Siracusa. Viabilità "ristretta": nord o sud, entrare e uscire dalla città si è fatto complicato

Viabilità, Siracusa stritolata a nord e a sud. Da un capo all’altro, traffico soggetto a limitazioni e rallentamenti. Tra lavori in corso e restringimenti, entrare o uscire da Siracusa è diventata una piccola odissea. Soprattutto nelle ore più calde, quelle di entrata e uscita da scuole e uffici o dalle industrie.
A nord, subito dopo viale Scala Greca, c’è il viadotto di Targia. In attesa della conferenza dei servizi e dei pareri necessari per procedere con progettazione e (si spera) i lavori, le auto in uscita si incolonnano sull’unica corsia di marcia a senso unico percorribile. In entrata, si utilizza quel ripristinato budello che si insinua su fino alla rotatoria di accesso alla città. File chilometriche al mattino e a metà pomeriggio, esasperanti per chi  deve quotidianamente portare pazienza lungo quel tragitto.
Discorso non molto diverso a sud, ma qui almeno c’è una buona ragione: lavori in corso per il nuovo “stradone” di collegamento con Floridia. Una statale 124 finalmente moderna e comoda. Al momento, però, tra sensi alternati, tratti di cantiere e qualche piccola deviazione il risultato è sempre quello: auto in fila e rallentamenti.
Chi può, si organizza scegliendo percorsi alternativi. Passando da Belvedere a nord, bypassando il viadotto di Targia, o approfittando di un tratto “sgarrupato” di collegamento tra la provinciale 14 e la statale 124 o direttamente via Elorina, a sud.
A guardare la foto satellitare, però, una cosa è chiara. A nord e a sud, Siracusa si ritrova “ristretta”. Senza fare i catastrofisti e tirare in ballo le vie di fuga e le emergenze, va da sè che un problema di viabilità esiste.




Siracusa. Distacchi forzosi dell'acqua: i consigli dell'avvocato Michele Mauceri

Dall’annuncio ai fatti. La curatela fallimentare di Sai 8 ha avviato i distacchi forzosi per i morosi. L’elevata percentuale di evasione, che affonderebbe negli anni, non avrebbe lasciato alternativa all’esercizio provvisorio ex Sai 8. Decine le segnalazioni giunte alla redazione di Siracusaoggi.it.
Trattandosi di un servizio pubblico così interrotto, in molti hanno chiesto lumi sulla legittimità di simili operazioni. Per saperne di più, abbiamo interpellato il noto legale Michele Mauceri. “C’è poco da fare in questi casi”, ci spiega l’avvocato. “Considerate che si arriva al sigillo del contatore solo dopo almeno un biennio di bollette non pagate. Non si procede forzosamente dopo una o due bollette. In questo, va riconosciuta la linea di coerenza sempre tenuta da Sogeas prima e Sai 8 dopo. Il distacco avviene solo in presenza di una morosità conclamata e dopo un tot di solleciti inviati a casa”. Ora, l’acqua è un bene pubblico oltre che un servizio di pubblica utilità. “E’ vero, ma non è possibile procedere come, ad esempio, fa l’Enel. Dopo un paio di bollette dell’energia non pagate, i tecnici intervengono per limitare la potenza erogata, garantendo un minimo appena sufficiente per l’illuminazione. Un’operazione di questo tipo non è pensabile con l’acqua. Per questo si attendono tempi medio lunghi prima di staccare l’acqua e non alla prima o seconda bolletta non saldata”. Cosa fare, allora, quando si subisce il distacco? L’avvocato Michele Mauceri non ha dubbi. “Inutile pensare di fare ricorso. Il consiglio, magari, è quello di contattare la ditta e studiare un piano di rientro del debito, anche dilazionato nel tempo. Non credo che la curatela di Sai 8 voglia il pagamento di tutto e subito”.




Siracusa e Augusta. Domani in visita il ministro Mauro, bilaterale con il premier sloveno Bratusek

Calendario di impegni serrato per il Ministro della Difesa, Mario Mauro, domani in visita a Siracusa e ad Augusta. Primo appuntamento nel capoluogo, quando insieme al primo ministro della Repubblica di Slovenia, Alenka Bratusek, visiterà il centro di accoglienza per gli immigrati Umberto I, alla Pizzuta.
Quindi i due si sposteranno ad Augusta, dove proseguirà il bilaterale con l’incontro con il contingente delle forze armate del paese balcanico impiegato nella missione umanitaria “Mare Nostrum”. Il ministro Mauro e la Bratusek saranno accolti a bordo del pattugliatore Triglav 11, approdato al porto di Augusta lo scorso 15 dicembre per integrarsi nel dispositivo aeronavale “Mare Nostrum” attivato per incrementare il livello di sicurezza della vita umana e concorrere al controllo dei flussi migratori via mare.  La Repubblica di Slovenia, oltre ai 40 militari di equipaggio, ha inviato anche un team di collegamento presso la sede del Comando delle forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera di Augusta.
Le attività previste nel programma di incontro del Ministro Mario Mauro con il Primo Ministro Sloveno, accompagnato dal Ministro della Difesa Sloveno, Roman Jakie, proseguiranno presso il Comando delle Forze da Pattugliamento della Marina Militare (COMFORPAT) di Augusta per un punto di situazione dell’attività operativa.

(foto: il pattugliatore Triglav 11)




Siracusa. Qualità dell'aria: rete di monitoraggio e inquinanti. I dati Arpa e la denuncia del verde Bonelli

Aveva parlato di una provincia senza legge, in cui è impossibile per un cittadino sapere cosa respira quotidianamente. Eppure sarebbe un diritto previsto e tutelato. Una durissima denuncia quella del presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Talmente colpito dal “caso” Siracusa da annunciare di voler tornare sistematicamente come fatto per l’Ilva di Taranto (leggi qui).
A Bonelli risponde con un comunicato stampa il presidente Arpa Sicilia, Francesco Licata Di Baucina. Riguardo l’assenza di dati consultabili e pubblici sull’inquinamento a Siracusa, “cosa che viola le direttive europee e la legge italiana” insiste Bonelli, Di Baucina afferma tra le righe che la rete monitoraggio Arpa a Siracusa non corrisponde a quanto previsto dalla legge e conferma che il limite di legge relativo al benzene e’ stato superato.
“In Sicilia, Arpa non gestisce la rete regionale di monitoraggio. La stessa è ancora gestita da Comuni e Province. In provincia di Siracusa, l’agenzia regionale segue direttamente due stazioni: Megara-Giannalena e Sasol-Punta Cugno”, spiega il presidente di Arpa Sicilia. “Le stazioni non corrispondono comunque ai criteri previsti nel D.lgs. 155/2000 e che pertanto non possono considerarsi rappresentative di tutta la zona industriale”. Poi il dato che farà discutere: “la concentrazione di benzene nella stazione Sasol-Punta Cugno ha presentato, per il 2012, il superamento del limite annuale pari a 5mg/mc”. A cosa sia riconducibile quello sforamento annuale, lo svela la stessa Arpa: “alle attività di lavorazione di sostanze petrolifere. Anche i dati rilevati alla data odierna (17 gennaio, ndr) confermano l’andamento riscontrato negli anni precedenti”.
Nel siracusano sono presenti altre 12 stazioni di monitoraggio, gestite dalla Provincia Regionale a cui è delegato il compito di rendere pubblici i dati in tempo quasi reale. Nella zona industriale è presente anche una rete privata di rilevamento della qualità dell’aria gestita dal Cipa (Consorzio Industriale Protezione Ambiente). I dati sono disponibili alla struttura territoriale di Siracusa sul web, tramite accesso riservato. Dati forniti alla Prefettura, alla Provincia e al direttore sanitario dell’Asp nonchè alla Procura come richiesto dalla magistratura.
I dati Arpa relativi al 2012 sono pubblicati nell’annuario regionale dei dati ambientali. Clicca qui per consultarli. Il comunicato integrale di Arpa Sicilia: qualita_aria_siracusa
Nel pomeriggio arriva il commento di un soddisfatto Bonelli al comunicato Arpa. “Per quanto riguarda la rete Sirvianet a cui il direttore di Arpa Sicilia fa riferimento anche questa non risponde ai requisiti di legge per i seguenti motivi: non misura i livelli di inquinamento di H2S( acido solfidrico) PM 2.5, IPA ( idrocarburi policiclici aromatici ) necessario per conoscere il livello di inquinamento del benzoapirene sostanza altamente cancerogena, non vi sono misure disponibili di CO ( monossido di carbonio ). Ribadisco pertanto che la rete di monitoraggio tra Arpa Sicilia e Provincia presenta oggettivamente problemi seri di rispetto della legge. Lo stesso direttore di Arpa Sicilia afferma  nella sua lettera che la rete di monitoraggio di Arpa e’ in corso di validazione del ministero dell’Ambiente ma questa situazione e’ semplice vergognosa e  scandalosa . Per oltre 14 anni  la rete di monitoraggio dell’aria che avrebbe dovuto dare garanzie e informazioni ai cittadini si e’ trovata in queste condizioni. Io ringrazio il direttore di Arpa Sicilia della sua risposta e attenzione e conosco le difficoltà degli operatori dell’Arpa ad operare con scarsità di personale, mezzi e risorse. Il Presidente Crocetta dovrà’ dare rapide spiegazioni e infatti mi rivolgerò a lui è alla Procura della Repubblica di Siracusa”.

 




Siracusa. Segnalazione di un lettore di SiracusaOggi.it: "Raccolta di abiti usati. Ok, ma chi la fa?"

Segnalazioni alla redazione di SiracusaOggi.it. Un lettore ci invia la foto che vedete allegata all’articolo. Quello ritratto è un volantino ciclostilato comparso su portoni e condomini della città. Invita alla donazione di indumenti usati per una raccolta, si presume, a favore di chi è meno fortunato. L’appuntamento è fissato per lunedì alle 8, “anche in caso di ritardo o di pioggia” si legge. Quindi la specifica di lasciare gli abiti, magari imbustati, fuori dal portone esterno e l’avviso che non si risponde “di valori o merce erroneamente consegnata”. Tutto chiaro, tutto bene. Senonchè, il nostro lettore evidenzia come “manchino del tutto informazioni sui soggetti che si occupano della raccolta di abiti usati, a chi saranno donati o da chi distribuiti”. Insomma, spazio a qualche sospetto forse approfittando della buona fede dei siracusani.
Per la verità, non è la prima volta che appaiono questi volantini e sempre con le stesse modalità. E non è stato segnalato, in passato, alcun caso sospetto. E’ facile ipotizzare, quindi, che si tratti realmente di iniziativa a scopo benefico dietro cui potrebbe esserci una o più parrocchie se non direttamente la Caritas. Da Questura e Polizia Municipale specificano che per iniziative simili non sono richieste autorizzazioni particolari e che, comunque, il piccolo giallo non dovrebbe nascondere alcunchè trattandosi di una iniziativa dai chiari contorni di solidarietà.




Augusta. Le armi chimiche non passeranno da qui. Scelta Gioia Tauro. Confermano i ministri Lupi e Bonino

Augusta può tirare un sospiro di sollievo. Sarà il porto calabrese di Gioia Tauro ad ospitare la nave con le armi chimiche provenienti dalla Siria. L’ufficialità è arrivata intorno alle 13, con un intervento ben preciso, durante una specifica audizione alla Camera, dei ministri degli Esteri, Emma Bonino e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. La scelta, come era trapelato già in mattinata, dunque, è  caduta sul porto calabrese che insieme ad Augusta e Gaeta era stato pre-selezionato come possibile scalo.  La possibilità che le armi chimiche potessero essere distrutte ad Augusta era stata presa seriamente in considerazione.




Augusta e le armi chimiche siriane. Giovedì ufficiale il nome del porto italiano che le ospiterà. La paura di proteste organizzate

Giovedì si conoscerà il nome del porto italiano che dovrà ospitare la nave da trasporto danese Ark Futura e il suo pericoloso carico: armi chimiche sequestrate in Sira dall’Onu. Augusta è dalla prima ora uno dei nomi caldi. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le voci di protesta e pressione per evitare che la scelta possa ricadere sul porto megarese. E proprio le “pressioni” popolari preoccupano gli americane se persino il Wall Street Journal ha dedicato un  articolo ai ritardi possibili che le operazioni di stoccaggio e distruzione dei materiali bellici potrebbero incontrare in Italia per via delle resistenze locali. Anche i No-Muos starebbero seguendo da vicinola vicenda in previsione di una possibile mobilitazione a “difesa” di Augusta. La Ark Futura, comunque, non dovrebbe arrivare nel porto italiano che sarà selezionato dagli esponenti Onu prima di febbraio. Bisognerà però capire quanto a lungo vi sosterà in attesa della Cape Ray, la nave americana su cui saranno trasbordati e stoccati i materiali sequestrati in Siria. Tempo che quelle armi dovrebbero trascorrere giocoforza su territorio italiano. O – visto che dal Governo spiegano che non lasceranno mai la nave danese – nelle immediate vicinanze del territorio italiano. Una diplomatica olandese responsabile, della missione Onu, ha dichiarato che difficilmente le navi “resteranno in mare attendendo l’arrivo al porto del restante materiale chimico”.
Cosa c’è a bordo della Ark Futura? Le 1.300 tonnellate di armi e componenti chimici provenienti da 12 siti siriani, stipati in container. Secondo fonti vicine alle Nazioni Unite, il termine per la distruzione di 20 tonnellate più pericolose del carico è fissato per il 31 marzo, il 30 giugno per l’intero carico.
Insieme ad Augusta, restano “in ballo” i porti di Taranto, base Nato,  Gaeta e la base navale di Capo Teulada. I porti di Augusta e Gaeta, sono già off limits rispetto al territorio urbano in quanto riservati alla marina Usa e per questo godrebbero di “favore” in sede di scelta. Ma il timore, specie ad Augusta, è di forti proteste organizzate proprio in stile No Muos.




Siracusa. Governance Poll, sondaggio Ipr Marketing sul gradimento dei sindaci: Garozzo al 36.o posto

Sondaggio Ipr Marketing per il Sole24Ore sulla governance poll 2013, ovvero la classifica di gradimento dei sindaci dei Comuni capoluogo. Per il primo cittadino di Siracusa, Giancarlo Garozzo, posizione numero 36. Nel periodo oggetto del sondaggio, settembre dicembre 2013, ha riscosso il consenso del 54% dei siracusani, con un incremento dello 0,7% rispetto al giorno della sua elezione.
“Dato lusinghiero ma da non enfatizzare”, sminuisce Garozzo. “Andiamo avanti con il programma che abbiamo pensato e che vogliamo realizzare per la crescita della città. E’ innegabile come sul dato nazionale abbia pesato la pressione tributaria che ha trasformato i sindaci in esattori per conto dello Stato. Ma la metodologia usata, con un giudizio complessivo sull’operato del Sindaco ed una specifica domanda sull’intenzione o meno di rivotarlo qualora si andasse al voto per le Comunali, per Siracusa conferma un dato incontrovertibile: la cittadinanza sta capendo il grande sforzo che come Amministrazione stiamo facendo per cambiare la città e per assicurarle una vivibilità migliore”.




Un siracusano al comando degli aerei Nato di 16 nazioni. E' il colonnello Antonio Di Martino

E’ un siracusano il primo comandante italiano a ricoprire, contemporaneamente, l’incarico al vertice dell’Ops Wing e del Training Wing presso l’E-3A Component, Nato. Si tratta del colonnello Antonio Di Martino. A lui spetta il delicato compito di gestire la transizione verso la riorganizzazione dei due reparti, che, al termine del già avviato processo di Force Review, si riunificheranno in un unico Comando. Di Martino ha anche assunto l’incarico di National Senior Representative, Comandante di corpo della componente italiana presso la base Nato di Geilenkirchen nonchè Comandante di corpo.
L’E-3A Component è uno dei due elementi operativi della Nato, Airborne Early Warning & Control Force. E’ la prima unità multinazionale di volo operativo dell’Alleanza Atlantica, unico nella storia militare a cui partecipano 16 Nazioni. La missione del Reparto è quella di fornire aerei e equipaggi addestrati per offrire una piattaforma di sorveglianza e controllo, con impiego su scala mondiale, su richiesta del Comandante della NatoAirborne Early Warning & Control Force (Force Commander), a nome del Comandante supremo dell’Alleanza in Europa (SACEUR).
Il Reparto opera su velivoli E-3A (AWACS), non tutti sempre dislocati sulla Main Operating Base di Geilenkirchen, ma spesso rischierati sulle diverse Forward Operating Base di Trapani, Aktion in Grecia, Konya in Turchia, o Orland in Norvegia.
L’E-3A Component è composta da cinque principali aree funzionali: l’Operations Wing, il Training Wing, la Logistic Wing, l’Information Technology Wing e i cosiddetti Headquarters. Ognuna di queste aree è Comandata da un Colonnello.
L’Ops Wing, in particolare, è responsabile della condotta delle operazioni e nei trascorsi trent’anni di attività ha partecipato a molteplici operazioni importanti, tra le quali l’operazione Afghan Assist, in Afghanistan in supporto della missione ISAF, e l’Operazione Unified Protector, durante la durate la crisi libica.




Siracusa. Affitti: niente pagamenti in contanti o si rischia una multa di 3 mila euro. Controlli delegati al Comune

Novità per il pagamento degli affitti. Non potranno più essere pagati in contanti, qualunque sia il loro importo. Si tratta di una delle nuove norme introdotte con la legge di stabilità ed è già in vigore. Come pagare, allora? Per garantire la tracciabilità, ammessi il versamento su conto del padrone di casa o con un assegno. Il senso della misura è chiaro: combattere gli affitti in nero e la conseguente evasione fiscale. I controlli saranno effettuati dai Comuni  che potranno avvalersi di  “quanto previsto in materia di registro di anagrafe condominiale e civile”. Chi non si adegua, rischia sanzioni economiche che partono da un minimo di 3 mila euro. Sono esclusi dal meccanismo della tracciabilità gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Il Ministero dell’Economia ha spiegato che non ci sono limiti al prelevamento o al versamento in contanti dal proprio conto corrente poiché, a differenza di altre situazioni, in queste operazioni il trasferimento di denaro è fra lo stesso soggetto. Per il resto rimane in vigore il tetto di 999,99 euro introdotto dal precedente governo Monti. Tutte le spese oltre questa soglia non potranno essere effettuate con “denaro liquido”, ma solamente con assegno o bonifico.