Siracusa. Il Tar annulla anche la gara ponte sui rifiuti, il Comune pensa all’impugnativa

Il Tar di Catania, con sentenza depositata oggi, ha ritenuto illegittimo il criterio del prezzo più basso adottato dall’amministrazione comunale di Siracusa per l’aggiudicazione della gara ponte del servizio di igiene urbana. E’ quella gara che era stata espletata perché nel mese di maggio 2018 il Cga aveva riformato la sentenza del Tar di Catania, ritenendo illegittima l’offerta di Igm che ha presentato il ricorso di cui alla sentenza odierna. Una vicenda complessa, come sostiene lo stesso Tar, prima sezione.
L’amministrazione comunale spiega in una nota che “la scelta di effettuare una gara in tempi rapidi nel maggio 2018 era stata determinata dalla necessità di garantire economicità (cioé un costo minore), trasparenza e partecipazione. Si scelse di fare una gara piuttosto che individuare il gestore con ordinanza, così come avvenuto nel passato per diversi anni. Rimane aperta – prosegue la nota – una questione fondamentale posta ai giudici ma che non ha trovato risposta: considerato che il Tar in altri giudizi aveva condannato il Comune di Siracusa al risarcimento dei danni ritenendo illegittimo l’affidamento tramite ordinanza, quale procedura si sarebbe dovuto porre in essere per garantire con celerità la scelta del gestore di un servizio che non può subire interruzioni?”.
Il servizio sarà comunque proseguito senza soluzione di continuità dall’attuale gestore (Tekra). L’amministrazione sta, inoltre, valutando se impugnare la sentenza per chiederne la riforma, come già avvenuto nel recente passato per altre sentenze.




Maltempo, temporale ad Avola: auto trascinata dalle acque. Allerta meteo prorogata

Come annunciato dalle previsioni, è arrivato il maltempo anche in provincia di Siracusa. Precipitazioni intense, a carattere temporalesco, si sono abbattute sulla parte sud del territorio aretuseo. Avola e Noto i centri più colpiti, con circa 20mm di acqua caduti in pochissimi minuti.
Ad Avola, zona borgo vecchio, un’auto è stata trascinata dalla forza delle acque giù sino alla spiaggia. Diversi i disagi segnalati alla circolazione stradale. Va meglio a Noto dove la pioggia battente ha presto perso intensità, senza problemi segnalati dalle contrade periferiche al centro.
Nel capoluogo, caduti 12mm di pioggia nel pomeriggio. La Protezione Civile comunale ha prolungato l’allerta meteo per condi meteo-avverse di ulteriori 24-36 ore.




Emergenza incendi, zona industriale e analisi di rischio: mappatura dei siti in disuso

Dopo le preoccupazioni ridestate dall’incendio dello scorso mercoledì, nuovo vertice in Prefettura. Convocata e presieduta dal prefetto, Luigi Pizzi, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato i sindaci di Augusta, Melilli e Priolo Gargallo, i vertici delle forze dell’Ordine, associazione degli Industriali e le aziende del polo petrolchimico.
Analizzato il livello di rischio dei siti industriali, alla luce dell’emergenza venutasi a creare quando – lo scorso mercoledì – un vastissimo fronte di fuoco ha interessato, fin dal mattino, ampie aree (private e pubbliche) infestate da vegetazione incolta lungo tutto il litorale da Siracusa ad Augusta, immediatamente a ridosso dell’area industriale.
Nel corso della riunione è stata esaminata l’attività di scerbatura e di pulizia dalla vegetazione incolta condotta dalle aziende e non sono nelle aree di diretta pertinenza. I corridoi tagliafuoco, anche di 10 metri, sono stati “saltati” dal fuoco a causa del forte vento e dei cosiddetti incendi di chioma che hanno favorito una rapida propagazione delle fiamme.
Altra questione sul tavolo, l’elevata presenza di manufatti industriali in disuso. Il comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha proposto di procedere con una mappatura topografica delle aree esterne agli stabilimenti, al fine di individuare i proprietari attraverso risultanze catastali. Una proposta condivisa dal prefetto Pizzi.




Nuovo ospedale, intervista con l’assessore Razza: “Consiglio comunale faccia in fretta”

Quanto è vicino l’avvio dell’iter di costruzione del nuovo ospedale di Siracusa? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sette giorni dopo la deliberazione della giunta Musumeci che porta a 160 milioni la dotazione finanziaria per l’opera che deve nero su bianco anche la qualifica di Dea di II livello, una volta edificata. “Quella delibera è stata un passaggio fondamentale, che consentirà di adeguare il finanziamento da 140 a 160 milioni. Le procedure ed i tempi sono questi: ho già trasmesso la delibera alla sesta commissione per il parere e subito dopo verrà adottato il decreto che trasferirà l’istruttoria al nucleo investimenti del Ministero della Salute”.

Di solito quali tempistiche ha il Ministero?
“Proprio domani il nucleo libererà il primo stralcio dell’articolo 20, che è stato adottato dal nostro governo lo scorso anno. Nel caso di questa ultima delibera, a differenza di quella precedente che prevedeva numerosi interventi in tutta l’Isola, si tratta di solo 3 nuove misure e tutte di costruzione ex novo; ritengo, quindi, che si possa essere più rapidi nell’esame anche a Roma. Sono ottimista, perché – come sollecitato dai vertici di Ismett e UPMC Italia – in autunno partirà il cantiere del Ri.Med a Carini ed è obiettivo del management che guida entrambe le istituzioni procedere alla costruzione del nuovo ospedale, anch’esso nella delibera del 9 luglio, parallelamente con quella del centro di ricerca. Spero che sia a Palermo, che a Siracusa si possa mantenere il medesimo passo”.

Che cosa serve adesso per partire con le gare?
“Stiamo valutando una innovativa gestione delle procedure. In Italia, anche per la difficile gestione dei cantieri sulle “opere strategiche”, si è fatto troppo raramente ricorso al dialogo competitivo, una fattispecie prevista dal codice degli appalti proprio per le grandi opere. La prossima settimana incontrerò i direttori dell’Asp di Siracusa, del Villa Sofia-Cervello e del Civico, perché vorrei chiedere ad un esperto di gare d’appalto di aiutarci a costruire una procedura trasparente e in tempi rapidi”.

Che tipo di atteggiamento si attende del Consiglio comunale di Siracusa?
“Ho grande rispetto per le istituzioni locali. Il Consiglio comunale ha i suoi poteri in materia e mi auguro li eserciti pienamente. Mi auguro, ovviamente, che lo faccia entro poche settimane, perché Siracusa attende questo risultato da quasi trent’anni. E penso sia arrivato il momento di mettere la parola fine a questa lunga telenovela”.

Sulla scelta dell’area, la Regione può sostituirsi al Consiglio comunale? Detterete comunque dei tempi entro cui ricevere un pronunciamento definito da Siracusa?
“Esiste una procedura per le grandi opere di interesse regionale, che è stata approfondita nella seconda consulenza commissionata dall’Asp di Siracusa e che vede protagonista l’Assessorato al Territorio e Ambiente. Ma vorrei ci fosse una condivisione di obiettivi con le istituzioni locali, senza inutili forzature ma anche senza inutili polemiche o, peggio, perdite di tempo. Ne abbiamo parlato molto con il sindaco Italia, con cui il rapporto di dialogo e collaborazione istituzionale è assai proficuo. Non riesco a pensare che possa esistere una sola forza politica, in Consiglio Comunale, che non avverta – al pari del presidente Musumeci e di tutto il nostro governo – la necessità non più rinviabile di realizzare questa opera”.

Come farà il nuovo ospedale ad ottenere la qualifica di Dea di II livello? Nel bacino, Ragusa o Catania dovranno rinunciare a qualcosa?
“Nessuno dovrà rinunciare a niente e sono pronto a un confronto pubblico su questa come su altre questioni. Un confronto con gli operatori, ovviamente, e non certo con chi specula sulla salute dei cittadini. Poi mi lasci dire una cosa: su questa qualificazione ho letto le peggiori mistificazioni. Persino che si debba modificare adesso la rete, per qualificare domani il nuovo presidio come Dea di II livello. Le faccio due esempi molto concreti: a Catania il San Marco è stato inserito nella rete ospedaliera solo dopo la sua effettiva costruzione e, quindi, non appena pronto per l’apertura. Allo stesso modo si è fatto per il nuovo Ismett 2, che avrà una diversa dotazione di posti letto, ma che ovviamente verrà predisposta al momento necessario. Poi c’è un’altra cosa che mi lascia molto perplesso…”.

Cioè?
“Si continua a confondere, penso a questo punto dolosamente, il “livello” dell’ospedale con la sua classificazione nell’ambito della rete dell’emergenza. Facciamo chiarezza: l’Ospedale di Siracusa, oggi, ha già più unità complesse di quello di Caltanissetta che è l’hub di riferimento della Sicilia centrale ed è Dea di II. Perché? Molto semplice: perché la classificazione nella rete emergenziale è cosa diversa dal numero delle strutture e dal numero delle unità. Penso che la più grande urgenza per Siracusa sia il reclutamento di professionisti, i concorsi per mantenere tutte le strutture aperte e il rinnovamento delle infrastrutture, soprattutto in provincia. Su questo mi aspetto dall’Asp un lavoro enorme, esattamente come mi aspetto una maggiore organizzazione dei servizi territoriali”.

Perchè per il governo Musumeci gli ospedali di Siracusa e Palermo sono così importanti, al punto da rilanciare la posta per la loro costruzione?
“Perchè nel 2019 non è tollerabile vedere infrastrutture sanitarie di un secolo fa. Se avessi iniziato a fare politica negli anni ’90… avrei più di una ragione per chiudermi a casa e non farmi vedere in giro. Ma faccio parte di un governo che guida la Sicilia da 18 mesi, non 18 anni. Vorrei che tutti comprendessero che la gente che lascia la Sicilia per farsi curare altrove lo fa anche per ragioni di una percezione di inospitalità delle nostre strutture. E i migliori professionisti non andranno mai in ospedali non adeguati tecnologicamente e strutturalmente. A Siracusa e Palermo dal momento del mio insediamento ho potuto riscontrare le più grandi difficoltà. E questa è una responsabilità politica che il governo Musumeci avverte come la vera priorità per garantire pari diritti a tutti i cittadini della Regione”.




Siracusa. Il sindaco richiama il Consiglio comunale: “basta perdite di tempo”

“Basta perdite di tempo per beghe di partito o personali. Per il nuovo ospedale di Siracusa bisogna procedere speditamente”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, richiama tutti al proprio dovere istituzionale, in primo luogo i consiglieri comunali. La pioggia di assenza per la seduta aperta di questa mattina non può passare inosservata specie perchè “la Regione dimostra con i fatti di voler costruire il nuovo ospedale. Non possiamo permettere alla vecchia politica di paralizzare tutto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente del Consiglio comunale, Moena Scala. “E’ bene che questa vicenda trovi una conclusione. Il diritto alla salute è prioritario e non può essere un ostaggio politico. Oggi non avremmo potuto decidere nulla in quanto seduta aperta. La Regione può avocare il procedimento ma sono convinta che il Consiglio comunale saprà mantenere le sue competenze nelle forme che troveremo”.




Siracusa. Consiglio comunale, che vergogna sul nuovo ospedale: presenti solo in 9

Nell’insolita sede dell’Urban Center (troppo caldo in aula Vittorini, ndr), il Consiglio comunale di Siracusa scivola sul nuovo ospedale. In un momento storico in cui la sua possibile costruzione è davvero sul tavolo, con una apertura della Regione mai vista prima, la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali mostra la sua indifferenza per il tema invece centrale per la città. Si presentano solo in 9 all’appello della seduta aperta, su 32 consiglieri comunali.
Ci sono la presidente Moena Scala, il vice Michele Mangiafico, i cinquestelle Roberto Trigilio e Chiara Ficara, Carlo Gradenigo, Rita Gentile, Pamela La Mesa, Chiara Catera e Laura Spataro. Assenti tutti gli altri. Impossibilitati a partecipare Silvia Russoniello (tutore alla gamba) e Francesco Burgio (lutto in famiglia).
Salta quindi la seduta aperta che era stata convocata per un utile punto della situazione. Per evitare la malafiura totale con le istituzioni presenti (il direttore dell’Asp Ficarra, i parlamentari nazionali Scerra e Pisani, il deputato regionale Zito, il sindaco Italia e i sindaci) dopo una consultazione con il segretario generale si decide di andare avanti come “adunanza cittadina” e non quindi “seduta consiliare”. Furiosa per le assenze di massa la presidente dell’aula, Moena Scala.
Sa che l’irrigidimento del Consiglio comunale – che pure lei ha sempre difeso – rischia di allontanare il raggiungimento dell’obiettivo. L’ospedale di Siracusa è da sempre ostaggio di una battaglia politica che risulta sempre più incomprensibile ad una opinione pubblica provinciale ormai stanca di questa telenovela. La scelta dell’area non appassiona nessuno se non azzeccagarbugli e appassionati di tecnicismi. La gente normale vuole il nuovo ospedale, dove si può costruire e prima possibile. Punto.
A questo punto, è chiaro, la Regione farà da sè. Come lasciava intendere l’assessore Razza nella nostra intervista odierna, aumenta la possibilità che possa avocare a sé la procedura: sceglierà l’area bypassando il Consiglio comunale. Può farlo, come extrema ratio. Non c’è dialogo con il Consiglio comunale di Siracusa.
Quanto al dibattito odierno, Roberto Trigilio ha ritenuto non idonea la scelta della Pizzuta e, rivendicando il lavoro di studio realizzato dal gruppo del Movimento 5 Stelle, ha indicato come più idonea l’area nei pressi del futuro centro di protezione civile, che è una delle quattro previste nella perizia Pillitteri.
Michele Mangiafico, dopo avere giudicato positivo il confronto con gli altri sindaci, ha considerato le numerose assenze dei consiglieri come il sintomo di una mancanza di dialogo tra le istituzioni impegnate su questo tema. Per Mangiafico, l’area della Pizzuta fu scelta perché era coerente con l’attuale Prg, che prevede un assetto viario nuovo capace di rendere raggiungibile il futuro nosocomio in pochi minuti dai tutti i quartieri della città, soprattutto da quelli in cui risiede il maggior numero di siracusani. Il consigliere, poi, ha riconosciuto gli importanti passi in avanti compiuti dalla Regione negli ultimi mesi ma ha proposto un problema sostanziale: il consiglio comunale per rivedere la vecchia decisione ha bisogno di ricevere dall’amministrazione una proposta formale definita che ad oggi non c’è. D’accordo con Mangiafico si è detto anche Carlo Gradenigo, che ha inoltre sollevato dubbi un’altra delle aree individuate da Pillitteri: quella di Tremmilia perché ricade nel Parco archeologico della Nepolis recentemente istituito. Infine, ha concluso con un appello ai rappresentanti istituzionali affinché, in attesa del nuovo ospedale, si impegnino a mantenere in provincia adeguati livelli di assistenza sanitaria.
Pamela La Mesa ha auspicato che dalla discussione si tragga spunto per un atto di indirizzo rivolto all’amministrazione comunale, aggiungendo che sarebbe ingiusto puntare il dito solo sui consiglieri assenti perché tante altre istituzioni che hanno un ruolo in questa vicenda hanno deciso di non presentarsi sebbene invitati.
In conclusione la presidente, Moena Scala, ha definito la riunione “un importante momento di confronto su un aspetto essenziale per tutti i cittadini come il diritto alla salute, rispetto al quale la Politica non può non dare risposte”. Infine, dalla presidente un appello al senso di responsabilità di tutti i consiglieri comunali: “La città ci chiede delle risposte e noi le dobbiamo dare. Diversamente non avremo di che lagnarci se altri decideranno per noi”.
Al dibattito hanno dato il loro contributo: Franca Mandanici, della Consulta comunale femminile; il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio; il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato; il deputato regionale Giovanni Cafeo; l’ex deputata regionale Marika Cirone Di Marco; il segretario provinciale della Cisl, Paolo Sanzaro; Vincenzo Tommasello; il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo; il senatore Pino Pisani; il deputato Filippo Scerra; il deputato regionale, Stefano Zito; il sindaco di Rosolini, Giuseppe Incatasciato; il sindaco di Priolo, Pippo Gianni; l’architetto Angelo Troia e il sindaco di Buscemi, Rossella La Pira.




Siracusa. Nuovo ospedale, il centrodestra: “assenti per scelta, nostro il vero atto concreto”

“I gruppi di opposizione in Consiglio comunale hanno volontariamente deciso di non partecipare alla seduta odierna, perché indisponibili a perseverare in chiacchiere inutili, ricercate sfilate e défilé mediatici con lo scopo ultimo di soddisfare l’ego di qualcuno, inducendo in inganno opinione pubblica e mezzi d’informazione, con l’immancabile articolo di qualche compiacente strumento mediatico”. Inizia così la nota firmata dai maggiorenti del centrodestra siracusano, dopo le critiche piovute per l’assenza alla seduta aperta di Consiglio comunale dedicata al tema del nuovo ospedale. “Appare quantomeno volgare attribuire al centrodestra superficialità e strafottenza per avere disertato il Consiglio comunale aperto, che peraltro, non potendo avere luogo in mancanza di numero legale, è stato trasformato in risibile adunanza popolare. L’atto concreto sulla vicenda ospedale, va ben chiarito, è stato già compiuto nei giorni scorsi, con l’approvazione dell’Odg voluto dal centrodestra e che impegna la giunta su ospedale e Dea di secondo livello. Un atto amministrativo – continuano Prestigiacomo, ALicata, Reale, Vinciullo e Scrofani – concreto e non frutto di futili passerelle mediatiche, come quelle consumate nell’odierna riunione al teatro Salvo Randone, oggi Urban Center. Anche i sassi sanno quanta passione, onore ed impegno sta mettendo in campo il centrodestra in questa battaglia epocale che vuol difendere, in primo luogo, la dignità della nostra collettività dall’arroganza di chi, in silenzio, vorrebbe calpestare diritti indisponibili ed il nostro orgoglio. Abbiamo già chiarito la nostra avversione a subire indifferenti e senza colpo ferire, lo faremo anche con ben altre, ravvicinate iniziative”.

Nota del direttore
Purtroppo non si riesce ad andare oltre lo schema per cui se si parla bene di qualcuno o qualcosa si è bravi, se invece si critica si è cattivi o peggio compiacenti. Accusare uno dei principali organi di informazione locale di essere un “compiacente strumento mediatico” è una caduta di stile da parte di personaggi che hanno scritto importanti e recenti pagine politiche. La critica che parte forte dall’opinione pubblica non è forse solo e soltanto colpa di un “compiacente strumento mediatico”. Alle volte della sana autocritica, anche sulle scelte comunicative messe in campo, potrebbe non guastare. Ad maiora.




Scovato il primo furbetto del reddito di cittadinanza nel siracusano: a Carlentini

Lavorava in nero ma percepiva il reddito di cittadinanza. È il primo caso scoperto dai carabinieri in provincia di Siracusa. Un operaio edile 45enne di Carlentini rischia ora una condanna fino a tre anni. Decaduto il beneficio che aveva chiesto perché disoccupato.
A fine marzo l’uomo aveva presentato domanda per il reddito di cittadinanza, come tanti altri in cerca di una occupazione. Nel corso di un controllo effettuato presso un cantiere edile sito in Carlentini, però, i Carabinieri del N.I.L., coadiuvati dai colleghi della locale Stazione, hanno accertato che lavorava “in nero” alle dipendenze di un imprenditore edile, omettendo di informarne l’Inps. Aveva già ricevuto l’accredito dei mesi di aprile e maggio, ammontanti complessivamente a poco più di 1.500 euro. Dovrà ora restituire l’intera somma.
Ai sensi dell’art. 7 comma 5 lettera h), della citata legge 26/2019, il lavoratore scoperto a prestare la propria opera in nero decade dal diritto a percepire il reddito di cittadinanza e dovrà anche restituire l’intera somma già ricevuta.




La morte di Lele Scieri, scoperte nuove lesioni sul corpo del parà morto nel 1999

L’autopsia sui resti di Lele Scieri starebbe rivelando nuove “sorprese”. Sarebbero state individuate quattro nuove lesioni, non viste quando fu effettuato il primo accertamento sul corpo, quasi vent’anni fa. Il cold case del parà siracusano potrebbe regalare l’ennesimo colpo di scena anche se chi da vent’anni si occupa del caso non pare per nulla sorpreso da quanto oggi emerge. “Che le indagini non siano state scrupolose all’epoca, non è un mistero”, dice l’avvocato Alessandra Furnari che segue la famiglia Scieri. “Importantissimo è un passaggio contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Panela. Il gip scrive che sono arrivati ad individuare i presunti responsabili non con nuove prove ma riguardando gli atti del 1999 e confrontandoli in maniera minuziosa”. Come dire che c’era già tutto allora.
Quanto alle quattro nuove lesioni, nessuna conferma ufficiale al momento. Si tratta di indiscrezioni che arrivano da Milano, dove con moderne tecniche si stanno analizzando i resti del parà riesumati dal cimitero di Noto. Il consulente di parte nominato dalla famiglia di Lele Scieri è Antonella Lazzaro. Il 20 luglio scade il termine dei 60 giorni concesso dalla Procura di Pisa. Ma è altamente probabile che arrivi una proroga per completare anche gli accertamenti di laboratorio.
Dall’autopsia postuma gli inquirenti attendono elementi utili a suffragare la tesi dell’omicidio volontario reato contestato a vario titolo ai tre ex commilitoni che lo avrebbero pestato a terra, dopo il volo dalla torretta, nascondendo poi il corpo sotto il tavolo. Gli indagati sono recentemente diventati 4, con l’avviso recapitato all’ex comandante della Folgore, il generale Celentano, oggi in pensione.




Tecla Insolia, orgoglio di Floridia e Solarino: in tv nella fiction Rai “Vite in fuga”

Con mamma di Solarino e papà di Floridia, Tecla Insolia può essere considerata a pieno titolo siracusana anche se la carta d’identità segna Varese come luogo di nascita. La 16enne Tecla, recentemente a Siracusa sul palco delel Feste Archimedee, dopo aver vinto Sanremo Young è entrata nel cast della fiction di Rai 1 “Vite in fuga”. Messa in onda prevista nella prossima stagione. Per lei non è una “prima” da attrice, ha infatti già ricoperto un piccolo ruolo ne L’allieva, la serie Rai con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.
“Vite in fuga” è un family-thriller in sei puntate, per la regia di Luca Ribuoli. I protagonisti sono gli attori Claudio Gioè, Anna Valle, Barbora Bobulova, Francesco Arca, Giorgio Colangeli, Tobia De Angelis. Un cast di tutto rispetto di cui farà parte anche la talentuosa Tecla Insolia, voce e presenza straordinarie.