Servizi pubblici,nuove assunzioni. Officina Civica: "Meglio dopo le elezioni"

“Posticipare le assunzioni in società concessionarie di servizi pubblici per garantire trasparenza, legalità e correttezza, tali da non indurre il dubbio che si tratti di sfruttamento delle difficoltà dei cittadini a scopo elettorale”. Una posizione chiara e dura, che non è un’accusa ma solleva in ogni caso un dubbio quella espressa da Alfredo Foti di Insieme, Salvatore Castagnino e Carlo Busiello di Laboratorio Civico, Giancarlo Garozzo di Fuori Sistema, Moena Scala di Siamo Siracusa, Gianluca Scrofani di Cantiere Siracusa – Siracusa Democratica.  La coalizione Officina Civica entra a gamba tesa su una vicenda che rende nota. “Nella consapevolezza che molti nostri concittadini vivono un periodo di oggettiva difficoltà economica, siamo convinti che le istituzioni- la premessa- avendo il dovere  di rappresentare un esempio integerrimo di trasparenza, legalità e correttezza, debbano essere chiare nel non voler sfruttare tali difficoltà a scopo elettorale. Al fine di fugare ogni ombra, quindi, chiediamo che siano posticipate a dopo le ormai prossime elezioni amministrative, le  assunzioni in società concessionarie di servizi pubblici. Chiediamo in particolare massima trasparenza da parte dell’Amministrazione Italia e della Tekra, società che gestisce  il servizio di raccolta dei rifiuti nel comune di Siracusa”. Poi Officina Civica va anche oltre e dice che “sembrano già rincorrersi le voci di candidature a fronte di assunzioni, anche a carattere trimestrale, che ci riportano ad un vezzo da malapolitica che vorremmo invece dimenticare ed in relazione al quale manterremo altissima l’attenzione”. Nel caso in cui, invece, sia necessario del personale ai fini del corretto espletamento dei servizi in concessione al Comune, il gruppo politico chiede ai concessionari di rendere “pubblicamente note le posizioni mancanti in organico, esplicitando i criteri con i quali procederanno alle assunzioni”.




Il direttore e l'operaio, nelle carte dell'accusa la "sinergia" per lucrare su loculi e concessioni

Il direttore del cimitero di Siracusa ed un operaio che lavora all’interno della stessa struttura sono stati arrestati perchè ritenuti responsabili, in concorso fra di loro, di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsità documentale e sottrazione di cadavere. Il tutto al fine di trarre un ingiusto profitto quantificato in oltre 60.000 euro.
L’incredibile vicenda trae origine dalla denuncia sporta da una delle vittime che, vivendo ormai lontana e rientrata a Siracusa nel dicembre del 2019, si era accorta che la cappella di famiglia del cimitero comunale, in cui erano state tumulate le salme dei propri congiunti, era ormai occupata da altri defunti.
Le attività investigative condotte dalla Squadra Mobile hanno poi rivelato un sistema consolidato tale per cui i due destinatari dei provvedimenti restrittivi, abusando della funzione svolta, inducevano i privati, spinti dal bisogno e dall’urgenza di dare sepoltura ai loro cari, a versare somme di denaro allo scopo di eludere le “lungaggini” delle procedure di evidenza pubblica, finalizzate all’assegnazione legale dei loculi e delle cappelle.
La costante presenza degli indagati all’interno del cimitero, consentiva loro di “intercettare” i bisogni e le difficoltà dei privati, prima ancora che gli stessi si muovessero “secondo i canali istituzionali” per ottenere l’assegnazione di un posto per i loro defunti. Insomma, secondo l’accusa, erano proprio le funzioni svolte dagli indagati all’interno del cimitero il presupposto, l’occasione per l’attuazione delle condotte illecite.
Secondo quanto ricostruito, gli indagati, aggirando le procedure di evidenza pubblica, intascavano il denaro necessario all’assegnazione dei posti rilasciando ai privati falsi titoli concessori. Inoltre, conoscendo i “meccanismi” di assegnazione pubblica dei loculi, gli stessi – sfruttando illegalmente gli strumenti giuridici della “decadenza” del possesso dei loculi in stato di abbandono – “estumulavano” arbitrariamente i cadaveri, in concorso con altri quattro impiegati comunali, per fare posto ai nuovi defunti. E questo a fronte di esosi pagamenti da parte dei familiari.
Pertanto, concludono gli investigatori, le condotte dei due indagati erano perfettamente complementari e funzionalmente collegate al perseguimento dell’illecito profitto, operando in quella che può dirsi una “perfetta sinergia”.

Appare singolare che in una prima fase dell’indagine si fosse ipotizzato che i “nuovi assegnatari” fossero stati truffati dagli indagati ed indotti a versare del danaro mediante raggiri sulla correttezza della procedura da seguire. Tuttavia, dalle complesse ed articolate attività investigative è emerso che i nuovi beneficiari avevano “cooperato”, in un certo senso, alla assegnazione irregolare delle cappelle e come tali sono risultati destinatari di avviso di conclusione indagini.
Eseguito anche il sequestro preventivo di 60.000 euro. Agli indagati è stata rinvenuta e sequestrata la somma di 35mila euro in contanti.




Inchiesta sulla gestione del cimitero, il sindaco Italia: "Sbigottiti, fare presto chiarezza"

“Gli sviluppi giudiziari sul cimitero ci lasciano sbigottiti ma, allo stesso tempo, determinati nel chiedere che si faccia luce nel più breve tempo possibile. Auspichiamo che gli accertamenti in corso dissolvano ogni altro sospetto su una vicenda che colpisce la sensibilità di tante famiglie siracusane”. Così il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, commenta la notizia dell’arresto di due persone, tra cui il direttore dei servizi cimiteriali comunali, e l’iscrizione nel registro degli indagati di altre sette.
“Siamo pronti ad adottare le necessarie iniziative e a fornire ogni supporto ai magistrati e agli investigatori, sui quali riponiamo piena fiducia”, spiega ancora il primo cittadino.
I reati contestati ruoterebbero attorno ad un presunto un traffico illecito di loculi cimiteriali. L’indagine è partita nel 2019, dopo la denuncia di una donna che aveva notato come nella tomba di famiglia fossero riportati nomi di un altro nucleo familiare, senza nessun riferimento alle salme dei suoi congiunti poi ritrovate negli ossarietti.




Traffico illecito di loculi, bufera sul cimitero di Siracusa: ai domiciliari il direttore ed un operaio

Falso in atto pubblico e corruzione, sono le accuse per cui sono state emesse due misure cautelari nei confronti di un dirigente comunale di Siracusa e di una seconda persona, un operaio. Ai domiciliari è stato posto il direttore del cimitero, Fabio Morabito. Sette gli indagati a piede l ibero.
Ad eseguire l’ordinanza, firmata dal Gip del Tribunale di Siracusa, sono stati agenti della Squadra Mobile. I reati contestati – secondo quanto si apprende – sarebbero stati commessi per un traffico illecito di loculi cimiteriali. L’indagine è partita nel 2019, dopo la denuncia di una donna che aveva notato come nella tomba di famiglia fossero riportati nomi di un altro nucleo familiare, senza nessun riferimento alle salme dei suoi congiunti. Ha sporto denuncia e uno dei primi risultati fu il rinvenimento delle spoglie dei suoi parenti nelle cassette degli ossarietti. I servizi cimiteriali si affrettarono a chiarire che non si era proceduto ad alcuna vendita.




Industria: il petrolchimico siracusano strategico per il Paese, "si apre ora transizione green"

“L’attribuzione al polo industriale siracusano del riconoscimento di sito industriale di interesse strategico nazionale, contenuta nel DPCM firmato dalla presidente Meloni su proposta del Ministero delle Imprese, di concerto con il Ministero dell’Ambiente, consente di guardare al futuro con maggiore ottimismo”. Lo dice Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa. Che spiega: “dà l’avvio ad una nuova fase che ridà fiducia alle imprese, con prospettive di investimenti per la decarbonizzazione dei processi, così come torna ad essere attrattivo il territorio per nuovi investitori”.
Il DPCM, nel dichiarare di interesse strategico nazionale gli stabilimenti di proprietà della società Isab, nonché le infrastrutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti, di fatto riconosce l’importanza strategica dell’intero polo industriale siracusano per la salvaguardia della continuità produttiva e dei livelli occupazionali.
“Si apre oggi una nuova fase – dice Bivona – la fase della transizione green, che si deve realizzare con le imprese e non contri le imprese. E’ necessaria una forte coesione e un leale confronto tra tutti gli attori sociali coinvolti, affinché non si ripetano gli errori del passato. Basta con le fake news e le posizioni ideologiche strumentali che negli anni hanno penalizzato lo sviluppo e la crescita della nostra economia, non consentendo di realizzare investimenti in campo energetico di cui oggi il Paese ha assoluto bisogno”.
Bivona insiste su di un punto. “Siracusa con il suo polo assume oggi una valenza strategica per il Paese, grazie alle imprese che negli ultimi anni hanno radicalmente cambiato il proprio rapporto con l’ambiente, senza far mancare l’approvvigionamento essenziale dei propri prodotti, mantenendo pressoché inalterati i livelli occupazionali, anche nei periodi più critici, come in occasione della recente pandemia”.
Bivona ricorda come il polo industriale siracusano sia poi l’unico in Italia ad essersi dotato di un Rapporto di Sostenibilità di sito che “oltre ad evidenziare le risorse finanziarie impegnate nel processo di miglioramento continuo, evidenzia i risultati ottenuti nelle singole matrici ambientali”.
Il presidente di Confindustria Siracusa mostra apprezzamento per l’attenzione e la tempestività con cui il Governo si è mosso nei confronti del polo industriale siracusano, “grazie ad una azione corale e responsabile della Regione Siciliana, della deputazione nazionale e regionale, della Prefettura e delle forze sociali, senza dimenticare chi in questi anni si è tanto prodigato per evidenziare i pericoli cui stavamo andando incontro”.




Consiglieri arrestati a Portopalo, il sindaco: "I dubbi di un imprenditore ma niente nomi"

Non passano certo inosservate le parole del sindaco di Portopalo, Gaetano Montoneri, che questa mattina ha voluto commentare la recente inchiesta che ha portato all’arresto di due consiglieri comunali, posti ai domiciliari. I due, Corrado Lentinello e Rachele Rocca, all’epoca dei fatti contestati erano rispettivamente ex assessore all’Ecologia ed ex vicesindaco. Sono accusati di aver esercitato pressioni su imprenditori che svolgevano lavori per conto del Comune di Portopalo. Secondo una prima ricostruzione, le indagini sarebbero partite anche dalle dichiarazioni rese dal primo cittadino.
Montoneri, però, questa mattina in conferenza stampa ha raccontato la sua versione. “Nel 2020 un imprenditore, in forma riservata, mi ha riferito di avere subito pressioni per l’espletamento della sua attività. Non mi ha fornito i nomi di chi avrebbe mosso richieste fuorilegge. Sono un pubblico ufficiale per cui ho l’obbligo di legge di trasmettere quanto segnalatomi alle forze dell’ordine, per non incorrere anche io in un eventuale reato. E questo ho fatto”, ha spiegato aggiungendo di avere presentato una denuncia contro ignoti per le scritte ingiuriose apparse all’ingresso della cittadina.
Quanto ai due consiglieri ai domiciliari, “mi augurano possano mostrare la loro estraneità ai fatti contestati” dice Montoneri. “Sono stati anni di difficile gestione, auguro migliori fortune a chi verrà dopo di me”, ha concluso lasciando intendere che no si ricandiderà alle prossime amministrative.




A scuola al freddo, protestano le mamme della Raiti: "In classe con giubbotto e cappello"

Bambini al freddo in una parte dell’istituto comprensivo Raiti. Il mancato funzionamento di parte dell’impianto di riscaldamento comporta la necessità- secondo quanto segnalano numerose mamme di alunni- di restare in classe con giubbotti e cappelli. Le temperature rigide di questi giorni avrebbero acuito il disagio degli studenti. “Siamo stufi di essere presi – protestano le famiglie- ci forniscono ogni volta una spiegazione diversa sulle ragioni che comportano il malfunzionamento dei termosifoni. La situazione resta, però, tale e quale e i nostri bambini sono fortemente infreddoliti. Non vorremmo che si arrivasse a verificare quanto purtroppo la cronaca ci ha raccontato in questi giorni, con i casi di ipotermia causata proprio dal freddo in scuole, anche con esiti irrimediabili”. Il Comune assicura, la massima attenzione. Il sopralluogo effettuato per il controllo della caldaia e dell’impianto in ogni sua parte avrebbe fatto emergere la regolarità del funzionamento per una parte di edificio. In un’altra fetta di edificio, tuttavia, i sifoni non arriverebbero a svolgere la propria funzione. Il problema riguarderebbe qualche piastra, ad esempio lungo alcuni corridoi. Oggi, nuove verifiche in programma. Secondo gli uffici comunali, la bassa temperatura dipenderebbe soprattutto dall’areazione dei locali. Sarebbero le finestre aperte , insomma, la causa principale del freddo che permane all’interno della scuola. Fonti scolastiche, però, respingono in toto questa spiegazione. “L’areazione è certamente assicurata, come previsto- la replica- ma per pochi minuti, non certamente in modo tale da vanificare l’azione degli impianti di riscaldamento, se funzionanti”.

Foto: dal web




Siracusa-Catania, autostrada chiusa al traffico dalle 9 alle 18 fino a venerdì

Da domani, martedì 7 febbraio, e fino a venerdì 10 febbraio, verranno effettuate le periodiche attività di formazione all’interno delle gallerie lungo l’autostrada Catania-Siracusa.
Lo rende noto con una nota l’Anas. L’autostrada rimarrà chiusa, nella sola direzione Catania, nella fascia oraria compresa tra le ore 9 e le ore 18.




Verso le elezioni. Il centrodestra cerca un candidato, la lista si allunga: vertice mercoledì

L’intesa sul nome del candidato sindaco di Siracusa è ancora lontana in casa centrodestra. Con l’avvicinarsi delle elezioni – si vota il 28 e 29 maggio – sembrano aumentare i “nomi” in lista. Dopo gli appelli all’unità delle settimane scorse, adesso la parola d’ordine diventa “intesa”. E se non dovesse esserci convergenza ampia su un nome, da parte di tutte le forze del centrodestra (FdI, Forza Italia, Lega, Mpa, Udc e Nuova Dc), interverrà il tavolo regionale che potrebbe incastrare la partita Siracusa all’esito degli accordi per la sindacatura a Catania. In quel caso, se il candidato sindaco etneo dovesse toccare a Fdi allora la Lega di Sammartino (anche lui punta Catania) potrebbe avere voce in capitolo per la partita Siracusa per un gioco di equilibri di coalizione.
Mercoledì sera, gli esponenti del centrodestra aretuseo si sono dati appuntamento nella sede di corso Gelone di Fratelli d’Italia. A convocare tutti è stato Giuseppe Napoli, commissario provinciale del partito della Meloni. L’obiettivo dell’incontro è cercare di “snellire” un elenco sempre più lungo. Per dare un’idea: FdI, tramontata ipotesi Bufardeci, ha due nomi da proporre; Forza Italia addirittura quattro; altri due nomi li porta avanti l’Mpa. La Lega, al momento, non sembra interessata alla partita con Enzo Vinciullo che potrebbe optare per una candidatura a sindaco con la sua lista “Siracusa Protagonista”, movimento federato con la Lega (in Sicilia, Prima l’Italia) ma autonomo. Al momento sembrerebbe defilato Giovanni Cafeo, a meno di sorprese dell’ultim’ora.
L’indicazione che parte da diversi pezzi del centrodestra pare essere chiara e diretta all’indirizzo di Forza Italia Siracusa: la candidatura deve essere politica, non puntata al civismo, con competenze chiare ed il simbolo definito di un partito d’area. Un messaggio che sembrerebbe avere come destinatario Peppe Assenza, nome “esterno” su cui punta una fetta importante di FI. Al momento, la diatriba pare essere tutta interna al partito degli azzurri dove con Assenza, circolano i nomi di Ferdinando Messina ed Edy Bandiera. Ma non sono gli unici.
“Il dibattito sulla scelta del candidato non appassiona gli elettori, dobbiamo proporre un progetto alternativo agli ultimi dieci anni di gestione della cosa pubblica a guida Garozzo prima e Italia poi. Dobbiamo riprendere il percorso di buona amministrazione smarrito”, rivelano alcune voci di primo piano della galassia del centrodestra siracusano.




Rientrata l'allerta tsunami, alle 7.10 dichiarato il "cessato allarme" per la Sicilia Orientale

Alle 7.13 di questa mattina è stato dichiarato il cessato allarme per il rischio maremoto sulla Sicilia orientale. Un sospiro di sollievo dopo qualche ora di apprensione per via della possibile onda anomala generata da una forte scossa sismica (7.9) nella parte sud della Turchia.
La Protezione Civile nazionale aveva diramato l’allerta rossa per rischio tsunami tra Sicilia e Calabria. L’impatto con l’onda anomala era previsto nel siracusano per le 6.30 del mattino. Diverse strade, in particolare quelle per dirigersi verso le zone balneari (da Sacramento verso Fontane Bianche) e l’accesso nord di Targia sono state chiuse dalla Polizia Municipale, mobilitata sin dalle prime battute del mattino insieme alla protezione civile. Centinaia le telefonate ai centralini di emergenza.
Fortunatamente, solo onde di poca entità hanno raggiunto le coste in particolare quelle a sud del capoluogo. Dopo qualche minuto di verifica e controllo sui posti ed in contatto con la Protezione Civile nazionale e regionale, poco dopo le 7 è stato dichiarato il cessato allarme. Situazione rientrata. Le scuole sono aperte, regolari i collegamenti con i bus per i pendolari.
Per ragioni precauzionali, era stata rinviata l’apertura del mercato ortofrutticolo di via Elorina e del mercato di via De Benedictis.