Siracusa. Ricorso al Cga di Italia: chiesta la sospensiva per evitare il commissariamento

Atteso, è arrivato il deposito del ricorso al Cga di Francesco Italia con cui viene intanto chiesta una sospensiva urgente dell’esecutività della sentenza del Tar che ha riscritto il finale delle amministrative del 2018. Nel giro di un paio di giorni dovrebbe arrivare un primo, temporaneo pronunciamento dei giudici amministrativi di Palermo. Senza contraddittorio, decideranno sulla richiesta sospensiva urgente. In caso di accoglimento, Italia tornerebbe sindaco in carica, privando di effetti immediati la sentenza del Tar. Almeno fino all’udienza che, calendario alla mano, potrebbe tenersi dopo il 15 gennaio 2020. In contraddittorio tra le parti, questa volta, il Consiglio di Giustizia Amministrativa si pronuncerà definitivamente sulla vicenda.
Il ricorso in 50 pagine si base su diversi argomenti. Alcuni di natura processuale e la stessa ammissibilità del ricorso elettorale di Ezechia Paolo Reale ed altri sulla sproporzione – secondo Francesco Italia ed il suo legale Gianluca Rossitto – tra l’ordinata ripetizione in 9 sezioni delle operazioni elettorali e l’annullamento dell’intero dato delle amministrative (proclamazione degli eletti, ndr). Nel ricorso di Francesco Italia viene anche sostenuto che non ci sarebbero prove dirette di uso improprio di schede elettorali e pertanto non si dovrebeb annullare una elezione su base ipotetica.
Il tentativo è pertanto quello di evitare l’insediamento in un commissario che dovrebbe sostituirsi, altrimenti, al primo cittadino, alla giunta e al consiglio comunale fino al momento in cui le elezioni saranno ripetute, laddove stabilito, per il primo turno. Con la sospensiva, invece, il sindaco rimarrebbe in carica fino alla sentenza definitiva del Consiglio di giustizia amministrativa. Normalmente, sulle richieste di sospensiva, il Cga si pronuncia in tempi celeri, teoricamente anche 48 ore potrebbero essere sufficienti.
Al  ricorso di Italia si oppone subito un controricorso da parte di Ezechia Paolo Reale, che aveva già preannunciato di essere pronto a tale eventualità. Questa mattina, proprio Reale, terrà una conferenza stampa in cui entrerà nel merito di alcuni aspetti di questa vicenda. Intanto la giunta resta in carica ma inattiva, ad eccezione di atti indifferibili.




VIDEO. Ecco i vandali per “noia” alla ciclabile: due calci per buttar giù la staccionata

Sono in cinque, tra loro anche due ragazze. Come tanti altri adolescenti siracusani, si ritrovano alla ciclabile in uno dei tratti vicini a varchi e palazzi. Chiacchierano, scherzano. Sembra un momento tanto normale da risultare quasi banale. Poi, improvvisamente, senza un motivo apparente, uno dei ragazzi decide di assestare un paio di calci allo steccato della pista ciclabile che viene giù senza opporre resistenza.
Un danneggiamento a cosa pubblica assolutamente senza motivo, se non la “noia”. Ecco i vandali per “noia” quelli per cui la “bravata” è la regola. Solo che non è più solo “bravata”. Chiamiamo le cose con il loro nome: danneggiamento di bene pubblico. Ed è un reato.




La foto. Sorpresa al mattino: pioggia ed un doppio, grande arcobaleno bacia Siracusa

Alba con sorpresa per Siracusa. Chi era già sveglio di buon mattino ha potuto ammirare l’apparizione di un grande arcobaleno. Vicino, vicinissimo alla città al punto da dare l’impressione di toccare la zona di San Metodio. Alto, altissimo, un pilastro colorato che ha puntato dritto verso il cielo.
A “scortare” il nitido, grande arcobaleno anche un secondo arco, poco distante. Gli arcobaleni secondari sono provocati da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia. Per effetto della seconda riflessione, i colori dell’arcobaleno secondario sono invertiti in confronto a quelli del primario, con il blu all’esterno e il rosso all’interno.




Pay-tv in bar e sale scommesse ma violando le norme: denuncia per 7 esercenti

Le partite di calcio delle pay-tv trasmesse all’interno di locali pubblici in violazione delle norme di settore. I carabinieri del comando provinciale di Siracusa, coadiuvati da personale specializzato di Sky Italia, hanno denunciato i titolari di 7 centri scommesse-internet point e bar, tra Siracusa e Carlentini. Dovranno rispondere di violazione della legge a tutela dei diritti d’autore, in quanto sorpresi a proiettare indebitamente le trasmissioni della pay-tv avvalendosi di diversi artifici: in alcuni casi, tramite schede acquistate per soli fini privati; in altri, addirittura avvalendosi di decoder non autorizzati ed appositamente programmati per riuscire a decrittare fraudolentemente, pur in assenza di qualunque tipo di contratto, i programmi televisivi Sky.
Sono stati circa una ventina gli esercizi commerciali sottoposti a controllo, principalmente pub, ristoranti e sale di ricevitoria di scommesse.

foto: archivio




Siracusa. Il mare si ingrotta sotto viale dei Lidi, situazione da monitorare

Al momento il problema interessa circa 80cm della sede stradale, sotto il guardrail. Ma bisogna tenere sotto controllo quello che sta accadendo in un tratto di viale dei Lidi, a Fontane Bianche. Sotto la strada, è evidente un principio di ingrottamento, potenzialmente pericoloso in futuro se non seguito con la dovuta attenzione. La situazione è nota ai residenti. Da ormai diverse settimane, dopo l’ultima decisa ondata di maltempo, un piccolo pezzo di strada è stato inibito al transito ed alla sosta con la rete arancione. Ed è proprio il punto in cui cominciano a manifestarsi i primi effetti legati all’ingrottamento. Sotto la spinta dei marosi, l’acqua penetra in profondità, scavando tunnel che lasciano il vuoto.




Siracusa. Tar, I Verdi a sostegno di Italia : “Chi parla di brogli specula”

“La città sta subendo l’ennesimo sfregio  da chi non desidera il suo bene ma ha solamente l’obiettivo di occuparne posizioni di potere”. I Verdi commentano così il clima che si è venuto a creare dopo la sentenza del Tar che ha annullato la proclamazione del sindaco e del consiglio comunale di Siracusa. La federazione, con Salvo Costantino, Andrea Buccheri (con la giunta Italia assessore all’Igiene Urbana), Salvo La Delfa e Alberto Scamacca “manifestano la loro solidarietà al Sindaco Italia che si trova a dover rispondere alle accuse infamanti di brogli elettorali fatte da chi vuole speculare sulla sentenza del Tar. Accuse che fanno intendere ad una forma di broglio voluto, quanto invece, leggendo la sentenza è evidente che non si è trattato di altro che dell’errore umano di qualche presidente di seggio che, non avendo ricevuto alcuna formazione, si è trovato a dover svolgere un compito per lui resosi complicato”. I Verdi evidenziano come “da subito dopo le votazioni era noto che sono stati errori umani a determinare le incongruenze osservate nelle nove sezioni su cui il Tar si è pronunciato ma, nonostante ciò, per meri fini propagandistici si continua a dichiarare ciò che non corrisponde al vero”. I Verdi assicurano il loro “pieno appoggio a Italia e che lavoreranno per evitare la paralisi in cui questa città potrebbe precipitare dopo l’annullamento della proclamazione del Sindaco e dopo lo scioglimento Consiglio Comunale”. Una presa di posizione chiara quella dei Verdi che, in questo modo, stanno anche rendendo evidenti le proprie intenzioni in merito alle alleanze da stringere in vista della campagna elettorale. Sebbene le liste rimangono, infatti, le stesse che hanno partecipato alle ultime amministrative, non è un mistero per nessuno che, in base agli accordi e alle strategie politiche, si possa utilizzare il voto disgiunto come mezzo per spostare voti. Il gruppo dei Verdi, in consiglio comunale, si è costituito come tale pochi mesi fa. I suoi componenti facevano parte di Democratici per Siracusa.




Siracusa. L’addio a Loris e Benny… E quei ragazzi in scooter senza casco fuori dalla chiesa

Don Massimo i giovani li conosce, li vive a scuola, da insegnante. Ieri, durante i funerali di Loris e Benny, ha voluto parlare di vita, del suo valore. Lo ha fatto in un modo per certi versi inatteso, molto più diretto. Un pugnale, se vogliamo. E questo volevano essere le sue parole. Qualcosa che restasse davvero, soprattutto ai tanti giovani presenti, dentro la chiesa e fuori, dove durante la funzione si preparava qualcosa che fosse eclatante, forse troppo per un momento tragico come quello. “Noi sacerdoti non abbiamo mica tutte le risposte- racconta Don Massimo- e non è stato affatto semplice parlare ieri a tutte quelle persone e soprattutto a tutti quei ragazzi. Non è vero che il Signore ha chiamato a sè Loris e Benny, che li ha voluti con sè, togliendoli alle loro famiglie. Non li vuole il Signore i ragazzi. Ha donato loro la vita perchè la vivano, fino in fondo. Ed è inconcepibile che ancora alle soglie del 2020 si muoia alla fine di una serata tra amici. Dovremmo alzare gli scudi, questa è la verità”. Commuovono le parole di Don Massimo, ma soprattutto fanno male e dovrebbero farne a tutti. “Ho chiesto e chiedo ai ragazzi se a loro sembra celebrare la vita correre in auto, alzare il gomito. E’ vita quella? E’ godersela? Ed è vita quella di padri e madri che per tutta la notte attendono preoccupati il rientro dei loro figli? “. Ai ragazzi, il sacerdote ha chiesto di riflettere, di celebrare la vita, di tornare a casa senza premere sull’acceleratore. “Domandiamoci piuttosto se siamo felici, se abbiamo la gioia dentro – aggiunge- il valore della vita è in crisi. Ma la disperazione, il pianto di famiglie che perdono i loro figli in questo modo non deve ripetersi. Il monito è anche rivolto a chi può e deve garantire strade sicure, vigilanza. Si prenda coscienza di questo, si dica basta, ma davvero”. Eppure l’impressione, al termine della funzione religiosa, è stata quella di un effetto a metà. Chi era dentro la chiesa è sembrato colpito profondamente da quelle parole. Chi era fuori, invece, ha pensato di celebrare la vita, ma in realtà non l’ha fatto: i giovani in scooter senza casco, a muoversi in maniera disordinata sulla strada sono sembrati uno schiaffo all’importanza di proteggere la vita, proprio mentre si stavano salutando due giovani deceduti in maniera assurda.  Poi  i fuochi d’artificio, la musica a volume assordante. L’intento era rendere omaggio, ma il metodo è sembrato distante da tutto questo. Un ulteriore pugno nello stomaco, la sensazione netta che diventi sempre più difficile far comprendere e comprendere il valore della vita e di una maggiore attenzione sulla strada, per sè e per gli altri.




Ciao Loris, ciao Benny. Ai funerali, appello ai giovani: “Lottate affinchè la vita sia valore”

Un lungo applauso accompagna Loris e Benny. Sul sagrato della chiesa di San Metodio si riflettono intanto i fuochi d’artificio, sparati poco distante. Il rimbombo fa tremare ancora più forte i cuori di chi ha voluto esserci, dentro e fuori quella chiesa, troppo piccola per contenere tutti.
Tantissimi sono i ragazzi, gli amici di Loris e Benny. I compagni di scuola e di tante avventure. Uno striscione appeso alla ringhiera li ritrae insieme e quella stessa foto è stampata su decine e decine di magliette indossate sotto i giubbotti.
Le due bare sono affiancate, prima sull’altare poi all’uscita. Fiori bianchi e foto dei due giovani sorridenti.
“Non avremmo mai voluto essere qui a piangere la morte di Loris e Benny. Pieni di allegria contagiosa, con tante qualità umane”, dice nella sua omelia don Massimo Di Natale. “Perché un altro dolore così grande, ancora una volta? Mai questa domanda potrà avere risposte, non ci sono parole ma tanti perché. C’è solo dolore che il tempo potrà attenuare, però mai cancellare. Dobbiamo avere purtroppo la forza di andare avanti. Con il dono della fede come sostegno. Loris e Benny staranno dentro di noi, li sentiremo vicini come i battiti del cuore”.
Poi si rivolge alle famiglie dei due sfortunati ragazzi. “Questi sono momenti che scuotono ogni genitore. Ogni figlio è valore superiore. Tanti si sono immedesimati nella tragedia che stiamo vivendo. Desidero abbracciare le due famiglie che sono qui, affettivamente distrutte. Non abbiamo parole per voi. Gesù nel Vangelo ha pianto. Ed è quello che noi, con la nostra presenza, oggi vogliamo condividere. Vogliamo pregare con voi e per voi, perché la vostra strada sia meno pesante. Per il resto c’è solo il silenzio”.
Don Massimo guarda a quella chiesa colma di giovani. E con parole decise li scuote, senza ipocrisia. “Lottate perché la vita sia valore. Questa sera, dopo questo funerale, riprenderete a correre con l’auto? È il caso di stare fuori tutta notte per divertirsi? Domandanti, caro giovane, che senso dai alla tua vita. Non è possibile consegnare due così giovani vite nelle braccia del Signore. È inconcepibile, nel cento storico, nel 2019. È impossibile. Oggi Gesù si è chinato su Loris e Benny. Combattete il divertimento vuoto e insignificante. Seguite gli insegnamenti dei vostri genitori. Celebrate la vita sempre. Solo così renderemo Loris e Benny presenti”. Il celebrante ammonisce però anche sui facili giudizi. “Erano cinque amici, erano insieme. Non siate giudici. A chi ha i mezzi per rendere le nostre strade sicure, chiedo oggi impegno maggiore”.




Siracusa. Omicidio stradale: indagato il ragazzo alla guida nell’incidente di sabato

E’ indagato per omicidio stradale il ragazzo che era alla guida della Ford Fiesta che nelle prime ore di sabato scorso si è scontrata con un pilone del belvedere San Giacomo, in Ortigia. In seguito a quel tragico impatto, hanno perso la vita Loris Fazzina (20 anni) e Benny Di Maria (22), oggi a San Metodio l’ultimo saluto. Un terzo ragazzo, di 17 anni, è ricoverato in gravi condizioni all’Ismett di Palermo, dopo un primo intervento chirurgico a Siracusa.
La Procura ha iscritto il guidatore nel registro degli indagati per omicidio stradale. L’indagato si trova ricoverato all’ospedale Umberto I di Siracusa, insieme ad un quinto amico che era nella stessa auto. Toccherà ai magistrati ricostruire cosa è accaduto e le eventuali responsabilità. La velocità della macchina, prima dello scontro, e lo stato psicofisico del giovane al volante i primi elementi da chiarire.




Fantassunzioni, il pm chiede la condanna di sei ex consiglieri comunali di Siracusa

Al termine della sua requisitoria, il pm Stefano Priolo ha chiesto la condanna di tutti e 6 gli ex consiglieri comunali di Siracusa imputato nel processo denominato “Fanta assunzioni”. Accusati di truffa aggravata anche 6 imprenditori. Il pubblico ministero ha chiesto 3 anni e 6 mesi per Sergio Bonafade;  2 anni  e sei mesi per gli altri ex consiglieri  Adolfo Mollica, Piero Maltese, Franco Formica, Riccardo Cavallaro, Riccardo De Benedictis, tutti quanti in carica a Palazzo Vermexio fra il 2008 ed il 2013.
Due anni e sei mesi anche per i datori di lavoro: Giuseppe Serra, Sebastiano Solerte, Roberto Zappalà, Paolo Pizzo, Marco Romano e Maurizio Masuzzo.
Inoltre, il difensore del Comune di Siracusa, costituitosi parte civile nel processo, ha sollecitato un risarcimento di oltre 2 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli ex consiglieri comunale  sarebbero stati fittiziamente assunti dagli imprenditori allo scopo di incassare i soldi dei rimborsi erogati dal Comune.
Gli imputati hanno sempre respinto tale tesi. E torneranno a contestare la ricostruzione della Procura in occasione della prossima udienza, fissata a gennaio 2020.