L'arretratezza delle ferrovie, Ficara (M5s): "porteremo il ministro Toninelli a Siracusa"

“Rinnovati i vertici di Ferrovie dello Stato, deve ora essere rinnovata la politica della mobilità. Su questo il ministro è stato chiaro. Si deve partire dalla Sicilia, dove non circola neanche un Frecciargento. Mettiamo da parte l’alta velocità, ma almeno treni confortevoli devono approdare sui nostri binari che purtroppo non consentono di attrarre competitor stranieri, come successo in Sardegna con una compagnia spagnola perché tra Regione e Stato nessuno ha voluto davvero ammodernare una rete ferma quasi al secolo scorso. Il governo Conte dà segnali concreti di incoraggiamento”. Ad affermarlo è il portavoce nazionale del M5S Paolo Ficara a proposito delle linee programmatiche illustrate dal ministro delle infrastrutture Toninelli. “Dopo anni di promesse – spiga Ficara – la speranza di fondi europei per ammodernare una rete largamente a binario unico, ferma ai tempi della sua costruzione è rimasta al palo. Una solfa che non può andare avanti all’infinito”. Il siracusano Ficara, insieme a Luigi Sunseri, portavoce M5S alla Regione Siciliana, sta definendo le tappe di un viaggio-ispezione a bordo dei treni e bus che circolano in Sicilia.
“Gli ultimi dati – spiegano Ficara e Sunseri – fotografano una realtà impietosa e che andremo a raccontare dopo averlo visto con i nostri stessi occhi, per portare in Commissione Trasporti il quadro reale del sottosviluppo della rete ferrata siciliana. Non sappiamo se a qualcuno sia convenuto così per anni. Ma il nuovo governo, da Roma, ha voglia di rivoluzionare l’arretratezza. Assurdo vedere su che mezzi i turisti arrivano a Fontane Bianche o quante chiacchiere senza sostanza sul collegamento in treno con l’aeroporto di Catania. Per non parlare dei treni a media e lunga percorrenza che partono da Milano e Roma per la Sicilia: continui e insopportabili ritardi e disservizi che associati ad un servizio di scarsa qualità, hanno il solo risultato di sfiduciare all’utilizzo i cittadini. Non è più tollerabile”.
A Roma, in Commissione Trasporti, il Movimento 5 Stelle promette di sbracciarsi le maniche per risolvere il problema “ma Palermo non faccia orecchie da mercante per interessi spiccioli di bottega”, avvisa Ficara. “La Regione non può nascondersi, i suoi scarsi investimenti sono la causa di questo stato di cose. Noi non esiteremo a portare in Sicilia lo stesso ministro Toninelli per dare una risposta chiara ad una esigenza di mobilità che non può restare inevasa. L’ammodernamento della rete locale – conclude Ficara – è tra le priorità del Ministero”.




Mandorla di Avola, aumenta la produzione ma si teme crollo prezzi

Le previsioni del raccolto 2018 indicano una produzione di mandorle di Avola superiore al raccolto dello scorso anno, che è stato assai scarso rispetto alla media. Tra Siracusa e Ragusa sono coinvolti oltre 4 mila ettari per circa 80 mila tonnellate di mandorle in guscio.
Si teme un abbassamento del prezzo di vendita, così il presidente del Consorzio della mandorla di Avola, Antonio Scacco, ha lanciato un appello a tutti i mandorlicoltori. “Ogni anno, nella fase iniziale della raccolta, agisce come causa di ribasso la presenza dei cosiddetti raccoglitori, che puntano purtroppo a recuperare rapidamente solo i loro costi di raccolta e non certo, come nel caso delle aziende agricole, i costi complessivi della produzione – afferma Scacco – Il mio invito ė, pertanto, di non vendere in questa fase le mandorle in guscio sotto i 2 euro al chilo che rappresentano il punto di partenza minimo per la mandorla di Avola. Per questo non bisogna precipitarsi a vendere ma attendere che la situazione si stabilizzi su quotazioni che rispettino il lavoro dei produttori”.
“Il Consorzio è impegnato a promuovere e il consumo della mandorla con programmi congiunti tra produttori e aziende commerciali – sottolinea il direttore Corrado Bellia – specie nell’uso dietetico e nel settore della pasticceria di qualità, dove si stanno aprendo importanti mercati a livello nazionale e internazionale”.

fonte ANSA




Parco Archeologico di Siracusa: "Riperimetrare? No, accelerare procedure"

Parlando di parco archeologico di Siracusa e della sua istituzione, Maria Rita Sgarlata ha certo titolo per dire la sua. Attuale consigliera del Ministro per i Beni Culturali, ex assessore regionale ai beni Culturali,conosce da vicino la materia. “La Legge del 2000 sul Sistema dei parchi archeologici, legata al nome dell’allora assessore regionale Fabio Granata, prevede semplicemente che al decreto di perimetrazione già esistente e da me sottoscritto nell’aprile 2014 segua il decreto di istituzione con un regolamento del Parco. Anche il regolamento esiste già ed è stato notificato al Comune di Siracusa sempre nel 2014. Resta da nominare un consiglio di amministrazione. Regolamento e consiglio di amministrazione saranno presentati nel decreto di istituzione del Parco, come prevede la legge e come risulta dai decreti dei parchi fin qui istituiti”, spiega la Sgarlata.
“La legge prevede che sia acquisito il parere del Consiglio Regionale dei Beni Culturali che, realizzato in fretta e furia negli ultimi mesi del governo Crocetta con modalità discutibili e con una forte impronta politica, sta per essere giustamente modificato dall’assessore Tusa, per restituire dignità e qualità ad un organo consultivo di grande importanza per la Sicilia”, aggiunge poi sul piano delle procedure ancora mancanti per Siracusa.
“Sappiamo che istituire il Parco significa creare un ente indipendente, dotato di autonomia gestionale, significa che tutti gli introiti dello sbigliettamento, pari all’incirca a 4 milioni di euro all’anno, non verrebbero incamerati a Palermo ma resterebbero a Siracusa e potrebbero essere utilizzati per i fini stabiliti dalla legge: tutela, manutenzione e valorizzazione del sito. E non solo: un parco archeologico, che contiene un paesaggio unico, protetto sia dentro che fuori dai suoi confini, è un grande catalizzatore di fondi comunitari e può essere messo al centro di grandi progetti di valorizzazione della programmazione europea 2020. L’autonomia finanziaria consentirebbe, tra l’altro, di pensare anche ad una figura più manageriale per la gestione del Parco, che potrebbe affiancare il dirigente regionale”, la dolce prospettiva che sembra accompagnare Siracusa.
Pare allora vero che solo pochi passi ormai si frappongano alla realizzazione di quello che in questi anni è stato il sogno di molti siracusani. “Basta veramente poco”, ripete la Sgarlata. “Però invece a cosa si pensa adesso? Ad una nuova perimetrazione del Parco che comporterebbe un ridimensionamento, non certo un suo ampliamento. Il Parco Archeologico di Siracusa, che riproduce nel decreto del 2014 il perimetro delle mura dionigiane, comprende l’area monumentale della Neapolis, contrade Tremilia e Fusco, Castello Eurialo per poi scendere verso Santa Panagia e Scala Greca, fino a toccare le Latomie dei Cappuccini. Secondo la prima sezione del Tar di Catania, il decreto di perimetrazione del Parco Archeologico di Siracusa, al quale hanno lavorato Beatrice Basile, Rosa Lanteri e Alessandra Trigilia, rispettivamente soprintendente e dirigenti delle due sezioni archeologica e paesaggistica nel 2013-2014, è legittimo, non ha vizi procedurali dovuti alla violazione della L.R. 20/2000. E allora sorge spontanea una domanda: perché si vuole riperimetrare il Parco di Siracusa e perdere altro tempo?”, si domanda l’ex assessore regionale. E non è l’unico quesito. “Perché è stato richiesto di ridurre la fascia C a Sud del Castello Eurialo, una fascia esterna alla zona di inedificabilità assoluta della fascia B ma con prescrizioni di tipo paesaggistico e destinata a terreni agricoli? E che fine farà questa zona per ora tutelata se il perimetro del Parco si dovesse restringere? L’assessore regionale Tusa e l’assessore comunale Granata converranno con me e con molti siracusani che il terreno a questo punto diventa molto scivoloso perché il pericolo di una nuova deriva edificatoria è in agguato”, il sospetto dell’ex assessore regionale.
Che sul parco di Siracusa vuole essere estremamente chiara. “Ci sono tre aspetti da considerare seriamente. Si dovrebbe abrogare un decreto ufficialmente pubblicato, motivandone le ragioni che allo stato attuale non sembrano sussistere. La proposta del perimetro è stata oggetto di concertazione con il Comune di Siracusa con una riunione svoltasi a gennaio 2014 presso gli uffici della Soprintendenza di Siracusa. Riperimetrare il Parco sarebbe un unicum rispetto a quanto è stato finora fatto per i parchi siciliani istituiti e aprirebbe nuovi contenziosi per gli altri parchi da istituire. Infine, restringere il Parco significa poter disporre di nuove aree per concessioni edilizie, dato che se istituto come perimetrato nel 2014, eviterebbe molte costruzioni nuove in contrada Tremilia e zone limitrofe, teatro da decenni di scontri e conflitti sul destino di Siracusa. Tutto questo porta ad una seria riflessione. Se si vuole realizzare il Parco Archeologico di Siracusa nel più breve tempo possibile e senza danni per la città basta seguire il dettato della Legge, evitando nuove perimetrazioni e partendo dal decreto già esistente. Potrebbe essere la giusta conclusione di un lavoro di squadra, fuori da ogni steccato ideologico, mirato alla preservazione dei beni comuni e al benessere dei cittadini siracusani”, la conclusione della consigliera del Ministro dei Beni Culturali.
L’assessore comunale Fabio Granata non si mostra distante dalle posizioni della Sgarlata. “Ritengo utile ripartire dalla perimetrazione del Parco elaborata dalla sezione Archeologia di Siracusa e portato all’approvazione da parte di Maria Rita Sgarlata. Dobbiamo istituire il Grande Parco Archeologico di Siracusa, ben oltre quello della Neapolis”.




Siracusa. Appalto pulizie, i lavoratori occupano l'aula consiliare

Dopo il sit-in di questa mattina davanti alla Prefettura e alla vigilia della scadenza della proroga concessa dal Comune, i 37 lavoratori dell’appalto pulizie del Comune di Siraucsa hanno deciso di alzare la protesta e occupare l’aula al quarto piano di palazzo di città.
Fisascat Cisl e Filcams Cgil, con i rispettivi segretari, Teresa Pintacorona e Stefano Gugliotta, hanno incontrato i funzionari del Comune ma senza alcun risultato. Il sindacato ha chiesto risposte certe entro le 19 di questa sera.
Al centro resta un appalto che va contro il contratto nazionale di lavoro e anche l’incredibile clausola della subappaltante “La Perla” che propone trasferimenti in altre sedi.
“Tutto contro legge – aggiungono i sindacati – L’appalto riguarda il Comune di Siracusa e non è previsto nel capitolato d’appalto e vietato dall’articolo 4 del contratto nazionale. Nessuno pensi di ricorrere a qualsiasi tipo di ricatto sociale. Vogliamo dignità per questi lavoratori”.




Siracusa. Consiglio comunale, si comincia con ineleggibili e incompatibili

Domani alle 10, prima seduta del nuovo Consiglio comunale. A presiederla il consigliere più votato, Giovanni Boscarino. Dopo il giuramento del sindaco e dei 32 neo eletti, saranno verificate le situazioni di ineleggibilità o incompatibilità dei consiglieri e si procederà alla loro eventuale surroga.
Una volta costituito anche formalmente, il Consiglio potrà procedere all’elezione dei nuovi presidente e vice presidente.




Siracusa. Via Maestranza, cade un calcinaccio: nessun ferito

Un pezzo di cornicione si è distaccato questa mattina da uno dei balconi del palazzo della Prefettura che si affaccia su via Maestranza. L’edificio, oggetto di un lungo restauro, non è ancora aperto. Fortuna ha voluto che, al momento del cedimento, nessuno si trovasse lungo la strada ed il marciapiede sottostante. Paura e qualche perplessità sui lavori svolti. A fugare ogni dubbi saranno comunque i rilievi dei vigili del fuoco, intervenuti insieme ad agenti della Polizia Municipale. L’area è stata delimitata mentre una prima verifica ha scongiurato il rischio di ulteriori cedimenti.
Il Libero Consorzio comunale, proprietario dell’edificio, rassicura. “Oltre dieci anni fa abbiamo concluso i lavori di adeguamento strutturale. Probabilmente a causa dell’usura del patrimonio immobiliare, in quanto i ballatoi dei balconi poggiano su strutture in ferro, si è verificato questo piccolo distacco”, spiega l’ingegnere Domenico Morello. “Tuttavia – ha proseguito – l’ex Provincia è intervenuta tempestivamente, sul posto abbiamo già una squadra di tecnici e gli stessi tecnici del nono settore, tramite Siracusa Risorse, provvederanno, in tempi brevissimi, a mettere in sicurezza l’intera facciata”.

foto utente facebook




Da Siracusa ad Epidauro, l'Edipo a Colono di Kokkos in tourneè

Fervono i preparativi per la tournée greca dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico che il 17 e il 18 agosto 2018, rappresenterà l’Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Yannis Kokkos, al Festival di Atene ed Epidauro. L’iniziativa nasce dalla volontà del Ministero dei beni e delle attività culturali italiano e da quello greco, di puntare sui legami e le relazioni culturali tra i due Paesi.
Fiore all’occhiello delle produzioni Inda per il Festival 2018, l’Edipo a Colono di Sofocle vanta un cast straordinario, composto da: Massimo De Francovich (Edipo), Roberta Caronia (Antigone), Sergio Mancinelli (Straniero), Davide Sbrogiò (Corifeo), Eleonora De Luca ((Ismene), Sebastiano Lo Monaco (Teseo), Stefano Santospago (Creonte), Fabrizio Falco (Pollinice), Danilo Nigrelli (Messaggero). Ha riscosso un buon successo di critica e pubblico.
Con questo spettacolo l’Inda ritorna ad allestire e mettere in scena una tragedia in quello che è da molti considerato il maggior teatro di pietra giunto fino a noi. Il Festival di Atene ed Epidauro rappresenta una delle istituzioni culturali più importanti di Grecia e negli anni ha ospitato il meglio della scena musicale, artistica e teatrale internazionale.
Un appuntamento di grande prestigio che oltre a segnare l’inizio di una collaborazione fruttuosa, s’inserisce in un percorso di promozione della tragedia classica, già iniziato dalla Fondazione negli anni scorsi e che mira a riportare l’Istituto Nazionale del Dramma Antico al centro del panorama culturale italiano e mondiale.
“Promuovere il teatro classico nei teatri di pietra è una delle missioni istituzionali dell’Inda – ha dichiarato il consigliere delegato Pier Francesco Pinelli – farlo in uno dei teatri antichi più belli del mondo all’interno del Festival di Atene ed Epidauro, è un motivo di orgoglio in più”.

foto Franca Centaro




Parco Archeologico di Siracusa, la congiuntura astrale da ora o mai più

Per una felice e difficilmente ripetibile congiunzione astrale, il parco archeologico di Siracusa può finalmente diventare realtà. C’è la volontà politica, c’è la volontà tecnica e – per una volta – c’è anche intesa. Per la Regione, l’autonomia gestionale e finanziaria della grande area archeologica di Siracusa sarebbe una iattura: mica facile rinunciare a circa 4 milioni di euro di incasso all’anno (sbigliettamento). Dall’altro, Siracusa si troverebbe così una seconda “industria” tra le mani: lavoro, sviluppo, maggiore cura e promozione della Neapolis.
L’assesore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, è fortunatamente un tecnico che conosce il mondo delle soprintendenze. E non è un caso che alla nascita oggi del parco archeologico di Segesta abbia voluto sottolineare che “la Sicilia deve avere tutti i Parchi previsti e in breve tempo. E’ un impegno che sento di dovere onorare nella convinzione che la rinascita dei Beni culturali siciliani non può che passare per un sistema di gestione moderno e snello. Questo quello che la Sicilia e i siciliani meritano, dopo anni di gestione non all’altezza del valore storico culturale di siti straordinari per bellezze archeologiche e paesaggistiche”.
C’è una lista di 17 parchi in attesa di istituzione. Eloro al punto 14, Siracusa al punto 15. Ma nella visione di Tusa, Siracusa ha la precedenza. In questo è importante anche il lavoro di pressing e raccordo con Fabio Granata, assessore alla cultura e da tempo insieme a Tusa in mille battaglie sui beni culturali, a partire dalla legge del 2000 che istituisce i parchi archeologici siciliani. Da non sottovalutare il ruolo del neo soprintendente ad interim, Calogero Rizzuto, che in perfetta sintonia con Tusa e Granata è pronto a metter mano anche alla riperimetrazione dell’area archeologica siracusana, da spingere fino alle mura dionigiane ed al castello Eurialo. Non è un caso che anche l’assessore Granata abbia espressamente detto che “l’istituzione del parco di Siracusa è il senso stesso del mio assessorato”. E allora via, che si finalizzi uno dei più grandi sogni della città che boccheggia in cerca di un modello di sviluppo, spesso rallentano da troppa politica chiacchierona. L’assessore regionale vuole istituire il parco siracusano. Il soprintendente è pronto a definire tutte le carte. L’assessore comunale non ha intenzione di esitare. Vista così sembra fatta se non fosse che dalle parole bisogna sempre passare ai fatti. Sport non sempre praticato nella Sicilia che non cambia mai velocità. Ma una congiuntura astrale di volontà politiche e tecniche come quella attuale difficilmente si ripeterà. Chi ha tempo (e voglia), non aspetti tempo.
Istituire il Parco archeologico di Siracusa significherebbe dare vita ad un ente che avrà autonomia scientifica e di ricerca, gestionale, amministrativa e finanziaria. Il parco potrà utilizzare in proprio le cospicue entrate che derivano dalla vendita dei biglietti di ingresso e che si traducono in azioni immediate di valorizzazione, manutenzione del territorio, attività di promozione, scavi archeologici, attività scientifiche: tutte cose oggi impossibili, come anche solo tagliare le erbacce.
Dall’approvazione della legge regionale del 2000 che ha previsto i Parchi archeologici nell’Isola, ne sono stati istituiti solo tre: Agrigento, Naxos-Taormina e Selinunte-Cave di Cusa. “In 18 anni solamente al parco della Valle dei Templi sono stati applicati i criteri che lo rendono realmente autonomo dal punto di vista finanziario, scientifico e gestionale. Ciò ha consentito uno sviluppo straordinario rispetto agli altri parchi”, ricorda Tusa. “Il numero dei visitatori ad Agrigento ha avuto un incremento di circa il 30 per cento ogni anno, raggiungendo il milione di visitatori e ricevendo quest’anno il Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa”. Il modello da seguire è questo, se si vuol fare l’interesse delle comunità locali che si è chiamati ad amministrare.
Intanto festeggia Segesta. Il prossimo sarà Pantelleria. Siracusa attende, trepidante. La sfida, per chi vuol bene a questa città ed a chi vi abita, è da vincere. Ora.

per la foto-mappa si ringrazia Siracusa Turismo




Siracusa. "Commercianti, ci sono i turisti. Siate buoni, se potete…"

Si potrebbe persino scomodare Angelo Branduardi e quella sua canzone che aveva come titolo “state buoni se potete”. E’, all’incirca, il senso del messaggio che l’assessore alle attività produttive, Fabio Moschella, invia ai commercianti siracusani con una sua lettera aperta.
Sono i giorni più “caldi” sul fronte turistico. Stagione ancora una volta da record di presenze e appeal in crescita, nonostante evidenti problematiche: trasporti, pulizia urbana, decoro. E poi c’è anche il sistema accoglienza ancora da rodare. E da qui parte l’invito agli esercenti. “Abbiamo il dovere della professionalità, dell’ospitalità, della cortesia, delle attenzioni verso il turista e ovviamente verso tutti i clienti. Il primo invito che rivolgo è al rispetto delle regole e degli obblighi di legge. Non invadere il suolo pubblico oltre la concessione, consentire la viabilità pedonale e dei mezzi in particolare quelli di soccorso. Evitare ogni forma di disturbo della quiete pubblica, rispettare le norme di somministrazione in particolare degli alcolici. Rispettare le norme igieniche a cominciare dai bagni, dalla pulizia dei tavolini, delle cucine. Rispettare le norme sullo smaltimento dei rifiuti in particolare dell’umido. Avere la massima attenzione alla sicurezza degli alimenti. Informare i clienti sulla qualità dei prodotti in particolare quelli del nostro territorio. Rispettare i listini, i prezzi giusti, non ingannare mai il cliente. Non commettere abusi verso i lavoratori dipendenti”. Un elenco che non tralascia quasi niente e che più che altro fotografa tutti i punti deboli della “mentalità” di accoglienza.
“L’attività dei pubblici esercizi a Siracusa è indubbiamente cresciuta negli ultimi anni, è cresciuta la professionalità ed è importante il contributo che hanno dato le associazioni di categoria. Il mio appello dalla necessità di fare ulteriori passi avanti nella diffusione di buone pratiche commerciali per vivere correttamente la città, rispettarla e farla diventare sempre di più una meta per visitatori e turisti di tutto il mondo”.
Sin qui la lettera di Moschella. Che ragione ne ha da vendere. Peccato che rivolgersi ai cuori buoni con una lettera aperta in stile “state buoni se potete” varrà il tempo di qualche condivisione social. E’ comunque linea su cui insistere.




Siracusa. Agosto, i bus elettrici restano fermi: "non ci forniscono i ricambi"

Ferme le navette elettriche del Comune. I 6 bus che servono in particolar modo il centro storico, con spola dai parcheggi del Molo e del Talete rimangono in deposito. E’ il nuovo effetto del braccio di ferro in atto tra il Comune e la ditta che gestisce il servizio di manutenzione del parco mezzi elettrici di Palazzo Vermexio. Con l’affido in scadenza il mese prossimo e poche speranze di una proroga – sono già partite le lettere di licenziamento per i 10 dipendenti – la Genius Automobiles ha adesso comunicato l’impossibilità a garantire la piena funzionalità dei mezzi perchè il Comune non avrebbe fornito i ricambi necessari, come da contratto.
Il caso esplode in piena stagione turistica e finirà domani in Consiglio comunale, prima assemblea del nuovo civico consesso. Il consigliere Salvo Castagnino attacca l’amministrazione. “Anzichè destinare le somme a spese previste, come i ricambi per le navette, si prevedono stipendi per terzi come il neo capo di gabinetto”, l’atto d’accusa che verrà portato in aula Vittorini. “Perchè invece non si rispetta il contratto e si fornisce quanto serve? Fossi nei dipendenti della ditta, bloccherei l’ufficio di gabinetto del sindaco”, chiosa ancora Castagnino.
Nonostante gli incontri con i tecnici e l’assessore della Mobilità, Giovanni Randazzo, la soluzione della complicata vicenda pare lontana. Lo scontro è anche politico, non solo tecnico. E una posizione di equilibrio pare, allo stato attuale, improbabile.