In giro con l’auto senza assicurazione, fermato 23enne: doveva anche scontare 3 anni

La Polizia lo ha fermato per un normale controllo su strada. Circolava con la sua auto senza l’obbligatoria copertura assicurativa. Ma dalla verifica dei documenti è emerso di più: quel 23enne siracusano era destinatario di una ordine di carcerazione. Ad emetterlo la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, per l’espiazione di una pena residua di tre anni e otto mesi di reclusione, per aver commesso – quando era minorenne – i reati di furto aggravato e ricettazione.




Omaggio di due artisti a Santa Lucia: una medaglia scultorea, opera di Marchese e Izzo

I due artisti siracusani Pietro Marchese e Carlo Izzo hanno donato una scultura in argento e pietre preziose alla Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Domenica, in occasione della festa del patrocinio di maggio, la consegna. Si chiama “Ad Lucem” ed è tecnicamente una medaglia scultorea di Santa Lucia. Lo scultore Pietro Marchese, trapiantato in Liguria, e l’orafo Carlo Izzo hanno voluto esprimere attraverso l’arte il loro sincero ed intimo sentimento di devozione verso la Santa della luce.
“Il gesto di Pietro Marchese e Carlo Izzo, che a buon titolo può essere definito ex voto, non è un gesto arcaico legato ad un lontano passato, ma è l’espressione di una fedeltà ad una realtà che mantiene sempre inalterata la sua bellezza e la sua luce, nonostante le tenebre che sembrano avvolgerci. La luce di Lucia è la luce del Signore, Via, Verità e Vita, fatta splendere fino all’offerta della stessa vita”, spiega il vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa, Sebastiano Amenta.

L’ex voto viene accompagnato da una mostra di studi e bozzetti, visitabile gratuitamente nello spazio del Parlatoio di Santa Lucia alla Badia. Ad Lucem è un omaggio alla patrona ma anche “un simbolo artistico per decretare la sconfitta del Covid attraverso la fede cristiana ma anche un ritorno ai festeggiamenti di S. Lucia e al suo folclore, dopo lo stop forzato, determinato dalle norme di contenimento dei contagi”.
La mostra promossa dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia è curata da Loredana Pitruzzello. Esposti da domenica una serie di progetti grafici e progetti plastici dell’opera, realizzati dai due artisti con tecniche miste che mettono in evidenza i processi di creazione, i passaggi compositivi, di forma ed equilibrio, iconografici e sintetici come richiede l’antica arte della medaglia. Infine, al centro di tutta la sala ellittica del Parlatorio, l’ex voto argenteo “Ad Lucem” scultura dalla forte carica simbolica e fusione delle due realtà creative.




Non gli rinnova il contratto, 44enne aggredisce titolare ditta edile: denunciato

Non aveva digerito il mancato rinnovo del rapporto di lavoro. E così, nella ricostruzione degli investigatori, ha aggredito il titolare di un’azienda edile. “Armato” di una bottiglia rotta, alle minacce ha accompagnato anche delle lesioni.
E’ accaduto a Pachino, lo scorso 20 aprile. Le indagini condotte dai poliziotti hanno portato alla denuncia di un 44enne.
Il denunciato, di 44 anni, domiciliato a Pachino, il 20 aprile scorso, ha aggredito il titolare di un’azienda edile che non gli aveva rinnovato il rapporto di lavoro procurandogli delle lesioni e minacciandolo con una bottiglia rotta.




A lezione di sicurezza con la Polizia Stradale e…il teatro

A lezione di sicurezza stradale con Icaro, il progetto della Polizia Stradale rivolto alle scuole della provincia di Siracusa. Due mattinate intense, ricche di emozioni e di spunti di riflessione importanti. Il Progetto Icaro, quest’anno alla sua 22esima edizione, è tornato momento di incontro, in presenza. Gli studenti degli istituti superiori hanno potuto assistere, al Multisala Planet, allo spettacolo “17 Minuti”, per la regia di Riccardo Leonelli e portato in scena dalla compagnia teatrale “Il Sipario” di Canicattini Bagni. Applausi e grande partecipazione da parte dei ragazzi, dopo gli anni in cui la pandemia ha costretto la Polizia Stradale e l’Ufficio Scolastico Provinciale a ricorrere a modalità diverse, con collegamenti a distanza. Il Progetto Icaro ha come finalità la sensibilizzazione dei più giovani alle tematiche della sicurezza stradale, del rispetto del Codice della Strada e, con esso, della vita, la propria e quella altrui. A guidare anche quest’anno l’organizzazione delle iniziative, il comandante della Polstrada, Antonio Capodicasa.

La testimonianza di Deborah Lentini, mamma di Stefano Pulvirenti, morto a soli 17 anni mentre a bordo del suo scooter percorreva viale Paolo Orsi, ha lasciato il segno, in ognuno dei presenti. Per lei, al termine, tutto il calore che i ragazzi hanno saputo esprimere,  in piedi ad applaudirla.

Momenti esilaranti con  i “Falsi d’Autore” ed il loro Tg comico.

Media Partner dell’iniziativa, anche quest’anno, FMITALIA e SiracusaOggi.it. A condurre le due mattinate, la giornalista Oriana Vella.

 

Clicca qui per ascoltare l’intervista con il comandante della Polizia Stradale, Antonio Capodicasa.

Il calendario degli eventi organizzati dalla Polizia Stradale andrà ancora avanti a maggio. Si comincerà con il “Il Parco mobile della sicurezza stradale” che dal 3 al 6 maggio con inizio alle 8,30 sarà allestito in Largo XXV Luglio dal personale Anas di Catania e i cui fruitori saranno gli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e delle 1° e 2° classi della scuola primaria, che saranno accompagnati dagli agenti della Polstrada nel percorso che insegnerà loro come difendersi dalle insidie e dai pericoli della strada.




Isab Priolo, Musumeci scrive a Draghi: “Evitare una catastrofe sociale”

«Sulla Raffineria Isab dell’area industriale di Siracusa serve chiarezza. Il governo Draghi ci dica finalmente cosa intende fare del più importante polo energetico dell’Isola». È l’appello che il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha rivolto al premier e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, a seguito del paventato rischio di chiusura della Raffineria di Priolo, in applicazione delle sanzioni alla Russia, visto che quel Paese fornisce la totalità del petrolio lavorato.
«Ogni scelta che il governo nazionale vorrà adottare – aggiunge il governatore siciliano – non può prescindere da una serena e attenta valutazione degli effetti che ne deriverebbero, in termini economici e sociali. Parliamo di centinaia di imprese e di migliaia e migliaia di lavoratori, tra diretto e indotto. Chiedo quindi al ministro Giorgetti, del quale conosco sensibilità ed equilibrio, di coinvolgere presto la Regione e le rappresentanze datoriali e sociali per un confronto che non porti ancora una volta la mia Isola a pagare un costo non più sostenibile».
Questa mattina, l’assessore regionale all’industria, Mimmo Turano, si era rivolto al ministro leghista Giorgetti. Ma dal Ministero dello Sviluppo Economico rimbalza solo l’assicurazione di “attenzione” sulla situazione del polo industriale siracusano. Esclusa l’ipotesi del ricorso al golden power, ovvero la nazionalizzazione della raffineria Isab di Priolo. “Non è all’ordine del giorno del cdm di domani”, spiegano fonti ministeriali. “La preoccupazione per i risvolti sociali sull’area però esiste – aggiungono – e la situazione è all’attenzione del Mise”.




Zona industriale, la crisi è dietro l’angolo. Niente golden power, appello a Giorgetti

«Ho chiesto al ministro Giorgetti di occuparsi personalmente della situazione del Petrolchimico di Siracusa, sul riconoscimento dell’area di crisi complessa non c’è più tempo da perdere». Lo dice in una nota Mimmo Turano, assessore alle Attività produttive della Regione siciliana. Turano sottolinea anche che «la guerra in Ucraina e l’inasprimento delle sanzioni alla Russia rischiano di determinare serie ripercussioni su alcune grandi imprese che operano nel territorio siracusano compromettendo il futuro dell’intero petrolchimico siracusano». In realtà il problema è ancora più serio e complesso. Il boicottaggio in atto ai danni di Isab-Lukoil sta già producendo seri problemi, al punto che nel grande stabilimento arriva oggi solo petrolio greggio russo, con la stretta creditizia delle banche. Se con le sanzioni dovesse chiudersi anche quella fornitura, sarebbe un dramma operativo con migliaia di persone improvvisamente senza lavoro.
Nelle ultime ore si era parlato di attivare la golden power per Isab Lukoil, ovvero una sorta di nazionalizzazione per tutelare la sede produttiva, i lavoratori e l’asset strategico industriale. Ma il ministro Giorgetti ha smentito una simile opzione, confermando che la situazione dell’area industriale di Siracusa “è all’attenzione del Mise”. Se cade Isab, l’effetto domino sull’intero polo siracusano sarebbe immediato. La paura aumenta con il passare dei giorni e le crescenti tensioni internazionali. Dal governo si attende un cenno che non pare arrivare. E non sono rare le voci che additano la Lega (Giorgetti è espressione di quel partito, ndr) come “responsabile” di una pericolosa tattica attendistica sull’industria siciliana.
«Non si tratta più di evitare una crisi ormai conclamata ma di scongiurare un vero e proprio disastro sociale ed economico per la Sicilia. Mi aspetto, dunque, dal ministro Giorgetti una risposta chiara sui tempi per il riconoscimento dell’area di crisi e sulle altre iniziative che il governo nazionale intende mettere in campo tutelare il petrolchimico», dice l’assessore Turano. Ma sin qui anche il governo regionale è stato poco incisivo, ha agito per spot e spesso fuori tempo massimo.




Covid, l’analisi della settimana: contagi in rialzo, specie a Siracusa e Messina

Torna leggermente a crescere il numero di nuovi positivi in Sicilia, nella settimana dal 18 al 24 aprile. L’incidenza è pari a 33632 (+11.98%), con un valore cumulativo di 695.78/100.000 abitanti. Il tasso più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Messina (987/100.000 abitanti) e Siracusa (790/100.000). In provincia di Siracusa sono stati 3050 i nuovi positivi nei sette giorni presi in esame. Nella settimana precedente erano stati 2757.
Le fasce d’età più a rischio sono quelle tra gli 11 e i 13 anni (817/100.000 abitanti) e tra i 6 e i 10 anni (821/100.000). Prosegue il trend di decrescita delle nuove ospedalizzazioni, che riguardano in circa tre quarti dei casi pazienti non vaccinati o con ciclo vaccinale incompleto.
Sul fronte della campagna di vaccinazione i segnali sono positivi: nella settimana 20-26 aprile si è registrato un incremento dell’8,91% delle prime dosi rispetto alla settimana precedente. Il 27,72% della fascia d’età 5-11 anni è vaccinato con almeno una dose, mentre il 23,78%, pari a 74.882 bambini, ha completato il ciclo primario. I ragazzi d’età superiore a 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,02%, mentre ha completato il ciclo primario l’88,73% del target regionale. Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.708.265, pari al 75,82% degli aventi diritto, mentre sono 863.566 i cittadini che possono effettuare la somministrazione booster ma non l’hanno ancora fatta.
Dal 12 aprile, inoltre, è stata estesa la somministrazione della seconda dose booster (quarta dose) ai cittadini over 80, ospiti dei presidi residenziali per anziani e ai soggetti tra 60 e 80 anni affetti da condizioni di particolare fragilità come indicato dal ministero della Salute. Ha diritto alla quarta dose chi ha ricevuto la prima dose booster da oltre 120 giorni senza intercorsa infezione da Covid-19. Dall’1 marzo sono state effettuate 6.016 somministrazioni di quarta dose, delle quali 3.494 a over 80.




Rifiuti in strada, la mossa dei comuni siracusani: “Riaprire a tempo le discariche in provincia”

Non c’è più spazio per i rifiuti prodotti dai comuni del siracusano nella discarica di Lentini. Messi all’angolo anche dalla “prepotenza” di Catania e Palermo, i centri aretusei hanno preparato la loro risposta alla crisi del sistema regionale di gestione dei rifiuti. Le scene peggiori nel capoluogo, con la spazzatura rimasta in strada non raccolta per raggiunti limiti, in più quartieri.
I sindaci di tutte le 21 città si sono riuniti nelle ore scorse e sotto la guida del presidente della Srr Rifiuti provinciale, il primo cittadino di Noto Corrado Figura, hanno predisposto la strategia siracusana. “Invieremo tra poche ore una nota a Palermo nella quale chiediamo che vengano attivate le procedure per stanziare finanziamenti per la riapertura a tempo delle discariche utilizzabili in provincia”, spiega Figura alla redazione di SiracusaOggi.it. Una manovra politica da leggere come una forzatura, una risposta al fastidio dilagante per i “soprusi” consentiti e permessi ai due capoluoghi principali (Palermo e Catania) in barba a norme e regole chiare sulla differenziata. La provincia di Siracusa chiede, insomma, alla Regione di permettere l’apertura – sino a quando non ci saranno i termoutilizzatori – delle discariche attivabili nel territorio: Cardona a Siracusa, una vasca a Pachino, l’organico a Noto e poi anche Rosolini. In modo da poter conferire senza i limiti imposti a Lentini dalla Sicula, vissuta come troppo “contigua” – e non solo territorialmente – a Catania (Michelangelo Giansiracusa dixit).

“Aspettiamo una convocazione a Palermo per discuterne. E se non dovessero convocarci a breve, andremo comunque a trovare il governo regionale. La protesta non rimarrà a Siracusa, ci faremo sentire anche laddove prendono le decisioni per tutti i territori”, assicura Giansiracusa, sindaco della virtuosa Ferla e capo di gabinetto del sindaco di Siracusa.
Sullo sfondo, ma neanche troppo, l’aumento del costo per il conferimento dei rifiuti a Sicula Trasporti: potrebbe a breve arrivare a 370 euro a tonnellata. “Ingestibile per noi Comuni. E non si può far ricadere tutto il peso sui cittadini, con la Tari. Noi non ci stiamo a questo gioco”, annuncia il sindaco di Noto. “Con tutti i sindaci della provincia metteremo in mora chi deve attuare quello che è previsto per legge”, assicura Figura garantendo una linea più intransigente nelle interlocuzioni con una Regione convinta di poter sempre fare il bello e il cattivo tempo in provincia di Siracusa.




La donna morta in casa in Ortigia a Pasqua, l’autopsia esclude l’omicidio: incidente

L’autopsia ha confermato il malore come causa del decesso della 56enne trovata priva di vita nella sua abitazione di Ortigia, nel giorno di Pasqua. L’autopsia, effettuata nei giorni scorsi, ha permesso di escludere l’ipotesi di un delitto. Nessun segno di violenza, spiegano fonti vicine agli ambienti investigativi. Resta in piedi, pertanto, la prima ricostruzione, quella di un incidente. La donna, che soffriva di una patologia nervosa, avrebbe accusato un malore, finendo per perdere l’equilibrio e sbattere la testa. Nel tentativo di chiedere aiuto, si sarebbe faticosamente trascinata sul pavimento, spiegando in questo modo la scia di sangue in casa.
Le indagini, affidate ai Carabinieri, non hanno tralasciato alcuna pista. Subito erano stati anche visionati i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, alla ricerca di eventuali elementi sospetti, senza che nulla sia emerso.




Risse e aggressione, c’era una volta l’isola felice. Riccardo Gennuso: “Blindare Marzamemi”

Adesso a Marzamemi c’è preoccupazione. Le ultime risse e le scene da far west hanno scosso il piccolo borgo. Commercianti ed operatori del settore turistico preoccupati dall’onda di commenti negativi sui social. E su tutto, il timore che possano ripetersi gli episodi di violenza del 25 aprile scorso.
“Se il far west è cominciato ed ancora non è arrivata l’estate, figuriamoci cosa accadrà in pieno agosto a Marzamemi”, si domanda Riccardo Gennuso, imprenditore nel settore turistico nella frazione di Pachino, figlio dell’ex deputato regionale Pippo e candidato alle prossime elezioni regionali. “Siamo alla vigilia della festa del 1° Maggio ed il rischio che tutto possa ripetersi è reale. Se non si fermano questi disturbatori, Marzamemi rischia di diventare un luogo della degenerazione, altro che turismo”, accusa. Il timore è che saranno tante le famiglie a rinunciare alle vacanze con disdette negli alberghi, case vacanze, b&b e ristoranti. “Dopo due anni di pandemia sarebbe una vera mazzata per l’economia locale. Purtroppo – aggiunge Riccardo Gennuso – ci sono dei ragazzini in stato di ebrezza a provocare le risse a Marzamemi e alla fine finiscono per coinvolgere anche gli adulti. Questi soggetti, oltre a rovinare l’immagine dei luoghi, danneggiano interi settori del commercio come bar, pub e ristoranti. Servono più uomini e donne delle forze dell’ordine, perchè i violenti vanno identificati e magari sanzionati con il Daspo urbano. Occorre pure istituire a Pachino un tavolo tecnico composto dall’amministrazione, dai commercianti, dagli imprenditori e dalle associazioni di categoria. Occorre blindare Marzamemi prima che sia troppo tardi”.

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