Villa a fuoco a Tremilia: danni ingenti

Paura oggi in contrada Sinerchia,nella zona di Tremilia. I Vgili del fuoco di siracusa sono intervenuti questo pomeriggio per l’incendio sviluppatosi all’interno di una villa ubicata in traversa Sinerchia, in zona Tremilia. L’incendio, originatosi probabilmente da una stufa elettrica da bagno utilizzata per l’asciugatura dei panni, si è rapidamente propagato all’interno dell’intera abitazione provocando ingenti danni. Fortunatamente illese le persone residenti, presenti in casa al momento dell’incendio. Per domare l’incendio, già in fase avanzata (incendio generalizzato), sono state impegnate  3 squadre per oltre 4 ore. Visti i danni non è stato possibile accertare le cause dell’incendio.




Migranti, soccorsi in 500 a largo delle coste siciliane. Ad Augusta sbarcano in 250

Oltre 250 migranti sono stati condotti in porto ad Augusta da motovedette della Guardia Costiera. Altri 220 circa, soprattutto donne e minori, fanno rotta verso Pozzallo (Rg). Così è stato disposto dal governo. I 500 migranti sono stati soccorsi nel corso di un’operazione Search and Rescue gestita dall’Italia, a largo delle coste siciliane.
Il piano di accoglienza e identificazione, come fa sapere la Prefettura di Siracusa, è subito scattato come da rodato meccanismo. Questa mattina Alarm Phone aveva segnalato un’imbarcazione in difficoltà al largo di Malta, con 500 persone a bordo, che era partita dalla Libia tre giorni fa.

foto archivio




Caro bollette, Schifani promette: “Moratoria Irfis per la rata mutui di dicembre”

«Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui». Lo ha detto il governatore Renato Schifani nel corso dell’incontro, questa mattina, a Palazzo d’Orléans con una delegazione della associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo.
I rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.
«Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore – Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi».
«Sulla lunga durata – ha concluso il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia».




Caro Energia, le imprese siracusane alla manifestazione di Palermo: “Serve liquidità”

“Per chi ha investito una vita per creare un’attività commerciale è inaccettabile pensare di dover tirare giù la saracinesca”. Folta delegazione siracusana oggi alla grande manifestazione regionale di Palermo contro il caro energia.
“Una manifestazione che  ha anche un respiro nazionale- spiega il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello- La giunta sarà nominata nei prossimi giorni ma noi non possiamo aspettare le tempistiche della politica. L’emergenza è adesso e adesso dobbiamo avere le risposte. I nove miliardi come primo stanziamento annunciati è una buona notizia, ma noi vogliamo comprendere le modalità per ottenerlo. Le aziende hanno due problemi: il costo delle bollette, possibilità di rateizzarli, ma poi c’è anche il problema di liquidità immediata. Quindi ritardare i pagamenti e garantire liquidità sono i due punti prioritari. L’alternativa è la catastrofe”.
La delegazione di Cna, con Rosanna Magnano e Gianpaolo Miceli in testa. “Una manifestazione molto sentita- spiega Magnano- Abbiamo la necessità di far sentire l’urgenza di avere risposte quanto più possibile immediata e soluzione per le imprese e gli artigiani che sono in grande difficoltà. Ci sono aziende che dopo 35 anni di attività- è successo a Carlentini per fare un esempio- hanno dovuto cessare la propria attività”.
Miceli fa notare come altri 23 miliardi sono stati stanziati per il prossimo anno. “Un conto è utilizzarle come credito d’imposta, che non servirebbe a nulla, perché manca la liquidità, un conto è usare modalità  differenti. Abbiamo bisogno di certezze e punti di riferimento per i prossimi mesi. Nessuno, altrimenti, deciderà di stringere i denti. Ci sono i residui dei fondi comunitari da utilizzare. Ognuno deve fare la propria parte. Il Governo nazionale deve fermare l’emorragia. Subito dopo, la cura è il credito d’imposta ma anche un aiuto di liquidità, visto che le imprese stanno dando fondo alla liquidità  che hanno. Il rischio a Siracusa è che chiudano entro pochi mesi 5 mila attività”.
Daniele La Porta di Confartigianato parla di quanto assurdo quanto sta accadendo. “Se le cose non cambiano- dice- molte saracinesche resteranno abbassate e questo succede dopo le enormi difficoltà del periodo della pandemia e di quello immediatamente successivo. Il vecchio Governo aveva già visto che, pillola dopo pillola, l’energia stava progressivamente diventando sempre più cara. Un’escalation, inesorabile, che ci ha portati a questo punto. Ci auguriamo che quello che tutti insieme stiamo facendo, coesi, dia un segnale vero, che serve innanzitutto a garantire un tetto”.
Le sigle promotrici della manifestazione sono Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Cna Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Movimento Terra è Vita, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Un.I.Coop. e Adoc Sicilia. Al presidente della Regione ed al Prefetto di Palermo viene consegnato un documento con 16 punti della piattaforma rivendicativa: applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia; moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31/12/2023; ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023; incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas(ex art.1 DL 144 del 23/9/2022 co.1-4); finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica; promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete; sospensione dei distacchi per morosità; ristoro per le PMI utilizzando le risorse regionali disponibili sull’attuale programmazione per creare nuova liquidità atta a compensare il peso del costo energetico già sostenuto; azzeramento degli oneri generali di sistema almeno per il primo semestre 2023 e, a regime, la riforma strutturale della bolletta attraverso la traslazione, anche parziale, degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale e la previsione della redistribuzione del carico contributivo al sistema degli oneri tra le diverse categorie di utenti sulla base degli effettivi livelli di consumo; prelievo di solidarietà sugli extra-profitti – per tutta la durata dell’emergenza – delle imprese di vendita di energia ai fini dell’abbattimento delle bollette delle Pmi e rafforzamento dell’attività di verifica di eventuali speculazioni su forniture di energia erogata; riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo; stabilizzazione delle agevolazioni relative agli ecobonus nel prossimo quinquennio in modo da implementare la produzione da fonti totalmente rinnovabili; aumento del valore dei bonus energetici e allargamento della platea dei beneficiari attraverso l’innalzamento del tetto Isee; promozione e sviluppo delle Comunità energetiche; credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per l’acquisto del carburante agricolo; un adeguato e immediato programma di promozione per l’ortofrutta che ha subito notevoli cali di vendita.




Mobilitazione generale per la zona industriale, venerdì 18 la protesta a Siracusa

Arriva il momento della mobilitazione generale. I sindacati unitari Cgil, Cisl e Uil chiamano tutti a raccolta per venerdì 18 novembre, a difesa del polo petrolchimico. “La gravissima crisi che investe l’intera area industriale siracusana, con la preoccupazione crescente per il blocco delle attività a seguito dell’annunciato embargo sul petrolio russo a partire dal prossimo 5 dicembre, rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema economico del nostro territorio e pregiudicarne le prospettive future”, spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti.
Venerdì 18 novembre, a partire dalle 9, corteo da piazzale Marconi sino a piazza Archimede, sede della Prefettura di Siracusa. Saranno presenti esponenti nazionali, regionali e provinciali della Cgil, Cisl e Uil, tutti i rappresentanti del sistema datoriale industriale e di ogni categoria merceologica e di servizi attiva in provincia.
“La partita in gioco – affermano Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti – coinvolge oltre 12 mila lavoratori con le loro famiglie e mette in discussione il 51 per cento dell’intero PIL provinciale. L’assenza di politiche industriali certe da parte dei Governi regionali e nazionali accrescono il disorientamento del sistema delle imprese, dei lavoratori e dell’intera nostra comunità. La particolare fragilità che oggi attraversa il nostro distretto industriale, interessato anche da importanti interventi della Magistratura, richiede una mobilitazione pubblica quanto più ampia ed inclusiva possibile in grado di imporre in cima all’agenda politica dei Governi la delicatissima crisi, senza precedenti, che oggi attanaglia il nostro contesto industriale”.
Quello che sembrava un momento favorevole “per cogliere l’opportunità e il riscatto rappresentata per il petrolchimico dagli obiettivi della transizione energetica ed ecologica – concludono i tre segretari generali – rischia di trasformarsi in una vera tragedia sociale. Lo stallo sui potenziali investimenti necessari per la riqualificazione, rigenerazione e riconversione del sito, nella direzione di una giusta e graduale transizione, lamenta l’assenza di Politiche Industriali, di adeguati Fondi di finanziamento anche pubblici, di uno snellimento delle procedure burocratiche autorizzative. Per queste ragioni, lanciamo un appello alle rappresentanze politiche, istituzionali, sociali e produttive affinché si concretizzi con forza giorno 18 novembre una solidarietà praticata nell’interesse generale del mondo del lavoro e per il riscatto sociale della nostra terra”.




Isab Lukoil, prende corpo la nazionalizzazione. Urso: “Salvaguardare produzione e occupazione”

“La raffineria di Priolo? Con Giorgetti abbiamo chiarito che Isab ha le coperture finanziarie per acquisire petrolio. Se l’azienda poi verrà ceduta ad altri, vigileremo sul mantenimento dell’occupazione”. Anche nelle ore scorse, il ministro Adolfo Urso ha ribadito la posizione del governo verso la vicenda che tiene col fiato sospeso la zona industriale di Siracusa. Lo ha fatto intervenendo su Radio24, intervistato da Maria Latella. In precedenza, aveva chiarito che lo stabilimento “deve continuare a produrre” e salvaguardare “il lavoro di quasi 10mila famiglie”.
Le dichiarazioni restano su di una linea generale e non permettono di chiarire in cosa possa consistere l’eventuale intervento del governo per salvaguardare produzione e occupazione, a poche settimane dal via all’embargo via mare del petrolio russo. L’idea di fondo pare ancora essere quella della nazionalizzazione, attraverso la cosiddetta golden power di cui si era già parlato nei mesi scorsi. Ma la società pubblica Sace attende le mosse delle banche – sin qui freddine anche dopo la confort letter – prima di fornire garanzie. Tiepida anche Cassa Depositi e Prestiti.
Il ministro per le imprese ha spiegato però che, come rappresentanti del governo, “pensiamo che l’azienda possa reperire petrolio da altri paesi” grazie anche “alle misure che eventualmente dovremo realizzare” oltre a quelle già attuate di concerto con il Mef (confort letter, ndr). Ecco, quelle “misure che eventualmente dovremo realizzare” potrebbero indicare che c’è anche un piano di nazionalizzazione. “Poi sarà l’azienda a decidere se continuare o vendere l’asset ma l’obiettivo del governo e delle parti sociali è che l’azienda continui a produrre”, ha detto Urso su Rainews24.
Intanto, nei giorni scorsi, il Financial Times ha rivelato che Lukoil avrebbe rifiutato l’offerta d’acquisto arrivata dal fondo di investimento americano Crossbridge Energy Partners. Per vincere le perplessità di Lukoil – rivela il FT – il trader Vitol avrebbe offerto finanziamenti al fondo interessato all’acquisizione, per garantire l’accordo. Tuttavia, si legge sul quotidiano economico, “Lukoil rimane riluttante a vendere al fondo di buyout statunitense. Vitol era disposto a estendere il credito a Crossbridge a un tasso migliore di quello che il gruppo statunitense poteva ottenere da un prestatore tradizionale in quanto stava beneficiando della fornitura di greggio alla raffineria italiana”.
Anche per il Ft, a questo punto, l’opzioni principale è la nazionalizzazione da parte dello Stato per evitare “un precipizio nelle forniture di greggio quando le sanzioni dell’UE contro le esportazioni di petrolio russe via mare entreranno pienamente in vigore, il mese prossimo”.




Le parole di Amenta scuotono il Pd: “Noi con Italia? Anche, ma dialogo per fronte progressista”

Il Pd di Siracusa sosterrà Francesco Italia per una ricandidatura nel 2023? Alcune dichiarazioni del presidente provinciale, Paolo Amenta, rilasciate a BlogSicilia.it, lasciavano intendere che si, i democratici avrebbe sostenuto l’attuale sindaco per la riconferma. Una posizione contestata subito dalla base e dai maggiorenti delle varie anime del Pd, cittadino e provinciale, con una serie di distinguo e la specifica ‘Amenta parla a titolo personale’. Una mobilitazione, anche social, che ha costretto il presidente provinciale a chiarire meglio la sua posizione. “Non ho detto che il Partito Democratico sosterà Francesco Italia ‘sic e simpliciter’, ma piuttosto che ritengo più opportuno per il fronte progressista, alla luce dei recenti risultati elettorali delle elezioni nazionali e regionali che hanno visto il centrodestra prevalere su tutti i fronti, che si riapra un confronto ed un dialogo costruttivo con tutte le parti di quello che oggi appare il diviso e frastagliato campo progressista, compreso il M5S”. Non solo cinquestelle, Amenta ‘apre’ anche al Terzo Polo sempre nell’ottica di un campo progressista che deve fare fronte comune.
Un ritorno al dialogo, “se non si vuole consegnare anche il Comune capoluogo ad un centrodestra che si rafforza e si prepara, come si legge dalle cronache politiche, a mettere in campo tutte le proprie truppe pesanti”, dice ancora Amenta con riferimento alle indiscrezioni circa la possibilità di rivedere in campo anche Titti Bufardeci (che smentisce, ndr).
Ma Amenta ne approfitta anche per tirare le orecchie ad alcuni pezzi del partito che non gli hanno risparmiato critiche immediate. “Ricordo a me stesso e a quanti l’avessero dimenticato, che il PD ha sostenuto e contribuito all’elezione di Italia e che anche oggi, seppur ‘divisi’, parti del PD sono all’interno e nell’entourage della giunta Italia”.
Parole che prevaricano i ruoli e ledono l’autonomia della direzione cittadina del Pd? “Ho parlato nel mio ruolo di dirigente provinciale del Partito democratico, senza alcuna prevaricazione e in linea con quelle che sono, tra le altre cose, anche le basi di discussione e di confronto congressuale al quale siamo chiamati, affrontando con serenità e lucidità il momento, cancellando ogni segmento di risentimento che, nel caso nostro, porterebbe a consegnare un’ulteriore vittoria al centrodestra”, chiude Amenta.




Punto di primo intervento pediatrico chiuso a Lentini, Carta: “Asp ripristini servizio”

Giuseppe Carta, prossimo all’insediamento in Ars come deputato regionale, raccoglie il grido di allarme delle famiglie della zona nord della provincia, dopo la chiusura a Lentini del PPI pediatrico di piazza Aldo Moro.
“Senza retorica, la salute è un argomento di fondamentale importanza, una priorità imprescindibile che spesso in Sicilia è ingiustamente vilipesa. Leggo con dispiacere lo sconforto dei genitori che si trovano davanti ad un disagio che tocca la salute dei propri figli e non posso che associarmi alla denuncia del presidente dei diritti del malato, Alfio Bosco”, dice Carta.
“Precisiamo che da circa 2 anni il Centro è chiuso. Contatterò personalmente e a stretto giro l’Asp di Siracusa, in primis per avere delucidazioni su questa interruzione e poi per chiedere il ripristino del servizio o, qualora non fosse possibile subito, nell’attesa una soluzione alternativa che possa fornire ai genitori un servizio compensativo”.




Paolo Ficara punge il sindaco Italia: “Su migranti e ong, strizza l’occhio alla destra”

“Strizza l’occhio al centrodestra ma nel frattempo finge di stare a sinistra. Le ultime dichiarazioni del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sul tema dei migranti e la giravolta operata rispetto alle posizioni assunte nel 2019 possono essere spiegate solo con la voglia di Calenda e di Azione, di cui questa amministrazione è parte integrante, di passare dall’altra parte della barricata”. Sono parole di Paolo Ficara, del Movimento 5 Stelle. E valgono un’implicita accusa di ambiguità politica diretta al sindaco Italia.
Ficara motiva il suo giudizio. “(Italia) Parla di maggiore attenzione alle fragilità rispetto al governo Conte 1. Finge di non ricordare che i giorni in cui le navi ong venivano fermate davanti ai porti, nel 2018/19, venivano impiegati dal Presidente Conte per chiudere, in silenzio, accordi di ridistribuzione immediati con gli altri paesi europei mentre Salvini faceva propaganda in tv. La stessa propaganda del governo attuale, che opera forte coi deboli, decidendo chi può sbarcare e chi no, generando condizioni di debolezza e fragilità, mentre non si contano nemmeno gli sbarchi autonomi o i migranti salvati dalla guardia costiera, circa 9000 da quando il governo Meloni è in carica”.
E allora, ironicamente, Ficara si domanda se “Italia è ancora di centrosinistra”. E sull’inatteso flirt con il Pd siracusano, o alcuni suoi pezzi, secca cesura del pentastellato. “Il Pd che parla di campo progressista dopo averlo distrutto a Roma ed a Palermo, a chi esattamente guarda?”, si domanda dopo le parole del presidente provinciale Amenta ed un chiarimento che ha lasciato aperti i dubbi, anche nella base democratica.




Droga, panetti di hashish e piante di marijuana in casa: arrestato 22enne

L’hanno colto in flagranza di reato e dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di droga.

La Squadra Mobile ha arrestato lo scorso fine settima un giovane di 22 anni, nel corso di specifici controlli mirati, affidati agli uffici operativi della questura di Siracusa. A carico del giovane, che annovera precedenti penali specifici, è stata effettuata una perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire e sequestrare una coltivazione di marijuana dentro le mura domestiche e sostanza stupefacente già pronta per lo spaccio.
All’interno della casa sono stati sequestrati: 670 grammi di hashish, già suddiviso in panetti, 285 grammi di marijuana, 12 piantine di marijuana in coltivazione giunte a maturazione con infiorescenza, materiale per il confezionamento della droga e la somma in contanti di 3485 euro, probabile provento dell’attività di spaccio.
L’arrestato, dopo le incombenze di legge, e su disposizione dell’autorità Giudiziaria competente, è stato posto in regime di arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.

Intanto, nel corso degli stessi servizi antidroga, in via Santi Amato gli agenti delle Volanti hanno rinvenuto e sequestrato  11 dosi di cocaina, 16 dosi di crack, 7 di hashish e 6 di marijuana.