Canicattini Bagni, potenziamento scuola media Verga: via alla manifestazione d’interesse

Il Comune di Canicattini Bagni ha pubblicato un avviso di manifestazione d’interesse per coinvolgere soggetti pubblici e privati, enti del terzo settore e istituzioni scolastiche nel progetto di potenziamento e miglioramento degli ambienti scolastici e dei laboratori del plesso della Scuola Media “G. Verga”.
L’iniziativa, disposta dal sindaco Paolo Amenta e firmata dal dirigente dell’Ufficio Tecnico, geometra capo Giuseppe Carpinteri, prevede anche la fornitura di nuovi arredi e l’accorpamento dei locali dell’ex loggia-mercato, che saranno destinati ad attività legate al benessere e alla salute fisica e alimentare degli alunni e delle famiglie.
Tutti i soggetti interessati — enti, società, associazioni, cooperative, ETS e istituzioni scolastiche — possono presentare la propria istanza di partecipazione entro le ore 24:00 del 20 ottobre 2025, tramite PEC all’indirizzo comune.canicattinibagni@pec.it o consegna al protocollo del Comune (Ufficio Tecnico, via XX Settembre 42).
L’avviso, il modulo di partecipazione e la documentazione completa sono disponibili sul sito istituzionale www.comune.canicattinibagni.sr.it (sezione “lavori plesso Verga”). Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Tecnico comunale ai riferimenti indicati nell’avviso pubblico.




All’imprenditore siracusano Tranchina premio nazionale per la scienza agricola

Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati ha conferito a Gaetano Tranchina, imprenditore siracusano attivo nei settori dell’informatica, del controllo ambientale e dell’agricoltura innovativa, il Premio Nazionale al Merito della Scienza e della Tecnica Agricola, Agroalimentare ed Ambientale. La cerimonia di consegna si è svolta nei giorni scorsi a Napoli, alla presenza di rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni.
Nella motivazione del riconoscimento si legge: “Per la sua specificità professionale, che lo ha affermato come ricercatore e innovatore nel monitoraggio e nella gestione del territorio, valorizzandone la sostenibilità, le caratteristiche ambientali e le produzioni di qualità”.
Il premio rappresenta un ulteriore traguardo per Tranchina, già insignito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per il suo impegno in progetti volti all’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali.
Figura di riferimento per il territorio siracusano, Tranchina coniuga tecnologia, ambiente e inclusione in un modello d’impresa che guarda alla sostenibilità e all’innovazione come strumenti concreti di progresso e crescita collettiva.




Europa Verde: Salvo La Delfa e Giovanna Megna i nuovi portavoce in provincia

Nuovi portavoce per Europa Verde-AVS in provincia di Siracusa. Si tratta di Salvo La Felfa e Giovanna Megna, eletti all’unanimità nel corso dell’assemblea provinciale del partito. Succedono a Giusi Nanè e a Marco Bongiovanni, in carica da maggio 2022.
Salvo La Delfa,chimico, docente di scienze, giornalista, fondatore ed ex presidente dell’Associazione Rifiuti Zero Siracusa, è anche responsabile del progetto Einaudi Ambiente Sostenibile.
Giovanna Megna è, invece, una docente di italiano e storia, attivista, impegnata nel sociale e nel campo dei diritti umani.
“A fronte di un territorio siracusano che presenta diverse fragilità, ingigantite e incancrenite in questi ultimi anni, che peggiorano le condizioni di vita dei cittadini”, hanno dichiarato i copartavoce eletti, “nella provincia si osserva un dinamismo, un attivismo, una solidarietà, una energia che il partito Europa Verde – AVS intende convogliare per produrre effetti positivi e duraturi. Il partito vuole essere proposta, ascolto, vuole creare e rafforzare legami, aprirsi a tutti i cittadini, essere laboratorio di idee che si trasformano in azione”.
Durante l’assemblea provinciale sono stati eletti anche i due rappresentanti della provincia di Siracusa al Consiglio Federale Regionale (Salvo La Delfa e Benedetta Leone) e i quattro componenti dell’Esecutivo Provinciale (Antonella D’Anna, Giusi Nanè, Roberto D’Amico e Marco Trigilia). Giusi Nanè, inoltre, da luglio 2025 fa parte dell’Esecutivo Regionale.
Sono intervenuti all’assemblea provinciale anche il segretario di Sinistra Italiana -AVS, Sebi Zappulla, il segretario provinciale del Partito Democratico, Piergiorgio Gerratana, la consigliera comunale del Partito Democratico, Sara Zappulla, il responsabile ambiente di Sinistra Italiana – AVS, Paolo Tuttoilmondo, e la referente del comitato Stop Veleni, Cinzia Di Modica.
Un plauso per l’esito delle votazioni è stato espresso da parte di Alessandra Minniti e Fabio Giambrone, coportavoce regionale del partito e da Giovanni Romeo, dell’esecutivo regionale, che ha presenziato ai lavori dell’assemblea.
L’assemblea provinciale è stata l’occasione per discutere di problemi e criticità che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti nelle prossime settimane, Tra questi, la riconversione sostenibile del petrolchimico, la gestione dei rifiuti, il servizio idrico integrato, la gestione dei Beni Culturali, Ambientali e Naturali, il Turismo, il caro vita e l’impoverimento dei cittadini, la qualità e la sicurezza nel lavoro, la tutela delle minoranze, la mobilità, il verde pubblico, l’immigrazione e l’emigrazione.




Il giorno più difficile della gestione Ricci. Gli errori, la contestazione, il silenzio stampa

È il giorno più difficile nella gestione Ricci del Siracusa. L’atteso ritorno tra i professionisti, quello che doveva essere il primo tassello di un percorso quinquennale verso la cadetteria, ha assunto i contorni dell’angosciante presagio di sventure. Un quadro così torvo che la retrocessione in D, inevitabile con questo passo, è forse la cosa che fa meno paura nei brutti sogni dei tifosi azzurri.
Mentre i fischi riempivano il De Simone, mentre la contestazione prendeva forma in cori all’indirizzo della squadra e della società, il massimo esponente del sodalizio azzurro ha lasciato lo stadio anzitempo. Servono riflessioni e scelte ponderate, quelle che purtroppo sono mancate nel momento in cui bisognava costruire l’organico da affidare a Marco Turati, probabilmente il meno colpevole dello scatafascio attuale.
L’allenatore ed ex capitano azzurro ha accettato la missione impossibile di guidare una formazione rabberciata, senza preparazione di fatto, con tante scommesse giovani ed esperti calciatori in cerca di rilancio dopo stagioni complicate. Ci ha messo il cuore, facendo da parafulmine davanti ad ogni errore dei suoi. Ma con la farina attuale, difficile fare un pane diverso.
Turati ha cercato di fare la cosa più logica con l’armara che ha a disposizione: tenere lontani dall’area gli avversari, proponendo un gioco offensivo a cui manca però il finalizzatore lucido, capace di toccare un solo pallone e fare gol. Nonostante un presidio costante della trequarti avversaria, basta una palla lunga per far saltare tutto. Immaginare un Siracusa chiuso in difesa, in queste condizioni, avrebbe forse portato a moltiplicare il peso delle imbarcate. “Chiediamo scusa” è il post che compare a fine gara sui social ufficiali del Siracusa.
Dicono i bene informati che Turati starebbe pensando ad un passo indietro. Le prossime ore porteranno chiarezza in questo vocio di pare e di si dice. Certo è che il problema del Siracusa non è in panchina.
Il livello della rosa, detto con amarezza, è da ultimo posto. Peggior difesa, peggior attacco. È proprio la costruzione di un concetto di squadra che è mancato, insieme a fidejussioni ed altre storie. I giocatori fanno quello che possono, non si discute l’impegno e magari qualche qualità dei singoli. Purtroppo non è ancora quella che basta per salvarsi.
Per carità, nessuno dimentica ciò che il presidente Ricci ha fatto ed ha dato per il ritorno del Siracusa tra i pro. Ma fatti salvi i meriti del passato, vanno accettate oggi le critiche del presente a cui rispondere con maggiore dedizione e non con una spugna gettata. Sarebbe troppo facile.
E infatti i giocatori e qualche altro dirigente la faccia l’hanno messa. Mentre i tifosi esprimevano la loro frustrazione, si sono presentati per parlare il capitano Candiano e Parigini, tra gli altri.
Difficile capire, a distanza, cosa si siano detti. Dalle espressioni, dalla postura del corpo, dalle movenze purtroppo pare di leggervi tutta l’attuale sfiducia che regna nello spogliatoio azzurro.
Le speranze di agganciare almeno i play-out sono da affidare a dicembre, mese di preghiere per Santa Lucia e del calciomercato. Se la distanza dalle altre non sarà già pesante, giusti innesti potrebbero riaccendere la speranza di giocarsi la salvezza alla lotteria dei play-out. Difficile oggi augurarsi qualcosa di meglio e di più realistico, nei corridoi del De Simone. Che poi, detto tra i denti, si può anche retrocedere, ma almeno lottare. Al punto che l’unico vero interrogativo diventa solo uno: quale Siracusa arriverà a dicembre?




Il Siracusa sa solo perdere, passa il Sorrento. La salvezza così è un miraggio

È un incubo costante. Il Siracusa colleziona solo sconfitte e la vittoria con il Potenza sembra giusto un episodio fortuito. Al De Simone passa anche il Sorrento, 1-0. Per sintesi, il copione è il solito: il Siracusa fa gioco ma a segnare, ringraziando, sono gli avversari.
La salvezza diventa una storia complicatissima. Peggior difesa, peggior attacco. Dati che indicano la necessità di intervenire sul mercato, quando però potrebbe essere già tardi. Contestazione al triplice fischio. Inevitabile. Pochi si salvano dalla selva di critiche: Puzone, Cancellieri, Candiano, Molina, Valente e poco altro.
Curva vuota ed in silenzio per i primi 15 minuti di gara. Solo uno striscione contro squadra e società, a segnalare la delusione dell”ambiente azzurro per un avvio di stagione decisamente al di sotto delle attese. Complici le assenze di Sapola e Gudulevicius, convocati con la loro U21, Turati ridisegna la squadra mettendo dentro Bonacchi, Cancellieri, Capanni e Guadagni.
Gli azzurri, in maglia bianca, fanno tutto quello che devono nel primo tempo. Aggressione degli spazi, possesso palla, tagli e cambi di gioco. Attenzione in difesa ed anche un buon numero di occasioni create. A mancare, e non è un dettaglio, è ancora il gol. Che pure potrebbe arrivare già al 5 ma il colpo di testa di Valente si stampa sul palo e, sulla ribattuta, tap in debole ancora di Valente che esalta i riflessi del portiere del Sorrento. Occasione clamorosa. Al 14 si vedono gli ospiti, con Farroni attento in chiusura su D’Ursi.
Poi una serie di tentativi azzurri: Contini ma soprattutto al volo Candiano al 25. La sua elegante conclusione dalla distanza chiama ancora una volta alla deviazione il portiere dei campani. Al 34 brivido in contropiede per la retroguardia azzurra, Colombini riparte e da sinistra chiude troppo il tiro, fuori.
Continua pressione offensiva del Siracusa, ma la rete del vantaggio non arriva nonostante 7 tiri verso la porta e calci d’angolo in collezione.
Ripresa con Molina al centro dell’attacco del Siracusa, al posto di Capanni. E per poco non trova subito la rete al 46 con una spizzata di testa. Al 58 D’Ursi su verticalizzazione improvvisa del portiere del Sorrento, prova ad anticipare l’uscita di Farroni, palla fuori. Ancora Tonni un minuto dopo approfittando di poca reattività della difesa. Dribbling di troppo a due passi dall’area, rischia il Siracusa con il Sorrento che cresce nella ripresa. E al 67 D’Ursi sfrutta la più comoda delle occasioni per gelare il De Simone. Difesa sorpresa e fuori posizione. Non scatta neanche il fuorigioco. Centrocampo e difesa tagliati fuori.
Cambi per provare a raddrizzare, fuori Contini e Guadagni per Frisenna e Di Paolo. Fischi. Momento difficile per il Siracusa. Una combinazione Limonelli-Di Paolo-Molina scuote finalmente la squadra che forse è ancora viva. Prova anche Frisenna, deviazione in angolo. Il Sorrento gioca con il cronometro e arretra a difesa del vantaggio. Parigini e Zanini sono le ultime mosse di Turati che avrebbe meritato una squadra più completa e meno rabberciata. Massima trazione offensiva. Ma non cambia nulla, se non la frustrazione del tifo azzurro.




Turismo, i dati di settembre. Noi Albergatori: “Buona la crescita ma in calo gli italiani”

“Buona a settembre la crescita dei soggiorni negli alberghi cittadini, anche se calano le presenze degli italiani”. Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, snocciola  il totale dei turisti alloggiati nel mese di settembre nella città aretusea, secondo i dati originati da Osservatorio turistico regionale e Istat e successivamente elaborati da Noi albergatori.«Tralasciando il numero degli arrivi, abbiamo concentrato l’attenzione sulle presenze totali (italiani e stranieri): 159.006 –6,3% sul 2024, quando erano 169.700 – spiega Rosano – la flessione è dovuta principalmente al mercato domestico, che ha sommato 55.935 pernottamenti –23,7% sull’anno precedente, contando 73.285. Il mercato straniero ha riservato, invece, una buona crescita +6,9% sullo scorso anno, totalizzando 103.071. Nel 2024 gli alberganti internazionali erano 94.415″. Rosano continua: «Se approfondiamo l’andamento totale dei flussi turistici del periodo gennaio-settembre 2025, aggregando soggiorni di connazionali e forestieri, troviamo un numero confortante di alloggiati 1.024.813. L’anno passato, nello stesso arco temporale di nove mesi, erano 1.036.301. Quindi, la perdita è stata di -11.488, uno scarto di appena meno 1,1%. Ne consegue che un discreto recupero c’è stato, ma non sufficiente per insabbiare l’andamento avverso registrato a giugno e agosto. Possiamo perciò affermare che Siracusa si è ben difesa, grazie al mercato internazionale, che ha visto primeggiare: statunitensi, inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli. A seguito di un’indagine mirata negli alberghi associati, è emerso, tuttavia, un aspetto singolare e sorprendente: anche a settembre, così come nei mesi precedenti, sono stati gli hotel a trainare in maggior misura i pernottamenti sopra esposti. I quali, in virtù della qualificata offerta di servizi alla clientela e dell’ottima politica tariffaria, hanno sostanzialmente accresciuto il numero di soggiorni di italiani e stranieri, incrementando i ricavi rispetto allo scorso anno, ottimizzando pure la permanenza media». Il presidente di Noi albergatori Siracusa precisa: «Si può dedurre che a scontare la flessione sia stato il settore extralberghiero: B/B, case vacanze, affitti brevi ecc. Ma non avendo dati certi, altro non possiamo aggiungere. Di certo, siamo in grado di affermare che in città, a settembre, è transitato un turismo personalizzato, lento, incentrato alla ricerca di esperienze esclusive, amalgamando un target di viaggiatori alto spendenti, particolarmente interessati al patrimonio archeologico, artistico e culturale, attratti dalla nostra enogastronomia, soffermandosi ad ammirare le bellezze di Ortigia e non solo. Si sono notati meno viaggiatori spingere trolley da e verso la stazione. Insomma, un turismo sostenibile, generato da un minor numero di turisti, ma che ha sostanzialmente prodotto più ricchezza e occupazione».«Sulle motivazioni dell’umbratile e persistente calo degli italiani, che ha interessato quasi tutte le località turistiche della Penisola – ancora Rosano – abbiamo precedentemente riferito le nostre valutazioni, confermate, fra l’altro, la scorsa settimana, dal rapporto Istat che rimarca la persistente riduzione del potere di acquisto e conseguentemente delle vacanze della classe media italiana. Le previsioni per l’ultimo trimestre dell’anno? Per merito dell’incoming estero, il numero delle prenotazioni già confermato a ottobre negli hotel profuma di trend positivo. Appaganti le previsioni pure per novembre e dicembre. È evidente che, ove l’amministrazione comunale mettesse in programmazioni eventi culturali attrattivi tesi a richiamare in primis il mercato regionale, distinguendosi a elargire servizi e agevolazioni per valorizzare l’offerta turistica, Siracusa potrebbe sommare un maggior numero di ospiti nel periodo autunno-inverno, grazie anche agli hotel che offriranno tariffe calmierate. Segnali incoraggianti che gioveranno, immancabilmente, al tessuto economico». Rosano conclude: «A ogni buon conto, se il clima guerrigliero che, negli ultimi anni si è scatenato nel mondo, rimarrà ai margini, tenuto conto delle prenotazioni già consolidate negli hotel cittadini pure a novembre e dicembre, la nostra città, malgrado la sostanziale riduzione degli italiani, si avvia a concludere un oculato anno turistico. Ma avremo modo di effettuare una più circostanziata analisi non appena avremo dati più certi».




Mazzarrona di nuovo illuminata, il comitato: “Ma servono controlli e riqualificazione”

Ripristinato, dopo mesi di disagio, il servizio di illuminazione pubblica alla Mazzarrona. Motivo di soddisfazione per il comitato dei residenti, ma anche di analisi su quanto sarebbe stato opportuno fare e su come si dovrebbe agire per evitare analoghe situazioni in futuro.Il comitato ricorda che quella appena trascorsa è stata “un’estate al buio, come per altre zone della città, a causa dei furti di rame perpetrati. Pericoloso percorrere le strade di notte, totalmente al buio e con gli abbaglianti costantemente accesi per evitare di investire pedoni o proprietari di cani a spasso con le torce- ricorda il Comitato Mazzarrona- Sono state numerose, da maggio in poi, le segnalazioni al gestore del servizio e al Comune”. A queste sono seguiti momenti di confronto con l’assessore Andrea Firenze, per monitorare il percorso verso la riattivazione del servizio progressivamente in tutte le aree non illuminate. “Adesso tutto sembra ripristinato-commenta il Comitato- La sicurezza non si baratta e il nostro ruolo di cittadini è anche quello di difendere la cosa pubblica, non facendo perdere a chi amministra di vista il fatto che deve tutelare i diritti dei residenti. Gli ultimi interventi in ordine di tempo hanno riguardato parte di via Cassia, via Adorno, via Patania e parte di via Barresi. “Dopo il lungo disagio vissuto-conclude il Comitato Mazzarrona- speriamo si inizi ad agire prevenendo alcuni fenomeni che rischiano di avere serie ripercussioni su tutti, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e pesando sulle casse comunali. Un serio e costante controllo o la soluzione dei cavi a step avrebbe fatto risparmiare molto al Comune. Questa zona continua a chiedere riqualificazione accompagnata da controlli. Sono passaggi necessari, non si può più rimandare”

 

Foto: repertorio




Epipoli, dopo la festa di San Francesco idee per rivitalizzare il quartiere

Una tradizione recuperata, da portare avanti e tramandare alle nuove generazioni, un quartiere rivive il senso di comunità in maniera piena, totale, con il fare festa come collante.
La festa in onore di San Francesco, a Epipoli, nel cuore del Villaggio Miano è stata riproposta quest’anno, dopo il recupero, l’anno scorso, di un momento che decenni fa rappresentava una delle occasioni più attese dalle famiglie del quartiere e non solo. Riprese le energie post fase organizzativa, il delegato del quartiere Epipoli, Mario Caricato traccia un bilancio e guarda in prospettiva. “La buona riuscita dei festeggiamenti in onore di San Francesco, a cui è dedicata la nostra parrocchia – commenta Caricato – ci parla di un bilancio assolutamente positivo La gioia più grande è stata vedere come questa occasione sia servita da legante per la comunità. Ritengo che durante l’anno dovrebbero esserci più momenti di questo tipo, per accrescere in tutti gli abitanti del quartiere quel senso di appartenenza, quel vivere il quartiere come una grande “famiglia”, rispettandolo, prendendosene cura, cosicché, grazie al contributo di tutti noi, possa rifiorire”. Secondo Caricato l’impegno deve anche essere quello della sempre più spesso invocata comunità educante. “Attraverso l’organizzazione di momenti di vita di quartiere, con il coinvolgimento delle famiglie- conclude Caricato- possiamo trasmettere ai più piccoli valori e tradizioni e regalare loro ricordi indelebili, da conservare da adulti con emozione. Ne ho rivissute molte lo scorso fine settimana-confessa Caricato- quelle legate ai momenti vissuti tra quelle vie quando, da bambini, li condividevamo con i nonni, la famiglia, gli amici. Abbiamo il dovere di tenere vivo tutto questo per le nuove generazioni e per una migliore vivibilità di un quartiere che ha una forte identità”.




Rissa in campo durante Giovinetto–Aretusa: caos al 22’, indaga il Giudice Sportivo

Doveva essere una festa per l’inizio del campionato di Serie B di pallamano, si è trasformata invece in una giornata da dimenticare. La gara tra Il Giovinetto Petrosino e la Pallamano Aretusa, valida per la prima giornata del torneo, è stata interrotta al 22’ del primo tempo a causa di una violenta rissa in campo, seguita dall’ingresso di alcuni spettatori sul parquet.
L’incontro, trasmesso in diretta sulla pagina ufficiale della FIGH, vedeva in quel momento l’Aretusa avanti di una rete, quando un contatto di gioco e una spinta hanno scatenato il parapiglia. In pochi secondi la tensione è esplosa: giocatori, dirigenti e persone dagli spalti sono entrati in campo, generando momenti di grande confusione. Solo dopo alcuni minuti la situazione è tornata sotto controllo, grazie anche all’intervento dei dirigenti delle due squadre.
Sarà ora il Giudice Sportivo federale a esaminare i referti arbitrali, i filmati ufficiali e le relazioni del Commissario di gara per decidere come intervenire e sanzionare i responsabili.
In una nota ufficiale, la società siracusana ha espresso la propria “ferma condanna per quanto accaduto a Petrosino”, chiedendo tuttavia che la ricostruzione dei fatti venga fatta nella sua completezza.
«Dall’immagine video completa dell’evento – si legge nel comunicato – si evince che il pugno attribuito al nostro tesserato è stato una reazione a un precedente colpo subito da parte di un giocatore della formazione di casa, a palla lontana. Ci scusiamo per la reazione del nostro atleta, ma riteniamo che la cronaca debba partire dall’inizio dell’azione, non dalla sola parte finale».
L’Aretusa sottolinea inoltre che un proprio giocatore aveva chiesto agli arbitri maggiore attenzione e che un dirigente, entrato in campo, ha tentato di allontanare i propri tesserati per riportare la calma, non per alimentare la tensione.
La società conclude rinnovando le proprie scuse per quanto accaduto, in attesa delle decisioni del Giudice Sportivo.
Anche il club di casa ha diffuso una lunga nota in cui parla di “una pagina nera” per la propria storia sportiva.
«Era una partita che poteva essere la più bella del campionato – scrive il Giovinetto – ma in pochi minuti si è trasformata in uno spettacolo vergognoso. Dopo una spinta e una reazione spropositata di un giocatore avversario, e il comportamento inqualificabile di alcuni atleti di entrambe le squadre, si è arrivati a una rissa inspiegabile”.
Il Giovinetto riconosce la responsabilità dei propri giocatori coinvolti e condanna l’episodio, aggiungendo che a peggiorare la situazione sarebbe stato anche l’intervento di “qualche scalmanato sconosciuto” entrato in campo dagli spalti.
Presente sugli spalti anche il Sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi, che avrebbe allertato le forze dell’ordine per ristabilire la calma.
La società petrosilena ha poi espresso scuse ufficiali alla FIGH, al Comitato Regionale Sicilia, al sindaco, all’Aretusa, al pubblico e agli sponsor, assicurando la massima collaborazione con gli organi federali.
La Federazione Italiana Giuoco Handball (FIGH) non ha ancora emesso comunicazioni ufficiali sull’accaduto. Tutto è ora nelle mani del Giudice Sportivo, che dovrà valutare referti, immagini e responsabilità individuali e collettive.




Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Corace e Tisia, nasce l’Avvocato

Lo sapevi che la professione di Avvocato è nata a Siracusa?
Esattamente nel 465a.C. (o giù di lì) Corace, un anziano insegnante di “discorsi”, dava lezioni a un suo giovane alunno di nome Tisia. Quando Corace si rese conto di aver insegnato tutto a Tisia gli disse: “adesso che hai appreso l’arte del parlare, sei pronto a esercitare la professione e quando vincerai la prima causa mi pagherai 1000 dracme”.
Ma Tisia non aveva nessuna intenzione di iniziare a lavorare, aspettava che Corace, essendo molto anziano, morisse. Allora Corace, capita l’antifona, fece causa a Tisia e gli disse: “Ti porto in tribunale e ti denuncio perché non vuoi pagarmi; e ti dico che tu mi pagherai sia che vinca la causa sia che la perda. Perché se vinco, mi dovrai dare le 1000 dracme, se vinci tu me le dovrai dare lo stesso perché eravamo rimasti che mi pagavi alla tua prima causa vinta”.
Tisia gli rispose: “Ma tu sei pazzo, io non ti pagherò nulla sia che vinca sia che perda la causa. Perché se vinco non dovrò darti nulla, se perdo non dovrò pagarti perché eravamo rimasti che ti avrei pagato dopo la mia prima causa vinta”.
Questo episodio è considerato da tutti gli studiosi come l’atto di nascita della RETORICA, cioè l’arte del parlare del convincere. In parole povere, nasce la professione di Avvocato.

Carlo Castello

In precedenza:
Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: Iceta ed Ecfanto

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: quando Saffo viveva in Ortigia

Lo sapevi…a Siracusa? Carlo racconta: la vera origine del nome Ortigia