“Borgata, altro che rigenerazione: è stata massacrata”: l’affondo di Cavallaro

“Voragini lungo la riqualificata via Piave, risultato di lavori che sono l’esempio di come non vadano fatte le rigenerazioni urbane”.
Il consigliere comunale Paolo Cavallaro, capogruppo di FdI, punta l’indice contro l’amministrazione comunale, “nonostante tenti operazioni mediatiche indifendibili”.
“Mentre in questi giorni, per quanto si legge all’albo pretorio, si stanno concludendo gli ultimi adempimenti burocratici- ricorda l’esponente di minoranza- spiccano le voragini sulla strada, in conseguenza della frattura di diverse lastre lapidee che, originariamente rinchiuse da paletti, ora sono a tutti gli effetti parte integrante della strada percorsa dalle autovetture e motocicli. Sarà curioso osservare nei prossimi anni come sarà ripavimentata la strada, una parte asfaltata e l’altra coperta dalle lastre lapidee”.
Cavallaro parla di incredulità di fronte a “scivoli per disabili con pendenze pericolose, marciapiedi sopraelevati rispetto ai precedenti con conseguente rischio di allagamenti dei bassi, tratti di strada e dei marciapiedi a quote disomogenee, con numerose insidie.
Ma è tutta l’opera che, trasformata dall’eliminazione dei paletti, necessaria per il transito della processione della Patrona Santa Lucia, appare indecorosa, incomprensibile, inaccettabile, avendo notevolmente peggiorato viabilità e vivibilità della strada”.
A tutto questo si aggiunge “la soppressione della linea di trasporto urbano, la carenza di illuminazione, l’assenza di in congruo numero di cestini dei rifiuti e di arredo urbano,
l’ assenza di percorsi per i non vedenti e la totale insicurezza determinata da abuso di sostanze alcoliche e schiamazzi a tutte le ore della notte di numerosi soggetti fuori controllo liberi di vivere nella totale inciviltà e nel disprezzo delle regole”.
Cavallaro sposta poi l’attenzione su Piazza Santa Lucia, “una delle più belle d’Italia, evitata dai cittadini che provano un forte senso di disagio e di insicurezza in quei luoghi”.
Il consigliere comunale parla della “vecchia Borgata come di terra di nessuno, abbandonata e persino maltrattata”.
Cavallaro ha presentato questa mattina un’istanza di accesso agli atti sui lavori di via Piave. Invita, infine, i cittadini “ad alzare la voce, a partecipare ai consigli comunali, soprattutto alla seduta aperta sulla sicurezza che dovrebbe essere calendarizzata nei primi giorni del prossimo mese”. Amara la chiosa. “Le operazioni di rigenerazione in questa città -conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia- sono state gestite male e allo spreco di soldi pubblici si aggiunge il pessimo risultato raggiunto”.




Scontro auto-moto in via Elorina, una 16enne in gravi condizioni: c’è l’elisoccorso

Grave incidente nel tardo pomeriggio su via Elorina/SS 115, all’altezza della seconda rotatoria dopo l’incrocio con via Lido Sacramento. Coinvolti un’auto e una moto. A bordo del mezzo a due ruote viaggiavano un ragazzo e una ragazza, entrambi in codice rosso. La ragazza, con tutta probabilità passeggera, è stata trasportata in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania, mentre il ragazzo è stato soccorso dall’ambulanza del 118.
Lo scenario del sinistro risulta molto complesso. Al momento non è chiara la direzione di marcia del motociclo, mentre l’autovettura, secondo le prime ricostruzioni, procedeva in direzione Siracusa.
Sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato e gli agenti della Polizia Municipale, che hanno chiuso il tratto di strada interessato in entrambi i sensi di marcia per consentire i rilievi e le operazioni di soccorso.




Maturità, ansia da esami: come gestirla? I consigli della psicoterapeuta

Ed eccola qui, la “notte prima degli esami” per i 3.231 studenti siracusani che tra poche ore saranno alle prese con la prima prova della Maturità. Generazione particolare la loro, al primo vero esame della carriera scolastica visto che la prova di terza media avvenne con le regole del covid: niente scritti, prova orale in videoconferenza. Motivo in più per sentire una qual certa ansia da esame.
Un periodo “particolare” sotto il profilo emozionale, indubbiamente. In cui è quasi naturale alternare intensi momenti di studio ad insicurezze, se non addirittura paure. Come gestirle al meglio? Lo abbiamo chiesto alla psicoterapeuta siracusana Jasmine Sole che fornisce una serie di consigli pratici per gli studenti e le studentesse alla prova della Maturità, gli scritti adesso e poi la prova orale.
“L’ansia è un’emozione che tutti noi conosciamo e può manifestarsi in diverse forme e con diverse intensità: di fatto è una risposta fisiologica a situazioni percepite come minacciose, ad un pericolo reale o supposto.
L’ansia è una reazione normale e spesso utile, poiché può preparare l’individuo a fronteggiare le sfide. Tuttavia, quando diventa pervasiva, può interferire con la vita quotidiana”, dice in premessa.
“Il primo consiglio – spiega Jasmine Sole – é quello di imparare a riconoscere ed a comprendere l’ansia. E’ fondamentale imparare a decodificare i segnali che il nostro corpo ci manda. Riconoscere il modo in cui si manifesta l’ansia permette di scegliere le strategie e le modalità più adeguate per affrontarla”.
E se non dovesse bastare, ecco alcune mosse per gestire ed affrontare l’ansia prima degli esami di maturità. “Agli studenti suggerisco di pianificare lo studio e di suddividerlo in piccole parti. Questo può aiutare a ridurre il senso di sopraffazione. Creare un calendario di studio può aiutare nella gestione delle priorità e a non farli sentire in balia dei giorni che passano. Importanti anche piccole pause per ricaricare le batterie: la nostra attenzione non è infinita”.
La dottoressa Sole invita anche a non trascurare l’esercizio fisico, durante l’avvicinamento agli esami. “Ha un impatto significativo sul nostro umore, poiché il corpo rilascia sostanze chimiche naturalmente prodotte dal cervello che possono amplificare le sensazioni di benessere. Quindi, cari studenti, impegnatevi anche in una attività che vi piace: una breve passeggiata, magari in compagnia, può fare la differenza”.
Staccare ogni tanto dai libri non guasta. “Dedicatevi momenti per desaturare dalla routine di studio: uscite con gli amici, fate un tuffo al mare! Riuscire ad integrare il dovere al piacere è un compito evolutivo molto importante e quella della maturità può essere una buona occasione per farne esperienza”.
Senza eccessi, ovviamente. Non si deve, infatti, trascurare qualità del sonno e dell’alimentazione. “Mantenere una dieta equilibrata e assicurarsi di dormire a sufficienza è fondamentale per mantenere il corpo e la mente in salute”, conferma la psicoterapeuta.
“Uno degli effetti dell’ansia potrebbe essere quello di farci dubitare delle nostre capacità e questo può tradursi addirittura in una effettiva incapacità di gestire una situazione problematica. O può farci sentire deboli davanti allo stimolo stressante. Questo meccanismo alimenterà il circuito dell’ansia, generando ulteriori pensieri negativi. Se dovesse succedere, fermatevi e rallentate il flusso dei pensieri. Chiedetevi: cosa posso fare? Come posso intervenire? C’è una parte del problema sulla quale posso agire in maniera finalizzata? Questo compito può essere impegnativo. Ma spostare la nostra attenzione su ciò che è in nostro potere depotenzia l’ansia. E ci lascia maggiori risorse ed energie per fronteggiare lo studio”, analizza Jasmine Sole.
Parlare della propria ansia, chiedere aiuto non deve comunque spaventare. “Parlarne con insegnanti, familiari e amici può fornire un grande sollievo emotivo. Gli insegnanti possono offrire consigli pratici su come affrontare le prove, mentre il supporto emotivo della famiglia e degli amici può fornire conforto e sicurezza”.
Ma se l’ansia diventa eccessiva e difficile da fronteggiare, è consigliabile rivolgersi a uno psicologo. Un professionista può offrire strategie personalizzate e un sostegno adeguato per affrontare queste sfide.
“L’ansia può essere gestita e superata. Chiedere supporto è un atto di forza, non di debolezza. Affrontare l’esperienza degli esami di maturità con consapevolezza permetterà di vivere al meglio questo importante momento di crescita. La Maturità è una tappa importante della vita ma non definisce in maniera chiusa, completa e perenne il valore di una persona”.




Blitz in Borgata ad ora di pranzo, i Carabinieri smantellano ‘supermarket’ della droga

Spettacolare blitz dei Carabinieri in Borgata. Le squadre sono entrate in azione sabato pomeriggio, ma solo oggi sono noti gli esiti dell’operazione. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, da unità cinofile per la ricerca di armi e droga del Nucleo Cinofili di Nicolosi e dai Carabinieri della Compagnia di Siracusa, sono entrati in azione alle 14, accedendo dal solaio all’edificio che era stato anche circondato da terra. Hanno avuto così accesso ad un appartamento di via Privitera, adibito a vera e propria piazza di spaccio.
L’appartamento era monitorato da un sofisticato impianto di videosorveglianza e l’accesso dai piani bassi interdetto da una serie di grate in ferro; l’intervento a sorpresa, effettuato dal tetto dopo avere osservato la zona e notato un intenso via vai di persone, soprattutto nelle ore serali, ha permesso di sorprendere un 20enne mentre cedeva dello stupefacente a un pregiudicato 51enne.
Nel corso della perquisizione sono state rinvenute e sequestrate cocaina e marijuana, oltre a 450 euro in banconote di vario taglio ritenute provento dell’attività di spaccio e l’impianto di videosorveglianza installato a protezione della piazza di spaccio. Il ventenne è stato arrestato.
Quella di via Privitera è la seconda piazza di spaccio che i Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno smantellato nel giro di pochi giorni: giovedì era stato tratto in arresto un 57enne che gestiva un market della droga in un appartamento di via Costanzo.




Non ce l’ha fatta il ciclista siracusano coinvolto in un violento scontro sulla Sortino-Ferla

Non ce l’ha fatta Gianluca Chianetta, il 50enne rimasto coinvolto in un incidente stradale sulla provinciale Sortino-Ferla.
L’uomo, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cannizzaro di Catania, è deceduto questa mattina.
Lo scontro, particolarmente violento, era avvenuto qualche settimana fa, venerdì 6 giugno. La vittima, un siracusano appassionato di ciclismo amatoriale, sarebbe rimasta coinvolta in un impatto frontale con un’autovettura.
Le dinamiche del sinistro non sono ancora del tutto chiare e sono oggetto di indagine da parte dei Carabinieri, intervenuti sul posto.
Le condizioni del 50enne erano apparse sin da subito critiche, tanto da rendere necessario l’intervento dell’elisoccorso e il trasferimento urgente presso la struttura sanitaria etnea.




Pedone investito sulle strisce. “Vivo per miracolo, ormai sfrecciano tutti senza guardare”

La percezione diffusa è che nessun utente delle strade siracusane sia al “sicuro”. Purtroppo l’elevato numero di incidenti pare confermare la sensazione, con pedoni e ciclisti particolarmente esposti. Marco, il nome è di fantasia per tutelarne la privacy, poteva essere uno di quelli che rimangono sull’asfalto. Solo un pizzico di fortuna e la sua pronta reazione hanno evitato il peggio ma il pericolo è stato reale.
E’ successo tutto a Cassibile, poco distante da via Nazionale, nella serata di ieri. Erano da poco passate le 18 e Marco aveva appena mosso i primi passi sulle strisce pedonali, per attraversare la strada accanto alla scuola Falcone-Borsellino. “Un ragazzo a bordo di un’utilitaria mi ha letteralmente investito in pieno. Ho fatto un salto e sono finito sul cofano della sua auto per poi rotolare a terra”, racconta mentre mostra i segni delle contusioni. “Un altro al posto mio non sarebbe stato così fortunato…”, aggiunge lasciando come sospeso il finale della frase. L’amarezza? “Il ragazzo non si è neanche fermato. E’ scappato. E nell’andare via ha anche urtato lo specchietto di un’auto in sosta. Spero che legga questo messaggio: quando sarai di nuovo alla guida sii prudente, potevi rovinare le vite di entrambi”, dice Marco.
Il problema, però, non è solo una questione di generazione. “Grandi e meno grandi, vedi chiunque sfrecciare. Anche attraversare la strada è quasi diventato un esercizio di rischio. E’ assurdo. Nessuno pensa alle conseguenze. Peggio, nessuno pensa che potrebbero mai esserci conseguenze. Questa sensazione di impunità fà si che tutti oggi corrano, non si fermino ad uno stop o per dare precedenza al pedone”, la cruda analisi del sessantenne Marco che oggi più che mai si definisce “fortunato”.
E’ rimasto seduto sull’asfalto per vari minuti, mentre attorno a lui si radunavano quanti avevano assistito alla scena. “Pensavo che da un momento all’altro avrei avvertito il dolore di eventuali traumi o fratture. Grazie al cielo nulla. Però mi sono sicuramento giocato un bonus vita…”, chiosa ritrovando per un istante il sorriso.




La crisi del commercio, la chance di Siracusa: “Politica di indirizzo chiara e diversificare”

La chiusura del punto vendita Zara nell’elegante corso Matteotti di Siracusa fa suonare le sirene della crisi del commercio anche a Siracusa. La politica cittadina inizia a mettere il tema tra quelli al centro dell’attenzione, in particolare con il Pd che ha presentato una nuova richiesta di convocazione di Consiglio comunale aperto – con associazioni e deputazione politica – per studiare contromisure.
“Bene che se ne parli ed ogni forma di attenzione è utile. Ma siamo in ritardo, bisogna pensarci prima. Il fenomeno è globale e in atto da tempo con chiusure a catena di grandi e piccoli marchi”, commenta il segretario provinciale della Filcams Cgil, Alessandro Vasquez. “Le cause sono varie e certo non hanno genesi siracusana. Basti pensare soprattutto al potere d’acquisto delle famiglie ormai eroso dall’inflazione e dai continui rincari delle bollette, mentre gli stipendi non crescono”.
Ma c’è qualche azione possibile sul territorio? “Si. Ad esempio, le scelte in materia di indirizzo del turismo nei centri storici. Pensiamo ad Ortigia – dice anche Vasquez – non si può pensare che sia solo pizza e fritto. Riflettiamo sul caso Zara: il brand non ha deciso di lasciare tutti i centri storici, in altri è rimasto presente. Vedi Palermo. E allora chiediamoci: perchè hanno invece lasciato Ortigia?”.
Torna attuale allora quella famosa moratoria di cinque anni per regolamentare le nuove aperture nel centro storico siracusano, indirizzando il settore food verso altre zone cittadine, onde evitare il sovraccarico. Annunciata più volte, la moratoria è finita in un cassetto in attesa di un provvedimento regionale. “Eppure oggi c’è bisogno di diversificazione se non vogliamo vedere fuggire altri brand. Dobbiamo decidere cosa vogliamo fare da grandi”, aggiunge il segretario della Filcams ricordando come, invece, a Taormina si susseguano importanti nuove aperture anche luxury.
La ztl è un ostacolo nelle politiche del commercio? “Non credo, di sicuro non è il guaio principale. Ad esempio, si compra online a prescindere dal dover andare in Ortigia o in viale Tisia. E’ la tendenza mondiale degli acquisti che traina verso quella direzione”, l’analisi di Alessandro Vasquez.
Intanto, si prepara una nuova apertura nei locali che ospitavano Zara. Un altro marchio di abbigliamento, già presente in città. “Come sindacato, vogliamo subito avviare un dialogo con la nuova proprietà. Non siamo di fronte ad una cessione di ramo di azienda e quindi non vi sono obblighi verso i lavoratori licenziati da Zara. Dobbiamo però cercare di capire ed interloquire”.

in foto: un momento delle proteste dei lavoratori Zara, lo scorso anno




Siracusa, quanto sei cara: inflazione +3%, +695 euro/anno di costi per famiglia

Siracusa si conferma – purtroppo – una delle città italiane più care. Secondo i dati Istat sull’inflazione relativi al mese di maggio, elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori, la città di Archimede è al secondo posto in Italia. Ma il dato su cui riflettere è quello relativo all’inflazione annua che si assesta su un valore pari al +3%: la più alta registrata in tutto il Paese che si traduce in un aggravio di spesa pari a 695 euro all’anno per una famiglia tipo.
La classifica non considera solo i capoluoghi di regione o i centri con più di 150mila abitanti, ma analizza il peso reale dell’inflazione sul portafoglio delle famiglie nelle principali città italiane. In questo contesto, Siracusa risulta tra le più penalizzate, preceduta solo da Bolzano che, con un tasso d’inflazione del +2,3%, registra la maggiore spesa aggiuntiva annua pari a 763 euro per famiglia. Terza è Pistoia, con un’inflazione del +2,4% e un aumento di 649 euro annui.
A seguire nella classifica delle città più costose troviamo Venezia (+2,3%, +645 euro), Padova (+2,2%, +606 euro), Rimini (+2,1%, +578 euro), Belluno (+2,2%, +573 euro), Bologna (+2%, +560 euro), Bergamo (+1,8%, +544 euro) e Arezzo, che chiude la top ten con +541 euro di spesa extra e un’inflazione del 2%.
Sul versante opposto, le città dove l’inflazione pesa meno sulle famiglie sono Olbia-Tempio, Parma e Lodi, tutte con un tasso di appena +0,8%, che si traduce in un incremento della spesa annua di soli 159 euro per Olbia, 220 euro per Parma e 220 euro per Lodi. Tra le più “virtuose” anche Sassari (+0,9%, +179 euro), Benevento (+0,9%, +199 euro), Novara, Brindisi, Caserta, Pisa e Aosta, quest’ultima con +0,9% e 249 euro in più all’anno.
Per quanto riguarda le regioni, è il Trentino-Alto Adige a registrare l’aumento di spesa più elevato: +1,9% di inflazione e 587 euro annui per famiglia. Seguono Friuli Venezia Giulia (+1,7%, +466 euro) e Veneto (+1,7%, +457 euro). La Sicilia, pur non comparendo tra le prime tre regioni più “costose”, vede la sua città di Siracusa protagonista di una delle crescite più allarmanti a livello urbano.
La regione più risparmiosa risulta essere la Valle d’Aosta (+0,9%, +249 euro), seguita da Sardegna (+1,4%, +269 euro) e Molise.
Il dato di Siracusa solleva inevitabilmente interrogativi sulle politiche dei prezzi applicate a livello locale e sulle prospettive economiche per le famiglie siracusane, già messe alla prova da rincari energetici e alimentari. Un segnale d’allarme che chiama in causa istituzioni, imprese e cittadini, affinché si apra una riflessione concreta sulle dinamiche che stanno spingendo il costo della vita sempre più in alto nel territorio aretuseo.




Ancora morti in Palestina, l’assessore Granata con la kefiah: “Alziamo la voce, è inaccettabile”

Altri 51 morti e 200 feriti gravi vicino a un centro aiuti a Khan Younis. Sono queste le informazioni dell’ultima ora che provengono dalla Striscia di Gaza. Il fuoco sarebbe stato aperto contro la folla in attesa di aiuti. I feriti sono stati trasferiti all’ospedale da campo nella zona di Al-Mawasi, poi all’ospedale Nasser a Khan Younis.
Questa mattina, l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, intervenuto ai microfoni di FMITALIA, ha deciso di indossare la “kefiah”, simbolo palestinese. “Oggi più che mai non dobbiamo dimenticare i genocidi in corso in Palestina. La guerra scatenata da Netanyahu contro l’Iran ha oscurato quello che continua ad essere un massacro di donne, giovani, bambini, assolutamente inaccettabile. Quindi, in ogni occasione pubblica e ovunque, chi ha responsabilità politica e istituzionale dovrebbe ostentare la propria contrarietà a questa dinamica, per alzare la voce rispetto al dramma che sta vivendo il popolo palestinese. Non si tratta quindi di una manifestazione, come dire, retorica. Si tratta di tenere accesa la luce e farlo proprio oggi, in cui tutti sembrano accorgersi del dramma della Palestina”, ha spiegato l’assessore.
Nelle scorse settimane, Fabio Granata, già parlamentare nazionale e assessore regionale, ha invitato il Presidente della Regione, Renato Schifani, e il Parlamento Siciliano a interrompere ogni relazione con lo Stato di Israele.
“La Regione Siciliana ha molti rapporti economici con industrie, imprese, fabbriche israeliane. E poi c’è un altro aspetto istituzionale: ben quattro regioni italiane hanno realizzato la stessa prospettiva e lo stesso progetto. Se la Sicilia si aggiungesse, cinque regioni potrebbero determinare una legge che automaticamente va in Parlamento e che determina il riconoscimento dello Stato di Palestina. – sottolinea Granata – Capisco che sarebbe un riconoscimento simbolico, perché pensare oggi allo Stato di Palestina da ricostruire in quello scenario incredibilmente grave di massacro e di genocidio è difficile”, ha concluso l’assessore alla Cultura del comune di Siracusa.




Telecamere sulle provinciali contro l’abbandono di rifiuti: dalla Regione arrivano 125mila euro

Un impianto di sorveglianza lungo le provinciali per contrastare l’abbandono di rifiuti. A darne notizia è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro. “Grazie ad un mio emendamento in Ars, la Regione ha finanziato con 125mila euro un impianto di videosorveglianza per contrastare l’abbandono di rifiuti sulle strade provinciali aretusee. Ente benefeciario è il Libero Consorzio Comunale di Siracusa che adesso, grazie al decreto di finanziamento dello scorso maggio, potrà utilizzare le somme ottenute dal mio impegno in Ars per acquistare telecamere e monitor da destinare ad una sala operativa per rilanciare l’attività di tutela e decoro lungo le principali strade provinciali”, ha sottolineato Carlo Gilistro.