Siracusa. Rifiuti: gara ponte, quattro aspiranti gestori. "Modifiche"

Una gara “ponte” e, con tempi più lunghi, la nuova e definitiva gara d’appalto. Così il Comune sta procedendo in tema di gestione di rifiuti dopo la sentenza del Cga, il consiglio di giustizia amministrativa, che ha annullato la gara che Igm si era aggiudicata. Entro la settimana il dirigente del settore invierà le lettere di invito alle aziende che hanno manifestato interesse alla partecipazione. Si tratta di 4 soggetti (tra cui, probabilmente, delle ati, associazioni temporanee di impresa). Praticamente certo che tra questi figuri, ancora una volta, proprio l’Igm. “La scelta di iniziare questo nuovo percorso con una gara ponte- spiega l’assessore Pier Paolo Coppa- è legata alla convinzione che, vista la sentenza del Cga, non fosse corretto procedere con una proroga. Diversa valutazione sarebbe stata fatta nel caso in cui, magari, fosse stato annullato il capitolato”. Non, dunque, subito gara ordinaria. Questo consente al Comune di procedere con il criterio del ribasso d’asta con gli attuali servizi e le attuali modalità. Un modo per prendere tempo e per modificare il capitolato da utilizzare poi con la nuova gara. Coppa è chiaro quanto ricorda che il “capitolato fu predisposto nel 2014 . Oggi la città ha esigenze in parte mutate, di cui intendiamo tenere conto. Realizzare un nuovo capitolato necessita di tempo. Ecco perchè abbiamo deciso di procedere in questo modo. In questi nove mesi di rodaggio sono emersi i dati positivi e quelli che vanno modificati. Lo faremo”. Non è escluso che tra le novità possa essere inserito un diverso calendario, anche legato alla tipologia di turismo che si è affermata a Siracusa. Un caso fra tutti potrebbe essere quello delle case vacanza, dove gli ospiti rimangono in media 3 o 4 giorni, non potendo, con la raccolta una volta a settimana, effettuare correttamente la differenziata. L’idea al vaglio sarebbe quindi quella di tarare i tempi anche su queste esigenze. In Ortigia, inoltre, dal 2014 ad oggi sarebbe aumentato considerevolmente il numero di attività avviate. Anche questo comporterà l’esigenza di modificare le modalità di conferimento. Nel nuovo capitolato dovranno esserci i cestini per la differenziata in giro per la città e sarà il Comune a stabilire quanti e dove, senza lasciare nulla a discrezione del gestore. Esclusa, invece, a quanto pare, l’eventualità di ricorrere a isole ecologiche, visto che “in realtà si tratta di piccoli centri di stoccaggio, non di aree pulitissime in cui tutto è in ordine, come impropriamente alcuni credono”. Nemmeno l’ipotesi di ricorrere ai cassonetti della differenziata, senza “porta a porta” sembra nelle intenzioni del Comune. L’atteggiamento dei cittadini, è emerso in questi mesi ed è evidente ancora in questi giorni, spesso non è affatto collaborativo. Lasciare tutto al libero arbitrio potrebbe, dunque, essere una mossa sbagliata. Intanto, in città, due quartieri, Akradina e Tiche, restano ancora scoperti dal servizio di raccolta differenziata “porta a porta”. La percentuale, per l’area coperta, si aggirerebbe intorno al 26 per cento.




Mappatura delle infrastrutture, dopo Genova il pressing del M5S

“Controlli anche a Siracusa e nei Comuni della provincia per l’accertamento dello stato di conservazione delle opere infrastrutturali”. Dopo il crollo di Genova, i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Ficara Scerra Marzana Pisani, insieme ai deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua, sollecitano l’attivazione con urgenza di quanto previsto dal Ministero delle Infrastrutture. In questi giorni, il Ministero ha chiesto a Regioni, Province e Comuni di segnalare le situazioni di rischio nei territori, per mapparle con certezza e predisporre i necessari interventi secondo una griglia di priorità.
“Ne ho discusso con il prefetto di Siracusa, Giuseppe Castaldo, che sta disponendo in queste ore la comunicazione da inviare a tutti i Comuni della provincia. Entro la fine del mese è necessario conoscere le criticità indicando la spesa presunta, necessaria per eseguire gli interventi che possano eliminare condizioni di rischio”, spiega Ficara.
I Comuni hanno tempo entro la fine del mese per le relative ed urgenti comunicazioni. “E’ superfluo dire, specie dopo quanto drammaticamente accaduto, che non dovrebbe esserci esitazione nel segnalare con l’urgenza del caso le situazioni più critiche dal ponte tra Marzamemi e Portopalo passando il viadotto di Targia, il ponte sul fiume Cassibile e il viadotto Federico II di Augusta. Questi sono i casi noti ma la mappatura, oltre ad essere sollecita, deve essere scrupolosa”, aggiungono i parlamentari pentastellati.
“Siamo certi che anche il Sindaco Italia attiverà presto gli uffici competenti” dichiarano i consiglieri comunali siracusani del M5S, che non faranno mancare il loro impegno a fare da pungolo.




Siracusa. Ponti e Viadotti, "rete infrastrutturale sotto controllo"

Una rete infrastrutturale che non desta particolari preoccupazioni. Questa sarebbe la situazione in provincia di Siracusa secondo il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa, Sebastiano Floridia. Alla luce della tragedia di Genova, sguardo puntato, quindi, su ponti e viadotti del territorio. “Il nostro sistema pontistico non è nelle peggiori condizioni- premette Floridia- Abbiamo stimato che su oltre 200 cavalcavia, le criticità in provincia si contano sulle dita di una mano”. Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri cita per primo il viadotto di Targia, “vecchiotto, è già dismesso. Una buona operazione di lungimiranza, quella- sostiene, parlando da direttore dei lavori della bretella realizzata come via alternativa-  C’è un finanziamento del Dipartimento della Protezione Civile e un iter  in corso per il consolidamento del viadotto”. Altra esigenza riguarderebbe il ponte tra Marzamemi e Portopalo. “Per conto della Procura- spiega ancora Floridia- ho curato la necessaria perizia, con la decisione di ridurre la portata a 3, 5 tonnellate”. In linea di massima, “il sistema infrastrutturale è sotto controllo da parte degli enti preposti-assicura il professionista siracusano-  che conoscono punto per punto le criticità , ma aspettano la copertura finanziaria. Questo può farlo solo la politica”.

 




Siracusa. Bus navetta, tregua fino a venerdì: ipotesi proroga

Scongiurato per il momento un nuovo stop delle navette elettriche comunali. Noto è il problema venutosi a creare sotto scadenza del servizio di manutenzione del parco mezzi elettrici, che era stato affidato alla Genius Automobiles di Siracusa. Si attendevano nelle settimane scorse, nell’approssimarsi della scadenza dell’affidamento (9 settembre), novità per il futuro da parte di Palazzo Vermexio. In assenza, tra guasti ai minibus e agitazione dei 10 dipendenti della Genius che hanno già ricevuto le lettere di licenziamento, la situazione è sfuggita di mano. Fino al blocco di inizio agosto, con notevoli disagi per residenti e turisti.
Questa mattina c’è stato un incontro in Comune. Insieme al sindaco Francesco Italia e all’assessore Giovanni Randazzo, anche il responsabile della Genius, Giacomo Ferrazzano, e il segretario Fim Cisl, Roberto Getulio. Si prospetta la possibilità di una proroga tecnica sino a dicembre, quando verrà predisposto un nuovo bando di gara ad evidenza europea. Servono verifiche amministrative sui margini di manovra. Ma a tenere alta la tensione anche il nodo canone. Il Comune vorrebbe strappare una sensibile riduzione, non giudicata sostenibile da azienda e sindacato.




Migranti sbarcano a Vendicari: "qui trattati da esseri umani"

Ci sono anche 23 bambini tra i migranti sbarcati nel pomeriggio di ieri in spiaggia a Calamosche, all’interno della riserva di Vendicari. Uno sbarco sotto gli occhi dei bagnanti che hanno segnalato alla Guardia Costiera cosa stava accadendo.
I migranti sono arrivati a bordo di una barca a vela, finita sotto sequestro. Tra loro anche 5 donne e 23 bambini. Vagavano sulla terraferma quando sono arrivate le forze dell’ordine. Sono stati fermati due ucraini, presunti scafisti.
“Bisogna risolvere la questione politicamente. Se i migranti arrivano a bordo di una nave italiana, dopo essere stati soccorsi in mare, possono essere trattati da animali. Se arrivano da soli, accompagnati da scafisti senza scrupoli, ricevono tutt’altro trattamento. Qui sono essere umani, mai merce di scambio”, commenta il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti.
Dopo le prime operazioni di accoglienza, i migranti sono stati accompagnati all’hotspot di Augusta.




Siracusa. Mario Lazzaro nuovo presidente Lilt: "nel segno di Castobello"

Mario Lazzaro è il nuovo presidente della Lilt di Siracusa. Subentra al compianto Claudio Castobello, apprezzato dirigente medico venuto prematuramente a mancare nelle scorse settimane a seguito di un improvviso malore.
Già direttore generale, Lazzaro prende la guida degli oltre 160 volontari che compongono la sezione provinciale di Siracusa. Proprio al compianto amico fraterno e collega vanno le prime parole del neo presidente.
“Claudio è stato un motore inesauribile che ha contribuito in maniera decisiva al conseguimento di tutti gli obiettivi che la Lilt di Siracusa è riuscita a raggiungere in questo territorio. La parola d’ordine adesso è continuità. Proseguire nell’incessante lavoro di promozione all’interno della nostra comunità sui temi della prevenzione oncologica”.
Laureato in medicina e Chirurgia, con una specializzazione in Medicina del Lavoro ed Igiene industriale ed una in Medicina Legale, Mario Lazzaro è attualmente dirigente, con quasi trent’anni di esperienza nel campo, della medicina del Lavoro della Sasol Italy. Ha al suo attivo una lunga serie di pubblicazioni scientifiche e divulgative nel campo della medicina del lavoro applicata e della prevenzione medica. Ha anche curato ricerche epidemiologiche sugli standard di salute nella provincia.
“Confido di avere la fiducia ed il sostegno di tutti gli uomini e donne della Lilt, è questa una condizione indispensabile, per svolgere serenamente questo ruolo, con la promessa di metterci il massimo impegno”.




Siracusa. La vita di Lidia appesa a un filo: probabile nuovo intervento

Sono peggiorate le condizioni della piccola Lidia, nata con una malformazione genetica rarissima e che da qualche settimana si trova ricoverata al St. George Hospital di Londra. Mentre sembrava che stesse meglio e i genitori speravano che la situazione fosse tale da lasciar sperare per il meglio, i medici hanno comunicato alla famiglia esattamente l’opposto. Oggi è una giornata cruciale. Sarà deciso se la piccola dovrà essere nuovamente operata all’intestino. Una notizia che sta tenendo tutti con il fiato sospeso. Giovanni, il padre, parla di un “alto rischio di perderla. E’ troppo debole- racconta- Speriamo non debba essere nuovamente sottoposta ad intervento”. Per la piccola Lidia è in moto da settimane la macchina della solidarietà avviata dallo stesso papà. La malattia che ha colpito Lidia ha un’incidenza di un caso su 20 mila. Della storia di Lidia si è occupata anche la trasmissione televisiva “Le Iene”. La redazione è pronta ad occuparsene ancora. Lidia è nata prematura, alla 34esima settimana. La sua malformazione congenita grave all’intestino è un’atresia duodenale al terzo stadio. Viene nutrita attraverso un sondino nella testa. Se la piccola dovesse essere operata nuovamente, l’intervento presenterebbe un alto rischio. E intanto c’è la vita quotidiana da portare avanti, tra Londra e Weybridge, dove la famiglia si è trasferita (Giovanni, la moglie e la sorellina di Lidia, Gloria, 9 anni). E’ subentrato anche uno sfratto, nel frattempo. Le spese da sostenere, spiega Giovanni, sono altissime. Le donazioni attraverso la raccolta avviata on line sono arrivate a circa 22 mila sterline. Per donare, basta cliccare sul link HELP FOR LIDIA su Facebook.




Siracusa. Appalto pulizie, incontro rinviato la tensione torna alle stelle

Rinviato l’incontro tra sindacati e amministrazione comunale per risolvere la grana appalto pulizie. L’ultima proroga scadrà il 31 agosto ma nei giorni scorsi ci sarebbe stato un tentativo di avvio del nuovo appalto da parte della piemontese Cm Service, con immissione di proprio personale. A denunciare l’episodio sono i sindacati, in particolare Filcams Cgil e Fisascat Cisl. “Hanno trovato però la fiera opposizione delle battagliere lavoratrici siracusane che si sono poste a difesa del loro posto di lavoro, cacciando indietro le truppe piemontesi”, spiega Stefano Gugliotta, segretario Filcams Cigl.
Insieme a Teresa Pintacorona (Fisascat Cisl) è secco nel definire irrispettosa “la scelta unilaterale dell’amministrazione comunale di rinviare la programmata convocazione dei sindacati al 29 agosto, specie alla luce della fissata riunione sull’appalto con una parte dell’opposizione del Consiglio Comunale per lo stesso giorno 27 agosto. Il silenzio assordante dell’amministrazione comunale di Siracusa su questa delicatissima vertenza che interessa la serenità di 37 famiglie non è commentabile”.
Vi sarebbe – secondo i sindacati – una “non velata sudditanza nei confronti della ditta piemontese Cm Service. Rinnoviamo la nostra richiesta di annullare la gara in autotutela. In assenza di notizie certe e rassicuranti, mobiliteremo le lavoratrici ed i lavoratori dell’appalto in una lotta senza quartiere a difesa del loro salario e contro una politica degli appalti del Comune di Siracusa irresponsabile ed antisociale”.




Siracusa. Maniace e punto ristoro, il duro atto d'accusa del centrodestra

La vicenda Maniace diventa il primo scontro politico su cui l’amministrazione comunale deve misurarsi con le forze dell’opposizione (maggioranza in Consiglio comunale, ndr). Forte degli ultimi risultati, il centrodestra siracusano mostra i muscoli e lancia la sua sfida chiedendo, tra l’altro, le dimissioni del sindaco Francesco Italia. “Ha mentito ai cittadini”, spiega Stefania Prestigiacomo insieme a Paolo Ezechia Reale, Enzo Vinciullo, Giovanni Magro, Peppe Napoli e Bruno Alicata. Proprio l’ex ministro dell’Ambiente è la più dura. “C’è un clima pesante in città e questa vicenda diventa esemplificativa. Si vuole chiudere la bocca all’opposizione, negando la sala stampa comunale e l’urban center. Tutto evidenzia un modus operandi preoccupante”. Reale ne ha anche per due assessori, Randazzo e Granata, accusati di ipocrisia politica: da una parte sostengono la squadra di governo cittadino, dall’altra – con i loro movimenti politici di riferimento – prendono le distanze dalle scelte compiute.
Poi l’attacco al punto ristoro realizzato nella ex piazza d’Armi che, per il centrodestra, sarebbe da smantellare. Non solo, alla luce di presunte ulteriori illegalità che sarebbero emerse durante i vari accessi agli atti, la stessa concessione demaniale andrebbe ritirata. “La nostra non è una battaglia strumentale”, rivendica Stefania Prestigiacomo. “Questa vicenda ha purtroppo relegato all’angolo i problemi seri della città, per colpe non certo del centrodestra”. Parziale autocritica guardando al passato e ad alcune attività similari condotte in piazza d’Armi: “i sindaci del passato avrebbero dovuto vigilare di più”.




Siracusa. La controffensiva del sindaco Italia: "centrodestra, memoria corta"

“Io non sono un bugiardo e odio i bugiardi. Se dal centrodestra mi spiegano in cosa avrei mentito sul punto ristoro al Maniace, magari evitiamo di alimentare confusione nell’opinione pubblica…”. E’ contenuta in queste parole la replica del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, all’attacco frontale del centrodestra.
Nel mirino è finito l’incontro pubblico all’Urban Center nel corso del quale i progettisti hanno illustrato la realizzazione in corso d’opera. A quell’incontro partecipò anche il primo cittadino. Il punto contestato è quello relativo all’utilizzo di cemento armato.
“In quell’incontro si è parlato del progetto approvato. E l’uso del cemento era previsto”, taglia corto Italia. “L’opera è regolarmente autorizzata e lo si evince dai rilievi di Soprintendenza e Comune. Altro discorso è quello relativo alle difformità contestate che non sono rappresentante dalla presenza del cemento o meno. Erano previsti degli ancoraggi con zavorre di cemento prefabbricate, i cosiddetti plinti, al loro posto è stata realizzata in loco una base di cemento in opera. Ma in ogni caso – puntualizza il sindaco scandendo bene le parole – la difformità non è un problema del Comune ma del privato”.
Quanto alla validità del titolo urbanistico concesso dal Comune, “al momento siamo di fronte ad opinioni e non ad un pronunciamento di enti competenti. Certo sorprende come nel 2012, quando il Comune di Siracusa era a guida centrodestra, la Commissione avesse autorizzato sulla stessa area una palazzina di due piani su oltre 300 metri quadrati e nessuno aveva mosso obiezioni”. L’opera non venne poi realizzata per scelta dell’allora presidente del Consorzio Amp Plemmirio, Nuccio Romano.
Per chiarezza, la Commissione speciale per Ortigia è composta dall’assessore al centro storico, dal dirigente, un funzionario e da 8 altri professionisti espressi dell’ordine degli architetti, degli ingegneri, del genio civile etc.
“Da un punto di vista politico, io sono felice che l’area oggi sia fruibile e fruita da cittadini entusiasti che poco si curano o seguono la polemica”, dice ancora Francesco Italia. “Si dovrebbe piuttosto raccontare anche che dal 2009 al 2015 il Demanio concesse piazza d’Armi senza bando ad evidenza pubblica ad un privato, sempre lo stesso per tutti quegli anni. Vi realizzava solo nei due mesi estivi, quando era profittevole, attività di bar e discoteca o eventi a pagamento. Ancora, nel 2009 e nel 2011 lo stesso privato ha anche ricevuto contributi pubblici comunali”.
A chi lo accusa di difendere interessi di singoli, Francesco Italia risponde secco. “Io ho interesse a tutelare e difendere la verità. In questa come in tutte le altre vicende. Se, come sembra, ci sono state difformità è giusto che i responsabili siano sottoposti a controlli e si assumano la eventuale responsabilità delle conseguenze”.
Il sindaco si mostra sorpreso dal fatto che una parte importante della politica siracusana da due mesi stia catalizzando ogni sforzo sulla vicenda Maniace. “Ci sono questioni più impellenti e il cittadino è spiazzato perchè non interessato al cemento non cemento in piazza d’Armi”. E per essere ancora più chiaro, sferra un colpo non esattamente di fioretto. “Se questa attenzione fosse stata posta negli anni verso tematiche veramente importanti, di fronte alle quali si è scelto invece un religioso silenzio, forse oggi non sarebbe montato nei cittadini un forte senso di sfiducia verso la politica”.
Non cade, invece, nel vuoto la denuncia pubblica di Stefania Prestigiacomo che ha lamentato come sia stato impedito al centrodestra l’uso della salastampa comunale. “Se è davvero accaduto, mi sembra un fatto grave. Non sono io che dispongo della salastampa ma avvio subito un controllo perchè a tutti deve essere garantito il diritto di esprimere la propria opinione, specie a forze politiche rappresentate in Consiglio comunale. Parlare di regime o altro mi pare francamente eccessivo”.