Siracusa. Caso Formosa, mamma Lucia: "non ce l'ho con tutti i Vigili Urbani, ma…"

“Aspetto con ansia di incontrare il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. E spero che ci darà una mano a far emergere la verità”. Lucia Formosa torna a parlare dell’incidente che ha portato alla morte di suo figlio Renzo, 15 anni, e delle presunte omissioni nei rilievi affidati alla Polizia Municipale. La trasmissione, una settimana fa, del servizio realizzato da Le Iene (Italia 1), con il supporto di foto ed altri documenti finora sconosciuti all’opinione pubblica, ha fornito una ricostruzione che ha creato più di un imbarazzo al comando della Municipale a cui il sindaco ha anche chiesto una relazione urgente. Proprio il primo cittadino vuole incontrare in settimana la famiglia Formosa. Ha già chiamato mamma Lucia e in questi giorni si vedranno in forma privata. “Io non ce l’ho con tutti gli agenti della Municipale di Siracusa. Ma chi ha sbagliato deve pagare”, ripete Lucia anticipando alcune delle cose che dirà al sindaco Francesco Italia. Intanto cresce in città il movimento di opinione a sostegno della battaglia della coraggiosa mamma siracusana. Tanti gli aspetti da chiarire in quelle convulse fasi del post incidente, in via Cannizzo. I punti sono stati messi tutti in ordine dal servizio tv, dalla denuncia presentata a gennaio dalla famiglia Formosa e da decine di interviste realizzate in precedenza. A mancare all’appello, fino ad oggi, le risposte e le spiegazioni.




Operazione Xiphonia: il porto turistico di Augusta "occasione" per frodi e truffe

L’operazione Xiphonia parte da un controllo fiscale e dall’intuito delle fiamme gialle di Siracusa. Insospettiscono i numeri ma insospettisce anche il coinvolgimento di una ditta edile che costruisce villette e palazzi in lavori per un porto turistico. E’ il punto di partenza dell’indagine che, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha portato ai domiciliari due imprenditori augustani: Alfio Fazio, amministratore della PXA srl e Antonino Ranno, amministratore di fatto di Edil Tiche srl.
Sarebbero loro, secondo l’accusa, i promotori di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla truffa per la percezione di contributi pubblici. Altre cinque persone sono state colpite da misura cautelare interdittiva per dieci mesi. Un’ottava persona risulta al momento indagata ma senza applicazione di misure. Sequestrate somme per equivalente per un importo vicino agli 8 milioni di euro.
Al centro di tutta la vicenda, la realizzazione del porto turistico nel golfo Xifonio di Augusta. Il progetto è stato destinatario di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per 8 milioni di euro. La somma era stata parzialmente erogata (2,6 milioni), il resto – due ulteriori tranche – è stato interrotto a causa dell’avvio del procedimento penale.
Le indagini hanno portato alla luce quello che per gli investigatori è un sodalizio criminoso, organizzato in un reticolo di società che avrebbero emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti dirette a rendicontare una serie di lavori in realtà mai realizzati. Le prestazioni, effettivamente eseguite dalle società della stessa famiglia, avevano quindi un valore molto inferiore rispetto a quello presentato a finanziamento.
Il “castello di carte” è crollato quando gli investigatori hanno vagliato la sussistenza delle ragioni economico – imprenditoriali di vari impegni contrattuali, formalizzati solo per gonfiare artificiosamente i costi di realizzazione del porto in modo da determinare il quantum dell’erogazione pubblica concessa.
L’impresa marittimo era la destinataria del contributo pubblico, con l’amministratore titolare di numerose cariche nelle altre “società di famiglia”, tutte operanti nel medesimo settore e in qualche modo coinvolte nel giro che avrebbe dovuto cancellare debiti con l’Erario e procurare indebiti vantaggi fiscali e contabili, fino al contributo pubblico.
La realizzazione di rilevanti opere infrastrutturali nel costruendo porto turistico di Augusta era stata affidata alla Edil Tiche che – non essendo in grado di operare con autonome risorse umane e materiali – subappaltava i lavori a lei affidati a ulteriori società che, in molti casi, sono risultate riconducibili alla stessa famiglia dell’impresario marittimo. Queste società fatturavano alla committente, che a sua volta “girava i costi” alla titolare del finanziamento, dichiarando nei documenti valori notevolmente gonfiati rispetto a quelli reali.
Pertanto, nella sostanza, la società edile, operante nel ramo delle costruzioni residenziali, avrebbe assunto solo formalmente il ruolo di appaltatrice delle opere, così costituendo il “paravento giuridico” perché il progetto criminoso si avviasse e realizzasse. Una tipica interposizione fittizia soggettiva che consentiva di “gonfiare” sensibilmente costi sostenuti solo sulla carta, creando un considerevole disallineamento tra il reale impegno economico sostenuto dalla famiglia realizzatrice dell’opera portuale e quello – artificiosamente superiore – documentato dalle fatture presentate alla Regione Sicilia per l’erogazione del contributo pubblico.
Complessivamente, le opere infrastrutturali interessate dal sistema di false fatturazioni sono state quantificate in quasi 22 milioni di Euro e riguardano sostanzialmente l’acquisto di palancole, la fornitura di blocchi di cemento e di pali – tubi camiciati in acciaio, nonché le operazioni relative al nolo a caldo dei mezzi marittimi ed i contratti di dragaggio.
Attorno alle figure dei due imprenditori, ruoterebbero i gregari: gli amministratori di diritto delle società coinvolte che, attraverso l’emissione e l’utilizzo delle fatture false, hanno reso possibile la realizzazione del disegno delittuoso.
Agli indagati, a vario titolo, vengono contestati i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e indebita compensazione.




Operazione Xiphonia: due imprenditori ai domiciliari, parlano gli investigatori

La Guardia di Finanza di Siracusa ha eseguito due arresti domiciliari e 5 misure interdittive disposte dal gip del Tribunale di Siracusa nei confronti di alcuni imprenditori locali. E’ l’operazione Xiphonia che ha portato anche al sequestro di quasi 8 milioni di euro.
Le fiamme gialle hanno svelato un articolato sistema di fatture false per ottenere illeciti vantaggi fiscali e finanziamenti pubblici destinati alla costruzione del porto turistico di Augusta.
Le accuse vanno dall’emissione e annotazione di fatture false alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dall’indebita compensazione all’associazione a delinquere. Parlano gli investigatori. Le interviste, in alto.




Siracusa. Hotel al Faro Murro di Porco, il Plemmirio: "no, è luogo del cuore"

La presidente del consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, Patrizia Maiorca non ci sta. Le accuse mosse dalla parlamentare Stefania Prestigiacomo le sembrano ingiuste se indirizzate verso l’Amp o meglio,se rivolte alla sua attuale presidenza. Maiorca scrive all’ex ministro dell’Ambiente una lettera aperta, con cui spiega quanto contraria sia da sempre stata alla realizzazione di un hotel a 5 stelle al posto dell’attuale faro di Capo Murro di Porto e come abbia tentato, con ognuna delle sue competenze, di opporsi alla realizzazione del progetto, salvo scontrarsi con l’impossibilità di incidere nel suo ruolo. “In una bella giornata di Primavera, nel vento di ponente, dal muso di Capo Murro di Porco” queste le disposizioni di mio padre Enzo in merito alla dispersione delle sue ceneri in mare. E come può pensare l’on. Prestigiacomo che io non abbia intenzione di fare tutto ciò che è in mio potere per difendere quello che è, per me e la mia famiglia, un luogo del cuore?”. E’ così che Patrizia Maiorca esordisce.  “Quanti ricordi affiorano a galla col solo pronunciarne il nome: dall’incontro ravvicinato con i grampi (un tipo di delfino), a un record da me effettuato proprio lì, alla tempesta che ci sorprese a bordo della barchetta di Pippo … quanti ricordi, quanta vita passata nel tratto di mare antistante il faro. E quanti ricordi e quanta vita non solo in mare, ma anche sulla terra: frequentemente le nostre passeggiate al Plemmirio, iniziate a Massoliveri- racconta la presidente dell’Amp- avevano come traguardo finale proprio il faro per andare ad ascoltare il “respiro del mare”. Effetto sonoro che si crea per la particolare conformazione geologica del luogo, ricca di camini, e che fa sì che davvero si senta il mare sotto, il mare che sembra respirare. Ha mai ascoltato l’on. Prestigiacomo il respiro del mare?E’ un luogo simbolo il faro di Capo Murro di Porco, un luogo del cuore, un luogo sacro e non solo per me e per la mia famiglia, ma per la gran parte dei siracusani”. Maiorca condivide l’idea della parlamentare quando parla di svilimento. La presidente ricorda come abbia sempre dichiarato pubblicamente la propria avversione all’assegnazione del faro, partecipando, da cittadina, anche a riunioni di associazioni ambientaliste per scongiurare “tale misfatto e, da cittadina, continuerò a fare il possibile. Il bando è stato pubblicato nel 2015 e io sono presidente dal 2017. La dichiarazione del vincitore è del 2016”. Poi Patrizia Maiorca passa al contrattacco. “Dov’era- chiede- l’onorevole Prestigiacomo quando i siracusani, tra cui la sottoscritta, si battevano per l’istituzione della riserva terrestre? Se fosse stata già attiva, oggi non ci sarebbe nulla di cui discutere”.




Siracusa. Premio di maggioranza al sindaco Italia: udienza al Tar il 13 dicembre

Verranno discussi il 13 dicembre dal Tar di Catania i ricorsi elettorali che chiedono l’annullamento della proclamazione degli eletti dello scorso 24 luglio e del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio Centrale redatto all’esito del primo turno elettorale affinchè si assegni il premio di maggioranza al gruppo di liste
collegate al candidato sindaco, poi eletto, Francesco Italia. Data particolarmente significativa per un siracusano quella del 13 dicembre, Santa Lucia. Niente processione, a Catania davanti ai giudici amministrativi si valuterà il ricorso presentato.
Tra i 14 ricorrenti due ex assessori (Salvo Piccione e Silvana Gambuzza), l’ex presidente del Consiglio comunale (Santo Armaro) e gli ex consiglieri Burti, D’Amico e Malignaggi. Hanno affidato la loro difesa agli avvocati Gianluca Rossitto e Giovanni Mania.




Siracusa. Resta aperto il punto ristoro del Maniace, il Tar accoglie istanza

Il punto ristoro del Maniace, al centro di una lunga querelle estiva, resta aperto. Il Tar di Catania ha accolto l’istanza cautelare con la conseguente sospensione dei provvedimenti impugnati, disponendo al contempo una “verificazione” in camera di consiglio il prossimo 28 marzo 2019. A proporre il ricorso era stata la Senza Confine srl, titolare della concessione per il progetto di riqualificazione della ex piazza d’Armi.
I provvedimenti contestati sono la nota ordinanza della Soprintendenza di Siracusa del 21 agosto 2018, numero 7105 (ripristino delle condizioni dei luoghi, ndr); le risultanze (“ignote alla ricorrente”), concernenti il presunto “…sopralluogo effettuato da tecnici della Soprintendenza in data 20/07/2018…”; il verbale di accertamento di violazione urbanistica reso dal Comune di Siracusa il 24 agosto 2018; l’ordinanza del Comune di Siracusa del 29 agosto 2018 numero 11/2018 e la nota del 27 agosto con cui il Comune di Siracusa, come presunta conseguenza dell’ordine di demolizione, dichiara la “revoca e archiviazione” della Segnalazione Certificata di Agibilità del 24 luglio 2018 numero 0118249 di protocollo, ritenendo espressamente privo di agibilità il manufatto.




Ponte Cassibile: verifiche strutturali, il sindaco di Avola scrive al sindaco di Siracusa

La verifica immediata delle condizioni strutturali del Ponte di Cassibile. Il sindaco di Avola, Luca Cannata ha chiesto al primo cittadino di Siracusa, Francesco Italia di disporle, dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta nei giorni scorsi sulla provincia e che ha condotto all’ipotesi di richiesta di stato di calamità naturale, visti i danni subiti, soprattutto, secondo quanto denunciato, dai balneatori del capoluogo. Il Ponte di Cassibile è un’infrastruttura che, dal punto di vista territoriale, rientra nell’ambito delle competenze del capoluogo, nonostante sia molto più vicino ad Avola, raggiungibile proprio grazie al ponte che dalla frazione di Cassibile conduce al vicino comune della zona sud. Cannata avrebbe inviato a Italia un sms. Comunicazione informale, quindi, a cui potrebbe, tuttavia, seguire nelle prossime ore una richiesta ufficiale. L’attenzione torna, dunque, ad essere puntata sul Ponte di Cassibile. Nei mesi scorsi, subito dopo la tragedia di Genova, lo stesso tentativo era stato fatto dalla deputata regionale Rossana Cannata, che alla Regione aveva chiesto la verifica delle condizioni di sicurezza dell’infrastruttura e le eventuali iniziative da intraprendere circa i lavori di consolidamento strutturale. Il ponte Cassibile doveva essere abbattuto e ricostruito, poi l’intervento della Soprintendenza e il riconoscimento del valore storico del manufatto di epoca fascista. Da lì l’apertura di una complessa procedura con Anas che si è risolta con un nulla di fatto.




Siracusa. Faro del Plemmirio, Stefania Prestigiacomo attacca Demanio e Consorzio

Stefania Prestigiacomo si scaglia contro il Demanio dopo la concessione del Faro di Capo Murro di Porco ad un privato che vorrebbe farne “un hotel a 5 stelle”. Per la parlamentare di Forza Italia “è un nuovo intollerabile oltraggio a Siracusa. Il Demanio, già promotore dello scempio della piazza d’armi del Maniace, anche in questo caso ha operato ignorando lo spirito ed il valore dei luoghi autorizzando un progetto palesemente inattuabile in una zona sottoposta alla massima protezione ambientale e paesaggistica”.
Per l’ex ministro dell’Ambiente, “forse ancora più grave del miope e venale comportamento del Demanio è l’atteggiamento della dirigenza dell’Area Marina Protetta che sta assistendo senza dar segni di vita e di attenzione allo snaturamento del simbolo del Plemmirio. La dirigenza dell’AMP sta dimostrando ancora una volta la propria inadeguatezza, concentrata com’è su improponibili e fantasiose ipotesi di allargamento del Consorzio, mentre le rubano sotto gli occhi il più prezioso gioiello di famiglia, il Faro di Murro di Porco”. Per la parlamentare azzurra non si tratta di posizione aprioristica contraria alla concessione di beni demaniali inutilizzati a privati, “ma ci sono beni e beni, ci sono modelli di utilizzazione diversi, ci sono luoghi che meritano rispetto e tutela”.
Pronta l’interrogazione parlamentare al ministro Costa, a cui Stefania Prestigiacomo chiederà il commissariamento
dell’Area Marina Protetta per “la manifesta incapacità gestionale dell’attuale dirigenza”.




Sanità zona sud. Ospedale riunito: sorride Avola, meno Noto

Rifunzionalizzazione degli ospedali di Avola e Noto come previsto dall’attuale rete sanitaria regionale, con potenziamento dell’organico e delle attrezzature nosocomio riunito. Sono i principali risultati con cui si è concluso l’incontro a Catania tra l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, i sindaci di Avola e Noto, Luca Cannata e Corrado Bonfanti, e la deputazione regionale al completo, insieme all’assessore all’Agricoltura, il siracusano Edy Bandiera.
“Abbiamo fatto il punto della situazione – le parole del sindaco Cannata – esaminando strategie utili per garantire l’efficienza dei presìdi ospedalieri e garantire il diritto alla salute dei cittadini della zona sud della provincia. Un incontro proficuo in cui l’assessore Razza, in sinergia con gli indirizzi che darà all’Asp di Siracusa, si impegna a dare attuazione a quanto previsto nel decreto assessoriale 629 del 2017, procedendo sia alla rifunzionalizzazione dei reparti per acuti ad Avola, e quindi con l’aggiunta di ostetricia, ginecologia e ortopedia, sia all’organizzazione del Presidio territoriale di assistenza guardando al modello del San Luigi di Catania”. Con anche la lungodegenza e la riabilitazione con il Pte (Presidio territoriale di emergenza) e la possibilità di avere reparti in convenzione con le cliniche private a Noto.
“La sanità nella zona sud della provincia di Siracusa non può, nè deve essere una questione di campanile tra Avola e Noto”, il commento del deputato all’Ars, Pippo Gennuso. “Il balletto dei numeri fra Avola e Noto non mi appassiona. Non sono neppure d’accordo di trasferire tutti i reparti presenti al Trigona di Noto al nosocomio di Avola. Si tratterebbe di una spesa inutile che non risolverebbe a monte il problema della sanità nel sud est della Sicilia”. Pippo Gennuso anche nel corso della riunione con l’assessore Razza ha ribadito quanto già aveva espresso almeno un anno fa. “C’è la disponibilità finanziaria per il nuovo ospedale. Una nuova struttura servirebbe per avere una sanità ancor più efficiente e soprattutto una reale razionalizzazione dei costi. L’assessore Razza convochi il sindaco di Siracusa e la presidente del consiglio comunale e li inviti ad individuare l’area per la realizzazione della struttura. Non vorrei sembrare monotono, ma la scelta del sito dovrebbe ricadere nella piana di Cassibile, a pochi chilometri dagli svincoli dell’autostrada Siracusa – Gela. Oggi mi sembra che si guardi all’indietro invece di andare avanti. Fino a quando non ci sarà un ospedale a carattere provinciale, gli attuali nosocomi vanno mantenuti con gli attuali reparti. Smantellare oggi Noto significa dare una mazzata agli utenti di Rosolini, Pachino e Portopalo oltre agli stessi netini. L’alternativa per la zona sud non può essere rappresentata dal solo ospedale di Avola”.




Siracusa. Un sit-in per Riace "modello di integrazione" in piazza Archimede

Il tam tam è partito via social e conta già sull’adesione di decine di associazioni e movimenti, singoli cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Siracusa a sostegno di Riace e del suo modello di integrazione: sit-in domani alle 18 in piazza Archimede, accanto alla Prefettura.
Una delegazione siracusana aveva già partecipato alla manifestazione voluta proprio nella cittadina calabrese, per mostrare sostegno e vicinanza al sindaco agli arresti domiciliari. Ora il simbolico momento di pacifica protesta proprio in città. Ma l’opinione pubblica locale è profondamente spaccata. Da una parte l’attivismo e l’impegno di chi crede fortemente nei valori dell’integrazione, dall’altra la stanchezza e qualche primo segnale di intolleranza da parte di chi trova sponda nelle parole dei rappresentanti del governo nazionale.

foto manifestazione a Riace