Sea Watch, sbarco a Siracusa: summit in mattinata. Cinque nazioni pronte ad accogliere

Pare sbloccarsi la lunga impasse sulla sorte dei 47 migranti a bordo della Sea Watch, ferma a poche centinaia di metri dalla costa nord di Siracusa. Cinque paesi europei (Francia, Germania, Portogallo, Romania e Malta) hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza di una quota di immigrati che, però, dovranno sbarcare in Italia. Sembra quindi più vicino l’approdo in porto (Siracusa o Augusta?) della nave della ong tedesca.
La novità è maturata nottetempo, durante un vertice tra il premier Conte ed i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio. In mattina previsto nuovo summit per il via libera allo sbarco. Mancano ancora “soluzioni convergenti”. Nella notte lo sbarco sembrava imminente, ogni decisione però è stata rinviata a questa mattina.




Riconversione Petrolchimico?Confindustria:”Siamo realisti”

“Impossibile la riconversione industriale dall’oggi al domani. Il polo petrolchimo-energetico di Siracusa non è quello degli anni 60 e 70, quando non esisteva alcuna legislazione ambientale”. Il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona replica alle dichiarazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, pronto alla rinconversione in Sicilia.  “Dal 2000 ad oggi-spiega Bivona- il settore ha investito in Sicilia quasi 4 miliardi di euro per la salvaguardia ambientale, ed è forse il settore più controllato a livello nazionale, regionale e provinciale. L’attività di raffinazione assicura all’economia regionale il 65% dell’export, rappresenta il 40% della raffinazione in Italia e occupa 5.200 persone. Solo il Porto “Core” di Augusta insieme alla Rada S. Panagia hanno movimentato, nel 2017, 40 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, che rappresentano circa il 50% delle merci movimentate nei porti siciliani. Il contributo annuo all’Erario, tra IVA e accise, è di 1,8 miliardi di euro e le tasse ed oneri sociali sono circa 264 milioni di euro, secondo i dati di Unione Petrolifera.Seppure la domanda è in contrazione, ancora fino al 2050 i prodotti petroliferi ricopriranno un ruolo fondamentale nei trasporti”.Bivona esclude la possibilità di riconvertire tutte le raffinerie per produrre biofuel, “considerato che le due Green Refinery di Porto Marghera e Gela di ENI coprono già oggi il fabbisogno nazionale, peraltro con un rapporto degli occupati di 1 a 10 rispetto alle tradizionali raffinerie, tant’è che oggi non ci sono investitori privati disponibili”. Il presidente di Confindustria Siracusa è convinto che sia opportuno accompagnare la transizione energetica, “avendo presente la realtà dei fatti, altrimenti- avverte- si rischia di creare false aspettative e imboccare strade impercorribili”. Poi le rassicurazioni di carattere ambientale. “Il Patto di Responsabilità Sociale-assicura Diego Bivona-  ha fatto luce sul tema delle bonifiche: è stato certificato da ARPA Sicilia che da parte delle aziende private i siti contaminati ricadenti nelle aree di loro proprietà sono stati caratterizzati e sono in corso le attività di bonifica, mentre niente è stato fatto per le aree di pertinenza pubblica.Ha sviscerato il tema delle patologie tumorali nell’area industriale siracusana da parte degli esperti del Registro Tumori e della ASP ed è emerso che l’incidenza tumorale è più elevata nelle città metropolitane di Catania, Messina e Palermo rispetto ai 4 comuni dell’area industriale di Siracusa dove si registra un calo dei morti di circa il 3% per la chiusura di attività impattanti”. Ragioni che, a detta del presidente di Confindustria Siracusa, dovrebbero “indurre a guardare con diverso occhio il polo petrolchimico siracusano. Non possiamo far pagare, anche in termini di valutazioni, le colpe di chi oggi non c’è più e agiva in un contesto normativo e prescrittivo in cui la cultura ambientale era pressochè inesistente”. Infine due chiare domande a Musumeci. “Come pensa di sostituire l’economia che proviene dalle attività del polo petrolchimico siciliano? Che tipo di sviluppo intende privilegiare, vista la mancanza cronica di infrastrutture che pone la Sicilia agli ultimi posti per competitività a livello europeo? “. Parte la richiesta di un impegno concreto da parte della Regione per lo sblocco, piuttosto, delle opere pubbliche e infrastrutturali immediatamente cantierabili, per 4 miliardi e 722 milioni secondo uno studio di Ance, l’associazione dei costruttori. “Questo-conclude Bivona- per dare lavoro alle imprese, creare occupazione , soprattutto per i giovani che in migliaia annualmente lasciano la nostra terra in cerca di un lavoro”.

 




Noto. Reddito di Cittadinanza, Bonfanti: “Dimenticata la fiscalità comunale”

Una “dimenticanza” di rilievo nel Reddito di Cittadinanza. Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti sottopone al presidente nazionale Anci, Antonio De Caro e a quello regionale Leoluca Orlando una questione particolarmente delicata per i comuni. In una lettera indirizzata ai due sindaci, Bonfanti spiega come ritenga “grave che il Reddito di Cittadinanza contempli una serie di pagamenti a favore di soggetti privati, senza considerare il dovere del cittadino verso la fiscalità comunale, a partire dalla Tari (Tassa sui Rifiuti), un costo puro per i Comuni per garantire ai cittadini un servizio di pubblica utilità”. La richiesta è che questa “dimenticanza venga sanata”.
«Ancora una volta – spiega Bonfanti – sono state soddisfatte le esigenze delle banche, di aziende e soggetti privati, destinatari, in parte, delle risorse che il Reddito di Cittadinanza offrirà. I Comuni, invece, vengono cancellati dall’orizzonte di ciò che configura, garantisce e salvaguarda un corretto sistema economico, quando invece andrebbe riconosciuto il ruolo di soggetti attivi sia nel contrasto alla povertà, sia nell’erogazione di fondamentali servizi pubblici».




Siracusa. L’offerta degli albergatori per la Sea Watch: “trasbordo, alloggio e un lavoro”

Non è una provocazione ma una reale proposta. L’associazione Noi Albergatori Siracusa offre ai 47 migranti a bordo della Sea Watch trasbordo a terra, alloggio un lavoro con contratto regolare nelle strutture ricettive siracusane. Il presidente dell’associazione, Peppe Rosano, ha scritto al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e al ministro degli Interni, Matteo Salvini.
A loro ha chiesto le relative autorizzazioni per predisporre tutta l’operazione, pagata dagli albergatori siracusani che si riconoscono nell’associazione.
Il piano di Rosano prevede anzitutto il trasferimento a terra “con nostri mezzi di trasporto navale”. Poi l’offerta di “adeguato alloggio, il necessario vitto e l’occorrente vestiario fintantoché non sarà trovata soluzione politica a livello internazionale per la definitiva sistemazione” dei migranti. Se i tempi dovessero rivelarsi lunghi, Noi Albergatori Siracusa si assumerà oneri e costi per avviare i 47 migranti “all’apprendimento della lingua italiana, con specifici docenti”, poi “corsi di addestramento per avviarli successivamente alle attività lavorative tipiche
dell’albergo” fino all’assunzione “con contratto stagionale”.
Bene la solidarietà e lo spirito alla base dello slancio umanitario. Ma sorge il dubbio che l’associazione si sia spinta forse un pò oltre non volgendo lo sguardo anche alla comunità locale, ricca di giovani bisognosi di un impiego o di una possibilità formativa nella loro terra.




Siracusa. Veglia in Cattedrale per i migranti, “ero forestiero e mi avete ospitato”

Una veglia in Cattedrale sul tema “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Vangelo secondo Matteo 25,35). All’appuntamento organizzato dalla curia di Siracusa per mercoledì 30 gennaio, a partire dalle 20, ci sarà anche l’arcivescovo Salvatore Pappalardo.
E’ stato proprio lui ad esprimere il desiderio di promuovere un momento di condivisione fuori dal clamore mediatico che la vicenda dei 47 migranti sulla Sea Watch sta avendo. “Un momento di riflessione guidato dai pensieri di don Luca Saraceno, dei fratelli Maristi e delle suore scalabriniane per ritrovare la nostra umanità. Nel Vangelo, Gesù Cristo si identifica con l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, il malato e il prigioniero”.
Chiuderanno l’incontro gli studenti della Scuola di teatro dell’Istituto nazionale del dramma antico.




La Sea Watch ricorre alla Corte Europea dei diritti umani. Video messaggio da bordo

“Un immenso grazie. Per favore continuate così”. Sono le parole con cui si chiude il video messaggio partito dalla Sea Watch. A parlare, in inglese, è Kim, il capomissione. “Grazie alla gente di Siracusa e grazia anche al sindaco per la solidarietà mostrata verso la nostra situazione”.Il video è stato pubblicato sulla pagina twitter della Ong tedesca. Lo stesso strumento social è stato utilizzato per comunicare il ricorso alla Corte Europea dei diritti umani. “Chiediamo alla Corte se il governo italiano, impedendo lo sbarco, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse da Sea-Watch 3”. Richieste “misure urgenti” per porre fine allo stallo. Ad assistere Sea Watch 3 è lo staff legale di Mediterranea, altra ong.




Siracusa. La sfida di Cafeo: “Salvini sia coraggioso e salga a bordo della Sea Watch”

“Invito il ministro Salvini e la sua collega alla Sanità, Giulia Grillo, a salire a bordo della SeaWatch 3”. Il deputato regionale del Pd, Giovanni Cafeo, si rivolge direttamente agli esponenti del governo. “Vengano a verificare di persona la situazione, in particolare quella sanitaria e psicologica, definita proprio dalla titolare del dicastero alla Sanità, peraltro medico, ‘al massimo leggermente stressante’, inaugurando così un nuovo metodo di diagnosi, ossia quello da remoto per titoli di giornale”. Il deputato regionale, questa mattina in Procura a Siracusa insieme al presidente del Pd, Matteo Orfini, e Maurizio Martina, lancia la sfida. “Sono convinto che entrambi i rappresentanti del nostro coraggioso governo non avranno certo il timore di affrontare 47 esseri umani alla deriva, per rendersi conto finalmente di come la propaganda politica possa diventare aberrante se fatta sulle spalle dei più deboli, cavalcando le irrazionali paure delle masse per pure finalità elettorali”.




Irruzione nel covo di Michele Cianchino, latitante di spicco del clan Bottaro-Attanasio

Era latitante da settembre dello scorso anno. Ma non si era allontanato mai dalla sia città. I carabinieri hanno arrestato Michele Cianchino in una abitazione di via Principato di Monaco. Il 36enne è considerato elemento di spicco del clan “Bottaro-Attanasio”. Doveva scontare 4 anni e 10 mesi di reclusione dopo la condanna per estorsione aggravata dall’agevolazione al clan mafioso di appartenenza.
Nella casa siracusana aveva realizzato un vero e proprio covo: vi si accedeva da dietro un armadio della cucina, attraverso un piccolo accesso con una doppia porta. All’interno del nascondiglio, i carabinieri hanno trovato anche una pistola a salve tipo beretta modello 92, modificata con la sostituzione della canna. Era pronta all’uso e corredata di cartucce calibro 9.
Nel corso dell’operazione, sono stati arrestati per favoreggiamento personale anche due conviventi incensurati che vivevano nella stessa abitazione di via Principato di Monaco, poiché gli stessi. Ne avrebbero favorito la latitanza.
Cianchino è stato condotto a Cavadonna. Domiciliar per la coppia che divideva la casa con l’uomo.




Siracusa. Cecile Kyenge vuol salire a bordo della Sea Watch: “porto solidarietà”

L’eurodeputata Cecile Kyenge, ex ministro del governo Letta, ha raggiunto questa mattina il porto rifugio di contrada Targia. Anche lei è pronta a violare l’ordinanza che interdice la navigazione nei pressi della Sea Watch. Lo conferma in diretta su Fm Italia: “voglio salire a bordo, voglio portare la mia solidarietà”, spiega al telefono. Per la visita a bordo della nave dell’ong tedesca sono stati indagati Maurizio Martina e Matteo Orfini, saliti ieri a bordo. “Ne sono al corrente”, si limita a commentare. “In Europa stiamo discutendo di modifiche al trattato di Dublino ma il governo italiano continua a smarcarsi. C’è larga convergenza dei paesi europei per una revisione delle regole”, spiega ancora l’ex ministro che ieri ha partecipato al presidio degli attivisti e delle associazioni in largo XXV Luglio. “Grazie al sindaco e grazie a quella parte di Siracusa che continua a manifestare civiltà. Serve resistenza civile, dentro e fuori le istituzioni. I migranti devono subito essere sbarcati ma le regole europee vanno riviste”. A breve intervista con Cecile Kyenge.




Sea Watch, sbarco a Siracusa: Salvini, “solo se andranno poi in Olanda o Germania”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, apre allo sbarco dei migranti della Sea Watch a Siracusa ma pone una rigida condizione: “dovranno andare subito in Germania o in Olanda”. Se dovesse arrivare una simile garanzia, Salvini darà l’autorizzazione all’attracco della imbarcazione Ong. Germania e Olanda vengono chiamate in causa perchè la prima è lo stato di appartenenza dell’organizzione umanitaria mentre la seconda è la nazione di cui la nave batte bandiera. “In Italia abbiamo già accolto e speso anche troppo”, ha ribadito Salvini alle agenzie.
Difficilmente i due paesi europei daranno riscontro positivo.