Decreto sicurezza, Cannata (FdI): “Più tutele per cittadini e forze dell’ordine”

“Un provvedimento che sta dalla parte giusta: quella dei cittadini onesti, delle forze dell’ordine e di chi ogni giorno chiede più sicurezza e rispetto delle regole”. Il deputato di Fratelli d’Italia alla Camera, Luca Cannata, commenta così l’approvazione del Decreto Sicurezza, che introduce misure concrete per tutelare le forze dell’ordine, rafforzare il contrasto all’illegalità e garantire più protezione ai cittadini. Tra i provvedimenti più attesi, il contrasto alle occupazioni abusive: chi si impossessa illegalmente di un immobile potrà essere sgomberato entro 24 ore, anche senza necessità di querela da parte del proprietario. Una norma che restituisce valore alla proprietà privata e tutela chi ha acquistato casa o ci vive come abitazione principale. “Basta ladri di case – afferma Cannata – lo Stato torna dalla parte di chi rispetta le regole, lavora e chiede soltanto giustizia”. Particolare attenzione viene data anche alla sicurezza di chi ogni giorno garantisce l’ordine pubblico. Il Decreto inasprisce le pene per chi aggredisce, minaccia o resiste alle forze dell’ordine, estendendo le tutele anche in caso di lesioni lievi. “Difendere chi ci difende non è uno slogan, è un dovere”. Prevista la reclusione fino a cinque anni anche per chi colpisce volontari del soccorso e personale sanitario in servizio. “Chi salva vite e chi indossa una divisa per difendere lo Stato – dichiara il deputato – merita rispetto, non insulti o aggressioni. Noi stiamo dalla loro parte”. Il testo rafforza inoltre gli strumenti di prevenzione contro il terrorismo e la radicalizzazione, introducendo la possibilità di espulsione semplificata per soggetti stranieri radicalizzati o considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. Aumentano anche i controlli nei luoghi sensibili e negli istituti penitenziari per prevenire il proselitismo fondamentalista. Non manca un intervento sul decoro urbano e sulla sicurezza nelle città, con sanzioni più severe contro l’accattonaggio molesto e l’impiego di minori per chiedere l’elemosina, oltre a misure per contrastare la microcriminalità organizzata nei centri urbani. Sul fronte carcerario, si interviene con pene più dure per chi promuove o partecipa a rivolte penitenziarie e con strumenti potenziati a favore della Polizia penitenziaria per gestire situazioni di emergenza e detenuti particolarmente violenti. “Senza sicurezza non c’è libertà. Senza legalità non c’è futuro – conclude Cannata –. Mentre la sinistra alza barricate ideologiche, con il nostro Governo Meloni rispondiamo con fatti concreti, stando al fianco delle famiglie, dei cittadini onesti e di chi lavora ogni giorno per rendere l’Italia un Paese più giusto e sicuro”.




Senza casco o col cellulare in mano, le “solite” infrazioni più diffuse nel siracusano

Nonostante campagne di sensibilizzazione, multe e – purtroppo – anche tragici incidenti, mettersi alla guida di una moto senza casco o utilizzare il telefonino mentre si è al volante continuano ad essere tra le infrazioni più frequenti nel siracusano. A confermarlo, ancora una volta, sono i recenti controlli della Polizia di Stato ad Avola, disposti dalla Questura di Siracusa per contrastare le forme più pericolose di “mala movida” e rispondere alla crescente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini.
Il dispositivo ha visto impegnati sul campo gli agenti del Commissariato di Avola e i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Orientale di Catania.
In poche ore sono state identificate 120 persone e controllati 47 veicoli. Elevate sette sanzioni amministrative, che raccontano meglio di qualsiasi dato statistico un malcostume ancora troppo diffuso: guida senza casco, uso del cellulare alla guida e veicoli senza copertura assicurativa.
La Questura ha annunciato un rafforzamento dei controlli, soprattutto nelle fasce serali e nei weekend, con l’obiettivo di prevenire incidenti e garantire una movida sicura.




La sorpresa di Sonia Bergamasco all’Avis di Siracusa, l’attrice in visita dai volontari

Mattinata speciale quella vissuta oggi all’Avis di Siracusa, con la gradita visita a sorpresa dell’attrice Sonia Bergamasco. Protagonista al teatro greco in Elettra, l’artista ha voluto dedicare un momento della sua giornata per incontrare volontari, donatori e staff dell’associazione.
Accolta con calore e grande emozione, Sonia Bergamasco si è presentato con un sorriso sincero. La sua presenza ha portato energia positiva. “Il suo gesto testimonia quanto la donazione del sangue sia un valore che unisce tutti”, commentano dal direttivo Avis Siracusa.
Al termine della visita nella sede di via Von Platern, autografi ed immancabile foto ricordo. “Grazie a Sonia per il tempo che ci ha dedicato e per aver abbracciato la nostra missione”, si legge nel post pubblicato sui canali social dell’associazione dei volontari del sangue.




L’Ortea Palace celebra il Teatro Greco e l’INDA: fotografie, incontri e passione

Prosegue all’Ortea Palace Hotel Sicily – Autograph Collection la collaborazione con la Fondazione INDA, nel segno della memoria, dello spettacolo e del dialogo con il territorio. Ospitata all’interno dello storico ex Palazzo delle Poste di Ortigia, la mostra fotografica “Una sola Passione. Gli spettacoli al Teatro Greco di Siracusa attraverso lo sguardo del pubblico” offre al visitatore un percorso emozionale attraverso le immagini degli spettatori, restituendo il riflesso autentico di un’esperienza teatrale che affonda le radici nell’antichità ma continua a vivere nel presente.
La rassegna, curata da Elena Servito e Michele Romano, raccoglie gli scatti dei fotografi di scena della Fondazione INDA e trasforma la hall dell’hotel – ispirata alla mitologia greca e all’antico concetto di agorà – in uno spazio aperto all’incontro e alla riflessione.
Ad arricchire l’iniziativa, un ciclo di tre appuntamenti pubblici con protagonisti della 60ª Stagione di rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa. Il primo incontro, si è tenuto ieri, giovedì 29 maggio, ha visto ospite l’attore Giuseppe Sartori, interprete di Edipo nella versione diretta da Robert Carsen.
Due gli incontri ancora in programma: martedì 3 giugno, ore 18:30: dialogo con Serena Sinigaglia, regista di Lisistrata. Giovedì 12 giugno, ore 18:30: incontro con Giuliano Peparini, regista dell’originale creazione Iliade, su testi tradotti da Francesco Morosi, che andrà in scena dal 4 al 6 luglio al Teatro Greco.
“Una sola Passione è il racconto visivo di un legame profondo e autentico tra artisti, pubblico e territorio. – ha dichiarato Pippo Russotti, Managing Director di Russotti Gestioni Hotels – Il Teatro Greco di Siracusa è molto più di un luogo scenico: è un cuore millenario che batte grazie alla passione di chi vi sale sul palco e di chi, con la stessa intensità, lo vive da spettatore. Essere parte di questo progetto insieme alla Fondazione INDA significa contribuire a custodire e rinnovare un’eredità che continua ad emozionare il mondo”.
“L’installazione fotografica e il ciclo di incontri all’interno dell’Ortea Palace, ex Palazzo delle Poste di
Siracusa dove storia, architettura e società siracusana si incontrano, consolidano il rapporto tra INDA e la città. Una nuova occasione per comprendere il valore della cultura classica in una realtà del contemporaneo”, ha dichiarato Francesco Italia, Presidente della Fondazione INDA.
Inaugurata il 28 maggio, la mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 6 luglio 2025.
Un invito a cittadini, visitatori e appassionati a condividere l’amore per il teatro, la fotografia e l’identità
culturale del nostro territorio.




“Borgata al buio dopo il relamping e mal gestita”: petizione dei residenti dopo i lavori

“Strade al buio alla Borgata, tanto che i cittadini si stanno dovendo organizzare installando luci dinnanzi alle porta di casa. Questo hanno lasciato i lavori di relamping voluti dal Comune”.
Il consigliere comunale Paolo Cavallaro focalizza la sua attenzione sulla circoscrizione Santa Lucia, simbolo a suo dire della “cattiva gestione della città”. Entra anche nel dettaglio e cita “i disastrosi lavori di via Piave, basta andarli a guardare, possono assurgere a modello per gli studenti universitari di come non si fanno i lavori pubblici; non si contano le imperfezioni e le mattonelle trappola per i pedoni-prosegue il consigliere di minoranza- Sono numerose le strade sporche e maleodoranti o lasciate in mano a soggetti urlanti che lasciano spesso bottiglie e anche i propri “bisogni” vicino le porte delle case”.
Cavallaro evidenzia anche l’iniziativa avviata dai residenti, che “si stanno organizzando per fare valere le proprie ragioni e hanno raccolto, in pochissimo tempo, 233 firme, per chiedere il ripristino dei parcheggi sul lato sinistro della via Piave, affinché si possa facilitare il passaggio della Linea urbana di trasporto in totale sicurezza, evitando l’attuale e pericoloso slalom.I cittadini propongono la modifica dei percorsi delle linee 102 Akradina-Epipoli e della linea 127-Tisia, integrando il percorso con via Piave, al fine di portare i bus anche al servizio di anziani, disabili, commercianti e comunque di tutti i cittadini, esclusi dal sistema di trasporto urbano per ragioni incomprensibili e comunque inaccettabili”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha presentato un apposito ordine del giorno in IV Commissione consiliare, per studiare la problematica con i consiglieri, il dirigente e l’assessore alla Viabilità, Enzo Pantano, così da “individuare le opportune soluzioni. La storica via Piave- conclude Cavallaro- non può restare fuori dal sistema di trasporto urbano, dopo essere rimasta anche senza illuminazione pubblica e decoro”




Manovre salvavita a scuola e uso del defibrillatore: il Comune forma docenti e Ata

Manovre salvavita e utilizzo del defibrillatore nelle scuole della città.
Si colma, attraverso un progetto che ha preso il via nei giorni scorsi, per concludersi il 18 giugno prossimo,una lacuna importante che il territorio sconta ancora.
Il personale di sette istituti comprensivi della città (per un totale di 120 persone, tra insegnanti e Ata) impara in queste settimane come comportarsi in caso di emergenza.
I corsi sono tenuti da due formatori nazionali Assoformatori, il medico di emergenza territoriale Silvana Matarazzo e l’operatore del 118, Pierluigi Chimirri dell’ente Chi.Mat Formazione Sanitaria.
L’obiettivo è quello di portare le manovre salvavita all’interno delle scuole e abilitare (con il rilascio del relativo brevetto) all’utilizzo del defibrillatore.
In questa prima fase sono stati coinvolti gli istituti comprensivi: Vittorini, da cui è partito il percorso, Archimede, Giaracà, Paolo Orsi,Lombardo Radice,Costanzo e Archia, che chiuderà il ciclo.
“Il progetto- spiega Chimirri – nasce dalla consapevolezza di una necessità del territorio, che è innanzitutto quella di poter contare, soprattutto in luoghi chiave, su persone in grado di effettuare in caso di emergenza le giuste manovre con i giusti tempi. Spesso è questo a fare la differenza in attesa dei soccorsi. La formazione ricevuta può risultare determinante per salvare una vita. Stiamo riscontrando peraltro un notevole entusiasmo da parte dei discenti a cui insegniamo ad impartire correttamente le manovre salvavita ed il massaggio cardiaco con defibrillatore”. Numerose scuole se ne sono dotate. Meno frequente è l’adeguata preparazione al suo utilizzo. “Il Comune-prosegue Chimirri- si è mostrato sensibile alla causa, perorata del resto dalla cardiologa (e consigliere comunale) Nadia Garro”.




Cultura della legalità per bambini e ragazzi, evento dei carabinieri in piazza Minerva

I carabinieri incontrano i più piccoli, per raccontare il loro mondo e parlare di cultura della legalità. Domani, sabato 31 maggio, si terrà un evento organizzato dal Comando Provinciale con l’esposizione di equipaggio auto e moto del Nucleo Radiomobile e delle diverse specialità dell’Arma. L’appuntamento è fissato per le 10:00 e andrà avanti fino alle 18:00. L’obiettivo è far conosce da vicino tutto quello che rappresenta il carabiniere, il suo lavoro per il territorio e per la sicurezza dei cittadini, le attività, l’importante della legalità. L’evento è rivolto a bambini e ragazzi delle scuole del territorio, nonché alle famiglie.




Addio ad Ivan Lo Bello, seppe unire legalità e sviluppo per l’imprenditoria del Sud

Una chiesa di San Biagio gremita ha ospitato, a Catania, l’ultimo saluto a Ivan Lo Bello, imprenditore e figura di spicco del mondo economico siciliano, scomparso improvvisamente nei giorni scorsi dopo una lunga malattia. Un lutto che ha colpito profondamente non solo il mondo dell’impresa, ma anche quello istituzionale, politico e civile.
La navata è tracima di commozione e affetto. Ci sono gli amici di sempre, imprenditori, autorità. Occhi lucidi, singhiozzi trattenuti e abbracci silenziosi per un dolore tangibile tra coloro che si sono stretti attorno alla madre Bianca, alla sorella Almina ed al fratello Fabrizio. Tutta una vita vissuta intensamente, ora riassunta in un addio collettivo che ha unito generazioni, ruoli e appartenenze diverse.
Presenti in chiesa anche numerose autorità e rappresentanti istituzionali. Tra questi, l’ex assessore regionale oggi europarlamentare Ruggero Razza, e Fabio Granata, amico personale di Lo Bello e presente anche in rappresentanza del Comune di Siracusa.
Non sono mancati industriali, imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria, a testimonianza del profondo segno lasciato da Ivan Lo Bello nella realtà economica e sociale dell’Isola.
Lo Bello era stato presidente di Confindustria Siracusa, poi Sicilia e quindi vicepresidente nazionale dell’associazione. Uomo di grande rigore morale, aveva sempre unito l’impegno per la legalità con la promozione dello sviluppo imprenditoriale del Sud. La sua battaglia per un’economia pulita, libera da condizionamenti mafiosi, lo aveva reso un punto di riferimento anche nella società civile.
Toccante il ricordo letto durante la cerimonia da Gian Piero Reale, attuale presidente degli industriali siracusani.




FOTO. Crolla casa cantoniera dismessa lungo la ex SS114, nessun ferito

Una dismessa casa cantoniera è crollata ieri sera nei pressi delle portinerie della zona industriale, lungo il tracciato della ex Strada Statale 114. Secondo le prime ricostruzioni, a cedere sarebbe stato il solaio dell’edificio, ormai da tempo in stato di abbandono.
La struttura, ufficialmente disabitata, secondo alcune testimonianze veniva però utilizzata saltuariamente da persone senza fissa dimora come rifugio di fortuna. Proprio questo sospetto ha reso necessario l’intervento delle unità specializzate USAR (Urban Search and Rescue) dei Vigili del Fuoco, addestrate per operazioni di ricerca e salvataggio in contesti urbani complessi.
Le squadre di soccorso hanno operato per diverse ore sul posto. Al termine delle ricerche, è stato possibile escludere la presenza di persone sotto i detriti. Un sospiro di sollievo dopo l’allarme iniziale.
Confermata l’assenza di feriti, le operazioni si sono poi concentrate sulla messa in sicurezza dell’area, con l’ausilio di un bobcat e mezzi pesanti per la movimentazione terra.




L’odio corre sui social, quando la politica diventa pretesto per la disumanità

C’è stato un incidente, ieri. La vettura di servizio del Comune di Siracusa, utilizzata per motivi di sicurezza dal sindaco come in tutte le altre città, è rimasta coinvolta in uno scontro su via Elorina. Alla guida c’era un agente della polizia municipale. Ed è finito all’ospedale San Marco di Catania con una frattura al volto. Il sindaco non era a bordo.
E’ chiaro che, per via dei protagonisti coinvolti, il fatto diventi notizia e alimenti discussioni. Sullo stato delle nostre strade, sulla sicurezza, sulla viabilità. Ma a lasciare sgomenti sono tutti qui commenti social, a centinaia, profusione di odio gratuito e auguri di ogni male. Un girone dantesco privo poesia ma carico di veleno. “Peccato che non c’era il sindaco”, “Mi dispiace per l’auto, non per chi la guidava”, “Con i nostri soldi si fa scortare… e poi succede questo”, “Magari la prossima volta…”. Sono solo alcune delle cose scritte da centinaia di siracusani. Senza traccia di empatia per una persona ferita, piuttosto il rammarico che non fosse coinvolto anche il primo cittadino. Un campionario di rancori sputati in faccia alla realtà con la leggerezza di chi, dietro uno schermo, si sente onnipotente e impunito.
Possiamo accettare che l’antipatia verso un politico, il giusto dissenso, la critica politica – sacrosanta, essenziale, vitale per ogni democrazia – degeneri sino a questo punto? Che diventi odio cieco, gratuito, disumano verso chi ha la colpa di essere visto come simbolo del “potere”?
Viviamo anni in cui la rabbia è diventata moneta corrente. Economica, comoda, spendibile ovunque. Ma questa economia dell’odio ha un costo altissimo: la nostra umanità.
Per essere chiari: no, non è normale scrivere commenti che inneggiano alla morte o alla sofferenza altrui. Si può fare ironia, essere in disaccordo, criticare scelte e azioni. Ma no, non è normale essere felici per un volto fracassato solo perché a bordo di quell’auto avrebbe potuto esserci un avversario politico. Non è normale gioire del male, anche solo per “sfogarsi”.
C’è chi dirà che “sono solo parole”, che “è così che va il web”, che “è gente frustrata”. Tutto vero, forse. Nel frattempo, però, quelle parole costruiscono un clima, alimentano una narrazione tossica, forniscono legittimazione a chi davvero pensa che l’avversario vada eliminato, non solo sconfitto.
La violenza verbale, ormai sdoganata in tv e applaudita sui social, è il seme di quella fisica. Carburante per azioni che, un tempo, sarebbero state impensabili.
E a questo punto mi chiedo se l’umanità sia ancora ciò che distingue il genere “umano” dagli animali. A leggere certi commenti, viene il dubbio.
Non si tratta di difendere un sindaco o un agente di Polizia Municipale, non si tratta di schierarsi o fare il tifo per una parte politica o l’altra. Si tratta stare dalla parte dell’umanità. Di capire che se ci abituiamo a disprezzare chi soffre, stiamo distruggendo le fondamenta della nostra convivenza.