Siracusa. Maxi discarica vicino al circuito: scatta il sequestro

Sigilli alla maxi discarica a cielo aperto nell’area a ridosso del circuito automobilistico in via Traversa delle Palme. Gli uomini della Polizia Ambientale, a seguito di numerose segnalazioni, hanno effettuato un sopralluogo, e posto l’area sotto sequestro. La discarica abusiva contiene sfalci, ma anche rifiuti speciali non pericolosi e pezzi di carrozzeria. Non è escluso che si tratti di rifiuti che provengono da altri comuni della provincia e scaricati nella zona dell’autodromo perchè ritenuta abbastanza “appartata” e “comoda” per consentire a quanti abbandonano tali rifiuti di procedere indisturbati. In realtà da oggi in poi questa attività (illecita) potrebbe non risultare piu’ cosi semplice, visto l’impiego di fotocamere mobili acquistate di recente dal Comune proprio per contrastare l’abbandono dei rifiuti in diverse aree del capoluogo (anche fuori dal centro urbano). Le foto-trappola vengono periodicamente spostate, per consentire un controllo adeguato in tutto il territorio di competenza di palazzo Vermexio.




Siracusa. Ex Provincia,in piazza vestiti da fantasmi: “Dipendenti ignorati”

“Siamo fantasmi, siamo rimasti senza parole, solo disperazione, non ascoltata dalle istituzioni, dalla politica, dalla società civile. Tutti pretendono dei servizi efficienti, ma lasciano soli i dipendenti, addirittura in attesa degli stipendi da mesi”. Un’immagine emblematica quella che arriva questa mattina dalla sala consiliare dell’Ex Provincia, “occupata” dai dipendenti per l’ottavo giorno, senza che nulla di positivo sia, in realtà, emerso, nonostante le interlocuzioni e nonostante la solidarietà ricevuta da alcuni esponenti politici in questi giorni di protesta. Una dipendente si è presentata vestita di bianco, come un fantasma, la bocca tenuta chiusa da nastro adesivo, un’immagine che racchiude e sintetizza lo stato d’animo delle centinaia di lavoratori del Libero Consorzio e della partecipata Siracusa Risorse, che sentono di essere stati lasciati soli da tutti e rivendicano il diritto ad un po’ di serenità, dopo sei anni di tensioni, “tira e molla”, incertezze e ritardi nell’erogazione degli stipendi. Nell’immediato, la speranza è che gli stipendi possano essere pagati procedendo per dodicesimi. Serve, tuttavia, una clausola che vincoli tali somme rispetto a quelle che l’ente deve agli altri creditori.In tarda mattinata alla protesta della dipendente si sono aggiunti altri colleghi che, vestiti con tuniche bianche, a voler simboleggiare l’essere “fantasmi”, sono usciti dall’edificio di via Roma e hanno raggiunto Piazza Archimede, stazionando davanti alla sede della prefettura.




Siracusa. Incidente mortale a Targia: chi era la giovane vittima

Si chiamava Iginio Ruvioli, per tutti Gianluca, il 24enne che ha perduto la vita questo pomeriggio in un drammatico incidente stradale a Targia. Era alla guida della sua moto quando, pare durante sorpasso, è rimasto coinvolto in una carambola che non gli ha lasciato scampo. Il corpo, su disposizione del magistrato, è stato trasferito in obitorio.
Abitava nella zona di viale Epipoli, insieme alla compagna. La cucina era la sua passione: lavorava come chef in un noto ristorante siracusano.




Targia, carambola mortale: la prima ricostruzione. Riesplode il tema della sicurezza

Ci sarebbe un sorpasso all’origine del tragico incidente avvenuto nel pomeriggio a Targia e costato la vita ad un giovane 24enne (I.R. le sue iniziali), residente a Siracusa. Alla guida della sua moto, stava muovendosi in direzione nord, verso Priolo. Secondo una prima ricostruzione fornita dalla Polizia Municipale, avrebbe sorpassato una vettura. Durante la manovra, avrebbe però urtato l’auto. Un contatto da cui sarebbe nata una carambola mortale contro una, due auto e poi il muretto che divide la strada di Targia dalla campagna. La moto,a quel punto, è volata oltre il muretto. Il giovane alla guida, invece, è rimasto sull’asfalto.
Uno degli elementi che gli investigatori devono adesso appurare è se, durante il sorpasso, la moto abbia o meno superato la doppia striscia continua sull’asfalto. Un elemento da cui potrebbero dipendere anche le valutazioni del magistrato accorso sul luogo dell’incidente mortale.
Nella zona sono presenti diversi esercizi commerciali, dotati di impianti di videosorveglianza. Dalla visione dei fotogrammi si spera di poter chiarire ogni aspetto relativo alla dinamica. Ma torna prepotentemente d’attualità il tema della sicurezza stradale lungo Targia. E in molti chiedono adesso il posizionamento di “barriere” fisiche per evitare che possano ripetersi tragici incidenti. Dal piazzamento di new jersey ad un vero e proprio spartitraffico per dissuadere da comportamenti poco prudenti. Anche il manto stradale finisce sul banco degli imputati: il tappetino appare in più punti logoro, con diverse buche e avvallamenti.




Siracusa. Incidente mortale a Targia, perde la vita un 24enne

Sono ancora frammentarie le notizie circa il grave incidente stradale avvenuto a Targia, attorno alle 17. C’è una vittima, un giovane di 24 anni. Era alla guida di una moto quando, per cause ancora in fase di accertamento, è avvenuto lo scontro con una Fiat Punto che muoveva in direzione Siracusa. Ci sarebbero altre due vetture coinvolte. La moto è schizzata diversi metri oltre la sede stradale, nelle vicine campagne. Sul posto, la Polizia Municipale ed il 118. Segnalata coda in ingresso Notizia in aggiornamento.




Nuovo ospedale di Siracusa, c’è l’idea: struttura modulare. Battaglia per il Dea II Livello

Il commissario dell’Asp, Lucio Ficarra, era stato chiaro al momento del suo insediamento: “la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa è la priorità”. Lo avevo detto annunciando l’avvio della progettazione di massima della nuova struttura sanitaria, affidata all’ufficio tecnico dell’Azienda Sanitaria.
Con un piglio decisorio che lascia ben sperare, Ficarra ha dato indicazioni chiare ai progettisti: prima di ogni valutazione politica, va progettato l’ospedale che effettivamente serve. E così è stato fatto. Il risultato è ancora top secret, ma chi ha avuto la possibilità di sbirciare, racconta di una struttura modulare che si sviluppa in senso orizzontale e con attorno tutti i servizi essenziali: elisoccorso, centrali idrica ed elettrica di emergenza, parcheggi. Qualora dovesse arrivare l’attesa “promozione” per l’ospedale di Siracusa, il progetto è facilmente adattabile alle necessità di un Dea di II livello (il massimo, ndr). Basterebbe aggiungere un piano.
L’idea potrebbe anche funzionare, ma al tempo stesso nasconde l’insidia: accettare una “promozione” rinviata al futuro è un rischio troppo alto. Potrebbe far il gioco di interessi altri e non siracusani. Se ospedale nuovo deve essere, sia subito Dea di II livello e pazienza se Catania dovrà rinunciare a qualche reparto in uno dei suoi tanti (troppi?) ospedali. Non tutto il mondo gira intorno all’Etna e questo dovrebbe essere chiaro anche all’assessore regionale alla Salute, Razza.
I 21 sindaci della provincia di Siracusa stanno definendo un documento unitario con il quale chiedono alla Regione – con toni perentori – il Dea di II livello per il capoluogo e il potenziamento del Generale di Lentini. Se il governo Musumeci dovesse fare orecchie da mercante, sono pronte proteste eclatanti. Ma sul documento, però, l’intesa non è ancora unanime. Ne girano 4 diverse versioni e per trovare una sintesi, questa sera è stata convocata una nuova conferenza dei sindaci.
Il primo cittadino di Avola, Luca Cannata, vedrebbe di buon occhio un documento meno aspro nei confronti della Regione. Una posizione attualmente minoritaria ma che potrebbe “spaccare” la compattezza delle richieste da presentare lunedì prossimo al vertice convocato a Palermo. Il punto di partenza è il piano di riordino della rete sanitaria regionale approvato nel 2015 dalla conferenza dei sindaci, e dal quale Cannata non riscontrerebbe necessità di discostarsi con le novità ora richieste dai suoi colleghi. I quali, dal canto loro, oppongono due argomentazioni: la rete venne approvata all’epoca quasi “obtorto collo”, per consentire l’avvio delle stabilizzazioni; la penalizzazione che quella rete ha riservato all’offerta sanitaria pubblica siracusana.
Ormai in secondo piano la diatriba Pizzuta si-Pizzuta no. Il giudizio tecnico dell’Asp sull’area indicata dal Consiglio comunale di Siracusa, con l’idea di massima partorita dall’ufficio tecnico, non è netto. E in questo momento, il dibattito sull’area è secondario. Occorre anzitutto la garanzia di avere subito un Dea di II livello, senza rassicurazioni coniugate al futuro. Forti di quel nuovo fattore politico, si potrebbe ripensare anche la sede dell’ospedale: più grande, più efficiente.




Violenza sessuale, ai domiciliari un 21enne: avrebbe approfittato di un ragazzino

E’ ai domiciliari il 21enne di Floridia accusato di violenza sessuale aggravata. La misura è stata disposta al termine di una articolata indagine coordinata dal procuratore capo Fabio Scavone. A disporre la misura cautelare, il pm Francesca Eva.
Il 21enne avrebbe approfittato di un ragazzo oggi 15enne ma gli episodi di violenza sarebbero sarebbero iniziati nel 2016 protraendosi sino all’inizio del 2019. La vittima aveva quindi meno di 14 anni quando la brutta storia, emersa dopo la segnalazione di una conoscente del ragazzino, avrebbe avuto avvio.
L’amica avrebbe letto lacune conversazioni whatsapp dall’esplicito contenuto sessuale ed avvisato immediatamente i carabinieri. I militari hanno condotto tutta serie di accertamenti, raccogliendo testimonianze ed incrociando i dati delle confersazioni telefoniche e telematiche. La relazione redatta è stata consegnata alla Procura che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.




Siracusa. Ex Provincia occupata, i dipendenti: “Abbiate il coraggio di chiuderla”

Settimo giorno di protesta per i dipendenti dell’ex Provincia regionale e della partecipata Siracusa Risorse. Nessuna buona notizia da Palermo, dopo l’interlocuzione con l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao,che ha posto in rilievo la carenza di fondi a disposizione. I lavoratori continuano ad occupare il cortile della sede del Libero Consorzio di via Roma. Non trascorrono, almeno per il momento, la notte nell’edificio, come richiesto loro per ragioni di sicurezza, ma non escludono che, in assenza di riscontri, la protesta possa inasprirsi. La stanchezza è chiara nelle parole dei lavoratori. C’è chi arriva a chiedere la chiusura delle ex Province, per mettere fine ad uno stillicidio ormai insostenibile, dopo sei anni di tensioni, incertezze e continui “tira e molla”. I sindacati, insieme ai lavoratori, stanno, intanto, decidendo come procedere. La speranza è che si possa procedere in dodicesimi, ma facendo salvi per primi, con una specifica clausola, gli stipendi, vincolandone la relativa somma. Intanto la Cgil Funzione Pubblica e Filcams, insieme alla confederazione, stigmatizzano il comportamento dell’assessore Armao, giudicandolo “irresponsabile e non rispondente alle criticità che soprattutto investono la ex Provincia di Siracusa e la sua partecipata, Siracusa Risorse”. Le organizzazioni sindacali denunciano l’assenza di “prospettive concrete e certe, l’assenza totale di risposte sull’Ex provincia di Siracusa, già in dissesto da Maggio 2018”. Ragioni che spingono il sindacato ad ipotizzare l’inasprimento della protesta.




Siracusa. Otto nuovi netturbini, scoppia la protesta delle cooperative ex Igm

Tornano a protestare i lavoratori delle cooperative che svolgevano servizi a supporto di Igm, prima del passaggio di consegne a Tekra. Questa mattina presidio davanti alla sede amministrativa di viale Ermocrate. Arrabbiati, chiedono chiarimenti.
Rimasti fuori dal cambio appalto, erano riusciti ad ottenere un accordo sindacale che concedeva loro una corsia preferenziale in caso di assunzioni da parte del nuovo gestore del servizio di igiene urbana. E Tekra avrebbe recentemente chiamato a lavoro 8 nuove unità – inquadrate come netturbini – ma senza pescare dal bacino delle cooperative rimaste fuori dal circuito lavorativo.
Da qui la protesta di questa mattina ai cancelli degli uffici di viale Ermocrate.




Siracusa. La curiosità: windskaters “veleggiano” alla Marina

Non sono passati inosservati i due windskaters che, nel primo pomeriggio, hanno scorrazzato alla Marina.
Disciplina curiosa quella del windskate, praticata utilizzando una “tavola” munita di rotelle e una vela da windsurf collegate mediante un piede d’albero. Fonde le caratteristiche dello skateboarding sia quelle del windsurfing, per dare vita a manovre e “trick” caratteristiche dei due sport.
Il windskate è una disciplina molto recente e, nonostante la forte diffusione non viene disputata a livello agonistico. Occorrono coordinazione motoria, molto equilibrio, coordinamento posturale e presenza fisica per cimentarsi con il windskate.
I due rider siracusani hanno sfruttato il vento leggero per “veleggiare” e divertirsi.