche (Peba). La giunta regionale, su proposta dell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali, ha approvato questo pomeriggio il decreto che stabilisce l’ammontare e le modalità di erogazione dell’incentivo ai Comuni. A beneficiare del contributo saranno i Comuni che non hanno ancora adottato il Peba, tenendo conto prioritariamente – così come prevede il decreto ministeriale – della classe di comuni con una popolazione compresa tra 5 e 20mila abitanti, calcolata sulla base della fascia d’età compresa tra i 18-64 anni.
«Con queste risorse – dichiara l’assessore Nuccia Albano – consentiremo ai Comuni siciliani di dotarsi della pianificazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un fondamentale strumento che ha lo scopo di garantire alle persone con disabilità un elevato grado di accessibilità e visitabilità degli edifici pubblici, oltre che di quelli privati di interesse pubblico e degli spazi urbani in cui vivono. Eliminare tutti gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di potersi muoversi con più facilità nelle nostre città, e ribadisco, un dovere di civiltà che merita la massima attenzione da parte delle istituzioni».
Per l’assegnazione degli incentivi sarà successivamente emanato un apposito avviso. I criteri prevedono una quota fissa del 30% della somma disponibile che verrà equamente ripartita in parti uguali tra tutti i Comuni che presenteranno richiesta e saranno ammessi e una quota variabile del 70% della somma disponibile che verrà distribuita proporzionalmente ai Comuni con popolazione compresa tra 5 e 20 mila abitanti calcolata sulla base della fascia d’età compresa tra i 18-64 anni o che abbiano già avuto accesso ai contributi del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, erogati in forza del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2021, che riguardava le aree ludico sportive e le strutture semiresidenziali.
I Comuni dovranno richiedere il contributo inoltrando la documentazione, a firma del sindaco, al dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Quest’ultimo, verificata l’ammissibilità delle richieste, procederà ad una anticipazione della prima tranche pari al 50%. Il saldo verrà erogato dopo che i Comuni trasmetteranno la delibera di giunta dell’approvazione del Peba. Per la realizzazione delle progettualità non sono previste somme aggiuntive e/o di cofinanziamento a carico della Regione Siciliana.

foto dal web, a titolo esemplificativo




Autostrada chiusa tra Augusta e Lentini, la riapertura slitta al 20 ottobre

La chiusura del tratto autostradale tra gli svincoli di Augusta e Lentini, in direzione Catania, sarà più lunga del previsto. Secondo l’ultimo aggiornamento fornito da Anas, infatti, i lavori di ripavimentazione saranno completati il 20 ottobre, salvo imprevisti.
Il tratto è chiuso dal 2 ottobre per lavori di “risanamento profondo della sovrastruttura stradale”. Dovevano protrarsi per non oltre due settimane. Ma un ritardo accusato in avvio – la prima settimana di chiusura ha visto poche operazioni su strada – ha reso ora necessaria una terza settimana di chiusura, rispetto alle due previste.
Continuano quindi i disagi per gli automobilisti in viaggio verso Catania da Siracusa. Uscita obbligatoria ad Augusta e poi deviazione sulla statale 114.




Piano strade, sospesi i lavori per riasfaltare via Laurana (zona Sacro Cuore)

Sono stati sospesi i lavori per riasfaltare via Laurana, alle spalle di piazza Giovanni XXIII, dove si trova la chiesa del Sacro Cuore. Dopo aver scarificato il precedente manto e aver iniziato a posare l’asfalto nuovo è emerso un problema non di poco conto. La condotta idrica è stata posata a pochi centimetri di profondità e durante i lavori di scarifica è stata inevitabilmente danneggiata in tre parti, causando anche una copiosa perdita idrica.
La società che gestisce il servizio è intervenuta per sistemare le tubature che, però, non possono rimanere a pelo di asfalto. Motivo per cui, è stata disposta la sospensione dei lavori notturni per la posa del nuovo asfalto. Saranno completati solo dopo aver sostituito e posato in profondità adeguata una nuova conduttura. I tempi non sono ancora chiari ma, assicurano dagli uffici, si sta cercando di accelerare ogni aspetto burocratico.
Via Laurana fa parte del nuovo piano strade avviato dall’amministrazione comunale con una serie di cantieri nelle ore notturne. Di questo intervento fanno parte anche piazza Giovanni XXIII e via Andrea Palma. In questi giorni, si riasfaltano nottetempo altre arterie, come viale Teocrito dall’incrocio con via von Platen verso via Torino.




Ottobre a Melilli: fine settimana con Sasà Salvaggio e Mario Incudine

Fine settimana all’insegna della comicità e della musica live a Melilli.
La Terrazza degli Iblei ospiterà sanato e domenica, in piazza Rizzo, spettacoli particolarmente attesi. Si comincia con il poliedrico artista siciliano Sasà Salvaggio, noto ai più per la sua partecipazione, prima come inviato e poi come conduttore, al programma televisivo “Striscia La Notizia” di Antonio Ricci.

Domenica 15 Ottobre, musica protagonista, con lo spettacolo musicale “La voce del Padrone” e lo special guest Mario Incudine, uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana. Incudine ha all’attivo numerose collaborazioni di calibro: da quella con Moni Ovadia, a quelle con Peppe Servillo, Eugenio Bennato, Ambrogio Sparagna, Lucilla Galeazzi, Nino Frassica, Mario Venuti, Tosca, Antonella Ruggiero e Kaballà. Ha duettato con artisti come Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Alessandro Haber e Francesco Di Giacomo.




La sanità siracusana attende il nuovo manager. I temi: ospedale, servizi e rete sanitaria

Chi sarà il nuovo manager provinciale della sanità siracusana? L’attuale commissario straordinario, Salvatore Lucio Ficarra, è dato in uscita alla scadenza della proroga concessa dalla Regione. Il termine è quello di fine mese. Le nuove nomine, però, appaiono ancora in alto mare, tra una maggioranza divisa ed un sistema basato su due liste che potrebbe portare a contestazioni e ricorsi.
Il governo Schifani è però certo di riuscire a nominare i manager delle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche siciliane “entro la scadenza degli attuali mandati”. Lo dice lo stesso presidente. “La precedente proroga degli incarichi – spiega – si era resa necessaria perché la Commissione regionale per la selezione dei candidati idonei alla nomina a manager non aveva ancora concluso la procedura valutativa. Questo lavoro è stato portato a termine e il governo regionale rispetterà i tempi per procedere alle nomine dei direttori generali, secondo le norme di legge, affinché siano al più presto nel pieno delle loro funzioni, così da poter dare, nell’ampio arco temporale garantito dal loro mandato, un contributo di efficienza e visione strategica per il rilancio della sanità”, si legge in una nota della presidenza. Questo pomeriggio, intanto, l’assessore alla Salute Giovanna Volo, il dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica Salvatore Iacolino e il capo di gabinetto dell’assessore Giuseppe Sgroi hanno avuto un incontro con Schifani per fare il punto in vista delle prossime designazioni dei manager.
Il tema sanitario è la vera emergenza della provincia di Siracusa. Tra un nuovo ospedale che non arriva, servizi al lumicino per note carenze (alcune di carattere nazionale), reparti contati e mal distribuiti tra capoluogo e provincia ed un rapporto non sempre bilanciato tra sanità pubblica e privata.




Siracusa. Corsi di laurea con l’Università di Messina, tutto fermo dopo le dimissioni del Rettore

Gli accordi con l’Università di Messina per l’istituzione di nuovi corsi di laurea a Siracusa potrebbero essere da rivedere e potrebbero anche non essere in effetti validi.
Questo quanto trapela dopo la presentazione di un’interpellanza su questo tema da parte del consigliere comunale Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia.
L’esponente di minoranza ha riportato alta l’attenzione su un’intesa che risale allo scorso novembre, quando l’allora Rettore dell’Università di Messina ha chiesto di attivare alcuni corsi di laurea in locali messi a disposizione dal Comune di Siracusa, percorsi di studio come Giurisprudenza, Scienze Motorie, Scienze Politiche, Amministrazione e Servizi, Consulente del lavoro e Scienze dei servizi giuridici, Scienze Infermieristiche”.
La proposta fu approvata e si individuarono anche i locali dell’ex liceo Gargallo di Ortigia come luogo per ospitare i corsi di laurea, nonché la Cittadella dello Sport ed il Campo Di Natale.
Le ragioni per cui , fino ad oggi, nulla sia accaduto sarebbero legate ad aspetti formali. Il Rettore, che nei giorni scorsi, per altre vicende, si è peraltro dimesso, potrebbe non aver avuto, in quel momento, la facoltà di assumere quel tipo di decisione.
Questioni di cui, secondo quanto annunciato dall’assessore alla Cultura, Fabio Granata, saranno nuovamente discusse, dunque, dopo l’elezione del nuovo Rettore dell’Ateneo di Messina.
Teoricamente, l’idea di massima sarebbe quella di portare nel capoluogo corsi di laurea in Scienze Infermieristiche e Scienze Motorie.
Ci sarebbe, tuttavia, anche un input da parte di docenti siracusani impegnati all’Università di Catania, in questo senso si spingerebbe per l’istituzione di un corso legato alla Pubblica Amministrazione.
Al momento, bocce ferme, in attesa di individuare la strada da seguire.

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