"Siracusa avrà un nuovo ospedale": via libera della giunta regionale

“Non siamo più disponibili a fare finta di nulla: la situazione complessiva dell’ospedale di Siracusa è intollerabile e non si può più attendere. Ci vuole un nuovo ospedale”. Il governatore regionale, Nello Musumeci, sceglie una per una le parole da usare e nel dare notizia di un preciso impegno del suo governo per Siracusa, tira le orecchie a vent’anni di classe dirigente aretusea.
Ieri la giunta regionale ha deliberato la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio: 140 milioni di euro. Nello stesso tempo ha invitato tutti i soggetti istituzionali a definire, ciascuno per la propria competenza, gli adempimenti indispensabili per l’individuazione dell’area. Posto che il Consiglio comunale di Siracusa ha votato per la Pizzuta, area verso la quale lo stesso assessore regionale alla Salute mostra però perplessità.
La realizzazione della struttura- per la quale si è previsto di fare ricorso, come da pianificazione riattualizzata, alle risorse dell’articolo 20 della legge 67/1988- ha un costo preventivato di 140 milioni di euro e riveste un carattere di priorità nell’ambito della programmazione regionale delle infrastrutture sanitarie.
Il prossimo passaggio è la convocazione del sindaco e del presidente del Consiglio comunale di Siracusa, insieme al Commissario del Libero Consorzio (ex Provincia), per valutare la tempistica necessaria all’individuazione dell’area sulla quale realizzare il nuovo ospedale; quindi la formale programmazione della risorse, eventualmente attualizzate nell’ammontare, nella pianificazione in corso di trasmissione al Nucleo investimenti del ministero della Salute. “I cittadini – spiega Ruggero Razza – hanno sentito parlare fin troppe volte del nuovo ospedale e, a ragione, non credono più agli annunci. Oggi il governo della Regione fissa un punto fermo e individua un metodo di lavoro. So bene che non tutti sono convinti dell’originaria indicazione dell’area sulla quale costruire l’ospedale in contrada Pizzuta e che esistono diverse valutazioni da fare. Io stesso credo che la nuova struttura debba sorgere il più possibile vicino all’autostrada”. Ed anche il collega di giunta, il siracusano Edy Bandiera (Assessore Agricoltura), la pensa allo stesso modo. “Entro questo governo vogliamo arrivare alla posa della prima pietra, per poi completare in pochi anni il nuovo ospedale di Siracusa”.
Nel giro di un paio di settimane al massimo cominceranno le convocazioni a Palermo di tutti i soggetti che dovranno, per le proprie competenze, attivarsi celermente per arrivare all’individuazione univoca dell’area, del progetto della struttura (Asp Siracusa) e del percorso per mettere a gara i lavori.
“Vogliamo aprire un confronto con le istituzioni locali, perché siano fissati tempi certi e un percorso rapido. So di interpretare il pensiero di quanti non si rassegnano all’idea che Siracusa debba restare l’unica grande provincia con infrastrutture sanitarie inadeguate e vetuste”, il pensiero dell’assessore Razza. Ci sono voluti due catanesi (Musumeci e Razza) ed un siracusano (Bandiera) per riuscire a far diventare il nuovo ospedale di Siracusa qualcosa in più di un tema buono per annunci e pochi fatti.




Stato di calamità, verso la declaratoria: per gli agricoltori pronto modulo danni

Sarà pronta in pochi giorni la declaratoria dello stato di calamità per un pronto sostegno agli agricoltori colpiti dalla recente ondata di maltempo. Pioggia, allagamenti, fiumi e torrenti esondati: parte la conta dei danni. Sul sito dell’assessorato regionale all’Agricoltura è disponibile il modulo per la segnalazione dei danneggiamenti subiti alla colture e produzioni, ai macchinari ed alle strutture. L’assessorato invierà poi gli ispettori per fotografare nel dettaglio la situazione lamentata. Il Genio Civile di Siracusa si è messo in moto già ieri e quanto prima anche dall’assessorato regionale Infrastrutture dovrebbero arrivare notizie circa la possibilità di interventi economici straordinari a sostegno della viabilità, gravemente danneggiata da frane e smottamenti.
Clicca qui per scaricare il modello in pdf.




Gestione delle emergenze, chi fa cosa? Le fragilità del sistema locale

Il giorno dopo i danni e la paura, a tenere banco sono le polemiche. Polemiche per una rete viaria provinciale che ha mostrato le sue fragilità con frane e smottamenti come dopo un terremoto. E poi il rimpallino di accuse sulle manutenzioni, ordinarie e straordinarie. Richieste, mancate, mai avviate o incomplete. Come anche nel caso del fiume Anapo dove Genio Civile e Demanio potrebbero intervenire per la pulizia e la sicurezza degli argini, come anche era stato richiesto ad inizio ottobre in Prefettura dal sindaco di Sortino, Enzo Parlato. Salvo, però, essersi svegliati ieri con l’Anapo esondato.
Non è una caccia alle responsabilità, ma una sconfortante finestra su di sistema locale che non ha ancora imparato a prevenire e poi in caso gestire l’emergenza. Che il territorio sia, per sua conformazione ed uso, soggetto a dissesto idrogeologico non è purtroppo notizia nuova. Sconforta, però, l’assenza di passi avanti come l’eccezionale fenomeno metereologico ha impietosamente dimostrato.
Lo stato della viabilità provinciale è quello che più allarma. Non solo fango e acqua ancora oggi. Ma anche cartelli stradali illeggibili, vegetazione cresciuta a dismisura che invade spazi e scritte, manto stradale a più livelli e cavalcavia in condizioni da valutare, come sulla Marzamemi-Portopalo dove già anche la Procura si è mossa. E poi quei tratti a rischio lungo la Carlentini-Brucoli, la Floridia-Solarino, la Pachino-Ispica, gli incroci Noto-Pachino-Marzamemi, la provinciale 44 Pachino/Marza direzione Pozzallo.
La sensazione, probabilmente errata, è che manchi una cabina di regia capace di coordinare o ordinare gli interventi necessari, durante le emergenze ed ancor più prima che qualcosa di spiacevole accada. Potrebbe essere questo un prossimo tema da approfondire in Prefettura, chiamando al tavolo tutti quegli enti che debbono dare una idea visibile di sicurezza e presenza alla popolazione.




Chiesa rupestre del Crocifisso, grazie al Fai "salvato" prezioso affresco

È stato presentato stamattina il restauro appena terminato del prezioso affresco della “Teoria dei Santi” nella Chiesa rupestre del Crocifisso, a pochi passi dal centro abitato di Lentini. L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo di 15.000 euro messo a disposizione dal Fai con l’iniziativa “I Luoghi del Cuore”.
La Chiesa del Crocifisso fa parte di un ampio e complesso apparato di insediamenti rupestri, costituito da grotte prevalentemente artificiali, utilizzate nei secoli sia come abitazioni sia come luoghi di culto. Gli affreschi contenuti al suo interno, realizzati tra il XII e il XVII secolo, nonostante la rarità e il notevole valore, sono stati per lungo tempo trascurati e lo stato di cattiva conservazione in cui versavano – tanto più in un ambiente umido come quello della grotta – ha spinto i cittadini, che vedono nella chiesa un luogo dal grande valore identitario, a mobilitarsi per la salvaguardia del bene.
Durante il censimento del 2016, infatti, la Chiesa rupestre di Lentini ha ricevuto 3.831 voti, grazie all’importante attività di raccolta firme e sensibilizzazione del gruppo d’iniziativa civica Lentini nel Cuore. Questo risultato ha permesso alla parrocchia di partecipare al bando Fai.
L’affresco comprende le raffigurazioni di Santa Elisabetta, Mater Domini, San Leonardo, San Giovanni Battista e un Santo Vescovo ed è localizzato sulla parete dell’ambulacro della grotta. L’intervento da poco concluso – curato dalla dottoressa Raffaella D’Amico – ha eliminato i fattori di degrado presenti e ha messo in luce le “giornate” dell’affresco (le fasi progressive di realizzazione del dipinto), le scritte onomastiche dei Santi e particolari pittorici ormai celati, restituendo la leggibilità all’intera opera.
Ora la speranza è che l’intervento realizzato con il contributo “I Luoghi del Cuore” possa fungere da volano per il recupero dell’intero ciclo pittorico presente nella Grotta del Crocifisso e più in generale di tutto il complesso rupestre, attirando l’attenzione anche economica dei portatori di interesse locali e permettendo alla chiesa e ai suoi affreschi di tornare a essere un fiore all’occhiello del territorio, anche sotto il profilo turistico.
Sergio Cilea, capo delegazione Fai di Siracusa, gongola. “La restituzione alla collettività di questo splendido luogo di fede rappresenta il riscatto di una comunità che ha dimostrato come la rinascita di un territorio debba passare attraverso la riscoperta delle proprie radici e della propria storia e testimonia come l’associazionismo e il volontariato rappresentino un’importante risorsa per la società civile. Grazie all’azione dei comitati locali e della Parrocchia e al sostegno del Fai, la Chiesa rupestre del Crocifisso è stata sottratta a probabile ulteriore deperimento se non a distruzione totale: ciò che sembrava impossibile è diventato possibile”.




Siracusa. Fiera dei Morti ai Villini: "Per sempre,impossibile riportarla in Ortigia"

“La Fiera dei Morti collocata ai Villini deve diventare una tradizione, i siracusani si affezioneranno, nel tempo, a questa soluzione, che del resto non ha alternative”. L’assessore alle Attività Produttive, Fabio Moschella difende e spiega la scelta compiuta dall’amministrazione comunale, con la conferma dello spazio utilizzato lo scorso anno, il Foro Siracusano e non più, come in passato, Ortigia. L’epoca in cui la Fiera dei Morti si svolgeva nel piazzale antistante l’ex Palazzo delle Poste (oggi hotel) è definitivamente terminata, secondo quanto spiega Moschella per ragioni innanzitutto “di necessità”. “Motivi di viabilità- spiega l’assessore della giunta Italia- ma anche motivi di competenza sull’area, del Demanio Marittimo. Non è più utilizzabile il Ponte dei Calafatari e l’uscita da Ortigia diventerebbe particolarmente problematica se proprio dovessimo immaginare, non potendo comunque farlo, di ricollocare in quell’area la Fiera dei Morti”. In passato,altri tentativi sono stati compiuti. Uno fra tutti, quello di tenere la fiera del periodo legato alla commemorazione dei defunti in viale dei Comuni. Fu un flop totale. Anche l’anno scorso non sono mancate le polemiche per via dello svolgimento della Fiera dei Morti ai Villini. Il malcontento non era, in quel caso, legato soltanto alla location, ma anche a quanto in vendita. Dal 28 ottobre al 2 novembre, comunque, la Fiera dei Morti si svolgerà nuovamente ai Villini. “Ci sembra, comunque, un’idea buona-argomenta Moschella- Siamo a ridosso dell’area Umbertina, che negli ultimi anni si è riqualificata ed è molto frequentata anche per via dei numerosi locali pubblici che proprio in quella zona sono sorti; è alle porte di Ortigia, garantendo anche la possibilità di proseguire la propria passeggiata verso il centro storico. A un passo si trova anche il parcheggio del Molo Sant’Antonio, che risolve l’eventuale problema di parcheggio”. Dall’anno prossimo, tuttavia, l’idea sarebbe quella di modificare alcuni aspetti della Fiera dei Morti. “Voglio introdurre animazione, musica, artisti- spiega Moschella- Immagino anche qualcosa di mirato per i bambini, vista la ricorrenza, oltre alla promozione dei prodotti tipici del territorio”. Così dovrebbe essere, quindi,la versione 2019 nelle intenzioni espresse. Per quest’anno, invece, 26 espositori, di cui 5 siracusani (uno di Noto). Poi catanesi, senegalesi, bengalesi, tunisini, marocchini e un cinese. Sono 15 le bancarelle non alimentari (giocattoli e abbigliamento), 11 quelle alimentari (dolciumi ed altro).




Nubifragio, stato di calamità: la Regione avvia il procedimento

Per una prima stima dei danni causati dal nubifragio, l’assessorato regionale all’Agricoltura ha disposto l’invio di ispettori. Come spiega l’assessore Edy Bandiera, dovranno predisporre “tutte le attività relative alla valutazione e delimitazione delle aree colpite”. Primo monitoraggio e prime stime dei danni. “Siamo a stretto contatto con i Capi del Genio Civile, anche in relazione all’avvenuto straripamento di fiumi, che hanno altresì arrecato grave nocumento alla viabilità rurale e alle aziende agricole. Continuiamo a vigilare affinchè si possano contenere i danni e dare il pronto e doveroso supporto e sostegno alla popolazione coinvolta – prosegue Bandiera – Ho già dato mandato agli Uffici per predisporre gli atti finalizzati al riconoscimento dello stato di calamità”.




Nubifragio, le immagini dei soccorsi di Vigili del Fuoco e Carabinieri

Sono state continue per gran parte della giornata le operazioni di soccorso lungo le strade della provincia, dopo il nubifragio delle scorse ore. Vigili del Fuoco e Carabinieri impegnati da nord a sud per soccorrere gli automobilisti in difficoltà o sorpresi dall’onda di piena di fiumi e torrenti ingrossati dalle precipitazioni delle ultime ore.
A Lentini, i vigili del fuoco hanno prestato soccorso ad un corriere, rimasto imprigionato (video sopra). Nel video sotto, invece, un intervento dei carabinieri.




Siracusa. L'onda di piena di Ciane ed Anapo invade il porto Grande: detriti

Il porto Grande di Siracusa si è colorato di un insolito marrone. E’ il segno del maltempo che ha flagellato la zona montana, caricando il corso di Ciane ed Anapo anche di detriti, arrivati sino alla foce dopo aver seminato danni lungo il percorso.
Impressionante la sequenza delle immagini. Nella prima foto domina ancora l’azzurro nel mare del porto Grande ma dalla foce dei due fiumi si intravede in lontananza l’arrivo dell’onda di piena. Nella seconda foto, sono evidenti anche i detriti che in prima battuta demarcano la linea dell’onda di piena che invade lo specchio di mare. Nella terza, il risultato finale.
E non è purtroppo finita. L’Anapo resta un osservato speciale dalla Protezione Civile. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, rassicura. “Tecnici sul posto, situazione sotto controllo”.




Anapo, il fiume osservato speciale: esondato a Sortino, detriti fino a Siracusa

Il violento nubifragio che ha flagellato la provincia di Siracusa nelle ultime ore, ha finito per ingrossare il corso dell’Anapo. E proprio il fiume che da nome ad una bellissima valle è diventato l’osservato speciale delle ultime ore. In territorio di Sortino l’Anapo ha rotto gli argini e con la sua onda di piena ha travolto quanto ha trovato lungo la sua corsa, compreso una strada ed un ponticello. Invase campagne ed agrumeti, abbattuti muretti a secco e causato smottamenti. L’esondazione alle 6.50 di questa mattina.
Sul posto a monitorare costantemente la situazione c’è il sindaco di Sortino, Enzo Parlato, insieme ai tecnici della Protezione Civile comunale. L’Anapo sta ancora trascinando con sè detriti vari, anche di grandi proporzioni, che arrivano a valle, sfociando nel porto Grande di Siracusa. Nel capoluogo sono stati chiusi al transito due tratti stradali: la Taverna-Belfronte e Case Bianche. Attorno alle 11.00 le portate sono finalmente diminuite, facendo tirare un sospiro di sollievo. Ma l’attenzione resta massima.




Maltempo, giornata da allarme rosso: Ferla isolata, danni a Buccheri e Sortino

Sono gravi i danni causati dal maltempo in provincia di Siracusa. Addirittura ingenti a Ferla con la comunità di fatto isolata per via di alcune frane e smottamenti che hanno portato alla chiusura della provinciale 10. Impressionanti le prime immagini, con la sede stradale spostata di diversi centimetri. Il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, è pronto a chiedere lo stato di calamità.
Frane e smottamenti anche a Buccheri, dove la sp71 e la sp5 sono quasi impraticabili. Disposti interventi con mezzi del Comune che ha attivato il centro operativo comunale. Il primo cittadino, Alessandro Caiazzo, è sui luoghi. Anche nel centro abitato segnalati danni.
Critica la situazione anche a Sortino dove a destare maggiori preoccupazioni è l’Anapo. In alcuni tratti, il fiume – ingrossato dalle piogge – è esondato invadendo degli agrumeti. L’onda di piena è arrivata sino alle porte di Floridia: l’acqua in pochi minuti ha invaso la vecchia provinciale.
Situazione complessa anche a Francofonte, Lentini e nella zona di Sigonella. In alcune aziende agricole e in case di campagna ci sono persone sui tetti. Alcune sono state già soccorse da due elicotteri dei vigili del fuoco e da uno della marina militare.
In contrada Trigona una persona è stata soccorsa e salvata dall’equipaggio dei vigili del fuoco che l’ha imbragata e sollevata col verricello. In contrada Cuccumella un’azienda agricola ha chiesto soccorso per il personale e il bestiame per l’acqua alta.
Diverse auto sono rimaste sommerse sulla strada statale 194, Catania-Siracusa, in territorio di Lentini, per l’esondazione del fiume San Leonardo dovuta al nubifragio della notte scorsa.