Regolamento tutela dei tartufi in Sicilia, l’esempio di Buccheri modello regionale

C’è anche la firma del Comune di Buccheri in una novità che riguarda da oggi l’intera Sicilia. La Regione sta per dotarsi di un regolamento per la raccolta, la coltivazione, il commercio e la tutela del consumo dei tartufi freschi o conservati–tutela degli ecosistemi tartufigeni. Lo ha deciso il governo regionale, che nell’ultima seduta di giunta, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, ha approvato la proposta di regolamento. L’iter amministrativo prosegue adesso con l’invio al Consiglio di giustizia amministrativa per la verifica della regolarità e la successiva adozione con decreto presidenziale.
“Ne siamo felici, anche se scontiamo un ritardo di 35 anni”, dice il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo. Il suo comune è stato il primo in Sicilia a dotarsi di un regolamento per la conservazione e il corretto sfruttamento delle tartufaie, “da tutelare e proteggere rispetto a procedimento di raccolta e di sfruttamento intensivo e rischiosi per la salute del prezioso fungo”.
Ricorda Caiazzo che “siamo andati contro tutti e tutto, ma eravamo ben consapevoli che era la strada giusta e che il nostro intervento fosse mirato esclusivamente alla tutela del nostro territorio. Oggi, forse, l’intero territorio regionale sarà più tutelato. Ma faranno i controlli? A Buccheri senz’altro”.
Recentemente, il tartufo di Buccheri è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole come “prodotto della Tradizione Agroalimentare Territoriale” (PAT).




Melilli. Al via i festeggiamenti in onore di San Sebastiano: torna la processione con i “Nuri”

Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di San Sebastiano, a Melilli. Da oggi, dopo gli anni della pandemia, che hanno costretto a celebrazioni in forma ridotta, la comunità melillese e dei fedeli di tutta la provincia, torna a stringersi intorno al Patrono.

Oggi alle 12:00, il festoso scampanio ed i fuochi d’artificio ad annunciare l’inizio delle giornate dedicate a San Sebastiano. Alle 18:30, la chiusura della Novena e la Santa Messa in ricordo dei “Nuri” defunti.

Un altro momento importante della giornata è quello delle 19:30, con il raduno in Basilica dei melillesi che faranno il loro “Voto” e, a seguire, la tradizionale benedizione dei vestiti bianchi e del nastro rosso da indossare nel giorno della festa.

Domani, la giornata inizierà con il Corpo Bandistico Città di Melilli in sfilata per le vie cittadine. A Mezzogiorno, l’Angelus e nel pomeriggio i Vespri,

La processione delle reliquie è prevista per le 19:00 con il Parroco Giuseppe Gurciullo.

Il momento più atteso è di certo quello del 4 Maggio, giorno della Festa di San Sebastiano. Tornano i momenti dell’accoglienza dei pellegrini, a partire dalle 4 del mattino. Benedizione dei “Nuri” alle 5:00 a “Santa Cruci”. I Nuri arriveranno, come da tradizione, da Palazzolo, Sortino e Solarino. L’uscita del simulacro è prevista per le 10:30. Poi, la processione. La Basilica rimarrà aperta fino alle 23:00.

Oltre agli aspetti legati alla fede, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Giuseppe Carta,  ha organizzato, quest’anno, una serie di appuntamenti di intrattenimento,  con ospiti e spettacoli.




Marzamemi “osservata speciale”, controlli straordinari per vigilare sulla movida

Durante i controlli eseguiti con l’etilometro, sono stati rilevati due casi di guida sotto l’influenza dell’alcol e due giovani sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Per loro anche il ritiro della patente di guida.




Incidente di viale Cadorna, morta la donna investita. Donati gli organi

Non ce l’ha fatta la 64enne investita in viale Cadorna lo scorso 22 aprile. Troppo gravi le lesioni riportate. Si è spenta dopo nove giorni di agonia.
La donna stava attraversando la strada a piedi, quando è stata investita da una Fiat Panda. L’impatto, la caduta sull’asfalto, i primi soccorsi da parte di alcuni operai presenti in zona. In ospedale è arrivata in condizioni disperate. Ed a nulla sono valsi i tentativi di strapparla alla morte.
Nella notte sono stati espiantati gli organi. Una scelta che aveva chiaramente espresso in vita, prestando il consenso alla donazione al rinnovo della carta d’identità. Era il 2020.
“La scelta di donare gli organi, aiuta a dare un senso ad un evento inaccettabile”, dicono i familiari.
L’espianto è avvenuto a Siracusa, in collaborazione con l’equipe sanitaria dell’Ismett di Palermo.
“Della donazione di organi e tessuti se ne deve parlare, sempre più. È una cultura che manca. E infatti a Siracusa non se ne parla. La donazione sembra tabù. Eppure si salvano vite”, sottolineano fonti sanitarie.




Ritorna l’abbraccio in piazza per Santa Lucia, in occasione del Patrocinio

Alla fine i siracusani hanno potuto riabbracciare la loro patrona. Dopo la pioggia di questa mattina, il simulacro di Santa Lucia ha lasciato alle 18 la Cattedrale per raggiungere la vicina chiesa della Badia. Ad attendere la statua argentea condotta a spalla dai berretti verdi, centinaia di fedeli e devoti che hanno così potuto rivivere l’appuntamento del patrocinio, cancellato da due anni di pandemia.
Visibile in molti volti l’emozione del momento. Una volta raggiunta la Badia, il simulacro è stato posizionato all’interno della grande chiesa dove rimarrà esposto ai fedeli sino a domenica prossima, giorno dell’Ottava.
Delusione per il mancato volo delle colombe, rinviato per il maltempo. Se ne riparlerà sempre in occasione dell’Ottava.




Isab-Lukoil pressing su Draghi, il M5s: “Intervenire ora o sarà tardi”

Con una nota inviata alla presidenza del Consiglio dei Ministri, i parlamentari siracusani del Movimento 5 Stelle hanno chiesto al premier Draghi l’indicazione di una strategia chiara per salvaguardare la zona industriale di Siracusa. Provvedimenti che possano scongiurare il rischio di chiusura della zona industriale.
“La posizione di Isab Lukoil, una delle più grandi raffinerie italiane, è particolarmente critica a causa degli sviluppi della guerra tra Russia e Ucraina. Già un mese fa avevamo sollecitato il Ministero dell’Economia – dicono Ficara, Scerra, Pisani, Marzana, Zito e Pasqua – chiedendo una sorta di garanzia pubblica come scudo dalle ingiustificate azioni di boicottaggio che hanno, sin qui, messo a rischio l’operatività del grande impianto industriale che dà lavoro a migliaia di persone e che assicura una parte importante del PIL economico siciliano, oltre a rifornire di benzina e gasolio una ampia fetta del mercato nazionale. Adesso il paventato embargo al petrolio russo, a partire da settembre, rappresenterebbe il colpo di grazia. Non basta una generica dichiarazione di attenzione – spiegano i parlamentari pentastellati – adesso il presidente Draghi, ancora prima del ministro Giorgetti, deve dimostrare attenzione per una porzione produttiva del Paese, a sud di Roma. È l’occasione per smentire quanti affermano che questo sia un governo a trazione settentrionale”.
Anche nei mesi precedenti, la deputazione siracusana del MoVimento 5 Stelle si era prodotta in una serie di incontri con i vertici di Confindustria Siracusa e con i rappresentanti della zona industriale. Le loro istanze e proposte sul tema della transizione, ma anche le paure legate alle tensioni internazionali, erano state già portate all’attenzione del governo.
“Non c’è più tempo per cincischiare in politichese o per cercare voti sulle paure della gente. Sia questa l’ora dell’azione e della salvaguardia, anche di interessi strategici del nostro Paese come la produzione di energia. La crisi del petrolchimico siracusano a causa delle sanzioni al petrolio russo può scatenare una impennata dei prezzi del carburante nel nostro Paese e innescherebbe una autentica una bomba sociale nella nostra provincia. Bisogna andare incontro alla transizione energetica, ma prima ancora bisogna che ci sia ancora una industria. Non sia questo il governo che passerà alla storia come quello della macelleria sociale in provincia di Siracusa ed in Sicilia. Non lo permetteremo”.
A firmare la lettera i parlamentari Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani e i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua




Zes, vittoria di CNA: credito d’imposta anche per realizzazione di capannoni

Tra le spese ammissibili nelle zone ZES adesso rientrano anche le opere murarie, la costruzione e acquisto di immobili, opifici. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che istituisce la possibilità di agevolare l’acquisizione, realizzazione e ampliamento di opere murarie funzionali agli investimenti.
“Si tratta di un intervento cruciale – affermano Gianpaolo Miceli e Rosanna Magnano, segretario e presidente di CNA Siracusa – che avvalora il grande lavoro svolto dalla nostra associazione per ricomprendere nella perimetrazione della ZES della Sicilia Orientale tutte le aree artigianali del territorio.
Proprio all’indomani di quel risultato abbiamo specificato la nostra proposta di agevolare le opere murarie, incontrando quante più istituzioni possibili, dai rappresentanti locali alla presidente della commissione attività produttive alla Camera, Nardi.
Oggi questa norma consentirà alle imprese di ottenere il credito d’imposta anche per la realizzazione dei capannoni, uno stimolo che spingerà gli investimenti nelle aree”.
Un risultato che è in effetti figlio di un grande impegno di CNA e dei rappresentanti che hanno compreso il valore di questa iniziativa.
“Un plauso al Governo Nazionale per aver accolto la nostra richiesta ed all’on. Scerra per aver sostenuto in questi mesi questo percorso”.




Emanuele sposa Ambra, matrimonio celebrato dal sindaco prima del delicato intervento in Germania

Emanuele e Ambra si sono sposati. Cerimonia intima, ieri, celebrata dal sindaco, Giuseppe Di Mare in casa della coppia, alla presenza dei quattro testimoni e del segretario comunale. Un desiderio espresso da Emanuele Nicola Piemonte, il 41enne che dovrà affrontare un costoso intervento in Germania per la rimozione di un tumore al cervelletto e per il quale è partita una gara di solidarietà. “E’ stata una cerimonia intima e toccante- spiega il primo cittadino Di Mare- Quando sono stato contattato dagli sposi, che hanno espresso la volontà di essere uniti in matrimonio, con piacere ho celebrato il rito. Sono sicuro che la famiglia Piemonte potrà contare sulla generosità di Augusta, che in occasioni come questa non si è mai tirata indietro”.

La raccolta fondi si muove sulla piattaforma di DoFundMe e ad oggi sono stati raccolti circa 19 mila euro. Corsa contro il tempo per raggiungere una cifra che possa consentire ad Emanuele di affrontare il suo viaggio in Germania ed il delicato e costoso intervento.

“Quasi tutti in paese mi conoscete. Da circa due mesi – racconta – ho cominciato ad accusare dei costanti mal di testa che andavano sempre ad aumentare, pian piano si è aggiunta la nausea, il vomito, spossatezza e continui capogiri. Dopo svariate visite ed analisi, ho provveduto ad affettare una risonanza magnetica. L’esito è stato crudo ed immediato: tumore al cervelletto. La massa – spiega – va tolta entro dieci giorni. Il mio intervento – conclude – dovrà essere effettuato in Germania ed il costo è molto elevato ma ne vale la mia vita”.

Di Mare si unisce all’appello di Emanuele. “Sosteniamo questo ragazzo augustano- dice ancora il primo cittadino- Facciamo sentire a questa famiglia tutta la nostra vicinanza”.

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Atti vandalici a Palazzolo,scoperto l’autore che ammette: “Si, sono stato io”

Siracusa. Primo Maggio, Alosi (Cgil): “Sanare storture e ingiustizie”

Una nutrita delegazione della Cgil di Siracusa sarà a Portella della Ginestra, domani, per celebrare la Festa del Lavoro. Una scelta non casuale, spiega il segretario generale provinciale, Roberto Alosi. “Due anni di pandemia non hanno reso possibile ridare l’adeguata rilevanza storica alla strage di Portella, all’eccidio commesso il 1°Maggio da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano che sparò contro la folla di contadini riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori, provocando 11 morti e diversi feriti”. “Quello di quest’anno- osserva l’esponente della Cgil siracusana- è un primo Maggio insolito, schiacciato fra uno scenario bellico scellerato e una crisi del lavoro e nel lavoro che attraversa l’intero nostro territorio, aggredendolo trasversalmente, senza distinzioni. Visto da Siracusa, il Primo maggio denuncia il lavoro che non c’è, il lavoro che viene meno insieme alla dignità individuale e collettiva di una comunità che arretra e che tuttavia non ha mai smarrito la voglia del riscatto e della rivendicazione. Una speranza possibile se sapremo rimettere al centro, con determinazione, la giustizia sociale, rispondere ai bisogni di protezione dei cittadini e dar forma ai nuovi diritti e ad un’idea forte e coesa di comunità responsabile” . Il cauto ottimismo di Alosi è legato alla convinzione che “abbiamo le risorse per cambiare il modello di sviluppo e il modo di produrre, sanare vecchie storture e ingiustizie, aprire nuovi orizzonti nella ricerca, la formazione, le nuove tecnologie, la sostenibilità dell’ecosistema. Per una vera classe dirigente non è questo il momento di ritrarsi, piuttosto di fare tutti un passo avanti. Che lo vogliamo o no, si sta ridisegnando il nostro modello sociale complessivo. Il gesto politico più importante che possiamo compiere è provare a guidarlo. Intanto, il blocco del sistema produttivo e commerciale in atto, sta riproletarizzando la precarietà, trasformandola in povertà. Affrontare queste carenze sotto l’urgenza e la pressione della crisi significa riscrivere il contratto sociale perché si tratta di ridefinire il quadro dei diritti e doveri, i sistemi di sicurezza e di protezione, di favorire le opportunità di crescita, di contrastare le nuove diseguaglianze, evitando soprattutto che diventino esclusioni, espulsioni individuali dal diritto di cittadinanza. La crisi pandemica prima e la guerra dopo hanno portato alla luce i nostri ritardi, le incongruenze, l’esaurimento di vecchi schemi che continuavamo a replicare. In questo senso, l’obbligo a cambiare è anche un’occasione per riformare, per arrivare ai nodi di fondo”. Concetto chiave, per Alosi, è quello di un “riformismo radicale che parta dalla politica del giorno per giorno ma senza dimenticare i grandi ideali di giustizia e di uguaglianza sociale. Serve, soprattutto, la capacità di ripartire dal concreto”.