Avola e Marzamemi, il maltempo flagella le coste: interventi messa in sicurezza

Il forte vento e le mareggiate hanno flagellando anche la provincia. Lungo le coste avolesi, danni alle infrastrutture prospicienti il mare. L’amministrazione comunale si è subito attivata con il Coc (centro operativo comunale di Protezione civile) ed i primi interventi come lo sgombero dei detriti che interessano la sede stradale. Emessi con ordinanza anche provvedimenti di tutela della pubblicità incolumità. Vietata la sosta alle auto al braccio del molo del borgo marinaro di Avola, interdetta la circolazione dei veicoli sul tratto di via Elsa Morante compreso tra i canali Risicole ed Eughini e divieto anche del passaggio pedonale sul tratto si marciapiede lato mare dell’intero lungomare di Avola.
A Marzamemi il mare si è infilato sino quasi alla centrale piazza Regina Margherita. Segnalati allagamenti e danni vari. Disagi per i tanti locali. Nonostante fossero stati rinforzati gli ormeggi, in previsione della mareggiata, alcune imbarcazioni sono finite dal porticciolo direttamente sulla terraferma.




La forza del mare si "mangia" le coste siracusane: galleria video

Il passaggio devastante di Medicane a Fontane Bianche: recinzioni abbattute dalla potenza della mareggiata

Lo spettacolo della rabbia del mare a Ognina

Medicane distrugge il Lido Fontane Bianche, le immagini degli ingenti danni post mareggiata




Scuole Sicure, carabinieri con cani antidroga sui bus: trovate 12 dosi

I carabinieri della Stazione di Cassibile con l’ausilio dei cani del Nucleo Cinofili della Guardia di Finanza di Siracusa, hanno proceduto al controllo di alcuni autobus di linea che effettuano il servizio scuole da Cassibile a Siracusa.
Continua quindi senza sosta la prevenzione e il contrasto all’uso ed allo spaccio di droghe a bordo dei mezzi di trasporto pubblico e nelle scuole. Ai carabinieri erano giunte numerose segnalazioni circa la possibile presenza di giovanissimi pusher a bordo degli autobus scolastici. Per questo motivo poco dopo la partenza dei mezzi di linea da Cassibile, i militari hanno intimato l’alt e dato vita ai controlli.
Sotto i sedili di un autobus sono state rinvenute ben 11 dosi di marijuana ed 1 dose di hashish, probabilmente gettate da chi le possedeva non appena ha compreso cosa stava accadendo.
I carabinieri hanno identificato tutti gli occupanti del mezzo di linea ed avviato le indagini per risalire all’identità del o dei possibili pusher.




Siracusa. Fanusa, frana il bunker accanto al parco giochi

Sta per finire in mare il bunker della Fanusa, all’altezza allo sbocco 1 dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. Le ultime mareggiate hanno causato il distacco ormai definitivo della struttura dal resto del costone. Una situazione di pericolo già nota ed adesso ancora più evidente.
Proprio accanto al bunker ormai in fase di crollo c’è il parchetto giochi per i bambini che, in una giornata in cui è tornato il sole, continuano a scorrazzare intorno al bunker, ignari del pericolo.
L’area non è recintata o interdetta e di certo non in sicurezza. Dai residenti parte l’appello diretto alle istituzioni ed agli amministratori locali: “intervenite per evitare un dramma”.




Siracusa. Nuovo comandante per i Carabinieri: è il col. Tamborrino

Il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri è il tenente colonnello Giovanni Tamborrino. Questa mattina il primo contatto ufficiale, dopo l’insediamento dello scorso 14 settembre. Arriva dal Reparto Operativo di Taranto ed una esperienza sul campo che lo ha visto prima a Palermo poi in Puglia, tra le province di Bari e Taranto. In mezzo anche una missione in Kosovo. E adesso Siracusa, dove mette a disposizione la sua esperienza investigativa.
“E’ un piacere tornare in Sicilia. Siracusa è una gran bella città che sto imparando a conoscere”, ha raccontato. “Non ho ricette magiche, lavoreremo nel segno della continuità e del contatto con la popolazione. La capillarità della presenza sul territorio è una risorsa fondamentale per noi carabinieri. La missione è quella di garantire al meglio la sicurezza dei cittadini in assoluta armonia con le altre forze di polizia”.




Siracusa. "Via libera" a refezione scolastica, Asacom e il trasporto alunni

“Disco verde” alle variazioni di Bilancio che consentiranno di riavviare la refezione scolastica, il servizio Asacom nel capoluogo e il trasporto alunni. “Si” anche alla vicenda legata alla gara per il servizio informatico. La seduta, in aggiornamento, ha riguardato anche le spese legate all’invio degli avvisi di accertamento per Imu e Tari. Approvata la variazione di bilancio relativa.  “Ok” anche alla proroga del servizio di informatizzazione,attraverso un incremebto del capitolo relativo. La proposta era partita dai 5 Stelle. Per il servizio Asacom, stanziati ulteriori 400 mila euro, recuperato dal taglio delle indennità di carica e degli assegni di aspettativa di sindaco e assessori. Immediatamente esecutiva anche la delibera sul servizio di mensa scolastica.  La proposta ha visto il contributo al dibattito dei consiglieri Castagnino, Trigilio e Costantino.
Su richiesta del consigliere Michele Mangiafico, l’aula si è poi aggiornata alle 18 di martedì 2 ottobre. Si proseguirà con la trattazione di una mozione a firma del consigliere Muccio sulle tematiche del lavoro; di un atto di indirizzo, primo firmatario Castagnino, per la creazione di un capitolo di bilancio destinato a fondo spese per il cimitero; e di un ordine del giorno, primo firmatario Castagnino, sulle tematiche degli asili nido. Soddisfatta la presidente del consiglio comunale, Moena Scala “per il senso di responsabilità mostrato dal consiglio comunale, attraverso un confronto composto tra le forze politiche, in ragione del superiore interesse della città”. Scala sottolinea che “una corretta dialettica ha portato alla votazione unanime di tre proposte che riguardano direttamente i lavoratori e le famiglie siracusane cui saranno assicurati importanti servizi”.

Soddisfatto anche il sindaco, Francesco Italia. “Sento il dovere -commenta il primo cittadino- di ringraziare i consiglieri comunali che con l’approvazione ieri in aula delle delibere di variazione al bilancio permetteranno agli uffici di procedere celermente nell’iter di avvio di servizi importanti per la città. Penso all’Asacom, al trasporto degli alunni e alla refezione scolastica. Anche se in ritardo questi servizi partiranno entro breve tempo”.




Blitz dei deputati 5 Stelle sulla Siracusa-Gela: "Incompiuta,accesso agli atti"

“Blitz” dei parlamentari regionali e nazionali del M5s nei cantieri dell’autostrada Siracusa-Gela, lungo il tratto Rosolini-Modica. Lavori fermi per via della mancata erogazione dei fondi da parte del Consorzio delle Autostrade Siciliane e per vicende giudiziarie che coinvolgono la ditta che si è aggiudicata l’appalto.
“Nonostante le rassicurazioni del Governo regionale  – dicono i deputati regionali del M5S Stefania Campo e Stefano Zito, che annunciano una richiesta di accesso agli atti , durante il sopralluogo effettuato abbiamo appurato che i lavori sono fermi”. La richiesta è quella di individuare “soluzioni alternative per una ripresa reale e per evitare che lo stop ai lavori trasformi l’opera nell’ennesima incompiuta”.
“L’opera ha sventrato il territorio – proseguono i parlamentari – Si tratta di una delle infrastrutture più importante per le città di Siracusa e Ragusa perché consentirebbe di collegare i due capoluoghi di provincia della zona sud dell’Isola e di snellire ed agevolare il traffico complementare alla futura Ragusa-Catania. Vogliamo conoscere i dettagli degli interventi fatti finora e continueremo ad accendere i riflettori su questa opera fondamentale per la Sicilia Orientale”. “Prendiamo atto comunque che nei cantieri non siamo riusciti a scorgere alcun tipo di movimentazione lavori che possa configurare la ripresa di cui ha parlato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – concludono – nella sua replica durante la discussione della nostra ultima mozione su questa vicenda.  I deputati nazionali del M5S Paolo Ficara, Marialucia Lorefice, Filippo Scerra Maria Marzana, Simona Suriano e Pino Pisani si dicono pronti ad attivarsi per valutare, a Roma,  “ogni possibile soluzione con i ministeri competenti finalizzata alla ripresa il prima possibile dei lavori di un’infrastruttura fondamentale, importantissima e strategica per tutto il territorio della Sicilia Sud Orientale”.




"Lanteri non è adatto al carcere": il difensore chiederà i domiciliari. L'accusa: omicidio aggravato

E’ stato fissato per domattina alle 9.30 l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Lanteri. In tribunale a Siracusa verrà formalizzata l’accusa di omicidio aggravato. Il suo legale, Nino Campisi, proverà a chiedere i domiciliari non foss’altro perchè “il ragazzo non è adatto al carcere, è in stato di shock emozionale ed in condizioni difficili. Non ha piena coscienza di quanto fatto e accaduto”.
Difficilmente, però, una simile richiesta verrà presa in considerazione dai magistrati che si stanno occupando della vicenda. Troppo grave il reato contestato ed il quadro indiziario per pensare ad una soluzione di quel tipo. Intanto in carcere a Cavadonna, Giuseppe Lanteri rimane guardato a vista in cella di accettazione.
“Ai magistrati ha confermato di essere andato a casa della donna per vedere la ragazza. Su quanto accaduto dopo, black out. Non ricorda nulla. Non ha saputo dire che c’è stata colluttazione o cosa”. E sembra implicitamente confermare una strategia difensiva che potrebbe puntare sul raptus e la momentanea incapacità di intendere e di volere.
Affranti dall’accaduto i genitori. Il padre è un bracciante agricolo, la madre impegnata in lavori saltuari. Una famiglia onesta, sconvolta dal gesto di quel figlio che non sanno spiegarsi. Hanno collaborato con le forze dell’ordine durante le ricerche e hanno mostrato chiara consapevolezza della gravità dell’accaduto. “Se ha sbagliato è giusto che paghi”, avrebbero confidato al legale.




Omicidio di Avola, le parole di Giuseppe Lanteri: "non volevo uccidere"

“Non volevo uccidere”. Al magistrato che nella notte lo ha interrogato, Giuseppe Lanteri non ha saputo fornire particolari motivazioni circa il suo gesto. Aveva un coltello e – pare – non fosse neanche la prima volta che uscisse per Avola con quel tipo di arma bianca con sè. “Non volevo uccidere”, ha ripetuto mentre gli veniva chiesto conto di almeno due fendenti: quello presumibilmente mortale alla giugulare ed un secondo alla base della nuca di Loredana Lopiano, la mamma di quella ragazza che per tre anni era stata la fidanzatina di Lanteri.
Era lei, la donna, l’unica con cui il ragazzo riusciva a parlare della relazione finita e del suo disagio. Vedeva in lei una sorta di sponda per riallacciare i rapporti con la figlia, interrotti nella primavera scorsa. Il che rende ancora più difficile comprendere e accettare quello che è accaduto ieri mattina.
Giuseppe Lanteri era appostato nei pressi dell’abitazione dell’infermiera. In casa c’erano lei e la figlia, al terzo piano. Non appena Loredana Lopiano è uscita, si è trovata di fronte il ragazzo. Qualche scambio di battute e poi, in quel piccolo androne di due metri quadrati, la tragedia. Sarà l’autopsia a stabilire con certezza quante volte la donna è stata colpita. Ma è un mistero il perchè la discussione sia degenerata fino al dramma. Un movente pare ancora non esserci. Materia da avvocati, con un più che probabile ricorso a perizie per stabilire la momentanea incapacità di intendere e di volere del giovane che, peraltro, parrebbe assumere farmaci (alcuni li aveva con sè al momento del fermo, ndr). “Era lucido e consapevole al momento del fermo”, spiegano gli agenti del commissariato di Avola, senza aggiungere altro. Insomma, sapeva di aver ucciso.
Ma non si è consegnato. Ha preferito la fuga. Solitaria. Ha cambiato i pantaloncini a casa della nonna, nei pressi della piazza dei Cappuccini. Poi, con ancora indosso la maglietta sporca di sangue, la scelta di fermarsi in quella scogliera su cui è difficile scorgere qualcuno.
Ore di silenzio. Anche la sua famiglia lo cerca. Partono messaggi e telefonate. Ma lo smartphone del ragazzo è spento. Si teme il suicidio fino a quando, improvvisi, appaiono i primi messaggi inviati a parenti. In particolare ad un cognato in Puglia. “Ho fatto una c#zzata”, avrebbe scritto in uno di questi. Agganciato quel segnale, gli investigatori arrivano alla sua posizione e, nottetempo, al fermo.
Non oppone resistenza, non prova a scappare. Ancora in maglietta e pantaloncini, affamato e infreddolito, segue i poliziotti prima in commissariato (dove troverà i genitori per un breve incontro) poi in carcere a Cavadonna. Non si danno pace i suoi genitori, una famiglia normale distrutta dalla duplice tragedia.
E gli interrogativi si moltiplicano. Voleva parlare con la ex fidanzatina? Loredana Lopiano lo ha impedito? Perchè l’ha colpita? Per ora domande tutte senza risposta. Rimane la rabbia per una morte senza senso che piega in due dal dolore, lancinante, una famiglia perbene e benvoluta ad Avola. La giovane figlia, l’unica in casa con la madre poco prima della tragedia, è costretta a rivivere i fotogrammi di un incubo. Un rumore sordo, come una caduta. La corsa al piano di sotto, la mamma rantolante in terra, il sangue, il disperato tentativo di prestare soccorso e la drammatica telefonata al 112. L’ambulanza arriva in fretta. Ma per Loredana Lopiano non c’è più nulla da fare. Poco distante, Giuseppe Lanteri cambia pantaloncini e sciacqua braccia e volto prima di dare vita alla sua breve latitanza.




L'omicidio di Loredana Lopiano, Avola si stringe intorno alla famiglia

Un fiaccolata in piazza Umberto I e un minuto di silenzio in tutti i luoghi istituzionali. Queste le due iniziative organizzate dall’amministrazione comunale dopo l’omicidio in via Savonarola. Ieri Avola si è svegliata apprendendo della tragica scomparsa dell’infermiera Loredana Lopiano, e scenderà in piazza Umberto I domani, sabato sera, a partire dalle 18,30 con una fiaccolata in memoria della mamma assassinata.
“Questo femminicidio – dice il primo cittadino Luca Cannata – segna profondamente la nostra città. Un’altra vittima innocente della follia omicida di chi dà poco valore alla vita e al rispetto della donna. Il momento di angoscia e di sofferenza, oltre al cordoglio e alla vicinanza a chi vive queste ore di dolore, ci deve spingere a riflettere su quanto accaduto”.
Rinnovando la vicinanza alla famiglia, Cannata chiede al presidente del Consiglio comunale che sia osservato, all’inizio della prima assise utile, un minuto di raccoglimento per ricordare la donna e invita tutte le istituzioni a osservare un minuto di raccoglimento per il giorno in cui avranno luogo i funerali.
“Credo da amministratore pubblico ma soprattutto come uomo e padre di famiglia – conclude – sia necessaria una presa di coscienza nell’educare le nuove generazioni al rispetto dei valori umani. Per questo ritengo necessario continuare con le campagne di sensibilizzazione indirizzate ai più giovani, che dovranno coinvolgere ancora una volta le scuole, perché è opportuno ricordare ai nostri ragazzi quanto la vita sia preziosa”.