Siracusa. Esonda l’Anapo, chiusi due tratti stradali: situazione sotto controllo

Le copiose precipitazioni della prima parte della giornata hanno “gonfiato” l’Anapo e il fiume è tornato ad essere nelle ultime ore un osservato speciale. A controllarne la portata, il livello delle acque e le criticità sono gli uomini dell’Avcs, sotto il coordinamento della protezione civile comunale. Il fiume ha esondato in corrispondenza del ponte Capocorso e della vicina traversa Case Bianche. I due tratti di strada interessati dall’esondazione sono stati chiusi al traffico per ragioni di sicurezza. La vigilanza prosegue fino a quando la situazione non si sarà normalizzata.




Ex Provincia, si allarga la protesta: c’è Siracusa Risorse. Presidio anche nella notte

Anche i lavoratori di Siracusa Risorse arrivano a dare manforte alla protesta dei dipendenti della ex Provincia Regionale. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione, i circa cento dipendenti della società partecipata con unico azionista la ex Provincia muoveranno dalla sede di via Necropoli del Fusco alla volta di via Roma.
Dove troveranno i provinciali che già questa mattina hanno occupato il palazzo. Predisposti turni per garantire un presidio anche nelle ore notturne. Così ha deciso l’assemblea dei lavoratori. SI va avanti ad oltranza, fino al trasferimento effettivo delle risorse necessarie per gli stipendi arretrati.
La tensione è alta ma attraverso la mediazione dei sindacati, i lavoratori hanno garantito massima responsabilità. Per il momento l’ordine pubblico tiene, ma gli anni di tira e molla e la crisi senza fine dell’ente hanno indotto uno stato di stress nei dipendenti che paiono oramai allo stremo delle energie nervose.
Di ex Provincia si è parlato brevemente anche nel pomeriggio in Prefettura, durante il vertice convocato per analizzare la altrettanto difficile posizione dei dipendenti del Comune di Pachino, anche loro in protesta.
Prende però corpo l’idea di un sit-in a Palermo durante i giorni “caldi” dell’approvazione del bilancio. I lavoratori siracusani vogliono farsi “vedere” da quella Regione che, dopo aver creato parte del problema, non si è davvero interessata ad una soluzione.




Siracusa. “Nuovo ospedale, deve essere così…”: l’Ordine dei Medici detta le linee

Dieci punti per tracciare le linee guida da seguire nella realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. A dettarle è l’Ordine dei Medici, attraverso il suo presidente Anselmo Madeddu. “Ma non entriamo nel merito della scelta dell’area, che rimane in capo all’istituzione comunale”, precisa subito. Anche se nella parte finale del documento si potrebbe anche leggere una bocciatura della Pizzuta, scelta dal Consiglio comunale. Ma procediamo con ordine.
Il primo punto parla di “Modularità e Flessibilità” in modo da considerare una eventuale promozione dell’ospedale verso il Dea di II livello (oggi è primo, ndr). Al secondo punto, la “priorità della idea progettuale rispetto al condizionamento territoriale”. Vale a dire che le scelte progettuali del nuovo ospedale di Siracusa “dovranno essere dettate dai Fabbisogni Sanitari, dalle scelte tecniche e dai più moderni ed aggiornati principi dell’edilizia ospedaliera e non potranno essere condizionate dalla scelta del terreno, ma viceversa”, spiega Madeddu.
Terzo punto di dieci, l’adozione delle linee guida per l’Edilizia Ospedaliera del CNETO (Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera). Al quarto, l’adozione degli indirizzi Agenas in tema di Edilizia Ospedaliera ovvero principi guida organizzativi, tecnici e gestionali per la realizzazione e gestione di ospedali ad alta tecnologia e assistenza.
L’ospedale dovrà essere pensato e realizzato per favorire lo sviluppo del cosiddetto “modello a cure integrate centrato sul paziente”. Un modello in cui l’organizzazione della struttura deve soddisfare le necessità del paziente e non più soltanto degli operatori. E questo è il punto 5.
L’Ordine dei Medici specifica anche nel suo documento che l’ospedale “dovrà essere concepito con le caratteristiche strutturali più idonee al suddetto modello, quali ad esempio lo sviluppo orizzontale, per ridurre al massimo l’impatto ambientale, favorire i percorsi integrati ed eliminare l’uso delle torri, ovvero l’organizzazione per blocchi funzionali (area dell’emergenza, piastra tecnologica, corpo delle degenze e della ospitalità alberghiera), oppure ancora l’adozione di soluzioni architettoniche tra le più moderne che consentano l’organizzazione dipartimentale, la flessibilità organizzativa e la progressiva espandibilità di moduli e posti letto” (punto 6).
Nella parte finale del decalogo, la previsione delle aree minime di supporto (elisoccorso, centrale tecnologica con riserva idrica, parcheggi dedicati e aree a verde attrezzato con viabilità interna).
“Per realizzare questo tipo di ospedale moderno e funzionale è necessario prevedere pertanto una superficie complessiva compresa tra i 150.000 e i 180.000 mq, comprensiva degli spazi dedicati alla mera struttura ospedaliera (almeno 90.000, ndr) e le aree di supporto, prevedendo altresì che il nosocomio sia ben servito dalla viabilità urbana, extraurbana e territoriale”, si legge al punto 8. Che vale come implicita bocciatura dell’area scelta dal Consiglio comunale alla Pizzuta che non possiede simili caratteristiche.
Per i medici, il nuovo nosocomio deve avere valenza provinciale intesa come target geografico di riferimento. “Oggi l’Ospedale del capoluogo ospita ben 10 specialità non presenti negli altri ospedali della provincia e dunque programmate per le necessità dell’intera provincia (Malattie Infettive, Pneumologia, Oncologia, Nefrologia, Chirurgia Vascolare,Urologia, Neonatologia, Radioterapia, Medicina Nucleare e Pet-Tac, Anatomia Patologica). Inoltre altre 3 specialità previste soltanto a Siracusa sono fondamentali nell’economia della già esistente rete
provinciale per l’Emergenza: l’Emodinamica (fondamentale nella Rete per l’Infarto), la Stroke Unit (fondamentale nella Rete per l’Ictus), e la Terapia Intensiva Neonatale (fondamentale nella rete per l’Emergenza Neonatale e dei Punti Nascita)”.
Il decalogo si chiude parlando di “caratteristiche orografiche, geomorfologiche ed economicità dell’area da individuare”. Devono essere le migliori possibili.




Nuovo ospedale, Zito (M5s) chiama la Commissione Salute: “perplessità su area”

Il deputato regionale Stefano Zito (M5s) ha scritto al presidente della Commissione Salute dell’Ars chiedendo una seduta urgente dedicata al tema del nuovo ospedale di Siracusa. “Vanno valutate con attenzione alcune criticità emerse sull’area individuata per la futura costruzione della struttura sanitaria. Anche l’Asp di Siracusa ha avanzato delle perplessità che non possono essere sottovalutate”, spiega Zito.
E l’occasione di una audizione ad hoc potrebbe essere sfruttata anche per intavolare in Regione un confronto sulla necessità di “trasformare l’ospedale di Siracusa in un Dea di II livello”, aggiunge il deputato pentastellato. Attualmente, il piano regionale della rete ospedaliera “blocca” l’ospedale di Siracusa al primo livello, inferiore per offerta sanitaria.
“Ho chiesto che la commissione venga convocata a Siracusa, anche per poter effettuare un sopralluogo sul posto”, dice ancora Stefano Zito. “Mi auguro che la Commissione colga l’importanza del momento e disponga di conseguenza, invitando all’incontro anche il sindaco di Siracusa e l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza”. Un invito che Zito estende pure ad una delegazione di sindaci della provincia di Siracusa e diversi collegi tecnici.
“Sulla base della documentazione in mio possesso, ritengo utile questo momento di confronto prima della scelta finale. Non possiamo rinviare in eterno la costruzione dell’ospedale di Siracusa, occorre però chiarire se l’area individuata sia idonea e vantaggiosa anche in prospettiva di uno sviluppo futuro che il nosocomio deve avere”.




Siracusa. Scene di ordinaria immobilità: pioggia intensa, traffico in tilt. Il video

Prima parte di giornata segnata dal maltempo. Precipitazioni intense su Siracusa e polemiche a go-go per una ordinanza di chiusura scuole che non è arrivata. La Protezione Civile Regionale aveva diramato un’allerta meteo arancione.
Prima la grandine, poi la pioggia e sono emersi ancora una volta tutti i problemi (purtroppo noti) della viabilità nel capoluogo. Strade allagate, tombini saltati, mastelli e sacchetti della spazzatura che galleggiano sui marciapiedi. Gran lavoro per Vigili del Fuoco e Polizia Municipale. Nel video, una panoramica di quando accaduto a Siracusa. Per inviare un video o una foto: whatsapp 3393233488; redazione@siracusaoggi.it oppure attraverso la app gratuita di SiracusaOggi.it




Siracusa. Maltempo, emergenza al Villaggio Miano: chiuse alcune strade

L’ondata di maltempo si è abbattuta, come da previsioni, sulla provincia di Siracusa. Livello di allerta meteo color arancio quello diramato nelle scorse ore, con intense precipitazioni che dalle 7 di oggi stanno colpendo l’intero territorio. Nel capoluogo, i disagi di sempre, acuiti dalle conseguenze della grandinata di questa mattina e della pioggia battente, ormai da diverse ore. I principali problemi, come sempre, si sono verificati nella zona del Villaggio Miano, con strade allagate e l’intervento dei vigili del fuoco. Necessaria la chiusura di alcuni tratti di strada, per ragioni di sicurezza o di impercorribilità. Parecchi i tombini saltati. Nella zona della Tomba d’Archimede si è resto indispensabile utilizzare un’auto degli ausiliari del traffico per coprire un tombino ed evitare che le ruote dei veicoli in transito possano incastrarsi all’interno. Numerose le segnalazioni di carrellati e mastelli galleggianti e vaganti, trasportati dal flusso delle acque, “aiutate” dalle forti raffiche di vento. Polemiche, in città,per la mancata chiusura delle scuole, non prevista, tuttavia, quando il maltempo è dell’attuale portata e intensità. Intanto, sempre per via del maltempo, la protesta dei dipendenti dell’ex Provincia si svolge esclusivamente nella parte coperta (e ristretta) della sede di via Roma.




Palazzolo. Imbiancata la Maremonti, sembra neve ma è grandine

Insolito spettacolo sulla Maremonti, nei pressi di Palazzolo. Dopo la grandinata di questa mattina, la strada si è presentata completamente imbiancata tanto da sembrare neve. Per la provincia di Siracusa, il Dipartimento regionale di Protezione Civile ha diramato fino alla mezzanotte una allerta meteo arancione, parlando di condizioni meteo avverse.




Siracusa. Aggressione a due medici del Pronto Soccorso, i dipendenti: “Stanchi di subire”

Proseguono le indagini della polizia dopo l’episodio che si è verificato ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dove due medici sono stati aggrediti da un paziente per circostanze che gli investigatori stanno tentando di chiarire. Secondo quanto emerso, un uomo, poi denunciato, avrebbe tentato di aggredire il medico che avrebbe dovuto visitarlo per via di una ferita alla testa. All’uomo, sulla base del problema riferito e riscontrato all’accettazione, era stato dato un codice intermedio. L’attesa per lui snervante non è risultata, ad un certo punto, per l’uomo, tollerabile. Si sarebbe, pertanto, avventato contro un medico. Ne è scaturita una colluttazione. Un secondo medico, notando la scena,è intervenuto nel tentativo di riportare la calma, venendo, a sua volta, aggredito. Entrambi i medici hanno riportato lievi lesioni. Sul posto, gli uomini delle Volanti, che hanno sentito diversi testimoni. L’ennesimo episodi di violenza al Pronto Soccorso aveva spinto il personale paramedico a organizzare per oggi un sit-in di protesta all’ingresso dell’ospedale Umberto I di Siracusa,poi rinviato per via del maltempo. I dipendenti si dicono stanchi di una situazione che si ripropone con sempre maggiore frequenza. I dipendenti non si sentono tutelati e hanno deciso di far presente il proprio malumore con un’iniziativa a carattere spontaneo, non legata ad alcun sindacato, che sarà organizzata nei prossimi giorni. Il problema della sicurezza al Pronto Soccorso rappresenta una lacuna evidente, soprattutto da quando il posto di polizia, un tempo posto di fronte all’ingresso del Pronto Soccorso. Il servizio è previsto dalle 7 alle 19. Non coperte le ore serali e notturne. Se, inoltre, esigenze di servizio lo rendono necessario, gli agenti vengono impiegati in altre attività.




Siracusa. Aggressione al Pronto Soccorso, il Siulp: “presidio fisso di Polizia è fondamentale”

Gli ultimi casi di violenza su personale in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I riapre il tema sicurezza nella grande struttura sanitaria siracusana. Riflettori accesi sul presidio di Polizia. Fino a pochi anni fa, circa 3, era attivo 24 ore su 24, garantendo assistenza e fungendo da deterrente. Poi il servizio è stato ripensato. Oggi copre 12 ore (7/19) con due turni, ma quando intervengono diverse esigenze il personale viene dirottato altrove, lasciando scoperto il Pronto Soccorso. Come, per una infelice circostanza, è avvenuto proprio ieri. Quando è avvenuta la nuova aggressione, l’agente di turno era stato destinato ad altro.
“La presenza della Polizia in un reparto così delicato è fondamentale”, torna a ripetere il segretario provinciale del Siulp, Tommaso Bellavia. “Non è solo un presidio di vigilanza perchè la presenza di un poliziotto è anche il più efficace strumento per far desistere i malintenzionati da ogni reazione fuori le righe”, spiega. “E poi non dimentichiamo che dal Pronto Soccorso hanno preso avvio indagini importanti. L’occhio della Polizia non doveva essere tolto da lì”, ammonisce il segretario del principale sindacato di Polizia.




Siracusa. La rabbia dei dipendenti della ex Provincia Regionale: occupata la sede

Esplode la rabbia dei dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa. Esasperati da anni di crisi infinita, stanno dando vita quest’oggi ad una protesta in cui rabbia e disperazione si mischiando formando un mix potenzialmente esplosivo. Immediati gli appelli alla responsabilità, rilanciati dai sindacati sorpresi dalla mobilitazione e rinviati dagli stessi lavoratori a quella politica che sull’asse Siracusa-Palermo non ha saputo dare nessuna risposta concreta in 4 anni di crisi conclamata.
Cancello chiuso con un lucchetto nelle prime ore del mattino al palazzo di via Roma. Solo dopo le 8 è stato per consentire ai lavoratori in protesta di trovare riparo nel cortile coperto, a causa del maltempo. Alcuni hanno raggiunto il vicino palazzo della Prefettura.
“Difficile prevedere cosa può succedere adesso”, spiega un preoccupato Franco Nardi (Fp Cgil). Domani vertice a Palermo, alla ricerca di quelle risorse necessarie per i pagamenti degli stipendi arretrati. Ma il futuro fa paura: le somme stanziate lo scorso anno non ci sono più e il 2019 rischia di essere l’anno del definitivo tracollo della ex Provincia Regionale. E nel cortocircuito che contraddistingue questa vicenda sin dall’inizio, l’opinione pubblica guarda disattenta ai dipendenti in protesta, quasi addebitando loro la responsabilità di servizi sempre più al lumicino offerti dall’ente. Ma in questa storia, i provinciali sono le vittime principali di un clamoroso errore amministrativo, regionale prima e nazionale poi. E subito dopo, vittime sono i cittadini che assistono impotenti ai disagi che aumentano: riscaldamenti nelle scuole, asacom, viabilità provinciale, rete urbana di monitoraggio della qualità dell’aria, etc etc.