Avola, avvicendamento in giunta: Andolina e Busà nella squadra di Rossana Cannata

Due nuovi assessori entrano in giunta ad Avola. Si tratta dell’ex consigliere provinciale Salvatore Andolina (Noi con l’Italia) e di Stephanie Busà. Entrambi avvocati, prendono il posto di Salvatore Belfiore e Corrada Di Rosa. Curioistà, la Busà è la sorella dell’oro olimpico di judo, Luigi.
A presentare i nuovi assessori è stata il sindaco, Rossana Cannata che ha anche assegnato loro le deleghe. Viabilità, Mobilità sostenibile, Digitalizzazione e Polizia municipale per Andolina; Servizi social e Pubblica istruzione per la Busà.
“Ho nominato questa mattina assessori gli Avvocati Stephanie Busà e Salvatore Andolina che in sostituzione e continuità rispettivamente con i precedenti assessori Corrada Di Rosa e Salvatore Belfiore ricopriranno da oggi le deleghe dagli stessi finora ricoperti”, ha scritto la Cannata in un post. “Per sopravvenuti motivi personali familiari e professionali la dottoressa Di Rosa e l’avvocato Belfiore continueranno il loro impegno politico da consulenti collaborando nella prosecuzione dell’attività già avviata. I due nuovi componenti Busà e Andolina che mi affiancheranno nel governo della città porteranno avanti con gli altri componenti di giunta la nostra programmazione politica amministrativa all’insegna del fare”.
A completare la giunta di Avola sono Massimo Grande, Paolo Iacono, Deborah Rossitto, Fabio Cancemi e Paolo Tanasi.




Consiglio comunale di Siracusa, si torna in aula: i punti all’ordine del giorno

(cs) Il Consiglio comunale di Siracusa torna in aula domani, martedì 19 settembre, alle 18. Tre i punti all’ordine del giorno: la Mozione a firma del capogruppo di “Insieme” Ivan Scimonelli su “Zone 30 e rifacimento della segnaletica stradale, sulla modifica delle zone di carico e scarico, e sulla presenza della Polizia municipale durante l’ingresso e l’uscita dalle scuole”; a seguire la nomina dei due Consiglieri componenti la Commissione per la formazione degli elenchi dei Giudici popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Appello per il biennio 2024/25; infine l’Ordine del giorno del Gruppo consiliare del Pd avente ad oggetto “Biblioteche e fondo librario”.




Insofferente ai domiciliari, sorpreso più volte fuori. Arrestato 33enne

Più volte i carabinieri della stazione di Rosolini l’hanno sorpreso fuori dai domiciliari, nonostante la misura cautelare a suo carico.
Così i militari, in esecuzione di un provvedimento di aggravamento disposto dal Tribunale di Siracusa, hanno arrestato un 33enne, marocchino, riconosciuto colpevole di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali, commessi tra giugno e agosto scorsi in quel comune.
Nemmeno quando i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione dell’uomo per arrestarlo, il 33enne era in casa. Sono, quindi, partite le ricerche sul territorio. Quando i militari l’hanno rintracciato, in una zona periferica di Rosolini, l’uomo, appena si è reso conto della loro presenza, ha tentato la fuga. E’ stato bloccato poco dopo e, dopo le formalità di rito, condotto presso il carcere di Cavadonna, a Siracusa.




Abbandono di rifiuti, contrasto incisivo: altro camion confiscato dall’Ambientale

Si fa incisiva e costante l’azione del nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Siracusa, contro l’abbandono di rifiuti. Anche grazie alle nuove telecamere, fioccano le sanzioni ed i sequestri in una vicenda in cui, in tanti, hanno sin qui approfittato delle maglie larghe dei controlli. In molti casi, camion e furgoncini sono diventati occasioni di facili guadagno smaltendo rifiuti per conto terzi ma contro ogni legge.
Dopo il sequestro di domenica scorsa, anche oggi un nuovo provvedimento. Gli agenti hanno confiscato un camion. In stato di fermo amministrativo per assenza di assicurazione ed altri documenti, veniva comunque utilizzato dal proprietario. È stato bloccato mentre si trovava in altro luogo rispetto a quello previsto, per reiterare l’azione di smaltimento illecito di rifiuti per tutta la città. Il camion, secondo quanto riferito da testimoni, era “pieno a tappo” di oggetti piccoli e grandi che sarebbe stati “smaltiti” con l’abbandono sulle strade cittadine, verosimilmente.
“L’azione di contrasto continuerà nei prossimi giorni, con l’individuazione di altri soggetti dediti a sporcare la nostra città”, assicurano dal nucleo Ambientale della Municipale.




Emergenza migranti a Lampedusa, oltre 400 arrivi ad Augusta. Cinque arresti

Ancora arrivi di migranti in provincia di Siracusa, provenienti da Lampedusa, dove l’emergenza non accenna a ridimensionarsi. In nottata, sono sbarcati ad Augusta, al porto commerciale, altri 476 migranti.

Dopo le prime operazioni propedeutiche al foto segnalamento ed all’identificazione degli stranieri, operate dall’Ufficio Immigrazione e dalla Polizia Scientifica di Siracusa, agenti della Squadra Mobile hanno arrestato 5 tunisini per aver fatto rientro illegale nel territorio nazionale.

L’Autorità Giudiziaria  ha disposto l’immediata scarcerazione concedendo contestualmente il nulla osta per l’espulsione dal territorio nazionale.

 




Detenuti in diretta social dal carcere, sequestrati i telefonini scatta la rivolta

E’ stata una notte da incubo in una sezione del carcere di Augusta, conclusa con quattro agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti da due detenuti. Hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari, come denuncia in una nota il sindacato Sippe.
A dare il via alla mini rivolta, il sequestro di due telefonini operato dai poliziotti. Si erano infatti accorti che i detenuti rinchiusi in una stanza di detenzione erano incredibilmente in diretta sul noto social Tik Tok. L’intervento degli agenti è stato mal sopportato dei due detenuti, italiani. Secondo quanto raccontano fonti sindacali, hanno iniziato a colpire i poliziotti con oggetti vari nella loro disponibilità, come una caffettiera ed i piedi in legno del tavolo. Avrebbero anche tentato di appiccare anche un incendio, domato con il ricorso ad estintori. Allertate anche altre forze di intervento, senza che sia però stato necessario il loro ingresso in carcere. Indagini in corso per scoprire come quei due telefonini siano stati introdotti e nascosti dai detenuti.




Criminalità in provincia, ecco come operano i gruppi criminali

Un quadro che si conferma stabile nella sua composizione. La criminalità in provincia di Siracusa mantiene gli equilibri già consolidati. Emerge dall’ultima analisi della Dia, che nella sua relazione semestrale sottolinea in particolar modo alcuni aspetti. Innanzitutto quello secondo cui le mafie preferiscono intervenire “in ambiti affaristico-imprenditoriali, soprattutto per la disponibilità di ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite”.

Le “competenze territoriali” dei gruppi criminali nel territorio siracusano restano confermate: Santa Panagia nell’area nord del capoluogo, con i gruppi Nardo-Aparo-Trigila collegati alla famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa Nostra a Catania. Sempre attivo il sodalizio  Bottaro-Attanasio, legato al clan etneo dei Cappello, dedito soprattutto alle estorsioni ed allo spaccio di droga, principale fonte di guadagno in provincia.

La famiglia Nardo-Sambasile esercita la propria influenza nell’area Lentini-Carlentini- Francofonte-Augusta. Nei mesi passati, con l’operazione Agorà, la consorteria ha subito un duro colpo. Le indagini avevano fatto luce su numerose estorsioni ai danni di imprese del trasporto di prodotti ortofruttivoli e nell’ambito dei lavori pubblici.

I clan esercitano il proprio controllo sulle attività economiche, in un contesto di spartizione e con la distribuzione dei profitti secondo gli accordi stretti, come dimostrato da un’operazione dei carabinieri a seguito della quale sono stati arrestati cinque soggetti legati alle famiglie Nardo e Santa Paola. Secondo quanto ricostruito dopo la denuncia del titolare di un’impresa di onoranze funebri di Siracusa, numerose sarebbero state le intimidazioni subite da parte di un imprenditore concorrente, protetto dal clan Nardo, affinché la vittima rinunciasse all’apertura di una nuova sede a Sortino.

L’infiltrazione nel tessuto imprenditoriale è testimoniata anche da altre vicende, come la confisca dei beni per circa 50 milioni di euro eseguita a carico di un esponente di rilievo del sodalizio Nardo , ergastolano ma ugualmente attivo nella gestione di aziende del settore trasporti, in regime di monopolio.

A sud, tra Noto, Pachino, Avola e Rosolini sarebbe attivo il clan Trigila. Lo scorso dicembre, i carabinieri hanno arrestato due soggetti riconducibili a tale sodalizio criminale, ritenuti responsabili di estorsione ai danni di un imprenditore di Avola. Con gli introiti sarebbero state pagate le spese processuali a sostegno di un esponente di vertice del clan.

A Cassibile, il sodalizio dei Linguanti sarebbe stabilmente posizionato, a Pachino e Portopalo, invece, opererebbe il clan Giuliano, vicino ai Cappello di Catania.

Nella zona pedemontana opererebbero gli Aparo, soprattutto nell’ambito delle estorsione, degli stupefacenti e dell’usura.

Altri sodalizi sarebbero meno strutturati ma ugualmente attivi in provincia di Siracusa. Anche il gioco d’azzardo rientrerebbe tra le attività illecite condotte. Una recente indagine ha fatto luce su affari con Malta, nell’ambito delle scommesse online.

 

 




Furto in un distributore di carburante, denunciato 22enne

Sarebbe responsabile di un furto aggravato ai danni di un distributore di carburante di Solarino.

Denunciato un giovane di 22 anni, identificato dai carabinieri della locale stazione a conclusione di un’indagine avviata dopo il furto, consumato lo scorso mese. A ricondurre al 22enne è stata anche l’analisi delle immagini catturate dal sistema di videosorveglianza, insieme ai riscontri acquisiti dai militari.

 




Droga, cinque dosi di cocaina nascoste in via Amato. Scatta il sequestro

Nuovo sequestro di stupefacenti in via Santi Amato.

Gli agenti delle Volanti, durante un’attività di controllo del territorio, hanno sequestrato cinque dosi di cocaina che i pusher avevano preparato e nascosto per poi cederle agli assuntori che si riforniscono nella zona, una delle principali piazze di spaccio del capoluogo.

 




VIDEO. Intervista con il comandante dei Carabinieri: “Essere giovani non vuol dire impunità”

E’ una lunga ed interessante conversazione quella che SiracusaOggi.it ha realizzato con il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Gabriele Barecchia. Sotto l’intervista video completa.
Un’analisi dedicata in particolare ai più giovani ed ai fenomeni che stanno creando una certa inquietudine, tra baby-gang, schiamazzi e risse. “Tutti si indignano, nessuno denuncia o chiama il 112”, dice a proposito l’alto ufficiale.
“A Siracusa bisogna volere bene”, spiega il colonnello campano che ha imparato a conoscere ed apprezzare luoghi ed usanze di queste latitudini. Ma quel “voler bene” vale anche come chiamata ad una responsabilità collettiva che punta ai genitori “moderni” ed ai ragazzi di “oggi”.
“Essere giovani non vuol dire essere impuniti o non imputabili. Esistono il Tribunale e la Procura dei minori. I comportamenti determinano conseguenze”, sottolinea nell’intervista che trovate qui sotto. Ma soprattutto, il colonnello Barecchia ricorda che “il sacrificio paga, l’onestà paga. I furbi? Sono disonesti, non più bravi degli altri”.
Messaggi che da diversi anni i Carabinieri di Siracusa portano anche nelle scuole, con i loro incontri dedicati alla legalità e contro ogni forma di bullismo e violenza. In più, da alcuni mesi, è iniziato “l’esperimento” via Algeri, con il posto fisso dell’Arma in una delle aree ritenute a maggiore rischio di permeabilità criminale. E il colonnello Barecchia rivela, a proposito, il suo sogno: poter un giorno avere una vera Stazione dei Carabinieri nei locali della ex scuola.