Siracusa. La foto dei ragazzini in gita: “mancanza di decoro? No, è lo scatto dell’anno”

Ha riacceso il dibattito su decoro ed “uso” dei monumenti in città la foto che ritrae ragazzini in gita che mangiano un panino seduti sullo stilobate dell’antico tempio che è poi diventato la Cattedrale di Siracusa. Trovato un cono d’ombra sul lato di via Minerva, in maniera disordinata si sono “accomodati” sulle secolari pietre. E in molti hanno gridato allo scandalo ed all’affronto, lamentando mancanza di regole e di chi le fa rispettare.
Va controcorrente Paolo Giansiracusa che oltre ad essere uno affermato storico dell’arte è stato anche assessore comunale al decoro. “Questa è la foto dell’anno. Ci mostra quello che la città dovrebbe essere: generosa, accogliente, materna, solidale, a misura dei più piccoli. In questa foto c’è tutta la tenerezza di una città-madre che, come oltre duemila anni fa, sa accogliere ancora i suoi ospiti sui gradini più nobili della civiltà trascorsa, quelli del tempio di Athena. L’allegra, gioiosa presenza di questi fanciulli che, all’ombra delle colonne doriche, consumano il loro panino, mi fa dimenticare il fracasso volgare di certe bettolacce spennagalline. Viva la spensieratezza di questi ragazzi, viva la mia città che sa farsi casa per loro”, ha scritto su Facebook. E conferma tutto parola per parola, raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it.
“Non ci vedo alcuna mancanza di decoro. I monumenti sono fatti per essere usati. Si badi bene, usati e non abusati. Ne abbiamo fatto carne da macello a Siracusa ben venga questa immagine quasi tenera: i ragazzini seduiti non fanno niente di male. E’ un uso tenero del monumento, bellissimo. Ci sono tavoli ovunque in Ortigia ma non un solo spazio pubblico pensato per chi vuole rifocillarsi all’ombra, nei pressi delle nostre bellezze. Dove si mettono i piccoli che vengono in gita? Quale luogo di accoglienza sappiamo offrire?”, si domanda Giansiracusa. “I ragazzini seduti su quei gradoni ci dicono, con spontaneità, cosa dobbiamo fare per migliorare la nostra città”.
Non la pensa così l’archeologa Flavia Zisa che, sempre sul noto social network, mostra il suo dissenso: “capisco lo spirito umano, ma nessuno deve poter bivaccare sullo stereobate di un tempio. Non accade in nessuna parte al mondo, neanche nella povera Grecia. Solo da noi”.
Non si può però non sottolineare la particolarità della situazione: è sì un tempio greco, ma da secoli è inglobato in una basilica cristiana (il Duomo) aperto a tutti e vissuto anche all’interno, dove si trovano le antiche colonne greche. Non per questo, con migliaia di mani protese ogni giorno verso quelle colonne, si grida allo scandalo o alla mancanza di tutela del luogo.




Depuratore consortile, nessuna offerta per la gestione. Cafeo: “avanti con Ias o i Comuni”

E’ andata deserta la gara bandita dalla Regione per la gestione del depuratore consortile di Priolo, oggi Ias. Un evento non esattamente imprevedibile ma che però rischia di avere ripercussioni sul faticoso accordo trovato per poter rispondere positivamente alle prescrizioni in materia ambientale della Procura di Siracusa.
“A questo punto auspico finalmente un intervento risolutivo da parte del Governo Regionale”, dice subito il deputato Giovanni Cafeo. “Anche se in ritardo, potrebbe finalmente dare piena attuazione all’articolo della Finanziaria frutto dell’emendamento che porta il mio nome, come noto fatto proprio dall’assessore Turano ma mai effettivamente applicato”. L’articolo in questione prevede la possibilità per i commissari liquidatori di cedere in concessione d’uso gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione oggi di proprietà dei consorzi Asi in liquidazione, alle società di scopo che attualmente ne hanno la gestione, fino al definitivo subentro dei competenti gestori unici e fatto salvo l’ammortamento degli investimenti; in mancanza di società di scopo, gli impianti potranno essere trasferiti in concessione d’uso ai Comuni maggiori utilizzatori.
“Spero che il modo con cui è stata gestita l’intera vicenda da parte del Governo non comporti ulteriori disagi ai lavoratori Ias e ai cittadini – conclude l’On. Cafeo – e si possa finalmente dare seguito al rilancio della struttura, strategica per l’intero sistema industriale e civile del territorio”.




Rubava bancomat e carte di credito da auto e abitazioni e prelevava denaro: arrestato

Avrebbe rubato bancomat e carte di credito in auto incustodite o dentro abitazioni rurali, poi avrebbe prelevato oltre 3 mila euro, in diverse tranche. Arrestato dai carabinieri, al termine di indagini che si sono avvalse anche di sistemi di videosorveglianza, un uomo di Noto, Giuseppe D’Amico, 37 anni. La misura è stata messa dal Gip presso il tribunale di Siracusa. L’uomo, con precedenti di polizia, è accusato di furto aggravato, ricettazione ed indebito utilizzo di carte di pagamento/credito. La complessa attività investigativa, coordinata dal Procuratore Fabio Scavone e diretta dal Pubblico Ministero Carlo Enea Parodi, è stata condotta dai militari avvalendosi sia di metodi tradizionali che di supporti tecnici come l’esame di filmati di video sorveglianza, che hanno evidenziato le modalità operative con cui  D’Amico, dopo essersi impossessato indebitamente di carte di debito/credito custodite all’interno di vetture lasciate aperte dai legittimi proprietari all’interno di abitazioni rurali, avrebbe raggiunto gli sportelli bancomat di Canicattini Bagni, Cassibile e Floridia, prelevando quanto  più denaro possibile. Le vittime si sono accorte delle operazioni effettuate, in quanto avvisate da sms da parte del proprio istituto di credito, bloccando subito dopo le carte. L’uomo sarebbe comunque riuscito a prelevare cospicue somme di denaro, facendo alla svelta prima che la carta potesse essere bloccata. Quattro gli episodi su cui gli inquirenti hanno fatto luce. Casi in cui sono il denaro è stato  prelevato in più tranche rispettivamente 1000 euro, 750 euro, 500 euro e 1950 euro. Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di risalire al presunto responsabile dei furti mettendo a sistema gli orari dei prelevamenti con l’esame delle telecamere degli istituti di credito e delle vie adiacenti, che hanno consentito di riconoscere senza alcun dubbio D’amico Giuseppe come l’autore di essi. L’arrestato, dopo aver espletato le formalità di rito presso la Stazione Carabinieri di Siracusa Principale è stato condotto agli arresti domiciliari . I carabinieri consigliano  ai cittadini, di non custodire mai il pin della carta di debito/credito assieme alla carta stessa, neppure in forma mascherata con l’aggiunta di zeri o altre cifre, ciò al fine di rendere molto più complessa la possibilità di prelevare denaro da carte rubate o smarrite.




Siracusa. Anche l’Ordine dei Commercialisti perplesso per le scelte della Floreno

Le dichiarazioni della commissaria straordinaria della ex Provincia di Siracusa, Carmela Floreno, rischiano di inasprire il fuoco incrociato al suo indirizzo. Su FMITALIA, in merito alla indicazione di un professionista catanese (poi non eletto, ndr) per il cda della Sac, aveva spiegato di non aver individuato nessun siracusano perchè quando si mosse per Siracusa Risorse non ottenne risposte positive. E da quella esperienza avrebbe tratto la sensazione che era meglio “pescare” altrove, si potrebbe ipotizzare. Come poi è avvenuto con l’indicazione di un professionista della sua città, Catania. “Siracusa o Catania cambia poco, tanto non è stato eletto”, taglia corto la Floreno.
La sensazione di imbarazzo in sottofondo è però palpabile. Specie oggi, con le parole del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Siracusa, Massimo Conigliaro. “La Floreno interpellò me per Siracusa Risorse, nessuna formale richiesta di disponibilità è pervenuta all’Ordine, diversamente ci saremmo mossi come avviene nei casi del genere. Mi chiese un incontro urgente perchè bisognava sostituire in un amen l’amministratore delegato di Siracusa Risorse”, ricorda Conigliaro. Era una fase molto calda, con tre amministratori cambiati in pochi mesi.
“La carenza di fondi, l’incertezza sui trasferimenti regionali ed altre valutazioni mi spinsero a riservarmi la decisione di accettare l’incarico. Dall’esame dei bilanci emerse infatti una situazione che non permetteva di coprire i costi di gestione. Ascoltate le motivazioni che spinsero alle dimissioni un collega che aveva svolto per poco tempo il ruolo di amministratore, ho detto alla Floreno che non ero disponibile all’incarico. Bisognava operare licenziamenti in un personale non idoneo in larga parte a svolgere le mansioni per le quali era destinato. Comunque – prosegue Conigliaro – segnalai che l’Ordine a Siracusa vanta oltre 600 iscritti, tutti potenzialmente disponibili ma che avrebbero dovuto valutare con scrupolo la situazione prima di accettare. Da lì a poco ho saputo della nomina di un professionista di un’altra città”. Ma da qui a dire che non c’erano siracusani disponibili per la Sac (situazione completamente diversa) ce ne passa.
“Si poteva chiedere la nostra disponibilità per il cda e per il collegio sindacale Sac, dove Siracusa è parimenti assente”, sottolinea Conigliaro. “Sono convinto che proprio la competenza tecnica dei commercialisti sia da sfruttare. Per le situazioni complesse che prevedono analisi di bilancio e business plan, la professionalità è da valorizzare”, dice il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Siracusa. “Si, siamo sorpresi della scelta della Floreno. Può essere alle volte comprensibile scegliere qualcuno da un’altra provincia, per evitare condizionamenti territoriali. Ma in questa occasione, come per Siracusa Risorse, non vi erano condizioni tali da operare scelte di questo tipo. Almeno il passaggio formale, una richiesta di disponibilità all’Ordine dei Commercialisti di Siracusa, andava fatto”.




Siracusa. Aumentano le tasse, Lo Iacono: “Colpa delle gestioni miopi del passato”

“L’aumento proposto per la Cosap, come per gli altri servizi, è la conseguenza di vent’anni di amministrazione miope”. L’assessore al Bilancio, Nicola Lo Iacono motiva così la decisione (che dovrà comunque essere ratificata dal consiglio comunale) di incrementare il costo della tassa sul suolo pubblico, con aumenti variabili dal 20 al 200 per cento. Una decisione che preoccupa i commercianti e gli esercenti del capoluogo, oltre ad alcuni esponenti dell’opposizione (Salvo Castagnino di “Siracusa Protagonista” grida allo scandalo e promette battaglia). “Ci siamo insediati 10 mesi fa- ricorda Lo Iacono- ereditiamo una situazione che, dal punto dei vista dei conti, è particolarmente seria, tanto che anche la Corte dei Conti è intervenuta su questo tema, dando delle indicazioni precise sui cambiamenti da apportare in merito alla gestione economica dell’ente. La giunta prima, il consiglio comunale successivamente, hanno seguito le indicazioni dell’organismo e deciso che i servizi che prevedono la partecipazione del singolo cittadino vengano erogati ad un costo più alto del 36 per cento. Per gli altri servizi, aumento del 20 per cento. Nel caso della Cosap, incrementi anche più significativi, quelli che la bozza di Bilancio di Previsione approvata dalla giunta comunale propone. Il consiglio deciderà. La causa è sempre la stessa”. Lo Iacono difende il “modus operandi” dell’amministrazione Italia. “Siamo sempre stati chiari e trasparenti. Cosa che forse altre amministrazioni, in passato, si sono guardate bene dal fare. Dal 2000 al 2014, 400 milioni di euro  di evasione sono un numero che, già da solo, rende l’idea della situazione. Questa città sconta dei danni significativi, rilevanti, che purtroppo molti hanno interesse a fare passare sotto silenzio”. Secondo quanto spiegato da Castagnino, “l’aumento della Cosap, nel centro storico, arriverebbe al 101 per cento e, se nell’area tra piazza Duomo, via Minerva e via Maestranza, del 200 per cento. In denaro, chi paga 2 mila euro oggi, dovrebbe arrivare a versarne 4 mila. Chi, nelle zone di pregio, versava 3 mila euro, si ritroverebbe a pagarne 9 mila”.




Siracusa. Il parco del museo Paolo Orsi in abbandono: erbacce, rifiuti, vialetti chiusi

Erbacce alte e incuria “nascondono” l’altrimenti bellissimo giardino che circonda il museo regionale Paolo Orsi. Passeggiare – gratuitamente – lungo i viali di quello che doveva essere un museo all’aria aperta, con reperti scenograficamente piazzati tra le piante e le storiche tombe (tra cui quella di Von Platen) è un colpo al cuore. Le condizioni dell’area a verde sono drammatiche: erbacce, alberi divelti, vialetti chiusi con nastri in plastica. Anche i custodi allargano le braccia, sconsolati. Vedono le facce delle scolaresche in visita e dei turisti. “Malissimo, siamo messi malissimo”, borbotta qualcuno. E ancora una volta tocca alla stampa lanciare un sos per un altro pezzo nobile inghiottito da questi tempi tristi: qualcuno salvi il parco di villa Landolina.




Priolo. Depuratore Ias, gara deserta. Cafeo: “Si applichi la Finanziaria”

Deserta la gara per la gestione del Depuratore Ias. I termini del bando di gara indetto dalla Regione sono scaduti e nessuna offerta è stata presentata. A darne notizia è il deputato regionale Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.“A questo punto auspico finalmente un intervento risolutivo da parte del Governo Regionale – continua l’On. Cafeo – anche se in ritardo, potrebbe finalmente dare piena attuazione all’articolo della Finanziaria frutto dell’emendamento che porta il mio nome, come noto fatto proprio dall’assessore Turano ma mai effettivamente applicato”.“L’articolo della Finanziaria in oggetto – ricorda ancora Giovanni Cafeo – riguarda la gestione degli impianti idrici, fognari e di depurazioni di proprietà dei consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale della Sicilia in liquidazione. In particolare, è prevista la possibilità per i commissari liquidatori di cedere in concessione d’uso gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, oggi di proprietà dei consorzi ASI in liquidazione, alle società di scopo che attualmente ne hanno la gestione, fino al definitivo subentro dei competenti gestori unici e fatto salvo l’ammortamento degli investimenti; in mancanza di società di scopo, gli impianti potranno essere trasferiti in concessione d’uso ai comuni maggiori utilizzatori”.“Spero che il modo con cui è stata gestita l’intera vicenda da parte del Governo non comporti ulteriori disagi ai lavoratori IAS e ai cittadini – conclude  Cafeo – e si possa finalmente dare seguito al rilancio della struttura, strategica per l’intero sistema industriale e civile del territorio”.




Siracusa. Allontanato da casa un 19enne violento, non potrà avvicinarsi ai genitori

Un 19enne di Siracusa non potrà avvicinarsi ai suoi genitori. Lo dispone la misura eseguita dagli agenti della Squadra Mobile. Il ragazzo, tra il 7 marzo ed il 26 aprile, si sarebbe reso responsabile di atti violenti e reiterati: ingiurie, minacce e percosse nei confronti della madre. Minacce di morte nei confronti del padre.




Augusta. Droga, munizioni e arma giocattolo in casa: arrestato un 24enne

Con le accuse di possesso ai fini dello spaccio di droga, detenzione illegale di munizioni e di un’arma giocattolo modificata è stato arrestato Mario Miano. Il 24enne di Augusta è stato sorpreso da una perquisizione domiciliare che consentiva di rinvenire e sequestrare 115 grammi di marijuana, di cui una parte già confezionata e pronta per lo spaccio, un bilancino di precisione, vario materiale per il confezionamento, 18 cartucce cal. 6,35 e una pistola giocattolo modificata. E’ stato posto ai domiciliari.




Zona industriale: secondo giorno di blocchi degli ex Pontisol ai cancelli Isab

Secondo giorno di blocchi da parte dei lavoratori ex Pontisol alla portineria di Isab sud, nella zona industriale di Siracusa. Autocisterne impossibilitate ad entrare ed uscire dalla raffineria: è il modo scelto dai circa 70 lavoratori della fallita società che dovrebbero essere assorbiti da una nuova ditta dell’indotto. Ma la contrattualizzazione al ribasso nella commessa, lamentano, rischierebbe di avere ripercussioni anche sulla loro busta paga oltre che sulle condizioni di lavoro. Uno dei motivi per cui è scatta una protesta che non accenna a scemare. In realtà, però, non c’è nessuna ditta all’orizzonte e pronta a subentrare alla Pontisol che ha chiuso dopo aver completato dei lavori in subappalto. Isab ha creato le condizioni per favorire l’assunzione di una parte di lavoratori in altre aziende dell’indotto e starebbe cercando una soluzione per gli altri.
Il ricorso al sistema dei blocchi rischia di far ancora alzare la tensione. Il rischio è quello di un banco che salta, con problemi a cascata per tutti i lavoratori ex Pontisol.