Siracusa. Un ammanco di droga nella partita in custodia e scatta la trappola: due arresti

Un ammanco di droga nella “partita” data in custodia e scatta l’imboscata. Gli investigatori della Mobile sono riusciti a ricostruire ed inserire in un chiaro contesto criminale un inquietante episodio avvenuto ad agosto dello scorso anno. Con l’accusa di tentato omicidio e detenzione illegale di arma da sparo è finito in carcere – su disposizione del gip del tribunale di Siracusa – il 33enne Danilo Greco; disposti i domiciliari invece per Giancarlo Limpido, 37 anni.
I due avrebbero voluto dare una “lezione” al 42enne Daniele Caruso, raggiunto da alcuni colpi di pistola alla gamba. Agli investigatori quest’ultimo aveva raccontato una versione contraddittoria, parlando di due giovani, arrivati in scooter e con il volto coperto dal casco. Ma nessun elemento che potesse confermare quel racconto è stato rilevato. Pertanto le indagini hanno iniziato a puntare altrove.
L’uomo sarebbe stato attirato in casa di Danilo Greco, con la complicità di Giancarlo Limpido. Una volta dentro, sarebbe stato fatto accomodare sul divano per discutere di “affari”. Ed in quel momento raggiunto da numerosi colpi di pistola alle gambe esplosi da una pistola che sarebbe stata procurata da Giancarlo Limpido.
Caruso, ferito, si sarebbe trascinato da solo fuori dall’appartamento di via Filippo Juvara e avrebbe chiesto aiuto al padre per farsi trasportare in ospedale.
“La ricostruzione dell’accaduto è stata suffragata dalla visione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona e dal sopralluogo compiuto all’interno dell’appartamento di Danilo Greco, insieme alla Scientifica”, spiegano gli investigatori siracusani. Sono state rinvenute tracce ematiche, verosimilmente riconducibili alla vittima Daniele Caruso.




Discariche dismesse, la mappa regionale del rischio: 33 in provincia di Siracusa

L’assessorato all’Energia e Rifiuti ha compilato il piano regionale delle bonifiche. Sono 511, in tutta l’Isola, le discariche dismesse a cui sommare 13 siti in cui si trova amianto, altrettanti siti minerari, 70 stabilimenti a rischio incendi e 60 siti di interesse nazionale (Sin) tra cui Priolo.
In provincia di Siracusa sono 33 le discariche censite, nessuna nel territorio del capoluogo. Tre quelle che meritano maggiore attenzione. La prima è la discarica Villa Cesarea di Sortino. Nel report regionale si parla di rifiuti speciali pericolosi ivi contenuti. Villa Cesarea non è stata ancora bonificata. Non sono precisamente individuati invece le tipologie di rifiuti ammassate in contrada Bommiscuro, a Noto (non bonificata). Mentre per la discarica di contrada Bagali si parla di rifiuti speciali non pericolosi per i quali manca ogni indicazione di intervento, presente o futuro.




Siracusa. Ex Provincia, altra grana: si smobilita la rete di monitoraggio qualità dell’aria

Dopo i riscaldamenti spenti nelle scuole e la sospensione del servizio Asacom è ora la volta della rete urbana di monitoraggio della qualità dell’aria. Continua a perdere affidabilità il sistema gestito – anche in questo caso – dalla ex Provincia Regionale. Una delle centraline più affidabili ed indicative, quella di viale Teracati, non invia più dati completi. Da diversi giorni il report quotidiano è una lista di n.p. (non pervenuti) e n.d. (non disponibili). Da un paio di giorni la centralina sarebbe poi addirittura spenta, per via di una serie di “tagli”. La notizia non è confermata dalla ex Provincia Regionale ma gli ultimi dati disponibili sul sito – del 30 gennaio – riportano solo n.p. ed n.d. proprio come se la centralina non operasse più rilevamenti. Le tarature costano ed il discorso è sempre lo stesso: la ex Provincia è in default, senza fondi deve risparmiare e pian piano tutto si riduce senza che nessuno riesca ad invertire la rotta. E pazienza se si tratta di servizi importanti per la comunità.
Parlando di qualità dell’aria in Consiglio comunale, l’assessore Coppa ha recentemente ricordato che la rete di monitoraggio appartiene al Libero consorzio e all’Arpa, che forniscono al Comune dei report periodici che è possibile monitorare collegandosi al sito web della ex Provincia. Vero, ma il report perde valenza se si smobilita la rete urbana di monitoraggio della qualità dell’aria. C’è il precedente della centralina di via Bixio. Ancora una volte, rinnoviamo una domanda: l’ecomanager di cui si era dotato il Comune di Siracusa, proprio per poter controllare in tempo quasi reale la qualità dell’aria, che fine ha fatto?




Siracusa. Più attenzioni per la Fonte Aretusa, parte la cura Civita-Basile per il papiro

Partono i primi interventi per la valorizzazione della Fonte Aretusa previsti dal bando di gara del Comune di Siracusa. Civita Sicilia, che se lo è aggiudicato, ha avviato le azioni più urgenti tra le quali un incarico di consulenza al Museo del papiro di Siracusa e la pulizia della Fonte. Sotto la guida del professor Corrado Basile, autorità scientifica internazionale, i papiri della Fonte da adesso saranno curati e manutenuti e torneranno a un nuovo splendore. Già impartite le prime indicazioni tecniche all’associazione di volontariato di protezione civile ROSS alla quale Civita Sicilia ha affidato l’incarico della manutenzione ordinaria e straordinaria e che ha da qualche giorno ha avviato il suo intervento.
Nelle prossime settimane saranno affrontate le altre emergenze, innanzitutto l’analisi delle acque e lo stato di salute degli animali che vi stazionano.
Contemporaneamente verrà redatto un progetto generale per tutti gli interventi necessari sia per la completa valorizzazione della Fonte che per la riqualificazione e il rilancio dell’acquario comunale e dei bagni pubblici adiacenti.
“Siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire alla valorizzazione di uno dei monumenti simbolo di Siracusa, una città in cui il nostro Gruppo ha scelto di investire con progetti di alto valore sociale e culturale”, afferma Renata Sansone, amministratore delegato di Civita Sicilia.
“Quello della Fonte Aretusa – ha detto il sindaco, Francesco Italia – non è una semplice pulizia ma un intervento più profondo rispetto al passato perché punta a salvaguardare l’intero microsistema e l’ambiente adiacente e in maniera non più sporadica ma costante. Un esempio virtuoso di collaborazione tra Comune e privati come altri messi in atto nel corso di questi ultimi anni”.




Lavoro nero e sicurezza sul posto di lavoro: controlli dei carabinieri, sospese attività

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno eseguito altre 20 ispezioni in altrettante aziende dei settori edile, agricolo, commercio, ristorazione e case di riposo. L’obiettivo rimane il contrasto al dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Controlli eseguiti a Melilli, Francofonte, Noto, Pachino, Portopalo, Priolo Gargallo, Augusta, Lentini e Rosolini.
Esaminate 62 posizioni lavorative, di cui 34 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 14 lavoratori in nero in cantieri edili, fondi agricoli, negozi di abbigliamento, case di riposo, bar/pasticcerie e supermercati. Nei confronti dei titolari di otto aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Nei confronti di 5 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano l’omesso allestimento di opere provvisionali, l’inadeguato fissaggio di tavole fermapiede a strutture resistenti, l’omessa valutazione dei rischi ai quali sono stati esposti i lavoratori dipendenti, l’omessa verifica dello stato di efficienza dei dispositivi di protezione individuale, l’omessa predisposizione di impianti di estinzione incendi e utilizzo di luoghi di lavoro privi di agibilità.
Ed ancora, nei confronti di 3 titolari di imprese è scattata la denuncia in stato di libertà per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 55 mila euro e le ammende contestate ammontano a oltre 49 mila euro.




Siracusa. Teatro comunale, avanti con Erga. “In futuro, gestione pubblica”

Il teatro comunale di Siracusa avrà gestione pubblica e un direttore artistico. Sulla forma dell’ente gestore deciderà il Consiglio comunale. I privati, che sino ad oggi hanno assicurato l’apertura della struttura ed i primi spettacoli, non saranno tagliati fuori ma coinvolti per la logistica ed i servizi aggiuntivi. Questo il piano dell’assessore alla cultura, Fabio Granata. I tempi sono piuttosto stretti: entro il 30 giugno Palazzo Vermexio deve farsi trovare pronto.
Scadrà in quella data, infatti, la proroga che è stata concessa alla Erga srl. Ragioni tecniche hanno suggerito di ricorrere alla proroga: le autorizzazioni per il funzionamento del teatro sono allo stato in capo alla stessa società privata e c’era il rischio di dovere interrompere la stagione di prosa. Lo ha spiegato proprio Granata rispondendo ad una interrogazione del consigliere Simone Ricupero.




Siracusa. “Cattive frequentazioni”, 30 giorni di chiusura per un pub di Ortigia

Un pub-pizzeria di Ortigia si è visto notificare un provvedimento di chiusura per 30 giorni emesso dal Questore e notificato da agenti della Polizia Amministrativa.
Il locale era già stato sottoposto ad una sospensione di licenza di 20 giorni nel 2015 e di 30 giorni nel 2017, perchè frequentato da pregiudicati ed era stato teatro di operazioni di polizia giudiziaria che avevano portato all’arresto di alcune persone per spaccio. Inoltre, i residenti della zona – non molto distante da corso Matteotti – lamentavano continui schiamazzi notturni ed atti vandalici posti in essere dagli avventori del locale.
Il pub è stato, pertanto, sottoposto ad attenti controlli delle forze di polizia ed i residenti hanno presentato numerosi esposti, attesa la circostanza che le problematiche evidenziate non trovavano una soluzione. Da qui il nuovo provvedimento di chiusura per altri 30 giorni.




Il mistero del rapinatore col fucile a canne mozze: due casi in poche ore a Pachino

Due inquietanti episodi a Pachino. In comune, l’uso di un fucile a canne mozze. Alle 18.15 di ieri rapina presso un distributore di carburanti di via Pascoli. Un individuo, con il volto travisato da un passamontagna, ed armato di fucile a canne mozze, si è fatto consegnare dall’addetto all’impianto la somma di 1.100 euro circa per poi dileguarsi.
Poco dopo la mezzanotte, un uomo, mentre effettuava un’operazione presso lo sportello bancomat di via Lincoln, è stato avvicinato da un individuo armato anche in questo caso di un fucile a canne mozze. “Dammi i soldi”, ha intimato, ricevendo una decisa opposizione. Il rapinatore ha preferito desistere.
Su entrambi gli episodi indaga la polizia.




Siracusa. Tutti contro la Floreno, la sospensione del servizio Asacom è un caso

Anche il deputato regionale Stefano Zito stigmatizza la decisione della ex Provincia Regionale di Siracusa che ha sospeso il servizio Asacom. “E’ un fatto davvero grave”, dice. “Nella nota che l’assessorato regionale delle Politiche Sociali ha inviato agli enti locali si evince che non poteva essere bloccato, in considerazione dell’approvazione del bilancio per l’esercizio finanziario del 2019 e del trasferimento delle risorse spettanti agli enti in dodicesimi dell’importo stanziato di 19.150.000 complessivi per l’intero anno 2019″. Il direttore generale degli enti locali ha dato via libera anche allo sblocco in dodicesimi delle accise. “Certo sono somme irrisorie rispetto a quanto realmente servirebbe, però è un segnale. Agli alunni disabili deve essere garantita l’assistenza e il Governo Regionale deve smetterla di perdere tempo nell’approvazione del bilancio”, conclude l’esponente del Movimento 5 Stelle.
Monta la rabbia anche dell’ex parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo e del consigliere comunale Salvo Castagnino. “La commissaria Floreno va rimossa”, tuonano. Per i due non avrebbe seguito la vicenda con la giusta attenzione “accampando scuse e avviando una comunicazione con l’assessorato regionale solo dopo la frittata fatta. Un ritardo e una disattenzione colossali, imperdonabili. Nessuna delle ex Province Regionali ha realmente sospeso il servizio, solo Siracusa. Qui non hanno letto o non hanno capito quello che chiaramente ha detto il Dipartimento Regionale con una nota che non lascia margini di interpretazione”, continuano i due. “Non è vero che i fondi ci sono solo sulla carta. Verrà garantita la ripartizione in dodicesimi su percentuale mensile”, insiste Castagnino. “Qualcuno dovrebbe arrossire e chiedere scusa ai ragazzi diversamente abili ed alle loro famiglie per questa situazione”, conclude.
Anche il deputato regionale Cafeo ha criticato la scelta della commissaria Floreno, dicendosi sorpreso.




Siracusa. Sospensione servizio Asacom, pressing sulla Floreno ma i fondi non ci sono

Sulla sospensione del servizio Asacom è pressing sulla commissaria straordinaria della ex Provincia Regionale, Carmela Floreno. Il consigliere comunale Salvo Castagnino ha dato il via al suo annunciato sciopero della fame per chiederne la riattivazione immediata. Tappa davanti al Tribunale di viale Santa Panagia insieme all’ex deputato regionale Enzo Vinciullo che chiede con forza le dimissioni del commissario Floreno. Da Palermo, anche il deputato regionale Giovanni Cafeo manifesta la sua sorpresa per la decisione di Siracusa, unica ex Provincia arrivata a sospendere il servizio. Nelle ore scorse, anche Caltanissetta aveva autorizzato la prosecuzione del servizio, ritornando sui suoi passi. “Le garanzie fornite dalla Regione sono reali. I fondi ci sono e saranno trasferiti, non si poteva farlo operando ancora in dodicesimi. Approvato il bilancio, arriverà il via libera a quelle somme. A mio avviso il servizio non andava sospeso”, chiosa Cafeo.
Deve anche comprendersi se si possa configurare un’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, come la recente nota del dipartimento regionale delle Politiche Sociali lascia intendere, passando la patata bollente alle ex Province.
La commissaria Floreno oggi è a Siracusa. Dopo una serie di approfondimenti con i suoi uffici, sta monitorando la situazione. Ma nessun passo indietro, pur comprendendo il disagio arrecato alle famiglie. La disponibilità di fondi regionali non viene valutata come sufficiente. Servono soldi in cassa, a Siracusa. Quanto alla interruzione di pubblico servizio, respinta ogni accusa perchè non ci sarebbero le condizioni tali da prefigurare una simile fattispecie. “Il Libero Consorzio comunale comunica che sono in corso interlocuzioni con l’assessorato Regionale competente per garantire la continuità del servizio con le stesse modalità con le quali è stato garantito fino al 31 gennaio”, recita una nota di poche righe inviata dall’ufficio stampa dell’ente.