25 Aprile, il corteo di Anpi e Cgil: “L’Italia è antifascista”

È partito poco dopo le 17 da piazza San Giovanni il corteo per il 25 Aprile promosso da CGIL e Anpi Siracusa. Hanno aderito diverse associazioni e movimenti politici, tra cui i cinquestelle. Ad aprire il corteo, uno striscione con la scritta “L’Italia è antifascista”. Tante le bandiere tricolore, con in prima linea l’Anpi. Poco dietro, bandiere della pace e cartelloni per celebrare i valori alla base della Costituzione italiana. Nutrita la partecipazione alla manifestazione diretta verso piazza Euripide.




Volontari siracusani a Roma per dare assistenza ai pellegrini in fila per l’ultimo saluto al Pontefice

Tra i duemila volontari di Protezione civile impegnati a Roma nell’assistenza a popolazione e pellegrini in fila per rendere omaggio a papa Francesco ci sono anche otto siracusani. I loro nomi: Salvatore Caruso (Avcs Siracusa), Giovanni Lunetta (Avcn Noto), Paolo Fratantonio (Avcn Noto), Sebastiano Ietta (Cesul Siracusa), Francesco Gurciullo e Maria Valentina Fazzino (Gruppo comunale Sortino), Vincenzo Carrubba e Giuseppe Martello (Gruppo comunale Augusta). Cono loro anche il funzionario del Dipartimento regionale di Protezione Civile di Siracusa, Giuseppe Latina.
Sono arrivati ieri mattina a Roma, insieme al resto della pattuglia siciliana composta da 42 volontari e 3 dirigenti, partiti con la colonna mobile da Messina.
Sono impegnati in attività di distribuzione di acqua e di assistenza generica alla popolazione ed ai pellegrini in fila per l’ultimo saluto al pontefice.
Saranno in servizio anche domani, in occasione dei funerali. Poi la partenza con i mezzi della Protezione Civile regionale ed il ritorno in Sicilia.




Siracusa e Reggina, sfida tra sindaci. Italia replica: “Da Reggio parole inaccettabili”

La sfida tra Siracusa e Reggina esce dai campi di calcio a forza di provocazioni ed espressioni fuoriluogo piovute dalla Calabria all’indirizzo degli azzurri. Dopo le parole del dg amaranto Praticò e l’accusa di favori arbitrali al Siracusa, anche il sindaco di Reggio Calabria, Falcomatà, si è lasciato trascinare in uno scivolone.
Al punto da richiedere la presa di posizione del sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “In un momento delicato del campionato, ritengo doveroso esprimere pubblicamente il mio disappunto per le recenti dichiarazioni rilasciate dal collega Falcomatà in merito a presunti condizionamenti arbitrali nella corsa alla promozione del proprio club cittadino. ​Ogni rappresentante delle istituzioni ha il dovere di difendere la trasparenza, la correttezza e il rispetto delle regole, soprattutto quando si parla di sport, che è e deve restare uno spazio educativo, inclusivo, fondato sul merito e sulla lealtà. ​Espressioni che lasciano intendere pressioni sugli arbitri o tentativi di orientare l’esito di una competizione calcistica, sono inaccettabili e rischiano di compromettere la serenità del campionato e il lavoro di tanti atleti, dirigenti e tifosi”. Italia ricorda poi al collega che “il ruolo di un sindaco non è quello di alimentare sospetti, ma di contribuire a un clima costruttivo e rispettoso delle istituzioni sportive.
​Mi auguro che la parte finale del campionato possa svolgersi in un clima sereno, nel pieno rispetto della sportività, senza interferenze o tentativi malcelati di influenzare quanto dovrebbe essere deciso soltanto dal campo. ​Se poi vogliamo guardare anche ai risultati in campo, il Siracusa ha sconfitto la squadra del collega cinque volte su cinque negli ultimi due anni. E tutto ciò senza considerare il ritiro dell’Akragas perché, se non fosse avvenuto, non so oggi a cosa il collega potrebbe appigliarsi”.




Siracusa, gli ultimi 180 minuti per un sogno. Ricci: “Uniti, per la Città”

Gli ultimi 180 minuti di una stagione lunga e intensa. Il Siracusa si prepara ad affrontare le ultime due finali del girone I di Serie D.
“Gli ultimi 180 minuti, ma soprattutto i prossimi 90 saranno fondamentali per questa stagione. Perché tutti pensiamo alla partita del 4 maggio, ma io ricordo che domenica sarà una partita complicatissima: la Vibonese è una squadra molto ben allenata dal mister, che anche l’anno scorso ci ha messo in difficoltà quando abbiamo giocato a Sant’Agata. Quindi restiamo concentrati su questi 90 minuti, e poi penseremo ai secondi 90”, ha detto il presidente Alessandro Ricci ai microfoni di SiracusaOggi.it.
Domenica 27 aprile, alle ore 15, arriverà la Vibonese. L’entusiasmo dei tifosi azzurri è palpabile: il Nicola De Simone è sold out con coreografia su tutti i settori. La lotta per il primo posto del girone I di Serie D è serratissima. A pochi giorni dalla fine del campionato, le due squadre sono separate da un solo punto: Siracusa 72 e Reggina 71. Per gli uomini di Turati mancano due finali, di cui una in casa (Siracusa – Vibonese, 27 aprile) e poi l’ultima giornata a Barcellona Pozzo di Gotto, contro l’Igea Virtus (4 maggio, ndr). La Reggina, invece, affronterà Castrumfavara in casa (il 27 aprile, ndr) e poi Sancataldese-Reggina (il 4 maggio, ndr).
Sulle pressioni mediatiche esterne e sulle polemiche su presunti favoritismi, Ricci mantiene il suo invidiabile aplomb. “È sempre stata la cifra della nostra comunicazione, che abbiamo sempre coordinato con Massimo Leotta. Alla fine, noi non abbiamo mai commentato né le decisioni arbitrali né le dichiarazioni di altri tesserati.
Io credo che noi, come dirigenti sportivi prima e come uomini dopo, dobbiamo essere concentrati su quello che facciamo. Quello che succede all’esterno lo lasciamo ad altri. Noi abbiamo un obiettivo, siamo sicuri e concentrati su questo. Quindi, 90 minuti domenica, altri 90 a Barcellona Pozzo di Gotto, e poi potremo anche commentare la stagione”, ha spiegato il presidente azzurro”.
Un solo grido, un solo obiettivo: Uniti, per la Città. “Uno dei nostri obiettivi è quello di riconsegnare una squadra di calcio competitiva alla città di Siracusa. Concentrati, tutto il De Simone vestito di azzurro: aiutateci a regalare questo sogno alla città,” ha concluso Ricci.




Altra giornata infernale, Siracusa ferma per traffico. Code interminabili e sistema stradale al collasso

Siracusa ancora una volta ostaggio del traffico. Le belle giornate primaverili ed i primi ponti di stagione – Pasqua prima, 25 aprile adesso – hanno riportato in massa residenti e turisti sulle strade, con un risultato ormai tristemente noto: arterie congestionate, tempi di percorrenza folli e automobilisti esasperati. Un copione che si ripete e che lascia emergere, con forza, l’inadeguatezza del sistema viario urbano a gestire picchi di afflusso.
Quello odierno, ad esempio, è stato un altro pomeriggio infernale per gli automobilisti del capoluogo. Le code hanno paralizzato in particolare via Elorina – con 40 minuti di percorrenza per un tratto che in condizioni normali richiede meno di dieci – e viale Paolo Orsi, dove 3 km si sono trasformati in mezz’ora di attesa. Non è andata meglio in corso Gelone, viale Teracati, via Teocrito, arterie centrali finite anch’esse nel pantano del traffico.
A peggiorare la situazione, il paradosso di via Cavallari: a senso unico, ma con veicoli incolonnati solo su una delle due corsie disponibili, segno di una gestione viaria che non riesce a rispondere al volume crescente di veicoli.
A certificare il problema ci sono anche i dati ACI, secondo cui a Siracusa (solo capoluogo) risultano immatricolati oltre 68.000 veicoli (273.634 auto a livello provinciale, di cui solo l’1,4% ibride o elettriche, ndr) a fronte di una popolazione di poco meno di 120.000 abitanti. Numeri che, nei weekend di primavera e in estate, lievitano con l’arrivo di turisti e cittadini provenienti dalla provincia e diretti verso Ortigia, verso le spiagge e le villette della costa sud. Un tale volume di traffico non può essere sostenuto da un sistema stradale concepito decenni fa, privo di vie di fuga, anelli alternativi e snodi intelligenti.
C’è chi invoca l’introduzione delle targhe alterne, misura impopolare ma efficace come dimostrano alcune esperienze in altre città italiane. Tuttavia la politica appare restia sul punto, preoccupata del possibile contraccolpo in termini di consenso. Un’altra proposta che torna ciclicamente sul tavolo riguarda la destinazione dell’area di sosta di via Elorina alle sole auto in ingresso da sud, con il successivo trasferimento verso Ortigia e la zona alta tramite navette: un sistema park & ride che non ha ancora trovato reale applicazione.
Una cosa è certa: se non si interviene subito, da maggio in poi Siracusa rischia di bloccarsi completamente. I mesi estivi porteranno nuovi arrivi, nuovi spostamenti e un sistema viario già al collasso sarà messo definitivamente in ginocchio. Serve un piano d’emergenza – il settore Mobilità sta lavorando ad un piano traffico e sosta – ma servono soprattutto decisioni coraggiose, capaci di mettere al centro la mobilità sostenibile, la pianificazione intelligente dei flussi e il potenziamento del trasporto pubblico. Perché Siracusa – città d’arte, turismo e paesaggi straordinari – non può continuare a vivere prigioniera del traffico.




Una latomia davvero preziosa, vincolo archeologico per via Don Sturzo. Ccr, niente ricorso al Tar

Rapporti tesi tra Comune di Siracusa e Soprintendenza ai Beni Culturali, in particolare con la sezione archeologica. Il nuovo capitolo della diatriba che da mesi si consuma sottotraccia riguarda, ancora una volta, il Ccr che Palazzo Vermexio voleva costruire alla Mazzarona, in via Don Sturzo. In conferenza dei servizi, il parere negativo della Soprintendenza fermò tutto l’iter, dopo il rinvenimento di una latomia di epoca greca. Il Comune stava valutando il ricorso al Tar. Adesso la decisione della Soprintendenza: sull’area sarà apposto vincolo archeologico.
“Il Comune ha deciso di non procedere con il ricorso al TAR, in attesa dell’esito del procedimento per l’apposizione del vincolo archeologico auspicando non solo la sua conclusione positiva ma anche che l’area di via Sturzo possa essere valorizzata e resa fruibile dalla Sovrintendenza per i turisti e gli studiosi del settore”, commenta il sindaco, Francesco Italia.
“Siamo convinti dell’importanza dei Centri Comunali di Raccolta (CCR) dislocati nel tessuto urbano, strumenti fondamentali per raggiungere gli obiettivi della raccolta differenziata – aggiunge – ma siamo altrettanto attenti a preservare il prezioso patrimonio archeologico del nostro territorio”. Parole che suonano quasi come una sfida alla Soprintendenza che dovrà adesso dimostrare con fatti concreti l’importanza archeologica dell’area, ad esempio con iniziative di valorizzazione e studio. Secondo le prime informazioni,




L’omicidio di Francofonte, il 22enne al gip: “mi sono difeso”

Si è svolto davanti al gip del Tribunale di Siracusa l’interrogatorio di convalida del fermo per Francesco Milici, il 22enne di Francofonte accusato dell’omicidio di Nicolas Lucifora, il sedicenne accoltellato nella notte tra il 19 e il 20 aprile scorsi nel comune siracusano.
Assistito dagli avvocati Vanessa Impeduglia e Massimiliano Lo Presti, Milici ha confermato la propria versione dei fatti: avrebbe agito per legittima difesa in seguito a un’aggressione subita dalla vittima e da un altro giovane. Nel caos della colluttazione, avrebbe colpito alla cieca con un coltello, dichiarando di non riuscire a distinguere chi stesse colpendo a causa del volto insanguinato.
Durante l’interrogatorio, il giovane indagato ha fornito nuovi elementi ritenuti rilevanti dalla difesa. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida del fermo, attesa nelle prossime ore.
Nel frattempo, è stata fissata per lunedì 29 aprile alle ore 9:30 l’autopsia sul corpo del giovane Nicolas, che verrà eseguita presso il Policlinico di Catania. La difesa ha nominato come consulente di parte la dottoressa Maria Francesca Berlich. Milici resta attualmente detenuto in carcere.




Daniele Pitteri (Inda) e la nuova dimensione Siracusa: “Curioso di viverla da residente”

Dallo scorso 10 marzo, Daniele Pitteri è il nuovo sovrintendente della Fondazione INDA di Siracusa, una delle realtà culturali più prestigiose e storiche del panorama teatrale italiano. Con la sua esperienza trasversale nel mondo della cultura e della comunicazione, porta una visione gestionale orientata all’apertura internazionale, all’innovazione digitale ed a un ulteriore rafforzamento del legame con il territorio, in modo da consolidare il ruolo dell’INDA come centro di eccellenza per la formazione attoriale e per la produzione teatrale di alto livello.
“Conosco Siracusa da turista, adesso sono curioso di scoprirla da residente”, racconta a SiracusaOggi.it in occasione della presentazione della nuova stagione di spettacoli classici al teatro greco. La città di Archimede era, in fondo, nel suo destino: la moglie ha studiato e lungamente soggiornato in riva allo Jonio.
Napoletano, 64 anni, laurea in Lettere presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, una carriera che si distingue per l’ampiezza e la varietà dei ruoli ricoperti, il nuovo sovrintendente Pitteri inizia a calarsi pienamente nella nuova dimensione, guardando – inevitabilmente – al futuro che passa dall’antico.




Ma le piste ciclabili a Siracusa sono utili? Poco frequentate, tanto criticate. Un’analisi

Guardate con sospetto dai più, causa di tutti i mali del traffico siracusano secondo molti, utilizzate (ancora) da pochi. Le piste ciclabili, croce e delizia della Siracusa che fatica a trovare una mobilità davvero sostenibile. Da diciotto mesi 23km di piste ciclabili urbane attraversano la città, con la pista di Sistema e la pista Gelone (che però da corso Gelone, alla fine, non passò). Analizziamone i pro ed i contro, in un panorama in evoluzione con innegabili criticità che – oggi – ne limitano l’efficacia.
Iniziamo dai potenziali elementi positivi. L’introduzione delle piste ciclabili dovrebbe favorire una maggiore adozione di biciclette e monopattini, contribuendo a modificare le abitudini di mobilità dei cittadini. ​La presenza di cordoli di protezione aumenta il senso di sicurezza tra gli utenti, incentivando l’utilizzo quotidiano della bicicletta.
Note critiche. Dal punto di vista degli utenti, ci sono molti attraversamenti – soprattutto in corrispondenza delle rotatorie – risultano scomodi e obbligano i ciclisti a scendere dalla bici, riducendo l’efficienza del percorso. ​Ma non c’è siracusano che non dia alle ciclabili la colpa del caotico traffico urbano. Hanno davvero avuto un impatto? La realizzazione delle piste ciclabili ha certamente comportato la riduzione delle carreggiate esistenti e quindi è tecnicamente concausa della congestione del traffico, oltre ad aver ridotto i parcheggi disponibili.
Però le ciclabili ci sono e, a meno di poco probabili stravolgimenti, rimarranno sulle strade siracusane. Per capire se possano davvero produrre anche effetti benefici sulla mobilità siracusana, andrebbero utilizzate in maniera più decisa rispetto a questi primi 18 mesi. Ma come convincere gli automobilisti a diventare, per qualche ora al giorno, anche dei ciclisti? Questo anno e mezzo dimostra plasticamente che senza incentivi all’uso, le ciclabili rimarranno una realizzazione estranea ai siracusani. Sono da suggerire allora eventi e iniziative per educare i cittadini sull’importanza della mobilità sostenibile e sui benefici dell’uso della bicicletta, ma soprattutto incentivi economici. Bonus o sconti, di concerto con attività commerciali locali o grandi catene, ad esempio per chi si reca a lavoro in bici. Parafrasando Massimo D’Azeglio, fatte le ciclabili bisogna adesso fare i ciclisti. Altrimenti quelle strisce di asfalto colorate di blu rimarranno solo un “furto” di spazio alle auto ed alla viabilità globale del capoluogo aretuseo.
Utile un raffronto con città simili, come Lecce o Trapani. Hanno implementato sistemi di piste ciclabili che appaiono più funzionali rispetto all’impianto siracusano. Ad esempio, Lecce ha sviluppato una rete ciclabile integrata con il trasporto pubblico, mentre Trapani ha valorizzato i percorsi costieri, rendendoli attrattivi sia per i residenti che per i turisti.​ Mentre la ciclabile Maiorca, inserita in un impareggiabile scenario costiero, viene inghiottita da vegetazione, vandali e incuria.
Le piste ciclabili a Siracusa rappresentano certamente un passo importante verso una mobilità più sostenibile. Ma va accompagnato e sostenuto. Insomma, per massimizzarne l’efficacia, è fondamentale affrontare le criticità attuali attraverso una pianificazione attenta, coinvolgendo le associazioni di categoria e i cittadini, e prendendo spunto dalle best practices di altre città simili.




Rivista al (piccolo) ribasso la Tari 2025, risparmio per i siracusani del 2%

con 22 voti favorevoli e 5 contrari, il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato il piano tariffario per la Tari 2025. Come nelle previsioni, nessun aumento. Nel presentare la proposta arrivata all’esame dell’assise, l’assessore Pierapolo Coppa ha spiegato che quest’anno la tassa sui rifiuti sarà più leggera del 2% in media, rispetto allo scorso anno. Una lieve diminuzione che riguarda sia le utenze domestiche, sia quelle non domestiche. Tra i fattori che hanno reso possibile il contenimento dei costi a carico dei contribuenti siracusani ci sono i 150mila euro prelevati dalla tassa di soggiorno e 300mila euro che arrivano da una convenzione con il parco archeologico di Siracusa. Quasi mezzo milione di euro di entrate in più che hanno permesso di non rivedere al rialzo le aliquote.
“La piccola riduzione delle tariffe non è dovuta a fattori strutturali ma a semplici e occasionali entrate extra. Il problema del costo elevato del servizio, quindi, si ripresenterà. Soprattutto perchè la raccolta differenziata a Siracusa ha smesso di crescere e il contrasto ad evasione ed elusione è non ancora soddisfacente”, lamenta dall’opposizione il capogruppo di FdI, Paolo Cavallaro.
La percentuale delle somme recuperate rispetto all’accertato, secondo i dati forniti dagli uffici, è di poco superiore al 60 per cento. Il costo del servizio è coperto per il 64,52 per cento dalle utenze domestiche e per la parte rimanente da quelle non domestiche. La tariffa sulle pertinenze dell’immobile è confermata pari a zero per la parte variabile.
​Nel corso dei lavori, è stata bocciata una proposta di rinvio della seduta avanzata da De Simone e motivata con i tempi, ritenuti ristretti, a disposizione dei consiglieri comunali per esaminare la proposta. “La richiesta di rinvio firmata dai gruppi di opposizione Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico nasceva dall’esigenza di garantire un piano tariffario Tari sostenibile per i cittadini, diversamente dall’ormai ripetitiva sorda vessazione. L’obiettivo – spiega De Simone – era quello di avere il tempo di elaborare un piano che puntasse a una maggiore equità di trattamento e a una riduzione della pressione fiscale, per alleviare il carico economico sulle famiglie e sulle imprese considerando che il provvedimento è stato reso a conoscenza del Consiglio solo dieci giorni fa, circa. Tempi troppo brevi per un argomento così complesso. La maggioranza che sostiene il sindaco ha deciso di non accogliere le richieste delle opposizioni per migliorare la Tari, concedendo poco tempo ai lavori e procedendo ugualmente con l’approvazione delle tariffe, senza neppure attendere la conferma della proroga al 30/06/2025, termine ultimo per l’approvazione delle tariffe. Questa decisione desta preoccupazione in quanto rimarca un comportamento ormai ripetitivo e lontano dal confronto”.