In rianimazione uno degli operai feriti nell’incidente sul lavoro in zona industriale

E’ ricoverato in terapia intensiva al Cannizzaro di Catania uno dei due operai rimasti feriti nell’incidente sul lavoro avvenuto ieri nella zona industriale di Siracusa. Secondo fonti sanitarie della struttura sanitaria etnea, è sedato ed ha riportato ustioni di quarto grado sull’addome oltre ad alcune contusioni. Al momento, la prognosi sulla vita è riservata. Si tratta di un ragazzo di vent’anni.
Da quanto appreso, il giovane operario stava lavorando su di un ponteggio. Insieme ad alcuni colleghi era impegnato in lavori di programmata manutenzione. Poi l’improvvisa fuga di liquido infiammabile e l’incendio che ha causato una colonna nera, vista anche a chilometri di distanza. Da comprendere se gli operai siano caduti poi dal ponteggio o se siano saltati di sotto nel tentativo di mettersi al sicuro. Verifiche interne sono state disposte dall’Isab, per ricostruire l’esatta dinamica. Anche la Procura di Siracusa sta monitorando l’accaduto. Disposto il sequestro del ponteggio su cui lavoravano. I due operai feriti, insieme ad un terzo collega contuso, sono sotto contratto per una ditta esterna.
Nelle prime ore dopo l’incidente, le condizioni del ragazzo non sembravano destare particolari preoccupazioni. Ma poco dopo l’arrivo in ospedale a Siracusa, i sanitari hanno disposto il trasferimento a Catania, al Cannizzaro, dotato di un centro grandi ustionati specializzato nel trattamento di simili lesioni. Con il passare delle ore, le condizioni sono andate aggravandosi sino al ricorso alla Rianimazione.




La storia di Max, in fuga dalla Russia a Siracusa: conti bloccati per le sanzioni, cerca casa

La guerra in Ucraina, la fuga dalla Russia e l’arrivo in Italia, con moglie e figlie al seguito. La storia di Max, psichiatra di origini ucraine ma da anni residente in Russia parla senza dubbio di solidarietà e di una rete che a Siracusa sta funzionando, ma parla purtroppo anche di un problema enorme non ancora risolto e di una corsa contro il tempo per individuare una soluzione.

L’associazione “Astrea in memoria di Stefano Biondo”, in collaborazione con tutti coloro i quali si sono già messi a disposizione, lavora alacremente per trovare innanzitutto una casa in cui il medico e la sua famiglia possano vivere. I suoi conti correnti, com’è noto, sono stati bloccati e non è dunque possibile, per lui, prelevare il suo denaro, almeno per il momento.

Con una serie di peripezie e con l’aiuto di colleghi italiani, Max è riuscito ad arrivare a Siracusa. Molti suoi colleghi psicologi e psichiatri siracusani hanno deciso di aiutarlo economicamente, ciascuno con la propria donazione. La Caritas ha pagato alla famiglia una stanza in un albergo con la prospettiva di collocarli successivamente in un appartamento, versando 300 euro al mese fino a quando la famiglia non sarebbe stata autonoma. Questa previsione è poi venuta meno: la casa non è più disponibile, la cifra che la Caritas può pagare resta la stessa, con la difficoltà di trovare un appartamento e l’albergo va lasciato entro una settimana.

Parte un nuovo appello ed è urgentissimo: “Chi ha un appartamento ammobiliato da affittare a 300 euro, incluse le spese, lo metta a disposizione per un breve periodo”.

Sono in corso le procedure per dotare il medico di un codice fiscale, senza il quale non può farsi inviare dai pazienti a cui continua a fare terapia online il denaro per la prestazione.

“Entro poco tempo- spiega Tiziana Biondi, volontaria Astrea- la famiglia sarà certamente autonoma. Le bambine, di sei e dieci anni, sono state già accolte a scuola in una scuola della città e Arci Ragazzi le accoglierà al campo estivo della Cittadella. In tanti stanno facendo quanto nelle loro possibilità ma è chiaro che il problema dell’abitazione è di primaria importanza e da risolvere urgentemente.  Si tenta, nel frattempo, di far rientrare il medico nel sistema di accoglienza che paradossalmente sembra destinato solo a chi proviene dall’Ucraina e dall’Afghanistan, nonostante si tratti di un cittadino ucraino, seppur in arrivo dalla Russia. La ragione della fuga è in fondo la stessa. Un’avvocata sta affrontando il caso dal punto di vista legale, tentando di coinvolgere la prefettura”.

Una casa, intanto, serve subito. “Ci sono stati anche dei gesti davvero belli- racconta Tiziana Biondi-Va innanzitutto evidenziata la generosità dei tantissimi colleghi di Max che hanno effettuato donazioni per aiutare la sua famiglia in questo momento così delicato. Altre persone si sono dette pronte ad offrire ospitalità gratuitamente, convivendo per il periodo necessario. Le condizioni, tuttavia, non erano quelle idonee. Gesti commoventi, che vanno evidenziati, senza dubbio. Purtroppo, però, non abbiamo ancora la soluzione al problema e tra pochi giorni la famiglia dovrà lasciare la stanza d’albergo in cui è ospitata in questo momento”.




Prelievo multiorgano da donatrice positiva al covid, la prima volta dell’Umberto I

Un prelievo multiorgano è stato eseguito nei giorni scorsi all’ospedale Umberto I di Siracusa su una paziente covid positiva deceduta nel reparto di Rianimazione.
L’equipe dell’Ismett di Palermo, integrata dal personale sanitario siracusano, ha proceduto al prelievo di fegato e reni. Il processo di donazione è stato gestito dal coordinatore aziendale per i Prelievi e i Trapianti dell’Asp di Siracusa, Graziella Basso, e dall’equipe dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione, diretta da Francesco Oliveri, in collaborazione con il Centro regionale Trapianti Sicilia.
“Questo prelievo – spiega Graziella Basso – apre la nuova prospettiva di utilizzare organi prelevati da donatori covid positivi per pazienti selezionati in lista d’attesa. Ringrazio i familiari per il loro ‘si’ alla donazione, hanno trasformato il loro intimo e profondo dolore in un atto di amore, dando una possibilità di vita ai pazienti che riceveranno gli organi prelevati dalla loro congiunta”.
Il direttore del reparto di Rianimazione, Franco Oliveri, evidenzia come “l’intervento rientri nell’ambito del protocollo stilato dal Centro Nazionale Trapianti e che consente di effettuare trapianti di organi salvavita provenienti da donatori deceduti per altre cause, ma risultati positivi al Covid 19. Il programma sperimentale italiano è attivo dal novembre 2020. Sono otto gli ospedali che hanno partecipato finora al programma sperimentale e la Sicilia è stata tra le prime regioni ad applicarlo. Oggi si aggiunge con questa donazione anche il contributo dell’ospedale siracusano”.
Il dg dell’Asp aretusea, Salvatore Lucio Ficarra, ha voluto ringraziare i familiari. “Questo prelievo – ha poi detto – rappresenta un evento di notevole rilievo etico e scientifico. L’ospedale Umberto I ha dato prova di grande capacità e generosità, aprendosi a nuovi percorsi e a protocolli innovativi, anche per riuscire a segnalare i potenziali donatori di organo, consentendo così continuità alle attività di trapianto”.

foto dal web




Reti idriche colabrodo e fondi Pnrr, provincia di Siracusa a secco: Ficara,”Ecco il vero motivo”

“Ho letto alcune valutazioni sui mancati investimenti per la rete idrica siracusana francamente sorprendenti. Se in provincia di Siracusa non ci sono finanziamenti Pnrr per intervenire su acquedotti colabrodo, questo avviene per un semplice motivo: non è ancora operativa l’Ati, manca l’approvazione dello statuto da parte di alcuni consigli comunali e senza la piena operatività dell’Assemblea Territoriale Idrica non si può partecipare ai bandi che hanno messo sul piatto risorse fondamentali per un necessario ammodernamento delle nostre reti idriche”.
Così il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) torna su di un tema che lo aveva già visto prodursi in una serie di solleciti ed incontri con vari amministratori locali, nel tentativo di non perdere i fondi del Pnrr in un ambito dove, è innegabile, troppi sono gli sprechi ed i guasti.
“La provincia di Siracusa non ha potuto partecipare al primo bando, scaduto nei mesi scorsi. Ora ha mancato anche la prima tranche di interventi previsti dal secondo bando e rischia di restare fuori anche dalla seconda tranche, in scadenza ad ottobre. Il motivo, come ho già avuto modo di spiegare in più occasioni, è il mancato avvio della gestione del servizio idrico da parte del soggetto istituzionale individuato dalla legge (del 2015), cioè l’ATI, condizione richiesta per partecipare al bando. Ho letto che per il deputato regionale Giovanni Cafeo i mancati finanziamenti sarebbero la prova del fallimento della gestione pubblica. Mi permetto di replicare – prosegue Ficara – che non può essere così: per il semplice motivo che il servizio idrico non è ancora a guida pubblica. Semmai, la situazione in cui si ritrovano le reti cittadine in provincia di Siracusa mostra il fallimento della gestione privata. Senza andare lontano, basta pensare a Sai 8, ai mancati investimenti e ad alcune operazioni oggetto di interesse della magistratura”.
Poi Paolo Ficara torna a rivolgersi ai Comuni inadempienti. “Una volta di più, in questa corsa contro il tempo per ottenere le risorse del Pnrr dedicate agli acquedotti, chiedo ai pochi sindaci del siracusano che non hanno ancora provveduto, di adempiere ai loro compiti con l’adesione all’Ati, unico e vero modo per dare un senso alla gestione pubblica dell’acqua e intercettare qui finanziamenti assolutamente necessari”.




Covid sette giorni: contagi in flessione ovunque, più lentamente a Siracusa e Messina

Nella settimana dal 2 all’8 maggio si registra, in Sicilia, un decremento delle nuove infezioni covid. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 23.106 (-13.69%), con un valore cumulativo di 478,02/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi casi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (573/100.000 abitanti) e Messina (558/100.000). Nel siracusano, i nuovi casi di contagio sono stati – nella settimana in esame – 2.211 (572,69 incidenza), comunque in calo rispetto al totale dei nuovi positivi dei sette giorni precedenti (2.418, -8.56%). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 11 e i 13 anni, (661/100.000) e tra i 6 e i 10 anni (620/100.000). Incidenze superiori alla media in generale tra i 6 e i 18 anni. Le nuove ospedalizzazioni continuano a diminuire.
I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 4 al 10 maggio. Nella fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 27,51% del target regionale e 74.440 bambini, pari al 23,64%, risultano con ciclo primario completato. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano all’90,06%, mentre risulta aver completato il ciclo primario l’88,77% del target regionale. Attualmente 889.933 cittadini possono effettuare la somministrazione booster, ma non l’hanno ancora fatta. Complessivamente i vaccinati con terza dose sono 2.719.424 pari al 75,34% degli aventi diritto.
Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della seconda dose booster (quarta dose) per gli over 12 con mancata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo primario da almeno 120 giorni. Dal 12 aprile è stata estesa la somministrazione della quarta dose agli over 80, ospiti dei presidi residenziali per anziani e ai soggetti tra i 60 e 80 anni affetti da condizioni di particolare fragilità. Hanno diritto alla quarta dose quanti abbiano ricevuto la terza dose da oltre 120 giorni senza intercorsa infezione da Covid-19. Dal primo marzo sono state effettuate complessivamente 12.853 somministrazioni di quarta dose, delle quali 8.729 ad over 80.




Tenta di buttarsi giù dal cavalcavia, 48enne salvato in extremis

Gridava, pronto a lanciarsi nel vuoto, nell’intento di suicidarsi. Drammatici momenti quelli vissuti ieri sera a Priolo, dove, nei pressi del cavalcavia di contrada Balorda, noto per essere stato teatro di due suicidi nel recente passato, un 48enne sembrava determinato a volerla fare finita. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, un uomo teneva per il braccio il 48enne, allo scopo di impedirgli di portare a termine il suo estremo intento. In un frangente  l’uomo si è liberato dalla presa del soccorritore, subito, tuttavia, gli uomini guidati dal dirigente Leo sono riusciti a bloccarlo, evitando che riuscisse nell’intendimento di suicidarsi.
Messo l’uomo in sicurezza, l’uomo è stato accompagnato all’ospedale Umberto I di Siracusa. Alla base della drammatica decisione ci sarebbero dei dissapori familiari che da tempo rappresentavano per lui motivo di afflizione.




Siracusa. “Clausola sociale nei cambi di appalto”: stamane il sit-in della Cgil

Sit-in in piazza Archimede questa mattina. Iniziativa organizza dalla Cgil, con la Filcams, la Funzione Pubblica e la Fillea regionali per chiedere il ripristino dell’obbligatorietà della clausola sociale in caso di cambio d’appalto.

La legge delega ha  modificato le previsioni del codice dei contratti pubblici rendendo facoltativa la clausola sociale, la misura cioè volta a garantire la stabilità occupazionale con il reimpiego nel nuovo appalto dei lavoratori impegnati in precedenza e l’applicazione dei relativi contratti nazionali di lavoro. Per la Cgil e le categorie “si rischia la macelleria sociale con perdita di occupati e mancata garanzia dei diritti lavoratori”. Questo accadrebbe in ambiti di lavoro povero e in servizi e lavori ad alta intensità di manodopera, come quelli di pulimento, le mense, la vigilanza privata, l’edilizia, i servizi ausiliari dei comuni. La scelta di Siracusa è determinata dal fatto che si tratta di una piazza in cui  “è in corso una delicata vertenza col comune”. Ignazio Giudice e Giovanni Amato ( Cgil), Monia Cajolo ( Filcams), Gaetano Agliozzo (Fp) e Giovanni Pistorio ( Fillea) lanciano un appello per un intervento correttivo della Camera dei deputati, affinché “le regioni con crisi occupazionale come la Sicilia e a più alti livelli di lavoro povero in settori come gli appalti di servizi caratterizzati da grande frammentazione e da grande fragilità non restino schiacciate da una normativa ingiusta e altamente penalizzante per i lavoratori”.




Le api sono le sentinelle ambientali di Sortino: andranno a “caccia” di inquinanti

Sortino è il primo comune siciliano a “sperimentare” l’utilizzo di api come sentinelle ambientali. E non poteva che essere la città del miele ad attivare un simile progetto di biomonitoraggio. Attraverso gli spostamenti delle api sul territorio, si potranno scovare eventuali inquinanti e persino la loro concentrazione.
L’iniziativa parte dal soffitto del palazzo di città, dove sono state montate tre arnie. Gli esperti analizzeranno poi il miele prodotto da quelle api e andranno alla ricerca di eventuali inquinanti.
Le api, è risaputo, sono considerate dei “sensori viaggianti” per quel che riguarda la qualità dell’ambiente. Come spiega la società che ha proposto il progetto, accolto dal Comune di Sortino guidato dal sindaco Vincenzo Parlato, quegli insetti sono capaci di coprire in una giornata un’area di 7kmq, vale a dire un cerchio con raggio di 1,5km. Quindi una ampia fetta di territorio.
Un’arnia dovrebbe arrivare ad ospitare circa 10 mila api, “ognuna delle quali visita un migliaio di fiori al giorno. Pertanto ogni colonia può effettuare fino a 10 milioni di microprelievi al giorno di micropolline nella propria area di bottinaggio”. Da questo dato, contenuto nella scheda di presentazione del progetto, si ha una idea immediata di quella che dovrebbe essere la capacità di biomonitoraggio delle api.
I dati sulla qualità dell’ambiente verranno tratti dall’analisi chimica del cosiddetto pane d’api, capace di fornire informazioni puntuali.
Il progetto si protrarrà sino a settembre 2025. Il costo, per il Comune di Solarino, è di mille euro all’anno: con quelle somme vengono pagate la analisi di laboratorio, affidate ad un centro specializzato di Bologna.




Notte dei Musei: biglietto di un euro per Ipogeo, Bellomo o Paolo Orsi. E in provincia…

Sabato 14 maggio si potranno visitare diversi musei, siti archeologici e monumentali della Regione pagando un biglietto simbolico di 1 euro. La Sicilia ha aderito, su indicazione dell’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, alla Notte Europea dei Musei, appuntamento annuale che si svolge contemporaneamente nei musei di tutt’Europa.
A partire dalle 19 e fino alle 23 (in alcuni siti alle 24) sarà possibile visitare, quindi, i principali musei regionali della Sicilia, molti dei quali, per l’occasione, proporranno visite guidate e allestimenti particolari.
A Siracusa, si potrà accedere alla Galleria regionale di Palazzo Bellomo dove è in corso anche la mostra “Le figure del presepe”, in collaborazione con il Liceo artistico Gagini di Siracusa. Aperti anche l’Ipogeo di piazza Duomo (dalle 20 alle 24) e il Museo Archeologico Paolo Orsi (dalle 19 alle 23). Aperto anche il Castello Maniace (dalle 20 alle 24) dove, nella Sala Ipostila, si potrà ammirare la mostra “Passi” di Alfredo Pirri.
In provincia: a Palazzolo Acreide dalle 19 alle 23 si può visitare Palazzo Cappellani; a Lentini, dalle 16 alle 22, visitabile con un euro l’area archeologica di Monte San Basilio – San Mauro e il Parco archeologico di Leontinoi che resterà aperto fino alle 22.00.
“La Notte dei Musei promuove la cultura – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – e invita, soprattutto le famiglie, ad avvicinarsi all’arte e coltivare la bellezza. Occasioni come la notte europea e le domeniche con ingresso gratuito, costituiscono un forte incentivo alla conoscenza del nostro ricchissimo patrimonio di opere d’arte. Avvicinarsi ai luoghi della Cultura, scoprire la storia della nostra Isola e di coloro che la abitarono, portare i bambini al Museo, è il modo migliore per conoscere la Sicilia, la sua identità, la sua dimensione universale. È il modo migliore per tornare a essere consapevoli della nostra Sicilia, una Terra unica al mondo, nonostante le tante, troppe, ferite subite”.
Per celebrare la serata molti dei musei siciliani hanno programmato iniziative speciali.




Brrrr, l’acqua è fredda in Cittadella. L’assessore Firenze: “Caldaia da sostituire, interverremo”

La temperatura dell’acqua della piscina Caldarella della Cittadella dello Sport è fredda, troppo fredda. E anche l’acqua delle docce, negli spogliatoi, non pare riuscire a diventare almeno tiepida. Sono state decine, nelle ultime settimane, le segnalazioni alla nostra redazione. Genitori di giovani sportivi e sportive hanno tutti raccontato la stessa situazione.
Non nega il problema l’assessore allo sport, Andrea Firenze. Da qualche tempo, la gestione della struttura sportiva è tornata al Comune di Siracusa, in coda ad un contenzioso con l’Ortigia. A fare i capricci è la solita caldaia. “Nel corso di questo ultimo anno, gli impianti tecnologici delle piscine sono andati deteriorandosi sempre più”, spiega a SiracusaaOggi.it l’esponente della giunta Italia. “Purtroppo i problemi sono all’ordine del giorno e comprendo le lamentele. Stiamo cercando di risolvere ma diventa improrogabile l’acquisto di una nuova caldaia e in generale un adeguamento di tutto l’impianto. Ne ho parlato anche con il sindaco – spiega ancora l’assessore allo sport – e ci siamo ritrovati sulla necessità di risolvere con una certa urgenza questa problematica”.