Violenta aggressione nel carcere di Noto, quattro agenti aggrediti e picchiati a sangue

Ancora aggressioni in carceri del siracusano. Quattro agenti di Polizia Penitenziaria, tra cui un ispettore, sono stati oggetto di violenti attacchi all’interno della casa di reclusione di Noto. Sono stati trasportati all’ospedale di Avola per le cure del caso. A renderlo noto è Domenico Nicotra, presidente della Confederazione dei Sindacati Penitenziari. “Non si conoscono ancora le cause di tanta violenza ma sappiamo con certezza che non saranno gli ultimi episodi”, dice Nicotra. “La Polizia Penitenziaria non può essere considerata come carne da macello a seguito delle politiche scellerate poste in essere all’interno delle carceri. Ogni giorno continuiamo a segnalare le aggressioni nelle carceri nel silenzio più assoluto da parte delle autorità preposte alla tutela del Corpo a partire dalla Ministra Cartabia”. 
Per il segretario generale del SPP, Aldo Di Giacomo, “la feroce aggressione nel carcere di Noto dice che siamo ad una vera e propria caccia all’agente che è bersaglio di ogni forma di violenza, sino alla diffusa pratica degli sputi. C’è dunque ancora profonda sottovalutazione sulla situazione di crescente tensione che, come è accaduto nel carcere siciliano, sfocia in aggressione e in altri casi in mini-rivolte”. Di Giacomo chiama in causa Dap Sicilia e Ministero: “non siamo più disponibili a tollerare il lassismo e raccogliendo le continue proteste dei colleghi che non ce la fanno più a fare da bersagli su cui detenuti violenti possono scatenare la propria rabbia, abbiamo deciso di passare alla mobilitazione. Non può essere questa la stagione di caccia all’agente”.
La Segreteria regionale UilPa Polizia Penitenziaria Sicilia denuncia “numeri da massacro”. Nel 2021 sono state 113 le aggressioni con relativi ferimenti del personale di Polizia penitenziaria, e solo nel primo semestre del 2022 le aggressioni e ferimenti sono 73. “Questi dati – insistono i sindacalisti regionali Uil- dovrebbero costringere a fare un passo indietro a quella certa politica del buonismo che ha indotto i detenuti ad aggredire con senso di strafottenza e prepotenza i lavoratori della Polizia Penitenziaria, perché protetti da una scuola di pensiero politica che ha fatto diventare cattivi i poliziotti e buoni i delinquenti”.




Via ai Puc: da lunedì i percettori di reddito di cittadinanza lavoreranno nei solarium e al cimitero

Saranno operativi da lunedì i primi percettori di reddito di cittadinanza che a Siracusa saranno impiegati nei Puc, i progetti di pubblica utilità previsti per continuare a percepire il beneficio, facendo al contempo qualcosa a vantaggio della comunità in cui si vive.
Il Comune di Siracusa ha reclutato i primi 30 cittadini che da lunedì saranno impegnati nei quattro solarium di Ortigia, Sbarcadero, Due Frati e Mazzarrona.
L’attività prevista dal progetto elaborato dall’amministrazione comunale è stata illustrata questa mattina dal sindaco, Francesco Italia e dall’assessore alle Politiche Sociali, Conci Carbone.
I 30 percettori di reddito di cittadinanza allestiranno le aree con gli ombrelloni acquistati dal Comune attraverso i Pon Inclusione, controlleranno il corretto smaltimento dei rifiuti, avranno a disposizione un kit di prima emergenza e tutti i numeri utili da contattare per ogni eventualità. “Si prenderanno cura dell’ordine dei solarium- aggiunge l’assessore Carbone- e nella prima settimana dipingeranno i tubolari che circondano i solarium”.
Osserveranno gli orari dei dipendenti comunali su diversi turni. Significa 8-12 fino al venerdì, due turni per ognuno di loro. Rientro il pomeriggio del martedì e del giovedì dalle 12:00 alle 16:00.
Saranno riconoscibili in quanto indosseranno una maglia con il logo del Comune.
Potrebbe partire lunedì o nelle giornate immediatamente successiva anche il progetto relativo alle attività da svolgere all’interno del cimitero. Sono stati selezionati per queste 15 operatori che in queste ore vengono sottoposti alla necessaria visita medica.
Lunghissimi i tempi prima di arrivare all’avvio del primo Puc. “Non è così semplice- fa presente Conci Carbone- Quando presenti il progetto, il ministero ti indica i nomi dei percettori che possono essere coinvolti. Vanno convocati tutti, ascoltati tutti, una parte spetta al Comune, l’altra al Centro per l’Impiego. Non tutti hanno accettato di aderire. Qualcuno è risultato disabile, altri accudiscono persone non autosufficienti. In questi casi, si tratta di soggetti esonerati.
Chi non ha un motivo valido per rifiutarsi di svolgere l’attività di pubblica utilità, rischia la revoca del beneficio. “Nulla che spetti al Comune in questo caso- puntualizza l’assessore- Il Ministero applica automaticamente, infatti, la condizionalità”.




Consolidamento del Tempio di Apollo e delle torri del Maniace, la Regione stanzia i fondi

Tre progetti della Soprintendenza di Siracusa inclusi nell’elenco delle opere finanziate dalla Regione. Si tratta dell’intervento di efficientamento energetico, impiantistico e per la realizzazione di una biblioteca a Villa Landolina, all’interno del parco storico del museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa (un milione di eruo); il progetto di consolidamento e restauro del Tempio di Apollo (un milione) e quello delle torri del Castello Maniace (2,3 milioni).
Otre cento milioni di euro per i beni culturali siciliani sono stati stanziati dal governo regionale, su proposta dell’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà. Si tratta di un provvedimento che consente di restaurare importanti elementi del patrimonio storico-monumentale in tutte e nove le province dell’Isola e di finanziare diversi cantieri di scavo archeologico.
L’ammontare complessivo, di 103 milioni di euro con fondi del Psc (Piano Sviluppo e Coesione 2021/2027), garantisce la copertura economica di una cinquantina di progetti messi a punto dal Dipartimento dei Beni Culturali, diretto da Calogero Franco Fazio.
Fra le opere più significative, la realizzazione di un sistema antintrusione centralizzato per proteggere i musei e i parchi archeologici siciliani (7 milioni); il finanziamento delle opere di consolidamento e restauro del complesso rupestre di Chiafura a Scicli, in provincia di Ragusa (8 milioni); gli interventi di messa in sicurezza del sito del museo delle Solfare di Trabia Tallarita, fra Sommatino e Riesi (CL) a cura del Parco archeologico di Gela (5 milioni e 300 mila euro); il completamento dei restauri del Tempio della Venere Ericina a Erice (1 milione e 800 mila); il restauro e la valorizzazione della Villa Romana di Realmonte in provincia di Agrigento (due milioni e mezzo) e quello dell’area archeologica di Eraclea Minoa (due milioni); gli scavi archeologici per portare in luce il teatro ellenistico di Halaesa Arconidea a Tusa (un milione e mezzo) e quelli per completare le indagini e i cantieri di scavo del teatro dell’antica Akragas (un milione); il progetto della Soprintendenza di Ragusa per il Duomo di San Giorgio a Modica (3 milioni e 600 mila); l’intervento di efficientamento energetico, impiantistico e per la realizzazione di una biblioteca a Villa Landolina, all’interno del parco storico del museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa (un milione); il progetto di consolidamento e restauro del Tempio di Apollo (un milione) e delle torri del Castello Maniace a Siracusa (due milioni e trecentomila), a cura della Soprintendenza Aretusea; i restauri della parte superiore del transetto, delle torri medievali e della copertura delle absidi della Cattedrale di Catania (1.481.000,00); il progetto di completamento dei restauri della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (EN), con interventi sui mosaici e sulle superfici decorate (oltre 3 milioni e trecentomila); i due progetti per opere di restauro della Real Casina Cinese di Palermo (2 milioni); il completamento del restauro di Villa Raffo allo Zen di Palermo (500 mila). L’intervento di valorizzazione e fruibilità del patrimonio culturale sottomarino delle Eolie a cura della Soprintendenza del Mare (850 mila euro).
“Grazie a questi interventi – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si potranno restaurare importanti testimonianze del nostro patrimonio culturale e realizzare quelle opere indispensabili per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei luoghi della cultura della nostra Sicilia. Prendersi cura dei beni culturali vuol dire guardare al futuro della nostra terra, perché così si creano le condizioni per uno sviluppo anche economico dei territori che si basi sull’identità e sulla storia plurimillenaria della Sicilia”.




Comuni “speciali”: fondi dalla Regione per Avola, Buccheri, Ferla e Palazzolo

Fondi dalla Regione per i Comuni che hanno ottenuto riconoscimenti: un milione e 200 mila euro per le realtà che hanno ottenuto “Bandiera blu”, “Bandiera verde”, “Bandiera lilla”, “Borgo dei borghi” e “Borgo più bello d’Italia”.

In provincia di Siracusa vuol dire Buccheri, Ferla e Palazzolo in quanto insigniti del titolo di Borghi più belli d’Italia ed Avola per la Bandiera Lilla, per l’accessibilità delle spiagge.

A prevederlo è un decreto dell’assessore alle Autonomie locali Marco Zambuto di concerto con l’assessore all’Economia Gaetano Armao. Le risorse, così come previsto da un’apposita norma inserita nella Legge di stabilità regionale, sono destinate all’attivazione o al potenziamento di interventi e servizi di accoglienza e di promozione territoriale e turistica. L’istruttoria del provvedimento è stata curata dal dipartimento regionale delle Autonomie locali diretto da Margherita Rizza.
Nel dettaglio, ad Avola andranno poco più di 14 mila euro, Palazzolo avrà circa 24 mila euro, cifra più o meno analoga per Ferla , mentre Buccheri ottiene 16 mila euro circa.




Ancora perdite nelle tubature: disagi tra Belvedere e Tremmilia

Nuovi problemi alla rete idrica di Siracusa.

Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo comunica che una nuova perdita ha determinato l’abbassamento del serbatoio e la conseguente riduzione o in altri casi assenza di erogazione idrica.

La problematica riguarda Belvedere e aree limitrofe, in particolar modo Tremmilia e Sinerchia.

 I tecnici della società sono al lavoro per la riparazione del danno. Il servizio, secondo quanto previsto dalla Siam, potrà tornare alla normalità in serata, salvo ulteriori aggiornamenti.




Dodici nuovi treni per la Sicilia entro il 2025: in servizio anche tra Siracusa e Messina

Il governo regionale ha deliberato l’acquisto di altri 12 treni: otto nuovi Pop e altri 4 elettrici di ultima generazione. L’investimento complessivo è di 134 milioni di euro. Il programma d’acquisto elaborato dall’assessorato ai Trasporti – attingendo a Fsc, Pnrr e Fesr – arricchisce una flotta che può già contare sui 25 “Pop” entrati in servizio nell’ultimo triennio e sui 22 treni bimodali “Blues”, la cui maggior parte sarà consegnata già entro fine anno.
In particolare, degli otto treni Pop che rappresentano la punta di diamante del trasporto ferroviario in Sicilia, è previsto che: uno entri in servizio nel 2023, tre nel 2024 e quattro nel 2025. I nuovi convogli verranno utilizzati principalmente sui collegamenti delle dorsali ionica (Messina-Catania-Siracusa) e tirrenica (Palermo-Messina), consentendo così di poter spostare i “Minuetto” (singoli e doppi) sulla tratta Palermo-Agrigento, potenziando le composizioni su una linea caratterizzata da significativi flussi pendolari. I quattro treni a trazione elettrica con cinque casse saranno utilizzati, invece, sulla costruenda tratta ferroviaria Palermo-Catania.
«Manteniamo l’impegno – sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – a rottamare dopo decenni i vecchi treni ancora in uso in Sicilia, offrendo ai viaggiatori degli standard che per la nostra Isola sembravano impossibili. Al contrario, il governo Musumeci, dall’inizio della legislatura, ha destinato circa 500 milioni di euro (senza precedenti negli ultimi vent’anni) per ammodernare il “parco mezzi” ed elevando la qualità dei servizi. Oltre agli investimenti per potenziare le principali dorsali di collegamento fra i maggior centri abitati (Palermo, Catania e Messina), abbiamo accelerato sulla sostituzione del materiale rotabile con l’acquisto principalmente di treni non inquinanti, privilegiando scelte dirette verso politiche ambientali sostenibili: in questo modo più della metà dei convogli saranno nuovi di zecca, rendendo così la nostra flotta fra le più giovani d’Italia».




Anni di maltrattamenti: divieto di avvicinamento all’ex compagna per un violento

Nel pomeriggio di ieri, agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza Cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal GIP del Tribunale di Siracusa, a carico di un siracusano di 33 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia e danneggiamento, commessi dal 2018 ad oggi in danno della convivente.
Il trentatreenne, in specie, danneggiava la serratura della porta d’ingresso di casa della vittima e, successivamente, anche l’autovettura in sosta, sempre di proprietà della donna.
All’uomo è stato prescritto di mantenersi almeno a trecento metri dall’ex compagna e dai luoghi dalla stessa frequentati con l’avvertimento che, in caso di violazione del provvedimento, lo stesso sarebbe stato sostituito con una misura più grave.




Cellulare dimenticato sulla sedie: un 48enne lo ruba spegne, rintracciato e denunciato

“Trova” un costoso telefonino incustodito sulla sedia di un bar di Noto. Lo prende e se ne appropria, spegnendolo subito dopo per evitare di farsi rintracciare.

Un espediente che non è servito ad un uomo di 48 anni, adesso denunciato per furto.
A seguito del furto del proprio cellulare, la vittima riferiva che la mattina del 9 luglio scorso, alle  6.00 circa, prima di recarsi al lavoro, con altri colleghi, aveva sostato per qualche minuti in un bar di via Confalonieri, lasciano incustodito l’apparecchio.
L’attività investigativa ha consentito di acclarare il furto perpetrato da un uomo poi indentificato dagli inquirenti.
Il cellulare veniva recuperato e restituito al legittimo proprietario.




Un pò di destra sociale e un pizzico di sinistra radicale: nasce “Vespri Siracusani”

Si chiama “Vespri Siracusani” ed è un nuovo movimento politico che nasce a Siracusa con uno sguardo alle amministrative del prossimo anno. A fondarlo sono personaggi che potrebbero considerarsi in antitesi: da una parte Giuseppe Giganti, rappresentante della destra sociale, dall’altra Abelaziz Mouddih, rappresentante della sinistra
radicale e della comunità extracomunitaria della città aretusea.
“Vogliamo essere un innovativo movimento politico, capace di inglobare le idee e proposte della destra sociale e della sinistra radicale, al fine di elaborare un progetto politico davvero nuovo, che non disperda risorse inutilmente, in diatribe storiche o di ideologie”, spiega Giganti.
I “Vespri Siracusani” guardano ad alleanze a destra o sinistra ma “mai con il Movimento 5 Stelle”, precisa ancora Giganti.
“Si può costruire un città multicolore, che dovrà operare per l’integrazione dei nuovi siracusani, una gestione
turistica brillante, un commercio ordinato. Unire le forze porterà una ventata di entusiasmo per la
rinascita della città”, le parole di Aziz Mouddih.




Raccolta alimentare in carcere a Cavadonna per i profughi ucraini nel territorio

Iniziativa della Caritas diocesana rivolta alle famiglie ucraine che sono ospitate nel nostro territorio. Si tratta di una raccolta alimentare che ha visto come protagonisti i detenuti della casa circondariale Cavadonna a Siracusa. I giovani Missionari della Madonna delle Lacrime, inseriti nella rete YoungCaritas, hanno aiutato i volontari della Caritas diocesana ad effettuare la raccolta di alimenti a lunga conservazione ed a portare una parola di sostegno ai detenuti. “E’ stato un bel momento. I detenuti ci aspettavamo ed abbiamo raccolto tanti alimenti”, ha detto don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana.
Sono circa una settantina al momento le persone che sono state prese in carico dalla Caritas che dall’inizio del conflitto in Ucraina si è adoperata con diverse iniziative per cercare di aiutare i tanti profughi che sono fuggiti dalla loro terra. Diverse le raccolte di denaro, di alimenti che sono state promosse e le iniziative di accoglienza rivolte a questi fratelli e sorelle che stanno soffrendo. “La guerra continua anche se sembra non importare più – ha detto don Marco Tarascio -. Dopo un entusiasmo iniziale, che è sempre bello da riscontare nelle persone, purtroppo notiamo che adesso il conflitto ed il dramma di tante persone sembra essere ormai un problema che non ci appartiene più. Questa volta sono stati i detenuti a ricordarci di aiutare il prossimo che soffre”.