Siracusa. Legambiente spinge la differenziata, buona iniziativa in piazza Adda

Piazza Adda, a Siracusa, è stata una delle cento piazze italiane scelte da Legambiente per promuovere la raccolta differenziata e l’economia circolare. Nel corso della mattinata sono stati raccolti 384 kg di carta; 61 kg di cartone; 184 kg di vetro e 111 kg di plastica.
I rifiuti conferiti dai cittadini sono stati pesati presso il Punto di Raccolta Mobile dell’Igm e “trasformati” in buoni-sconto da spendere negli stand della Coldiretti del mercato di Campagna Amica. “Contenti per il successo riscosso dall’inizativa. Tanti cittadini ci hanno invitato a replicarla”, raccontano dall’associazione ambientalista.
Nonostante tutti i ritardi, i disservizi e le incongruenze registrate nei mesi successivi all’avvio del servizio di raccolta “porta a porta”, in poco tempo la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato è passata da livelli irrilevanti al 27,9%, con un significativo risparmio di soldi per il Comune in termini di minore smaltimento in discarica. “La complessa procedura di passaggio dal vecchio gestore al nuovo non deve in alcun modo rallentare questo percorso”, ammoniscono da Legambiente. Insieme all’invito ad affrontare il grave problema dell’elusione della Tari.




Province, la Sicilia recepisce la legge Delrio: "Mentre governo è pronto ad abrogarla"

“Dopo tanti impegni e proclami e mentre a Roma si parla di ritorno delle Province, in Sicilia si recepisce la Legge Delrio”. Duro il commento di Vincenzo Vinciullo, che esprime rammarico per il silenzio “assordante della politica, dei sindacati, della stampa mentre tutto questo accade, come se non fosse sotto gli occhi di tutti il dramma che stanno vivendo le ex Province siciliane”. Il leader di “Siracusa Protagonista” esprime la speranza che  “il Governo, dopo il recepimento di un ordine del giorno, approvato dalla Camera dei Deputati, possa abrogare la Legge “Delrio” e ridare alle Province, con l’abolizione fra l’altro del prelievo forzoso, un minimo di dignità, soprattutto ai lavoratori che continuano a percepire a singhiozzo i loro stipendi”. La vicenda, sottolinea Vinciullo, sta causando
“gravissime ripercussioni dal punto di vista della gestione del territorio” .




Port Utility, il Riesame respinge la scarcerazione per Miceli e i Magro

Confermate le misure restrittive per Nunzio Miceli, Giovanni e Pietro Magro. I giudici del tribunale del Riesame di Catania hanno respinto le istanze di scarcerazione presentate dalla difesa : gli avvocati Bruno Leone per i fratelli Magro (ai domiciliari) e Aldo Ganci per Miceli – attualmente detenuto nel carcere di Cavadonna- coinvolti nell’operazione Port Utility, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla luce un presunto giro di appalti pilotati per l’affidamento di lavori al  porto commerciale di Augusta. In libertà sono tornati, invece, Venerando Toscano e Giovanni Sarcià, componenti dell’Autorità Portuale, nonchè il commissario di gara, Antonino Sparatore. Gli appalti ritenuti “pilotati” dall’accusa, rientrano nell’ambito di quelli previsti nella “Scheda Grandi Progetti – Hub porto di Augusta”. Le opere sono finanziate nell’ambito della programmazione 2007/2013 con fondi Pon e ammontano a circa 100 milioni di euro. Gli utili – illeciti – sarebbero stati “pagati” attraverso “consulenze”, per un volume totale di quasi 8 milioni di euro. Quanto ai due funzionari dell’Autorità Portuale, incaricati di gestire le gare di appalto, avrebbero incassato circa 500 mila euro ciascuno a titolo di incentivi per le relative attività d’istituto in realtà, rivelano le indagini, svolte dai tre professionisti titolari dello studio di progettazione.




Siracusa. La differenziata non si ferma, avanti con Igm fino al 9 dicembre

La raccolta differenziata prosegue con Igm fino a giorno 9 dicembre. Firmata dal sindaco di Siracusa l’ordinanza. Come ribadito nelle ultime ore, la raccolta differenziata quindi non si ferma. Si continua regolarmente secondo il calendario di conferimento attualmente vigente.
Nel frattempo dovrebbe completarsi il passaggio di cantiere tra Igm e Tekra. Lunedì pomeriggio in Prefettura le parti sono state convocate per cercare di risolvere le ultime problematiche, legate soprattutto al personale ed ai demansionamenti proposti dal gestore entrante.
Da domani Igm garantirà i servizi base, unico disservizio potrebbe essere collegato alla raccolta di organico (solo per domani) per le attività food. Il centro di raccolta di Arenaura dovrebbe riaprire lunedì mentre i cancelli rischiano di restare chiusi a Targia. Da lunedì riparte anche la distribuzione dei kit per la differenziata.




Siracusa. Da impiegati a netturbini: sul personale Tekra e Igm sono ancora lontane

E’ sui numeri dei dipendenti che adesso si gioca la partita del futuro del servizio di igiene urbana a Siracusa. L’attuale organico di Igm è composto da 244 unità. La gran parte sono operai, autisti, netturbini. Poi ci sono gli impiegati e dirigenti, in totale 37. A supporto, 50 lavoratori delle cooperative chiamate in subappalto da Igm ma non previsti dal capitolato.
Questi ultimi, ad oggi, restano fuori da ogni accordo con il nuovo gestore, Tekra. Con la chiusura dell’era Igm, si ritrovano senza lavoro. Il loro malumore cresce con il passare delle ore e questa mattina si sono dati appuntamento sotto Palazzo Vermexio per manifestare il loro malumore e chiedere un incontro con i rappresentati dell’amministrazione. Hanno fatto irruzione in Consiglio comunale chiedendo al sindaco di relazionare in aula. I sindacati stanno tentando di “recuperare” la posizione di questi lavoratori con l’inserimento di una clausola che prevede la loro assunzione in via prioritaria qualora Tekra dovesse decidere di rinforzare l’organico. Se ne discuterà lunedì pomeriggio in Prefettura.
C’è poi la posizione degli impiegati amministrativi e quadro. Per Tekra 37 sono troppi. Proposto il demansionamento: alcuni, insomma, dovrebbero accettare di lasciare la scrivania per andare in strada con compiti diversi. Una proposta definita inaccettabile dai sindacati. Ma il gestore entrante è stato chiaro: serve chi si occupi di pulire la città. La società campana sarebbe, poi, rimasta spiazzata dal numero di certificazioni di inabilità che sarebbe stato riscontrato.




Siracusa. Rifiuti, la vicenda in Consiglio comunale: domani seduta ad hoc

Il delicato momento di transizione del servizio di igiene urbana irrompe in Consiglio comunale. Nonostante non fosse punto all’ordine del giorno, è stato il tema su cui si è confrontata l’aula. In apertura di seduta i consiglieri hanno infatti chiesto al Presidente la trattazione dell’argomento che, non essendo posto all’ordine del giorno, per Regolamento, non sarebbe potuto essere trattato se non in un’apposita nuova seduta consiliare. A seguito di una riunione dei capigruppo straordinaria, il presidente Moena Scala ha convocato una nuova seduta consiliare per domani pomeriggio alle 15 con un unico argomento all’ordine del giorno, quello delle “Problematiche di igiene urbana”. Sarà presente in aula il sindaco, Francesco Italia. Oggi al quarto piano presenti anche diversi lavoratori delle cooperative che svolgevano servizio per Igm che rischiano di ritrovarsi senza lavoro nell’immediato.
La seduta odierna, per mancanza del numero legale, è stata rinviata a domani, sabato 1 dicembre, sempre alle 10, in seconda convocazione. Tra i punti all’ordine del giorno due variazioni di bilancio: la prima riguardante le spese di manutenzione straordinaria all’edificio Mae del cimitero dove si è verificato il cedimento di una parte di solaio posto a copertura dei loculi; la seconda impegna spese relative ai servizi connessi al randagismo. Ci sono poi un atto di indirizzo, primo firmatario Francesco Zappalà, che impegna la Giunta all’istituzione di un “Ufficio trasparenza”; ed un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Carlo Gradenigo, riguardante l’impatto sul territorio del D.L. 4 ottobre n.113 in materia di immigrazione e sicurezza.




Due casi di Epatite A all'istituto comprensivo di Cassibile, l'Asp: "Vaccinazioni per tutti"

Due casi di epatite A all’istituto comprensivo “Falcone – Borsellino” di Cassibile. L’hanno contratta altrettanti bambini (ma ci sarebbero altri due casi dubbi) che frequentano la scuola. La notizia è stata comunicata ai genitori dei bimbi ieri, riferita  da un medico dell’Asp  nel corso di una riunione con la dirigente scolastica, Agata Balsamo e due mamme. Tra i genitori è subito psicosi. Le famiglie chiedono la chiusura della scuola, di sapere come comportarsi con i propri figli, protestano per il ritardo con cui ritengono di essere stati informati e in molti starebbero decidendo di non portare i propri bambini a scuola per il timore che possano contrarre il virus. L’Asp rassicura. La dirigente del settore Epidemiologia, Lia Contrino spiega che i casi accertati riguardano due bambini della scuola primaria, di 9 e 7 anni. Frequenterebbero due classi differenti dell’istituto scolastico. Il più grande è già stato dimesso, il più piccolo è arrivato ieri in ospedale, dove è sottoposto alle cure del caso. “Non c’è nulla di preoccupante- assicura la dirigente Contrino- tutto è sotto controllo e peraltro circoscritto. Il virus rimane in incubazione anche fino a 50 giorni. Abbiamo ritenuto opportuno, fermo restando che non c’è da allarmarsi, disporre la vaccinazione degli alunni, dei docenti e delle famiglie. Non è invece necessaria la disinfestazione dei locali scolastici. Sono sufficienti le normali azioni di pulizia quotidiana da parte di tutti”. Per quanto riguarda i piccoli che hanno contratto l’infezione, sono in corso degli accertamenti sui cibi che hanno ingerito, sui luoghi che hanno frequentato e su tutto ciò che può produrre elementi utili a ricostruire il quadro. Tutto da protocollo. “E’ necessario parlarne bene con noi – tuonano i rappresentanti dei genitori- informare l’Ufficio Scolastico Provinciale ed il Ministero della Salute su quanto accaduto, onde evitare che si ripropongano, in futuro, casi analoghi. Devono spiegarci bene e nel dettaglio, immediatamente, come dobbiamo comportarci perchè abbiamo paura per i nostri figli e ci sembra che ci stiano tenendo fin troppo all’oscura-

 

 




La strana partita del governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa

Che partita sta giocando il governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa? Da una parte la Regione dichiara di volere fortissimamente la realizzazione dell’infrastruttura di cui si discute ormai da trent’anni, dall’altra quasi suggerisce azioni “perdi-tempo”.
E’ il caso di chiarire le posizioni. Negli incontri ufficiali con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il presidente Musumeci è stato perentorio: “entro il 30 novembre dovete comunicarmi l’area su cui costruire l’ospedale, perchè Siracusa deve dotarsi di un nuovo nosocomio”. E per non sbagliare, ai rappresentanti dell’Asp presenti al vertice ha chiesto un parere sull’area individuata dal Consiglio comunale aretuseo nel luglio 2017: “è ok”, il laconico sta bene ricevuto in risposta. Nonostante, sotto traccia, si parli di qualche perplessità mai pubblicamente manifestata, dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda Sanitaria Provinciale che dovrebbe occuparsi della progettazione dell’ospedale. Ricapitolando: Musumeci dà un termine perentorio oltre il quale vuole archiviare le discussioni sull’area su cui costruire l’ospedale per passare alla progettazione e sua realizzazione e, per questo, chiede anche il parere di Asp.
Ma quando ha ricevuto il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo, il governatore Musumeci ha cambiato atteggiamento. “Fatemi avere quanti più ordine del giorno possibili approvati dai Consigli comunali della provincia e riapriamo i termini per la scelta dell’area”, avrebbe più o meno detto. Un suggerimento che, però, striderebbe con il Musumeci che vuole che si faccia in fretta per l’ospedale di Siracusa. Il primo cittadino ibleo però smentisce categoricamente. “La proposta degli ordini del giorno è mia, il governatore si limiterebbe a prenderli in considerazione”, dice commentando una partita politica che adesso si infiamma. “Si facciano l’ospedale da 350 posti letto alla Pizzuta, se vogliono. Ma così devono spiegare perchè svendere 350 posti letto della sanità pubblica visto che l’Umberto I ne conta 700”.
Ieri, intanto, assemblea dei sindaci della provincia di Siracusa a Palazzo Vermexio. All’ordine del giorno, l’area su cui costruire il nuovo ospedale. Ai sindaci della zona montana con in più il sostegno di Melilli non piace la zona scelta, quella della Pizzuta. Penalizza chi, proprio dalla provincia, vorrebbe raggiungere la struttura sanitaria. Per questo chiedono di valutare un “ripensamento” e optare per un terreno nei pressi della grande viabilità, l’autostrada insomma. Se ne tornerà a discutere, in una nuova assemblea con la partecipazione – richiesta – di Asp e Regione.
Se si deve tener conto del Musumeci-pensiero 1, ovvero del perentorio termine del 30 novembre, non c’è più tempo per rimettere tutto in discussione. Se dovesse valere il Musumeci-pensiero 2, tutto è possibile. Sarebbe a questo punto interessante capire chi e se vuole davvero che si costruisca il nuovo ospedale di Siracusa. Per il momento continuano a vincere confusione, divisioni ed egoismi. Un mix perfetto per allontanare il risultato.

foto: a sinistra, il sindaco di Palazzolo con Musumeci; a destra un momento dell’incontro tra Musumeci, Razza e il sindaco di Siracusa




Siracusa. Viveva in strada contro tutto e tutti, adesso per Agnes inizia una nuova vita

Agnes non è più un “caso”. La migrante che per diverso tempo ha letteralmente vissuto tra una soglia e una panchina di corso Umberto ha vinto la diffidenza ed ha accettato l’aiuto dei servizi sociali di Siracusa. La linea del dialogo avviata ad agosto dall’assessore Alessandra Furnari con il supporto di assistenti sociali, mediatori culturali e forza dell’ordine ha portato al risultato sperato. Senza forzature, in assoluta volontà, Agnes ha deciso di trascorrere un periodo in comunità terapeutica per iniziare a tracciare un cammino diverso. Ci sono strappi e cicatrici di un passato difficile da analizzare e superare ed è il cammino di speranza verso un domani “normale” che parte adesso. Dopo svariati tso, litigate a muso duro e insulti lanciati a chi tentava di aiutarla. Non era un caso facile ed Agnes poco ha fatto per risultare “accettata” e “simpatica”. Divenne anche oggetto di un lancio di uova, segnale di latente insofferenza. Ma ha sempre rivendicato la libertà di vivere la sua scelta da clochard. Fino a pochi giorni addietro, quando è partito il suo nuovo percorso di vita.
Oggi Agnes è calma e felice, racconta chi sta prestandole assistenza. “Andrò presto a trovarla. Ringrazio tutte le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato a ridare speranza a chi si era ritrovata ai margini della nostra società. In particolare il mio grazie va al dottor Gaetano Sgarlata, direttore del Dipartimento di Salute Mentale”, commenta l’assessore Furnari.
Certo, non sono stati risolti tutti i problemi di disagio o indigenza siracusani. Le politiche sociali continuano infatti nella loro opera. In silenzio e senza pubblicità, continuano a prestare uguale attenzione ai siracusani in difficoltà.




Lele Scieri: torna in libertà l'ex caporale arrestato per concorso in omicidio

Revocati i domiciliari ad Alessandro Panella, ex caporale della Folgore arrestato ad agosto scorso con l’accusa di concorso in omicidio per la morte di Emanuele Scieri.
Il gip Giulio Cesare Cipolletta ha accolto l’istanza presentata dai difensori dell’indagato, Tiziana Mannocci e Marco Meoli. Per Panella applicata la meno afflittiva misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Non sussisterebbe il pericolo di fuga o di inquinamento probatorio perché l’ex militare, che ha doppia cittadinanza italiana e statunitense, “ha spontaneamente consegnato tutti i suoi documenti validi per l’espatrio”, hanno spiegato i suoi difensori. Inoltre, essendo passati molti anni dal fatto, non vi sarebbe la possibilità di inquinare l’attività degli inquirenti.