Isab Lukoil, Schifani: “Il tempo stringe, Sicilia non perda asset strategico”

Il presidente della Regione, Renato Schifani, questa mattina, ha incontrato a Palazzo d’Orléans il direttore generale della Lukoil, Eugene Maniakhine, e il vice presidente Isab-Lukoil, Claudio Geraci.
«Conosciamo bene le problematiche legate alla vicenda Isab-Lukoil di Priolo e ho già avviato un’interlocuzione con il governo nazionale perché si possa avere un’attenzione particolare che consenta di arrivare in tempi brevi a una soluzione positiva per l’impianto siracusano e per le migliaia di lavoratori tra azienda e indotto che vi operano», ha detto al termine.
«Sappiamo che il tempo stringe e la Sicilia non può permettersi di perdere né un’azienda così strategica per l’energia né posti di lavoro – aggiunge Schifani – C’è in gioco la vita di mille dipendenti e di quasi 2mila lavoratori dell’indotto, ma considerata la rilevanza dell’impianto e la connessione tra imprese del tessuto produttivo locale non sfugge che a rischio ci sono almeno 10mila posti di lavoro. La mia attenzione sulla vicenda, che riguarda non soltanto una intera provincia ma anche tutta la nostra Regione, è massima e anche quella del governo nazionale», conclude il presidente Schifani.




Salvare l’industria, Bivona: “Confort letter senza effetti e per la depurazione impianto privato”

Non ha ancora prodotto alcun effetto concreto la confort letter prodotta dalla struttura tecnica del Mef per “garantire” Isab Lukoil verso il sistema bancario. Al momento, nessuna apertura di linee di credito per l’acquisto del petrolio extra russo. “Sono passati sei giorni e di fronte ad una emergenza del genere, avrebbe già dovuto produrre effetti. Qualche perplessità c’è”, dice il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona. Parole pesate e non buttate a caso. “Per mia lunga esperienza, non mi entusiasmo davanti a dichiarazioni roboanti. Contano i fatti. Da quel che mi risulta, ma non sono il portavoce di Isab Lukoil, ad oggi le banche non hanno fatto alcun passo per mettere l’azienda nelle condizioni di acquistare petrolio extra russo”.
Magari sarebbe stato diverso se quelle lettera di garanzia fosse arrivata ad aprile, quando diverse forze politiche ne sollecitavano il ricorso. “Forse la vicenda non ha appassionato il governo precedente”, commenta Bivona. “La lettera? Comunque non dice niente di nuovo. E le banche non si ritengono soddisfatte. Strombazzata come se fosse la panacea di tutti i male, fino ad esso non lo è. Spero di essere smentito”, è il giudizio del presidente degli industriali siracusani. Unica soluzione che rimane sul tavolo, il ricorso ai fondi Sace.
Sul futuro del polo petrolchimico pesa anche il problema dello smaltimento e trattamento dei reflui. Il depuratore consortile, creatura degli anni 80 per rispondere proprio a quell’aspetto ambientale, è al centro di un’inchiesta che ha portato al sequestro dell’impianto. La Procura di Siracusa ha disposto anche lo stop al conferimento dei reflui industriali. Cosa che, in prospettiva, potrebbe portare al blocco dell’attività dello stesso polo. “Sono fiducioso per la vicenda della depurazione”, dice Diego Bivona intervenendo su FMITALIA. “L’impianto consortile, a mio avviso, è stato criminalizzato. Prima, i reflui delle industrie e quelli civili andavano a mare, con i risultati che vediamo in porto ad Augusta. Oggi non succede più. E non è un caso che la natura si sia ripresa in questi decenni: i fenicotteri a Priolo, i bagnanti a Marina di Priolo. Segnali di miglioramento ambientale che nel porto di Augusta non si vedono, invece”, insiste il presidente di Confindustria Siracusa. “Non c’è molta attenzione sul fatto che un intero comune come Augusta sversi reflui, ancora senza trattamento e ce ne è molta dove vengono trattati, a nostro avviso correttamente. Ci aspettiamo che dall’incidente probatorio emergano le contraddizioni di questa fase e che venga data possibilità alle aziende di svincolarsi da Ias e creare un impianto proprio”.
In questo momento di grande incertezza per la zona industriale siracusana, arriva la video-inchiesta del Wsj. “Una montatura, i cui fini non capisco ed a cui non voglio prestare attenzione. Perchè a noi i problemi non mancano: anzitutto salvare il polo industriale siracusano. La vera notizia, oggi, è che abbiamo un giorno in meno rispetto ad ieri, verso il breakpoint del 5 dicembre. Non capisco perchè il quotidiano statunitense non si sia preoccupato per le 5 raffinerie Rosneft in Germania, pseudo-nazionalizzate e che continuano ad immettere prodotti semilavorati e finiti dal petrolio russo. Strana anche l’interpretazione che alcuni media nazionali hanno dato alla ricostruzione del Wsj, visto che non si parlava di elusione da parte di Isab. Noi siamo fiduciosi: riusciremo a credere ancora in questo territorio, facendo sempre i conti con chi non vuole queste attività e non propone alternative, però”.




Falsi invalidi con la complicità di un medico legale: mazzette per la pensione

Un noto medico legale siracusano al centro di un sistema che avrebbe fruttato pensioni di invalidità e altri benefici assistenziali non dovuti. Tutto in cambio di mazzette. Con una “spesa” da 500 a 2.000 euro venivano messe in atto una serie di mosse che permettevano di raggirare il sistema pensionistico.
Secondo l’indagine dei Nas di Ragusa e diretta dalla Procura di Siracusa, il medico legale si sarebbe adoperato illecitamente per far conseguire ai suoi pazienti-clienti il riconoscimento di indennità civile non spettante o – se spettante – in misura inferiore a quella poi effettivamente riconosciuta. Le “consulenze” si sarebbero svolte nello studio del medico legale, dove venivano presi anche gli accordi “economici”: 100 euro per il certificato introduttivo, da 500 a 2.000 euro ad iter concluso. Sono state 15 le truffe scoperte e documentate durante le indagini che si sono avvalse di intercettazioni, riprese e appostamenti. Per il medico legale disposta la misura cautelare della sospensione per 12 mesi dall’esercizio della professione. I beneficiari delle false pensioni, invece, si sono visti sequestrate per equivalente le somme ricevute e non dovute.
Per “alimentare” il suo bacino di clientela, il medico legale avrebbe sfruttato persone e contatti estranei all’ambiente sanitario che, insieme ad un patronato di Pachino, si sarebbero occupati di procacciare materialmente i pazienti. In alcune occasioni si sarebbe avvalso della compiacenza di altri medici specialisti per predisporre documentazione comprovanti problematiche di salute dei richiedenti, del tutto o in parte mendaci. Come certificazioni fraudolente di stati fisici e psicologici inesistenti oppure amplificati, col solo fine di raggiungere le percentuali minime per il riconoscimento delle invalidità.
Per indurre in errore la commissione medica dell’Inps, l’azione del medico legale si sarebbe concretizzata nel fornire, agli aspiranti aventi diritto, dettagliate istruzioni per mettere in atto una vera e propria messinscena. Come nel caso di pazienti che, seppur autonomi, venivano muniti di sedie a rotelle o girelli per apparire affetti da gravi deficit motori; e poi ancora stati patologici depressivi inventati, simulazione di gravi deficit statico-dinamici, finanche indicazioni sull’abbigliamento da indossare in sede di commissione per apparire trasandati e malmessi e quindi incapaci di adempiere alle attività di vita quotidiane. Proprio in quest’ultima circostanza i Carabinieri del Nas avrebbero osservato alcuni falsi invalidi. Alle visite Inps si sarebbero presentati annaspanti, zoppicanti o spinti da un familiare
sulla sedia a rotelle ma nelel giornate seguenti sono stati ripresi mentre andavano a fare la spesa, a guidare l’automobile senza alcuna difficoltà o a spasso con il cane.

foto archivio




“Non ci prenderete mai”, la scritta sul muro della scuola. I Carabinieri li hanno “presi”

Sono stati identificati e denunciati dai Carabinieri di Pachino gli autori delle scritte intimidatorie contro la Polizia Municipale. Si tratta di due minorenni. Armati di vernice spray nera, alcune sere fa, hanno preso di mira due mezzi in forza alla polizia locale, imbrattandone le fiancate laterali con la parola “schifo”. I due sono responsabili anche di altre scritte su un’auto privata e sui muri di una scuola.
In particolare, in questo caso, hanno scritto “Non ci prenderete mai”, riferimento probabile al testo di una canzone di Niko Pandetta, recentemente arrestato per scontare quattro anni. I ragazzini si erano anche ripresi per “vantarsi” sui social.
Punto di svolta per l’identificazione il vestiario indossato, ritrovato in loro possesso. Oltre al telefono e ai vestiti, i Carabinieri hanno sequestrato anche le bombolette spray adoperate nella circostanza.
Dell’allarme legalità a Pachino e Rosolini si è discusso ieri pomeriggio in Prefettura a Siracusa, con la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Focus sulle due cittadine della zona sud, dove da giorni si susseguono preoccupanti episodi di degrado sociale e piccola criminalità.




Traffico di droga, l’operazione Tiffany “tocca” anche la provincia di Siracusa

Ha toccato, in parte, anche la zona nord della provincia di Siracusa l’operazione Tiffany dei Carabinieri di Catania. Oltre 100 gli uomini in campo per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale etneo. Interessate le province di Catania, Palermo, Siracusa e L’Aquila.
Sono oltre 10 indagati, accusati di “associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, posta in essere nei territori di alcuni paesi etnei.
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno consentito di definire la struttura, i ruoli dei singoli associati e le posizioni di vertice dell’associazione, tra cui si annoverano anche alcuni soggetti contigui al clan mafioso “Laudani” di Catania.
L’operazione, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea ed eseguita alle prime luci dell’alba di oggi dai Carabinieri della Compagnia di Acireale, ha permesso di scardinare un’associazione per delinquere operante nei Comuni di Aci Bonaccorsi, Viagrande, Aci Sant’Antonio, Pedara e San Giovanni La Punta, che attraverso un preciso modus operandi, si occupava della vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di partite di cocaina e marijuana, approvvigionando anche altre organizzazioni criminali dell’hinterland catanese.
Dall’indagine è emerso un articolato sistema di gestione del traffico di stupefacenti, i cui proventi illeciti, stimati in diverse centinaia di migliaia di euro, venivano sia reinvestiti nel mercato della droga, che utilizzati per il mantenimento delle famiglie degli associati.




Covid, meno contagi in Sicilia: in provincia di Siracusa la maggiore incidenza

In flessione i nuovi contagi da Covid in Sicilia nella settimana che va dal 24 al 30 ottobre.

Sono i dati del consueto bollettino settimanali della Regione Siciliana, che parla di  8.453 tamponi positivi (-12.92% rispetto alla settimana precedente), per un’incidenza media di 176,5 casi su 100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (246/100.000 abitanti), Trapani (227/100.000) e Messina (196/100.000).

I nuovi positivi sono stati, nella settimana presa in considerazione, 945, con un’incidenza di 246,26. La differenza è di 78 nuovi casi, pari al 9 per cento di differenza rispetto alla settimana precedente.

Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 70 e i 79 anni (259/100.000), tra i 60 e i 69 anni (245/100.000), tra gli over 90 (236/100.000) e tra gli 80 e gli 89 anni (233/100.000). Le nuove ospedalizzazioni sono in aumento e più di metà dei pazienti in ospedale nella settimana in esame risultano non vaccinati.

I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 26 ottobre al 2 novembre. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 25,20% mentre hanno completato il ciclo primario 66.812 bambini, pari al 21,68%. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,83% del target regionale. Il ciclo primario di vaccinazione è stato completato da una percentuale pari all’89,49%. I vaccinati con terza dose sono 2.767.494 pari al 72,35% degli aventi diritto.

 

 




Flash mob per la pace anche a Siracusa, nella mobilitazione di “Europa for Peace”

Nuovo flash mob in piazza Euripide, a Siracusa. Sabato pomeriggio, associazioni ed attivisti si sono dati appuntamento alle 17.30, rispondendo all’invito del Comitato territoriale per la pace. La manifestazione si svolgerà in concomitanza alla manifestazione nazionale organizzata a Roma da “Europa for Peace”. Rilanciate le richieste: un cessate il fuoco immediato, con ritiro delle forze militari dai territori coinvolti, sotto la supervisione Onu; stop immediato all’invio di armi e all’aumento delle spese militari.
Al presidio pacifista di sabato, a Siracusa, sotto la bandiera della pace si troveranno decine di associazioni politiche, culturali e sindacali della provincia: Brigata Rosa; Anpi Siracusa; Auser; Giuristi democratici; Cgil; Sinistra Italiana; Lealtà e Condivisione; Gruppo animazione missionaria Ad Gentes; Zuimama Arciragazzi; Ass. Italo-Araba; Giovani democratici; Movimento 5 stelle; Partito democratico; Europa Verde-Verdi Siracusa; RiciCreo Ferla; Astrea in memoria di Stefano Biondo; Ass. Un’Altra Storia/Cantiere Archimedeo; Stonewall glbt; Git Banca Etica; Rea; Salute donna; Arcigay; Aps lo scrigno di Aretusa; Arci; Accoglierete; Arciragazzi Siracusa 2.0; Legambiente.




Furti con spaccata a Rosolini, i sospetti su una coppia denunciata per rapina

Una coppia è stata denunciata a Rosolini per la rapina commessa nei giorni scorsi, ad danni di un anziano. I due, di 23 e 30 anni, già noti alle Forze dell’Ordine, avevano minacciato l’uomo costringendolo a consegnare più di mille euro in contanti.
I Carabinieri hanno avviato delle ulteriori indagini per verificare se la coppia possa essere collegata ad altri crimini consumati nel piccolo centro della provincia, come ad esempio i furti con spaccati denunciati negli ultimi.
La presenza di due soggetti, uomo e donna, pare essere il comune denominatore con gli altri reati, nei quali, oltre al denaro contante, sono stati asportati prodotti facilmente monetizzabili.




Le domande dei lettori: perchè non funziona la fontana di piazza Euripide?

La nuova piazza Euripide è gradevole alla vista. La pietra bianca, le panchine, la stele della Madonnina, gli alberi che crescono. Bello. Peccato, però, continui a non funzionare la fontana che pure è parte integrante del progetto di riqualificazione.
Il giorno dell’inaugurazione zampillava festosa. Poi si è trasformata in un pantano maleodorante ed infine in una vasca vuota. Un dettaglio che zavorra l’intero progetto – pure interessante – di riqualificazione.
“Troppo fretta nell’inaugurare…”, si lascia sfuggire qualche voce nei corridoi di Palazzo Vermexio. Il punto è che, per quella fontana, manca il collaudo. Senza, non si può procedere con l’allaccio alla rete elettrica che alimenta l’impianto idrico, prima in servizio provvisorio attraverso il cosiddetto allaccio di cantiere.
Nonostante siano passate diverse settimane, gli uffici competenti – più volte sollecitati dall’amministrazione, anche a brutto muso – pare non siano riusciti a venire a capo del “caso”. E la fontana rimane vuota e triste, ennesimo simbolo di cose fatte “alla sanfasò”.




Lavori sulla rete idrica di Floridia: “Si” alla commissione d’inchiesta”

Una commissione d’inchiesta per far luce su alcuni aspetti delle procedure seguite per l’affidamento di alcuni lavori pubblici a Floridia.

Il consiglio comunale ha votato a favore della proposta, motivo di soddisfazione per il circolo Falcone e Borsellino di Fratelli d’Italia.

Andrea Idà, coordinatore cittadino del partito a Floridia, ricorda “la puntuale e costante azione di controllo condotta sugli atti amministrativi”.

La richiesta di chiarimenti su una gara per l’affidamento della manutenzione della rete idrica era partita dal consigliere Antonello Sala, che aveva anche chiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta sui lavori.
“Apprezzabile-commenta Idà- l’accorata esortazione del sindaco, Marco Carianni a trasmettere gli atti in discussione alla Procura della Repubblica così come proposto dalle opposizioni. Sorprende, tuttavia, che all’amministrazione, scrupolosa nel documentare ed enfatizzare ogni passo dell’attività amministrativa, siano sfuggiti particolari di tale entità”.