Fermo pesca 2022, sbloccati i pagamenti. Cannata (FdI): “Al lavoro per gli anni precedenti”

Sbloccato il pagamento delle indennità relative al fermo pesca per l’anno 2022.
Motivo di soddisfazione per Luca Cannata, parlamentare di Fratelli d’Italia, che in questi mesi si è interfacciato con il Ministero dell’Agricoltura e con il Comune di Portopalo, sede della seconda marineria siciliana, per sollecitare e sostenere l’iter che ha portato allo sblocco delle erogazioni. “Abbiamo lavorato in costante sinergia con il ministro Francesco Lollobrigida, il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra e i funzionari ministeriali del settore Pesca, in particolare con il dirigente Marco Lupo – dichiara Cannata –. Resta alta l’attenzione verso le esigenze delle marinerie, con un confronto diretto e continuo con gli operatori del settore del comune di Portopalo e i rappresentanti istituzionali. Questo risultato è il frutto di un impegno concreto e di una collaborazione efficace tra istituzioni”. Con il pagamento delle indennità del 2022, si avvia anche la definizione delle quote residue di anni precedenti che non erano ancora state corrisposte nei tempi promessi. Una notizia positiva per i pescatori, che conferma la volontà del Governo nazionale di dare risposte reali al comparto ittico. “Adesso – conclude Cannata – continuiamo a lavorare sulle altre partite ancora aperte, con la stessa determinazione. Dalle parole ai fatti, sempre al fianco di chi ogni giorno lavora e tiene viva un’economia fondamentale per il nostro territorio”.




Sbarco di migranti in spiaggia ad Avola: 13, tutti uomini

Sono arrivati con la loro imbarcazione in spiaggia ad Avola. Si tratta di 13 migranti, tutti uomini. Grande stupore tra bagnanti e quanti si trovavano a passeggiare sul lungomare di Avola. Quanto stava accandendo in spiaggia ha subito richiamato curiosi.
I primi a mobilitarsi sono stati proprio quanti si trovavano in spiaggia, nel primo pomeriggio. Allertate le forze dell’ordine, arrivate in pochi minuti sul posto per avviare le operazioni del caso.
L’imbarcazione utilizzata per raggiungere la spiaggia verrà trainata in altro luogo e verosimilmente posta sotto sequestro.




Il waterfront? Un sogno sbiadito mentre affiora altra progettualità. “Difendere Siracusa”

Un terrazzo assolato, all’interno dell’ex Idroscalo militare di Siracusa. Un alto ufficiale si rinfresca in una piscinetta improvvisata, indifferente al traffico bloccato oltre il muro di cinta di via Elorina, dove automobilisti accaldati e spazientiti imprecano. Intanto, davanti, il panorama del Porto Grande è quasi scomparso: un intricato dedalo di barche da diporto e pontili ha preso il posto della vista sul mare, completamente monopolizzata dalle opere a mare del porto turistico “Marina di Siracusa”, ex Spero.
Questa scena — al confine tra possibilità progettuali in itinere e ironia — racconta meglio di mille parole l’allarme lanciato dal Comitato per la Riqualificazione e il Decoro Urbano di Siracusa. Il comitato, insieme a Legambiente Sicilia, ha formalmente impugnato al TAR di Catania il bando pubblicato nel luglio 2024 da “Difesa Servizi S.p.A.”, società in house del Ministero della Difesa, che apre alla finanza privata per lo “sfruttamento economico” dell’area a mare dell’ex Idroscalo De Filippis, in un’ottica di utilizzo duale militare-civile.
Il Comitato denuncia l’impatto che potrebbero avere le opere già in fase avanzata di approvazione. Non solo – è il rischio paventato – altererebbero radicalmente l’aspetto paesaggistico e storico del Porto Grande, ma cancellerebbero la possibilità per la città di recuperare una porzione strategica del suo waterfront. Una nuova soprelevata — parte integrante del progetto — si snoderebbe come un serpentone tra gazebo, bar e case vacanza, fino a un’ipotetica pista per idrovolanti, da far ammarare “in una striscia d’acqua di appena 20 metri, rimasta libera tra i pontili del nuovo porto turistico”.
A completare questo quadro che il Comitato non fatica a dipingere come “distopico”, c’è lo stato di completo abbandono dell’ex Marina di Archimede, l’altro porto turistico siracusano oggi in degrado ma – secondo gli esponenti del Comitato – ancora recuperabile e più coerente con una visione sostenibile e integrata della costa.
Nella attuale fase geopolitica delicata, nessuno contesterebbe mai il valore delle aree militari o si scaglierebbe contro l’Aeronautica. Ma alcuni atteggiamenti del Ministero della Difesa hanno sorpreso il Comitato come ad esempio l’assenza di un chiaro diniego alle opere a mare in sede di Conferenza dei Servizi (febbraio 2021) o la mancata risposta alla proposta del Comune di Siracusa (aprile 2023) per un parziale riutilizzo pubblico delle aree, dopo la visita del sottosegretario Mulè nel 2022 e infine lo stesso bando del 2024.
Quale sarebbe allora l’alternativa? La proposta è chiara: recuperare il “Marina di Archimede” e creare un vero waterfront pubblico che colleghi via Elorina al Molo Sant’Antonio, aprendo la città al suo mare e restituendo ai siracusani uno spazio storico.
Per questo, il Comitato chiama a raccolta i cittadini, le istituzioni, le autorità di tutela come la Soprintendenza e l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Chiede rispetto per la città e la dignità del suo paesaggio da tutelare da invasive trasformazioni eventuali. “Invitiamo la cittadinanza a sostenere ogni futura iniziativa volta a restituire il water-front ai Siracusani e decongestionare via Elorina, mentre chiediamo ai responsabili di ogni ordine e grado di rispettare Siracusa, il suo Porto con la sua storia millenaria, e il patrimonio culturale dei Siracusani”, l’appello del Comitato Cittadino per la Riqualificazione e il Decoro Urbano di Siracusa.




Cantieri e file in autostrada, vertice in Prefettura. A fine luglio “libera” la galleria S. Demetrio

Ancora un fine settimana difficile sulla rete autostradale siracusana, con rallentamenti e code per via del grande afflusso di auto ed i cantieri presenti, con strettoie e restringimenti. La situazione è sotto la lente della Prefettura di Siracusa che ha convocato il Comitato Operativo per la Viabilità con l’obiettivo di pianificare e coordinare le attività legate alla gestione della viabilità estiva.
Attenzioni concentrate proprio sui lavori in corso e su quelli in programma nel breve termine sulla Siracusa–Catania e sulla Siracusa-Gela. I gestori, Anas e Cas, hanno illustrato la situazione. Con riferimento alla situazione dell’autostrada A18 Siracusa – Gela, il Consorzio per le Autostrade Siciliane ha comunicato che “permarrà la chiusura della carreggiata nord lungo il viadotto di Cassibile in considerazione dei lavori di consolidamento strutturali”. Le attività di indagine ed ispezione tecnica, affidate a consulenti scientifici, sono in corso e si concluderanno entro la fine del mese. Da oggi al 20 giugno, pertanto, tra le ore 22:00 e le ore 6:00, il tratto Cassibile-Avola in direzione sud è chiuso al traffico.
Quanto ai cantieri sulla Siracusa–Catania, Anas ha spiegato che i lavori di messa in sicurezza delle gallerie “proseguiranno fino alla fine del mese di luglio, data entro la quale, lungo la galleria San Demetrio, verrà rimosso il cantiere e ripristinata la viabilità in entrambe le corsie”. I lavori riprenderanno poi a partire dal mese di settembre.
Il prefetto Giovanni Signer ha invitato i gestori della rete autostradale siracusana a verificare che i cantieri evitino la totale chiusura delle carreggiate negli orari in cui è più intenso il traffico veicolare, favorendo per quanto possibile lo svolgimento delle operazioni in orari notturni.




Ccr da ‘spostare’, il Comune cerca aree distanti da case. Ma a Cassibile il centro è attivo

“L’amministrazione comunale esplora soluzioni alternative per l’ubicazione dei Ccr, centri comunali di raccolta, finanziati con i fondi del Pnrr” non realizzati per via, in un caso del “no” della Soprintendenza ai Beni Culturali (Mazzarrona), in un altro a seguito delle proteste dei residenti (via Lauricella).Il dirigente del settore Urbanistica, Marcello Dimartino ha risposto con una nota scritta ad una mozione presentata da dieci consiglieri comunali e con cui si chiedeva al Comune di avviare le necessarie interlocuzioni per delocalizzare i Ccr, fuori dalle aree abitate, coinvolgendo anche le commissioni consiliari nella scelta dei nuovi siti. Dimartino ha assicurato che “gli uffici tecnici competenti, su preciso indirizzo dell’amministrazione, hanno avviato un’approfondita analisi del territorio comunale per l’individuazione di aree idonee alla delocalizzazione dei suddetti centri. La ricerca si sta concentrando su siti che soddisfino una serie di requisiti tecnici e normativi essenziali”. L’area dovrà essere: già in possesso del Comune, per evitare lunghi e complessi procedimenti espropriativi; con una destinazione d’uso compatibile, secondo il piano urbanistico vigente;dovrà essere un sito libero da vincoli o con vincoli comunque compatibili con l’opera, così da ottenere i nulla osta da parte degli enti preposti in tempi brevi. La localizzazione ovviamente dovrà essere fuori dai centri abitati e dalle residenze sparse, come “da istanze dei cittadini”. Altro requisito della nuova area, l’accessibilità. “Dovrà essere facile- ha spiegato Dimartino- l’accesso “sia per i mezzi d’opera e sia per i residenti al fine di garantire la massima funzionalità del servizio”.Nessuna ipotesi è stata comunicata ufficialmente, dunque. Il Comune ha, però, garantito che “l’intero processo è strettamente vincolato al rispetto del cronoprogramma imposto Pnrr”. Tempi stretti, dunque, per la rimodulazione del progetto, pena la revoca dei finanziamenti già ottenuti. Ai consiglieri, l’amministrazione comunale ha garantito la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti per giungere alla “migliore possibile soluzione nell’interesse della cittadinanza”. Nelle scorse settimane si era fatta strada l’ipotesi di collocare uno di questi Ccr in una parte dell’area di contrada Arenaura che ospitava già un Centro comunale di Raccolta, chiuso da diversi anni per via di una vicenda giudiziaria che ha comportato il sequestro del sito da parte della Procura della Repubblica. Il Comune avrebbe chiesto il dissequestro di una porzione del sito, per ottenere il quale sarebbero in corso le richieste azioni. Resta, invece, attivo il Ccr di Cassibile, confinante con un residence e motivo di proteste da parte dei residenti.




Zara e Max Mara chiudono a Siracusa, il PD di Siracusa chiede un consiglio comunale aperto

Una riunione del Consiglio comunale di Siracusa in seduta aperta per discutere “dei tanti e gravi problemi che attanagliano il commercio cittadino”. È la richiesta del Partito Democratico di Siracusa.
Nella giornata di ieri, domenica 15 giugno, il marchio “Zara” di Corso Matteotti ha vissuto il suo ultimo giorno di apertura al pubblico, dopo 19 anni di attività. E non è l’unico punto vendita: anche il negozio “Max Mara” di Corso Gelone ha annunciato la chiusura.
“Da tempo abbiamo chiesto una seduta aperta del Consiglio comunale su questo tema, senza che le altre forze consiliari abbiano inteso porlo al centro dell’agenda politica – scrive il Gruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Siracusa –. Probabilmente – ci sia consentito osservarlo – perché è un tema scomodo, difficile e che soprattutto sconfessa il racconto onirico del sindaco, secondo il quale tutto va bene e la città, mai come adesso, grazie ai suoi sette anni di amministrazione, è stata ricca, prospera, piena di lavoro e di benessere sociale. Mai come adesso è stata una città a misura d’uomo, facile da vivere, piena di parcheggi, con una viabilità fluida e scorrevole, ben illuminata, sicura per gli esercenti economici e per i cittadini.”
“Purtroppo, la realtà smentisce questa felice fantasia ed evidenzia crudamente che, in ogni quartiere della città, vi sono bassi commerciali vuoti perché i negozi che prima li occupavano hanno chiuso i battenti e non sono stati sostituiti da nessun nuovo esercente; che Siracusa non ha risolto i suoi problemi di mobilità e che molte persone rinunciano agli acquisti nei negozi del tessuto urbano perché scoraggiate dai problemi del traffico e del parcheggio; che due grossi centri commerciali alle porte della città sono probabilmente troppi; che il commercio cittadino è vittima di una grave crisi, che riflette il generale processo di impoverimento economico, lavorativo e sociale della città. Per questo, stamane abbiamo formalmente sollecitato una risposta alla nostra richiesta di indizione di un Consiglio comunale aperto, già da mesi presentata. Restiamo infatti convinti che il tema del commercio cittadino sia centrale per Siracusa e che la convocazione di un Consiglio comunale in seduta aperta sia doverosa, al fine di discutere dei problemi del settore insieme con la deputazione nazionale, quella regionale, con le organizzazioni di categoria dei commercianti e con i sindacati, per individuare le migliori iniziative politiche e amministrative per correre in soccorso dei nostri commercianti”, concludono Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco.

In foto: una delle mobilitazioni dello scorso anno




Approvato il Bilancio consuntivo 2024 in Consiglio comunale, ma FdI vota contro

Il Consiglio comunale ha approvato stamani il rendiconto di gestione del 2024, completo degli allegati, con 20 voti favorevoli e 8 contrari. Subito dopo, sempre a maggioranza, è stata approvata anche l’immediata esecutività del provvedimento.
“Aggiungiamo tasselli migliorativi che confermano la situazione di benessere dell’Ente, confermato dalla regolarità contabile e gestionale. Il patrimonio è di 54 milioni, 7 in più rispetto al 2023. L’utile è di 6 milioni, quattro in più rispetto allo scorso anno”, ha evidenziato nel suo intervento introduttivo il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Il Sindaco è poi entrato nel merito del rispetto dei parametri governativi di valutazione dei deficit strutturali degli Enti locali per “Confermarne l’assoluta mancanza, il che ci consente di potere operare e pianificare il futuro della città. L’unica criticità rispetto agli anni passati, quella legata alla capacità di riscossione, è quasi rientrata del tutto nell’alveo di quel 47% imposto dai parametri di riferimento: siamo infatti al 46,27%. Registriamo inoltre una riduzione del disavanzo di amministrazione anche alla luce del fatto che è stato accantonato un “Fondo contenzioso” di 19 milioni di euro per poter far fronte a eventuali passività pregresse, mettendo quindi l’Ente al riparo da contenziosi che dovessero sorgere nel tempo. I risultati registrati al 31 dicembre 2024 denotano un miglioramento del fondo di cassa di circa 12 milioni di euro, con un saldo di 63,3 milioni di euro; ed una netta riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi dell’Ente, adesso a 26 giorni, quindi contenuti entro i 30 giorni dall’emissione delle fatture, come previsto dal Pnrr e dalle indicazioni della Commissione Europea. L’Ente nel 2024 non ha fatto ricorso ad alcuna anticipazione di cassa con la banca tesoriera, risparmiando gli interessi passivi che sarebbero stati determinati dalle scoperture”.
Concetti ribaditi anche dall’assessore al Bilancio Pietro Coppa che ha parlato di “Situazione economica che registra un notevole miglioramento, cosi come la situazione patrimoniale, nell’ottica della corretta tenuta dei conti pubblici”. Coppa si è poi soffermato su alcuni parametri positivi come l’aumentata capacità di riscossione, le spese per il personale, che ha definito non più ingessate. Rispetto al Consuntivo presentato in Aula, l’Assessore ha evidenziato quelle che secondo lui sono alcune criticità: dal ritardo nella presentazione del Documento, anche se di quaranta giorni; e quella dei residui attivi per le evidenti difficoltà di riscossione coattiva, per la quale ha detto che proporrà al Consiglio un modello di gestione diverso rispetto a quello attuale “O assumendo personale dedicato, o mediante l’affidamento in concessione ad una società terza, o mediante una società in house o mista”.
E’ toccato al Ragioniere generale Carmelo Lorefice illustrare i numeri del Consuntivo 2024. Per quanto riguarda le singole voci, le entrate più importanti sono arrivate da: Imu per 23, 2 milioni di euro, Tari per 28 milioni e 520 mila, addizionale comunale Irpef per 8 milioni e mezzo. Altre voci significative sono state le entrate frutto delle violazioni al Codice della strada per 9 milioni. Nelle spese correnti le voci più significative sono state gli emolumenti al personale per un importo complessivo di circa 28 milioni; il canone per l’appalto del servizio di igiene urbana per 17,6 milioni di euro; il canone del servizio di pubblica illuminazione per 2 milioni e 800mila; il canone per il servizio di supporto per l’accertamento dei tributi comunali per 3 milioni circa.
Complessivamente le spese correnti impegnate sono state 115 milioni e 400 mila euro, gli investimenti 22,5 milioni, il rimborso di prestiti sono stati 3 milioni e 400 mila euro. Le riscossioni sono state 181 milioni e 754 mila euro, e i pagamenti sono stati 170 milioni.
Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha espresso voto contrario al Bilancio Consuntivo 2024 durante la seduta del Consiglio Comunale, ritenendo il documento “l’ennesima prova di una gestione amministrativa fallimentare, distante dai bisogni reali dei cittadini e priva di visione strategica”.
“Questo bilancio – dichiarano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Paolo Romano e Paolo Cavallaro – è il risultato di scelte sbagliate e penalizzanti. L’Amministrazione ha deciso di inasprire la pressione fiscale , ignorando l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale che indicava chiaramente la necessità di alleggerire il carico sui cittadini. A fronte di maggiori entrate, nessun miglioramento dei servizi pubblici, né in termini di sicurezza, manutenzione, decoro urbano o efficienza amministrativa».
“Il debito dell’Ente – prosegue – è salito a 240 euro pro capite, i residui attivi restano esagerati e il recupero dell’evasione fiscale è praticamente fermo. Il progetto di relamping, invece di migliorare la vivibilità, ha lasciato ampie zone della città al buio, con effetti gravi anche sulla sicurezza. I CCR sono diventati oggetto di polemiche e disorganizzazione, e gli interventi di restyling e manutenzione sono approssimativi e inefficienti”.
“Particolarmente grave – conclude – è la totale disattenzione verso le periferie, le contrade marine e le ex frazioni, in particolare Cassibile e Fontane Bianche, territori da cui il Comune incassa ogni anno ingenti somme in tributi e oneri di urbanizzazione, ma che non ricevono nulla in cambio in termini di strade, servizi, verde, decoro. Una palese ingiustizia fiscale e territoriale, che accresce il senso di abbandono e marginalità. I dati sulla qualità della vita pubblicati dal Sole 24 Ore, che collocano Siracusa tra gli ultimi posti in Italia, sono purtroppo la conferma di questa triste realtà”.
Al dibattito hanno dato il loro contributo anche i consiglieri Bonafede, Greco, Aloschi e Zappulla.




Emergenza caldo, l’Asp di Siracusa predispone un piano operativo

Anche quest’anno, per il periodo estivo, l’ASP di Siracusa ha attivato il Piano Operativo Locale per l’Emergenza Climatica, in conformità con la normativa vigente e le linee guida dell’Assessorato Regionale della Salute. Fino al prossimo 15 settembre saranno operative le Guardie Mediche Turistiche, con postazioni – come nel 2024 – a Fontane Bianche, Brucoli, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Noto Marina e Avola Antica.
A darne notizia è il direttore generale dell’ASP di Siracusa, Alessandro Caltagirone.
Il Piano Operativo Locale per l’Emergenza Climatica, coordinato dalla Direzione Sanitaria Aziendale e con referente l’Unità Operativa Educazione alla Salute, definisce le linee guida per la realizzazione di iniziative di prevenzione e intervento volte a fronteggiare l’impatto delle alte temperature, in particolare sui soggetti più fragili. Il piano prevede il coinvolgimento dei Distretti Sanitari, degli ospedali, del P.T.E.-118, dei medici di medicina generale e dei pediatri, delle Amministrazioni comunali, della Protezione Civile e delle associazioni di volontariato attive nel territorio provinciale.
Le postazioni delle Guardie Mediche Turistiche sono dotate di telefoni cellulari per agevolare il contatto con il medico di turno e osserveranno, nella prima fase, i seguenti orari (che potranno essere ampliati in base alla disponibilità del personale medico e alle esigenze rilevate):
Distretto di Siracusa: Fontane Bianche, viale dei Lidi 479, Tel. 0931-790973 / 335-7731415, Orario: dalle ore 14:00 alle ore 20:00.
Distretto di Noto: Marzamemi, via Nuova 2, Tel. 0931-841245 / 335-7731115, Orario: dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
Portopalo, via Don Luigi Sturzo 27, Tel. 0931-842510 / 335-7030899, Orario: dalle ore 14:00 alle ore 20:00.
Avola Antica, piazza Santa Venera, Tel. 335-1270931, Orario: dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
Noto Marina, via C. di Lorenzo Borgia, Tel. 335-7574278, Orario: dalle ore 8:00 alle ore 20:00.
Distretto di Augusta: Brucoli, Aperta tutti i giorni, 24 ore su 24.
Come previsto dalla normativa vigente, le prestazioni sanitarie delle Guardie Mediche Turistiche sono soggette a pagamento per i cittadini residenti fuori provincia: €20,00 per la visita ambulatoriale; €35,00 per la visita domiciliare.
Le sedi e gli orari delle Guardie Mediche Turistiche sono consultabili in una sezione dedicata del sito internet aziendale.
Un’ulteriore sezione, denominata Piano Operativo Ondate di Calore, contiene materiale informativo destinato alla popolazione e agli operatori, il vademecum per i cantieri edili predisposto dall’Unità Operativa SPRESAL per la sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché i link ai portali del Ministero della Salute e del Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana per la consultazione giornaliera dei bollettini di allarme.




La fortuna bacia Siracusa, vinti al Lotto 27mila euro

La dea bendata ha baciato la Sicilia e in particolare Siracusa con le estrazioni del Lotto di venerdì 13 e sabato 14 giugno. Come riporta Agipronews, sono stati vinti 27.600 euro (14.100 euro grazie a sei ambi, quattro terni e una quaterna in via Lido Sacramento, 13.500 con un terno in via Mosco). L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito premi per 5,3 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 620,7 milioni di euro dall’inizio del 2025.
Si ricorda di giocare responsabilmente, la ludopatia è una patologia.




Fiamme in un capannone, danni ad alcune autovetture. Gran lavoro per i Vigili del Fuoco

Un violento incendio ha interessato nella serata di ieri un capannone adibito ad autocarrozzeria situato nella zona di contrada Saiazza, a Pachino. Le fiamme, divampate nella prima serata per cause ancora in fase di accertamento, si sono propagate rapidamente all’interno della struttura, coinvolgendo alcuni veicoli parcheggiati al suo interno.
L’allarme è scattato poco dopo le 20 ma solo a tarda notte i Vigili del Fuoco sono riusciti a domare completamente il rogo. L’intervento è stato particolarmente complesso, probabilmente a causa della presenza di materiali infiammabili.
Sul posto sono intervenute squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco provenienti dai distaccamenti di Noto e Palazzolo Acreide, supportate dai volontari di Pachino. Hanno lavorato per ore per contenere e spegnere le fiamme, evitando che l’incendio si propagasse a terreni limitrofi.
Indagini in corso per chiarire le cause dell’incendio e valutare l’entità complessiva dei danni. Non si esclude, al momento, alcuna ipotesi.