Il papiro di Siracusa arriva a Lugano, protagonista della “Notte del Racconto” svizzera

Il papiro di Siracusa arriva a Lugano. Venerdì 14 Novembre si è svolta La “Notte del Racconto” un appuntamento che, da oltre trent’anni, illumina la Svizzera con il potere delle storie. Ogni anno, in migliaia di scuole, biblioteche e spazi culturali, bambini e famiglie si ritrovano per condividere letture, attività e narrazioni attorno a un tema comune. È un evento nazionale che celebra la lettura come atto collettivo, come ponte tra generazioni e come rito capace di avvicinare i più piccoli al mondo dell’immaginazione e della cultura.
L’edizione 2025 ha scelto un tema affascinante: il viaggio nel tempo. Una porta simbolica attraverso cui esplorare epoche lontane, scoprire civiltà scomparse, interrogarsi sulle tracce lasciate dall’umanità lungo i millenni.
Tra gli istituti che hanno partecipato all’evento, la Scuola elementare Bertaccio di Lugano ha saputo distinguersi per profondità e originalità della proposta. Una delle letture è stata infatti dedicata all’antico Egitto, una delle civiltà più affascinanti e misteriose del passato. Attraverso racconti e testi scelti per stimolare la curiosità, i bambini hanno esplorato due grandi invenzioni che hanno segnato la storia dell’umanità: il tornio, uno strumento rivoluzionario per la lavorazione della ceramica e la scrittura geroglifica, la prima forma complessa di comunicazione simbolica che ha permesso agli Egizi di “dare voce” alle loro idee, ai loro dei e al loro mondo spirituale.
La scuola Bertaccio non si è limitata alla teoria: ha trasformato la Notte del Racconto in un laboratorio vivo, tangibile, capace di far toccare con mano il valore del passato. I bambini hanno potuto sperimentare direttamente l’arte del tornio grazie alla guida dell’artista spagnolo Gabriel Santibanez Olmedo, che li ha accompagnati nella creazione di piccoli manufatti in ceramica. Un’esperienza fatta di concentrazione, manualità ed emozione: l’argilla si è trasformata, nelle loro mani, in un oggetto unico e personale, proprio come accadeva sulle rive del Nilo migliaia di anni fa. Un secondo laboratorio ha portato i bambini ancora più nel cuore dell’identità egizia: la scrittura. Guidati da Serena Intagliata, siracusana, operatrice didattica e guida turistica, i piccoli hanno realizzato cartigli personalizzati su autentico papiro di Siracusa, lavorato secondo i metodi tradizionali. Un gesto simbolico e potente: scrivere il proprio nome su un materiale antico di 4.000 anni significa diventare parte di una storia più grande, capace di attraversare il tempo. La riuscita di un evento di questa portata non è mai un caso. Dietro l’entusiasmo dei bambini e la qualità delle attività proposte, c’è il lavoro instancabile, silenzioso e prezioso del Comitato dei Genitori, che anche quest’anno ha dimostrato una dedizione straordinaria.




Amore senza lividi, Ortigia si tinge di rosso per dire no alla violenza sulle donne

Ortigia si è tinta di rosso per dire NO alla violenza sulle donne.

Si è svolta questa mattina la settima edizione di “Amore senza Lividi”, una camminata libera per lanciare un messaggio chiaro e non soltanto simbolico. Total Fit Walking Siracusa, con il centro antiviolenza Ipazia e “A regola d’arte” ha organizzato anche quest’anno l’evento che si svolgeva contestualmente in diverse città italiane. Magliette, foulards, fiori, accessori rossi hanno attraversato i luoghi simbolo di Ortigia. A guidare il folto gruppo, Cinzia Sipala,Maestra Nazionale di Camminata Sportiva / Total Fit Walking Siracusa. “Lo sport è una questione di cuore- spiega- E la camminata in particolar modo rasserena, ci apre nuove porte, ci rende più forti. Stiamo insieme per andare lontano”.




Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: il tempo in cui fu la più grande potenza militare d’Europa

Lo sapevi che Siracusa per circa mezzo secolo, dal 400 al 350a.C., è stata la più grande potenza d’Europa?
Dionisio I, dopo che l’Assemblea lo aveva eletto “Generale supremo” dell’esercito siracusano – e considerato che Cartagine aveva conquistato e raso al suolo molte città greche di Sicilia e che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti anche con Siracusa – si preparò alla guerra. Ecco quello che ci racconta Diodoro Siculo:
“Furono chiamati i migliori tecnici, ingegneri e architetti sia dall’Italia che da tutta la Sicilia. Giunsero operai da tutto il territorio siracusano (La Kore circa 4.700 km quadrati, praticamente la cuspide sud orientale della sicilia, la provincia di RG e SR)in numero di 60.000 uomini e 12.000 buoi per il trasporto del materiale e costruire le mura dionigiane: 27 km di fortificazioni.
Nessuna città, né greca e né romana ha mai posseduto una cinta muraria simile. Dionisio elargiva premi in denaro agli operai, agli ingegneri ed agli architetti. Partecipava ai lavori e addirittura invitava a cena a casa sua coloro che finivano prima il proprio lavoro. Incitava, sempre con denaro,bgli ingegneri che avrebbero inventato nuove armi da guerra.
Ed ecco che vengono costruite navi mai viste prima, come le quadriremi e le quinqueremi, nascono armi da getto come la catapulta e la balista.
Furono costruite 200 nuove navi, facendo arrivare il legname dai boschi dell’Etna e anche dalla Calabria. Si allestirono 150 Neoroi (specie di capannoni dove in ognuno potevano starci due navi). Ancora oggi,in via Arsenale, si possono vedere gli incassi nella roccia di questi capannoni.
Siracusa agli inizi del IV secolo a.C. poteva contare su una flotta di circa 550/600 navi da guerra. Si fabbricarono 140.000 scudi e altrettanti elmi e spade, 14.000 corazze per un totale 434.000 pezzi.
I luoghi dove si svolgevano questi lavori erano i templi, i ginnasi, i portici di tutta la città. Quando Dionisio ebbe ultimato la costruzione di tutte le armi si dedicò all arruolamento dei soldati, tutti mercenari provenienti dalla Grecia, Libia, Spagna, Sardegna e Campania in numero di 30.000. Tutto questo avvenne in soli 4 anni, dal 402 al 398a.C.
Prima di allora non si era mai visto nulla di simile in tutto il mondo greco.


Carlo Castello

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Centri accoglienza per richiedenti asilo politico, aperta la manifestazione d’interesse

Aperta la manifestazione d’interesse per il servizio di accoglienza per richiedenti asilo politico. Lo comunica la Prefettura di Siracusa. La pubblicazione della procedura negoziata è stata pubblicata nei giorni scorsi sul sito istituzionale senza previa pubblicazione di bando, come previsto dalla legge 36 del 2023. Il fine della procedura è l’affidamento del servizio di gestione dei Centri di Accoglienza Straordinaria destinati a cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, per un fabbisogno stimato fino a 120 posti, con relativa struttura d’accoglienza. I dettagli sono disponibili sul sito dell’Ufficio Territoriale di Governo.




Finanziaria, Nicita(Pd) e Scerra(M5S) annunciano emendamenti congiunti: tra questi Siracusa-Gela e tributi sospesi del ’90

Un pacchetto di proposte che riguardano tanto le infrastrutture quanto la giustizia fiscale, il sostegno agli enti locali, la sicurezza e la valorizzazione dei presidi istituzionali. Li annunciano il deputato Filippo Scerra (M5S) ed il senatore Antonio Nicita (PD), pronti a presentare, in maniera congiunta, una serie di emendamenti nell’ambito della manovra finanziaria e dei provvedimenti in discussione in Parlamento. Un’iniziativa a due voci, nata -spiegano- per rafforzare la richiesta di misure condivise per il territorio siracusano e per la Sicilia.
“I cittadini hanno bisogno di risposte chiare e interventi efficaci”, spiegano Scerra e Nicita. “Per questo abbiamo scelto di coordinare il nostro lavoro, presentando un pacchetto di proposte concrete che riguardano tanto le infrastrutture quanto la giustizia fiscale, il sostegno agli enti locali, la sicurezza e la valorizzazione dei presidi istituzionali. È un metodo di lavoro che mette al centro l’interesse della comunità siracusana”.
Si va dalla richiesta di finanziamento per il completamento del tratto Modica-Scicli della Siracusa-Gela, all’azione per estendere il riconoscimento del rimborso tributi Sisma 90 a tutti i contribuenti. Ed ancora, una importante iniezione di liquidità per rilanciare l’azione del Libero Consorzio comunale di Siracusa; supporto e sostegno ad interventi infrastrutturali su immobili della Capitaneria di Porto di Siracusa e del Siracusa International Institute, ex Isisc.
Per la Sicilia, invece, tra i numerosi emendamenti congiunti di Scerra e Nicita si segnalano quello con cui si chiede la restituzione dei 5,5 miliardi FSC sottratti a Sicilia e Calabria per il bocciato progetto del ponte sullo Stretto. E ancora: canadair per la Sicilia, misure contro siccità e misure per enti locali in dissesto.




Droga nel frigo per preservarne la qualità: ai domiciliari presunto pusher

Detenzione ai fini di spaccio di droga. Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato con quest’accusa un uomo di 30 anni, già noto alle forze dell’ordine. A seguito di perquisizione domiciliare operata dagli investigatori, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un panetto e mezzo di hashish per un totale di circa 90 grammi. Lo stupefacente è stato trovato dentro il frigorifero dell’abitazione dell’uomo, lì conservato per preservarne la qualità. Al termine degli atti, l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Sono in corso attività di indagine al fine di ricostruire i collegamenti sul territorio del soggetto tratto in arresto.




Crisi abitativa, in Sicilia “fame di tetto” per oltre 37 mila famiglie. Ania chiede un nuovo Piano Casa

Una crisi abitativa che in Sicilia ha superato ogni soglia di sostenibilità sociale. La denuncia è dell’Ania, associazione nazionale inquilini e assegnatari, che parla attraverso il segretario nazionale, Andrea Monteleone.
“La politica, tra slogan vuoti e presunte “strategie immobiliari”, ha fallito clamorosamente -tuona Monteleone- ottenendo il risultato di un numero crescente di famiglie abbandonate a sé stesse, ed incapaci di affrontare un mercato immobiliare divenuto proibitivo.
La Fotografia della Regione Siciliana in ginocchio è data dalla situazione attuale che non lascia spazio a interpretazioni, siamo davanti a un’emergenza strutturale non più sostenibile”.
L’Ania parla di liste d’attesa infinite per l’assegnazione degli alloggi ERP ed in Sicilia si registrano 37.278 famiglie in attesa di un alloggio popolare. Le richieste inevase sfiorano il 100%.
“Questa “fame” di un tetto -prosegue Monteleone- è di 18,5 domande per un alloggio ogni 1.000 famiglie, ben oltre la media nazionale che si attesta ad appena 12,5 domande ogni 1,000 famiglie.
Sul fronte sfratti assistiamo inermi ad una vera e propria esplosione, basti considerare che nel 2024 il numero di sfratti (eseguiti o convalidati) ha toccato quota 4.950, e solo Palermo ne conta 1.921. Non si tratta più solo di disagio sociale tradizionale, ma di nuovi poveri, famiglie con reddito che non riescono più a sostenere affitti a prezzi di mercato.
Questa crisi è figlia dalla totale assenza di investimenti pubblici nell’edilizia residenziale sociale dagli anni ’90, spesso giustificata da politiche pseudo-ambientaliste, e dall’erosione del potere d’acquisto dei lavoratori”.
Oltre il 55% degli immobili vuoti, in base all’analisi dell’Ania, si trova in Comuni rurali in via di spopolamento, spesso lontani dai poli lavorativi e non in grado a risolvere l’emergenza nei grandi centri.
Di queste unità immobiliari poi, circa il 30% sono unità sfitte nei centri storici e sono veri e propri ruderi, inutilizzabili senza interventi strutturali pesanti.
Il restante 15% è composto da abitazioni turistiche, non compatibili con la domanda abitativa stabile.
Ania rilancia la proposta di collaborare con gli Iacp, gli istituti autonomi case popolari, per avviare programmi di riqualificazione certificata, che permettano ai proprietari di rimettere sul mercato alloggi dignitosi a canoni calmierati. Non palliativi ma investimenti- sostiene il segretario dell’associazione degli inquilini e degli assegnatari- Per affrontare l’emergenza abitativa non bastano palliativi, servono scelte coraggiose, investimenti reali e incentivi fiscali mirati. Abbiamo bisogno di un Nuovo “Piano Casa” tornando a progettare e costruire.




Mobilitazione per la Pillirina. “Il mare è di tutti, proteggere la costa con la riserva naturale”

Una nuova, grande mobilitazione per la Pillirina. Domenica 16 novembre oltre venti associazioni – tra cui Legambiente, Wwf e Natura Sicula – hanno organizzato una passeggiata–marcia lungo il litorale della penisola Maddalena per sollecitare la Regione Siciliana a concludere l’iter di istituzione della riserva naturale terrestre.
L’obiettivo di rendere la Pillirina un’area protetta appare ormai a portata di mano. Anche le recenti mosse della Regione e del Comune vanno nella direzione richiesta da ambientalisti e da quanti hanno a cuore le sorti pubbliche di un tratto di costa incontaminato e dall’indiscutibile fascino. “Con l’istituzione della riserva, si metterebbe al riparo questo straordinario patrimonio naturalistico da ogni possibile progetto edilizio, garantendone la fruizione sostenibile e il valore paesaggistico”, spiegano gli organizzatori dell’appuntamento.
Al centro dell’appello alla Regione c’è la richiesta di completare l’iter seguendo la perimetrazione originaria, quella che esclude qualsiasi intervento edificatorio e si concentra sulla tutela della natura, della costa e del paesaggio. Ma le associazioni rivolgono un invito anche al Comune di Siracusa affinchè possa essere assicurata la libera fruizione delle aree del Demanio Costiero, a partire da punta della Mola, oggi interdetta dalla società proprietaria dei terreni circostanti.
La passeggiata di domenica attraverserà l’intero Feudo Santa Lucia, la fascia costiera comunale della penisola Maddalena, da Punta Tavernara a Punta Tavola: un itinerario simbolico che tocca i luoghi più rappresentativi dell’identità naturalistica della zona. Appuntamento alle 9.30, in fondo a via Capo Passero.




Centenario Camilleri, Siracusa decise nel 2020 di intitolargli una strada. Iter ancora sospeso

Il 2025 è l’anno del centenario della nascita di Andrea Camilleri. Decine e decine le iniziative in tutta Italia per ricordare il “papà” del commissario Montalbano, scrittore ed autore televisivo. Siracusa è la città in cui è avvenuta l’ultima apparizione pubblica di Andrea Camilleri. Era l’11 giugno 2018 e cinquemila persone si riversarono al Teatro Greco per seguire il monologo “Conversazione su Tiresia”. Un vero evento, che è stato successivamente proiettato al cinema e documentato in un backstage inedito per la tv.
Per conservare la memoria storica di quell’intenso momento e per un dovuto tributo di memoria, nel 2020 la giunta comunale aveva accolto positivamente la proposta della Commissione Toponomastica: intitolare ad Andrea Camilleri quello che oggi è il viale Augusto, ovvero la strada che dalla rotatoria Teocrito conduce all’ingresso del parco archeologico. Nonostante il voto positivo, a cinque anni di distanza ancora non è avvenuta quell’intitolazione.
Non si tratta, però, di pigrizia o disattenzione. Come bene spiegano i documenti, serve una particolare deroga della Prefettura di Siracusa per poter concludere l’iter. A termini di legge, infatti, devono passare almeno dieci anni dal decesso di un personaggio prima di poter valutare l’intitolazione di luoghi pubblici.
Sono così trascorsi 5 anni senza aggiornamenti particolari sulla deroga. Da Palazzo Vermexio assicurano sia stata subito richiesta, nel 2020. A proposito di date, nel 2029 saranno dieci anni dalla morte di Andrea Camilleri. Chissà quale racconto dei suoi avrebbe scritto su questa vicenda siracusana, così sciroccatamente siciliana.




Monitoraggio del territorio: torrette e 8mila sensori per la control room siciliana

Nuova riunione tecnica a Palermo per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto “Sicily cyber security”, la “control room” per il monitoraggio e il controllo delle aree a rischio del territorio regionale. A Palazzo d’Orléans, con il presidente Schifani, hanno partecipato al vertice i dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti nel progetto: Vincenzo Falgares (Programmazione), Salvo Cocina (Protezione Civile), Vitalba Vaccaro (Autorità regionale per l’innovazione tecnologica), Alberto Pulizzi (Sviluppo territoriale), Calogero Beringheli (Ambiente), la comandante del Corpo Forestale Dorotea Di Trapani e Nazarena Barbaro, per Leonardo s.p.a., la società incaricata dello sviluppo tecnologico del sistema.
Esaminati lo stato di implementazione delle infrastrutture tecnologiche, i sistemi di monitoraggio già operativi e le tempistiche per il completamento delle attività residue. L’obiettivo è quello di collaudare il sistema entro la prossima estate. L’azienda ha completato la progettazione esecutiva delle infrastrutture digitali e rilasciato la prima versione della piattaforma, già in fase di collaudo.
Si tratta di un progetto che il governo Schifani ritiene strategico per la tutela del territorio attraverso l’utilizzo di sistemi satellitari e tecnologici di avanguardia per prevenire i rischi e intervenire in caso di crisi. Il sistema prevede l’installazione di 13 torrette di controllo e quasi 8000 sensori nelle aree demaniali e forestali a rischio che, una volta operativi, consentiranno un monitoraggio costante e in tempo reale delle zone più vulnerabili del territorio. Nella fase di sperimentazione, già in atto da settimane, sono stati attivati una torretta digitale pilota e 55 sensori.
La Control room avrà sede nella “Sala operativa unica regionale” nei locali di Sicilia digitale, a Palermo, inaugurata lo scorso giugno, dove già operano stabilmente la Protezione civile e il Corpo forestale, insieme a un presidio dei Vigili del fuoco, nella stagione antincendio. Il progetto è stato avviato grazie al recupero di 26 milioni di euro del Pon Legalità, in seguito all’accordo stipulato dal presidente Schifani con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Grazie all’integrazione di tecnologie avanzate di sensoristica, telecomunicazione e analisi dati, la Control room consentirà una gestione integrata e coordinata delle emergenze, sistemi di allerta precoci, prevenzione dei rischi e tempi di risposta significativamente ridotti in caso di criticità.