Panico all’Arenella, incendio tra le villette: distrutto un cucinino esterno

Momenti di paura all’Arenella, contrada balneare di Siracusa. Nella serata di ieri, attorno alle 21, un incendio è divampato nell’area esterna di una villetta. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme e mettere in sicurezza le abitazioni vicine.
Le fiamme sono divampate in un cucinino esterno. Forse per una distrazione, il fuoco che doveva alimentare presumibilmente il barbecue ha invece attaccato l’intero casotto, con soffitto in legno. “E’ sfuggito di mano”, confermano i Vigili del Fuoco intervenuti. Il rogo ha rischiato di coinvolgere anche una bombola di gas.
Il casotto esterno è andato completamente distrutto. Interessate dalle fiamme anche alcune parti di una villetta confinante. Lievemente ferito il proprietario dell’abitazione in cui l’incendio ha avuto origine.
I Vigili del Fuoco di Siracusa raccomandano di non accendere fiamme libere e di non lasciare focolai accesi senza il dovuto controllo.




Traffico di droga, 18 indagati: operavano in un palazzo di via Immordini

all’ingresso di un palazzo di via Immordini gli investigatori hanno notato persone intente ad installare un cancello con uno sportellino scorrevole di circa 10 centimetri, solitamente utilizzato per il passaggio di sostanza stupefacente e soldi in sicurezza. L’installazione del nuovo cancello è stata bloccata, ma nel cancello già esistente è stata inserita una piccola apertura e gli accertamenti svolti in seguito hanno acclarato che  nel palazzo si svolgeva una fiorente attività di spaccio.

Le indagini, svolte nell’ambito di una costante attività di contrasto al fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, hanno portato, il 26 marzo del 2020, al sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e all’arresto di uno spacciatore.

Le indagini sono andate avanti, avvalendosi anche di sistemi di videosorveglianza e di intercettazioni telefoniche, ed hanno permesso di accertare la presenza in via Immordini di una fiorente attività di spaccio posta in essere dai 18 indagati, cinque dei quali si trovano già agli arresti, che, ognuno con un proprio ruolo, si sarebbero occupati dell’approvvigionamento e della vendita di sostanze stupefacenti ( cocaina, marijuana e hashish) dando vita ad una vera e propria “Piazza di Spaccio”.

Alcuni avevano il compito di acquistare la droga, altri di nasconderla e custodirla, altri si occupavano della vendita al dettaglio e, infine, alcuni avevano il compito di fare da vedette e di avvertire gli altri in caso di arrivo dei poliziotti.

Mesi di intercettazioni e indagini condotte con altri metodi avrebbero consentito, secondo gli inquirenti, di sgominare una vera e propria organizzazione criminale. 




Solarino. Chiuso per lavori l’Ufficio Postale: postazione mobile per garantire il servizio

Un ufficio postale mobile a Solarino.

E’ attivo da oggi al 23 luglio prossimo, per garantire le operazioni postali e finanziarie durante la chiusura della sede di via Garibaldi per lavori interni. L’ufficio postale mobile, posizionato presso lo stesso indirizzo, fornirà tutti i servizi postali e finanziari dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato fino alle 12.35.

Durante il periodo dei lavori resteranno aperte anche le vicine sedi di Floridia: in via Carducci e, con orario continuato fino alle 19.05, in via Ugo Foscolo.




Nuoto in acque libere, torna Lukoil Syracusae Openwater: in sfida 300 atleti

Torna domenica 17 luglio, nelle acque dell’Area Marina Protetta del Plemmirio,  la quinta edizione della manifestazione di nuoto in acque libere “Lukoil Syracusae Openwater”.

L’evento sportivo, quarta tappa del SwS Grand Prix Sicilia Openwater, circuito regionale dedicato ad atleti tesserati FIN e ASI, sarà organizzato dall’ASD Trirock, società siracusana attiva nel settore del Nuoto e del Triathlon ed avrà come base logistica il lido Varco 23.

All’appuntamento parteciperanno circa 300 atleti provenienti da tutta la Sicilia e da varie zone d’Italia.




Solarino per Sebiana, gremita piazza Plebiscito per la cena di solidarietà

Era gremita ieri sera Piazza Plebiscito per la cena più importante, quella di solidarietà, organizzata per Sebiana Brancato, per raccogliere fondi per consentirle di sottoporsi alle cure di una clinica nella Svizzera Italiana.

Sebiana è una donna di 39 anni, di Floridia, una mamma, che da cinque anni combatte contro una malattia che l’ha costretta a pesanti cure. Un tumore alla mammella, carcinoma duttale in situ di terzo grado. Ha affrontato una serie di interventi chirurgici e di cicli di chemioterapia. Quando tutto sembrava rientrato nella norma, un controllo, lo scorso dicembre, ha condotto i medici alla diagnosi di un tumore alla mammella, alla trachea, al polmone di tipo triplo negativo. Ogni terapia attuata in Italia sta risultando inefficace. Una speranza esiste ed è quella, appunto, di rivolgersi all’istituto oncologico della Svizzera Italiana. In quella struttura sarebbero in grado di mettere in atto cure mirate. Per potere tentare questa strada, però, servono soldi, tanti, almeno 80 mila euro. Per questo Sebiana ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe. Si chiama La Raccolta del Sorriso. Oltre a questo, diverse sono le iniziative che nel territorio vengono organizzata per incrementare la somma per le cure di Sebiana.

La cena di ieri sera era una di queste occasioni. Soddisfatto, a fine serata, il sindaco, Peppe Germano. “Una piazza colorata, una piazza felice, una piazza chiassosa- così il sindaco descrive piazza Plebiscito ieri- La nostra piazza per Sebiana. Ringrazio tutti per aver donato il vostro affetto e per il vostro sostegno”.




Reati contro il patrimonio commessi a Torino: arrestato 36enne di Noto

Reati contro il patrimonio commessi a Torino nel 2017. I Carabinieri della Stazione di Noto, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Torino, hanno arrestato per questo un 36enne netino. L’uomo, che dovrà scontare una pena di quattro mesi di reclusione, è stato sottoposto alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione.




La Regione fa il suo: rilasciata l’Aia al depuratore consortile, scongiurato stop zona industriale

Il depuratore consortile gestito da Ias potrà riprendere a funzionare al servizio dei Comuni di Priolo Gargallo e di Mellilli e dell’agglomerato industriale di Siracusa. L’assessorato regionale al Territorio e ambiente ha rilasciato l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) necessaria a consentire la ripresa dell’attività dell’impianto di depurazione, posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria lo scorso giugno.
«Con questo provvedimento – afferma l’assessore al Territorio e all’ambiente Toto Cordaro – è stata concessa all’amministrazione giudiziaria del depuratore l’autorizzazione alle emissioni e allo scarico nel rispetto delle normative vigenti, fissando criteri di qualità dei reflui industriali e garantendo la tutela della salute dei cittadini. Il nostro atto permette di scongiurare il rischio di blocco delle attività produttive del polo petrolchimico, al contempo pretende l’adeguamento della struttura alle prescrizioni più elevate in materia. Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione fra tutte le Istituzioni del territorio, a cominciare dalla Prefettura di Siracusa».
Secondo il decreto assessoriale l’esercizio dell’impianto dovrà, infatti, avvenire nel rispetto delle precise prescrizioni e dei valori limite di emissione per gli inquinanti indicati nel parere istruttorio conclusivo della Commissione tecnica specialistica regionale, nei pareri degli Enti competenti in materia ambientale, di Arpa Sicilia e nelle prescrizioni del sindaco del Comune di Priolo.
L’Aia rilasciata alla Industria acqua siracusana Spa impone, inoltre, che venga avviato un percorso di adeguamento dell’impianto di depurazione affinché vengano raggiunti gli standard ambientali più elevati per la salvaguardia del territorio e della salute di residenti e lavoratori di questa area del Siracusano.




Depuratore Ias, Cafeo duro: “Regione assente, senza soluzioni zona industriale a rischio”

“Se non si risolve il problema del depuratore Ias, il polo petrolchimico di Siracusa è destinato alla chiusura nel volgere di poche settimane. A quel punto, si aprirebbero le procedure per la Cassa integrazione con conseguenze drammatiche per il futuro di migliaia di lavoratori della zona industriale”. Non usa troppi giri di parole il deputato regionale Giovanni Cafeo (Prima l’Italia). In precedenza, in un video sui social, anche il deputato regionale Giorgio Pasqua (M5s) aveva lanciato un simile allarme.
Per Cafeo, è il momento in cui la politica “deve assumersi le sue responsabilità” come “fino ad oggi non ha fatto”. Riferimento diretto alla Regione, proprietaria del depuratore consortile finito sotto sequestro. “Di recente, il direttore del Territorio ed Ambiente della Regione ha deciso di non concedere una procedura in deroga per il conferimento dei reflui industriali nelle vasche del depuratore Ias e nei prossimi giorni, quando la Regione siciliana rilascerà l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, saranno inserite delle nuove prescrizioni che si aggiungeranno alle altre non ancora adottate. Questo vorrà dire che ci vorranno tra i 3 ed i 4 anni perché vengano ottemperate quando, invece, siamo con le ore contate e con il rischio evidente di un tracollo della zona industriale. Se ancora non è chiaro, per le aziende del petrolchimico non avere la possibilità di conferire i reflui equivarrebbe a chiudere gli impianti ma il paradosso è che per fermare uno stabilimento sono necessari gli scarichi”, spiega ancora Cafeo.
“Il depuratore è di proprietà della Regione – prosegue il deputato regionale – ma il suo presidente, che riveste anche il ruolo di coordinatore dei prefetti, non ha mosso un dito per risolvere il nodo dell’Ias e di conseguenza della zona industriale siracusana; Musumeci deve adesso metterci la faccia e assumersi le sue responsabilità politiche, attraverso l’eventuale rilascio dell’autorizzazione in deroga sul modello della gestione in emergenza dei rifiuti, con un atto forte, chiaro, condiviso che dia garanzie agli attori istituzionali coinvolti e restituisca un po’ di serenità agli operatori economici del petrolchimico e, di conseguenza, alle migliaia di famiglie di lavoratori coinvolti. Io ringrazio gli assessori che fin qui si sono occupati di questa vicenda ma per la complessità della problematica, con ricadute sull’intera economia siciliana, è necessario da un lato un’assunzione di responsabilità e dall’altro un intervento risolutivo da parte del massimo responsabile del Governo dell’Isola”.
Pochi giorni fa, intanto, il no del ministro Giorgetti alla richiesta di istituzione dell’area di crisi industriale. “Che non ci fossero le condizioni per fare rientrare la zona industriale negli aiuti lo si sapeva, perché, purtroppo, la norma è estremamente datata. Del resto – continua Cafeo – la stessa legge che regola l’area di crisi industriale non tiene conto dell’attuale scenario internazionale, legato ad una crisi energetica senza precedenti, i cui effetti si sentono già nel mondo produttivo. D’altra parte, quello dell’energia non è un problema che interessa solo la zona industriale siracusana ma l’intera economia mondiale”.
Il segretario regionale di Prima l’Italia, Nino Minardo, ha organizzato un incontro con il ministro Giorgetti. “E’ mia intenzione esserci perché, da un lato c’è un partito da costruire e dall’altro, da rappresentante del territorio ho l’opportunità di contribuire alla comprensione della complessità della situazione. Sarà anche una occasione per comprendere quale siano le vere intenzioni del Governo sulla zona industriale. La sensazione – continua Cafeo – che il territorio si senta distante dalle priorità del Governo è palpabile”.




L’abito D&G dedicato a Santa Lucia, Piccione: “Nulla di dissacrante, bello donarlo alla città”

“L’abito di Dolce&Gabbana dedicato a Santa Lucia è bellissimo. Nulla di provocatorio, nulla di dissacrante e sarebbe bello fosse donato alla città”.

Il commento è del presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, che non condivide affatto quanti hanno visto nella scelta dei due stilisti qualcosa di offensivo. Al contrario, lo legge per quella che è stata l’idea, l’ispirazione.

“Piazza Duomo era il luogo più adatto per un evento come questo. Una manifestazione leggera, effimera,divertente- prosegue Piccione- e tutti coloro i quali si improvvisano esperti in processioni religiose, non hanno forse capito che la scelta del Cristo Risorto e della Madonna era legata alla Cavalleria Rusticana, né più, né meno. Dovremmo scandalizzarci? “.

Tornando all’abito, Piccione, che ha seguito la sfilata dalla terrazza di casa sua insieme a pochissime persone, ricorda come non sia stata la prima volta. “Altri stilisti ed artisti hanno, in passato, realizzato abiti dedicati a Santa Lucia. In questo caso è stato il simulacro d’argento e oro ad ispirare i creativi. Il risultato è stato davvero bello a mio avviso. Anche nei gioielli, inoltre, sono stati posti due piccoli occhi stilizzati, anche in questo caso riferimento alla Patrona di Siracusa. Nessuno tra i tanti fedeli che ho incontrato il giorno seguente ha gridato allo scandalo. Nulla di blasfemo. Solo -ribadisco- un evento all’insegna della leggerezza, divertente, che come tale andava vissuto e interpretato. Dobbiamo prendere consapevolezza di una cosa: il mondo che per un soffio abbiamo visto entrare nel nostro, non lo è . E’ durato tutto un soffio”.

Poi un riferimento alle grandi star rimaste incantate da Ortigia, dalla Cattedrale. Quell’espressione di stupore, il  “beautiful” pronunciato da Sharon Stone non appena, da via delle Carceri Vecchie, davanti ai suoi occhi è apparso il Duomo, restano impressi nella memoria di tutti, così come la frase con cui ha descritto la serata alla Grotta dei Cordari: “Non ho mai visto nulla di simile prima d’ora”.

“Proporrei la cittadinanza onoraria a Sharon Stone- azzarda l’avvocato Pucci Piccione- Non è un “grazie” quello che dobbiamo pronunciare dopo questa straordinaria serata. Certamente, però, si è trattato di qualcosa di entusiasmante, seppur brevissimo. Tanto breve che subito dopo la sfilata erano già partite le operazioni di smontaggio di quel grande set”.

 

 




Acque agitate in casa Pd: la possibile adesione di Carta riaccende il correntismo

La possibile candidatura alle regionali del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, con il Pd scuote e sconquassa lo stesso Partito Democratico. Dopo aver faticosamente ritrovato l’unità tra le correnti, prima le dimissioni del segretario Adorno e adesso l’ipotesi Carta (idealmente contrapposto alla candidatura forte di Cutrufo) provocano reazioni e liti sotto la coltre di una apparente tranquillità.
Dal canto suo, Carta parla di “fase interlocutoria” nessun accordo insomma. E in ogni caso, in discussione ci sarebbe l’adesione al Pd e non una candidatura alle regionali. “Nessuno a titolo individuale o in rappresentanza della propria corrente è legittimato ad arruolare personalità esterne al partito, promettendo loro candidature senza l’avallo degli organismi del partito”, sbotta Salvo Baio che tira così le orecchie al Pd di Melilli. E ancora, “sia esponenti locali del Pd di entrambe le frazioni dell’AreaDem e dell’Area Orlando, sia dirigenti provinciali hanno in vario modo incoraggiato la candidatura di Carta. Ciò conferma quello che da tempo vado denunciando sulla degenerazione delle correnti, che si comportano come partitini nel partito, avvelenando il clima interno e appannando il ruolo esterno del Pd”. E come se non bastasse, Baio denuncia questo modo di fare “estraneo alla tradizione del Pd” e che “sta provocando un clima di tensione tra le correnti e in particolare in quella che fa riferimento a Pupillo, Giuca, Cutrufo e Firenze, l’ex minoranza con la quale è stata siglata, si fa per dire, la pace. Il motivo è chiaro: si teme che si voglia usare spregiudicatamente la candidatura di Carta contro Cutrufo.
La verità – dice ancora Baio – è che il partito stenta a formare con propri candidati una lista forte e rappresentativa del territorio. Il punto politico dirimente, secondo me, è che, dopo le dimissioni di Adorno, il partito non può restare acefalo e bisogna procedere, senza incertezze e tentennamenti, all’elezione del nuovo segretario”.
Le parole di Baio chiamano indirettamente in causa Bruno Marziano e la sua area. Sarebbe, insomma, la mano dietro l’ipotesi candidatura di Carta? “Leggo e sento da più parti che mi si attribuisce velatamente o esplicitamente la titolarità del percorso di ingresso nel Pd del sindaco di Melilli. Voglio allora chiarire che l’ho conosciuto personalmente appena qualche giorno fa, nel corso di un incontro cordiale che mi è stato chiesto”, si affretta a dire proprio Marziano. “Anche la nomina nella sua giunta di Flora Incontro esponente dell’area Orlando, di cui faccio parte, è il frutto di un percorso politico di interlocuzione col sindaco Carta avviato esclusivamente ed unitariamente dal circolo del PD di Melilli che ha visto prima nella precedente amministrazione l’ingresso del PD di Melilli nella maggioranza e in queste elezioni amministrative il sostegno esplicito del PD alla candidatura di Carta attraverso la presenza di una sua esponente nella lista”, prosegue l’ex assessore regionale. “Il problema del possibile ingresso del sindaco Carta nel Pd è dunque materia, come giusto che sia, di decisione degli organismi dirigenti e dovrà essere sottoposta agli organismi dirigenti provinciali del partito”.