Volo in ritardo di cinque ore: rimborso di 250 euro per un siracusano diretto a Milano

Il volo ha portato un ritardo di cinque ore, rimborso di 250 euro per un passeggero siracusano alle prese con disagi legati alla gestione del volo Ita Airways Catania-Milano. Nulla che abbia a che fare con l’incendio che nei giorni scorsi ha danneggiato l’aeroporto Fontanarossa, con tutte le conseguenze del caso. L’episodio si è infatti verificato il 27 giugno scorso. Il volo, anziché atterrare alle 8.15, come previsto, è arrivato all’aeroporto di Milano Linate alle 13:47. Enormi disagi per il passeggero siracusano e per gli altri utenti a bordo dello stesso volo.
Il Giudice di Pace di Catania ha condannato Ita Airways al pagamento di 250 euro nei confronti del passeggero, come spiega ItaliaRimborso, che ha difeso il passeggero.
«Il Giudice di Pace di Catania – il commento – ha applicato il Regolamento Comunitario 261/2004, che tutela i passeggeri aerei anche in casi di ritardo aereo. Oltre le tre ore di ritardo, infatti, i passeggeri possono richiedere la compensazione pecuniaria. Nella fattispecie non vi erano circostanze di sciopero o di condizioni meteo avverse».
L’assistenza di ItaliaRimborso è gratuita. Per attivarla, occorre compilare il form nella homepage del sito italiarimborso.it.




Pericolo incendi alla Costa del Sole: esposto in Procura dei residenti

Esposto alla Procura della Repubblica dei residenti della Costa del Sole, all’Arenella. I proprietari di abitazione della zona, dopo una serie di allarmi lanciati invano, hanno deciso di passare alle vie legali, denunciando “una situazione di grave pericolo che sta mettendo a rischio la nostra incolumità e quella delle nostre abitazioni” . “Una situazione incresciosa”, la descrivono i firmatari del documento. Il problema segnalato riguarda “lo stato di grave
abbandono in cui versa tua l’area demaniale nella nostra zona, in cui il mancato decespugliamento ha causato una proliferazione incontrollata di sterpaglia e vegetazione secca. Questa condizione crea le premesse per gravi incendi, situazione già emersa in passato e che ora sta assumendo contorni ancora più preoccupanti, soprattutto alla luce dei numerosi incendi che, in queste ore, stanno accerchiando la nostra città”.
Ulteriore motivo di preoccupazione è determinato dal fatto che “nonostante i ripetuti solleciti rivolti all’Ufficio del Demanio di Siracusa, l’inattività persiste e la situazione peggiora”. I residenti raccontano di “telefonate, e-mail, raccomandate, social media e anche
intervenendo in trasmissioni radiofoniche senza alcun risultato tangibile”.
Per queste ragioni, i residenti chiedono l’intervento “urgente delle autorità competenti, affinché la zona demaniale della Costa del Sole venga messa in sicurezza nel più breve tempo possibile e prima che la situazione sfugga di mano causando danni irreparabili. Questo intervento-concludono i proprietari di abitazioni dell’Arenella- deve includere il decespugliamento tempestivo e adeguato di tua l’area”.




Niente pista ciclabile in corso Gelone, al suo posto nuova viabilità e bus rapido

Il nuovo sistema di corsie ciclabili bidirezionali e protette non attraverserà corso Gelone. Il tracciato è stato modificato con un provvedimento di giunta che era stato anticipato alcune settimane fà dall’avvio di una interlocuzione con la Regione, ente da cui proviene il finanziamento per la realizzazione in corso. La variante tecnica “sposta” la ciclabile da corso Gelone (e da un breve tratto di Teracati) su via del Santuario, via Mauceri e via Ierone I.
Michele Mangiafico (Civico4) era stato tra i primi a criticare quella scelta iniziale. “Come avevo detto già ad aprile 2022, il progetto di ciclabile in corso Gelone era contrario al Pums (Piano Urbano Mobilità Sostenibile). L’amministrazione comunale ha tentato di arrampicarsi sugli specchi, a causa di un Biciplan raffazzonato, incoerente con la volontà espressa dal Consiglio comunale, inadeguato nei tempi rispetto al trasporto locale”, dice oggi.
Una versione smentita dal settore Mobilità e Trasporti del Comune di Siracusa. “Il progetto di ciclabile a corso Gelone non è mai stato contrario al Pums. Quel piano – spiegano – detta le linee guida che vengono tradotte su dimensione operativa dal Biciplan. L’indicazione del Pums è creare un sistema urbano di ciclabili collegate tra loro, da sud a nord, senza indicare un itinerario preciso. E questo indirizzo lo abbiamo mantenuto”. Quindi con o senza ciclabile in corso Gelone, il Pums è rispettato: questo lo sottolineano gli uffici. Perchè allora cambiare il tracciato, rispetto a quello inizialmente indicato anche dal Consiglio comunale? “Si è preferito utilizzare corso Gelone e Teracati per la creazione delle future corsie riservate del Bus Rapid Transit: corsie preferenziali dedicate agli autobus, per velocizzare il trasporto pubblico”. Appesantire corso Gelone con una pista ciclabile e due corsie preferenziali per il bus rapido avrebbe significato eliminare tutto il traffico locale. La scelta operata, seguendo la spiegazione fornita dai tecnici comunali, è stata quella di “occupare” spazio solo per il BRT, cosa che già di suo porterà all’eliminazione delle due fasce di sosta per le auto, a sinistra e destra.
Ma per Mangiafico, “la relazione tecnica che accompagna la Delibera accerta che le larghezze stradali di corso Gelone e viale Teracati non consentono la contemporaneità del trasporto pubblico locale previsto dal Pums e delle ciclabili, dunque la relazione dimostra la faciloneria e la superficialità con cui fino ad oggi si è mossa l’amministrazione comunale, andando a sbattere sul muro perchè presuntuosa e saccente al punto da ritenere di perseverare”.




Pronti, via e…rinvio: per la presidenza del Consiglio comunale necessari i supplementari

Tutto rinviato per l’elezione del presidente del Consiglio Comunale di Siracusa. Pochi, invero, si attendevano un risultato diverso: è chiaro da settimane che manca ancora la quadra politica. Nel centrodestra, la posizione degli Autonomisti tiene in scacco la candidatura Messina, pure caldeggiata fermamente da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il Pd sogna il colpo “Milazzo”, oggettivamente complesso ma suggestivo per molti. L’ipotesi di una presidenza a rotazione potrebbe, alla fine, avvicinare le posizioni creando però una frattura netta all’interno del centrodestra che legittimamente ambisce alla presidenza, anche in virtù dei numeri che gli conferirebbero la maggioranza in assise. Se ne riparlerà il 3 agosto alle 10, nella nuova seduta di Consiglio. La decisione è arrivata dopo un’articolato dibattito che ha portato anche all’interruzione dei lavori per 15 minuti. Con 19 voti favorevoli è stata approvata la proposta del consigliere Andrea Buccheri di rinvio della seduta a giovedì 3 agosto, sempre alle 10, per i punti non affrontati: il giuramento del Sindaco e l’elezione di Presidente e vice Presidente del Consiglio comunale.
La riunione di questa mattina, presieduta dal consigliere anziano per voti, Sergio Bonafede, ha visto il giuramento dei 32 nuovi “inquilini” dell’aula al quarto piano di Palazzo Vermexio. In precedenza, verificate le condizioni di eleggibilità ed incompatibilità dei nuovi eletti.
Assente perché impedito, il sindaco Francesco Italia ha affidato ad una sua comunicazione letta dal vice Sindaco Edy Bandiera, il saluto al nuovo Consiglio.
Nel corso della seduta, infine, comunicati i nomi dei capigruppo di Insieme e Forza Italia: si tratta dei consiglieri Ivan Scimonelli e Giovanni Boscarino.




Messina con determinazione: “Il centrodestra unica e vera alternativa ad Italia”

Tra i 32 consiglieri comunali, spicca il nome di Ferdinando Messina, già candidato sindaco del centrodestra. In aula, questa mattina, ha confermato la propria determinazione a rappresentare la coalizione unitaria ed a portare avanti un percorso politico di alternativa all’amministrazione comunale eletta. “Il mio impegno in Consiglio comunale sarà mirato alla creazione di una proposta di governo cittadino completamente diversa”, spiega in una nota.
Non è un mistero che Forza Italia e Fratelli d’Italia vedrebbero di buon occhio una presidenza del Consiglio comunale affidata proprio a Ferdinando Messina. E non sono mancanti, in tal senso, i messaggi agli alleati Autonomisti, rimasti freddi sulla partita del nome al punto da lasciare aperta anche la possibilità di una spaccatura del fronte a fronte di accordi trasversali. I 19 voti favorevoli alla proposta di rinvio della discussione e del voto al 3 agosto, paiono andare in tal senso.
Sul piatto, il centrodestra mette il peso della candidatura di Ferdinando Messina ed il risultato elettorale ritenuto comunque importante in termini di consenso. “Desidero ringraziare ancora una volta le oltre 17.000 persone che mi hanno accordato fiducia”, ha ripetuto Messina. “Le istanze e le aspettative di quanti hanno riposto fiducia in me, saranno al centro del mio impegno, in sinergia con la coalizione che guido. L’obiettivo? Assicurare alla nostra comunità una città degna di questo nome, che torni a misurarsi con i problemi veri dando risposte certe alle richieste della cittadinanza”.




Cosa è successo a Falco 8? L’incidente, la caduta, l’atterraggio su un albero e i soccorsi

Sta bene il pilota dell’elicottero Falco 8 protagonista di un atterraggio di fortuna ieri nell’area di Pantalica, dove era impegnato in operazioni antincendio. Un vero e proprio miracolo, ma al tempo stesso una gran prova di coraggio e sangue freddo da parte di Gianfranco Gurrisi, poco più che quarantenne. Se l’è cavata con qualche escoriazione ma nessuna frattura. Ad attenderlo in ospedale a Siracusa – dove è arrivato ieri sera “scortato” da una colonna di mezzi di forze dell’ordine e protezione civile – c’erano il prefetto Giusi Scaduto e l’assessore regionale Elena Pagana, insieme al commissario straordinario dell’Asp aretusea, come segnale di vicinanza delle istituzioni verso chi affronta in prima linea gli incendi che stanno devastando il territorio.
Ormai quasi completa la ricostruzione dell’accaduto. L’elicottero ha accusato un problema durante l’ultima operazione di rifornimento di acqua. Forse una manovra sbagliata, l’impatto con alcuni cavi dell’alta tensione fortunatamente non alimentati e la necessità di un atterraggio di emergenza per evitare il peggio. Il mezzo inizia a girare su sè stesso, il pilota riesce ad evitare la caduta in picchiata e lo accompagna in planata sino a fermarsi su di un albero. L’uomo riesce a calarsi di sotto. Nessun contatto radio con Palermo o con la base di Buccheri. Nell’area boschiva, in pieno vallone, non c’è campo per i telefonini. Dolorante, dopo la planata e dopo essersi calato giù dall’albero su cui l’elicottero si è fermato, si mette in cammino per raggiungere un punto in cui possa essere scorto dai soccorritori. Con sè ha il solo fischietto di emergenza. .
Intanto si mobilitano le squadre da Sortino, Ferla e Buccheri, il pilota si incammina a piedi. Si inizia a temere il peggio ma i cattivi pensieri durano il tempo di un respiro. Arriva la chiamata sperata: “lo abbiamo trovato”. A dare la comunicazione è il responsabile provinciale del Corpo Forestale, Delfo Brogna. E’ lui il primo ad avvistare il pilota, a due chilometri dal luogo dell’incidente. Stanco e dolorante ma vivo. In auto, lo accompagna sino a Ferla da qui la colonna sino a Siracusa. E’ la fine della grande paura.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. La zona dove è atterrato in emergenza l’elicottero è stata recintata e posta sotto sequestro per tutti gli accertamenti del caso.




Dramma della solitudine: anziano trovato morto in casa, malore forse per il gran caldo

Dramma della solitudine a Carlentini dove un anziano è stato trovato privo di vita nella sua abitazione. L’uomo viveva in casa da solo. Il decesso risalirebbe ai giorni scorsi, forse addirittura tre: lo ha stabilito un primo esame.
Sono stati i vicini a chiamare i soccorsi, preoccupati dalla prolungata assenza del 79enne. Una volta dentro, lo hanno trovato riverso in bagno. Secondo una ricostruzione, avrebbe accusato un malore forse a causa del gran caldo che per una settimana ha tormentato la Sicilia. Sulle prime, la sua prolungata assenza era stata collegata dai vicini proprio alle alte temperature e ad una sorta di prudenza. La verità, purtroppo, era ben diversa.

foto dal web




Minacce di morte all’ex e le sue foto su siti porno: divieto di avvicinamento per un 31enne

Comportamenti violenti, pedinamenti, atti persecutori di ogni tipo, messaggi minatori. Così un uomo aveva reso impossibile la vita della sua ex compagna, arrivando a pubblicare su siti pornografici immagini intime della fidanzata, sessualmente esplicite. In un’altra occasione, l’avrebbe minacciata, citando il triste caso di cronaca che ha visto vittima del proprio fidanzato Giulia Tramontano.
Per il 31enne siracusano è scattato il divieto di avvicinamento alla giovane. A notificarglielo sono stati gli agenti delle Volanti ieri, al termine di scrupolose indagini, guidate dalla dirigente Guarino.
Le minacce rivolte dal giovane alla sua ex fidanzata non sembrano lasciare spazio ai dubbi. Le avrebbe infatti fatto notare che se alla Tramontano sono state inferte 37 coltellate, a lei lui ne avrebbe inferte 60. Durante la perquisizione domiciliare condotta in casa del 31enne, la polizia ha rinvenuto materiale dopante e anabolizzante, motivo per cui il giovane è stato anche denunciato.




Aeroporto ko, turismo siracusano tra cancellazioni e disagi. L’appello della Regione: “Venite”

“E’ ancora presto per catalogare la rovinosa immagine negativa e la disastrosa reputazione che la Sicilia sta veicolando a livello internazionale per non avere saputo affrontare l’emergenza incendi ed è bastato l’incendio all’aeroporto di Catania per rimettere in discussione un anno da record per il turismo siciliano”.
Amara considerazione che parte da Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione Noi Albergatori.
“Disagi patiti anche dai siciliani ma, come sempre avviene in questi contesti, noi isolani con innato istinto, dopo esserci lagnati sottovoce, siamo pronti a sottometterci e a rassegnarci a qualsiasi evenienza-commenta il rappresentante degli albergatori siracusani- Anzi facciamo festa, dando vita, nell’area dell’aeroporto di Comiso, all’esibizione delle Frecce tricolori. Proprio in quell’aeroporto che, in questa occasione, sarebbe stato di grande utilità per affrontare la crisi e che invece non sappiamo, a tutt’oggi, se identificarlo come un vero scalo oppure per quello che è: meta di diportisti. A Comiso, in questi giorni, sono venute a galla le carenze gestionali affidate alla Sac, gestore dell’aeroporto di Catania che, tenendolo sotto scopa, non ha nessun interesse a incrementare decolli e atterraggi per le diverse destinazioni italiane e internazionali. L’aspetto strabiliante-prosegue Rosano- è la totale assenza di comunicazione e l’incapacità di soluzioni che si sarebbero dovute assumere con rapidità. E invece sono stati proposti sconcertanti rimedi, quali gli scali di Palermo (a tempo determinato) e Trapani, su cui il Governo regionale ha messo a disposizione (insufficienti) pullman e treni (pensa, pensa, gratuiti), senza considerare che, in treno, per raggiungere Catania ci voglio da 10/11 ore e in pullman 4/5 ore: un’insalata di maldestri antidoti. Latitanti gli assessore regionale al Turismo e alle Infrastrutture e Mobilità che avrebbero dovuto scendere in campo – da subito – per fronteggiare la situazione di caos nel disastrato aeroporto di Catania per garantire adeguata assistenza ai numerosi viaggiatori furiosi per la cattiva gestione degli arrivi e partenze. Sarebbe bastato istituire prontamente un desk informazioni sul calvario dei voli in arrivo e in partenza.In queste situazioni carsiche che affiorano sistematicamente in Sicilia, ancora non è dato sapere quando lo scalo di Catania riprenderà la piena attività. L’unica certezza, al momento, sono le numerose cancellazioni di prenotazioni che albergatori, assieme al comparto turistico siciliano, stanno subendo. Tanto che si sta già pensando a un’istanza di risarcimento dei danni provocati”.
Il presidente della Confcommercio siracusana, Elio Piscitello va giù altrettanto duro.
“Tutti cercano -commenta il rappresentante dei commercianti- di attribuire a qualcuno le responsabilità della grave situazione dell’aeroporto di Catania dove un banale cortocircuito, a quanto pare, causato da una stampante, ha determinato il disastro del sistema dei trasporti in tutta la Sicilia e una rilevante flessione del numero dei i turisti in un momento che doveva essere invece di straordinaria espansione. Ma la competenza sull’accertamento di responsabilità così gravi non può che essere della magistratura che, possibilmente in tempi brevi, dovrà valutare il rispetto delle norme relative a impianti antincendio, sistemi di allarme, materiali usati, sistemi di evacuazione, e soprattutto piani di emergenza per il dopo incidente.
Non vi è dubbio che vi siano dei responsabili di quanto accaduto e che non sia possibile assegnare il tutto al destino cinico e baro.
Ma in questa fase alle istituzioni, alle associazioni di categoria e alle forze sociali e politiche necessita lavorare alla soluzione dei gravissimi problemi che si sono determinati.
In gioco-ricorda- non è più solo la stagione turistica e le disdette che piovono ormai da giorni sui nostri operatori. In gioco è la reputazione della nostra regione nell’essere capace di accogliere il turismo internazionale”.Prioritario, secondo Confcommercio, riaprire subito l’aeroporto, prevedere forme d’indennizzo per gli operatori economici e i turisti che hanno subito danni, istituire un data center unico ed efficiente per garantire tutte le informazioni agli utenti fino alla normalizzazione della situazione, lanciare una grande campagna pubblicitaria per il turismo in Sicilia.
Intanto dalla Regione, l’assessore al Turismo, Elvira Amata lancia un appello, con il chiaro intento di recuperare terreno perduto con un appello-spot, per sollecitare i turisti a non abbandonare l’idea di trascorrere nell’isola le loro vacanze.
«La Sicilia -le parole dell’assessore- è ferita, oltre mille roghi l’hanno devastata in lungo e in largo, ma adesso l’emergenza incendi è superata e le vacanze per i turisti possono continuare in totale sicurezza. Anche l’aeroporto di Catania si avvia a tornare alla piena operatività, consentendo agli altri scali dell’Isola di riprendere le normali attività in sicurezza e senza stress e disservizi. Il vero volto della nostra terra è quello delle spiagge bianche e delle acque cristalline, dei borghi montani che conservano le nostre tradizioni più genuine, ma anche dei monumentali e unici gioielli millenari della cultura, oltre all’eccellente enogastronomia. Turisti vi aspettiamo in Sicilia, siete i benvenuti!»




La roboante promessa del governo regionale: “Abbattiamo le liste d’attesa in ospedale”

Un Piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali siciliani. La giunta regionale ha approvato il documento predisposto dall’assessorato della Salute che delinea una strategia di intervento per smaltire nel più breve tempo possibile le prestazioni in sospeso. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano complessivamente a 48,5 milioni di euro. Previsto il coinvolgimento anche delle strutture specialistiche private convenzionate a supporto del sistema sanitario pubblico.
Tra i “pilastri” portanti del Piano la condivisione delle liste d’attesa all’interno degli ambiti territoriali di garanzia, che hanno dimensione provinciale, coinvolgendo anche i soggetti privati con l’introduzione del meccanismo della “mobilità dei pazienti” a livello sovra-aziendale, una volta ottenuto il loro consenso; e l’utilizzo di strumenti informatici innovativi ad hoc per la bonifica e la gestione delle liste d’attesa. Infine, la definizione di una nuova struttura organizzativa basata su tre livelli: il primo, è la costituzione di reti aziendali per il recupero delle prestazioni; il secondo è l’istituzione di Osservatori per il recupero delle prestazioni di area metropolitana, uno ciascuno per le province di Palermo, Catania e Messina; e, la creazione di un Osservatorio regionale di recupero delle prestazioni, che monitorerà l’avanzamento del Piano e che sarà guidato dal dirigente della Pianificazione strategica.
«L’azzeramento delle liste d’attesa – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani – è uno dei capisaldi del mio programma di governo, per quanto attiene alla sanità, insieme al tema delle emergenze, sul quale stiamo già intervenendo con incisività per ridurre i disagi nelle aree più periferiche. Superata la fase dello sfoltimento, proseguiremo con un sistema più efficiente per le prenotazioni e le erogazioni, per garantire ai siciliani l’inalienabile diritto alla tutela della salute e soprattutto in tempi ragionevoli. Il Piano, tra l’altro, valorizza la cooperazione tra pubblico e privato per aumentare l’efficienza della rete assistenziale».
Il documento è stato presentato oggi a Palazzo d’Orléans nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e i dirigenti generali dei dipartimenti per la Pianificazione strategica e per le Attività sanitarie dell’assessorato, Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez.
«Grazie al lavoro metodico degli uffici dell’assessorato – ha spiegato Volo – abbiamo costruito un Piano che ci consente di utilizzare al meglio le risorse a disposizione, che arrivano alla Sicilia anche dalla legislazione nazionale. Riusciremo, così, non solo, a rimetterci al passo con l’erogazione delle prestazioni, che hanno subito un consistente rallentamento negli anni della pandemia di Covid-19, ma anche, a regime, a implementare un sistema che consentirà di non ritrovarci più in situazioni di disagio di cui fanno le spese soprattutto i cittadini».
«Il nostro obiettivo di lungo termine – ha detto Iacolino – è quello di organizzare un sistema performante che valorizzi tutti i soggetti che fanno parte del sistema sanitario dell’Isola. Grazie alla nostra interlocuzione con le associazioni di categoria della sanità privata, intanto abbiamo già trovato un accordo che abbatte del 10 per cento le tariffe relative ai rimborsi per i ricoveri chirurgici. Un primo passo per lo sfoltimento delle liste d’attesa e un tassello fondamentale per la realizzazione di una nuova sanità».