Siracusa. La segnalazione: gli yacht scaricano e sporcano prima di partire?

Sarebbe accaduto tutto nel tardo pomeriggio di domenica scorsa. Uno yacht, uno dei tanti che fanno bella mostra di sè alla Marina, lascia la banchina siracusana e non appena va via visibile è una scia – oleosa secondo alcune testimonianze – e tracce di sporco che galleggiano a “bella” vista. La Capitaneria di Porto è stata informata con una telefonata e l’invio di foto. Sono in possesso anche del nucleo Ambientale della Municipale.
E’ possibile che abbiano scaricato qualcosa, facendo “pulizia” prima della partenza? O potrebbe trattarsi anche di un guasto ad una valvola? Il “caso” attende una risposta.




Siracusa. Liceo Corbino, “via libera” del Libero Consorzio ai lavori sull’impianto idrico

Disposti lavori di somma urgenza al Liceo Corbino di Siracusa, La decisione è del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, l’ex Provincia, Carmela Floreno. Gli interventi di manutenzione riguarderanno in particolare la sostituzione di tratti di tubo dell’impianto idrico.




Siracusa. La posta non arriva (quasi) più: pochi portalettere e perimetri sempre più ampi

Le cassette delle lettere restano spesso vuote, dalle contrade marinare a Scala Greca segnalati problemi con la ricezione della posta. Bollette, corrispondenza varia: tutto in ritardo di giorni, diversi giorni. Quando arriva. E per le raccomandate è quasi d’obbligo il ritiro in ufficio. Cosa sta succedendo?
Ad inizio giugno, Poste ha riorganizzato il servizio dividendo Siracusa in poco meno di 30 zone da 45 circa che erano. Diminuire il numero delle zone significa allargare di conseguenza il perimetro di competenza di ogni singolo postino. Ma il numero dei portalettere non è infinito, anzi. Manca personale, non è un mistero. E tra ferie, infortuni e pensionamenti la posta (quasi) non arriva più. Se prima la consegna della posta avveniva a giorni alterni, adesso è difficile garantire anche una periodicità di consegna certa.
Il problema non è solo del capoluogo ma dell’intera provincia. Alla direzione regionale di Poste il compito di risolvere quello che, agli di molti siracusani, si presenta ormai come un disservizio.




Incidente sulla Siracusa-Catania, auto si ribalta sul fianco: ferita una donna a bordo

Una donna è rimasta lievemente ferita nell’incidente autonomo avvenuto poco dopo le 18.30 lungo l’autostrada Siracusa-Catania. Era seduta lato passeggero a bordo dell’auto che, per cause in fase di accertamento, è finita ribaltata sull’asfalto. E’ stata condotta in ambulanza in ospedale.
Lievi i riflessi sul traffico nel tratto interessato, poco dopo lo svincolo di Lentini, direzione Siracusa. Sul posto la Polizia Stradale.




Nuovo ospedale, la vittoria del centrodestra: più posti letto e impegno per Dea di II livello

Concluso l’incontro a Palermo tra i rappresentanti del centrodestra siracusano e l’assessore alla salute, Ruggero Razza. Presente anche il direttore dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. “Ho raccolto e condiviso la richiesta di procedere il più velocemente possibile per dare a Siracusa un nuovo ospedale, la cui localizzazione dovrà essere rapidamente individuata, ed una sanità degna del nostro tempo. Questa è stata sempre la indicazione che mi ha impartito il presidente della Regione”. E’ il commento dell’assessore Razza al termine della riunione con la delegazione siracusana di Forza Italia, guidata dall’on. Stefania Prestigiacomo, alla presenza del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Alla riunione erano presenti Bruno Alicata, Vincenzo Vinciullo, Gianluca Scrofani, Mauro Basile e Gianmarco Vaccarisi.
“Mi è stata prospettata – prosegue Razza – a maggior significato di una effettiva decisione di realizzare l’ospedale di Siracusa come DEA di II Livello, la necessità di determinare un finanziamento maggiormente adeguato ad un aumento di posti letto sul capoluogo della provincia. Tale richiesta appare ampiamente condivisibile e di offrire a tal fine una maggiore dotazione di posti letto, traendoli dalla riserva posta nella rete ospedaliera, sottoponendo la stessa alla valutazione dei competenti Ministeri”.
Razza ha anticipato che dopo il parere della Commissione Sanità dell’Ars, provvederà “ad adottare il conseguente decreto e trasmettere gli atti al Nucleo Investimenti del Ministero della Salute”.
“La nostra richiesta è stata quella di avere per l’ospedale di Siracusa non meno di 400 posti letto e la deroga per ottenere la qualifica di Dea di II livello”, spiega Enzo Vinciullo. “Non abbiamo parlato di aree per la costruzione dell’ospedale. Si seguiranno le procedure di legge, quindi con variante al Comune o con l’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Aspettiamo adesso le mosse dell’Asp”.
L’assessore regionale alla Salute ha poi ricordato che nei giorni scorsi il Ministro della Salute ha personalmente invitato ad una maggiore attenzione verso Siracusa, che da decenni sconta un effettivo depotenziamento.
“Alla delegazione di Forza Italia ed a tutte le forze politiche e sociali – conclude l’assessore – desidero confermare il desiderio del nostro governo di recuperare gli anni perduti con una pianificazione adeguata”.




Arsenico a Priolo, la scelta dell’Asp: esami di laboratorio per chi maggiormente esposto

Per fare piena luce sul “caso” arsenico in atmosfera, il servizio di epidemiologia dell’Asp di Siracusa e il Comune di Priolo hanno deciso di dare subito il via ad una campagna di screening sulla popolazione. Da domani si comincia con i dipendenti del polivalente: saranno sottoposti ad esami di laboratorio. Subito dopo si procederà con controlli a campione dei bambini che hanno frequentato il vicino asilo. L’area del polivalente è quella in cui la centralina Arpa ha rilevato i tre picchi ampiamente oltre norma, a marzo, settembre e dicembre del 2018.
Si tratta di misure di massimo scrupolo, al fine di ottenere quanti più elementi clinici che possano far luce su quanto accaduto e sulla reale portata di quel fenomeno che da giorni fa discutere Priolo e non solo.
Superamenti come quelli registrati nella cittadina siracusana, a detta degli esperti dell’Asp, avrebbero dovuto avere ricadute pressochè immediate sulla popolazione. Non risultano, invece, accessi a strutture sanitarie della provincia per sintomi che possano essere ricollegati all’arsenico. E questo è uno dei dati consegnati durante il briefing di questa mattina a Priolo. In ogni caso, si è deciso di avviare la campagna di esami tra chi potenzialmente sarebbe stato più esposto.
Sempre in un quadro di massima scrupolosità, si è deciso con Arpa di verificare l’effettivo funzionamento della centralina di monitoraggio. Si tratta di apparecchiature sensibili che necessitano di una manutenzione costante per garantire la giusta taratura di tutti gli strumenti utilizzati. Una richiesta in tal senso è già partita dal Comune di Priolo.
Sembra sempre più certo, intanto, che lo sforamento dei livelli di arsenico non sarebbe attribuibile alla sola pirite presente a Magnisi. Altro potrebbe aver contribuito come lavori di trasformazione agricola ma anche la combustione di legna. Queste alcune delle ipotesi emerse nel corso dell’incontro.

foto dal web




Arsenico nell’aria, quanto è pericoloso? L’epidemiologa a Priolo, vertice in Comune

Tre picchi di arsenico in atmosfera ampiamente oltre la soglia. Sono stati registrati nell’arco del 2018 a Priolo. Ma solo dopo la pubblicazione del rapporto qualità dell’aria da parte di Arpa i dati sono diventati di dominio pubblico. Un ritardo che trova a fatica giustificazione nelle note difficoltà di personale della stessa Agenzia Regionale e nelle normative vigenti.
Da quando si discute del caso, la popolazione si domanda se e quali rischi si corrano ancora oggi e cosa si sta respirando a Priolo. Per una dettagliata relazione sul primo punto, questa mattina il sindaco Pippo Gianni incontra i responsabili di epidemiologia dell’Asp di Siracusa che dovranno anche indicare eventuali precauzioni da adottare. Per quel che riguarda il secondo aspetto, il Comne di Priolo ha incaricato una ditta specializzata di avviare un monitoraggio continuo per sapere cosa c’è nell’aria e, potenzialmente, stabilire anche da quale direzione arrivi. Centraline montate “a cintura”, piazzate quindi a nord, sud, est e ovest di Priolo. Sono state attivate questa mattina e forniranno dati in tempo reale e continui, assicura il sindaco Pippo Gianni.
La prossima settimana, intanto, verranno messi in sicurezza i cumuli di pirite ancora presenti nell’area di Magnisi. Le ultime analisi hanno rilevato presenza di arsenico in una percentuale che, seppur dispersa in atmosfera, da sola non pare possa essere responsabile dei picchi fuori norma registrati.
“Trent’anni fa avevo predisposto un piano di risanamento ambientale, tornato a giugno scorso alla guida del Comune di Priolo scopro che è rimasto lettera morta. Qui nessuno vuole fare chiacchiere, ma fatti. Stiamo affrontando il problema, per risolverlo. E individuare le eventuali responsabilità”.
Intanto, il rapporto Arpa sulla qualità dell’aria rileva anche uno sforamento nei livelli di arsenico registrato a Siracusa nel 2018. Da un punto di vista numero, si tratta di un valore appena sopra la soglia. Ma non avendo operato in continuo la centralina di rilevamento (zona Scala Greca), viene a mancare un elemento importante (il tempo) per rendere oggettivo il dato. Resta però il campanello d’allarme che rilancia anche per il capoluogo il tema del funzionamento in tempo reale delle centraline di monitoraggio dell’aria.




Sanità. L’invito di Gianni a Vinciullo: “ecco come ottenere oggi il Dea di II livello”

Si terrà nel pomeriggio a Palermo l’incontro tra l’assessore regionale alla salute, Razza, e gli esponenti del centrodestra siracusano che, nei giorni scorsi, hanno portato sin sotto l’assessorato la loro protesta per una migliore offerta sanitaria a Siracusa. Nuovo ospedale e qualifica di Dea di II livello i temi sul tavolo ma non sono gli unici. In ballo, ad esempio, c’è l’ospedale di Lentini per il quale viene chiesta la qualifica di Dea di I livello e rimane ancora aperto il caso del Pronto Soccorso di Noto, da riaprire prima possibile.
Al tavolo siederanno Stefania Prestigiacomo, Enzo Vinciullo, Bruno Alicata. Ci sarà anche il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.
Prova a ricucire le distante tra le parti in causa l’ex parlamentare Pippo Gianni, che per il nuovo ospedale di Siracusa propone una soluzione in grado di far uscire dall’impasse legata alla qualifica di Dea di II Livello. “Si utilizzino i 20 milioni di euro in più, stanziati per la costruzione della struttura sanitaria, per dotare oggi l’Umberto I di tutti i reparti chiusi o mancanti, così da ottenere subito la qualifica di Dea di II livello. Senza dover attendere l’avvenuta costruzione del nuovo ospedale”. I reparti da andare ad aprire all’Umberto I sarebbero chirurgia pediatrica, rianimazione pediatrica, chirurgia toracica, broncoscopia interventistica e radiologia interventistica. O almeno alcuni di questi. Sin qui la proposta che il sindaco di Priolo ha “consegnato” anche a chi presenzierà all’incontro.
Ma questa idea non convince, ad esempio, Enzo Vinciullo. Già nelle settimane scorse, a proposito di nuovi reparti per Siracusa, aveva richiamato il decreto di adeguamento della rete ospedaliera pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione l’8 febbraio. A proposito di chirurgia toracica si legge: “con D.A. 629/2017 erano state programmate due strutture complesse in esubero rispetto agli standards da D.M. 70/2015. Il presente provvedimento ha previsto la rifunzionalizzazione di una di queste strutture. L’eventuale ulteriore rifunzionalizzazione sarà valutata nell’ambito dell’attività di monitoraggio previsto per i volumi e gli esiti”. Quindi è stato disposto il “taglio” di una delle due strutture complesse. Sarebbe difficile allora immaginare una nuova apertura a Siracusa.
Quanto a chirurgia pediatrica si legge: “al fine di garantire una copertura assistenziale omogenea su tutto il territorio regionale sono state individuate 4 strutture complesse rispetto alle 3 disponibili, per la quale si chiede il mantenimento in deroga. Tale progettualità è motivata dalla necessità contenere la mobilità extra-regione di pazienti pediatrici, con contestuale riduzione degli oneri a carico della Regione, nonché di garantire l’assistenza in emergenza-urgenza nel rispetto dei tempi previsti dalla reti tempo-dipendenti”. In un comunicato dello scorso febbraio, proprio Vinciullo chiudeva sarcastico: “non si può promettere ciò che la legge vieta, così come puerile appare la proposta di far diventare l’ospedale di Siracusa di II livello non appena vi saranno le condizioni”.




Siracusa. Resort alla Pillirina, dopo il no del Tar: “chiediamo fiducia e sintesi”

A distanza di una settimana dal pronunciamento del Tar sul progetto di Elemata Maddalena per la realizzazione di un resort alla Pillirina, nessuna reazione della società. “A quanti avrebbero potuto aspettarsi un commento, rispondiamo con la semplicità di sempre: no, non commentiamo le sentenze, le rispettiamo anche quando a noi incomprensibili”. Così si legge in una nota diramata nel pomeriggio dalla società che rivolge però un messaggio alla comunità siracusana, agli amministratori, ai decisori politici e “a quanti hanno inteso correttamente le nostre buone intenzioni: chiediamo vicinanza e fiducia. Confidiamo che le energie profuse in questi lunghi undici anni, insieme con la qualità e il livello dell’hospitality proposta, per gli innegabili benefici per il territorio in termini di ricadute, considerata l’offerta occupazionale durevole oltre che l’assoluto rispetto e valorizzazione dei luoghi, possano incontrare equilibrio e la sintesi necessaria e risolutiva”.




Siracusa. Pagare o non pagare il rinnovo dei loculi? L’esperto: “chiedete accesso agli atti”

No alla “tassa sui morti”, così è stato ribattezzato da molti il rinnovo della concessione dei loculi cimiteriali a Siracusa. Si annuncia partecipata la manifestazione di protesta organizzata per domani pomeriggio alle 18.30, al piazzale del Pantheon di Siracusa. Opposizione compatta e in prima linea con la “chiamata” alla piazza ribadita nelle ultime ore dal capogruppo di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale: “è l’occasione per capire se i cittadini di Siracusa pensano che siamo nel giusto a portare avanti questa battaglia e che rappresentiamo in questa occasione la loro volontà o se ritengono invece che non meriti la loro attenzione ed il loro impegno, e quindi neanche quella dei loro rappresentanti nelle istituzioni”. La partecipazione, in realtà, si annuncia numerosa e sui social iniziano a circolare le prime foto di cartelloni e striscioni.
Forte è la frizione tra giunta e consiglio comunale su questo tema. In mezzo, spiazzati, i cittadini confusi se pagare o non pagare. La scadenza si avvicina, è stata fissata per il 24 agosto. Cosa può fare un cittadino se ritiene di avere pagato in passato per una concessione di 99 anni o se crede che la sua concessione non sia in scadenza per effetto retroattivo del regolamento cimiteriale del 1996? Potrebbe essere utile alla soluzione della vicenda una richiesta di accesso agli atti e dichiarazione pro-veritate. “La dichiarazione pro-veritate può far stato a fronte dell’asserita perdita di efficacia del regolamento di polizia mortuaria previgente a quello adottato con deliberazione nel 1996 del Consiglio comunale e di tutti i contratti stipulati prima del nuovo regolamento”, spiega un esperto contatto dalla redazione di SiracusaOggi.it. Negli anni passato ha seguito anche queste vicende, con un ruolo attivo negli uffici. Per ragioni di privacy ha chiesto di rimanere anonimo.
“Si tratta di contratti pluriennali che avevano durata di 99 anni ed erano stipulati in forma pubblico-amministrativa a rogito del Segretario Generale. Come tutti i contratti pluriennali – ci spiega – erano sottoposti ad imposta di registro ed annotati nel repertorio del Segretario Generale, vidimato trimestralmente dall’Ufficio del Registro di Siracusa. Il rinnovo della concessione a titolo oneroso può quindi avvenire solo dopo il termine di scadenza dell’atto originario, che è obbligo dell’Ufficio porre a disposizione degli aventi titolo. Solo i contratti stipulati dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento del 1996 – aggiunge – sono soggetti al rinnovo dopo 25 anni. Non si tratta di questione politica di maggioranza o di minoranza. E’ una questione di etica”.
Ogni cittadino, secondo questa tesi, potrebbe allora presentare una richiesta di accesso agli atti, se ritiene che i loculi di cui è concessionario non siano dovuti al pagamento del rinnovo oggi richiesto.