Partito il servizio di micronido comunale a Noto: primo Comune del Distretto 46

Sono riprese ieri le attività al micronido comunale Schemmari di Noto. Il Comune guidato dal sindaco Corrado Bonfanti è il primo del Distretto Socio Sanitario 46 (di cui è capofila) a lanciare il servizio finanziato con i fondi Pac Infanzia per l’anno scolastico 2019/2020. Sono 20 i bambini sotto i 3 anni ammessi e che lo frequenteranno da qui a giugno, seguiti dagli operatori della cooperativa La Garderie, affidataria del servizio. All’inaugurazione delle attività erano presenti responsabili del settore Welfare del Comune di Noto.”Buon inizio di anno scolastico -l’augurio di  Bonfanti – anche ai nostri piccoli concittadini e ai loro genitori. Sapere che i loro bambini siano in un posto accogliente e sicuro e con educatrici ed educatori qualificati e bravi è sicuramente una cosa importante e rasserenante. Non è mai esistito un micronido comunale in città, lo abbiamo pensato e realizzato, qualche anno fa, per venire incontro alle esigenze di tante famiglie”.




VIDEO. Dalla paura di morire alla felicità: Federick, rinato a Siracusa

Dopo tanti anni di sofferenze, di paura, di vita messa a repentaglio, di fuga dalla guerra, per Friederik e Agata il lieto fine arriva a Siracusa. Sono entrambi nigeriani. Friederik è un sarto. Da ieri ha una sua sartoria qui, in via Monsignor Carabelli. La gestirà insieme alla giovane moglie. A casa, tre figlioletti. Il progetto della Cei “Liberi di partire, liberi di restare” li ha aiutati ad aprire la loro attività. Per un anno, non dovranno pagare l’affitto dei locali, ma dovranno poi camminare sulle loro gambe. Non è mai stato semplice nulla per loro. Lui che la sposa in Nigeria e poi parte, mentre lei continua a studiare. Lui che lavora in Libia, prima senza troppi problemi, poi con la paura continuamente nel cuore. Una paura che non li ha più abbandonati, sempre in fuga dalla guerra e dalla violenza. Vittime, molto spesso, di soprusi, di minacce di morte. Infine il viaggio, la traversata della speranza, che li porta ad Augusta. Durante il tragitto, la netta sensazione- la racconta Agata- che la vita stia per finire lì, in mare. E invece arrivano i soccorsi. Inizia il loro percorso in provincia di Siracusa, il centro di accoglienza, poi l’incontro che cambia la loro vita,con un sacerdote, Padre Felice. Adesso è Suor Teresina il loro punto di riferimento. Non sanno se gli affari andranno bene, ma sanno di poter riposare con entrambi gli occhi chiusi la notte, senza il terrore di dover fuggire all’improvviso.




Miasmi, l’app Nose fa il pieno: ad Augusta concentrazioni di idrocarburi non metanici

Nel mese di settembre sono state 1.133 le segnalazioni di miasmi giunte ad Arpa Sicilia attraverso la app Nose. Il grosso delle segnalazioni è arrivato dall’area di Augusta (541), poi Siracusa (497), quindi Priolo (51) e Melilli (44).
“Record” il 19 settembre, con 276 segnalazioni inviate tramite la app, quasi tutte dopo le 18.30. La maggior parte da Augusta (177). Pur essendo attualmente il sistema Nose in fase sperimentale, la Polizia Municipale di Augusta ha effettuato un prelievo di aria istantaneo a mezzo canister presso il centro storico in corso Sicilia, area maggiormente esposta alle molestie olfattive segnalate.
Dall’analisi chimica dell’aria effettuata nei laboratori di Arpa Sicilia è stata confermata la presenza di un mix di sostanze idrocarburiche di natura industriale in concentrazioni significative, oltre alla presenza di composti solforati ben al di sopra della soglia olfattiva, che giustificano le numerose segnalazioni di cattiva qualità dell’aria pervenute da parte dei cittadini.
Riguardo ai dati rilevati dalla Rete di monitoraggio, “a causa del maltempo che si è abbattuto sulla zona e che ha provocato un blackout elettrico, due stazioni del Libero Consorzio così come la stazione ARPA Villa Augusta hanno interrotto le misurazioni alle ore 17”, spiegano da Arpa Sicilia. Tuttavia, concentrazioni di idrocarburi non-metanici superiori a 200 mgr/m3 sono state registrate nelle seguenti stazioni di monitoraggio (tra parentesi l’ora di rilevamento, le concentrazioni espresse in mgr/m3): Contrada San Marcellino, 413, 369, 487, 299, 340, 217 (9, 10, 18, 20, 21,22); Megara 386, 455, 430 (10, 20, 22); Acquedotto 245, 307 (21, 23); San Cusumano 315 (12); Viale Scala Greca 221, 334, 209, 348, 280 (7, 8, 21, 22, 23).




Siracusa. Le entrate del Comune: Tari punto debole, tassa di soggiorno in crescita

Situazione entrate del Comune di Siracusa. Il vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico, fa il punto. A richiedere simili analisi è peraltro la circolare del dirigente generale dell’Assessorato alle Autonomie Locali per monitorare le eventuali criticità legate alle percentuali di riscossione ed al rapporto tra ente impositore e contribuente.
L’attenzione principale è stata rivolta alla Tari. Al 30 settembre, Palazzo Vermexio ha incassato 9,9 milioni di euro, pari a poco più del 40% dell’accertato per l’anno in corso. “Se si considera che manca la contabilizzazione dell’incasso della rata di settembre e il conguaglio di novembre, è probabile che il dato finale non risulterà dissimile da quello dello scorso anno, in cui si è attestato al 56%”, dice Mangiafico. A questa percentuale va aggiunto poi l’incassato sul residuo, che nel 2019 è stato di 1.180.727,56 e una parte ancora legata ai controlli, ovvero 21.600 euro sul 2019 e 364.759,00 nel 2019 sul residuo del 2018. “Ritengo quindi che per la città di Siracusa bisogna parlare di una percentuale di circa il 60% di incassato”.
Per quanto riguarda l’Imposta Municipale Unica (Imu), al 30 settembre l’incassato è di 12,6 milioni pari al 48% dell’accertato. “Si tratta di un dato in buona salute se si considera che la seconda rata è prevista per la fine dell’anno. Infatti, guardando il consuntivo del 2018 il capitolo ha chiuso al 95%”.
Anche il dato sull’imposta di soggiorno è positivo. “Era prevista una entrata di 970 mila euro nel 2019. Alla data del 30 settembre siamo già ad un incasso di 835.179,95 euro, pari a circa l’85% della previsione. Dal consuntivo del 2018 emergere un dato definitivo di 850.874,67 euro quindi abbiamo già quasi raggiunto il dato di incasso dello scorso anno, a testimonianza di una voce in crescita”.
L’imposta sulla pubblicità e le pubbliche affissioni fa registrate un incasso di 207.731,67 euro pari al 33,6% rispetto alla previsione del bilancio 2019. “E’ una voce critica, se si considera che il consuntivo 2018 chiude a 484.264,00 euro”, dice Michele Mangiafico.
Lavorano ben i parcheggi, con numeri in crescita per il Comune di Siracusa. Nel rendiconto del 2018 sono stati incassati 1,3 milioni di euro. Al 30 settembre, sono stati già incassati 1,2 milioni di euro. “Possiamo desumere che il dato del 2019 sarà superiore”.




La Regione condanna la ex Provincia di Siracusa a nuovo default, M5s e Cafeo all’attacco

La Regione volta clamorosamente le spalle alla ex Provincia Regionale di Siracusa ed ai suoi dipendenti. La nuova ripartizione di risorse decisa dal governo di Palermo (1 milioni di euro per l’ente siracusano in default) sembra ignorare persino i criteri che la stessa Regione aveva stabilito ad agosto. Le somme dovevano essere distribuite tenendo conto anche della situazione economica delle ex Province. E Siracusa, tra tutte, è certo quella messa peggio. Non a caso è l’unica in dissesto dichiarato.
“La Regione ha abbandonato la ex provincia di Siracusa e soprattutto ignora la sorte dei lavoratori”, sbotta il deputato regionale del Pd, Giovanni Cafeo. “Oggi apprendiamo che i criteri utilizzati dal governo regionale sono cambiati e che Siracusa è stata considerata una partita ormai irrecuperabile in quanto in dissesto, situazione peraltro condivisa con il comune di Catania al quale però vengono riconosciuti ben 11 milioni”.
La sensazione è che si sia giocata una strana partita, nella quale nessuno ha fatto gli interessi di Siracusa.
Dura la presa di posizione del Movimento 5 Stelle che attacca l’assessore regionale Edy Bandiera (“anche lui ha voltato le spalle alla sua Siracusa?”). “La Regione inanella l’ennesima decisione folle e con una sorta di consapevolezza che quasi spaventa, penalizza ulteriormente la ex Provincia di Siracusa. Il governo Musumeci è riuscito a vanificare i risultati prodotti dall’impegno dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle che avevano ottenuto più fondi per gli enti nel Decreto Crescita. La ripartizione operata dalla Regione non risponde ad alcuna logica reale se non creare un caso ad hoc anche a rischio di giocare sulla pelle delle centinaia di lavoratori della ex Provincia Regionale di Siracusa. Una mossa sporca che puzza tremendamente di quella politica sorda ai bisogni delle persone ma sensibilissima al tornaconto elettorale”, dice il parlamentare nazionale Paolo Ficara insieme al deputato regionale Stefano Zito.
“Ci chiediamo se l’assessore regionale Edy Bandiera, siracusano, si sia reso conto di aver voltato le spalle al suo territorio, votando favorevolmente quella ripartizione. E’ questa la posizione di tutto quel centrodestra che sbandiera difese a spada tratta di Siracusa in Regione? E ci chiediamo perchè i deputati regionali siracusani si siano smarcati, senza sostenere la posizione di Stefano Zito che pure aveva permesso di inserire come criterio di ripartizione delle risorse quello delle necessità delle ex Province, in relazione alle loro condizioni economiche. E’ giusto attendersi da parte del commissario straordinario dell’ente siracusano una mossa di orgoglio e dignità: impugni l’atto regionale”.




Il sogno: benzina defiscalizzata a 70 centesimi. Ci provano Priolo, Siracusa e Melilli

E’ un sogno antico: pagare un litro di benzina 70 centesimi, perchè in provincia di Siracusa si produce dietro casa il 33% del carburante nazionale. Una sorta di compensazione per un territorio dove forte è la presenza industriale. Se ne è parlato più volte e ciclicamente negli ultimi trent’anni senza però trovare mai la strada giusta.
Ci riprova il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che ha coinvolto nell’iniziativa anche Siracusa e Melilli. Ha voluto incontrare il vicesindaco del capoluogo, Coppa, e l’assessore ibleo, Coco.
Insieme hanno discusso di un disegno di Legge, da sottoporre al Parlamento Siciliano, per creare delle aree fiscalmente avvantaggiate dove un litro di benzina o di gasolio costerebbe 70 centesimi. Non solo, la fiscalità di vantaggio consentirebbe ai residenti di detrarre dai loro redditi qualsiasi spesa documentata da scontrino fiscale o fattura. Secondo il primo cittadino priolese, queste iniziative limiterebbero l’evasione fiscale (tutti chiederebbero gli scontrini) e consentirebbe un aumento dei consumi.
“Se la Regione Siciliana rinuncia ad incassare le accise su un territorio che è stato fortemente contaminato proprio per produrre quelle accise – ha detto il sindaco, Pippo Gianni – gli abitanti del nostro territorio beneficeranno di denaro che potrebbe essere impiegato per l’acquisto di beni e servizi aggiuntivi. Questo – ha continuato il primo cittadino – consentirà alla stessa Regione siciliana di incassare maggiori imposte indirette, che compenseranno il minor gettito da accisa e nello stesso tempo, se i consumatori documenteranno i loro acquisti, anche gli evasori saranno costretti a pagare le imposte dirette e la Regione siciliana avrà un ulteriore gettito di imposte indirette da evasione”.
La compensazione del danno ambientale con dei vantaggi di natura fiscale è principio previsto dalla normativa comunitaria. E potrebbe trovare applicazione in questo disegno di legge “Priolo-Siracusa-Melilli”. Una misura sperimentale che, se confortata dai risultati, potrebbe essere estesa. Della bontà dell’iniziativa è convinto l’economista Giuseppe Liberto, che ha spiegato come l’intendimento è quello di limitare e circoscrivere l’azione ad un unico articolo, euro compatibile, in quanto contribuisce allo sviluppo regionale e proporzionale agli svantaggi che intende compensare. Sarebbe economicamente sostenibile.
Il primo cittadino di Priolo parlerà della proposta con l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao e chiederà un incontro con i deputati nazionali e regionali della nostra provincia.




Maltempo. Le strade franano: cede un tratto della Provinciale 5, allarme inascoltato

Un tratto della provinciale 5 ha ceduto a causa della carente manutenzione dei canali di scolo. Il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme per le condizioni della strada. Un allarme rimasto purtroppo inascoltato in giorni di maltempo e allerta meteo.
Nonostante le numerose lettere e diffide inoltrate al Libero Consorzio e, per conoscenza, alla Prefettura di Siracusa e all’assessorato regionale alle Infrastrutture, è accaduto quanto si temeva. “Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, la strada non ha retto all’ennesimo ondata di maltempo – racconta il sindaco Caiazzo – Sono rammaricato e deluso per quanto accaduto e questa è la dimostrazione del più totale fallimento gestionale e politico del Libero Consorzio di Siracusa. Si sono limitati, rispetto alle mie richieste, a rispondere di non aver soldi e di impegnarsi a progettare se riusciranno a reperire le risorse; intanto le strade crollano, e quello che poteva essere scongiurato attraverso il corretto utilizzo della ditta Siracusa Risorse e attraverso una regolare manutenzione ordinaria, si è drammaticamente palesato. A mio avviso vi sono gravissime responsabilità contabili, amministrative e giuridiche che adesso ritengo debbano essere appurate nelle competenti sedi”.
Numerosi detriti hanno invaso anche la SP 14 “Maremonti”, rendendo pericoloso il transito. A Canicattini, la violenza dell’acqua ha divelto l’asfalto in alcune arterie, con abbassamento del manto stradale, come all’incrocio di via Roma con la Maremonti, e all’incrocio di via Umberto con via Don Sturzo.




Il tentato omicidio di Pachino, trovata l’arma: era in casa della madre di un arrestato

E’ stata ritrovata l’arma che sarebbe stata utilizzata per il ferimento di un giovane a Pachino, lo scorso 18 settembre. Le celeri indagini del commissariato avevano permesso in poco tempo di arrestare il presunto autore, di 25 anni, insieme ad un complice di 22.
Ma mancava ancora all’appello la pistola usata. Sul posto era stato rinvenuto un grosso bossolo calibro 7.65. In un primo momento, le ricerche si erano concentrati nello specchio d’acqua di contrada Bove Marino. Ulteriori indagini, basate su forti indizi, hanno convinto gli investigatori della necessità di procedere ad una perquisizione domiciliare a casa della madre del 25enne, rinvenendo così la pistola. Un’arma modificata, calibro 7.65, completa di caricatore. E’ stata sequestrata e tolta dalla disponibilità di chi avrebbe potuto compiere altri reati. La donna è stata arrestata per possesso illegale di arma da fuoco.




Augusta. Muro pericolante, chiuso il ponte Rivellino Quintana: traffico in tilt

Lunghe code ad Augusta a causa della chiusura al transito del ponte Rivellino Quintana. La causa è un muro pericolante che si affaccia su via Giovanni Lavaggi. Si tratta di un edificio storico di proprietà della Marina. Già ieri sera i tecnici del Comune, insieme alla Protezione Civile, hanno ispezionato i luoghi. Ricevuto oggi il nulla osta della Soprintendenza, il sindaco Cettina Di Pietro ha autorizzato i necessari lavori di messa in sicurezza. Dovrebbero concludersi entro la serata di oggi.
Traffico impazzito nella seconda città della provincia. Tutto il flusso veicolare è stato dirottato sul ponte Federico di Svevia. Caos in entrata ed uscita dalla cosiddetta isola.




Siracusa. Campo di calcio del Di Natale, non c’è pace: 4 torri faro, 2 rimosse, 1 guasta

Vi ricordate della torre faro che rischiava di venir giù nel rinnovato campo di calcio del Di Natale? E’ stata rimossa. Per ragioni di sicurezza, i tecnici del Comune di Siracusa hanno anche eliminato una seconda torre faro che presentava evidenti segni di corrosione alla base, con conseguente rischio di caduta. Da quattro, quindi, le torri faro in servizio sono diventate due.
Eliminata la fonte di pericolo, ieri l’impianto pubblico è stato riaperto a ragazzi e ragazze che lì svolgono attività sportiva. Ma delle due torri fari rimaste in piedi, solo una funziona. Si, avete capito bene. Due torri faro erano a rischio crollo e sono state rimosse. Delle due rimaste in servizio, una non si accende. Amen.
In queste sere, pertanto, ci si allena a lume di candela o quasi.
Per risolvere il problema, è stata autorizzata una spesa a valore sul fondo di riserva del sindaco per dotare l’impianto della corretta illuminazione.